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27 settembre 2011

Il suicidio della chiesa

Il cardinale Bagnasco, capo della conferenza episcopale italiana, si è così unito al coro degli antiberlusconiani, ovviamente nel modo prudente e sostanzialmente ipocrita tipico delle peggiori manifestazioni della curia romana.
Bagnasco, infatti, non ha mai nominato il Premier ma, con le sue circonlocuzioni dorotee, ha messo all’indice il comportamento che nulla dovrebbe interessare il pubblico, perché rientrante nell’ambito della sfera privata da tutelare contro la curiosità morbosa di terzi.
E l’unico politico che sembra avere una vita privata soddisfacente (gli altri, evidentemente, spente le telecamere vengono ibernati in attesa dell’intervista successiva) è Berlusconi.
Bagnasco ha perso una occasione per tacere e rendere in tal modo un servizio alla sua chiesa.
Non vedo infatti alcuna prospettiva per una chiesa che si schieri con i “cattolici adulti” contro la Tradizione.
Non vedo alcun futuro per una chiesa che, oltre a incentivare l’immigrazione, cioè lo snaturamento della realtà sociale, economica ed etnica di una nazione, si accodi al coro sinistro contro chi, nei suoi atti pubblici, difende quella Tradizione e quella Morale che la chiesa stessa pone all’apice del suo messaggio.
Non vedo alcun futuro per una chiesa che offenda, con le dichiarazioni dei suoi uomini, la parte politica a lei più vicina, per sposare le tesi di quella a lei più ostile: non avranno nessun incremento di fedeli da questa e perderanno consensi da quella.
Bagnasco dovrebbe tenere sempre bene a mente cosa è accaduto alla chiesa spagnola che nel 2004 tuonò contro Aznar e il Partito Popolare per la sua adesione alla guerra di liberazione in Iraq, favorendo la vittoria dei socialisti Zapatero subendo, e ben gli è stato !, leggi sul matrimonio omosessuale, eutanasia e via discorrendo, salvo poi inutili e tardivi ripensamenti con manifestazioni di piazza e processioni contro le leggi votate da quella stessa maggioranza socialista che la chiesa spagnola contribuì ad eleggere.
Bagnasco vuole ottenere lo stesso risultato ?
Ma la intemerata di Bagnasco, accolta dalla “ola” della sinistra, ha un merito: rendere ancor più evidente la squallida ipocrisia della sinistra.
Quasi contemporaneamente, infatti, il Vescovo Emerito di Grosseto, Monsignor Giacomo Babini ha dichiarato che “l’omosessualità è peggio che andare a donne”, condannando così i comportamenti che a sinistra trovano tanti estimatori e praticanti.
Naturalmente sono “insorte” le associazioni omosessuali, cercando di far tacere il Vescovo.
Si può quindi, secondo la singolare morale della sinistra, criticare il naturale (e condivisibile) comportamento di Berlusconi verso le donne, ma non ci si deve permettere di farlo con gli uomini che alle donne preferiscono altri uomini (o con donne che agli uomini preferiscono altre donne).
L’ipocrisia è servita.
Peccato (per noi e per lo stesso futuro della chiesa) che il capo della cei sia Bagnasco e non Monsignor Babini.

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3 commenti:

Giulio ha detto...

In un momento di crisi in Europa per la cristianità, la chiesa italiana vuole molare Silvio Berlusconi, l'unico capo di governo che per 8 anni e mezzo di governo ha sempre difeso con l'azione politica l'identità culturale del Cristianesimo ?
Liberi di suicidarsi. In Francia i musulmani praticanti hanno superato i cattolici praticanti, le famiglie poligamiche dono 200.000, in UK ci sono decine di tribunali islamici legalizzati, in Norvegia tra 20 anni la popolazione musulmana supererà quella indigena ed in Spagna sappiamo cosa è successo.

Massimo ha detto...

Pensano di ottenere nuove adesioni tra chi li disprezza mostrandosi favorevoli alle loro tesi. Non capiscono che la debolezza induce ad ancor più disprezzo da parte loro e allontana chi è sempre stato più vicino.

Nessie ha detto...

Non è mica la prima volta che la Cei tira acqua al mulino della sinistra? Il quotidiano Avvenire nel 2006 fece outing pro Prodi. POi si ritrovò il progetto dei Pacs e il caso Englaro, tra capo e collo, capitanato dalla "kattolica adulta" Rosy Bindi.
Nihil sub sole novi.

I vescovi mi hanno stufato e non voglio più occuparmi di loro.

Del resto anche il Vaticano è un'istituzione mondialista e relativista che si riunisce ogni anno con l'Unione delle chiese modiali.