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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 settembre 2011

L'alternativa dell'ottimismo

Alcuni amici, Nessie  e Gaetano  in primis, scrivono critiche alla manovra e alle modalità di affrontare le questioni che non possono essere contestate (a parte le questioni sul lavoro e le pensioni secondo Gaetano che sono da me viste differentemente).
Il nodo arriva quando si dovrebbe passare dalla fase della critica alla fase propositiva.
Molto sinceramente Nessie afferma che l’alternativa è tra “l’essere servi o più servi”.
Gaetano si lancia in ipotesi fondate sulla decapitazione (economica) della classe politica.
Il dato ineludibile è che per quanto Berlusconi non ci soddisfi e non abbia saputo convincere i suoi alleati della necessità di una svolta rispetto alle manovrine dorotee da prima repubblica, gli altri sarebbero molto peggio.
In questa manovra, ancora da chiudere con il voto finale, sono pur presenti elementi di innovazione:
- la riduzione delle agevolazioni alle cooperative
- il pareggio di bilancio come vincolo costituzionale
- la possibilità di contratti aziendali e territoriali in deroga
e altri sono stati ritirati a causa del fuoco di sbarramento della conservazione, ma potranno trovare, una volta abbattuto il tabù, una nuova riproposizione nei prossimi tempi:
- la riforma del sistema pensionistico per arrivare quanto prima all’età di 65 anni per tutti
- la soppressione delle festività del 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno
- la soppressione di province, comuni e la riduzione di parlamentari e consiglieri di vario genere
- il taglio significativo dei trasferimenti agli enti locali che obbligherebbe al federalismo fiscale per cui ognuno potrà consumare quanto produce in loco.
Altre ancora non hanno mai trovato una formulazione scritta, ma rimangono come opzione valida (e alla quale si dovrà arrivare necessariamente):
- la vendita dei beni dello stato (immobili, monumenti, opere d’arte, partecipazioni)
- l’aumento dell’Iva.
Pur non condividendo neanche un po’ alcune scelte
- l’aumento delle tasse sui risparmi dal 12,5 al 20%
- l’aumento dei bolli sui depositi amministrati
- la gogna fiscale
la manovra, se confermata, pone le premesse per prossimi (immagino non troppi lontani ...) interventi di carattere strutturale nel senso di una maggiore attenzione al taglio delle spese.
Se, invece, si dovesse dar ascolto all’opposizione avremmo avuto:
- una patrimoniale (magari a carico di 25 milioni di Italiani, come proposto da Amato, per sottrarci altri soldi)
- la violazione di ogni credibilità dello stato con la tassazione dei capitali scudati e rientrati in Italia
- l’aumento delle aliquote irpef
- l’aumento degli estimi catastali
- la reintroduzione dell’Ici anche per la prima casa.
Peggio ancora, con la sinistra, andrebbe sul piano dei Valori, perchè loro legittimerebbero:
- l’eutanasia
- la manipolazione genetica
- le unioni tra gli omosessuali
- la liberalizzazione delle droghe che loro definiscono “leggere”
- la cittadinanza e il voto per gli immigrati.
In sostanza con Berlusconi possiamo ancora sperare, con la sinistra perderemmo anche la speranza.
La crisi economica e finanziaria passerà, come sono passate tutte nel passato e come passeranno quelle che, inevitabilmente, torneranno ad affacciarsi nel mondo nel futuro.
Credo che quello di cui i comunisti ed i loro caudatari abbiano realmente paura, tanto da accanirsi come non mai contro il Premier ed accontentarsi di un governo di “solidarietà nazionale” (o come comunque lo si voglia chiamare dove siano presenti tutti) sia proprio che la crisi possa finire con Berlusconi Premier che così capitalizzerebbe il “successo” a lui non imputabile, come non è a lui imputabile la crisi.
Per questo l’alternativa, in mancanza di una forza politica come avrebbe potuto essere La Destra se fosse riuscita a riunire la diaspora della Destra missina, non può che essere nella nostra testa.
Come nel 1994 arrivò Berlusconi ad impedire la deriva marxista della “gioiosa macchina da guerra” di Ochetto e del pci/pds, così la resistenza al governo e l’atteso superamento della crisi potrà consentire a Berlusconi o ad un nuovo Berlusconi di presentarsi nel 2013 con le carte in regola per riproporre quello che è nei miei auspici.
Una rivoluzione liberale in economia e una restaurazione tradizionalista nei Valori.

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20 commenti:

Josh ha detto...

verranno di persona Nessie e Gaetano che hai citato, a risponderti, ricordando che Nessie giorni fa ti ha scritto una cosa esilarante.
"non sono tanto giuliva da credere che....." :-))

ti dico la mia...citando dal post:

opzioni valide?

_Non vedo affatto di buon occhio la vendita dei beni dello stato (immobili, monumenti, opere d’arte, partecipazioni): siamo matti?!

Sono beni pubblici...come tali li abbiamo già pagati e strapagati anche con le nostre esose tasse e verrebbero alienati senza che ce ne venga in tasca nulla.
Sarebbero quindi espropri che o finirebbero nel nulla, o col denaro ci farebbero moschee o simili, o (opzione più reale) finiranno mangiati nelle casse della BCE, cui abbiamo già sdato anche la riserva oro.
Perchè tutta questa pressione sul fatto del debito pubblico? Andava semplicemente congelato, non bisogna dimenticare che la questione debito è mossa dall'Eu ed il debito è gonfiato ad arte dai finanzieri.
Non ultima, a riguardo di una moneta instabile, non definitiva e fatta di carta straccia.
Per es. nessuno osa parlare del debito degli Usa che è realmente stratosferico: quello rimane "virtuale" o nominale, il nostro più che mai reale. 2 pesi 2 misure.
In questo condizionamento perverso, la soluzione messa in svendita dei beni è per me profondamente sbagliata.

_L’aumento dell’Iva è assolutamente sbagliato e improponibile. Già più alta che in altri paesi europei,
aumentando anche di 1 o 2 punti, come s'era detto, i prezzi di tutto aumenteranno in progressione del 6-8 %. Perchè dietro a ogni prodotto ci sono più ricarichi: riflettiamo sul pane.
Comprare sementi (iva maggiorata). Lavorare i campi (se non lo fanno fare a nero, iva maggiorata). Raccolta grano. Mulino. Farina. Impasto del pane. Cottura. Confezione. Distribuzione coi camioncini delle pagnotte di pane.
Ogni passaggio subisce l'1 o 2% di Iva, il pane andrà a 10 euro.

_oltre a questo detesto anche io i passaggi da evidenziati:
- l’aumento delle tasse sui risparmi dal 12,5 al 20%
- l’aumento dei bolli sui depositi amministrati
- la gogna fiscale

Josh ha detto...

Aggiungo che non credo affatto che la crisi economica e finanziaria passeranno, ma si arriverà al collasso del sistema viziato dei mercati del dollaro (carta straccia senza nessun capitale oro versato alle spalle) e dell'euro che è solo una moneta di transizione.

Meno ci facciamo portare via, nel frattempo, meglio sarebbe.
E' che l'Italia è uno dei paesi al mondo con maggiore riserva oro, per quello fa gola all'UE, che allora preme sulla faccenda "debito". Ci ha comprato 2 bot con un capitale immenso in oro che le abbiamo ceduto e dobbiamo anche ringraziarla.
Non si può osservare la situazione italiana prescindendo da questi fattori.
La stretta fiscale e lo stato di polizia tributaria inoltre non è solo lotta all'evasione, ma è anche specchio delle manovre UE per monitorare i cittadini italiani, noti come risparmiatori di beni mobili e immobili (che fanno gola a sua volta all'EU). Con le nuove modalità di tassazione vogliono misurare meglio la nostra redditualità fin da Bruxelles.

Certo la sinistra la conosciamo e avrebbe fatto peggio, e questa manovra è di semisinistra in fondo.
Ma servi e più servi della BCE rimane una triste grande verità, e a noi non viene nè verrà nulla di buono.

Le_Barricate ha detto...

"Il dato ineludibile è che per quanto Berlusconi non ci soddisfi e non abbia saputo convincere i suoi alleati della necessità di una svolta rispetto alle manovrine dorotee da prima repubblica, gli altri sarebbero molto peggio."

Beh! Innanzi tutto non mi aspettavo di essere citato in questo ottimo blog, e poi di esserlo insieme a Nessie, quindi grazie :)
Per il resto ti ho virgolettato la parte che condivido in pieno. Infatti è vero che è senz'altro meglio questa manovra che una manovra del centro-sinistra etc, etc.. Ma ci aspettavamo qualcosa di serio questa volta. Mi aspettavo la rivoluzione! Questa era l'occasione, perchè sono d'accordo con Josh, la ferita sarà solo tamponata, ma riprenderà a perdere sangue, perchè l'economia mondiale ormai è malata incurabile e non possiamo più vivere come durante il boom economico (un boom fatto di cambiali), cosa che invece stiamo facendo da troppo tempo.
Il tempo del gioco del Monopoli è finito. Dobbiamo ricominciare a vivere contando sul tintinnio degli spiccioli che abbiamo in tasca.
I soldi finti, le fiches, non servono più.
Oppure rassegniamoci a ritornare all'epoca del brigantaggio per poter soddisfare i nostri falsi bisogni assolutamente superflui..
Ciao, Massimo :)

Nessie ha detto...

Sono con quanto ha già sviscerato Josh, al 100%. Anch'io come Gaetano, sono lusingata di "fare testo" su questo blog :-).

Ma vengo al dunque. Gli interventi di Massimo e quelli di Gaetano soffrono, a mio modesto avviso, di una stessa carenza: entrambi pensano che questo Paese possa avere ancora un potere decisionale, una sovranità e che si possa scegliere tra il Peggio e il Pessimo. Ovvero "tra servi e più servi". Pertanto si gioca al vecchio "nel paese dei ciechi beato a chi ha un occhio". Io la vedo assai più grigia e non saranno i 32 denti sorridenti del Berlusca, ormai ostaggio dei poteri internazionali, a farmi cambiare idea.

Questa manovra non è né di Tremonti né di Berlusconi, né del centrodestra, ma è stata concertata dal duo Trichet-Draghi, nella famosa "lettera" tenuta segreta.
Sono loro ad aver stabilito quanto denaro serve, in quali modalità e come dev'essere reperito, cosa dev'essere tosato, a cosa ci si deve attaccare per reperire i fondi. Stiamo vivendo un momento pericolosissimo dove a farla da padroni sono i banchieri centrali e dove la politica è solo un'irrilevante appendice della Borsa. E questo, a prescindere che sia di dx o di sx.
Si sta giocando duro per togliere dalla scena la politica e far vedere al popolino che gli unici ad avere le carte in regola sono i "tecnici" non eletti da nessuno e rappresentanti degli interessi delle cancellerie di Bruxelles. E a conferma di tutto ciò c'è che anche la sinistra viene aggredita come il centrodestra da inchieste giudiziarie (caso Penati docet)
Il destino dell'Italia si è giocato a Cernobbio al forum Ambrosetti a Villa d'Este. E non è una battuta. (continua)

Nessie ha detto...

Perché dico "pericolosissimo"? Perché la democrazia è in pericolo e perché i governi vengono commissariati, a prescindere dal loro colore. Pertanto è fuorviante chiedersi se un governo con un colore diverso avrebbe fatto meglio o peggio. Lo scopo dei banchieri centrali è:

1) far saltare gli stati-nazione in nome del governo mondiale, di cui la Ue è già una parte consistente.
2) mettere tra parentesi la politica optando per un "tecnico", il quale non essendo stato eletto da nessuno, non ha una base elettorale da accontentare.
3) toglierci tutte le libertà democratiche (di pensiero, parola, scrittura, opinione ecc.)
4) privarci di memorie e identità (il sequestro dei beni culturali e artistici va in questa direzione).
5) potenziare i flussi migratori allo scopo di farci dimenticare "come eravamo" e creare scontri interni.
6) smantellare tutto il welfare già prepagato coi nostri contributi delle nostre buste paga
7) trascinarci in imprese belliche senza nemmeno chiederci il permesso come è avvenuto per la Libia.

Scusate potrei andare avanti, ma per il momento mi fermo qui. Se fossimo un paese civile, dovremmo quanto prima cercare di arginare questa rovinosa deriva come Italiani, tout court, al di là della destra e della sinistra. Ma così non è.

Nessie ha detto...

Chiosa: è vero che le crisi poi alla fine passano, ma intanto lasciano feriti, moribondi e morti sul campo. E noi qui non sappiamo ancora quanto sangue innocente ci costerà.

Massimo ha detto...

Tutti e tre confermate che gli altri sarebbero peggio: allora perchè offrire loro la possibilità di dimostrarlo ? Mi sembra che l'aspetto valoriale non sia secondario e su quello il Centro Destra non ha ceduto.
Il resto rappresenta una interpretazione.
Ad esempio, Josh, il debito pubblico non è "gonfiato ad arte", ma è la conseguenza di una politica dalle mani bucate finalizzata ad accontentare ogni sorta di consorteria dell'epoca dell'arco costituzionale. Che, poi, dc, pci, psi, rappresentassero l'80% delle popolazione e qualcosa sia rimasto tra le dita di un po' tutti non giustifica la sua alimentazione. Quindi la vendita dei beni pubblici servirebbe a pagare quel che abbiamo preventivamente incassato, più o meno tutti.
Gaetano anche io cito la parte che condivido: "Il tempo del gioco del Monopoli è finito. Dobbiamo ricominciare a vivere contando sul tintinnio degli spiccioli che abbiamo in tasca.
I soldi finti, le fiches, non servono più.". Per arrivare a tanto dobbiamo tagliare le spese e ridurre il debito.
Nessie. Si può anche condividere quello che scrivi ma, come al solito, la domanda resta: allora, che fare ? Ma in concreto, non a livello di denuncia che, con i mezzi che ci sono oggi, è l'attività quotidiana di gran parte della nostra popolazione, ognuno con le sue priorità e le sue esigenze.

Josh ha detto...

Massimo dici "Josh, il debito pubblico non è "gonfiato ad arte", ma è la conseguenza di una politica dalle mani bucate finalizzata ad accontentare ogni sorta di consorteria dell'epoca dell'arco costituzionale."

Non solo, il debito italiano già nasce "male" dall'aver perso la II Gm. La somma del debito attuale non è solo aver fatto più spese che guadagni da parte dei governi.
La questione del debito italiano è parecchio complessa, l'altra botta fu la questione petrolio degli anni ’70, peggiorato con la riforma fiscale del 1974, e IRPEF.
Poi il 1981 (nel 1980 il Debito era al 60% del PIL, nel 1992 era al 107,7), con il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro.
Fino ad allora, la Banca d’Italia acquistava i Titoli di Stato invenduti, emettendo moneta a copertura dei costi. Dopo il “divorzio”, le sorte dei Titoli fu lasciata al mercato (non coperta da moneta coniata in base alla riserva).
E QUI inizia la SPECULAZIONE.
Per un verso qui diminuì in parte l’inflazione per via del fatto che veniva emessa meno moneta, ma fece lievitare i tassi d’interesse e di conseguenza il Debito Pubblico.

Altro aggravamento per l'euro, moneta unica su concezione egemonica dei banchieri,ideato su esigenze di Francia e Germania.
L’Italia, aderendo all'euro ha fatto sacrifici incredibili, ha messo sul mercato le Partecipazioni Statali, rinunciato alla sovranità sulla moneta, cioè al SIGNORAGGIO sulla carta-moneta e alla possibilità di svalutare e agire sui tassi.

Dal 90 trasformazione delle banche pubbliche in SpA, con partecipazione sempre crescente di privati esteri (del resto la BCE è uguale), l'Italia entra nell'euro in una sorta di cambio svantaggioso lira/marco.
Poi Amato, il Britannia, le svendite dei beni nazionali a speculatori esteri....l'attacco speculativo di Soros contro la lira...
Il debito italiano oggi è 15% di banche italiane (che sono già miste a capitale straniero), il 14,6% di gruppi assicurativi esteri e fondi comuni europei, il 14% di investimenti privati, il 12,3% di banche estere, l’11,4% di compagnie assicurative italiane e miste, l’11,1% di altri investitori internazionali.

E dici che sul computo del debito non contano gli interessi della finanza internazionale? non ne sarei così sicuro.
Poi bisognerebbe indagare a quanto ammonta il debito reale e il “servizio sul debito” (gli interessi annui che lo Stato deve rimborsare ai suoi creditori)?
Chi sono questi creditori? E’ ”sostenibile” questo debito, può l’Italia riportarlo sotto la soglia che i Trattati di Maastricht e il recente Patto di stabilità ritengono tollerabile? E’ plausibile la ristrutturazione del debito italiano? In pratica ci sono molte variabili, non è solo ciò che la som,ma dei governi hanno speso più che guadagnato, anche gli interessi sul debito sono quotati, perciò si arriva ad un calcolo progressivo completamente folle e irreale!

il suo annullamento è l'unica soluzione, altro che vendere di tutto.

Josh ha detto...

Il debito pubblico italiano è cresciuto negli ultimi anni al 120% del Pil. Le politiche economiche dei governi dell'ultimo ventennio (non da una stagione) proprio di privatizzazioni e dismissioni delle proprietà pubbliche, tagli alla spesa sociale e aumento delle imposte, non sono servite.

Il debito privato italiano, di aziende e famiglie, è inferiore di circa trenta punti percentuali rispetto alla media europea, più basso di UK o Olanda, questo sarebbe un punto a nostro favore, ma....

Altro da considerare: gli interessi esponenziali sul debito pubblico, è qui che la speculazione vola, rendendolo inestinguibile.

La spesa per gli interessi corrisposti ai detentori delle obbligazioni statali è detta "Servizio del Debito". Nel 2003 il costo del debito, ovvero quanto lo Stato doveva pagare in interessi, era circa 70 miliardi, quasi il 5% del Pil di allora, che già equivaleva a tre manovre finanziarie.
La spesa SOLO per interessi che ha gravato sul deficit pubblico è stata nel 2008 pari a 80 miliardi di euro. Nel 2010 è scesa a 70,1 miliardi. Questa spesa è in flessione rispetto ai valori del 2000 quando rappresentava il 6,4% del PIL, la leggera "diminuzione" era dovuta alla discesa dei tassi della BCE (che ci tiene cmq per le palle). Va da sé che una politica monetaria restrittiva, ovvero l’aumento dei tassi di interesse della Bce, già avvenuta, causa automaticamente allo spostarsi di uno 0,... un aumento infinito degli interessi sul nostro enorme debito.

Poi: La quota dei detentori esteri di titoli di stato italiani (pensa bene) è passata dal 5,59% del 1991 al 51,4% del 2009!!!!!!!!!!!!
Non è secondario.
Se uno Stato è in debito coi suoi cittadini, tra il primo e i secondi si stabilisce una relazione di reciprocità se non proprio di coincidenza, visto che i secondi non possono avere alcun interesse al collasso del primo.

MA tutto cambia quando i creditori di uno Stato sono invece esterni (hai capito le svendite all'estero cosa comportano?), soprattutto se si tratta di grandi investitori finanziari, i quali hanno tutto l’interesse a speculare vendendo e ricomprando titoli, o semplicemente a cedere titoli in portafoglio per andare a cercare altrove più lauti guadagni.

In poche parole tanto più è consistente il debito estero di uno Stato, tanto minore è la sua effettiva sovranità nazionale.
E' come se quello Stato sia frammentato in un puzzle in mano a chiunque. E' di tutti e di nessuno.
Ecco perchè è rimasta ormai solo la finanza e i governi non contano un tubo. Noi prendiamo ordini dai nostri creditori.

EEEE il 50% di debito italiano in mano a "italiani"?
Le cose sono cambiate anche lì. Chi sono infatti i possessori di titoli di stato? banche, assicurazioni e fondi pensione o di altra natura, spesso di nome italiano ma a compartecipazione estera a loro volta, i quali così danno copertura alle obbligazioni che hanno rifilato ai clienti.

L'unica soluzione è l’annullamento del debito, la riconquista della sovranità monetaria tramite uscita dall'euro, la nazionalizzazione di Bankitalia (che non è più italiana) e quella di tutto il sistema bancario, prima del collasso definitivo.

Visto che nessuno se ne è fatte crescere un paio (....) per questo, non mi sento di essere ottimista.

Josh ha detto...

Aggiungo, Massimo, che non è solo mia idea che si vogliano fare saltare gli Stati, da parte della BCE (all'interno, come spiega Nessie, del NWO)

Oggi dice Trichet :

http://www.forexinfo.it/Trichet-Draghi-azioni-rapide-dai

“Un giorno – ha affermato Trichet - penso che i popoli europei avranno un Governo federale” e suggerisce la possibilità che un organismo europeo intervenga nel caso in cui i singoli Paesi non prendano misure di bilancio adeguate."

(n.d.r: intendi in che senso questa manovra non è di un governo o l'altro, ma è già emissione centrale europea? i governi "nazionali" non esistono più, sono solo "parvenze")

-continua Trichet: “Se un Paese non riesce a prendere le decisioni adeguate in termini di risanamento del bilancio, allora dovrebbe essere consentito di imporle a livello centralizzato”.

(n.d.r.: se si osserva bene, siamo già a questo punto, ma si parla comunque della scomparsa degli stati nazionali: non c'è, nè ci sarà più alcun leader di stato "nazionale", ormai inesistente anche su piano monetario e fiscale, come vedi dai 2 comm sopra, che si opporrà a niente, per la stessa struttura malata dell'Eu)

"Insomma, future riforme potrebbero includere la possibilità di una vigilanza comune a livello centrale sui conti nazionali e sul processo decisionale dei paesi che non riescono a rispettare "gli obiettivi di bilancio". Per Trichet “si può immaginare un governo federale, con un ministro delle Finanze confederale, che potrà assumere l’intera governance in seno all’Eurozona e prendere questa o quella decisione”.

ma di fatto è già così.

Massimo ha detto...

Sulla nascita del debito pubblico (a questi livelli) ho già scritto e l'ho fatta risalire al centro sinistra iniziato nel 1962 (con i socialisti ancora fuori dal governo) e poi con il c.d. "centrosinistra organico" dal 1963.
E' un fatto che il debito esiste (e si è costretti a chiedere prestiti) quando si vuole spendere più di quel che, ragionevolmente, si incassa. Niente spese, niente debito. Non mi sembra vi siano stati tagli sociali, bensì spese profuse con mani bucate per accontentare tutti. Adesso chi ha vissuto per 40 anni grazie a tali spese è necessariamente incavolato perchè si avvicina il momento in cui dovrà camminare con le sue gambe. L'interferenza straniera è naturale, fa parte del gioco politico. Sta in noi rimettere a posto i conti per poter comandare a casa nostra e anche a casa altrui. Se preferiamo illuderci che la cornucopia stato continuerà a elargire soldi, allora non possiamo che inchinarci a chi può comandare a casa nostra. Ma, Josh, ancora non leggo da parte tua alcuna alternativa. Lamentarsi va bene e spesso fa anche bene, ma poi bisogna anche passare alla fase propositiva :-)

Josh ha detto...

So che avevi scritto in parte la storia del debito, Massimo...ma per me mancavano alcuni punti che ho tentato di aggiungere. A me non interessa essere gradito al PDL in quel che scrivo.
L'idea che ormai tutto il debito italiano sia in mano estera ha delle conseguenze: una sorta di esproprio.

Al momento il vecchio Berlusca non è in grado di risolvere, e un ipotetico nuovo Berlusca è inesistente.

Lo stato italiano scompare, non c'è più, rimangono solo gli ordini dell'Ue e della BCE. Sono dati di fatto.
Comanda la finanza e basta, non esistono governi nazionali, e ancora meno quando si è nelle nostre condizioni. La manovra anche da me vituperata è di Trichet e Draghi più che di Tremonti.
L'Italia è morta, inesistente, una regione vessata che paga roba di altri e fa guerre per interessi di altri. Il debito non è unicamente colpa di uno stato 'assistenzialista', da cui, per inciso, nè i miei familiari e anche io nella mia relativamente giovane età non ho mai ricevuto assolutamente nulla, ma solo dato un botto di tasse.

Non è possibile nessuna altra proposta e nessuna nazione.
Per cui:
L'unica soluzione è
1)pretendere il congelamento/annullamento del debito, 2)uscire di netto dall'Ue e dall'euro,
3)riconquista della sovranità monetaria tramite la nazionalizzazione di Bankitalia (che non è più italiana) e la nazionalizzazione di tutto il sistema bancario, prima del collasso definitivo.


Ma per farlo bisognava/bisognerebbe farsene crescere un paio:-)

Josh ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Josh ha detto...

Detto ciò, c'è un tuo pezzo a cui rispondo in maniera forse personale e infantile, non resisto, ma non sono d'accordo:-)
"Adesso chi ha vissuto per 40 anni grazie a tali spese è necessariamente incavolato perchè si avvicina il momento in cui dovrà camminare con le sue gambe."

Ci saranno categorie così, ma non ne farei una visione generalizzata.
Per es. 40 anni, ho proprio l'età suddetta.
Abbiamo un'idea di quanto stiamo pagando in tasse, trattenute, balzelli, ive & co? Oltre il 44% per mantenere il carrozzone di pensioni d'oro, spese inutili, buchi non creati da noi e altre amenità.
Come accennavo, dallo Stato non ho mai ricevuto nulla.
Dal rancio da galera per l'anno perso di militare, a nessun sussidio quando non c'era posto fisso, mai avuto un' abitazione quando non avevo denaro per comprarla di tasca mia, università strapagata da me, e da quando produco reddito (presso privati e non in posti statali blindati) sono tosato dalle tasse come una capra.

"Sta in noi rimettere a posto i conti per poter comandare a casa nostra e anche a casa altrui."

Se non si esce dall'euro e dal mostro-Eu, non comanderemo mai più in casa nostra. Questa la proposta. Ma nessuno la porrà in opera.

"Se preferiamo illuderci che la cornucopia stato continuerà a elargire soldi, allora non possiamo che inchinarci a chi può comandare a casa nostra"

Nessuna illusione, ma sono già allenato. La cornucopia Stato avrà elargito a chi può, a certe categorie....
Eppure io e gran parte della gente che consoco o cui sono legato, o famiglia o affini, come una marea di altra gente, questo discorso non lo comprende, non avendo mai ricevuto assolutamente nulla:
più che vedere lo stato come cornucopia, lo vediamo come il grande ingordo, una sorta di Saturno Sottrattore, che chiede, pretende, perseguita e inquisisce, non ti trova mai adatto a nulla, dati i suoi problemi di trasparenza interna, MA non ti dà in cambio assolutamente nulla.

Al massimo lo Stato mi ha detto che a 30 anni ero vecchio per alcuni posti di lavoro, eppure in teoria dovrò lavorare fino a circa 70 anni (cosa che non farò grazie solo a un patrimonio minimo privato, comunque strapagato e ipertassato).
Alla faccia della "cornucopia".
:-))

Massimo ha detto...

Io parlavo di proposte concrete, non di sogni :-)
La politica è l'arte del possibile, poi se vogliamo sognare: presente !
Ma rendiamoci conto che mentre noi vaghiamo per le stelle, altri pensano a capitalizzare a loro favore la nostra assenza.
"io e gran parte della gente che consoco o cui sono legato, o famiglia o affini, come una marea di altra gente, questo discorso non lo comprende, non avendo mai ricevuto assolutamente nulla".
Sicuro ? Negli anni settanta avrai sfruttato (come tutti, incluso il sottoscritto allora 14-18enne) gli autobus gratis. Adesso li paghiamo. E la sanità gratis o quasi ? Qualcuno la doveva pagare, il cerino acceso è in mano nostra. Dirai che hai ben pagato in tasse e contributi. Vero, ma probabilmente se invece di essere gestiti dal pubblico fossero stati gestiti da linee private o da polizza privata, adesso saresti trattato da nababbo e non avremmo il debito che abbiamo. E credi che a ritirarti sull'Aventino, lasciando che il prossimo governo sia della sinistra con le sue leggi sull'omosessualità, la droga, l'eutanasia, la manipolazione genetica, cittadinanza e voto per gli immigrati ti renderebbe la vita più lieve ? Sarebbero tutte altre tasse, nostre, che andrebbero a foraggiare ed ingrassare quelli interessati a tali questioni. Qui non si tratta di pretendere il meglio, ma di limitare i danni che verrebbero dal peggio. Poi ... finchè c'è vita c'è speranza. Ma se ti tolgono anche quella ... :-)

Nessie ha detto...

"Tutti e tre confermate che gli altri sarebbero peggio: allora perchè offrire loro la possibilità di dimostrarlo ? Mi sembra che l'aspetto valoriale non sia secondario e su quello il Centro Destra non ha ceduto".

Io, a dire TUTTA la verità, ho detto un'altra cosa: ho detto che oggi è del tutto IRRILEVANTE chiedersi se la sinistra avrebbe fatto meglio, uguale o peggio del governo, nel caso fosse stata al suo posto. E ho anche aggiunto che stiamo vivendo un momento di deriva pericolosissimo dove a farla da padroni sono i banchieri centrali e dove la politica è solo "un'irrilevante appendice della Borsa". E questo, a prescindere che al governo ci sia la destra o la sinistra.
Mi rifiuto di ragionare ancora come fossimo nell'aia domestica italiana con le nostre galline, tacchini e oche. Un giornalista attento e brillante come Marcello Foa che vive e lavora in Svizzera, sostiene nel suo blog che non siamo nemmeno più padroni del nostro "debito". Il quale è caduto nelle mani di banche straniere e assicurazioni.
Scusa, Massimo, ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire, e questo derby da Porta S. Vitale (o Porta Saragozza, se preferisci) di cosa farebbe la SINITRA O LA DESTRA, oltre a trovarlo logoro e obsoleto, lo trovo del tutto fuorviante. E' evidente che sta passando un losco disegno internazionale secondo cui la politica coi suoi schieramenti (destra e sinistra) e le sue contraddizioni, non è in grado di dare delle risposte alla globalizzazione e alla crisi finanziaria attuale e che pertanto l'OR signori hanno in mente di mettere direttamente qualcuno della loro nomenklatura. Cioè i tecnici. Curiosamente questo avviene anche in USA, ma intanto il Minnesota fallisce e altri stati se la passano male.

Mi dici tutto questo che cavolo c'entra con la democrazia? Il rischio dittatura mondialista è alto, ed è di questo che si dovrebbe parlare. Perciò, non farmi dire cose che non ho detto. Mi fermo qui.

Massimo ha detto...

Se con gli uni si è servi e con gli altri più servi, vuol dire che alcuni sono peggio di altri. Quello è ciò che ho percepito, mi auguro che altri abbiano invece interpretato correttamente.
Per il resto ti rimando al commento in calce a Josh sulle conseguenze di una vittoria della sinistra.

Nessie ha detto...

Ecoomicamente si è ormai servi con entrambi. E breve manderanno a casa il governo Berlusconi, per preparare il red carpet a Mario Monti o a Bini Smaghi. Quindi ce la giochiamo tra Draghi e Smaghi. Tempo al tempo... Purtroppo vedo che non hai capito, e repetita tediant.

Josh ha detto...

Massimo, abbiamo visioni differenti a quanto pare, pur se ci situiamo a Dx. Uscire dal mostro EU ed euro e le altre cose dette (statalizzazione della Banca d’Italia, impedire di quotare in borsa il Debito pubblico e cederlo a speculatori stranieri ....) non mi pare un vano sogno, ma una necessità, prima del collasso finale.

Per il resto, sulla "cornucopia" Stato, io sono nato nel 1970. Negli anni '70 avevo da zero a 9 anni, poi passiamo nel 1980, per me 10 anni. Prima, data l'età mi accompagnavano in auto:-) dopo negli anni '80 ricordo sì i miei primi autobus, e il biglietto si pagava eccome (c'erano i bus 46, 47 e 48, come oggi l'11, il 13 e il 16, sempre solita nostra zona più o meno:-). Per non parlare degli anni di liceo, per me 1984-1989 con l'abbonamento annuale dal costo pari a un mezzo stipendio.

Non mi ritiro sull'Aventino, non voto a sinistra, ma è tutto una pagliacciata: i governanti sono solo emissari delle volontà bancarie e fiscali Ue e BCE. Anche questo governo specie nella 2nda fase non ne è da meno. Magari voterò FN se mi gira.

Josh ha detto...

per chiudere la riflessione su se sia possibile
"Una rivoluzione liberale in economia e una restaurazione tradizionalista nei Valori"

ti mando questo breve di cronaca:

Se s'intende la libertà di mercato assoluta e libertà d'impresa sopra ai Valori, o li si considera essi stessi valori, c'è il rischio che si vedrà soccombere i propri valori dinanzi al mercato.
Esempio reale:

http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2011/09/15/581604-terra_orobica_arriva.shtml

a Bergamo, per es. in tema denaro, impresa e valori,
si terrà la Fiera del Turismo Gay.

L'iniziativa gode del patrocinio del Governo Berlusconi.

L'Appuntamento è per il 23 e 24 settembre. Il ministro Brambilla agli organizzatori della kermesse: "Auguro un buon successo all’iniziativa".

Il settore vanta un giro d'affari di ben 3 miliardi di euro all'anno nella sola Italia.

Attesi decine gli espositori anche dall’estero di proposte turistiche “gay friendly”, con crociere, alberghi, viaggi organizzati.

Ci sarà anche un convegno dal titolo: “Turismo gay, un’opportunità per battere.......la crisi: ricerche, numeri, ma soprattutto istruzioni e consigli per vendere di più al meglio”.

(le parole sono realmente prese dall'articolo)

ciao