Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

15 settembre 2011

Larghe intese ma per fare cosa ?

La manovra di agosto ha avuto l’approvazione anche della camera ed è legge.
La Maggioranza di Centro Destra si è dimostrata solida nonostante provvedimenti che, purtroppo, contraddicono la natura liberale del programma e, infatti, Antonio Martino ha votato contro.
La manovra di agosto è la seconda ma non sarà l’ultima.
La soluzione strutturale dei problemi italiani passa necessariamente attraverso l’abbattimento della spesa pubblica, non certo con l’aumento della pressione fiscale che manterrebbe intatti i privilegi e le nicchie clientelari.
Portiamo però a casa alcuni capitoli che consentono piccoli (piccolissimi) passi verso la direzione giusta, mentre alcuni tabù, pur nella retromarcia successiva, sono stati per la prima volta messi in discussione (veggansi le giornate festive del 25 aprile, primo maggio e 2 giugno).
A fronte di una situazione mondiale dove la crisi è finanziaria e di fiducia e si manifesta ovunque in Occidente, le opposizioni italiane, con il basso profilo della loro meschina azione propagandistica, non sono capaci di proporre altro che un “passo indietro” di Berlusconi per sostituirlo con un fantomatico governo di “larghe intese”.
A parte ovviamente Di Pietro il cui ruspante ululare contro Berlusconi strappa almeno un sorriso per le sballate iperboli che ci vengono proposte.
Cosa dovrebbe poi realizzare quel tipo di governo non si sa bene.
Noi abbiamo bisogno di abbattere la spesa pubblica.
E’ pensabile che ciò possa essere ottenuta con comunisti, socialisti e democristiani (neo, ex, post o vetero che sia) assieme al governo ?
Comunisti e democristiani, con i socialisti, sono i principali responsabili del debito pubblico maturato dalla seconda metà degli anni sessanta ed esploso negli anni settanta e ottanta proprio per le scelte consociative di tali partiti, che si dividevano le elargizioni a carico dello stato, come il riconoscimento delle attività svolte nei partiti e nei sindacati che hanno consentito a centinaia di funzionari e impiegati di partito (soprattutto comunisti) di godere di pensioni a carico di tutti noi, nonostante età giovanissime.
Quali sono i costi maggiori per la spesa pubblica ?
Sanità, istruzione, previdenza.
Cioè dipendenti pubblici e pensioni.
I dipendenti pubblici sono il bacino di raccolta dei sindacati, principalmente della democristiana cisl, mentre la comunista cgil (e non solo) ha iscritti per più della metà già pensionati e per il resto indirizzati alla pensione.
E’ ragionevole pensare che facciano barricate contro ogni taglio a quelle spese ?
Direi proprio di sì.
Ma anche la Lega si oppone ad ogni intervento sulla previdenza, mentre l’udc, la cui forza elettorale è meridionale, si oppone ad un reale federalismo fiscale che sposterebbe sulle spalle di chi consuma i costi della sanità (e non solo).
Non parliamo poi degli aspetti valoriali che, oltre a minari le basi della nostra società, ugualmente, comporterebbero dei costi, come l’estensione dell’assistenza sanitaria e della reversibilità pensionistica alle “coppie” omosessuali.
Il governo di “larghe intese”, insomma, non solo non servirebbe a realizzare quei risparmi strutturali di cui abbiamo bisogno, ma sarebbe solo il cavallo di Troia per un nuovo, vergognoso assalto al pubblico tesoro e, per accontentare gli appetiti equamente distribuiti tra tutti i partiti, ricorrerebbe a nuove tasse, esattamente il contrario di quello che sarebbe necessario all’Italia.
E le avvisaglie le abbiamo già nelle dichiarazioni di quanti (sindacalisti e membri dell’opposizione) propongono, con scarsa fantasia, patrimoniali (“come in Grecia e Spagna”), il ripristino dell’ici sulla prima casa (abolita da Berlusconi) o addirittura una supertassa da trentamila euro (cifra da scegliere) sui venticinque milioni di maggiori contribuenti (praticamente tutti !) per abbattere sì il debito pubblico, ma lasciando aperti i rubinetti della spesa.
Sarebbe come svuotare il mare con un secchiello.
Se non fosse altro che per ragioni contabili, ogni governo di “larghe intese” sarebbe da respingere, ma in Italia si aggiunge anche la ripugnanza dal governare assieme ai comunisti (neo, ex, post o vetero che siano) .
La solida maggioranza che dopo la transumanza dei finioti si è manifestata in parlamento ci tutela da una simile aberrazione che comporterebbe solo un costo per i cittadini, nessun vantaggio e la continuazione di un comportamento nocivo che ci ha già condotto ad un debito pubblico da cui dobbiamo rientrare ad ogni costo e certamente in modo non compatibile con qualsivoglia governo a partecipazione comunista.

Entra ne

7 commenti:

Josh ha detto...

Voglio sottoporti una notizia, e sapere che ne pensi.

Nel post accenni a:
"Non parliamo poi degli aspetti valoriali che, oltre a minare le basi della nostra società, ugualmente, comporterebbero dei costi, come l’estensione dell’assistenza sanitaria e della reversibilità pensionistica alle “coppie” omosessuali."

questo nel caso di centrosinistra (per carità) o di governi larghe intese (proprio no).

Ma comunque col governo attuale, ti mostro un atteggiamento:
ricorderai che ci siamo in parte scontrati sul tuo desiderio (se realizzabile o meno) di
"Una rivoluzione liberale in economia e una restaurazione tradizionalista nei Valori"

Se s'intende la libertà di mercato e libertà d'impresa sopra ai Valori, o li si considera essi stessi valori, c'è il rischio che si vedrà soccombere i propri valori dinanzi al mercato (che ha regole e disvalori suoi).
Esempio reale, leggi qui:

http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2011/09/15/581604-terra_orobica_arriva.shtml

a Bergamo, per es. in tema denaro, impresa e valori,
si terrà la Fiera del Turismo Gay.

L'iniziativa gode del patrocinio del Governo Berlusconi.

L'Appuntamento è per il 23 e 24 settembre. Il ministro Brambilla agli organizzatori della kermesse: "Auguro un buon successo all’iniziativa".

Il settore vanta un giro d'affari di ben 3 miliardi di euro all'anno nella sola Italia.

Attesi decine gli espositori anche dall’estero di proposte turistiche “gay friendly”, con crociere, alberghi, viaggi organizzati.

Ci sarà anche un convegno dal titolo: “Turismo gay, un’opportunità per battere.......la crisi: ricerche, numeri, ma soprattutto istruzioni e consigli per vendere di più al meglio”.

come concilii valori tradizionali e valore di libertà d'impresa in questo caso concreto?

Massimo ha detto...

Liberissimi di realizzare una simile iniziativa, ma con soldi privati. Liberissimo io di cambiare negozio quando trovassi l'adesivo "ghei friendly". Il patrocinio della Brambilla è uno scivolone del ministro, dello stesso genere di quelli ripetuti della Carfagna sulla legge contro l'omofobia. Per ora, però, con questa Maggioranza non è stata realizzata alcuna legge di privilegio che recepisca i capricci omosessuali.

Nessie ha detto...

"Per ora, però, con questa Maggioranza non è stata realizzata alcuna legge di privilegio che recepisca i capricci omosessuali".

Sì, per ora.

Massimo ha detto...

Forse scritto così è più comprensibile:
- nessuna legge che dia dignità giuridica alle unioni omosessuali;
- nessuna legge che liberalizzi la droga;
- nessuna legge che agevoli la manipolazione genetica;
- nessuna legge che trasformi l'omofobia in reato o in una aggravante di reato;
- nessuna legge che ammetta l'eutanasia.

Quale altra nazione occidentale può vantare di meglio ?

Josh ha detto...

certo caro Massimo, è chiaro.
Per fortuna che non ci siamo arrivati, a quelle cose lì che hai elencato, sappiamo che sarebbero rovina (scritto maiuscolo).

Sappiamo anche che le cose elencate sono tutte patrocinate da lobbies imponenti con interessi economici stratosferici (da droghe, a mondo sessuale particolare con i suoi affairs, a manipolazione genetica-gli scientisti e i loro enormi interessi industriali, i pacchetti eutanasia per far fuori le persone a fine vita quando diventano un costo, dopo tutto quel che devono passare per tutta la vita).

ma se comprendi nella rivoluzione liberale in economia la libertà d'impresa,
tutte le cose in elenco sono suscettibili di scelte in loro funzione, si tratta di interessi miliardari d'estensione mondiale...prima o poi ci arriveranno, e non stanno affatto insieme con i valori tradizionali.

non mi hai risposto propriamente sulla non conciliabilità tra valori tradizionali da te desiderati, e valore di libertà d'impresa che auspichi, o meglio hai detto "tu, personalmente, non andrai alla fiera gay e nei luoghi gay friendly". Lo immaginavo:-)
Ma non era questa la mia domanda.
La libertà d'impresa, se è un valore, porta anche disvalori che cozzano con il tradizionalismo etico da te auspicato.
Si arriva al punto in cui gli hotel e iniziative gay sono un fatto economico (3 miliardi di euro) come in questa fiera, grazie alla libertà d'impresa.
Come entità economica si faranno sentire (non è solo uno scivolone personale della Brambilla, ma un patrocinio di tutto il governo).
Una volta che queste cose grazie alla libertà d'impresa saranno una realtà umana ed economica ancora maggiore, imporranno i loro voleri, e addio alla rivoluzione tradizionalista dei valori da te auspicata, minata proprio dal fatto di esser diventate realtà imprenditoriali influenti.

Sono 2 componenti, libertà d'impresa e tradizionalismo dei valori, che non stanno insieme, si combattono a vicenda.

Altro esempio: parlavamo di sadomaso (con la tua indagine sulla società del nord, nel post del ceffone) e anche qui abbiamo avuto in qs. giorni il caso della ragazza morta grazie all'ingegnere che giocava con le corde e i legacci.
Anche il sadomaso è un affare, già esistente, di libere imprese di frustini, lubrificanti, dvd, libri, bambole gonfiabili, dildo e latex.
Quindi la libertà d'impresa fa un affarone con i gay e anche con il sadomaso, e la rivoluzione tradizionalista dei valori va in altra direzione.
Solo che quando varie realtà prendono piede anche come realtà economiche, sai bene che non possono essere più ignorate da un punto di vista politico-rappresentativo e istituzionale.
Vi si aggiunge poi la pressione dall'estero, in cui tutte queste cose sono già affermate. La libertà d'impresa le ha già portate anche qui come affarone, e presto chiederanno, per la realtà economica che rappresentano, la loro fetta di influsso sulla società (legalizzazioni, appoggi ulteriori e simili, proprio per il fatto di essere già realtà commerciali imponenti, e non si può dire no, per etica, a una realtà commerciale imponente).
La rivoluzione tradizionalista dei valori andrà a farsi benedire, travolta dal mercato.

per cui, certe cose ora, nell'elenco in neretto, qui non ci sono. Ma essendo tutte realtà anche commerciali,
fino a quando non ci saranno?

Josh ha detto...

p.s.: se ho sentito la pazzesca proposta della patrimoniale "come in Grecia" dei 4 euro o oltre a mq, per ogni proprietario d'immobile,

...cos'è la folle "supertassa da trentamila euro (!!!!!!!) sui venticinque milioni di maggiori contribuenti (praticamente tutti, con una "forbice" del genere su 60 milioni d'abitanti)" ?

roba da matti

Massimo ha detto...

Brevemente perchè sono in partenza per il fine settimana in montagna. Non ti ho risposto perchè sarebbe come se mi si chiedesse se preferisco le lasagne o il Bologna ... :-)
Quanto alla patrimoniale, è bene svegliare le persone perchè a sinistra, pur di conservare tutti contributi statali (mentre noi lavoriamo loro consumano ...), sono capacissimi di raddoppiare sia il modello greco che quello Amato. Ed è tanto vero che oggi sul Carlino ho letto che raccoglieranno le firme per un "patrimoniale day"... come se fosse una festa. Del resto furono alcuni sindacalisti con Visco e Padoa Schioppa a definire le tasse: belle !