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No alla deriva

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26 settembre 2011

Se fosse vero sarebbe da fermare

Ieri ho commentato la discesa in campo della Marcegaglia.
Ho ipotizzato un programma parametrato a quanto scrive il Sole 24 Ore da alcuni mesi e ho espresso la mia sostanziale condivisione sul piano economico, ma fortissimi dubbi sulle gambe che dovrebbero promuoverlo e le contropartite utili a tacitare la sinistra.
In sospeso c’era la questione della patrimoniale.
Leggendo quindi i giornali di oggi e il Sole degli ultimi tre giorni, vedo che Marcegaglia vorrebbe una “piccola tassa sul patrimonio da inserire nell’Irpef” (secondo il Sole).
Posso starci, ma solo per azzerare il debito pubblico e dopo che:
1) Siano stati chiusi tutti i rubinetti della spesa;
2) Siano stati venduti i beni dello stato
3) Siano stati privatizzati gli enti posseduti dallo stato (a cominciare dalla Rai)
4) Sia divenuta legge una totale liberalizzazione delle professioni, arti, attività commerciali
5) Sia stata ridotta ad una flat tax residuale l’imposizione fiscale diretta.
Solo dopo che tutto ciò fosse diventato legge dello stato e, soprattutto, realtà, ove ci fosse ancora un debito pubblico sarei disponibile a contribuire una tantum per il suo azzeramento.
Leggo, invece, che si vorrebbe tassare con lo 0,15% il patrimonio degli Italiani.
E’ esattamente la proposta di Amato, anzi peggio.
Amato (e Profumo senza dare numeri con la sua saggezza da ex manager bancario) ipotizza una supertassa da trentamila euro per venticinque milioni di Italiani.
Non ci viene detto se la prima casa o i titoli di stato entrerebbero nel conto.
Ma poiché leggo sempre più spesso che “bisogna rilanciare gli affitti”, criticando in pratica il fatto che l’85% degli Italiani possiede la propria casa, non vorrei che la nostra abitazione tornasse al centro del mirino.
Se fosse vero quello che si legge, Marcegaglia dovrebbe essere fermata, perché la sua proposta agli Italiani, il futuro che ci regalerebbe, sarebbe: più poveri e senza un tetto.

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5 commenti:

Josh ha detto...

Come non ero d'accordo con Amato, così nemmeno con Profumo e manco ora con la Marcegaglia.

Però lo 0,15% di 100.000 non è 15.000;
15.000 su 100.000 è il 15%,
non lo 0,15%.

marshall ha detto...

...e dopo che si sarà sottoposta a controllo fiscale per le annualità che le sono state condonate nel 2002, pagando quindi una sostanziosa differenza.
(vedere articolo di Nicola Porro, recensito da Eleonora)

Anonimo ha detto...

Punto 3 e Punto 5 li sottoscrivo.
Sul resto condivido seppur con qualche variazione. Per le ormai sbandierate "supertasse", da destra come da sinistra e dalla Confindustria, meglio tacere...se dovessi dire chiaramente ciò che penso in merito (e non perchè coinvolta, ahimè) il commento non potrebbe esser pubblicato...
E vai con Cavour, quello vero però

Giulio ha detto...

Questa gente è pericolosa. Tutti guardano alle donnine del Premier e questi pazzi passano inosservati. Se qualcuno di questi individui dovesse per errore arrivare al governo, io tolgo subito tutti i risparmi dalla banca.

Massimo ha detto...

Josh. Hai ragione. Faccio ammenda e mi cospargo il capo di cenere. Prometto che la prossima volta (almeno quando sarà sufficiente usare la calcolatrice del computer) verificherò di persona prima di pubblicare.:-)
Marshall. Probabilmente Marcegaglia non sa neppure dove siano i libri contabili dell'industra di famiglia. Non mi sembra che sia quello il punto essenziale, tutti hanno (abbiamo) qualche scheletro da nascondere: dalla grande evasione, al pagamento in nero di un artigiano ... ;-)
Monica. Anche io mi trattengo dallo scrivere tutto quello di penso per la tua stessa ragione ... ;-)
Giulio. Purtroppo proprio questo governo ha imposto un controllo tale sull'uso dei contanti che, tranne che per piccole spese, si è costretti ad avere un conto in banca. :-(