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07 novembre 2011

“Assumere decisioni impopolari”

La nuova frase che dovrebbe caratterizzare il politico “responsabile” del “dopo Berlusconi” è “assumere decisioni impopolari”.
Con le sue varianti e sinonimi.
Esprimono tale concetto, aggrottando le sopracciglia con sguardo grave e pensieroso (dietro il quale, peraltro, sappiamo esserci il nulla) Casini e Bersani, Di Pietro e Rutelli, ma anche Montezemolo, Marcegaglia, Napolitano e tutta la consorteria che tifa contro Berlusconi.
E’ vero, le decisioni che andrebbero assunte sono impopolari.
Ma siamo sicuri che:
- aumenterebbero l’età delle pensioni ?
- azzererebbero i contributi per l’editoria perché i giornali devono mantenersi con il consenso dei lettori (vendite) e non con l’assistenzialismo statale ?
- azzererebbero le spese per l’effimero (Fus, rai tv, nani e ballerini …) ?
- cesserebbero i trasferimenti al sud dei soldi prodotti al Nord ?
- dimezzerebbero i parlamentari ?
- abolirebbero le province ?
Non credo.
Credo e temo che per loro “decisioni impopolari” siano solo nuove tasse, la patrimoniale, il prelievo forzoso, prendere a pretesto ogni disgrazia come quella di Genova per imporre una una tantum (tassa di “scopo”) e continuare bellamente a spendere per le loro clientele.
Ha ragione Giovanni che in un post intuitivo  e che condivido in toto, ha ipotizzato che l’attuale frenesia dei Montezemolo, Marceglia & Co. di vessarci con una patrimoniale non è una generosità di quei ricconi, ma l’ennesima fregatura ai nostri danni.
Quelli, probabilmente, pagherebbero di meno con una patrimoniale che vedendo il “taglio” dei rimborsi dei titoli che probabilmente posseggono in quantità industriale e che, magari, forniscono loro rendimenti superiori alla patrimoniale che dovessero essere chiamati a pagare.
Per non parlare poi del gusto di farci cornuti e mazziati, visto che noi contribuiremmo a fornire allo stato denaro fresco che, con la scusa del sostegno alle imprese, finirebbe comunque nelle loro tasche sotto forma di rottamazioni, agevolazioni eccetera, perpetuando così la politica del socializzare le perdite e privatizzare gli utili.
Non spero certo che quelli di sinistra ragionino e capiscano quanto grande sia l’imbroglio di chi, aggrottando le sopracciglia e mostrando una espressione vagamente compresa e preoccupata, chiede “decisioni impopolari” e poi ci rifilerebbe la patrimoniale.
Mi auguro piuttosto che quelli che hanno votato Berlusconi nel 2008 non siano condizionati dalla martellante propaganda di una stampa ansiosa di ricevere nuovi contributi e che proietta l’idea (sbagliata !) che i traditori, eletti PER “Berlusconi Presidente” ma che ora non voteranno la fiducia, siano persone degne.
Non bisogna farsi condizionare dalla paura, perché imporre una tassa è facile, ridurre le spese, poi, è più complicato vista la canea dei beneficiati che (giustamente dal loro punto di vista) farebbero le barricate per non rinunciare ai privilegi conquistati con il lobbismo.
Le tasse sono il Male e il Male è chiunque le voglia aumentare o ampliare conservare.
La vera, seria, “decisione impopolare” sarebbe revocare tutte le agevolazioni a pioggia e tutti i privilegi alle singole categorie (soprattutto del settore pubblico) che rappresentano un capitolo di spesa ormai insostenibile.
Ma è una “decisione impopolare” che i Casini, i Bersani, i Montezemolo non prenderanno mai.


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