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No alla deriva

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10 novembre 2011

Il proconsole

Come già fece Ciampi con lui, Napolitano ha nominato un individuo senza meriti particolari, ma con le spalle ben protette, a senatore a vita, lasciando intendere che sarà lui a presiedere il governo preposto a rubare i risparmi agli Italiani.
L’amica Nessie  propone un simpatico paragone con Caligola  che nominò senatore il suo cavallo.
Ma sarebbe dare troppo credito a Napolitano e attribuire a Monti la nobiltà che appartiene ai cavalli.
Io preferisco considerarlo per quello che è: un burocrate, strettamente legato ai poteri forti internazionali, mandato come proconsole in Italia per tutelare i loro interessi, visto che dei vari Bersani, Fini, Di Pietro, Casini, Vendola non si fidano non essendo riusciti, tutti assieme, a rimuovere Berlusconi che, come ho sempre sostenuto, era l’ultima barriera tra l’essere Uomini Liberi e il diventare sudditi o servi di potentati finanziari stranieri.
Stoltamente tutti coloro che hanno vomitato insulti e perseguitato con ogni mezzo Berlusconi, oggi si ritroveranno ad essere la carne da cannone utile alla Spectre finanziaria internazionale per depredare i risparmi degli Italiani.
L’ “abbronzato” di Washington non è neppure in grado di gestire i problemi di casa sua, ma poichè lui si limita a leggere, modulando la voce e calibrando le espressioni facciali a seconda della circostanza, quello che altri gli scrivono, è interessante la sua esternazione sull’Italia.
“L’Italia non ha problemi di solvibilità, ma di liquidità”.
Come a dire che è necessario reperire subito contanti e come fare se non rubando dai conti e dai risparmi degli Italiani ?
Ecco quello contro cui combatteva Berlusconi e che, invece, con la complicità dei Bersani e dei Casini accadrà con il proconsole appena nominato da Napolitano senatore a vita, tra l’altro alterando il rapporto di forze del senato.
Complici sono, ovviamente, i traditori che hanno voltato le spalle a Berlusconi e che hanno tutto l’interesse a prolungare la legislatura, visto che non saranno mai rieletti.
Ma complici sarebbero anche quegli esponenti del Pdl che dovessero accettare un posto nel governo rapina, assumendosi la responsabilità di andare a braccetto con comunisti e traditori per meglio fregare gli Italiani.
Per quanto possa essere ovvio, mai sono stato disponibile ad un qualsivoglia percorso con i comunisti e non comincerò certo adesso.
Chi vuole prestarsi a fare l’ ascaro dei poteri forti, si assuma in proprio le responsabilità.
Se il Pdl, per paura di nuove defezioni, dovesse piegarsi all’inciucio, senza opporsi con durezza e determinazione ad ogni provvedimento, comma per comma, di un ipotetico governo Monti, perderebbe la sua stessa ragion d’essere.
Leggo che gli ex Msi/An, adesso che non hanno più Fini ad inquinarli, sembrano contrari a sostenere un governo che li vedesse a braccetto con i comunisti e i traditori: chissà che assieme a Storace ed a Forza Nuova non riescano a ricostituire il compianto Msi !
Nel caso in cui il governo rapina dovesse materializzarsi, sarebbe ovviamente diritto politico e dovere morale di tutti i buoni Italiani difendere, con ogni mezzo, i propri risparmi, boicottando e disobbedendo ai provvedimenti che dovessero essere assunti.
Ma avremo modo di parlarne quando il panorama sarà più chiaro.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Siccome un governo tecnico è una pura finzione, perché di una base parlamentare deve pur godere, in caso di governo Monti il piano di Berlusconi sarà quello di “okkuparlo” e di fare del Pdl la colonna portante di tale governo. I governi Amato e Ciampi erano governi politici anche quelli, eterodiretti dalla sinistra, che aveva messo lì per forma un po' di gente reduce del pentapartito che si era arresa alla sinistra e per questo era stata risparmiata da mani pulite. Se Monti vorrà fare – volente o nolente perché l’Europa preme – le mitiche riforme si vedrà che solo il Pdl e parte del Terzo Polo (voglio proprio vederlo, Casini, a fare “macelleria sociale”) potrà votarle. Il Pd sarà in grandissima difficoltà. Dovrebbe rompere con CGIL e compagni.
E' già divertente vedere oggi come il mitico governo delle larghe intese, a parole da tutti voluto, stia innervosendo la sinistra di sinistra e la sinistra “democratica”, e che gli ottimismi della vigilia stiano incrinandosi a vista d’occhio.

Nessie ha detto...

Grazie Massimo :-).
"Stoltamente tutti coloro che hanno vomitato insulti e perseguitato con ogni mezzo Berlusconi, oggi si ritroveranno ad essere la carne da cannone utile alla Spectre finanziaria internazionale per depredare i risparmi degli Italiani".

E c'è anche di più. Da Bruxelles a Washington fanno i conti non solo nelle nostre tasche, ma nel nostro patrimonio immobiliare. Gli italiani popolo di "casettari" (nel senso della casetta di proprietà costruita a prezzo di sacrifici) sai come fanno gola alle loro fauci! In un paese dove si dorme in roulotte o in tenda, dove si confeziona il mutuo subprime del sogno-incubo, non sembra ma quelli come noi appaiono dei privilegiati. Perciò, ocio !

Massimo ha detto...

Mi stupisco che nel Pdl stiano a perdere tempo per discutere se votare o meno un governo affidato al galoppino dell'europa. Il NO dovrebbe essere chiaro e forte, come l'opposizione a qualsiasi provvedimento, di comma in comma.
Ogni valutazione su presunte spaccature dei comunisti in base ai provvedimenti sono solo le giustificazioni per non fare quello che si deve fare: ostruzionismo, opposizione, disubbidienza civile.

Anonimo ha detto...

Ma ci sono due problemi. Non bisogna farsi trascinare dall'indignazione. Rischiamo di essere mazziati e cornuti.
1) Un vuoto di potere di due mesi potrebbe fornire il pretesto agli squali per fare dell'Italia il capro espiatorio europeo. E sarebbe, s'intende, sempre “colpa di Berlusconi”. Dopo il “passo indietro” pretenderebbero pure la fucilazione. Già nelle settimane scorse Francia e Germania hanno scaricato sull'Italia i problemi delle loro banche piene di robaccia greca.
2) Le elezioni potrebbero essere un disastro per il Pdl e la Lega. Sono io il primo a dire che se tutti avessero la grinta del Cavaliere niente sarebbe veramente perduto, ma realisticamente le possibilità di vittoria sono striminzite. E v'immaginate in questo momento un governo – quinquennale magari!!! - della sinistra + il prezzemolo montezemoliano?
E' logico che Berlusconi stia valutando tutto questo. Sta prendendo tempo. In un governo Monti il Pdl potrebbe mettere il veto a qualsiasi patrimoniale. In questo caso sarebbe meglio se addirittura la Lega s'aggregasse. In più, se Monti non vorrà sputtanarsi e sputtanare l'establishment che parla attraverso i giornaloni, prima o dopo dovrà affrontare le rogne sul lavoro e le pensioni ecc. E lì saranno cazzi amarissimi per la sinistra. Cadrà il palco. O si vedrà che in effetti c'è solo una maggioranza di centrodestra che può governare l'Italia e in Europa, nonché in Italia da Fini & Casini fino a Vendola, dovranno rimangiarsi tutto, oppure Monti e la sinistra sigilleranno insieme il loro fallimento. D'altronde, vedo che dopo un primo momento di reazioni a caldo, a destra ci si sta rendendo conto che meglio sarebbe sia evitare un governo Monti nelle braccia della sinistra e dei Casini, pronti per la grande rapina all'ingrosso, la sola cosa che potrebbero fare insieme, sia di evitare, possibilmente, anche elezioni troppo ravvicinate che ora come ora vedrebbero, volenti o nolenti, e per quanto pretestuosa sia la cosa, il Pdl e la Lega sul banco degli imputati. E' per evitare questo, e per tenere ancora insieme la destra, che è spuntata l'idea “Dini”. Il rospo. In certi momenti meglio non guardare in faccia nessuno. Insomma, pensiamoci bene.

Massimo ha detto...

Zamax, scrivo dalla montagna con un vecchio pc quindi sarò sintetico.
Meglio morire con onore andando ad elezioni, che compromettersi con comunisti e traditori.
Impedire la patrimoniale ? Che la facciano, invece, ma senza il nostro voto. Così gli Italiani, pesantemente toccati nelle loro tasche, capiranno che c'è solo il Centro Destra a tutela dei loro risparmi. Tanto peggio, tanto meglio ? A questo punto sì, meglio che un governo assieme ai comunisti di larghe intese.