Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 dicembre 2011

Cupi bilanci e azzardate speranze

La fine di un anno e l’approssimarsi del nuovo, come sempre, ispirano propositi, bilanci, speranze.
Il 2011 è stato un anno orribile, con il quale sono state poste le premesse per un impoverimento generalizzato dell’Italia.
Napolitano (il cui messaggio di fine anno invito ad ignorare) ) ha calpestato, da comunista non ravveduto, la volontà popolare, agendo per costringere il Premier eletto Berlusconi alle dimissioni e sostituirlo con una persona di fiducia degli speculatori internazionali ed un governo che non ha avuto il consenso del Popolo.
Infatti il governo Monti ha subito mostrato lo snobismo tipico di quegli ambienti, bastonando il Popolo di tasse (il cui solo annuncio ci ha depresso … figuriamoci quando dovremo pagarle !) , lasciando il guinzaglio libero ai suoi ministri più fondamentalisti su quei temi – come l’immigrazione – maggiormente invisi al Popolo stesso, senza peraltro riuscire ad ottenere la fine della speculazione.
La bufala messa in giro dai coatti dell’antiberlusconismo, secondo i quali le dimissioni del Premier avrebbero riportato lo spread sui bund tedeschi sotto i 200 punti, ha avuto breve durata.
Non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata perché Napolitano ha permesso la costituzione di un governo che ci rende ogni giorno più poveri, più sudditi, più servi.
Il bilancio del 2011 è quindi cupo per le prospettive della nostra Italia, per la sua Indipendenza, Sovranità, Libertà, Benessere.
Purtroppo è cupo anche per le prospettive della sua Sicurezza e Identità Nazionale.
E’ di questi giorni, infatti, la proiezione statistica che vorrebbe per il 2065 una popolazione di 63 milioni di abitanti, di cui 14 milioni stranieri.
Sarebbe lo stravolgimento delle nostre Tradizioni, dei nostri Costumi, del nostro Modello, la devastazione del nostro sistema sociale.
Sarebbe consegnare ai nostri figli e nipoti un’Italia non più loro, ma da condividere con degli estranei.
Nonostante ciò vi sono ambienti che spingono per concedere cittadinanza e voto agli stranieri immigrati, invece di porre in atto le misure necessarie ad impedire il realizzarsi di una simile perversione.
L’ottimismo che caratterizza le grandi realizzazioni e i grandi progressi dell’Umanità e di cui il Presidente Emerito Silvio Berlusconi è il miglior rappresentante, ha lasciato il posto ad un consapevole pessimismo indotto dalle azioni e dalle parole di chi ci è stato imposto al governo.
E’ ormai evidente a tutti che con Berlusconi si stava meglio.
Come sempre (nel 1996 quando vinse e nel 2006 quando fu fatto vincere Prodi ed oggi quando hanno imposto Monti) ci si accorge troppo tardi di quel che si è perso.
Ma come nel 2001 e nel 2008, possiamo sperare che si ribalti tutta la costruzione di Monti e Napolitano che ci hanno ingabbiato in una fitta tela di tasse e di miseria incombente.
Come sempre spero nel meglio:
- che l’Italia esca dall’euro,
- che il Nord divenga autonomo e indipendente,
- che le tasse siano ridotte ad una minima flat tax,
- che lo stato si ritiri dalle nostre vite e dalle nostre tasche,
- che gli immigrati siano accettati per il lavoro che possono fornire, nel numero e per il tempo necessario …)
ma posso accontentarmi anche del minimo indispensabile per continuare a sperare:
- le dimissioni di Monti
- la vittoria di un Centro Destra rigenerato e che sappia recuperare lo spirito del 1994
- l’immediata abolizione (definitiva) dell’ici/imu
- il taglio della spesa pubblica e la vendita delle proprietà di stato per ridurre il debito pubblico.
Auguro quindi per il 2012 che ognuno abbia quello che desidera.
Che i coatti antiberlusconiani abbiano anni ed anni di Monti e della sua politica, ma che noi si possa ottenere quella libertà personale, di pensiero, dai bisogni, dallo stato, che Monti, in modo funzionale alla sinistra, sta progressivamente conculcando, perché sottrarre le disponibilità economiche alle persone è ridurre anche la loro libertà personale a favore del Moloch statalista.
Buon Anno !

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28 dicembre 2011

Scrooge ha messo gli occhi sulle nostre case

Mentre gli Italiani brindavano ad un incerto futuro, il governo che gli Italiani non hanno mai votato né eletto, preparava nell’ombra l’ennesima rapina.
Ricordate quale fu l’innesto della attuale crisi economica globale ?
La speculazione sugli immobili ed i mutui, esatto.
Evidentemente qualcosa deve essere rimasto delle ambigue e pericolose frequentazioni di Monti (Trilateral, Goldman, Bilderberg …) perché l’osannato tecnico (rectius: teorico come giustamente scrive Gaetano il Cronista  in netta contrapposizione alla concretezza di chi vive tra il Popolo) sembra ossessionato dalle case.
Dalle NOSTRE case.
Una larga fetta della manovra tutta tasse di dicembre è incentrata sul ripristino dell’ici, l’aumento degli estimi, la spoliazione di quello che è uno dei beni primari di qualsiasi persona: la casa.
Adesso veniamo, per vie traverse (la stampa) a sapere che Monti sta elaborando un piano per un nuovo sistema di valutazione e classamento degli immobili.
Chi pensa che possa essere vantaggioso per gli Italiani alzi la mano … nessuno ?
Il signor Monti, evidentemente ingolosito dalla indubitabile ricchezza privata di un Popolo che ha fatto del risparmio un ottimo surrogato della incapacità dello stato a garantire il futuro dei suoi cittadini e del “mattone” l’investimento finora più solido (l’85% degli Italiani è proprietario di immobili) non si risparmia nel cercare la strada per sottrarci quel che è nostro.
Così la nuova frontiera, dopo l’aumento forzoso degli estimi e la concessione ai comuni (abitualmente affamati di denaro privato) di aumentare le aliquote dell’ici/imu sulla seconda casa, ma anche della ripristinata tassa sulla prima casa, è il cambiare i parametri di valutazione.
Dai vani (che non comprendevano il corridoio di ingresso o che talvolta valutavano bagno e cucina a metà) si passa al metro quadro, così da colpire anche quella piccola porzione, non calpestabile né in alcun modo fruibile, di una casa.
Leggo addirittura che potrebbero essere abolite le distinzioni tra abitazioni popolari, economiche, signorili, civili o in base alla zona (centro, semiperiferia, periferia).
Monti sostiene che il tutto avverrebbe a costo zero: ma chi può ragionevolmente credergli ?
Io, no.
Può essere che dichiari di ridurre le aliquote ma …. passata la crisi.
E quando sarà passata ci sarà un’altra ragione per mantenere in essere la tassazione a livelli insostenibili, perché è facile imporre e aumentare le tasse per poi spendere i soldi nostri, difficile è decidere di non spendere più, tagliando i finanziamenti con i “colpiti” che strepiterebbero a più non posso (a tutti piace fare la bella vita a spese altrui …).
Del resto anche l’ici abolita da Berlusconi e ripristinata da Monti, inizialmente, si chiamava ISI, cioè imposta STRAORDINARIA sugli immobili.
Straordinaria, cioè non ordinaria, occasionale, una tantum …
Ma l’aspetto più vergognoso è la giustificazione “morale” (se così si può chiamare quella aberrante tassa sulle case).
Alcuni, pudicamente, si limitano ad affermare che è per adeguare il valore catastale a quello di mercato.
Ma per fare cosa ?
Per tassare, come confermano i più onesti, il REDDITO POTENZIALE di una casa.
Ma quale reddito potenziale se ci abito ?
Mica posso andare sotto i ponti o abitare in affitto per poter, a mia volta, locare l’appartamento di proprietà e renderlo redditizio (e il reddito sarebbe il canone di affitto a sua volta tassato ).
Seguiremo puntualmente come procede la rapina ai danni degli Italiani che Scrooge sta ponendo in atto, domandandoci, con Cicerone, quousque tandem, Monti, abutere patientia nostra ?

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26 dicembre 2011

I regali di Natale del professor Monti

Non bastasse la reintroduzione dell’ici (maggiorata con l’aumento forzoso degli estimi) , la falcidia dei risparmi con l’estensione dei bolli, il blocco degli adeguamenti delle pensioni di anzianità superiori alla opulentissima cifra di 1400 euro lordi, il professor Monti ci ha rifilato l’ennesima bastonata: aumento del canone rai.
Certo è un aumento miserrimo di 1,5 euro, ma è giustificato dall’adeguamento all’inflazione, quello stesso adeguamento negato a quei "ricconi" dei pensionati che percepiscono più di 1400 euro lordi al mese.
Il canone rai è una delle tre tasse più odiose assieme a quella sulla casa (ripristinata da Monti) e al bollo auto.
E’ una tassa motivata solo dalla necessità di fare cassa su un prodotto che altri (Mediaste, Sky) trasformano in utili da distribuire agli azionisti.
Con la rai gli azionisti, gli Italiani, invece di incamerare gli utili, sono costretti a finanziare i debiti di una struttura che è lo specchio dello stato italiano: spendacciona, elefantiaca, obsoleta, inefficiente.
Sono oltre mille i giornalisti e circa undicimila i dipendenti rai.
Per non parlare dei compensi stratosferici per le comparsate di nani e ballerine e le collaborazioni esterne.
La Lega ha proposto, come per la reintroduzione della infame tassa sulla casa, l’obiezione fiscale.
Concettualmente sono un obiettore fiscale anche io.
Praticamente, però, la Lega dovrebbe fornire non solo le parole d'ordine (sacrosante), ma anche un coordinamento legale in appoggio a quanti volessero agire contro questo nuovo sopruso.
Se così non farà, il fallimento dell’iniziativa sarà scontato perché con le regole esistenti Equitalia farebbe un sol boccone dei malcapitati obiettori che diventerebbero le sue vittime predilette.
Se, invece, dimostrando non solo organizzazione, ma anche piena consapevolezza della necessità di tutelare i cittadini obiettori la Lega promuovesse una accurata obiezione al pagamento dell’imu e del canone rai, i gabellieri di Equitalia non riuscirebbero a calpestare i diritti dei cittadini se non con l’ausilio di un plotone di carabinieri per ogni obiettore.
E questo scatenerebbe una rivolta reale.
Del resto la Lega fa bene a contestare l’aumento del canone perché è una tassa che colpisce essenzialmente il Nord, dove è pagata, mentre le maggiori sacche di evasione, senza controlli, esistono al sud, determinando l’ennesimo squilibrio che rafforza ogni aspirazione secessionista o, quanto meno, federalista.
Ma la soluzione migliore, finchè la rai ha ancora un valore di mercato, sarebbe la sua rapida privatizzazione, anche con la vendita a spezzatino delle sue strutture.
Sicuramente una rai privatizzata sarà più snella, più efficiente e i privati che ne ottenessero la proprietà, oltre ad ampliare il pluralismo, la porterebbero sicuramente in utile.
Finirebbe lo sconcio della lottizzazione che ci portiamo dietro dalla prima repubblica.
Finirebbe la messa in onda di trasmissioni di parte con i soldi anche di quelli che votano la parte bersagliata dai lazzi e dalle infamie.
Finirebbe la beneficenza per nani, ballerine e giornalisti che dovrebbero così legale le loro fortune economiche alle loro effettive capacità certificate dall’ascolto e dal seguito popolare.
Finirebbe soprattutto la stagione del canone, una tassa odiosa che, come un’altra tassa odiosa, quella sulla casa, il professor Monti ci ha fatto trovare sotto l’albero, togliendosi la maschera da Babbo Natale per mostrare il suo vero volto da Mr. Scrooge.


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23 dicembre 2011

A Natale siamo tutti più buoni

In questo Natale 2011, prodromico ad una grande rapina ai danni miei e di tutti i cittadini Italiani, è francamente difficile essere “più buoni”.
Perché dovrei esserlo con chi vorrebbe rapinarmi la casa e i risparmi ?
Perché dovrei esserlo con chi vuole continuare a sperperare nel pubblico i miei risparmi ora trasformati in tasse ?
Perché dovrei esserlo con chi ha svenduto la Sovranità e l’Indipendenza  della mia Patria e vorrebbe fare altrettanto con la sua Identità Nazionale ?
Perché dovrei esserlo con chi ha rubato il mio voto ?
Perché dovrei esserlo con chi ha fatto strame delle regole democratiche secondo le quali governa chi vince le elezioni e non chi non si è mai sottoposto al voto del Popolo ?
Perché dovrei esserlo con chi vorrebbe impormi non solo un modello di vita, ma anche cosa pensare, cosa dire, quali Ideali sostenere ?
Perché dovrei esserlo con chi vorrebbe impormi di dire “buone feste” e non “Buon Natale” ?
Perché dovrei esserlo con chi non vuole nelle mense il cibo tradizionale della nostra terra solo per “rispetto” nei confronti dei nuovi arrivati (e dovrebbero invece adattarsi loro a noi, non noi a loro !) ?
Perché dovrei esserlo con chi, in sostanza, non rispetta la mia sfera privata, interferendo in continuazione con la mia vita ?
Ma a Natale SIAMO tutti più buoni.
Quindi rimando ad altra occasione l’augurio, per chi ha gioito del rovesciamento del Governo Berlusconi, di tenersi Monti e la Fornero tutta la vita senza riuscire a far quadrare i conti personali ed auguro, invece, a tutti

Buon Natale !

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22 dicembre 2011

Solidarietà a Gianfranco de Turris

Gianfranco de Turris è un mite e colto signore che è macchiato da un peccato originale e da uno mortale.
Il peccato originale è di essere sempre stato di Destra, senza averlo nascosto.
Il peccato mortale è di aver scritto la prefazione al libro che Gianluca Casseri, quello che ha recentemente sparato ad un gruppo di senegalesi, uccidendone due, prima di suicidarsi, aveva scritto e pubblicato a confutazione delle tesi di Eco sui Protocolli di Sion (il documento posto a base, sostengono alcuni, della persecuzione contro gli ebrei perchè documenterebbe il loro complotto per dominare il mondo).
Gianfranco de Turris è (o forse era, potrebbe anche essere andato in pensione) un redattore del giornale radio rai, sezione cultura.
Collabora a Il Giornale (ecco un altro peccato mortale …) ed è appassionato ed esperto di fantascienza e fantasy.
Mi ricordo, sin da ragazzino, la sua firma assieme a quella di Sebastiano Fusco, su tante recensioni e commenti di libri e film del genere cui sono anche io appassionato.
Una così colta persona, preoccupata di analizzare, studiare, commentare, discutere, si è trovata nel centro del mirino da parte della sinistra più o meno becera (non c’è differenza) anche in quell’ambiente che lui tanto ama.
E’ stato additato come un ispiratore, se non complice, del crimine commesso dal Casseri e la sinistra ha decretato la fatwa contro de Turris.
Quella stessa sinistra che è stata presa dal ballo di San Vito perché in un forum sono stati pubblicati nomi di persone che sostengono l’immigrazione, ma quando si tratta di predisporre liste di proscrizione contro chi non la pensa "politicamente corretto" non fa una piega.
Il tentativo di intimidire de Turris è nel solco di quelle leggi repressive della libertà di opinione, pensiero, stampa, introdotte dalla Scelba, proseguite con la Mancino e che i talebani del politicamente corretto, i fondamentalisti del buonismo, gli inquisitori rossi, vorrebbero completare con la trasformazione in reato (o aggravante) della cosiddetta “omofobia” o tendenti a considerare reato ogni analisi critica verso le vicende della seconda guerra mondiale conosciute sotto il nome di “Olocausto”.
In sostanza de Turris è il prototipo del libero pensatore cui imporre il “politicamente corretto”, il pensiero unico, la tirannia del banale e della forma.
Per questo motivo solidarizzo totalmente con Gianfranco de Turris, come già ieri per parte sua ha fatto Il Culturista  , perché noi Uomini Liberi non possiamo rinunciare a pensare con la nostra testa, in base alla nostra esperienza, alle nostre conoscenze e nel rispetto dei nostri Ideali.

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21 dicembre 2011

La democrazia non è sospesa. E' fallita

Sempre più spesso i telegiornali ed i quotidiani riportano i sermoni di Napolitano come, prima di lui, di Ciampi e Scalfaro.
Purtroppo non è possibile ignorarli, perché si possono saltare gli articoli che parlano di Napolitano, si può evitare sistematicamente il messaggio di fine anno, ma il telegiornale, bene o male, lo si ascolta tutto, dalle vicende amorose delle dive del cinema fino a quello che dice Napolitano.
Ieri se n’è uscito con l’affermazione, excusatio non petita ..., che la democrazia non è sospesa.
Giustamente Berlusconi ha confermato che sì, non è sospesa, ma Monti rappresenta una anomalia.
Una anomalia, aggiungo io, che denota come la democrazia, è vero, non sia sospesa, ma sia fallita.
Almeno la democrazia come la conosciamo in Italia, consociativa, piena di tabù, di parole d’ordine, di veti e controveti, di immobilismo.
E’ un tipo di democrazia che, non decidendo, rinviando, scendendo a compromessi, provoca danni.
E’ una democrazia che concretizza la famosa frase del Duce, recentemente ripresa da Berlusconi, per cui “governare gli Italiani non è difficile, è inutile”.
E’ una democrazia malata terminale di assemblearismo.
E’ una democrazia che si rende ridicola soprattutto quando affida la propria apologia ai comunisti che della democrazia sono l’opposto e la negazione.
Leggo che Fini, dopo aver abbandonato tutte le sue precedenti idee, ha anche rinunciato all’idea presidenzialista e questo continua a (s)qualificare il personaggio, ma anche marcare l’involuzione del nostro sistema politico.
In Italia tra comitati, commissioni, doppi passaggi alle camere, consultazioni con sindacati, associazioni, consumatori, imprenditori, banchieri, economisti, circoli aziendali e della bocciofila, c’è sempre qualcosa da chiedere e qualcuno che verrebbe toccato da qualsiasi provvedimento, tanto da impedire di procedere speditamente con i provvedimenti necessari.
E’ la ragione per cui Berlusconi ha realizzato molto meno dello sforzo profuso, rinunciando anche ad alcune delle ottime idee di fondo del suo programma.
E’ la ragione per cui il Monti presidente del consiglio fa esattamente il contrario del Monti che sermoneggiava dalle comode colonne della compiacente stampa nazionale.
In Italia (e non solo) c’è bisogno di decidere e che le decisioni siano assunte da una persona sola, senza che debba venire a compromesso con gli altri cinquantanove milioni di Italiani.
La democrazia, come sempre, non è immutata e immutabile, ma deve evolvere con il progresso dei tempi e delle circostanze per essere efficace e funzionale.
Diversamente porterebbe a valutare altri sistemi come più degni e produttivi.
La democrazia in Atene non è certo quella che ha caratterizzato l’europa occidentale negli anni della guerra fredda ed oggi, con la velocita di decisioni, di comunicazioni, di risposta, non può essere quella lenta, burocratica e farraginosa delle due camere che decidono sulle stesse materie, del proporzionalismo assembleare, dei presidenti della repubblica eletti da un sinedrio ristretto (talvolta a dubbio di legittimità) che strologano senza responsabilità e dei presidenti del consiglio eletti sostanzialmente dal Popolo che non hanno poteri decisionali ma solo responsabilità e vengono rovesciati dalla congiura di palazzo dei notabili.
Chi vince le elezioni deve decidere, senza se e senza ma.
Diversamente la democrazia è fallita e sarebbe meglio l’assenza di governo come è stato in Belgio per quasi due anni (farebbe meno danni) , perché “governare gli Italiani non è difficile, è inutile”.


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20 dicembre 2011

Obiezione di coscienza fiscale

Non posso che apprezzare l’ipotesi lanciata da alcuni sindaci della Lega per l’obiezione fiscale contro la rapina sulla casa degli Italiani.
E’ vero, come ha detto Berlusconi, che l’Imu è tassa federalista, ma lo è solo in un contesto differente, dove diventa l’unica tassa da applicare su un bene, come la casa, finalizzandola al finanziamento dell’economia locale.
Come invece è stata strutturata da Monti, assieme a tutte le altre operazioni di tassazione architettate contro i cittadini ed i loro risparmi, diventa l’ennesima beffa, perché è un finanziamento del debito pubblico nazionale, senza alcuna prospettiva di risanamento e, soprattutto, senza alcuna finalizzazione destinata a premiare le amministrazioni virtuose rispetto a quelle con le mani bucate.
E’ difficile organizzare una protesta fiscale finchè lo stato potrà contare sull’uso della forza pubblica per reprimere i cittadini.
Molti si sentiranno in obbligo, anche perché “tengono famiglia”, di non rischiare una battaglia legale che comporterebbe il pignoramento dei beni, il blocco dell’automobile, il sequestro dei conti correnti, tutti sistemi che Equitalia utilizza per raggiungere i propri scopi facendo strame di ogni garanzia e tutela del contraddittorio.
Ma un partito politico ha il dovere di valutare come sostenere le proprie idee e i suoi esponenti hanno il dovere di rischiare in proprio denunce e ritorsioni.
L’uso dei sindaci può essere una strada.
Come può esserla l’applicazione generalizzata della aliquota minima.
Il problema nasce dai trasferimenti che lo stato bloccherebbe comunque, con il rischio paradossale che i soldi risparmiati nel Nord vengano utilizzati, bruciandoli nella fornace del sud.
Berlusconi, quindi, ha torto nel criticare l’iniziativa della Lega contro l’Imu, anzi dovrebbe affiancarvisi per sostenere il diritto di trattenere in sede locale i redditi prodotti, la qual cosa consentirebbe ai comuni virtuosi di azzerare l’Imu o, almeno, contenerla ai minimi termini ed obbligherebbe lo stato a tagliare le spese, come stanno facendo in Spagna dove, con un Governo degno di questo nome, di Centro Destra, hanno posto prevalentemente l’accento sulla riduzione della spesa pubblica e non sull’aumento delle entrate attraverso la rapina sistematica dei redditi e dei risparmi dei cittadini.

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18 dicembre 2011

Dopo Monti

Monti e Napolitano sono due personaggi verso i quali provo una istintiva antipatia (aggravata, nel caso di Napolitano, dalla naturale repulsione verso i comunisti) che si estende a cascata ai ministri del loro governo non eletto dai cittadini, a cominciare dal buonista alla cooperazione internazionale e all'immigrazione che, con le sue dichiarazioni, rappresenta il maggior alimento per quello che loro chiamano "razzismo".
La (dolorosa ma necessaria) riforma delle pensioni (in tempi non sospetti – 19 gennaio 2007  – ne sostenevo la doverosità) , la riduzione dell'Irap e … basta.
Tutto il resto, l'80% della manovra è rapina fiscale ai danni dei cittadini, altresì chiamata pudicamente “tasse” o “imposte”.
Ho fatto un rapido ancorchè approssimativo (non si conoscono le scelte dei comuni per quanto è nella loro autonomia) conteggio di quanto mi verrà a costare la nuova ici di Monti e Napolitano: poco più di  quanto pagavo prima della sua abolizione grazie a Berlusconi e quattro/cinque volte quel che pago adesso per la casa di montagna.
Un autentico furto legalizzato, visto che la casa non fornisce alcun reddito.
Ma essendo per natura ottimista resto convinto che la crisi finirà.
Senza abbattere il debito pubblico, l'Italia dovrà aspettare che siano altri a trainarci fuori dalla crisi, ma ci arriveremo.
Con la fine della crisi, finirà anche Monti e, presumibilmente, il tutto accadrà con il termine della legislatura e del sin troppo lungo mandato di Napolitano.
Anche se spero in un ravvedimento di Berlusconi che consenta di staccare la spina a Monti prima del 2013 (ma su questo tornerò dopo il voto al senato), le prossime elezioni sono dietro l'angolo ed è obbligo pensare a come arrivarci e con chi.
Dubito che Monti avrà il coraggio di chiedere la ratifica sul suo nome di quanto fatto all'elettorato.
Berlusconi sembra fuori gioco soprattutto se insisterà nel votare la fiducia a Monti, con il peso che deriva anche dalla età non più verde.
Bersani è completamente screditato anche davanti alla sua base elettorale che non capisce perchè abbia "lottato" e scioperato per cacciare Berlusconi e ritrovarsi un governo di oligarchi che toglie loro anche quello che non hanno.
Una base che non capisce, ma che si adeguerà, come hanno sempre fatto a sinistra, dimostrando di meritare la loro classe politica..
Lega e le frattaglie di sinistra rappresentano posizioni non in grado di raccogliere consensi tali da capeggiare una coalizione.
Il terzo polo, che poi è una Udc allargata, soffrirà la inaffidabilità e l'assenza di credibilità dei suoi leaders e in particolare di Fini.
Con gli attuali schieramenti non ci sarebbe maggioranza tranne, forse, alla camera dove chi ottenesse la maggioranza relativa otterrebbe anche il premio.
Il senato sarebbe ingovernabile grazie a Ciampi che mise il veto sul collegio unico nazionale (sarebbe l'unica riforma elettorale necessaria).
Il rischio è un ritorno al frazionismo da prima repubblica con il terzo polo nei panni dei socialisti ad offrirsi a destra e a manca, qualora una leggina di riforma, abolendo il premio di maggioranza, riportasse in auge un proporzionale più o meno puro.
Qualunque altro sistema che puntasse alla governabilità (quindi la conservazione della presente, ottima legge o il ritorno ad un maggioritario più o meno secco) imporrebbe alle forze politiche frazionate di coalizzarsi, con i necessari compromessi e rinunce alle posizioni più estreme.
Inutile soffermarsi sul fatto che io prediligo questa ultima ipotesi, con un grande Centro Destra che torni ad inglobare tutti dalla Lega al Pdl ai partiti della Destra Radicale, inclusa Forza Nuova ed escludendo tassativamente Fini e anche Casini se non lo vorrà abbandonare al suo destino.
Ma per unirsi non basta una simpatia personale, occorre un Leader, occorrono idee e proposte condivise.
La maggior parte della coalizione che io ipotizzo non dovrebbe avere difficoltà a ritrovarsi sugli aspetti valoriali:
no all'eutanasia e ad ogni forma di soppressione della vita di innocenti;
revisione in senso fortemente restrittivo delle leggi sull'aborto e sul divorzio;
no alla manipolazione genetica;
no all'accoglimento dei capricci degli omosessuali;
no alla depenalizzazione delle droghe;
no alla cittadinanza e al voto per gli immigrati.
La Lega, la Destra Radicale, la gran parte del Pdl (anche l'Udc ...) sono sicuramente favorevoli a tale impostazione che, pur essendo una sequenza di “no”, rappresenta una concezione in positivo della società, di una società più civile, più libera, più ordinata, più sicura, più ricca, più coerente, più integra.
Rimosso l'ostacolo delle pensioni con la riforma Monti-Fornero, anche sul piano economico si dovrebbe ottenere una forte coesione da parte della maggior parte del Centro Destra come da me ipotizzato:
abolizione dell'ici/imu;
abolizione del bollo auto;
abolizione dell'irap;
abolizione del canone rai in uno con la privatizzazione della rai nell'ambito di una complessiva vendita del patrimonio pubblico (partecipazioni e immobili);
privatizzazione dei servizi;
federalismo fiscale progressivo che consenta di trattenere in sede locale le rendite locali con piena autonomia impositiva per offrire servizi corrispondenti;
riduzione delle aliquote fiscali fino ad arrivare ad una flat tax che sia l'unica imposizione fiscale nazionale, finalizzata a fornire il carburante per i servizi essenziali dello stato: Forze dell'Ordine, Forze Armate, Diplomazia, giustizia, solidarietà in caso di catastrofi naturali, pubblica amministrazione (ampiamente ridotta e sburocraticizzata), istruzione pubblica residuale.
Un simile programma cui tendere per una Italia ideale credo possa trovare l'adesione complessivamente maggioritaria di gran parte delle forze politiche che ritengo debbano far parte della Coalizione di Centro Destra, con sacrifici per ognuno delle posizioni più estreme.
Certo, io mi auguro sempre che l'Italia esca dall'euro e mutui dal Regno Unito una consapevolezza di Sovranità e Indipendenza, ma temo che non potrebbe formare tema per un comune programma politico.
Rimane il terzo tassello della Coalizione : il Leader.
Qui non ho idee.
I personaggi che sono sotto i riflettori non ispirano nulla di carismatico e non ve ne è uno che sia in grado di sovrastare gli altri.
Nel Centro Destra siamo sicuramente messi meglio che a sinistra, il nostro livello medio è sicuramente superiore a quello della sinistra, ma non c'è ancora il nuovo Berlusconi.
A meno che, quindi, non emerga il famoso “Mister X”, magari con la trasformazione di un brutto anatroccolo già conosciuto in candido cigno, non vedo alternative al vecchio Berlusconi.
Chi, infatti, se non lui potrebbe rappresentare la miglior sintesi di tutte le posizioni della Coalizione di Centro Destra ?

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16 dicembre 2011

Il pozzo senza fondo della spesa pubblica

I giornali di regime (Corsera, Stampa etc.) inneggiano alle modifiche apportate in sede di commissione ai provvedimenti vampireschi di Monti e soci.
Leggo titoli del tipo “salve le pensioni fino a 1400 euro” … salve ?
A parte il fatto che i 1400 euro sono lordi, non si può accettare di essere grati ad un governo perché, “graziosamente”, concede quello che dovrebbe essere un diritto inalienabile per tutti i pensionati: la rivalutazione della pensione.
Immagino che associazioni consumatori, sindacati e ogni genere di organizzazione “sociale” insorgerebbe se le assicurazioni, di punto in bianco, unilateralmente, decidessero di non corrispondere più l’adeguamento delle polizze sottoscritte sopra un (bassissimo) limite.
Allora perché il governo deve essere elogiato per quello che è un semplice (e temporaneo: solo per il 2012) correttivo ad una emerita porcheria ?
Sulla casa, poi, la stangata è enorme e, come ho avuto modo di specificare in un precedente commento, del tutto gratuita, nel senso che non esiste sottostante, non esiste corrispettivo per il proprietario che si trova a dover pagare solo ed esclusivamente per imposizione di stampo assolutista e stalinista da parte di Monti e dei suoi soci.
Se, almeno, questi sacrifici (che comunque non possono che essere temporanei) servissero ad abbattere il debito pubblico, la nostra reale palla al piede, si sopporterebbero meglio.
Purtroppo così non sarà e i miliardi che ci verranno estorti da Monti saranno utilizzati solo e soltanto per mantenere una inefficiente e macchinosa struttura pubblica con tutti i suoi capitoli di spesa intatti.
Tanto che alcuni osservatori si aspettano per la prossima primavera una nuova manovra da una ventina di miliardi.
Mi sembra che anche al più fazioso comunista non possa sfuggire come Berlusconi facesse, meglio e con minori oneri per tutti noi, le stesse cose che l’esimio professor Monti sta ora cercando di condurre in porto per farcele trovare, grazioso omaggio, sotto l’albero.
Diventa sempre più evidente come Monti, peggio di Berlusconi, cerchi di riempire la vasca lasciando aperto lo scarico dell’acqua.
E la nostra spesa pubblica si trasforma in un pozzo senza fondo che porta a chiedere ai cittadini sacrifici sempre maggiori.


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15 dicembre 2011

Siamo ricchi ... di tasse

Come se non bastassero le tasse indigene, un Monti insolitamente garrulo, rispetto al suo abituale atteggiamento funereo che rappresenta l’essenza del suo governo, ci ha annunciato che aderirà alla istituenda Tobin tax contro le rendite finanziarie.
Come viene da molti quotidiani oggi illustrato per “Tobin tax” si intende un balzello internazionale su prodotti e attività (in questo caso le rendite finanziarie, cioè i guadagni che si possono fare operando in borsa) finalizzato a recuperare denaro da sperperare da parte degli stati o di entità sovranazionali, sottraendolo ai legittimi proprietari che lo spenderebbero per le proprie esigenze.
Siamo nati per soffrire e Monti riesce benissimo a ridurci in popolo dolente e miserevole.
Contro tutto quello che ha predicato per anni in dotti e sapienti articoli, con l’unico evidente scopo di demolire Berlusconi, oggi che ha preso il posto del Presidente Emerito del Consiglio agisce ben peggio di lui che, almeno, riduceva al minimo gli oneri aggiuntivi sui cittadini e soprattutto aveva come prospettiva ideale la riduzione delle tasse e non il loro aumento.
Non a caso, una delle prime affermazioni di Monti in conferenza stampa fu l’annuncio del passaggio dell’Italia sul fronte francotedesco, dopo che per anni, con Berlusconi, avevamo assunto assieme alla Gran Bretagna una posizione contraria a quella tipologia di tassazione.
Non si rendono conto che più tasse impongono, portando anche un aumento della burocrazia e degli adempimenti di obbligo, più cittadini sono portati a tentare ogni strada per mettere al sicuro i propri risparmi.


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14 dicembre 2011

Repressione a senso unico

Oggi le Forze dell’Ordine, in esecuzione ad ordini chiaramente impartiti dalla politica, hanno effettuato arresti e denunce contro il gruppo di Destra “Militia”.
Perché analoga durezza non viene esercitata nei confronti degli “indignados” , dei centri sociali che bloccano la circolazione nelle strade cittadine e dei treni ?
Perché analoga durezza non viene esercitata nei confronti dei no tav che, oltre a bloccare i lavori per un’opera pubblica fondamentale , danneggiano e deturpano beni pubblici e privati, oltre a far perdere tempo e denaro allo stato ?
Questo tipo di repressione perde il suo valore morale nel momento in cui è a senso unico, perché il doppio binario (tra l'altro da una parte l'esposizione di idee che vengono represse, dall'altra azioni di devastazione che vengono sostanzialmente tollerate) rende la punizione un relativismo politico.
Cresce così la consapevolezza che con il doppio binario si commetta una ingiustizia  e si è portati a riflettere su quelle idee che si vogliono cancellare e quelle azioni che invece si vogliono tollerare.

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12 dicembre 2011

Quando uno stato è inaffidabile

La manovra di Monti affama i vecchi, espropria la casa, adotta lo spionaggio fiscale come sistema di controllo contro i cittadini, ma anche fa strame della residua credibilità di uno stato.
Monti e i suoi saranno anche figli di un sistema capitalista, ma il loro metodo è prettamente comunista.
In quale altro modo, infatti, possiamo definire l’iniziativa di tassare nuovamente i capitali “scudati” rientrati in Italia ?
Sono i comunisti, con Bersani in testa, che sbavano dalla voglia di punire chi ha avuto fiducia nella parola dello stato.
Sono i comunisti che vogliono, a tutti i costi, sottrarre ai legittimi proprietari quel denaro che è stato riportato in Italia pagando il prezzo richiesto dalla stato, per chiudere ogni contenzioso con il fisco italiano.
Una volta pagato quel prezzo, lo stato si era impegnato a non perseguire i titolari di quei risparmi che hanno fatto il favore di riportarli in Italia, con beneficio per tutti, quando avrebbero ben potuto restare nell’ombra e tenere il proprio capitale al riparo all’estero.
So benissimo che i comunisti additano chi esporta capitali all’estero al pubblico ludibrio, ma se si portano i capitali all’estero un motivo c’è.
Sfiducia nello stato, timori di esproprio, legittima aspirazione a difendere i propri risparmi.
E se quegli stessi capitali sono stati riportati in Italia, ugualmente un motivo c’è.
Fiducia nella parola dello stato, volontà di chiudere ogni vertenza, tranquillità sul futuro destino di tali risparmi fondata sulla fiducia che lo stato avrebbe mantenuto la sua promessa di non procedere in alcun modo ad ulteriori richieste dopo il pagamento della cifra pattuita.
Il termine “fiducia” ricorre spesso ed anche nelle vicende economiche la fiducia ha un ruolo importante nei saliscendi della borsa e del famigerato spread.
Quale fiducia può proiettare uno stato che, prima, invita a riportare i capitali in patria in cambio di una piccola sanzione e poi impone su quelle stesse cifre percentuali per ulteriori prelievi ?
Non somiglia troppo al pizzo che pretende il classico ricattatore dei film gialli, che reitera le sue pretese, sempre per la stessa causa ?
E se uno stato non proietta alcuna fiducia nelle sue promesse, quale futuro potrà mai avere ?
Sì, perché anche i titoli (bot, cct, btp, ctz) che emette sono promesse (di pagamento) …

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11 dicembre 2011

Lo sciopero è un’autostrada verso il fallimento e la povertà

Ci risiamo.
Non paghi di aver demolito la florida economia italiana dal 1969 in poi causando l’abnorme gonfiamento delle spese pubbliche e del debito di stato che, oggi, è la causa principale della nostra crisi.
Non sazi della dozzina di scioperi generali che hanno causato la perdita di punti di pil e ostacolato, ostruito la strada di Berlusconi dal 1994 riuscendo, spesso, ad impedirgli di assumere tutte le decisioni necessarie e facendoci così ritrovare nella necessità di manovre lacrime e sangue (veggasi al capitolo pensioni che, se modificate come proposto da Berlusconi nel 1994, oggi tutto sarebbe stato assorbito con gradualità) per rimetterci in carreggiata.
Non paga e non sazia, dunque, la trimurti ci riprova e chiama allo sciopero generale.
Trattandosi del governo di “discontinuità” che hanno fortemente voluto, non è uno sciopero per l’intera giornata ma solo di tre ore, sufficienti, però, a farci capire che in Italia, come in Grecia, i sindacati non hanno doppiato il secolo ed il millennio, e sono rimasti quelli di sempre: barricadieri, ideologici, estremisti.
Immagino il lettore estemporaneo di questo spazio che penserà: ma come, la manovra di Monti la definisci con ogni termine più spregiativo e poi critichi i sindacati che vi si oppongono ?
Certamente sì e per le ragioni che ho esposto circa la gravissima responsabilità in tempi antichi e in tempi recentissimi della triplice (evidenzio che nulla ho contro i sindacati di categoria che si occupano esclusivamente dei contratti del settore e delle singole aziende senza scadere nella politica) che dopo aver fatto le barricate dal 1969 in poi ed aver ostacolato il risanamento e rinsavimento proposti da Berlusconi dal 1994 ad oggi, piange lacrime di coccodrillo per le iniziative di tagli alla spesa pubblica assunte da Monti, almeno per quei pochi tagli che Monti ha osato eseguire, visto che ha preferito tassare e tartassare.
Ed è proprio su questo aspetto che la mia personale opposizione alla manovra di Monti è distinta e distante da quella della trimurti che ha finalità vendicative e sbava per punire non per alleviare il peso della manovra.
Infatti la triplice continua a chiedere di sostituire l’innalzamento dell’età pensionabile (posta pudicamente in secondo piano rispetto alla fetida decisione di bloccare la rivalutazione delle pensioni degli anziani) con una patrimoniale.
La triplice continua a manifestarsi come centro di spesa (e che spesa !) da compensare con una sempre maggiore tirannia fiscale e non, come sarebbe necessario e giusto, con un poderoso taglio della spesa pubblica, vendita delle pubbliche partecipazioni e del patrimonio pubblico immobiliare.
Anzi, a sentire la trimurti “pubblico è bello”, come una volta, mi sembra Pezzotta predecessore di Bonanni, ebbe la faccia tosta di dichiarare che “le tasse sono belle”.
Se, dunque, la critica contro la manovra Monti sembra essere la stessa, le finalità sono ben diverse: la triplice vorrebbe il mantenimento degli attuali livelli di spesa pubblica, compensati da ulteriori aggravi fiscali, togliendo quindi ai cittadini il denaro che guadagnano e impedendo loro di spenderlo come desiderano ma obbligandoli a vederlo spendere da terzi in base a considerazioni che spesso non si condividono.
Io, come tutti i liberali in economia, voglio invece l’allontanamento dello stato dalle nostre tasche e dalla nostra vita, la restituzione della libertà di spesa ai singoli cittadini, la riduzione del debito pubblico con la chiusura dei rubinetti della spesa pubblica e la dismissione delle partecipazioni e degli immobili statali.
Vi è poi, non secondaria, la mia totale incompatibilità con i comunisti.
Non mi vedo proprio, per nessun motivo al mondo, stare sulle barricate dalla stessa parte dei comunisti.
Non è mai accaduto in passato e penso proprio che non accadrà mai.

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09 dicembre 2011

Affamatore di vecchi, espropriatore di case e spione

Una manovra crudele perchè porta alla fame i pensionati più anziani, quelli con pensioni più datate e meno consistenti.
Una manovra malvagia perchè il risultato della tassa sulle abitazioni sarà quello di far espropriare dai creditori molte abitazioni.
Una manovra per pettegoli perchè la decisione di limitare l'uso del contante sotto i mille euro significa autorizzare lo spionaggio delle spese degli Italiani per farsi gli affari nostri, invece di interessarsi solo ai loro.
Lo spionaggio posto in essere con l'obbligo dell'uso di rintracciabili sistemi di pagamento si affianca quindi allo spionaggio sotto le lenzuola (e oltre) derivante dalle intercettazioni telefoniche.
Evidentemente chi è insicuro delle proprie qualità ha bisogno sistematicamente di guardare dal buco della serratura cosa fanno gli altri.
Per molto meno Nixon, che fece spiare solo il candidato avversario alle presidenziali e soprattutto spiò se stesso, perse la Casa Bianca.
A Monti e Napolitano invece tributano una apoteosi alla Scala ... forse hanno letto una manovra diversa da quella che tutti conosciamo.
O forse è la classica sceneggiata di chi sale sul carro del presunto vincitore e sarà in prima fila ad insultare quando le cose andranno a farsi friggere (ho scritto "quando" e non "se" ... e non è un lapsus ...).
Ma perchè non possiamo usare il contante per le nostre spese ?
Per contrastare l'evasione e il riciclaggio, dicono.
Ma è possibile che per scoprire e punire poche persone dobbiamo essere tutti sospettati come accade solo sotto le tirannie assolute o i regimi comunisti ?
Si rendono poi conto, i "montinari", che per pagare come vogliono i loro professori, è necessario avere un rapporto con una banca o con la posta ?
E' necessario essere censiti, registrati, manca poco che ci prendano le impronte digitali, della retina e il dna.
E' necessario possedere un libretto di assegni, che può andare smarrito, rubato con tutte le conseguenze, anche solo di adempimenti burocratici, che molti conoscono.
E' necessario conservare attentamente uno o due o più tesserini (bancomat, carta di credito) avendo cura di tenere in separata sede il codice segreto, meglio impararlo a memoria assieme a tutte le parole di ingresso nei vari sistemi che si usano, perchè se ti rubano la carta e il codice segreto ti svuotano la disponibilità giornaliera e se non te ne accorgi in tempo, giorno dopo giorno, ti svuotano il conto.
Naturalmente conti e tesserini sono servizi che, forniti dalle banche, pretendono (giustamente, scritto senza ironia, perchè qualsiasi servizio, lavoro deve essere pagato) un corrispettivo in commissioni e spese.
Così quello che ci verrebbe a costare 1500 in contanti, ci costa almeno 1500 + commissioni e spese con il sistema Monti, moltiplicati per i vari acquisti che facciamo.
Le banche ringraziano per questo aiuto di stato, mascherato, ai loro pur opulenti bilanci.
Un governo affamatore di vecchi, espropriatore di case e spione.

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Forza Inghilterra !

Il vertice europeo è in corso, ma all'alba, tanto che nulla è apparso sui quotidiani, hanno trovato un accordo per un nuovo trattato che limiterà ancora di più la sovranità degli stati nazionali, trasformando i liberi popoli d'europa in sudditi.
Dei ventisette stati dell'unione solo quattro non hanno firmato.
Due (Repubblica Ceca e Svezia) riservandosi un voto parlamentare e due declinando da subito le modifiche per rivendicare la piena sovranità: Ungheria e Regno Unito.
Domani leggeremo nei dettagli (almeno quelli resi pubblici) la nuova fregatura che ci verrà propinata.
Nel frattempo possiamo dire che, ancora una volta, quando nel continente - sempre francesi o tedeschi ... oggi assieme - cercano di instaurare una dittatura, come con Napoleone o con Hitler, l'unica nazione che mostra schiena dritta e il coraggio di opporsi, anche da sola, è la Gran Bretagna che reclama la propria Indipendenza e Sovranità.
Che sia di esempio per tutti.
Forza Inghilterra !

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Il servile provincialismo del linguaggio

Ieri sera mi sono gustato Juventus-Bologna.
Risultato giusto, ma sono soddisfatto del carattere mostrato dal Bologna che è uscito dalla Coppa Italia a testa alta.
Quello che non mi è piaciuto è il telecronista che insisteva a parlare dello "Juventus STEDIUM".
Ma quale "stedium", STADIUM !
Forse il telecronista si sentiva molto Oliver Hardy nel doppiaggio di Alberto Sordi: Stenlio, andiemo allo stedium !
Nel 1977 stavo aspettando di sostenere l'esame di diritto privato comparato.
Prima di me era sotto esame una ragazza alla quale fu chiesto su quale principio si basava la giurisprudenza inglese.
La risposta corretta era: stare decisis, un brocardo latino che significa rifarsi ai precedenti.
La studentessa rispose: steir disaisis.
Fu invitata a ritornare perchè dimostrava di aver solo imparato a memoria lo scritto del libro, ma non di averne capito il significato.

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07 dicembre 2011

Gli artigli dello stato sulla casa

Il presente commento me lo ha ispirato Monti che a Porta a porta ha affermato che la tassa sulla casa è giusta perché le abitazioni costano al pubblico.
Non è vero.
Anche una tale affermazione, come tutta la sceneggiata di ieri sera da Bruno Vespa, appartiene alla categoria dell’informazione ad usum stultorum.
Monti si presenta e parla bene, educato, chiaro, non alza la voce, usa una terminologia appropriata e in tal modo cerca di far passare un messaggio, il SUO messaggio, che proietta terrore (la catastrofe evitata da Superman che arriva appena in tempo) e giustifica le sue azioni attraverso motivazioni che della verità hanno solo la vernice superficiale.
La casa, infatti, non produce alcun reddito.
Non ne produce una quando è solo di abitazione, non ne producono due quando una è di abitazione principale e l’altra per le vacanze, non ne producono cento.
La casa produce reddito se viene data in locazione, e quel reddito viene (abbondantemente) tassato, tanto da non coprire, spesso, i costi che gravano sulla proprietà.
Ma Monti afferma che le abitazioni comportano un costo per il pubblico.
Quale ?
Le utenze sono pagate (salate) dai residenti.
Le bollette di gas, luce, acqua, rifiuti, fognature (consorzi) sono nei nostri cassetti a dimostrare quanto il costo per tale servizi essenziali, gravi esclusivamente su proprietari e inquilini.
Spesso anche ben oltre il dovuto, visto che la bolletta della luce è appesantita anche dal recupero delle agevolazioni fiscali che vengono concesse per le “energie rinnovabili” o per il “risparmio energetico”, altra bufala ecoambientalista posta a carico della collettività per consentire a pochi di sviluppare un business di nicchia.
Monti pensa alle strade ?
Ma per cosa paghiamo Irpef e addizionali comunali e regionali se non per finanziare stato, regioni e comuni perché assolvano ai loro compiti tra i quali ci sono proprio i servizi di manutenzione delle strade ?
Non penseranno di utilizzare i nostri soldi per pagare le prestazioni di nani e ballerine in occasione dell’ultimo dell’anno o di Ferragosto o delle varie “estati” dell’effimero ?
Quali sono, allora, i costi del pubblico per le case private che non siano già abbondantemente pagati dai cittadini ?
Per dirla con una terminologia cui Monti è avvezzo: le tasse sulla casa (prima, seconda, centesima che sia) non hanno causa, perché manca il sottostante.
Se poi consideriamo che la casa è considerata fonte di reddito oltre all’ici/imu, evidenziamo che i proprietari pagano salato tale loro qualità.
In cambio di nulla.
Eppure per anni e anni ci hanno raccontato che la casa era un diritto, un bene essenziale, cosa intuitiva se non vogliamo tornare a vivere nelle caverne dove, forse, i vari Monti di questo governo vorrebbero farci tornare, soprattutto se si ostinano a voler riempire la vasca senza prima tappare lo scarico, cioè senza prima chiudere i rubinetti della spesa che alimentano il debito pubblico.

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06 dicembre 2011

L'immobilismo delle clientele

La manovra di Monti, dettata dalla finanza internazionale che ora ha concesso lo zuccherino ai suoi bravi discepoli manovrando favorevolmente su spread e borsa, è una porcheria.
Le poche cose accettabili (età pensionistica) o positive (sgravi irap) annegano nel marciume dei provvedimenti fiscali e, soprattutto, nell’infame blocco delle indicizzazione delle pensioni dei nostri Vecchi.
Non ci volevano dei luminari (o presunti tali) universitari per fare quello che, per richiamare l’ottima espressione di Feltri, avrebbero realizzato anche quattro democristiani in trattoria.
Giustamente Maffeo Panteleoni, ugualmente citato da Feltri, affermò che qualunque imbecille era in grado di aumentare le tasse o inventarne di nuove.
E’ la politica che, da sempre, hanno fatto i tiranni contro il loro Popolo.
Tasse e povertà, sulla quale innestare il timore della repressione statale per cancellare ogni soprassalto di dignità e di rivolta.
Così si controllano i popoli ai quali lasciare le briciole del panem (un bel piatto di pasta asciutta l’abbiamo tutti) et circenses (le partite di calcio ormai spalmate su tutta la settimana).
E’ anche vero che la miriade di corporativismi clientelari che infestano l’Italia provocano immobilismo.
Senza voler fare graduatorie di merito e qualità, in rapida sintesi vediamo che:
- l’ici è contestata dai costruttori, dagli immobiliaristi, dai cittadini che hanno fatto un mutuo per avere una casa;
- vi sono peraltro ambienti clericali, comunisti, sindacali, che vorrebbero trasformare l’ici in un sostanziale esproprio per tutti coloro che hanno avuto la capacità di acquisire una abitazione al mare o in montagna;
- le pensioni non si toccano, dicono i sindacati (che per risolvere i nostri problemi proclamano uno sciopero alla greca …), ma non ci dicono come riparare ai danni che un sistema troppo generoso ha prodotto sul bilancio pubblico regalando pensioni a mani basse anche a chi avrebbe avuto ancora più della metà della propria vita davanti;
- l’aumento dell’iva deprime i consumi;
- i tagli agli enti locali riducono i servizi;
- il federalismo fiscale “penalizza” le zone depresse dell’Italia (leggi: il meridione);
- i tagli al pubblico suscitano la rivolta di cinque milioni di lavoratori (che sono una forza elettorale notevole, non proporzionata però alla loro forza produttiva);
- la sanità deve funzionare e per funzionare bisogna pompare denaro (magari per curare anche gli illegali a nostre spese);
- la scuola è fondamentale per il futuro cittadino e non si possono toccare stipendi, numero degli insegnanti, bisogna fornire strumenti e strutture;
- i carcerati vanno rieducati;
- i magistrati dovranno pure continuare a spendere per intercettare Berlusconi, no ?
- i giornali che non interessano non vendono e non hanno pubblicità, ma la libertà di stampa è sacrosanta, così dobbiamo pagare contributi all’editoria per mantenere in vita quotidiani che nessuno legge;
- e che dire della “cultura” ? Non vorremo mica sprofondare nell’ignoranza che deriverebbe dalla mancanza di nani e ballerine, quindi il contributo statale è intoccabile.
L’elenco è lungo, ma potrebbe continuare.
Tutti a difendere i propri privilegi.
Sfido che Monti, che non è un alieno, anzi, scelga la strada più facile: tassare, tassare, tassare i beni, i redditi e i risparmi che sono alla luce del sole.
E la chiama “equità” …

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05 dicembre 2011

La grande rapina agli Italiani

I giornali, soprattutto quelli online, sono pieni di grafici, tabelle e articoli a commento della grande rapina che il governo Monti (mai votato dal Popolo !) ha varato ieri pomeriggio in danno dell'Italia e degli Italiani.
Ho già espresso, con abbondante dose di eufemismi, la mia opinione sulla lurida e ripugnante decisione di bloccare l’adeguamento delle pensioni dei nostri Vecchi.
Da sola quella decisione obbligherebbe al pollice verso per l’intera manovra, perché se una categoria deve essere preservata, anzi aiutata per una serena vecchiaia, è quella degli anziani.
Almeno avessero fatto una differenza, una graduazione per età, riducendo progressivamente la sterilizzazione per i più anziani: neppure questa accortezza che mitigasse la crudeltà del provvedimento.
E poi le tasse.
La parte che, dopo l’aggressione alla pensione degli Anziani, suscita la maggiore repulsione:
ripristino dell’ici sulla prima casa che Berlusconi aveva cancellato;
aumento delle aliquote per le ulteriori abitazioni a disposizione;
facoltà ai comuni di incrementare tali aliquote;
bolli sui depositi finanziari;
aumento dell’iva;
addizionale sull'addizionale irpef;
supertasse sui “beni di lusso”, così tanto per dare ai comunisti l’idea che si faccia “giustizia” solleticando l’invidia e la meschinità delle persone e causando una forte depressione nell’economia.
Sicuramente dimentico qualcosa.
E che dire dello stato di polizia tributaria sempre più da grande fratello orwelliano per cui uno non potrebbe spendere in contanti più di mille euro ... di soldi SUOI ?
Poi ci sono i provvedimenti nascosti.
Non ne ho letto sui giornali, ma in conferenza stampa Monti ha parlato di rendere finanziariamente autonomi gli enti locali, provvedimento che sarebbe più che condivisibili, con le tasse dei cittadini residenti.
Peccato che tale virtuosa determinazione sia vanificata dalla limitazione agli enti locali delle zone produttive e la minaccia (garanzia per alcuni) che le zone “depresse” avrebbero continuato ad avere il sostegno dello stato.
Questo significa che al Nord saremo massacrati con l’ici per pagare i servizi locali e da Roma ci massacreranno con l’irpef per trasferire i nostri soldi al sud.
Anche i nazionalisti diventano secessionisti per forza !
Come sempre non tutto è negativo.
Il tema dell’accesso alla pensione è stato affrontato finalmente in modo definitivo e coerente senza neppure particolari inasprimenti immediati che si poteva temere.
La eliminazione del costo del lavoro dall’irap è cosa buona e giusta, come la riduzione dell’impatto delle province e la soppressione di gettoni e compensi per le cariche “non previste dalla costituzione”.
Purtroppo non mi sovviene null’altro di positivo.
Non io, ma due economisti di sinistra che scrivono sul Corsera, Alesina e Giavazzi, hanno criticato una manovra fatta per il 75% da tasse.
E poiché il nostro problema è il debito pubblico, non avendo soppresso spese e sperperi, tale resterà, perché pensare di ridurlo spremendo sempre più gli Italiani senza toccare le spese sarebbe come pensare di riempire la vasca da bagno lasciando aperto lo scarico.
Leggo che il Pdl approva: fino al voto finale c'è tempo per redimersi, anche in base ad un ragionamento di mera opportunità elettorale.
Infatti già sento voci insospettabili che già ripensano all’operato di Berlusconi in termini più positivi di prima.
Perché possono inventarsi qualsiasi cosa sulle responsabilità del Presidente Emerito del Consiglio, ma i fatti restano: con Berlusconi l’ici fu abolita, i nostri risparmi quasi intatti e i nostri Vecchi protetti.
Berlusconi votando a favore di questa bassa macelleria fiscale perde l’occasione per tornare rapidamente in sella, trasformando nella realtà quel che ora i vignettisti (vedi fotomontaggio) mettono nelle loro fantasie.
Lega e Forza Nuova ringraziano e passeranno presto all’incasso.


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04 dicembre 2011

Governo chiagne e fotte

La conferenza stampa con la quale il governo che non è stato eletto dal Popolo ha comunicato le sue decisioni ha fornito la rappresentazione della più classica sceneggiata "napolitana" innaffiata dalle lacrime in diretta della ministra Fornero.
Una azione vampiresca contro i cittadini ai quali vengono rapinati i risparmi investiti nelle case e nei depositi, con l'aggiunta della più vergognosa, infame e putrida azione contro i nostri Vecchi ai quali viene sottratto il più elementare diritto ad una pensione dignitosa con il blocco dell'adeguamento del loro reddito all'inflazione con eccezione, bontà loro, delle pensioni sociali (480 euro) e del loro doppio, 960 euro.
Perchè è noto che con 1000 euro di pensione si vive nel lusso più sfrenato.
Avremo modo di parlare del complesso della manovra, ma la crudeltà nei confronti dei nostri Padri e Nonni ai quali viene rubata la tranquillità degli ultimi anni della loro vita, grida vendetta.
Ma chissenefrega se salta l'euro, se il prezzo da pagare è calpestare la dignità dei nostri Vecchi ?
Mi ricordo di un libro di narrativa per le scuole intitolato "La gerla di Papà Martin", dove un figlio parassita, dilapidando tutti i risparmi che il padre aveva accumulato con un duro lavoro, lo costringeva a ricominciare a faticare.
Ecco, togliere ai nostri Padri l'adeguamento all'inflazione, significa rimettere sulla loro schiena la simbolica gerla obbligandoli a vivere gli ultimi anni della loro vita lesinando il centesimo.
Davanti ad una simile porcheria che speravo non vedesse mai la luce, passano in secondo piano persino le infami tasse sulle case.
Il Pdl ha la gravissima responsabilità di non diventare complice di una manovra che per quante lacrime possa produrre la ministra Fornero, non potrà mai essere accettata.


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Vampirismo fiscale

Vittorio Feltri nel suo editoriale di sabato 3 dicembre, ha citato un saggio economista del 1900, Maffeo Pantaleoni, che in due righe ebbe la capacità di dettare lo spartiacque tra i governanti utili alla Nazione ed al Popolo e quelli nocivi:
Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse.”.
In attesa di conoscere i termini esatti della manovra dei “tecnici”, prendiamo atto che le indiscrezioni pubblicate sui giornali ampliano mostruosamente la percentuale di imbecillità della manovra, riducendo al minimo (praticamente non si vede) quella di abilità.
Non basta il ripristino infame dell'ici sulla prima casa, ma le ulteriori abitazioni possedute (erroneamente mai esentate da quell'odioso tributo al potere statuale) verrebbero massacrate con un aggravio della tassazione solo per dare soddisfazione ai comunisti ed alla loro voglia di patrimoniale.
Chi ha escogitato questo sistema, evidentemente, non sa che la casa è l'obiettivo finale dei risparmi degli Italiani che amano la consistenza del “mattone”.
Non è un caso che da quando si è cominciato a parlare di ripristinare l'ici sulla prima casa e di patrimoniale, siano crollati mutui e acquisti di immobili.
Non bastava, dunque, l'ici e la patrimoniale sulla casa (dalla prima e spesso unica in poi) che ecco spuntare un aumento delle aliquote irpef.
La scusa è che colpirebbe solo quelle “alte”, cioè superiori ai 55 e 75 mila euro (lordi) di reddito.
Almeno per chi crede che poi il concetto non si estenda a tutti coloro che hanno un reddito superiore alla pensione sociale ...
Sono proprio quelli i redditi e le rendite da colpire ?
In compenso non si legge di interventi per ridurre
la burocrazia statale,
l'elefantiaca macchina della pubblica amministrazione,
gli sprechi degli enti locali,
i privilegi delle cooperative.
E' evidente che, legittimamente, chiunque abbia un po' di sale in zucca cercherà di salvare i suoi risparmi con acrobazie compensatorie con le manovre dello stato in una gara tra guardie ladri dove, però, le guardie e i ladri non sono esattamente quelli che la vulgata generale pensa che siano.
Rimango dell'idea che, però, sarebbe molto meglio, molto bello, molto efficace, se fossero i partiti del Centro Destra (Lega e Pdl) ad organizzare, finalizzare e capeggiare l'obiezione fiscale che si trasformerebbe presto in una rivoluzione liberale a tutto tondo contro il vampirismo fiscale perchè:
Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse.”.

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