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No alla deriva

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18 dicembre 2011

Dopo Monti

Monti e Napolitano sono due personaggi verso i quali provo una istintiva antipatia (aggravata, nel caso di Napolitano, dalla naturale repulsione verso i comunisti) che si estende a cascata ai ministri del loro governo non eletto dai cittadini, a cominciare dal buonista alla cooperazione internazionale e all'immigrazione che, con le sue dichiarazioni, rappresenta il maggior alimento per quello che loro chiamano "razzismo".
La (dolorosa ma necessaria) riforma delle pensioni (in tempi non sospetti – 19 gennaio 2007  – ne sostenevo la doverosità) , la riduzione dell'Irap e … basta.
Tutto il resto, l'80% della manovra è rapina fiscale ai danni dei cittadini, altresì chiamata pudicamente “tasse” o “imposte”.
Ho fatto un rapido ancorchè approssimativo (non si conoscono le scelte dei comuni per quanto è nella loro autonomia) conteggio di quanto mi verrà a costare la nuova ici di Monti e Napolitano: poco più di  quanto pagavo prima della sua abolizione grazie a Berlusconi e quattro/cinque volte quel che pago adesso per la casa di montagna.
Un autentico furto legalizzato, visto che la casa non fornisce alcun reddito.
Ma essendo per natura ottimista resto convinto che la crisi finirà.
Senza abbattere il debito pubblico, l'Italia dovrà aspettare che siano altri a trainarci fuori dalla crisi, ma ci arriveremo.
Con la fine della crisi, finirà anche Monti e, presumibilmente, il tutto accadrà con il termine della legislatura e del sin troppo lungo mandato di Napolitano.
Anche se spero in un ravvedimento di Berlusconi che consenta di staccare la spina a Monti prima del 2013 (ma su questo tornerò dopo il voto al senato), le prossime elezioni sono dietro l'angolo ed è obbligo pensare a come arrivarci e con chi.
Dubito che Monti avrà il coraggio di chiedere la ratifica sul suo nome di quanto fatto all'elettorato.
Berlusconi sembra fuori gioco soprattutto se insisterà nel votare la fiducia a Monti, con il peso che deriva anche dalla età non più verde.
Bersani è completamente screditato anche davanti alla sua base elettorale che non capisce perchè abbia "lottato" e scioperato per cacciare Berlusconi e ritrovarsi un governo di oligarchi che toglie loro anche quello che non hanno.
Una base che non capisce, ma che si adeguerà, come hanno sempre fatto a sinistra, dimostrando di meritare la loro classe politica..
Lega e le frattaglie di sinistra rappresentano posizioni non in grado di raccogliere consensi tali da capeggiare una coalizione.
Il terzo polo, che poi è una Udc allargata, soffrirà la inaffidabilità e l'assenza di credibilità dei suoi leaders e in particolare di Fini.
Con gli attuali schieramenti non ci sarebbe maggioranza tranne, forse, alla camera dove chi ottenesse la maggioranza relativa otterrebbe anche il premio.
Il senato sarebbe ingovernabile grazie a Ciampi che mise il veto sul collegio unico nazionale (sarebbe l'unica riforma elettorale necessaria).
Il rischio è un ritorno al frazionismo da prima repubblica con il terzo polo nei panni dei socialisti ad offrirsi a destra e a manca, qualora una leggina di riforma, abolendo il premio di maggioranza, riportasse in auge un proporzionale più o meno puro.
Qualunque altro sistema che puntasse alla governabilità (quindi la conservazione della presente, ottima legge o il ritorno ad un maggioritario più o meno secco) imporrebbe alle forze politiche frazionate di coalizzarsi, con i necessari compromessi e rinunce alle posizioni più estreme.
Inutile soffermarsi sul fatto che io prediligo questa ultima ipotesi, con un grande Centro Destra che torni ad inglobare tutti dalla Lega al Pdl ai partiti della Destra Radicale, inclusa Forza Nuova ed escludendo tassativamente Fini e anche Casini se non lo vorrà abbandonare al suo destino.
Ma per unirsi non basta una simpatia personale, occorre un Leader, occorrono idee e proposte condivise.
La maggior parte della coalizione che io ipotizzo non dovrebbe avere difficoltà a ritrovarsi sugli aspetti valoriali:
no all'eutanasia e ad ogni forma di soppressione della vita di innocenti;
revisione in senso fortemente restrittivo delle leggi sull'aborto e sul divorzio;
no alla manipolazione genetica;
no all'accoglimento dei capricci degli omosessuali;
no alla depenalizzazione delle droghe;
no alla cittadinanza e al voto per gli immigrati.
La Lega, la Destra Radicale, la gran parte del Pdl (anche l'Udc ...) sono sicuramente favorevoli a tale impostazione che, pur essendo una sequenza di “no”, rappresenta una concezione in positivo della società, di una società più civile, più libera, più ordinata, più sicura, più ricca, più coerente, più integra.
Rimosso l'ostacolo delle pensioni con la riforma Monti-Fornero, anche sul piano economico si dovrebbe ottenere una forte coesione da parte della maggior parte del Centro Destra come da me ipotizzato:
abolizione dell'ici/imu;
abolizione del bollo auto;
abolizione dell'irap;
abolizione del canone rai in uno con la privatizzazione della rai nell'ambito di una complessiva vendita del patrimonio pubblico (partecipazioni e immobili);
privatizzazione dei servizi;
federalismo fiscale progressivo che consenta di trattenere in sede locale le rendite locali con piena autonomia impositiva per offrire servizi corrispondenti;
riduzione delle aliquote fiscali fino ad arrivare ad una flat tax che sia l'unica imposizione fiscale nazionale, finalizzata a fornire il carburante per i servizi essenziali dello stato: Forze dell'Ordine, Forze Armate, Diplomazia, giustizia, solidarietà in caso di catastrofi naturali, pubblica amministrazione (ampiamente ridotta e sburocraticizzata), istruzione pubblica residuale.
Un simile programma cui tendere per una Italia ideale credo possa trovare l'adesione complessivamente maggioritaria di gran parte delle forze politiche che ritengo debbano far parte della Coalizione di Centro Destra, con sacrifici per ognuno delle posizioni più estreme.
Certo, io mi auguro sempre che l'Italia esca dall'euro e mutui dal Regno Unito una consapevolezza di Sovranità e Indipendenza, ma temo che non potrebbe formare tema per un comune programma politico.
Rimane il terzo tassello della Coalizione : il Leader.
Qui non ho idee.
I personaggi che sono sotto i riflettori non ispirano nulla di carismatico e non ve ne è uno che sia in grado di sovrastare gli altri.
Nel Centro Destra siamo sicuramente messi meglio che a sinistra, il nostro livello medio è sicuramente superiore a quello della sinistra, ma non c'è ancora il nuovo Berlusconi.
A meno che, quindi, non emerga il famoso “Mister X”, magari con la trasformazione di un brutto anatroccolo già conosciuto in candido cigno, non vedo alternative al vecchio Berlusconi.
Chi, infatti, se non lui potrebbe rappresentare la miglior sintesi di tutte le posizioni della Coalizione di Centro Destra ?

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5 commenti:

Nessie ha detto...

Sai bene che non potrà mai più farlo, per vari motivi:

1) si avventerebbero sulle sue aziende e gliele sfilerebbero via, ad una ad una, come già la speculazione finanziaria ha tentato di fare. I suoi figli gli metterebbero la camicia di forza, se dovesse riassumere la leadership.

2) i limiti d'età hanno il loro peso e inoltre il PdL non si sta comportando bene accettando tutte le porcherie che ci propina Monti. Schifani, ad esempio, fa proprio schifo. Angelino Jolie è inconsistente.

3) Tuttalpiù B. può avere un ruolo nel rilanciare il partito con un nuovo look (lo spero) e promuovendo quel brutto anatroccolo che può diventare un cigno.

Ma la mia idea personale, è che quell'anatroccolo potrebbe nascere da una forza più innovativa che la crisi può accelerare a fare emergere. O almeno lo spero.

Massimo ha detto...

Il problema è che non ho ancora traccia del brutto anatroccolo. Vedo solo un Alfano che mi provoca l'orchite :-) Quindi meglio, ancora meglio, il vecchio Berlusconi, con i suoi anni, i suoi acciacchi, il suo harem, i ricatti e le persecuzioni che subisce. Per quanto non sia riuscito a realizzare tutto quello che ci saremmo aspettati e piaciuto, resta il migliore sulla piazza. La sua sarà ricordata, anche dai comunisti, come l'età dell'oro se raffrontata a Dini/Prodi/D'alema/Amato/Monti, perchè con lui stavam,o tutti, anche i comunisti, meglio, con più soldi in tasca, più ottimismo e fiducia verso il futuro.

Nessie ha detto...

Senz'altro. Ma è inutile incapponirsi: non può rifarlo e basta. Per le ragioni che già sai anche tu e che ho spiegato al punto 1. Non credo che voglia ridursi sul lastrico a mendicare con la ciotola in mano. Perché, ti piaccia o meno, è così che lo vogliono i suoi detrattori (nazionali e intrnazionali).

Massimo ha detto...

Mi auguro che abbia messo al sicuro abbastanza per se stesso, i suoi figli, nipoti e i nipoti dei nipoti, tanto da potersi togliere lo sfizio di tenere quanto meno sulla corda i comunisti ancora a lungo. Del resto la persecuzione continua e la vicende delle frequenze televisive dimostra che gli vogliono scippare le televisioni che sia o meno Premier.

marshall ha detto...

A proposito del trio Casini - Rutelli - Fini, si stanno aprendo parecchie nuove sedi locali dell'UDC. Dalle mie parti, ad esempio, fuorusciti del PDL hanno aperto una di tali sedi, e il fondatore, amico di famiglia ed ex PDL berlusconiano, ha già chiesto a tutto il mio clan di votarlo alle prossime elezioni. Forse non avremmo avuto nulla in contrario ad appoggiarlo, ma appena ho visto che Casini si è unito con Fini e Rutelli, gliel'ho escluso categoricamente. Al che si è molto offuscato e rattristato.