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01 gennaio 2012

Ridotti in servitù

Avrei voluto, come primo post dell'anno, parlare di futuro, di temi da affrontare e di problemi da risolvere per realizzare una società, per me, ideale.
Invece mi sento in dovere di scrivere del passato, di quello che il Wall Street Journal ha rivelato, sgamando un complotto che tale resta nonostante le liturgiche smentite.
Tutti noi ne eravamo “a pelle” certi, ma ora c'è la conferma che solo la ragion di stato impedisce di riconoscere e denunciare da parte degli esponenti del Centro Destra.
Berlusconi, che aveva ottenuto una comoda maggioranza dalle urne anticipate del 2008, fu posto in condizione di doversi difendere da continui attacchi portati dai poteri forti che hanno cinicamente usato gli ambienti antiberlusconiani (più e meno consapevoli) dei giornali, della magistratura ideologicamente schierata, degli speculatori finanziari, fino ad arrivare ad organizzare una fronda all'interno dello stesso partito del Premier, confidando nelle legittime ma infondate ambizioni di Fini.
Abbiamo così assistito ad un inizio di legislatura da bersagliere da parte di Berlusconi (abolizione dell'ici, assistenza ai terremotati dell'Abruzzo, protagonismo in politica estera – Libia, Russia, stati minori dell'europa - ) il cui attivismo deve aver spaventato non poco gli ambienti conservatori della politica e della speculazione finanziaria internazionale.
Probabilmente gli stessi successi elettorali del 2009 e del 2010, in controtendenza rispetto alle sconfitte che collezionavano Merkel e Sarkozy, hanno spinto quegli ambienti raccolti intorno alle potenti organizzazioni internazionali non elette come Bilderberg e Trilateral, a muoversi in prima persona, sfiduciando i vari Veltroni, Bersani, Di Pietro, Fini e Casini che non riuscivano a ribaltare il Governo di Berlusconi.
Siamo quindi arrivati al diluvio di fango con il quale hanno cercato (riuscendovi parzialmente) di isolare il Premier, fino all'epilogo raccontato dal WSJ.
Berlino e Roma hanno smentito: ma chi ci crede ?
L'articolo (che si può leggere in italiano ne Il Giornale del 31 dicembre) è verosimile e conferma tutte le sensazioni che abbiamo avuto nei mesi scorsi, a cominciare dalla guerra in Libia.
Più che le smentite dei due vecchi compagni di fede (rossa) , conta la conferma: sì, il colloquio c'è stato ma non si è parlato di questioni interne all'Italia.
Molto difficile crederlo.
E quale motivo avrebbe avuto la Merkel di telefonare ad un soggetto costituzionalmente irresponsabile e solo rappresentativo, quando l'omologo operativo (esecutivo) era Berlusconi ?
Sarebbe come se per comprare o vendere giocatori con il Bologna, invece di parlare con il presidente (che “caccia” i soldi) Guaraldi, l'interlocutore scegliesse di parlare con il presidente onorario Morandi.
E' comunque la dimostrazione (perchè per stessa ammissione dei due, il colloquio è avvenuto) di uno scavalcamente delle normali relazioni tra due stati e nessuno può credere che non sia avvenuto per volontà specifica della Germania di mettere il becco nelle vicende italiane.
Confermate, singolarmente poco prima della rivelazione del WSJ, dalle parole di Monti che, con immotivato autocompiacimento, ricordava quanto lui stesso fosse stimato a Berlino perchè era considerato il più “tedesco” degli economisti.
Francamente se a me dessero del "tedesco" non lo prenderei come un complimento ...
Questi retroscena mi rendono ancora più simpatico Berlusconi che ha combattuto (purtroppo per noi, perdendo) contro nemici numerosi, ben supportati e spietati.
E' evidente che il ruolo di Berlusconi, che fece capeggiare all'Italia una coalizione di “piccoli” stati europei contro il duo francotedesco e, forse ancora più grave ai loro occhi, che spesso (come sulla tassazione delle rendite finanziarie) aveva stretto un asse con il Regno Unito (infatti una delle prime dichiarazioni di Monti fu molto chiara circa il passaggio di campo dell'Italia dai contari ai favorevoli alla tassazione delle rendite finanziarie) , ha segnato il destino del nostro Premier e della residuale indipendenza nazionale.
Spiace rilevare come Berlusconi sembra essersi accucciato dopo la sconfitta e come il Pdl, forse preda della sindrome di Stoccolma, stia sostenendo il governo dei carnefici propri e di tutto il Popolo Italiano.
Urge discesa in campo di un Berlusconi nuovo o rigenerato nello spirito combattivo.


Nota: La vignetta è stata pubblicata ne Il Giornale del 31 dicembre 2011 e mi pare azzeccatissima

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4 commenti:

Nessie ha detto...

La notizia oltre che verosimile è vera. E non solo perché l'ha detta il WS Journal, ma perché ci sono ricostruzioni di stampa nazionale sul sito dagospia nel merito.
Quanto alle rivelazioni dell'organo di Wall Street di proprietà di Rupert Murdoch (acerrimo nemico di Berlusconi) occorre specificare che le paure di Fabrizio Cicchitto del PdL mi paiono quantomeno fondate: certe rivelazioni (senz'altro vere, sottolineo)spifferate in momenti inopportuni, sono frutto di abili speculatori americani contro l'eurozona. Quell'euro che personalmente detesto, ma non vorrei che dalla padella, passassimo alla brace. E Berlusconi lo sa. Ergo, quello che può sembrare "una sindrome di Stoccolma" in realtà è solo la prudenza di chi è costretto a dover navigare tra Scilla e Cariddi. Non so se mi sono spiegata ;-)
Anch'io volevo fare un post su questo tema. Ma poi ha prevalso, il fatto che mi piacerebbe andare avanti.

marshall ha detto...

Mica male la tua ricostruzione dei fatti. In effetti è da almeno l'anno 2000 che il debito pubblico italiano veleggiava al 120% del famoso PIL, ma mai nessuno s'era sognato di dare un attacco così virulento ai titoli di stato italiani. Seguo la borsa da vari anni ormai, ma mai avevo visto scendere il prezzo dei BTP e (addirittura) dei CCT in maniera così drastica e in così poco tempo. La mia perplessità su tale circostanza è dovuta al fatto che finora il debito pubblico (entro certi limiti logici di rapporto col PIL) di nazioni "forti" come l'Italia, veniva considerata un'ottima opportunità d'investimento per tutti, italiani e stranieri. E' mai possibile che di punto in bianco siano diventati prodotti estremamente tossici? Mi viene il profondo dubbio che molti ci stiano abbindolando alla grande. Nel mio post Pilotare il debito avevo espresso pareri su come uscirne, senza con ciò doverci rivolgere ad un governo dei professori.

Massimo ha detto...

Un attacco all'euro che ci riporterebbe alla lira ? Ben venga, da qualunque parti arrivi e per quanto possa costarci. La Libertà, la Sovranità, l'Indipendenza, non hanno prezzo.

Nessie ha detto...

OT: Massimo ti ho scritto in pvt. Hai ricevuto la mia email? In caso contrario ripeto l'invio.