Destra e sinistra sembrano scomparse dalle cronache politiche dell'Italia suddita della Spectre finanziaria internazionale. Esistono ancora ? Hanno ancora ragion d'essere ? Cosa rappresentano ?
Da quando la Spectre finanziaria internazionale ha imposto Bin Loden Monti quale gauleiter d'Italia , formalmente nominato da Napolitano e con la fiducia del Pdl, dell'Udc e del pci/pds/ds/pd, sembra che le grandi battaglie ideali che hanno visto per anni contrapposte la Destra e la sinistra siano scomparse.
Rimangono alcuni reduci che, ostinatamente, si autodefiniscono dell'una o dell'altra parte, ma la confusione provocata dal compromesso storico mantecato dalla finanza internazionale ha fatto perdere la dimensione di quella che dovrebbe essere una sana contrapposizione politica e ideale.
Che c'azzecca, infatti, Alfano con Bersani entrambi in maggioranza ?
Ma che c'azzeccano anche, all'opposizione, Di Pietro e Vendola con Bossi e Storace ?
Nella confusione dei ruoli e nella indefinibilità dei confini, qualcuno guadagnerà, altri perderanno.
Guadagnerà chi saprà rivendicare e proiettare una forte identità ideale e, quindi, politica.
Non sono un esperto di sinistra per pronunciarmi su di essa (del resto per me un comunista resta sempre un comunista che si chiami Vendola, Rizzo, Bersani o Napolitano), ma credo di avere titolo e conoscenza per parlare della Destra.
Già negli anni novanta, dopo la trasformazione dell'Msi in An e l'annacquamento dell'identità di tale partito con il rinnegare alcune sue radici da parte di Fini, la Destra ha perso appeal in molti suoi elettori tradizionali, conquistando, ma solo temporaneamente, il consenso di altri, più pronti, però, a cambiare il proprio voto in caso di mancata condivisione di una sola proposta.
E', insomma, venuto meno quello “zoccolo duro” che per anni ha garantito la sopravvivenza dell'Msi nel nome della propria Identità e delle proprie Radici.
Ma quegli elettori non si sono volatilizzati, si sono semplicemente accasati altrove, dove hanno potuto trovare le risposte desiderate.
Una minoranza oscilla all'interno dei movimenti della Destra Radicale, sempre in lotta tra di loro per rivendicare di essere “più puri” degli altri invece di ricercare un momento unitario che fu raggiunto unicamente alle elezioni del 2006 con Alternativa Sociale che vedeva assieme Alessandra Mussolini, Fiore e Romagnoli.
Una rondine che non fa primavera.
Storace, costituendo La Destra, aveva probabilmente in animo di ricomporre la galassia della Destra e sembrava potesse farcela grazie anche all'arrembante campagna elettorale di Daniela Santanchè nel 2008.
Purtroppo, come spesso accade, il mancato raggiungimento del quorum, nonostante un più che ragguardevole 2,4% portò ad una nuova diaspora con Daniela Santanchè che ruppe con Storace, dando vita all'ennesimo movimento poi confluito nel Pdl (dove peraltro la combattiva piemontese appartiene all'ala dei “falchi” e non di quelli che innalzano bandiera bianca).
Della Fiamma Tricolore ho perso le tracce, mentre di Forza Nuova apprezzo e condivido le battaglie valoriali, molto meno quelle economiche e nel costante boicottaggio che subisce (continue manifestazione “antifasciste” ad ogni sua inizitiva pubblica) ritrovo e rivedo l'Msi della mia gioventù.
Ma tutti assieme, oggi, quanto valgono ?
Temo meno del 2%.
Allora dobbiamo andare alla ricerca di dove siano finiti altri elettori, magari meno legati all'Identità “dura e pura”, ma più ai provvedimenti concreti.
E allora dobbiamo guardare alla Lega, movimento che di Destra sicuramente non è, ma che negli anni ha mutuato, fatto propri e metabolizzato tanto da ripresentarli come “originali”, tanti cavalli di battaglia della Destra.
Possiamo quindi citare
l'ordine pubblico
l'inasprimento delle pene per i delinquenti
il respingimento degli immigrati (né cittadinanza, né voto)
il contrasto alle perversioni sessuali e alla deriva morale
il contrasto alla droga.
Sono temi, argomenti, battaglie “di Destra”, che soprattutto Forza Nuova (ma anche La Destra) hanno ripreso, ma che vedono, oggi, nella Lega il partito che le innalza a bandiera.
Oltre, naturalmente, ad un nazionalismo localistico che è pur sempre patriottismo, altro elemento essenzialmente di Destra, quando i comunisti con Napolitano propongono un dubbio nazionalismo internazionalista, asservito a Bruxelles e alla finanza internazionale.
Ma non solo Lega.
L'altro aspetto caratteristico della Destra è l'ostilità al centralismo statalista, quindi alle tasse come strumento di asservimento dell'individuo allo stato.
Questa parte di elettori era in massa all'interno del Pdl e, adesso, ingrossa le file degli astensionisti visto che Alfano continua a sostenere uno dei governi più gabellieri che mai abbiamo avuto.
Meno tasse per tutti è uno slogan di Destra che sicuramente non apparterrà mai e poi mai ad uno di sinistra che, invece, brama i soldi (altrui) per poter sostenere le proprie (private) iniziative come vediamo sistematicamente nell'abuso dei ruoli pubblici e soprattutto della rai.
Assieme a quelle battaglie fatte proprie dalla Lega ed alle Radici gloriose che appartengono a tutti i movimenti della Destra Radicale , la Destra politica esiste ancora, ha una ragion d'essere, sarà sempre in contrapposizione naturale e insanabile con la sinistra (ecco perchè governare assieme ai comunisti è un controsenso) e continuerà ad esistere.
Per ora esiste nei nostri cuori, ma dovrà anche manifestarsi nel concreto del panorama politico per dare rappresentanza e voce a tutti e non solo, parzialmente e in base alle circostanza, ad una parte.
Non è detto che questo possa o debba accadere con un soggetto unico, come peraltro sarebbe auspicabile, tipo il Partito Repubblicano americano o quello Conservatore inglese al cui interno convivono le varie anime.
Potrà e potrebbe accadere anche con partiti che rappresentino ognuno una Identità della Destra, che però siano saldamente alleati nelle occasioni elettorali, con leaders che non siano tra loro in competizione.
Non credo che ci voglia una particolare intelligenza per capire che solo unendo le forze, rispettando le identità di ciascuno, la Destra potrà sbarrare la strada, ancora una volta come nel 1994 accadde grazie ad un solo uomo, Silvio Berlusconi, ad una sinistra che rappresenterebbe la fine della Libertà economica, l'imposizione del pensiero unico “politicamente corretto”, la sudditanza all'internazionalismo europeista e delle lobbies finanziarie e la deriva morale della nostra Nazione.
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