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14 maggio 2012

Matrimonio e patrimonio


Le parole nel titolo apparentemente rappresentano due situazioni differenti, in realtà sono le fondamenta di ogni società civile.
Per comprenderlo e per utilizzare tale parole in modo appropriato, non dobbiamo fare altro che risalire al loro autentico significato, senza farci traviare dalle corruzioni indotte dal politicamente corretto.
Ambedue i termini derivano dal latino ed hanno una desinenza in comune: “monio” (munus), letteralmente “obbligo, dovere”.
Scorporando le parole, vediamo che la prima parte sono “mater” (madre) e pater (padre) al genitivo.
Letteralmente, quindi, matrimonio è “obbligo della (di una) madre”, patrimonio “obbligo del (di un) padre.
Matrimonio e patrimonio, sono pertanto i termini che rappresentano la finalità per la quale sono coniati.
Il matrimonio ha come finalità la procreazione, cioè l’essere madre, per la perpetuazione della specie.
Il patrimonio ha come finalità la trasmissione delle proprietà di famiglia per la perpetuazione del nome, del casato.
E’ indubbio che una coppia del medesimo sesso non potrà mai procreare, venendo quindi meno al significato stesso del termine “matrimonio” che pertanto, al di là del disgusto che provoca il solo pensiero di due soggetti dello stesso sesso che danno sfogo assieme sotto le lenzuola alle proprie pulsioni sessuali, non potrà mai applicarsi loro.
Ed è altrettanto indubbio che il patrimonio è qualcosa di intimo e di appartenente ad una stirpe che non può assolutamente trovare divisione con soggetti al di fuori del casato stesso.
Appare quindi evidente come l’assunto iniziale è realtà, per cui matrimonio e patrimonio sono le fondamenta della nostra società civile, perché rappresentano l’essenza del nucleo primordiale di qualsiasi società: la Famiglia.
Una Famiglia composta da un Uomo ed una Donna con il compito di procreare e di perpetuare la stirpe.
Una Famiglia in grado di sostenersi e di vivere grazie ai propri beni, che si tramandono di padre in figlio e che rappresentano il patrimonio del casato.
La sinistra e l’accozzaglia che sbandiera il politicamente corretto rappresentano invece la distruzione delle fondamenta della nostra società, con la loro volontà di eliminare il concetto tradizionale di Famiglia, stravolgendo le regole del matrimonio, applicandolo anche a soggetti che mai e poi mai potrebbero assolvere al compito di procreare e perpetuare la stirpe, applicando loro regole e diritti tipici del matrimonio, quand’anche lo chiamassero “Pippo”.
Contemporaneamente la volontà devastatrice della sinistra si manifesta con l’intento di azzerare e statalizzare le proprietà delle Famiglie, tanto che da Bersani a Vendola alla Camusso, ripetono come un mantra: patrimoniale, tassazione delle rendite.
Sul piano etico-morale e sul piano economico noi siamo la Civiltà più evoluta e viviamo nel mondo migliore possibile perché la Famiglia è sempre stata il nucleo portante di ogni sviluppo.
Anche in periodi di crisi come l’attuale, il rifugio per eccellenza è la Famiglia, che sorregge, aiuta e salva.
Basta poco, basta una piccola attenzione ai termini, da dove hanno origine e perché, per evitare di commettere errori esiziali per una società civile, come l’estensione del matrimonio a chi non potrebbe mai assolverne gli obblighi o come l’applicazione di infami tasse sul patrimonio di una Famiglia.



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1 commento:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Come ho scritto da me, la Manifestazione x La Vita ( e x la Famiglia) di ieri ha avuto un grande successo. Ed ha provocato la reazione stizzita di molti giornalisti e cattocomunisti. Il mondo Cattolico comincia a cambiare, grazie anche a FB dove abbiamo incominciato ad organizzarci, per la difesa dei Principi Non Negoziabili.
Non vogliamo più subire...