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No alla deriva

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06 luglio 2012

E il Monti partorì un tagliolino



All’una di notte, Mario Monti si è presentato in conferenza stampa per illustrare la sua manovra di tagli.
Dopo averci illuso, ci ha nuovamente deluso.
Più che tagli sembrano pizzicotti dati qua e là, giusto per salvare la faccia e, in perfetto stile prima repubblica, consegnare al prossimo governo il cerino acceso.
Il ricatto dei privilegiati si è fatto pesantemente sentire e Monti, nonostante tutta la sua supponenza e prosopopea ha obbedito: gli piace restare a Palazzo Chigi.
Così abbiamo qualche sporadico graffietto su una vasta area di intervento, ma nessuna significativa e utile incisione della metastasi della spesa pubblica.
Questo comporta il permanere della spada di Damocle di un ulteriore aumento dell’iva dal luglio 2013, con relativa compressione dei consumi e appesantimento della recessione cui ci ha portato l’illuminato governo dei tecnici e delle tasse.
Sì, perché il nodo fondamentale non è stato sciolto, ma neppure affrontato: per la ripresa occorrono meno tasse e tagli veri ed incisivi alla spesa pubblica.
Gli Italiani devono avere in tasca più soldi da poter gestire in autonomia e spendere in ciò che ritengono meritevole di spendere e non vederseli sfilare dalla mano pubblica per disperderli in spese che, spesso, non interessano o, comunque, non producono il servizio atteso.
Vogliamo fare un esempio ?
Viene venduta come una svolta epocale la “riduzione” a sette euro del buono pasto per gli statali.
Sicuramente con sette euro non si pranza (forse al sud …), ma se si parla di “riduzione”, vuol dire che gli statali (e affini) percepiscono un buono pasto superiore a sette euro e, a quanto mi risulta, in certi settori anche decisamente superiore (11,30).
Il tutto nel quadro di una “azienda”, lo stato italiano, in perdita cronica e inefficienza conclamata.
Quali sono le aziende più efficienti e produttive in Italia ?
Giusto, le banche.
Pur non potendo conoscere  lo stato di tutte le banche, non sono a mia conoscenza buoni pasto superiori a 7 euro e, per lo più sono di poco superiori a cinque euro.
E’ logico che una azienda inefficiente e in perdita paghi buoni pasto superiori a quelli di aziende efficienti e in utile ?
La risposta negativa è ovvia.
Non vi è quindi alcuno scandalo nell’incidere significativamente su tale stato di cose, tra l’altro pagato dalle nostre tasse.
E quel che è stato deciso (vedremo se poi Monti non calerà le braghe davanti ai sindacati che, come il pci/pds/ds/pd hanno negli statali il loro maggior bacino di adesioni) sui buoni pasto (decisamente poco rispetto alle necessità) è stato esteso su tutta la spesa pubblica che permane sostanzialmente tale e quale a prima.
Non ho poi letto nulla circa la vendita di beni dello stato.
Ad esempio ho letto del ritrovamento di cento disegni attribuiti al Caravaggio e con un valore di circa 700 milioni di euro.
Venderli, no ?
Non ne sapevamo nulla della loro esistenza prima e il nostro patrimonio culturale e artistico non era comunque secondo a nessuno e tale resterebbe se li vendessimo, anche assieme ad altri beni immobili, partecipazioni (a cominciare dalla Rai che è solo una perdita secca) nonché proprietà dello stato.
E infatti i mercati non si sono lasciati menare per il naso dal presidente snob come tanti giornalisti proni a tutto: spread a 469,70 e borsa a meno 2,34%.
Monti e i suoi invece preferiscono impoverire gli Italiani nella convinzione che più saremo poveri, più saremo occupati a mettere assieme il pranzo con la cena e non ci occuperemo dei loro affari.
Verrà un giorno …





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4 commenti:

Nessie ha detto...

Ecchissenefrega dei mercati! L'idea che uno stato-nazione debba essere condizionato dai biscazzieri di Wall street che scommettono su di noi è per me semplicemente aberrante! No all'economicismo marxista e liberista, due facce della stessa medaglia materialista.

Massimo ha detto...

A parte il fatto che noi possiamo fragrcene dei mercati, ma i mercati non se ne fregano di noi, il mio richiamo era al fatto che chi sa guardare dentro alle decisioni, sa anche che i "tagli" di Monti sono solo fuffa, fumo negli occhi per gli stolti, chiacchiere e distintivo.

Nessie ha detto...

Monti avrà tutti i difetti di questo mondo (e per me, come tu sai è tutto il peggio che poteva capitarci), ma è espressione di questi biscazzieri della Borsa. Tant'è vero che preferisce andare a visitare i traders della City o di Piazza Affari o di Wall str. assai più dei governanti dei Paesi della cosiddetta "comunità internazionale". Non ho mai visto, ad esempio, un Obama così untuoso e ossequioso verso nessuno statista, come nei suoi confronti. Un vero cameriere... Lui sa che Monti è "ben piazzato", ancora più di quanto ne sappiamo noi.

Massimo ha detto...

Appunto. Lo conoscono e sanno che è tutto chiacchiere e distintivo (il loro).