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28 agosto 2012

Il nemico resta sempre la sinistra

Bersani è il segretario comunista maggiormente ridicolizzato persino dai comici “amici” (loro).
Del resto il personaggio ispira a prenderlo come bersaglio trattandosi della incarnazione del militante comunista che ha visto il passaggio dal Pci al pd, passando per il pds e i ds, appiattito sulle parole d’ordine di volta in volta sfornate.
Non conosco l’età di Bersani (di lui so solo che è nato il 29 settembre e me lo ricordo perché anche questa è un’altra perlina ironica del suo profilo: l’essere nato lo stesso giorno e mese di Berlusconi ed essere quindi ricordato nel giorno del suo compleanno in funzione al compleanno del Cavaliere …) ad occhio direi che sia uno nato nella seconda metà degli anni quaranta.
E’ quindi uno che ha già più di sessanta anni, che è cresciuto all’epoca del partito comunista “duro e puro”, della crescita delle coop, delle battaglie ideologiche e sbagliate dei comunisti, riconosciute come tali solo qualche decennio dopo (come capita sempre ai comunisti: ci arrivano a capire di sbagliare, ma solo con trenta o quaranta anni di ritardo rispetto agli altri).
Poiché Bersani, ad occhio, ha una decina di anni in più di me (che sono nato nel 1956 … sarebbe piacevole venire a sapere che l’anno di nascita di Bersani fosse il 1948, anno della sconfitta del fronte popolare, che farebbe il paio con il giorno del suo compleanno, visto che il 1948 è l’anno peggiore del comunismo italiano assieme a quel 28 marzo 1994 quando Berlusconi sbaragliò la “gioiosa macchina da guerra” di Ochetto ) ha vissuto prima e più di me le vicende che hanno formato la generazione che ha vissuto “il 68”.
A cominciare dal primo centrosinistra “non organico” (senza i socialisti al governo) del 1962, passando per le contestazioni studentesche, l’autunno caldo del 1969, l’invasione comunista della Cecoslovacchia del 1968, le manifestazioni di piazza contro la difesa della democrazia nel Vietnam, via via fino alla caduta del muro.
Come può un personaggio del genere che è sempre vissuto nell’ambito della burocrazia del partito, funzionario delle coop rosse, esprimere qualcosa di nuovo ?
Infatti non può e non ci riesce.
Quando si parla di economia l’unica cosa che riesca a tirar fuori è la vessazione dei cittadini, sottrarre loro quello che legittimamente guadagnano e utilizzarlo per le proprie clientele.
Insomma un comunista fatto e sputato.
Quando poi qualcuno osa attaccare il suo partito e contraddire la Pravda, cioè la verità rivelata di questi tristi epigoni del marxismo-leninismo, ecco che scatta quella che nelle loro mente distorta rappresenta la più grave delle offese: Fascista !
Sono poi così ridicoli da offendersi anche se li chiamiamo per quello che sono: comunisti.
Bersani rappresenta in chiave comica i vecchi trinariciuti che personalmente ho sempre combattuto e avversato.
La inconsapevole comicità di Bersani trova spazio ogni giorno, tanto da obbligare a porci sempre la domanda se è una sua vera dichiarazione oppure se è una presa in giro del suo imitatore, comico di professione e non solo per vocazione.
Ha dichiarato di preferire Vendola a Casini.
Facile replicare.
Io non preferisco nessuno dei tre.
I miei gusti sono differenti: preferisco la Minetti.
In ogni questioni di rilievo la barricata dove stavano i comunisti alla Bersani era quella opposta alla mia.
Non vedo alcun motivo, alcuna possibilità di condivisione con elementi come Bersani di un qualsivoglia percorso.
Anche nelle prossime elezioni, la mia barricata sarà all’opposto e sarà quella che potrà maggiormente ostacolare il loro disegno di occupazione del potere fine a se stesso.
Come il 18 aprile 1948 fu De Gasperi con la Democrazia Cristiana e il 28 marzo 1994 fu Silvio Berlusconi con Forza Italia.



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4 commenti:

Giulio ha detto...

Non dimentichiamo che Bersani e i suoi compagni hanno sempre votano contro qualsiasi diminuzione della spesa pubblica, sono loro che hanno sempre ostacolato le riforme delle pensioni in Parlamento e nelle piazze, hanno abolito la mini-riforma Maroni che avrebbe garantito un risparmio di circa 8 miliardi all'anno....salvo poi avere la faccia tosta di accusare Berlusconi per l'attuale crisi e votare senza fiatare l'eccessiva e frettolosa riforma Fornero.
Bisogna ricordarlo, visto che Bersani si accinge a fare una campagna elettorale addossando a Berlusconi la responsabilità della crisi europea.

Massimo ha detto...

E' ridicolo attribuire a Berlusconi una crisi mondiale. Ma Bersani e compagni non hanno alcun senso del ridicolo e ci cascano sempre confidando nella abituale passività mentale dei loro elettori.

Maurizio De Marco ha detto...

Per scoprire l'arcano dell'età basta una velocissima ricerca su Google.
Bersani Pierluigi è nato a Bettola (nomen omen?) che dovrebbe essere dalle tue parti, nel 1951.
E' sicuramentre un comico involontario, nella sua incapacità e nella sua maldestria fa quasi tenerezza, se non fosse che, come hai detto, è figlio e allievo della scuola Comunista degli anni 70 e 80, che tanti danni ha fatto, e purtroppo contunua a fare in questa Italia brutta Italia contemporanea.
Cordiali saluti e auguri per il tuo Blog che seguo con interesse.

Massimo ha detto...

Benvenuto Maurizio. Bersani non vale il tempo di una ricerca in internet. Sapevo di Bettola (che è nel piacentino) e lo percepivo più vecchio, anche se non cambia il contesto del post. Grazie per gli auguri per un blog che, ormai, ha nove anni se si considera che su blogspot lo aprii a giugno 2005, mentre in precedenza ero su digiland da settembre 2003.