Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 ottobre 2012

Troppo pochi due euro per le primarie

I dirigenti del PdL hanno deciso le regole delle primarie.
E' previsto il pagamento di soli due euro (caffè e brioches) per partecipare al voto.
Troppo pochi.
Così si alimentano il voto organizzato e le infiltrazioni ma, soprattutto, si insultano iscritti, militanti e sostenitori, tutti coloro cioè che negli anni hanno impiegato tempo e denaro e messo la propria faccia al servizio del partito.
Consentendo il voto a tutti per soli due euro qualunque tizio si sia girato le dita in tutti questi anni, avrà la possibilità di determinare il Leader del Centro Destra con uno sforzo assolutamente minimale.


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30 ottobre 2012

Caos degenerativo

In Sicilia l'astensione è maggioranza assoluta: 53%, ma viene eletto presidente della regione un comunista, omosessuale e cattolico (?) che ottiene il 14% dei voti del corpo elettorale e con la complicità determinante dell'Udc di Casini i cui voti erano considerati "infetti" quando si trattava di votare Cuffaro assieme al Centro Destra mentre adesso sono profumati.
Il primo partito è quello di Grillo (senza programmi, senza idee, solo distruttivo) con il 7% dei voti del corpo elettorale.
Il Centro Destra diviso dalle ambizioni personali divide il suo 20% tra due candidati che si fanno la guerra e, meritatamente, perde.
Il caos provocato dagli antiberlusconiani e dal montismo è degenerativo, perchè dalla fotografia della Sicilia non potrà uscire nulla di buono.
L'Italia del 2012 somiglia alla Bisanzio del 1453 e finì male, molto male.
Il moderatismo non paga.


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29 ottobre 2012

E' l'ora del Sole

Finalmente da ieri siamo tornati con l'ora solare, l'ora naturale seguita sin dagli albori dell'Umanità.
E' un gran comunicare che, con l'ora statale (chiamarla così si rende meglio l'idea della imposizione artificiale) si sarebbero risparmiati miliardi.
E se invece si tornasse alle attività da svolgere, come una volta, durante il ciclo del Sole ?
Cosa cambierebbe ?
In una giornata le ore di illuminazione naturale sono sempre le stesse e sarebbe sufficiente che le attività produttive iniziassero alle otto di mattina anzichè alle nove o anche alle dieci, per risparmiare ugualmente.
Tanto le ore dedicate al lavoro restano sempre otto (circa).
E le attività a ciclo continuo, invece, sfruttano la stessa illuminazione artificiale di sempre, con l'ora statale e con l'ora naturale.
Magari iniziare prima le attività produttive della giornata consentirebbero anche di anticipare le ore del divertimento serale (che restano sempre le stesse, con l'ora naturale o con quella statale) e forse si risparmierebbero eccessi e incidenti.
A ben vedere l'ora statale è un'altra intromissione (pesante) nelle nostre vite da parte del Moloch stato.


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28 ottobre 2012

XC

Il 90° anniversario della Marcia su Roma (28 ottobre 1922) può essere ricordato in vari modi e almeno tre di base.
Lo si può demonizzare con la bava alla bocca come è abitudine della sinistra per tutto ciò che le si oppone.
Lo si può esaltare acriticamente con “pellegrinaggi” a Predappio e con coreografie ed espressioni provocatorie finalizzate unicamente per indurre un travaso di bile dei sinistri.
Lo si può collocare nel posto che gli spetta nella Storia.
A me piace provocare e, quindi, non perdo occasione per cercare di scrivere (o di esprimermi) con tutti quegli argomenti e tematiche che so essere particolarmente sgraditi alla sinistra.
Lo stesso ricordare la ricorrenza di oggi può appartenere a tale categoria.
Non rinuncio però alla speranza che ci sia qualcuno che voglia interpretare il Ventennio contestualizzandolo nel suo periodo storico, attribuendogli quindi i meriti che gli spettano che, come per tutti i cicli, le Idee, le persone che hanno caratterizzato un periodo storico, esistono a volte anche in misura maggiore dei difetti.
E la negatività del Fascismo si riassume in poche parole: l'entrata in guerra assieme alla Germania.
Non è poco, perchè ha prodotto lutti e perdite enormi per il Popolo Italiano, ma non deve neppure far dimenticare o, peggio, manipolare i meriti che sono attribuibili al Fascismo.
Innanzitutto quello di aver per la prima volta impostato una coalizione comprensiva non solo dei Fascisti, ma anche dei Nazionalisti, Liberali, Cattolici come un blocco sociale e politico che dopo la Grande Guerra salvò l'Italia dalle violenze socialiste e comuniste.
Poi le prime leggi sociali (maternità, limiti orari) e le bonifiche di zone paludosi.
La rinascita dello spirito nazionale restituendo all'Italia un ruolo di primo piano a livello mondiale e la lotta alla criminalità organizzata nel sud.
L'istruzione con la riforma Gentile e il tentativo di trasformarci in un popolo orgoglioso delle nostre radici e della nostra identità.
Vero, verissimo che tutto questo fu progressivamente accompagnato da una sottrazione di quella libertà di opinione che, però, anche oggi è messa in pericolo da una sovietizzazione che ripropone leggi punitive verso le opinioni, anche se sono opinioni differente da quelle ostracizzate nel Ventennio.
Come, quindi, tutti i periodi storici luci e ombre sono presenti ed è diritto di ciascuno considerare prevalenti le prime o le seconde esclusivamente in base alle proprie idee e valutazioni e non per adeguarsi ad una massificazione del pensiero.
Un diritto che rivendico a cominciare dalla scelta di ricordare questo novantesimo anniversario di un evento storico che non solo appartiene all'Italia, ma che ha rappresentato ben più di un mattone nella costruzione di quello che è la nostra Nazione oggi e di quel che siamo noi stessi.


28 ottobre 2005 La mia Marcia su Roma

28 ottobre 2006 L'eredità del fascismo



28 ottobre 2009 LXXXVII




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27 ottobre 2012

Per la libera diffusione delle opinioni

L'argomento non l'ho approfondito, ma tutto ciò che può essere utile per difendere e rinforzare la libertà dell'Individuo, a cominciare da quella di opinione e dal diritto inalienabile a diffonderla ed a portala a conoscenza del prossimo, mi trova sensibile.
Invito quindi tutti a leggere il post di Nessie che denuncia come sia in atto un tentativo di sopprimere la libertà di opinione dei blogger all'interno di una legge che dovrebbe garantire la libertà di stampa.




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26 ottobre 2012

Dopo Berlusconi la guerra (alla sinistra) continua


E così Berlusconi ci ha fatto la sorpresa di rinunciare a concorrere per Palazzo Chigi.
Forse ... come scrive Feltri e come spero anche io.
Ma facciamo finta che sia reale la rinuncia che, comunque, è pienamente comprensibile e giustificabile sul piano umano.
A Berlusconi vada il ringraziamento degli Italiani, quelli veri, che da lui hanno ricevuto, per la prima volta nel dopo guerra, una speranza di cambiamento nel modo e nell'interpretare la politica.
Berlusconi esce di scena sicuramente più povero, economicamente, di quanto non fosse quando fece la sua discesa in campo, se non altro per i quasi seicento milioni che la ostile magistratura lo ha obbligato a pagare al suo arcinemico De Benedetti e che non avrebbe scucito se avesse seguito le orme prudenti dei Montezemolo e di tutti gli altri "imprenditori" che, tenendo famiglia, rifuggono dal dire quello che pensano e, soprattutto, dall'impegnarsi in prima persona per la collettività nazionale.
Berlusconi ha riunito il Centro Destra che, prima, era succube della pregiudiziale antifascista imposta dalla propaganda comunista.
Berlusconi ha distrutto "l'arco costituzionale" una infame costruzione teorica utile solo alla marcia comunista di occupazione dei centri di potere statale.
Berlusconi ci ha provato e forse poteva fare di più, ma proprio durante il suo mandato si sono verificati fatti tremendi come l'attacco islamico negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001, il terremoto in Abruzzo e il fallimento di un colosso come Lehman Brothers' nel 2008, tutti affrontati, è bene sottolinearlo, senza mettere le mani nelle tasche degli Italiani, senza l'applicazione di tasse una tantum o "di scopo" come avrebbero fatto a sinistra e hanno effettivamente fatto con la tassa "sulla salute" o quella "sull'europa" Ciampi e Prodi o con la sottrazione del sei per mille, nottetempo, dai conti correnti dei risparmiatori come fece Amato).
Berlusconi ci ha provato, forse poteva fare di più, ma da solo, davanti ai tradimenti della Lega nel 1994, di Casini e Fini poi, è già molto che abbia governato per poco più di nove anni regalandoci il miglior periodo di governo da quando i socialisti furono imbarcati nella maggioranza da Fanfani nel 1962 e al governo da Moro nel 1963 con le successive nazionalizzazioni che segnarono l'inizio della fine della nostra economia.
Mentono sapendo di mentire quelli che parlano di venti anni di governo del Centro Destra mentre, purtroppo, sono stati poco più di nove e neppure consecutivi.
Ma se invece guardiamo all'influenza, alla caratterizzazione di questo periodo, sì, il Ventennio tra il 1994 e il 2012 andrà sotto il nome di "era Berlusconi" e mentre Silvio Berlusconi avrà un capitolo intero nei libri di storia, i suoi nemici da Ochetto a Prodi, da d'Alema a Casini e Fini, passando per Scalfaro, Ciampi e Napolitano avranno (forse ...) solo una riga come nota a piè di pagina.
Berlusconi ci ha provato, forse poteva fare di più, anche a riformare lo stato e qui siamo mancati noi elettori che abbiamo bocciato la riforma costituzionale del 2005.
Berlusconi ci ha provato, anche se forse poteva fare di più, a difendere i nostri risparmi e la nostra libertà di opinione e di comunicazione dalle pesanti intromissioni dello stato.
Lui è stato il primo a ridurre le tasse, ad abolire la tassa sui morti, ad abolire l'ici, poi, però, gli altri le hanno ripristinate appena tornati al potere.
Adesso Berlusconi (forse ...) si riposerà e gli auguro di godersi in piena salute per decenni i suoi soldi, a noi il compito di fare un altro passo in avanti con la realizzazione di quello che è stata l'incompiuta di Berlusconi: la creazione di un Centro Destra solido che possa realizzare il programma riformatore solo abbozzato da Berlusconi, restituendo i risparmi ai cittadini, garantendo la libertà individuale, allontanando lo stato dalle nostre tasche e dalla nostra vita.
Berlusconi con la sua rinuncia ha proposto le "primarie" del Centro Destra.
Personalmente sono contrario a tale strumento perchè credo che a decidere chi debba essere il capo di un partito e, quindi, il candidato alla presidenza del consiglio debbano essere gli iscritti, i militanti, i sostenitori, coloro cioè che con l'impegno personale, mettendoci la faccia, con una adesione in tempi non sospetti o finanziando le iniziative del partito, hanno contribuito alla sua azione.
Non mi piace che possa decidere, con parità di voto, un illustre sconosciuto che si presenta magari all'ultimo momento e poi non si fa più vedere, non ha distribuito volantini per strada non ci ha messo e non ci metterà la faccia.
Non è un discorso personalista perchè anche io non sono iscritto e, quindi, secondo le mie regole non dovrei votare.
E, al momento, non penso che andrò a votare neppure se mi fosse concesso.
A meno che la situazione non fosse tale da indurre a sostenere uno specifico candidato per la sua storia e per quello che rappresenta e potrebbe realizzare con la sua vittoria.
Ho letto tanti nomi, tante autocandidature, tante segnalazioni che poi non trovano riscontro neppure dal diretto interessato.
Inutile dire che il mio candidato ideale sarebbe un Berlusconi di venti o trenta anni più giovane.
Ma non c'è.
Sicuramente tutti i nomi che appaiono nel Pdl sono di caratura di gran lunga superiore ai Bersani, ai Renzi, ai Vendola, quindi non c'è un problema di persone, ma c'è il problema di avere qualcuno con il "quid", di cui parlava Berlusconi, che poi altro non è che il carisma e l'autorevolezza per trascinare un popolo, come quello di Centro Destra, che ha nell'individualismo la sua più grande virtù e il suo maggior difetto e per muoversi a favore di qualcuno deve essere fortemente motivato e trascinato.
Vedremo in questo mese e mezzo che ci separa dalle ipotetiche "primarie" quali saranno le regole e chi sarà realmente candidato.
L'importante, comunque, è che sia uno che riprenda i temi di Berlusconi sulle tasse, sulla libertà individuale, sull'anticomunismo.
Perchè dopo Silvio Berlusconi la guerra, alla sinistra, continua, con quel che verrà dopo il Pdl se risulterà idoneo o congelando il proprio voto con Forza Nuova.

Nota aggiuntiva dopo la sentenza di condanna in primo grado da parte del Tribunale di Milano. 
Ancora una volta abbiamo dimostrazione che non è possibile avere fiducia nella giustizia italiana.
La condanna di Berlusconi da parte del Tribunale di Milano troverà estimatori (a sinistra) e difensori del Premier eletto dagli Italiani nel 2008 (nel Centro Destra)

Chissà che questa condanna non spinga Berlusconi a ripensare al ripensamento e scendere nuovamente in campo per una battaglia campale contro il suo e nostro nemico di sempre: la sinistra.

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Stupri e aborti

"Ho capito che la vita è un dono di dio e penso che anche quando comincia nell'orribile situazione dello stupro, è comunque qualcosa che Dio ha voluto accadesse" (Richard Mourdock, candidato repubblicano al Senato degli Stati Uniti nello stato dell'Indiana).

Mi domando perchè un atto criminale come lo stupro debba essere pagato da un innocente la cui vita si vorrebbe negare

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25 ottobre 2012

Ei fu




 Temo che questa volta non ci saranno ripensamenti, anche se lo spererò fino al giorno del voto.
Anche il miglior Presidente del Consiglio che l'Italia abbia avuto dopo il 25 luglio 1943, da solo non può trasformare i rospi in principi.




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24 ottobre 2012

Cui prodest ?

I giornali radio di ieri mattina riportavano in grande risalto la vicenda di una donna negra della Louisiana che aveva denunciato offese razziste e una aggressione operata da uomini incappucciati del Ku Klux Klan.
Mi accingevo a scrivere una breve nota su chi traeva vantaggio da tale vicenda a due settimane dalle presidenziali americane e con lo sfidante repubblicano Mitt Romney dato leggermente in vantaggio, persino da quegli ultras che sono i giornalisti italiani, tutti o quasi filodemocratici.
Il giornale radio di questa mattina ha detto che gli accertamenti effettuati sembrerebbero indicare che non solo quella donna si sia inventato tutto, ma che le scritte ingiuriosi le avrebbe apposte lei sulla sua stessa macchina e si sia data fuoco da sola prima di chiamare la polizia.
Ogni ulteriore commento diventa quindi superfluo. 


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23 ottobre 2012

Dai teoremi alla palla di vetro

Eravamo abituati ai teoremi dei magistrati.
Adesso, dopo la sentenza sul terremoto dell'Aquila, dovremo pensare alla palla di vetro ?
Una specie di "minority report" all'amatriciana con gli scienziati che, abbandonando il rigore che, fino ad ora, ci aveva fatto credere che i terremoti non potessero essere previsti, adesso si trasformino in tanti maghi Otelma.
Ma non vorrei che, per non saper nè leggere, nè scrivere, ci arrivino una miriade di leggi, per "mettere in regola la casa", che significherebbero solo tanti altri soldi che uscirebbero dalle nostre tasche per "adeguarsi alle nuove norme".


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22 ottobre 2012

Una repubblica fondata sulla delazione

Trovo ripugnante la ola entusiasta intonata per l'aumento delle delazioni telefoniche in materia fiscale.
Non so chi sia il prototipo dello spione fiscale, lo immagino però come un talebano del "politicamente corretto" e insoddisfatto della propria vita, al punto dal provare piacere nel guastarla anche al prossimo e che mette in pratica le corbellerie di Bersani che, invece di pensare a far pagare meno tasse a tutti, cerca sempre qualcun "altro" cui farle pagare.
Le tasse in Italia sono ad un livello superiore al 50% (l'ultimo dato letto è al 57%) e adesso Monti vorrebbe anche la retroattività della riduzione delle deduzioni e detrazioni.
E con la delazione fiscale vuole pure la collaborazione e l'approvazione delle sue stesse vittime.


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21 ottobre 2012

Niente è peggio della sinistra


Ho sempre sostenuto che la più grande virtù dell’Uomo di Destra è, al tempo stesso, il maggior difetto: l’Individualismo.
Oggi vediamo come, in una situazione che richiederebbe di concentrare le proprie forze contro il nemico di sempre, la sinistra, l’Individualismo degli Uomini e Donne di Destra si manifesta con una polemica pubblica molto aggressiva ma gli uni contro gli altri.
Per sgombrare il terreno da ogni equivoco io sono d’accordo con la Santanchè che vuole l’azzeramento del Pdl per costruire una nuova formazione che prenda le dovute distanze dagli eurocrati e da Monti, mentre non condivido affatto l’Alfano che tira fuori le palle solo per polemizzare con la Santanchè e fare lo schizzinoso verso Marine Le Pen, l’estrema Destra, gli antieuropeisti e gli antimontiani.
Sono d’accordo con le tesi della Santanchè ma non apprezzo per nulla le sue dichiarazioni pubbliche, perché un conto sono i miei post letti da quattrocento persone e che muoiono lì (i post, non i lettori, naturalmente ...), mentre ben altro impatto hanno le dichiarazioni di un politico nazionale, che è stato anche candidato Premier, riprese da quotidiani e da televisioni e raggiungono milioni di elettori.
Non vedrei nulla di male se all’interno del partito si organizzassero assemblee, incontri, anche scontri come avveniva nel vecchio Msi, per arrivare ad una organizzazione più efficiente.
Non vedrei nulla di male se tale dibattito si concludesse con una separazione, visto che ormai pare che la legge elettorale premierà la coalizione e non il partito, tra una “Destra Radicale” e un “Centro Moderato” che necessariamente fossero alleati in una coalizione di Centro Destra sicuramente più coesa della sinistra.
Ma tutto questo dibattito, il percorso che portasse a tale separazione dovrebbe essere mantenuto all’interno del partito, all’esterno le Santanchè, le Di Girolamo, i Galan, i Cicchitto, i Gasparri, gli Alfano, dovrebbero solo e soltanto essere propositivi evidenziando il baratro che ci divide dalla sinistra, da chiunque sia guidata.
Perché il nemico di sempre, nel 1946 come nel 1948, nel 1960 come nel 1968, nel 1976 come nel 1994 fino ad oggi, è solo e soltanto la sinistra che, oggi, si appoggia anche alle consorterie finanziarie europeiste che rappresentano la cancellazione delle nostre Radici Nazionali, dalla Sovranità Nazionale, dell’Indipendenza, della volontà popolare, della Libertà di Opinione.
Mi piacerebbe che la grinta che la Santanchè mostra (non da oggi) e le due palline inaspettatamente emerse dal buon Alfano fossero indirizzate contro la sinistra, non contro i propri alleati e necessari compagni di viaggio.
E anche le menti culturali raffinate come Veneziani, evitino di scrivere “Cucù” come quello di sabato 20 ottobre, in cui la propria essenza meridionalista acceca la abituale lucidità, soprattutto quando scrive che è meglio la sinistra della Secessione e che è sua consolazione sapere che in Lombardia è più probabile una vittoria della sinistra alla conferma di una giunta Lega-PdL.
No, nulla è peggio della sinistra e prima i nostri rappresentanti agiranno chiarendosi in privato sull’organizzazione del partito e/o della coalizione, ma occupando gli spazi offerti dall’informazione pubblica e privata, televisiva e cartacea per mettere in risalto le aberranti proposte della sinistra (tasse, “matrimonio” omosessuale, patrimoniale, manipolazione genetica, cittadinanza e voto per gli immigrati, più europa …), meglio riusciremo ad impedirle di portare a compimento il disfacimento della Nazione Italia .
La sinistra è il nemico che ci impone unità, compromessi e la riservatezza per ogni nostro dissidio interno.


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19 ottobre 2012

Daniela ha ragione,ma la Santanchè ha torto

Daniela Santanchè ha ragione nel chiedere l'azzeramento del Pdl, della sua classe dirigente e la creazione di un nuovo soggetto politico di Centro Destra, ma Daniela Santanchè ha torto nel chiederlo pubblicamente e non nel sostenere tale battaglia all'interno del partito, senza offrire armi al nemico che era e resta la sinistra nel suo complesso da chiunque sia rappresentata, non i "colonnelli" del Centro Destra.



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18 ottobre 2012

Tecnici, ma demagoghi come i politici

La Severino, ministro della giustizia, ha posto (e purtroppo ottenuto) la fiducia sul suo decreto cosiddetto "anticorruzione".
Personalmente avrei votato contro quel decreto (fiducia inclusa) per due motivi di fondo.
1) Non contiene alcuna norma che tenga i magistrati fuori dalle interferenze nella politica, impedendo loro, con indagini, avvisi di garanzia et similia, di alterare il risultato elettorale e, quindi, ribaltare la volontà popolare come abbiamo visto in Lazio e Lombardia. Pensare infatti di escludere dalle liste i candidati che fossero indagati o condannati solo in primo grado, significherebbe consegnare nelle mani dei magistrati un'arma tremenda per far scegliere loro chi deve amministrarci in una sorta di tutoraggio nei nostri confronti, mentre siamo noi Popolo, noi Elettori gli unici titolati a scegliere chi ci amministra. E se vogliamo eleggere uno pieno di avvisi di garanzia e condanne non passate in giudicato, abbiamo il diritto di farlo.
2) Non contiene nessuna norma per vietare le intercettazioni che sono una vergogna nazionale e un costo che, di questi tempi, potrebbe agevolmente essere risparmiato.



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17 ottobre 2012

Dov'è Berlusconi ?

Da alcuni giorni non ascoltiamo dichiarazioni del Presidente eletto dal Popolo nel 2008, nè servizi televisivi di suoi interventi.
Dov'è finito ?
Dubito che abbia lasciato la scena politica ai talebani delle dimissioni inopportune.
Più ragionevole pensare che stia riorganizzando il Centro Destra fuori dal cono di luce dei riflettori.


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16 ottobre 2012

Maroni leghisti

Maroni, in bolognese, con una erre sola, può assumere vari significati.
Possiamo individuare la materia prima per una ottima torta fatta con le castagne ("maroni") stagionali, ma anche un errore grave ("ho fatto un marone") o riferirsi agli attributi maschili ("che due maroni !") che, in tutta Italia, vengono anche citati con una parola che, diretta ad una persona, diventa un giudizio sulla sua intelligenza.
I leghisti che hanno fatto cadere Formigoni due anni prima della scadenza del mandato sembra abbiano proprio scelto il segretario dal cognome rappresentativo ...


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14 ottobre 2012

Come vincere le elezioni


Se Berlusconi vuole vincere le elezioni deve agire esattamente al contrario degli auspici di Napolitano.
Il vecchio comunista e internazionalista, infatti, ha compiuto scelte sbagliate per tutta la vita a cominciare con
l'aderire al partito comunista,
poi opponendosi alla Nato,
quindi esaltando l'invasione comunista dell'Ungheria,
opponendosi alla legge elettorale di De Gasperi del 1953,
cavalcando "il 68",
opponendosi alla guerra del Vietnam,
opponendosi all'installazione degli euromissili,
predisponendo la legge sull'immigrazione con la degna compagna Livia Turco,
opponendosi alla liberazione dell'Iraq,
collaborando al commissariamento dell'Italia con il laticlavio permanente a Monti e conferendogli l'incarico di Premier
e probabilmente dimentico qualcosa.
L'ultima perla è la richiesta di una ulteriore cessione di Sovranità Nazionale all'europa.
Quindi se Berlusconi vuole vincere le elezioni deve rappresentare l'antiNapolitano e può farlo con un provvedimento unico di grande impatto.
Stimolare il non pagamento dell'imu, del bollo auto e del canone rai, cioè le tre tasse più odiose e odiate, con la promessa di una immediata sanatoria una volta al governo.
Non sarebbe ancora una rivolta fiscale, ma qualcosa di molto vicino.
Qualcuno potrebbe obiettare: e se, nonostante ciò, le elezioni non le vincesse ?
Allora il Centro Destra dovrebbe mettere a disposizione di tutti coloro che hanno seguito l'invito a non pagare quelle tre tasse tutte le risorse derivanti dal finanziamento ai partiti per contrastare le azioni legali di rivalsa, fino a quando, come accadrà inevitabilmente, non andasse a vincere le successive elezioni e assumesse un provvedimento di sanatoria generalizzata.
Questa protesta fiscale comprometterebbe i piani pauperistici della Merkel ai danni degli Italiani, attuati da Monti con l'appoggio di Napolitano e ci consentirebbe anche di porre le basi per una uscita a testa alta dall'euro.
Sogni ?
Forse che sì, forse che no.
Certo è che il partito che dovesse garantire la sanatoria a fronte di una vera e incisiva protesta fiscale, potrebbe conseguire molti voti, forse anche la maggioranza assoluta senza bisogno di alchimie e premi di maggioranza.



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12 ottobre 2012

Un figlio per due

Un commento un po' più lungo ai fatti del costume e della politica, sarebbe appropriato per almeno due vicende.
La decisione della corte costituzionale di dichiarare illegittimi i prelievi di "solidarietà" nei confronti, tra gli altri, dei magistrati e la vicenda del bambino del padovano che è stato consegnato al padre, dopo ripetute ordinanze del magistrato, solo grazie all'intervento della forza pubblica.
A ben vedere in ambedue le questioni un ruolo determinante e negativo è ritagliato dalla magistratura che, da un lato, si mostra la casta più ... "castosa" di tutte, giudicando se stessa e assolvendosi dall'obbligo di pagare che, invece, viene imposto a tutti gli altri, dall'altro evidentemente non fornisce sufficienti indicazioni per poter eseguire una sentenza presto e bene.
Ma la questione del bambino padovano merita e richiede qualche parola in più.
Ieri abbiamo, credo, tutti ascoltato, più che visto dal momento che un filtro ne impediva la corretta visualizzazione, i momenti in cui la Polizia ha eseguito l'ordinanza del magistrato per l'affidamento al padre.
Credo sia innegabile che la tensione vi sia stata e sia schizzata in alto (anche e soprattutto per il bambino stesso) quando la madre (o la zia ?) del bambino ha messo in atto tutta la sceneggiata con urla, insulti e grida contro le Forze dell'Ordine.
Nel contempo il filmato è stato ripreso dalla zia e, forse, la famiglia materna non aspettava che un casus belli da portare all'attenzione del pubblico per cercare di ribaltare la decisione di affidare al padre il bambino.
Il fatto stesso che il bambino fosse stato affidato al padre, evento rarissimo in queste vicende, dovrebbe far riflettere quanti troppo affrettatamente si sono schierati dalla parte della madre.
Troppo spesso leggiamo infatti di padri calpestati nella loro dignità (e nel loro portafogli) con una giurisprudenza sin troppo favorevole alle madri, cui viene affidato il bambino e poi ingenti somme di mantenimento per lei e per il figlio e financo la casa, lasciando praticamente il padre nella miseria più assoluta e spogliato di tutto.
Qui, eccezionalmente, abbiamo un bambino affidato al padre ma che la madre, con i suoi parenti, si è ostinatamente rifiutata di consegnare e anche nella vicenda ora agli onori delle cronache, si è visto come la resistenza alla consegna inscenata pubblicamente e con modalità da tragedia greca, abbia acuito la tensione, senza alcun riguardo per il conclamato interesse del bambino che, viceversa, avrebbe dovuto dalla madre essere, da subito, consegnato al padre, senza storie se non con i ricorsi previsti dalla legislazione ampiamente garantista se non sbilanciata a favore delle madri.
Non posso inoltre non stigmatizzare il comportamento di certi conduttori di trasmissioni televisive che hanno dato ampio spazio alla madre, riducendo a nulla o quasi le ragioni del padre che, se ha persino ottenuto l'affidamento da parte di un magistrato, vorrà dire che ha argomenti solidi a suo favore.
Possiamo solo immaginare cosa sarebbe accaduto e quanto inchiostro e di quale genere si sarebbe sparso se a trattenere il figlio contro una ordinanza del giudice fosse stato il padre nel rifiutarsi di consegnarlo alla madre.
Probabilmente il padre non avrebbe avuto i riflettori delle interviste televisive, ma quelli di una cella di sicurezza e il coro ad applaudire la Polizia.
Poi è indubbio che le modalità sono state sbagliate, indotte, però, anche dal comportamento ostruzionistico e gridato della madre.
Il magistrato non avrebbe dovuto accettare tutti i rinvii nella consegna del figlio al padre e avrebbe, da subito, dovuto imporla nonostante la resistenza della madre e dei suoi parenti, anche con misure coattive nei loro confronti.
Ma la causa prima di questa come di analoghe vicende è una legge che consentendo il divorzio rende meno importante, meno ponderato, meno stabile il passo del matrimonio, minando alla base l'integrità della Famiglia e l'importanza morale per la stessa società civile di una unione stabile tra un Uomo e una Donna, come purtroppo possiamo vedere dai compiacenti servizi pieni di pettegolezzi su soubrettine che cambiano il proprio fidanzato come se fosse un vestito fuori moda.



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Helmut Haller, "al Tudàsc"

Tra le tanto notizie del Gr1 delle sei di questa mattina una, nella pagina sportiva, mi ha particolarmente colpito: all'età di 73 anni è morto ad Augsburg Helmut Haller.
Haller fu un campione del calcio, indimenticabile numero 10 del Bologna dello scudetto 1963-1964, poi alla Juventus.
Haller, come Bulgarelli, Pascutti, Nielsen, Fogli, Negri, Pavinato, Janich, Tumburus, Capra, Furlanis, Perani, appartiene alla mia infanzia,
Quando il Bologna vinse lo scudetto (per noi "lo" scudetto, perchè anche se prima ne aveva vinti altri sette - uno non riconosciuto ... - quello del 1964 lo ricordiamo avendolo vissuto e dopo non ce ne è stato un altro) non avevo ancora otto anni e allo stadio andavo, assieme ad altri amici, accompagnato dai genitori che, a turno, si sobbarcavano l'onere di sorvegliarci (posso immaginare mio padre tifoso del Vicenza e con una forte simpatia per la Juventus ...).
Così, per non perderci nella folla che defluiva dallo stadio, aspettavamo una mezz'oretta prima uscire al termine della  partita (allora non esisteva la fretta che abbiamo oggi e ci porta a correre per raggiungere l'impegno successivo).
E potevamo così vedere il "terzo tempo" di allora, quando i giocatori si fermavano per un po' sul prato a riposarsi, a chiacchierare e Haller si sedeva sull'erba per togliersi le scarpe.
Un "biondino" che al pallone dava del "tu" come raramente capita ai giocatori tedeschi e, infatti, terminò la sua carriera italiana alla Juventus, cioè la squadra da sempre considerata la numero uno (con buona pace di Milan e Inter, del resto il numero degli scudetti è indiscutibile).
Mi ricordo i suoi rigori e ne fui vittima anche io quando, ero alle elementari, giocando mi "guadagnai" un rigore che volli tirare io stesso e volendo imitare Haller tirandolo di piatto, feci un fiasco clamoroso !
I tifosi bolognesi ebbero in gran benvolere quel teutonico, così simili a quanti si incontravano al mare d'estate, anche soprannominato "al Tudàsc", il Tedesco, dal quale passava il gioco avanzato del Bologna che "così si gioca solo in Paradiso".
E anche Haller adesso gioca sul prato verde del cielo assieme alla bandiera di sempre del Bologna, Giacomo Bulgarelli.
Addio, Tudàsc !


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Forza Formigoni

Continuo a non capire perchè la Polverini si sia dimessa (male !) e altrettanto si chieda a Formigoni (tenga duro !) mentre analoghe, ultimative richieste non siano rivolte ad Errani e Vendola.

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11 ottobre 2012

Monti alimenta il debito pubblico

Mentre si disquisisce sui 20 euro che Monti ci lascia con la riduzione dell'irpef più bassa e dei 30 euro che Monti ci toglie con l'aumento dell'iva, si ignora l'aberrante cambio di parrocchia dell'Italia che, abbandonando l'alleanza con la Gran Bretagna, si inginocchia davanti ai voleri della Merkel per applicare la "Tobin tax".
Monti, ligio esecutore dei voleri della governante tedesca, ha così introdotto la tassazione sulle transazioni finanziarie escludendone i titoli di stato.
Così incentiva gli Italiani a comprare titoli del debito pubblico italiano.
Così aumenta il denaro che perviene al governo.
Così può continuare a finanziarie la spesa pubblica e ad aumentare il debito pubblico.


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10 ottobre 2012

Monti come Badoglio

Grazie a Monti l'Italia, che con i Governi Berlusconi aveva recuperato credibilità come alleato internazionale, torna a mostrarsi inaffidabile.
Monti, infatti, con il consiglio dei ministri di ieri (quindi tutti complici) ha deciso di introdurre la cosidetta "Tobin tax", cioè la tassazione delle transazioni finanziarie.
Monti così abbandona l'alleanza con la Gran Bretagna (e noi eravamo i capifila con Cameron per aver impedito fino ad ora l'estensione di tale ennesima persecuzione fiscale) per genuflettersi davanti al volere della Merkel.
Del resto non se ne poteva dubitare, se non altro perchè Monti non manca una occasione per mettere le sue mani nelle nostre tasche.


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09 ottobre 2012

Non si subisca il ricatto di Casini

Ieri Alfano ha ipotizzato una rinuncia di Berlusconi a candidarsi come premier per favorire "l'unione dei moderati".
Il pensionamento di Berlusconi è la condizione posta da Casini.
La ricostruzione del Centro Destra partirebbe con il piede sbagliato se ricominciasse con l'accettare il ricatto di uno di coloro che l'ha tradito.
Berlusconi è, allo stato, l'unico Leader che mi garantisca una alleanza anche con persone spesso distanti dalle mie idee nel nome del comune anticomunismo.
Il ritorno di Casini (o, peggio ancora, di Fini) minerebbe la credibilità del Centro Destra.
Certo, potrebbe uscire dal cilindro un coniglio d'oro, ma se non si è fatto vedere sinora, dubito che esista.
Allora meglio perdere e poi sedersi sulla sponda del fiume per guardare Casini, Bersani, Renzi, Vendola, Di Pietro e compagni scannarsi e fallire, che ripercorrere le inutili strade del passato.
Diversamente sarà da prendere in considerazione di riporre il proprio voto in frigorifero (Forza Nuova) per averli pronti quando emergerà un nuovo Berlusconi.


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07 ottobre 2012

Generazione L


Io appartengo ad una generazione fortunata.
Noi nati nel 1956 e dintorni (diciamo la generazione "L" , nata negli anni cinquanta e che oggi ha tra i cinquanta e i sessanta anni circa che comprende anche i primi anni sessanta) abbiamo avuto una infanzia felice e sana.
Non abbiamo avuto la guerra, non abbiamo subito bombardamenti e anche la miseria del dopoguerra era ormai lontana quando nascemmo e, anzi, eravamo nel pieno dello sviluppo economico dell’Italia, la cui moneta vinceva premi internazionali.
Potevamo bere latte appena munto senza obbligo di tanti passaggi che ne riducono il sapore e giocare in cortile con gli altri bambini senza che i nostri genitori dovessero preoccuparsi di mostri e pervertiti.
Avevamo tanto amore da parte dei nostri genitori che superavano le loro difficoltà di coppia senza pensare a distruggere la famiglia, perché il divorzio ancora non era legge.
Ed eravamo tutti nati, perché anche l’aborto non era ancora legge.
Avevamo i nonni in famiglia e anche noi piccoli ci prendevamo cura di loro, senza pensare di sopprimerli perché vecchi e malati.
Magari avevamo anche cani e gatti che mangiavano i nostri scarti, senza avere la pretesa del cibo inscatolato e preparato esclusivamente per loro.
La televisione iniziava alle 16,30 con la Tv dei ragazzi e finiva poco dopo le nove di sera con Carosello.
Siamo stati fortunati anche a scuola e all’università, perché la scuola dell’obbligo era ancora selettiva e insegnava, mentre alle superiori abbiamo incrociato il “sessantotto” ma avevamo ancora insegnanti autorevoli, capaci e severi, per cui ne siamo usciti più facilmente, ma con la medesima preparazione dei nostri padri.
Siamo andati all’università senza numero chiuso ed abbiamo potuto formarci conoscendo vecchi luminari ai limiti della pensione o del trapasso, che comunque amavano ancora trasmetterci la loro conoscenza e la loro esperienza.
Abbiamo servito la Patria per un anno nonostante all’epoca i militari fossero, tranne poche armi, una barzelletta e sicuramente non avrebbero saputo affrontare i rischi di una vera guerra, ma abbiamo potuto confrontarci con esperienze diversissime dalle nostre.
Abbiamo avuto una relativa facilità ad inserirci nel mondo del lavoro ed a percorrere un cursus honorum molto più adeguato al titolo di studio conseguito di quanto non possano dire i venti-trentenni di oggi.
Abbiamo vissuto in “diretta” il crollo dell’internazionalismo comunista, l’ideologia più sanguinaria e perversa che mai abbia conosciuto la Terra, anche se, nonostante tutto, di comunisti ce ne sono ancora troppi, soprattutto in Italia.

Scontiamo questa nostra fortuna con l’allontanarsi della data di “scadenza”, cioè della pensione.
Se fossero ancora in vigore le leggi esistenti quando entrai nel mondo del lavoro, il 18 di questo mese avrei potuto salutare e iniziare una sedentaria vita da pensionato.
Invece resterò (non che mi dispiaccia, finchè c’è salute e il lavoro piace …) in teoria ancora per nove anni (anche se penso che con la voglia di rottamazione dei "vecchi" e "costosi" saranno quattro o cinque).
Se la mia è stata una generazione fortunata, ciò è dovuto ai sacrifici e alla lungimiranza dei nostri padri, che si sono sacrificati ed hanno costruito, che ci hanno istruito ed insegnato.
Noi cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti ?
Siamo ancora in tempo a cambiare registro.
Siamo ancora in tempo a lasciare una società civile, più libera, viva (non come quella delle nazioni scandinavedove lo stato stia lontano dalle nostre tasche e dalle nostre vite, quindi dove prevalga l’Individuo con le sue doti, la sua fantasia, le sue capacità.
Siamo ancora in tempo a fermare e far regredire l’invasione degli immigrati che sottrarrebbero la nostra terra ai nostri figli.
Siamo ancora in tempo a recuperare quell’integrità morale che si fonda sul nucleo essenziale di ogni società civile, la Famiglia, unita e stabile nel tempo, formata solo e solamente da un Uomo e una Donna.
Siamo ancora in tempo a recuperare il senso del bello dell’invecchiare ed a cancellare gli incubi di una società futura come dipinta da molti film di fantascienza, dove i vecchi, perché non più produttivi e malati, vengono soppressi.
Siamo ancora in tempo a dominare il progresso per non esserne schiavi.
E un passaggio fondamentale sono, da sempre, le scelte politiche che possono determinare un indirizzo piuttosto che un altro.
Per quanto i tempi moderni ci bombardino di vicende e notizie tanto che ci resta poco tempo per riflettere, sappiamo tutti, benissimo, chi è che vorrebbe mettere ancor di più le avide e oppressive mani dello stato nelle nostre tasche e nella nostra vita e chi invece ha più ritegno e rispetto.
Sappiamo tutti chi considera divorzio, aborto, eutanasia, liberalizzazione della droga, unioni omosessuali, cittadinanza e voto agli immigrati addirittura un “diritto civile” e chi, invece, un vulnus alla nostra identità nazionale e integrità morale.
Ricordiamoci che è sempre meglio  “piuttosto” di “niente”.  



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05 ottobre 2012

Il Centro Destra ritorna al futuro

L’annuncio è de “Il Giornale” : Berlusconi lascia il Pdl.
La battuta è ad effetto poi, a leggere l’articolo, si impara che tutti smentiscono la scissione e che Berlusconi starebbe solo preparando il nuovo contenitore del Centro Destra.
A confondere ancora di più le acque è il Cucù di Marcello Veneziani che, apprezzando il coraggio delle donne di Destra (Beccalossi, Frassineti, Santanchè, Meloni e la giovane siciliana di cui non ricordo il nome)  invita gli “ex” An a rompere gli indugi e, ferma restando l’alleanza di coalizione con gli “ex” Forza Italia, riunirsi a Storace per ricostituire il disciolto Movimento Sociale Italiano (non scrive proprio così, ma il senso, per me, è quello).
L’idea di Veneziani è, anche per me, sentimentalmente accattivante ( aggiungendoci anche Forza Nuova e tutti i movimenti della Destra Radicale !), ma si scontra con la realtà – e la politica è l’arte del possibile ! – che non può prescindere dalla legge elettorale.
Sicuramente un Centro Destra a più contenitori identitari riuscirebbe a convogliare meglio quella maggioranza di Italiani che vanificano il loro essere maggioranza con un eccesso di individualismo, di libertà di pensiero, di frammentazione, di pretese nei confronti della politica e dei propri politici (a sinistra sono di bocca molto, ma molto, ma molto “più buona” visto che i candidati leaders dalle loro parti si chiamano Bersani, Renzi, Vendola, Spini …).
Ma questo disegno potrebbe funzionare in caso di mantenimento dell’attuale legge elettorale, quando, alla fine, tutti i partiti corrono per se stessi portando però l’intera loro dote elettorale ad un unico candidato premier e ad una unica coalizione alla quale attribuire il premio di maggioranza.
Se la prossima legge elettorale sarà imperniata sul premio di maggioranza al partito, allora dividersi vorrebbe dire consegnare ai comunisti il primato quasi senza combattere.
E allora ?
Allora non mettiamo fretta al timoniere, non tiriamogli la giacchetta, non poniamo ultimatum, teniamo i nervi saldi e aspettiamo lo sviluppo delle trattative sulla legge elettorale.
Nel contempo non si rinunci a rinnovare il Pdl, a cominciare dal nome che dovrebbe comprendere nella sua ragione sociale i termini “Nazione” e “Federalismo”, utili anche se il nome del partito dovesse trasformarsi in nome della Coalizione.
Il Centro Destra ha idee, programmi, progetti e uomini di gran lunga migliori della sinistra.
Non facciamo che questa superiorità venga dispersa da un eccesso di individualismo e di identitarismo fine a se stesso.
Ricordiamoci che assieme possiamo, tutti, ottenere una parte dei quel che desideriamo.
Divisi non otterremmo neppure quel poco che si è ottenuto con i governi Berlusconi.
E il ripristino dell’Imu e della persecuzione fiscale con Monti sono lì a ricordarcelo ogni giorno.



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Rule Britannia

Cinquanta anni.
I Beatles e James Bond, due prodotti tipicamente britannici che, nel loro campo, hanno informato intere generazioni in tutto il mondo.
Anche la mia, pur avendo solo sei anni in quel 1962 che vide Ursula Andress emergere, come Venere, dal mare davanti agli occhi di un giovanissimo Sean Connery primo interprete del personaggio creato da Ian Fleming e un quartetto di Liverpool imprimere una svolta ai riferimenti musicali mondiali (salvo poi perdersi per improbabili speculazioni metafisiche di uno di loro).
I Beatles non ci sono più se non nelle registrazioni dell'epoca, riprese e salvate dai moderni strumenti tecnici.
James Bond invece c'è ancora.
Ovviamente non è più Sean Connery (e neppure Roger Moore che io ho sempre preferito) ma siamo al quinto o sesto della "dinastia".
La Spectre continua a minacciare il mondo.
Purtroppo anche nella realtà.
Ci vorrebbe un James Bond anche nella vita reale, soprattutto in Italia.


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04 ottobre 2012

Eppure "er Batman" mi è simpatico

Sarà perchè non credo all'indignazione improvvisa a comando.
Sarà perchè i giornalisti neo moralisti a senso unico non mi piacciono.
Sarà perchè non ho più, da anni, fiducia nelle indagini dei magistrati.
Sarà che tutto puzza di fumo negli occhi per stornare l'attenzione o, peggio, giustificare le tasse del governo.
Sarà perchè si parla troppo dei singoli e poco del vero Male: il finanziamento pubblico ai partiti.
Sarà perchè non capisco le dimissioni della Polverini (non indagata) chieste (e purtroppo ottenute) a gran voce dalla sinistra che tace sugli indagati Errani e Vendola.
Sarà che il fisico di Fiorito, che sa di arrosti e di alimenti ad alto tasso di colesterolo, è uno schiaffo ai salutisti, veganvegetariani, politicamente corretti che vorrebbero anche obbligarci a mangiare quello che pare a loro.
Sarà che ho un grande rispetto per chi riesce ad ottenere tanti consensi dai propri concittadini (e nessuno per chi viene nominato dalle varie consorterie).
Sarà per tutto l'insieme, ma a me "er Batman" Fiorito risulta simpatico, nonostante tutto quel che dicono e scrivono di lui e, manzonianamente, "il mio genio ... di mille voci al sonito, mista la sua non ha"


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03 ottobre 2012

Sinistra = povertà

In Francia, dopo neppure sei mesi, Hollande ha aumentato le tasse, prelevando per 20 miliardi di euro (di una manovra di 30 miliardi) dalle tasche dei francesi che ora, tardivamente, sono pentiti e rivalutano nei sondaggi Sarkozy.
In Bulgaria la sinistra andata al governo ha deciso di abbandonare la flat tax al 19% per aumentare le tasse fino al 25% (per noi sarebbe una pacchia, ma è solo l'inizio ...).
In Gran Bretagna il leader dell'opposizione di sinistra, Milliband, propone una patrimoniale sui "ricchi".
Negli Stati Uniti l'uscente cerca di accalappiare l'elettorato più debole (anche intellettualmente) riprendendo temi tipicamente marxisti sulle tasse ai "ricchi".
In Italia, Bersani continua a ripetere ossessivamente che vuole una patrimoniale perchè "chi ha di più deve pagare di più" (ma non ci dice che dovrebbe pagare di più per gli sperperi della burocrazia statalista).
Insomma, ovunque la sinistra significa povertà perchè vuole togliere denaro dalle nostre tasche per disperderlo nei vari capitoli di spesa, per lo più improduttiva e a volte clientelare, dello stato.
Ovunque chi vota la sinistra dopo pochi mesi è pentito.
Allora non vale la pena evitare di votare la sinistra, per evitare di pentirsi (e di pagare salata la scelta affrattata) ?


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