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No alla deriva

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Diciamo NO alla deriva

16 novembre 2012

Con una campagna elettorale d'attacco si vincerà


Tra febbraio e aprile, ormai è certo, si andrà a votare.
In tre regioni già amministrate dal Centro Destra e affossate dai magistrati, si voterà anche per l’amministrazione locale.
I sondaggi danno in vantaggio i comunisti.
Una incognita è la legge elettorale: l’attuale (una buona legge che ha come unici aspetti negativi i collegi regionali per il senato e la mancanza di una decadenza automatica per chi tradisce la coalizione per la quale fu eletto) o una nuova ?
Ma l’aspetto più rilevante è che gli stessi sondaggi registrano tra il 40 e il 45%  di elettori che non scelgono o che, oggi, sceglierebbero di non votare.
E’ una percentuale doppia rispetto alla tradizionale partecipazione al voto di circa l’80%.
Ove questi astenuti potenziali dovessero presentarsi al voto, riducendo all'abituale 20-25% l’astensionismo, potrebbero cambiare e ribaltare l’esito del voto perché provengono essenzialmente dalle file degli elettori di Centro Destra, delusi e irritati dalla ritirata di Berlusconi dal governo, dagli scandali artatamente propagandati e dall'appoggio al vampiro fiscale Monti.
Un’astensione che può e deve essere combattuta dal Centro Destra con una vigorosa e decisa campagna elettorale che ponga al centro i propri temi caratterizzanti, comparandoli con la politica recessiva e pauperista di Monti e della sinistra.
Monti in un anno è riuscito a:
- aumentare le tasse fino ad azzerare ogni possibilità di miglioramento della nostra qualità di vita;
- aumentare il debito pubblico nonostante le maggiori tasse, per inseguire la spirale della spesa pubblica clientelare e improduttiva;
- aumentare il numero dei disoccupati;
- aumentare il numero dei fallimenti;
- portare l’Italia in piena recessione economica;
-aumentare le tensioni sociali (disoccupati, esodati, crisi e chiusure aziendali, delocalizzazioni).
Qualora Monti dovesse continuare o, peggio, essere sostituito da Bersani, Vendola e Casini, a quei “successi” dovremmo anche aggiungere:
- una tassa patrimoniale (già annunciata o minacciata) che ci toglierebbe anche quel poco che siamo riusciti a salvare dalla voracità statale;
- un aumento delle aliquote delle tasse e l'introduzione, ad ogni evento negativo, di una tassa di scopo per aumentare la spesa pubblica necessaria a soddisfare tutte le clientele sinistre (coop, sindacati, lobbies);
- una legge che estenderebbe la cittadinanza e il voto agli immigrati (iniziando dai figli di costoro nati in Italia);
- una legge che eleverebbe a dignità di legge le pulsioni sessuali degli omosessuali, concedendo loro (a spese di tutti noi) anche la reversibilità delle pensioni e l’assistenza sanitaria al cosiddetto “coniuge” dello stesso sesso (sic !);
- una legge per la manipolazione genetica;
- una legge per limitare la libertà di pensiero e della sua diffusione, a cominciare dall'introduzione di reati essenzialmente di opinione come la cosiddetta “omofobia” e il “negazionismo”;
- una legge che introdurrebbe l’eutanasia.
Vi sono, quindi, argomenti solidi e ampi per una campagna elettorale arrembante e all'attacco, finalizzata a scuotere l’apatia degli astensionisti e che richiederebbe solo due preliminari:
1) l’alleanza di tutto il Centro Destra (PdL, Lega, La Destra, Forza Nuova etc.) senza confini a Destra, ma con l’esclusione di chi lo ha già in passato danneggiato (leggi: Fini e Casini);
2) dirigenti con gli attributi che vadano ai dibattiti e nelle piazze non per fare salotto o duellare di fioretto e in guanti bianchi, ma che sappiano “menare le mani”, sappiano alzare la voce, usino la sciabola e, se necessario, anche il bazooka.
Così si vince, da abatini si perde.



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