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02 novembre 2012

In memoria di Pino Rauti

In questa giornata dedicata alla Commemorazione dei nostri Defunti, colpisce la scomparsa di Pino Rauti, forse l'ultimo dei "grandi vecchi" dell'Msi.
Non sono mai stato rautiano e, anzi, quando dopo la morte di Giorgio Almirante e il primo biennio della segreteria Fini, Rauti fu eletto segretario, fui contrariato, in ciò (s)confortato da risultati elettorali che spingevano l'Msi al minimo storico e sull'orlo della scomparsa.
Probabilmente Rauti fu troppo colto, troppo uomo di Cultura per avere una visione strategica della politica.
Ecco perchè Almirante fu sicuramente un segretario vincente che sapeva suscitare entusiasmi e adesioni, mentre Rauti ne fu il contrario e fu il suo costante oppositore.
La vita politica di Pino Rauti fu anche condizionata da quella infamante accusa per la strage di Piazza Fontana, forse il primo caso di giustizialismo applicato ai teoremi politici che, oggi, hanno trovato in Berlusconi il bersaglio perfetto (a dimostrazione che se lasciamo correre una campagna personale contro uno, poi tutti siamo in pericolo).
Assolto, naturalmente.
Da tempo non ne avevo notizie e, oggi, tornando a casa in questo giornata di fine settimana allungato, in una montagna serena e ventosa, il giornale radio che annuncia la sua morte.
Rauti non fu un politico fortunato, ebbe anche incidenti fisici che ne hanno minato la salute e l'attività politica e non è riuscito neppure a conservare la leadership della sua creatura politica, Fiamma Tricolore, che costituì dopo Fiuggi.
Se non fu abile tattico e stratega, non gli mancò però la visione di prospettiva (su Fini aveva ragione lui) e la coerenza ideale.
Come ha dichiarato Donna Assunta Almirante: fu uno dei Grandi della Destra Italiana.


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3 commenti:

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Tutto vero.

Anonimo ha detto...

Pino Rauti morto:
un fascista in meno sulla faccia della Terra, un fascista in più all’inferno.
Chi è stato Pino Rauti? Uno di quelli che ha aderito alla repubblica sociale di Salò, insomma uno di quelli che era favorevole alla continuazione della guerra al fianco dei tedeschi nazisti; evidentemente non era contento della guerra ormai persa e delle morti di migliaia e migliaia di giovani e distruzioni che aveva subito l’Italia. Per non parlare delle numerose accuse di stragi, anche se è riuscito a farla franca (come sapete purtroppo è stato assolto). E’ necessario aggiungere altro su questo essere indegno di essere chiamato uomo? Non credo.
Ho avuto dei parenti morti in una guerra voluta dai fascisti e io dovrei avere pietà di uno che voleva proseguire tale guerra? Lo so, sono fatti successi decenni e decenni fa, ma certe cose non si possono dimenticare.
Caro Pino Rauti brucia all’inferno insieme alla tua fiamma tricolore, ma soprattutto, all’inferno, spera di non incontrare me, perché in tal caso satana ti sembrerà il pulcino pio.
Caro Pino Rauti voglio ringraziarti: grazie di essertene andato all’inferno!
E come sempre… a morte il fascismo e i fascisti.
Massimo, so benissimo che non pubblicherai il mio commento, ma non mi interessa più di tanto, del resto la censura fa parte della subcultura di voi fascisti. Quello che mi interessa è che fortunatamente siete sempre di meno perché ci pensa l’inferno ad accogliervi. Adesso, forza dammi pure del comunista o cattocomunista, anche se non lo sono mai stato e ti spiego il perché:
dov'è la differenza tra fascismo e comunismo?
Entrambe sono antidemocratiche e soffocano le libertà individuali.
Entrambe praticano l'indottrinamento del popolo fin da bambini.
Entrambe controllano i mezzi di informazione.
Se vuoi lavorare devi essere iscritto al partito.
I dissidenti sono torturati, epurati o peggio uccisi.
Ecc. ecc.

Massimo ha detto...

Io non ne ho bisogno, ma il commento del signor Antonio Rossi ricorda come non sia possibile, in alcun modo, alcun accordo, alcuna "pacificazione" con costoro. E' un utile "memento" per continuare a combattere contro chi la pensa così e che oggi inquina la Nazione, facendoci vergognare di avere la medesima cittadinanza.