Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 luglio 2013

Intervallo

Mentre i magistrati di cassazione sfogliano la margherita per decidere se assolvere o condannare il Cavaliere, assistiamo al nervosismo della Chienge che chiede a Maroni di mettere il bavaglio ai suoi iscritti, “minacciando” di non partecipare alla festa della Lega.
Se fossi un leghista sarei annichilito da tale “minaccia” …
Intanto Grillo difende le partecipazioni statali, intimando lo stop alle privatizzazioni annunciate da Letta.

Siparietti in attesa dell’evento che potrebbe spazzare via tutto.


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30 luglio 2013

La prova del nove

Se la cassazione oggi dovesse condannare Berlusconi, “si parrà” la “nobilitate” dei dirigenti del Centro Destra.
Una reazione che, pilatescamente, tenesse “distinto il governo dalle sentenze contro singole persone”, mostrerebbe viltà e mancanza di attributi.
Viceversa una reazione che ribalti il tavolo dimostrerebbe che ci si può affidare anche in futuro a questa dirigenza.
Le dimissioni in massa, l’Aventino, non bastano, anzi darebbero alla sinistra l’opportunità di legiferare senza opposizione, approvando il peggio del peggio dal quale tornare indietro risulterebbe pressoché impossibile.
Meglio, molto meglio, l’ostruzionismo su ogni singolo provvedimento arrivasse in aula e in commissione, fino a costringere allo scioglimento delle camere ed a nuove elezioni che diverrebbero un autentico “giudizio di Dio”, il redde rationem finale e definitivo, dove chi vince, prende tutto e chi perde, perde tutto.
Noi Italiani veri abbiamo poche possibilità, singolarmente, di influire, dobbiamo quindi rimetterci alle scelte che faranno coloro che abbiamo eletto.

L’importante è che alla fine, l’Italia torni ad essere Nazione Sovrana, Indipendente, “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor”.


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29 luglio 2013

Orgoglio non ricambiato

La ministra comunista degli immigrati, Cecilia Chienge, ha dichiarato di essere "orgogliosa" di essere italiana.
A parte il fatto che lei ha solo la cittadinanza italiana, mi domando se noi Italiani siamo orgogliosi di averla come concittadina e ministra.
Se, poi, fosse così brava come la dipingono anche certi giornalisti di Centro Destra ormai sulla via delle senescenza, perchè non è rimasta nel suo paese natio per far crescere la sua gente, invece di pensare di accollarceli in Italia con lo ius soli ?


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27 luglio 2013

Sanno solo disporre divieti e obblighi

Dal governo ci aspettiamo la riduzione delle tasse, l'abolizione dell'imu la revoca dell'aumento dell'iva, la revisione (in calo) della tares.
Invece sanno solo inventarsi nuovi divieti e obblighi.
Mentre continuano a perseguire il divieto dell'opinione e la sua diffusione sulla ripugnanza dell'omosessualità, hanno pensato bene di allargare il divieto di fumare "nei cortili" delle scuole: all'aria aperta !
E, per ora, non hanno imposto il divieto di fumo nella propria auto, ma con la demagogia dilagante delle madonnine talebane del politicamente corretto, il divieto di fumo nei parchi imposto da un sindaco comunista in provincia di Bologna, rischia di essere esteso a tutta Italia e persino nelle proprie, private abitazioni,  come nella peggiore America.
Vergogna doppia che il ministro della sanità che ha apposto la sua firma assumendosi la responsabilità di tali nuovi divieti sia del PdL, Beatrice Lorenzin: da non votare più.


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26 luglio 2013

Meglio tardi che mai

Fassina, dopo pochi mesi di governo, sull'evasione la pensa adesso come Berlusconi e, più modestamente, come me. sdoganando l'evasione di sopravvivenza causata dall'eccesso di tasse.
Meglio tardi che mai.
Adesso vediamo se sono solo parole o se seguiranno i fatti: abolizione imu, nessun aumento dell'iva, riduzione delle aliquote irpef, museruola a Befera ed ai suoi sceriffi.


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25 luglio 2013

Sul metodo Grillo ha ragione

Se credessi che quando parla di ripulire la politica dal letame, Grillo pensi agli stessi personaggi e partiti che vengono in mente a me, allora direi anche in alcuni contenuti, per ora, però, approvo i decibel con i quali Grillo attacca, “meritandosi” i rimbrotti della Boldrini che, evidentemente, non capisce quanto risulti stonata a molte orecchie la sua petulante voce a difesa degli immigrati, degli omosessuali e di tutto ciò che rappresenta il contrario del mio (e non solo mio …) concetto di Nazione sana.
Approvo l’ostruzionismo parlamentare che, inchiodando la camera ad una eterna seduta, impedisce l’approvazione di un provvedimento sopravvalutato.
Un ostruzionismo che è di insegnamento per il Centro Destra che voglia opporsi all’infame disegno di legge sull’omofobia e, soprattutto, al Centro Destra che voglia dare un segnale forte ai propri elettori e ai propri nemici, qualora la cassazione dovesse confermare la condanna a Silvio Berlusconi.
Sì, perché non possiamo dimenticarci che il 30 luglio il Leader del Centro Destra potrebbe subire l’ennesimo tentativo di rimozione dal suo ruolo per mano giudiziaria nonostante i dieci milioni di voti che lo sostengono.

In tal caso mi aspetto che il PdL esca dal governo e faccia, assieme a tutto il Centro Destra, lo stesso, identico ostruzionismo esemplarmente prodotto da Grillo, ma su tutti i provvedimenti, anche i più marginali, bloccando il parlamento e costringendo a nuove elezioni.
Infatti sul metodo Grillo ha ragione: se ci si oppone a qualcosa, bisogna farlo con tutti gli strumenti e le forze disponibili.



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24 luglio 2013

Manifesto contro l'omolatria et similia

Oggi, finalmente, sia Il Giornale che Libero hanno pubblicato due solidi interventi contro la proposta di legge che, calpestando il diritto alla libertà di opinione, vuole compiacere le lobbies omosessuali.
Con due articoli di Davide Giacalone su Libero (di cui non ho ancora rinvenuto il link) e di Marcello Veneziani ne Il Giornale finalmente si legge sulla stampa qualche considerazione sensata e sana.
Entrambi prendono chiara posizione contro le leggi che, volendo punire le opinioni in contrasto con la vulgata politicamente corretta sul razzismo, l’omofobia, il negazionismo, di fatto rendono qualcuno più uguale di altri.
Ottimo Veneziani che definisce “infame” la legge Mancino e che giustamente si domanda “perché ci deve essere una norma speciale a tutela degli omosessuali, degli islamici, e dei neri e non degli anziani, dei malati, dei credenti in Cristo o degli indigenti ?”.
Come se uccidere o picchiare un omosessuale, negro, islamico, sia più grave dell’uccidere o picchiare un bianco, un cristiano, un eterosessuale.
Mi piace Veneziani perché, oltre a definire tutta la consorteria messa in piedi dalle lobbies omosessuali, comprensiva anche di chi omosessuale non è, come “omolatria”, cioè il culto dell’omosessuale al pari dell’idolatria di biblica memoria,  espone a trecentosessanta gradi l’insofferenza verso un andazzo miserabile della nostra società, comprendendovi tutto quel che porta ad una soppressione della libertà di opinione e ad una “giustizia” (se così si può chiamare …) squilibrata perché non più “uguale per tutti”.
Giustamente Veneziani osserva che “la norma sull’omofobia viola in un colpo solo i due principi tanto conclamati di giustizia e libertà”.
Ma Veneziani riesce anche a dare voce ai tanti elettori del Centro Destra, del PdL, disgustati e allontanati o a forte rischio di allontanamento definitivo dai vari Bondi, Prestigiacomo, Galan: “Che vi sia una fetta del centrodestra incline ad accogliere questa legge è uno schiaffo a tanti propri elettori, una resa al conformismo radical o un furbo accomodamento. … s’ha da fa’ pe’ campa’ … il modo peggiore per sopravvivere inserendo cellule cancerogene nella coalizione …”.
Non condivido, però, la chiusa pessimista di Veneziani.
Spetta infatti a noi tutti, a cominciare da Veneziani e Giacalone, guidare la reazione a questa deriva illiberale, passando dalle belle parole ai fatti, anche a costo di rischiare in proprio per le leggi staliniste che le madamine politicamente corrette vogliono imporre per impedire la manifestazione e la legittima diffusione delle idee, delle opinioni e degli scritti non conformi alla nuova inquisizione.
Purtroppo siamo ancora al punto da dover rischiare in proprio e quindi ad aver bisogno di eroi e martiri per far prevalere il principio di Libertà e Giustizia, che si affermerà unicamente quando le vestali talebane impareranno cheanche le opinioni peggiori vanno combattute con le opinioni e non a colpi di galera” .





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Ignorantia non excusat

Purtroppo, però, vota.
Ieri mattina ho ascoltato parte della trasmissione radiofonica “Radio anch’io”.
Dopo una brillante introduzione di Brunetta sul perché l’imu deve essere cancellata, hanno dato la parola a due “ascoltatori” che hanno detto di non condividere le opinioni di Brunetta.
Uno ha parlato solo di ridurre i costi dell’imu (diceva di aver pagato più di mille euro nel 2012 …) ma non di cancellarla (lascio a chi legge definire uno che, pagando mille euro e più di imu prima casa, ne sostenga la permanenza e non l’abolizione …)  l’altro sosteneva che la media imu prima casa fosse di “appena” 230 euro a testa, con l’applicazione del concetto reso celebre dal pollo di Trilussa.
Entrambi sostenevano che anche abolendo l’imu, lo stato doveva “reperire altre fonti”, replicando il mantra che si legge sui giornali di regime.
Reperire altri fondi, tassare, insomma.
Non è venuto minimante in mente che si dovrebbe, anzi si deve, invece TAGLIARE LA SPESA.

Da tale disinformazione, probabilmente, derivano molti problemi italiani.


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23 luglio 2013

Razzismo?Omofobia?Negazionismo?Perché invece non legiferate su cose serie ?

Ha ragione la Gelmini che ha chiesto una “moratoria” sui temi eufemisticamente definiti “etici” ma che, in realtà, sono il rifugio di chi non sa portare contributi concreti alla soluzione dei problemi italiani e allora preferisce strologare sul nulla, come i bizantini discutevano sul sesso degli angeli quando i musulmani stavano conquistando Costantinopoli.
Peggio ancora quando queste elucubrazioni solipsistiche assumono i toni da crociata talebana che si risolve, unicamente, con la limitazione e repressione della Libertà di Pensiero, di Parola e di Stampa.
Vietare, cioè distruggere, è più facile che costruire e molto più facile che tagliare la spesa pubblica.
Ecco, allora, che vengono additati al pubblico ludibrio quanti si permettono di esternare, tramite gli strumenti altrimenti considerati di “democrazia diretta”, quelle battute che si sprecano con gli amici.
Avete voluto i “social media” ?
Adesso quel che prima restava nell’ambito di una risata tra quattro amici diventa una risatona tra quattrocento amici e ancora maggior diffusione la ottengono proprio grazie a chi riprende le battute in libertà e le rilancia con chiose ridondanti di severe reprimende, grondanti becero moralismo e piatto conformismo.
Se non vi piace quello che si scrive, quello che anche io scrivo, avete migliaia di altri siti dove trovare il vostro appagamento senza pretendere di proibirmi di esprimere le mie idee e di fare le mie battute su chiunque e qualunque evento storico o contemporaneo.
Questa caccia al babau razzista, omofobo, negazionista, sta assumendo toni da persecuzione stalinista verso chiunque manifesti qualcosa di non conforme ai desiderata delle madamine politicamente corrette.
Calderoli confida in un comizio rivolto ai leghisti che quando guarda la Chienge pensa ad un orango ?
Crocefisso e costretto a chiedere ripetutamente scusa (perché una volta sola non basta ?).
Un consigliere veneto di sel esprime una battuta (simpatica, soprattutto se letta e recitata in lingua Veneta) sulla Dolores che, a sua volta, si era chiesta (venendo addirittura condannata in meno di un mese neanche fosse un pericolo pubblico !) perché nessuno “la” stuprasse (dove il “la” era spiegato da una fotografia della Chienge) ?
In corso la procedura di espulsione dal suo partito con tanto di sermone, con la penna rossa, di madonna Boldrini.
Il rabbino di Roma di cui non ricordo il nome, in occasione dell’anniversario del bombardamento di Roma, insiste nel chiedere una legge che proibisca e punisca il “negazionismo”: forse per poter poi scrivere, senza contraddittorio, che il bombardamento fu opera dei “nazzifassisti” ?
Ma stiamo scherzando ?
In parlamento pensate, piuttosto, ad affrontare i temi seri: ordine pubblico, sicurezza interna, meno tasse, abolizione imu, riduzione iva, taglio delle spese statali e del debito pubblico, come incrementare il benessere individuale, proteggere la proprietà privata, creare nuovi posti di lavoro, incentivare l’imprenditorialità, incrementare il turismo, rivoluzionare l’ordinamento giudiziario per riportare finalmente Giustizia nei nostri tribunali.
Fateci stare bene, ricchi e sicuri, poi potrete anche, per usare un sobrio francesismo, cazzeggiare come vi pare !


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22 luglio 2013

Azzerare questo stato

L’ultima fantasia di Saccomanni (puntualmente smentita) è la vendita della partecipazione dello stato in Enel, Eni e Finmeccanica, cioè i “gioielli di famiglia”.
I titoli azionari hanno immediatamente perso valore.
Io non sono contrario alla vendita del patrimonio di questo stato, al contrario credo che lo stato debba uscire quanto più è possibile da ogni partecipazione e da ogni proprietà che non sia strettamente connessa con la difesa della Sovranità, dell’Indipendenza nazionale e della Sicurezza Interna.
Non sono d’accordo con il vendere i gioielli di famiglia, cioè le partecipazioni produttive, per ridurre il debito pubblico senza che questa operazione sia preceduta da un importante taglio della spesa (e tralasciamo in questa sede la colonizzazione dei nostri migliori marchi da parte degli stranieri interessati a comprare il meglio dell’Italia).
E’ infatti inutile ridurre il debito pubblico, se si continua a sostenere la stessa spesa che quel debito pubblico ha prodotto.
Vendere i gioielli di famiglia significherebbe solo rinviare il problema, scaricandolo su un governo successivo, riducendo momentaneamente il debito, salvo poi trovarsi dopo pochi anni o anche mesi allo stesso livello di prima e senza più i “gioielli” da vendere.
Vediamo di essere più chiari con i numeri (arrotondati).
Il nostro debito pubblico è di 2100 miliardi di euro.
La spesa annua … non riesco a capire bene se sia di 800 miliardi o di 2500 come ha scritto ieri Libero, comunque tanta.
Il patrimonio dei beni mobili e immobili dello Stato era pari al debito pubblico con Berlusconi (1800 miliardi) poi è arrivato il "genio" con il loden, Monti e secondo Libero di ieri il nostro patrimonio oggi non arriva a 1000 miliardi (meno della metà del debito pubblico che nel frattempo il "salvatore della patria" ha lasciato lievitare nonostante la repressione fiscale imposta agli Italiani). 
Enel, Eni e Finmeccanica valgono 35 miliardi euro sul mercato azionario attuale (quindi valori molto al di sotto di quello reale di simili aziende).
Appare evidente che ridurre il debito pubblico di 35 miliardi di euro una tantum, senza tagliare la spesa, è inutile.
Quei 35 miliardi potrebbero servire unicamente ad allungare la vita a Letta, pagando imu, iva e parte dei debiti della pubblica amministrazione, poi tutto tornerebbe come prima, peggio di prima.
Tutti riconoscono che il macigno italiano è la spesa pubblica, dilatatasi in modo mostruoso per il clientelismo della prima repubblica, particolarmente negli anni settanta e ottanta, che ha elargito a tutte la varie lobbies che, ora, condividono l’idea dei tagli, purchè siano effettuati su “altri”, perché le loro attività sono essenziali.
Così dicasi per i dirigenti pubblici e le pensioni d’oro, difese dalla corte costituzionale i cui componenti evidentemente, sanno che finito il novennato rientreranno in tale categoria, per i magistrati, gli insegnanti, le spese sanitarie, per l’istruzione, per gli enti locali (anche qui la corte costituzionale ha impedito la miseranda decimazione delle provincie).
Sì ai tagli, purchè colpiscano il mio vicino.
Così non si arriva da nessuna parte e il debito pubblico continuerebbe ad aumentare e per pagare gli impegni pubblici i cittadini vengono sempre più oppressi da controlli e tasse, trasformandoci in schiavi.
E’ ragionevole pensare che un governo composito possa risolvere i problemi nell’unico modo concepibile, cioè impugnando la daga per tagliare brutalmente le spese ?
No.
Infatti in Grecia gli scontri sono all’ordine del giorno per aver licenziato il 5% dei dipendenti pubblici (in Italia significherebbe licenziare 250mila persone circa) e decurtando i loro stipendi del 35% (ve l’immaginate la reazione di magistrati, insegnanti, commessi parlamentari, impiegati del catasto a tale taglio ?).
In ponderosi articoli di giornali e nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico della televisione, ci illustrano con numeri concreti i costi di questo o quel settore, intervento, attività pubblici.
I giornalisti, con i loro servizi, snocciolano milioni, miliardi di euro “recuperabili” dalla spesa pubblica: perché alle parole non seguono i fatti ?
Non è pensabile che Letta, Saccomanni e i loro predecessori vicini e lontani non siano in grado di conoscere tali spese, come non è pensabile che non sappiano che SOLO tagliando le spese possono rimettere in carreggiata l’Italia, rendendo utile la vendita non solo di Enel, Eni e Finmeccanica, ma anche di immobili e beni dello stato.
E’ invece ragionevole pensare che NON POSSANO tagliare perché agire su un solo settore (ad esempio la sanità) risulterebbe insufficiente (oltre che ingiusto) e, comunque, provocherebbe una reazione lobbistica tale da far cadere il governo.
Analogamente per ogni altro settore e, quando si cerca di toccare un po’ ovunque, allora c’è qualche magistrato che interviene e blocca tutto con una sentenza nel nome della costituzione o di qualche principio teorico ma privo di qualsivoglia concretezza e utilità pratica.
Un governo che tagliasse la spesa pubblica come dovrebbe, si troverebbe rapidamente in minoranza davanti al primo Grillo che passa e che istigherebbe alla rivolta tutti coloro che fossero danneggiati da tali iniziative, manipolandone la volontà e illudendoli che sono “gli altri”, magari “i ricchi” categoria quanto mai evanescente e dal perimetro incerto, a dover pagare.
Dovrebbe essere completamente ripensata la forma di rappresentatività, di stato, a cominciare dai sistemi di formazione della volontà popolare, dalla loro traduzione esecutiva, della tutela giurisdizionale e di chi la esercita.
Questo stato, come lo conosciamo, con i suoi parrucconi, le sue liturgie, le sue regole scritte e non scritte, dovrebbe essere azzerato e sostituito da una concezione moderna, efficiente, fondata su Valori solidi, universali, non economici e momentanei che cambiano con il cambiare dei costumi.
Dovrebbe … ma come possiamo immaginarci un cambiamento così radicale e necessario attraverso la attuale dialettica politica ?


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21 luglio 2013

Hanno ragione gli Americani

Alcuni magistrati hanno condannato Berlusconi, Mora e Fede a sette anni per aver organizzato cene alle quali partecipavano, consenzienti (anzi ben felici di esserci !) giovani e belle donne dipinte come prostitute.
Altri magistrati hanno condannato al massimo a due anni e dieci mesi i coimputati per il disastro della Costa Concordia che ha provocato 32 morti.
Per non citare tutti i magistrati che mandano agli arresti domiciliari chi uccide con la macchina guidando ubriaco o libera rom e zingari non considerandoli imputabili delle loro stesse rapine.
E tanti sarebbero gli esempi del genere.

Allora hanno ragione gli Americani che, ancora una volta, hanno sottratto a questa "giustizia" un loro concittadino.


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19 luglio 2013

Le sentenze non si discutono, si rispettano

Florida.
Viene assolto George Zimmerman (ispanico !) imputato per aver sparato e ucciso un ragazzo negro temendo per la propria incolumità e credendolo un delinquente.
Proteste in tutta America e in Italia la stampa asservita al regime politicamente corretto intona il coro contro il “razzismo” insito in tale sentenza.
Le sentenze non si discutono, si rispettano.
Mosca.
Alexei Navalny, avvocato, blogger e oppositore di Putin, viene condannato a cinque anni di reclusione, inibendogli di partecipare alle elezioni per il sindaco di Mosca e per la presidenza della Russia nel 2018.
Proteste in tutto il mondo.
Nota di preoccupazione della Casa Bianca.
In Italia fanno il coro sia la stampa asservita al regime che i politici di sinistra.
Le sentenze non si discutono, si rispettano.
Milano.
Silvio Berlusconi viene condannato a sette anni ed all’interdizione dai pubblici uffici, con l’evidente tentativo di tagliare la testa al Centro Destra impedendo al suo Leader di guidarlo nelle prossime scadenze elettorali.
La stampa di regime esulta, i politici di sinistra intimano di rispettare le sentenze, non una voce si leva per protestare.
Ancora una volta l’ipocrisia della sinistra è senza pudore.
Le sentenze si rispettano solo se sono funzionali alla propria ideologia.
Se, invece, la contrastano allora si possono discutere e, magari, anche non rispettare.
Fino a quando tollereremo senza reagire questa duplice morale ?


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Letta, che bluff !

Nonostante la crisi che morde (aumenta il debito pubblico anche se aumentano le entrate tributarie, cioè le tasse) e tutti gli indicatori dicono che la linea di politica economica della sinistra è dannosa e unicamente ideologica (l’aumento dell’iva ha portato solo ad un crollo degli incassi per tale voce, mentre l’introduzione dell’imu ha comportato un analogo crollo nelle imposte di registro e ipotecarie che vengono pagate da chi compra una case che, con simili tasse, non compra più) Letta, incalzato dai suoi nemici interni come il putto fiorentino (non è una offesa, ma forse qualcuno potrà trovare una connotazione razzista anche a tale definizione) non trova nulla di meglio che ruggire contro Calderoli , dopo aver squittito verso tutti gli altri (anche questa figura non è offensiva e comunque è rivolta verso un bianco …).
Addirittura Letta manda un messaggio trasversale a Maroni quasi a voler minacciare l’appoggio del governo all’Expo di Milano.
Ma chi se ne frega ?
Se Letta pensa di aiutare l’economia italiana boicottando l’Expo, che lo faccia, sarà solo una spintarella ulteriore verso il baratro in cui prima finiremo, prima riusciremo a risalire.
  


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18 luglio 2013

Calderoli indagato ?!?!?

Dopo aver ignorato antiche definizioni quali “topo” (Amato), “cinghialone” (Craxi) , “caimano” (Berlusconi cui è stato persino dedicato un film !)  e anche le recentissime “battute” di Monti e Dario Fo sulla statura di Brunetta, la magistratura pare stia indagando Calderoli per aver detto che quando guarda Cecilia Chienge (no, non è un refuso, ma se lei vuole essere Italiana che lo sia cominciando dal nome e cognome !) pensa ad un orango.
Ora io vorrei sapere se, adesso, c’è la censura anche su quello che si pensa guardando il prossimo.
Vorrei sapere dove sia l’istigazione all’odio razziale, ma soprattutto vorrei anche capire dove sia l’offesa (che nei giornali asserviti al regime diventa plurale: le offese, gli insulti, tanto per ingigantire il nulla …) .
Quando guarda la Chienge a Calderoli viene in mente un orango ?
E allora ?
Al massimo è poco educato esprimere pubblicamente quale animale ci ricordano Tizio o Caio, ma allora perché non hanno indagato Moretti per aver persino fatto un film sul “caimano” che è una attribuzione di gran lunga più offensiva dell’ “orango” di Calderoli ?
Sono sicuri di spendere bene i NOSTRI soldi per istruire un processo contro Calderoli, o contro i tifosi bergamaschi per il loro “carro armato” o per difendere due kazake, espulse perché entrate illegalmente in Italia ?
Dobbiamo proprio pagare imu e iva anche per finanziari tali iniziative ?




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17 luglio 2013

Meglio chi tace di chi parla troppo

La Boldrini esulta perché RaiUno non trasmetterà Miss Italia.
Secondo la Boldrini il concorso svilisce le donne di cui solo il 2% parla.
La Boldrini in pochi mesi dall'inizio della legislatura quando è stata catapultata a presidentessa della camera, ha sostenuto:
-         l’abolizione della pubblicità con le immagini di belle donne;
-         estendere la cittadinanza ai nati in Italia;
-         introdurre il “matrimonio” (?) omosessuale;
-         dare agli immigrati priorità nel lavoro e nell’attribuzione delle case popolari;
-         accogliere chiunque arrivi, anche illegalmente, in Italia;
-         abolire la parola “clandestino”.
Non apprezziamo tutti quel 98% di miss che tace ?



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Non sono kazaki nostri

Ma la kazaka era in Italia legalmente o illegalmente ?
Se era clandestina è giusta l’espulsione, anzi dovrebbero agire allo stesso modo per tutti i casi di ingresso illegale in Italia, con buona pace della Boldrini.




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16 luglio 2013

Imbarbarimento per indignazione selettiva

Proprio loro parlano di imbarbarimento della vita civile ?
Proprio loro che ridono di gusto per le battute razziste e, quelle sì, veramente offensive contro Berlusconi, Brunetta, Ratzinger e le parlamentari del Centro Destra ?
Proprio loro che vorrebbero abbandonare il civile ius sanguinis per abbracciare il barbaro ius soli ?
Proprio loro che sostengono ogni legge che spinge l’Italia sempre più verso la deriva morale ?
Proprio loro che vorrebbero cancellare la proprietà privata con le loro tasse, la loro imu, la loro iva ?
L’unico imbarbarimento che conosco è quello che nacque con Togliatti che minacciava di prendere a calci nel sedere De Gasperi se avesse vinto le elezioni che fortunatamente perse e che da venti anni si manifesta contro Berlusconi e chi lo sostiene.
E mi fanno ridere quelli che ritrovano la voce solo per condannare Calderoli, ma non quando ad essere bersagli del dileggio sono Berlusconi, Brunetta, Ratzinger e le parlamentari del Centro Destra.
Forse perché loro non sono “piccoli e neri” ?
L’unico vero razzismo che imbarbarisce la politica, è in chi  pratica l’indignazione selettiva.

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15 luglio 2013

Siamo Italiani per sangue, non per nascita

Se la Boldrini avesse assimilato quel che hanno cercato di insegnarle a scuola, non si esprimerebbe con gli sfondoni concettuali che caratterizzazione le sue esternazioni cui viene data sin troppa importanza in rapporto al loro contenuto e spessore.
Già con lo studio dei classici antichi si capisce quanto sia importante legare i vincoli patriottici a quelli di sangue.
Con la vicenda dei troiani esuli nel Lazio, si vede quanto pericoloso sia accogliere immigrati clandestini, rifugiati e quanti fuggono dalle loro terre natie.
Chi, infatti, ricorda i re Latini, cancellati da Albalonga a sua volta estinta dalla Roma di un esule come Romolo ?
Ma il massaggio più chiaro ci viene da Alessandro Manzoni, come ho più volte citato, che definisce l’Italia (ma si applica a qualsiasi Nazione) “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di SANGUE e di cor”.
Ogni caratteristica è necessaria per essere Italiani e non viene presa in considerazione la semplice e casuale  nascita sul suolo italiano, ma è ben caratterizzato il SANGUE.
Perché lo ius sanguinis è il diritto che caratterizza la nostra Civiltà di tradizioni Romane, ben diversamente dallo ius soli di origine barbara.
Sono proprio i legami di sangue che consentono la maggiore affidabilità, soprattutto quando la situazione è difficile, quando si è in difficoltà.
E quale affidabilità possono avere immigrati clandestini e non, rifugiati scappati dal loro territorio perché ostili al governo, popolazioni in fuga dalla guerra ?
Nessuna.
Perché i primi non hanno alcun legame con la nostra terra e la vedono solo come uno strumento per il proprio interesse, cessato il quale possono tranquillamente rivolgersi altrove.
I rifugiati usano il nostro territorio e il nostro aiuto per tramare contro il loro governo con il non celato intendimento di tornare e farsi sostituire (tanto pagano sempre gli Italiani …) da coloro che adesso li hanno esiliati, senza considerare che alcuni di loro sono terroristi e assassini per la legge del loro paese, nè più, nè meno di quel che è per noi Cesare Battisti cui ha dato rifugio il Brasile.
Ed a proposito di rifugiati apro una parentesi sul caso della famiglia del dissidente kazako: ma siamo proprio obbligati a dare rifugio a chiunque, anche mettendo a rischio, in un periodo di crisi economica, i nostri cospicui affari con il Kazakistan ?
E c'è bisogno di fare tutta quella canea per averla rimandata nella loro patria ?
Quanto alle popolazioni come possiamo accogliere migliaia di persone, sopperire alle loro esigenze con la grave crisi che ci attanaglia ?
E quanto possiamo fidarci di chi scappa dalla sua terra invece di combattere per essa ?
Senza legami di sangue non esiste Nazione.
Senza legami di sangue non esiste ragione per cui, su un territorio già sovrappopolato e con gravi problemi di sopravvivenza futura, si debbano disperdere risorse per gente straniera.
Non basta nascere in Italia per essere Italiani
 


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14 luglio 2013

Quel discolo di Calderoli

Crocefisso e con la Bindi (!!!) che chiede le sue dimissioni da Vicepresidente del Senato per aver fatto in pubblico la battuta che metà Italiani (e forse più ...) fanno al bar o con il vicino di ombrellone.
E tutti quelli che da venti anni dileggiano Berlusconi per la statura e i capelli comprati al supermercato e passano per geni della comicità ?


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12 luglio 2013

L'incosciente fiducia di Berlusconi

Berlusconi, come in una vecchia pubblicità di Carosello, nonostante le bastonate che riceve ha sempre una buona cera, anzi, di più, ha sempre una inossidabile fiducia nei suoi interlocutori.
Solo così, infatti, posso spiegarmi la tranquillità con la quale il Cavaliere ha accolto l'accelerazione della aggressione giudiziaria nei suoi confronti e i suoi inviti alla calma ad un PdL legittimamente orientato (tranne i "ministeriali" preda della sindrome di Stoccolma) a far saltare tutto per andare subito al voto.
Magari ha anche ragione e, magari, ottiene pure che, per toglierci ogni motivazione a far cadere il governo, approvino l'abolizione dell'imu e dell'aumento dell'iva in barba agli organismi predatori internazionali.
Sarebbe un buon risultato, ma mi dispiace vedere Berlusconi, nonostante l'età e l'esperienza, credere ancora, incoscientemente, agli Scalfaro di turno.
Ma questo è il personaggio, purtroppo lo si deve prendere in blocco e non scegliere quello che si preferisce.


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11 luglio 2013

Bergoglio paravento di Letta

Enrico Letta, premier per caso, invece di occuparsi dell'unica attività propria del governo e cioè aumentare il benessere e la ricchezza degli Italiani, quindi cancellando, senza se e senza ma, imu e aumento iva, cinguetta allegramente sulle note del vescovo di Roma che, probabilmente, non si rende ancora conto (lo perdonino quelli che ci riescono ...) di quanti danni ha prodotto con il suo blitz a Lampedusa.
Così ascolto il giornale radio e imparo che Letta si accolla problemi non suoi e non nostri, ma quelli degli immigrati e afferma che "dobbiamo" trovare una soluzione, che tradotto vuol dire spremere il contribuente Italiano per sperperare denaro, che sarebbe meglio utilizzato per ridurre le tasse, per i clandestini.
Senza arrivare alla brutale sincerità di Boso, è bene essere chiari:
1) noi Occidentali, noi Italiani non abbiamo alcuna colpa di cui farci perdonare se esiste il terzo mondo;
2) noi Occidentali, noi Italiani quando conquistammo gli Imperi coloniali, portammo ordine, un primo benessere, un volano di civiltà e sanità, dove prima c'era solo miseria, guerra, prevaricazione;
3) noi Occidentali, noi Italiani non possiamo essere responsabili di alcunchè se con l'indipendenza quegli stati già coloniali non hanno saputo amministrarsi ricadendo nelle loro miserie tribali;
4) noi Occidentali, noi Italiani non possiamo farci carico dell'accoglienza di milioni di diseredati che aspirano ad una vita migliore che purtroppo sarebbe a scapito del nostro stesso Benessere;
5) noi Occidentali, noi Italiani non possiamo quindi e non abbiamo alcun obbligo morale, civile, politico, economico verso una immigrazione di massa, tanto più quando questa si propone di occupare il nostro territorio attraverso arrivi clandestini.
Da che mondo è mondo, davanti a tutto viene l'interesse della propria Patria e dei propri Connazionali.
Se il vescovo di Roma aspira alla povertà, provveda lui a pagare i costi dell'immigrazione, ma Letta, premier per caso, si occupi di ridurre le tasse agli Italiani, abolire l'imu ed evitare l'aumento dell'iva.



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10 luglio 2013

Accanimento degno di cause migliori

Con una inusuale rapidità la corte di cassazione ha fissato il processo contro Berlusconi al 30 luglio.
Magari i magistrati avessero altrettanta solerzia quando si tratta di condannare assassini, espellere clandestini, punire rom e zingari che rapinano le nostre case e ci scippano per strada !
Per Berlusconi però, no, una via preferenziale nella speranza di cancellarlo dalla faccia della terra.
O, almeno, prima delle prossime elezioni che, ormai, tra imu, persecuzione giudiziaria, iva e immigrati con il barbaro ius soli, appaiono inevitabili ad ottobre.
La domanda è: Berlusconi potrà liberamente fare propaganda politica nelle piazze o dovrà limitarsi ad apparire in televisione, con una novella Radio Londra per informare i cittadini, sollecitarci al voto per il Centro Destra, da una sconosciuta località in Italia o all'estero ?
Devo dire che l'ipotesi di una latitanza di Berlusconi e delle sue apparizioni con messaggi televisivi in barba alle toghe rosse e a tutto il parruccame istituzionale, mi stuzzica.
In ogni caso da uomo libero, da carcerato, da latitante, Silvio Berlusconi resterebbe il Leader del Centro Destra, da votare oggi più che mai, anche a prescindere dal programma.


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09 luglio 2013

Questa chiesa non è la mia chiesa

Da che mondo è mondo, le religioni sono state funzionali ai popoli che le hanno promosse.
Gli Dei, a qualunque latitudine, sono stati sempre visti a immagine e somiglianza delle popolazioni che li adottavano.
Gli scontri arrivavano sul "primato", per il potere.
In tutto questo non c'è nulla di sacro o di teologico, ma è la mia personale rappresentazione della religione.
Poi, certo, c'è chi crede e si comporta, più che degnamente, secondo i canoni della sua religione e c'è chi, pur professandola, agisce in modo diametralmente opposto.
Ma che un vescovo di Roma agisca in modo così evidentemente contrario agli interessi del popolo che dovrebbe difendere, credo che neppure nei miei amati romanzi di fantascienza si possa trovare traccia.
La visita di ieri a Lampedusa mi dice che l'avallo dato dal vescovo di Roma ai clandestini ed a chi li difende nella loro azione invasiva di una terra che non è loro, non può che allontanare dalla sua chiesa chiunque ami l'Italia, chiunque ami la Patria.
Capisco pregare per i morti, ma che si preghi per TUTTI i morti, anche quelli Italiani.
Non capisco incontrare i clandestini dando loro il viatico per restare in Italia e comportandosi in modo tale da richiamarne altri.
Delude questo comportamento del vescovo di Roma, tanto più in quanto, da vescovo di Buenos Aires, aveva reclamato per la sua Argentina le Falklands, legittimamente Inglesi, per volontà del Popolo delle Falklands.
Allora perchè, giunto a Lampedusa, dimentica che quella è terra d'Italia e che chi la raggiunge sui barconi è un clandestino da rimandare, quanto prima, a casa sua ?
Il vescovo di Roma, con questo atto mal consigliato, ha così ridato fiato a chi vorrebbe applicare il barbaro ius soli, concedendo cittadinanza e voto agli stranieri e abolendo il reato (sacrosanto !) di clandestinità.
E il sospetto è che, in un Occidente laicista e sulla via della depravazione, invece di combattere tale deriva, il vescovo di Roma cerchi di ottenere buona stampa e consensi, compiacendo chi da sempre è nemico della chiesa.
Ma chi si propone di compiacere il nemico, non ottiene alcuna adesione da quella parte e perde solo la fiducia di chi, fino ad ora, è stato dalla sua.


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08 luglio 2013

Perchè limitarsi a cancellare le provincie ?

Per stornare l'attenzione dall' "aiutino" che gli organismi predatori internazionali stanno cercando di dare ai gabellieri italiani sull'imu, l'iva e le tasse, Letta ha inventato la priorità delle priorità: il disegno di legge costituzionale per l'abolizione delle provincie.
Grazie all'ennesima, costosa, invasione di campo della corte costituzionale che ha respinto la via breve al risparmio timidamente introdotta da Monti, ecco che è necessario mettere in campo una riforma costituzionale ad hoc, con tutte le liturgie, i tempi lunghi, i costi, la retorica che essa comporta.
Intanto i nostri risparmi sono sempre più a rischio e i nostri redditi falcidiati dalle tasse, con un Saccomanni ministro dell'economia (supportato dal suo vice Fassina che cerca ogni alchimia in politichese per conservare l'imu)  che sembra ricoprire lo stesso ruolo dei non rimpianti Ruggiero (agli esteri nel secondo governo Berlusconi) e Monti: tutelare gli interessi degli organismi internazionali anche contro quelli dell'Italia e degli Italiani.
Ma se proprio vogliamo stare all'organizzazione dello stato, perchè non cogliere l'occasione per abolire questa, pessima, costituzione e questo stesso stato italiano ?
In effetti che senso ha voler tenere uniti quelli che, venduti agli stranieri, propongono solo leggi finalizzate alla distruzione della Identità Italiana ?
Cosa mai abbiamo in comune con chi vorrebbe lo ius soli che ha come corollario cittadinanza e voto per gli immigrati, chi vorrebbe abolire il reato di clandestinità, chi vorrebbe sostituirci con gli illegali, chi vorrebbe elevare a diritto i capricci degli omosessuali, chi vorrebbe trattare le proprietà come un furto, tassarle anche se non producono reddito e sottrarle ai legittimi proprietari per regalarle agli stranieri ?
Cosa abbiamo in comune con chi, non riuscendo ad essere credibile in proprio, corre a  piagnucolare dagli organismi internazionali perchè lo aiutino a mantenere in vigore le tasse predatorie sulla casa ?
Nulla, abbiamo in comune e, personalmente, credo che un'Italia che dovesse introdurre nel proprio diritto tali norme, meriterebbe solo di finire in cenere.
Allora perchè non cogliere l'occasione per dividerci ?
Da una parte quelli che accoglieranno a braccia aperte gli immigrati, concedendo loro casa, terre e il ricavato delle tasse che deprederanno a quanti avranno l'incoscienza di aderire a quell'Italia con il "matrimonio" omosessuale in costituzione e, magari, con l'introduzione dell'esame (pratico ...) di omosessualità per conseguire la maturità.
Dall'altra noi, che vorremmo restaurare l'Italia che abbiamo amato.
L'Italia degli Italiani.
L'Italia che lavora.
L'Italia che tutela il risparmio e la casa.
L'Italia fondata su solidi principi morali.
Perchè limitarsi a cancellare le provincie, quando è tutto lo stato che andrebbe cancellato, ripensato e ricostruito ?


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05 luglio 2013

In Italia comandino gli Italiani

Pare che l'FMI pretenda che resti l'imposta sulla prima casa.
Pare che Letta e Saccomanni si facciano interpreti della volontà straniera.
Chi accetta i diktat dall'estero non è migliore di chi li redige.
L'iva e l'imu sulla prima casa se la paghino loro per compiacere l'amichetta di Sarkozy.
Se non viene abolita l'imu sulla prima casa e se aumenterà l'iva dal 1° ottobre (e se non sarà eletta la Santanchè alla vicepresidenza della camera per il veto comunista), non vi sarà più alcuna ragione perchè questo governo continui a vivere.

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04 luglio 2013

Partita di (rag)giro

La battuta è di Renato Brunetta che ha commentato il rinvio dell'aumento dell'iva con l'aumento di una serie di anticipazioni sulle tasse: partita di raggiro.
Ma la partita di raggiro maggiore è quella che da un lato porta a chiedere al governo, cioè allo stato, cioè a tutti noi, di innestare "stimoli" economici (agevolazioni, detrazioni, sconti, incentivi, contributi, detassazioni mirate, finanziamenti ...) e dall'altro vede il governo cercare il modo di "pareggiare" quelle maggiori uscite (o minore entrate) tassando i cittadini, cioè sempre noi.
Ma non sarebbe più semplice ridurci le tasse in modo che tutti avessimo più soldi in tasca da spendere, quindi per far ripartire i consumi, invece di togliere a tutti con una mano per dare solo ad alcuni con l'altra ?


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03 luglio 2013

Santanchè vicepresidente o elezioni

Il PdL/Forza Italia ha una occasione d'oro per dimostrare al suo elettorato che le incertezze e i doroteismi del passato sono definitivamente archiviati: sostenere Daniela Santanchè quale vicepresidente della camera senza accettare veti o compromessi.
O passa la Santanchè come vorrebbe qualsiasi norma etica, direi anche morale, per cui al posto di uno del PdL divenuto ministro deve andare un altro PdL, scelto dal PdL e non dai suoi nemici, per mantenere l'equilibrio della presidenza, oppure dimissioni dal governo e apertura della crisi.
E che la facciano la maggioranza tra comunisti e grillini, con i loro provvedimenti liberticidi e devianti.
Vedremo come reagiranno gli Italiani quando, prima o poi, dovranno tornare a scegliere per il governo.


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02 luglio 2013

Strabismo del politicamente corretto

Gli stessi che ululano disperati, gridando alla lesa maestà, per l'attività di ascolto degli Stati Uniti sulle comunicazione europee e la chiamano "spionaggio", fino a ieri difendevano, con ululati ugualmente sonori, l'attività dei magistrati italiani di ascolto delle comunicazioni tra cittadini italiani, chiamandola "intercettazione" e stanziando fior di miliardi per la sua esecuzione.
Personalmente non vedo alcuna differenza.
O sono legittime entrambe, oppure sono entrambe una violazione dei diritti fondamentali della Persona.


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01 luglio 2013

Forza Italia

Con l'annuncio in diretta televisiva, Silvio Berlusconi ha certificato che la politica del Centro Destra continuerà con Forza Italia come partito trainante nell'ambito di una alleanza che si chiamerà Popolo della Libertà.
Capisco il mal di pancia di alcuni, soprattutto provenienti dall'Msi, ma un partito non è il fine, bensì solo un mezzo per conseguire il fine e se chi, valutando sondaggi e analisi, è in grado di determinare l'appeal di un nome piuttosto che di un altro, ha deciso per Forza Italia, allora che Forza Italia sia.
Del resto, oggettivamente, non c'è nome che possa meglio rappresentare le aspirazioni dell'elettorato di centro Destra.
Forza Italia significa porre l'Italia, la nostra Nazione, in primo piano.
Non alla pari con altre nazioni, magari di origine, come fa una ministra africana, con solo la cittadinanza italiana ma senza la nascita e priva dell'appartenenza alla Nazione Italiana, del governo Letta.
Italia prima di tutto e, di conseguenza, Italiani davanti e prima di tutti.
La Destra che sembra timidamente cercare una unità tra Storace, la Meloni, La Russa e un Alemanno che è riuscito a perdere Roma contro Marino, dovrebbe essere contenta di questo nome che rappresenta la massima espressione verbale di Identità per un Popolo.
Gli Italiani chiedono ad un partito di Centro Destra di rappresentare nel modo più efficace possibile alcune idee fondamentali, all'interno delle quali poi lasciano ampia delega operativa avendo da occuparsi dei propri affari.
Quindi meno tasse, meno immigrazione, più sicurezza, più benessere, evitando le derive perverse di proposte come lo ius soli o il riconoscimento legislativo dei capricci degli omosessuali.
Come raggiungere questi obiettivi è compito della politica, del parlamento,  della maggioranza, del governo.
Quindi anche il mezzo, cioè il partito, deve essere idoneo allo scopo e il nome "Forza Italia" mi sembra il più azzeccato tra tutti, persino rispetto a "Fratelli d'Italia", anche perchè verso un comunista mi sento ben poco "fratello" e neppure un lontanissimo cugino di millesimo grado.
Il nome del mezzo, quindi, ma anche le persone che dovranno condurlo.
Dando per scontato (anche se per alcuni aspetti valoriali ed etici così non è e ci sarà da combattere all'interno del nuovo contenitore) che le Idee ci siano e il mezzo pure, mancano le gambe  sulle quali far veicolare le quelle idee e le mani che devono comandare il mezzo.
Nella fase bipolare che abbiamo vissuto dal 1994 ad oggi, abbiamo assistito ad unioni e scissioni, nuove presenze e fallimenti di terze vie, con una costante che ha visto sempre più raggrupparsi la sinistra intorno al pci/pds/ds/pd e il Centro Destra attorno al PdL/Forza Italia, mentre ogni tentativo di centrismo è miseramente fallito alla prova delle urne.
Questo comporta che tanto nel partito guida del Centro Destra quanto nel suo omologo e antagonista di sinistra, convivono ali e mezze ali, estremisti e moderati, falchi e colombe.
E se i falchi d'ambo i lati hanno ben presente la caratterizzazione ideale della loro parte politica, dalle colombe di entrambi i partiti promana un odor di sacrestia, un olezzo di vecchio, più che di antico, di fregatura, più che di chiarezza.
Sono gli ex democristiani che si sono sparsi ovunque.
Così non vedrei molta differenza tra gli Alfano, i Letta Gianni, i Quagliarello, i Lupi con i loro omologhi Renzi, Franceschini, Letta Enrico.
Allora se Forza Italia dovesse essere a guida Alfano e soci, meglio lasciar perdere.
Tanto se dovesse contrapporsi ad un partito guidato dagli estremisti (Cuperlo, Fassina, Serracchiani) quanto se dovesse confrontarsi con i moderati Renzi o Letta Enrico.
Nel primo caso perchè sarebbe indifeso davanti alle sciabolate del nemico, nel secondo perchè darebbe vita ad una indigeribile melassa di cui vediamo alcuni esempi con il governo Letta Enrico che ha fatto del rinvio e dell'andreottiano "tiriamo a campà" la bandiera, senza risolvere alcun problema, senza proporre alcun progetto di società, senza decidere nulla di rilevante per la navigazione in mare aperto della nave Italia.
Se, invece, i timonieri di Forza Italia saranno i falchi (le Santanchè, i Brunetta, i Gasparri, le Biancofiore) allora Forza Italia, al di là della riproposizione di un nome di successo del passato, rappresenterà finalmente un ottimo viatico per il futuro del Centro Destra, in grado di combattere ad armi pari con un partito comunista che fosse retto dagli estremisti, essendo in grado di usare la sciabola come e meglio di loro, ma anche verso un partito comunista annacquato nel brodo democristiano, rappresentando una alternativa determinata e con forte caratterizzazione ideale al nulla del galleggiamento lettiano ed al vuoto ideale del parolaio fiorentino.
Idee.
Mezzo.
Uomini.
Le Idee ci sono, basterebbe, per un programma completo, raccogliere Cucù di Marcello Veneziani sul piano valoriale e riassumere le tesi di Milton Friedman per il programma economico.
Il Mezzo, almeno nel nome, c'è ed è il migliore sul mercato (poi sarà necessario anche organizzarlo localmente).
Gli Uomini ci sarebbero, ma sono presenti (e fanno rumore) anche i rappresentanti del compromesso che porterebbe a vanificare i primi due punti.
Berlusconi, questa volta, se vuole realmente un ritorno al futuro, scelga bene le persone cui affidare la sua creatura, rinunciando ai pessimi consiglieri che predicando moderazione, in realtà si propongono di disinnescare un partito ad alto potenziale.





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