La corte costituzionale sancendo l'illegittimità della legge elettorale che ha eletto i parlamenti del 2006, 2008 e 2013 nelle parti riguardanti il premio di maggioranza e le liste bloccate, produce effetti probabilmente non meditati dagli estensori della pronuncia.
Napolitano, eletto dal parlamento del 2006 e riconfermato da quello del 2013: tamquam non esset.
Le nomine negli enti, nella rai, di governatori Banca d'Italia e delegati nelle istituzioni internazionali: non pervenute.
I 148 deputati che i comunisti hanno ottenuto per quei 125mila voti di differenza con il Centro Destra lo scorso febbraio: azzerati.
I senatori a vita nominati da Napolitano (da Monti a questi ultimi): tornino a illustrare la Patria nelle loro professioni.
Le tasse imposte dal 2006: nulle.
La decadenza di Berlusconi: inesistente.
Gli stipendi erogati a tutti costoro (da Napolitano ai direttori generali, funzionari e burocrati vari): da restituire allo stato.
Ma sono azzerati anche tutti quelli eletti senza che i cittadini avessero messo la croce sul loro nome e ... ohibò, l'unico eletto, l'unico che aveva sempre il suo nome sulla scheda ... SILVIO BERLUSCONI, unico legittimo parlamentare.
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