Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 gennaio 2014

Grillini:sì al modo, assolutamente no ai contenuti

I grillini sono quasi riusciti a farci pagare la seconda rata dell'imu.
Persino la Boldrini ha capito che un evento del genere avrebbe scardinato quel poco che resta dello stato e, una volta tanto, ha preso una decisione giusta.
Resta il fatto che i grillini hanno mostrato come sia facile mettere alle corda i parrucconi di regime adottando un sistema di opposizione appena un po' sopra le righe.
Hanno sbagliato l'argomento, ma hanno azzeccato il metodo.
Berlusconi e tutto il Centro Destra (da Forza Nuova a Forza Italia, passando per La Destra, Fratelli d'Italia e Lega) devono solo prendere nota e agire allo stesso modo, invece di illudersi per l'accordo sulla legge elettorale che, se passasse nel pasticcio presentato ieri, tornerebbe utile solo alle smodate ambizioni del bulletto fiorentino.

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30 gennaio 2014

Le mani della Merkel nelle nostre tasche

La cancelliera germanica evidentemente non è soddisfatta della politica predatoria dei suoi gauleiter italiani (Monti, Saccodanni, Letta) e allora si appresta a metterci direttamente le sue mani nelle tasche.
Leggo, infatti, che l'ex figlia della DDR pretenderebbe una patrimoniale per saldare i debiti di Italia, Spagna e Grecia.
Ora il principio è giusto: i debiti li hanno fatti i governanti italiani e, quindi, sono gli Italiani a dover pagare.
Credo che tutti comprendano come chi fa un debito, poi debba restituire quanto percepito, con gli interessi.
Ma il debitore deve essere libero di scegliere quale strada intraprendere e quali mezzi utilizzare.
Cosa che i diktat dell'unione sovietica europea impediscono.
I primi provvedimenti, infatti, dovrebbero essere:
- ripristino di una sovranità monetaria
- azzeramento di ogni spesa per l'immigrazione, sotto qualunque forma.
Sono i due punti che propria l'europa proibisce.
Senza considerare che prima di rubare i risparmi agli Italiani, ci sono 800 miliardi di spese annue da tagliare.
Come disse quel tale: qualunque imbecille che passa per strada è capace di imporre o aumentare le tasse.
Solo uno veramente capace sa ridurre il debito, riducendo le spese e anche le tasse.



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29 gennaio 2014

Quelli che ... Nixon boia

Ha fatto scalpore e suscitato indignate reazioni l'uscita di un grillino che ha affibbiato a Napolitano la qualifica di "boia".
Quel che stupisce (ma non tanto, avendo avuto modo di confrontarmi con la loro doppiezza e ipocrisia) è che le reazioni più scandalizzate provengono da quegli stessi ambienti che negli anni settanta gridavano "Nixon boia" all'indirizzo dell'allora Presidente degli Stati Uniti.
E analoghi, se non peggiori, epiteti quella stessa parte ha, di volta in volta, riservato ai presidenti Italiani Leone e Cossiga, ai premier Andreotti e Berlusconi, di nuovo a Cossiga ed al ministro Reale quando, da titolari degli interni, introdussero le norme sul "fermo" di polizia.
Per non parlare di tanti leaders stranieri quali i presidenti degli Stati Uniti come Reagan e Bush e la premier britannica come la Thatcher.
Oppure di quanti hanno gioito per il lancio di treppiedi e di statuine contro il Cavaliere e gli hanno lanciato uova quando si è recato nella sede del pci/pds/ds/pd o quanti, pochi anni fa, scaricarono letame davanti all'abitazione del Ministro Gelmini.
Non hanno titolo per scandalizzarsi, quindi, quelli della parte politica che ha generato questo modo "raffinato" di "fare politica".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



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28 gennaio 2014

Dimissioni troppo frettolose

Nel giorno in cui l'ex ministro Scajola viene assolto da ogni addebito in relazione alla compravendita della sua casa presso il Colosseo, la ministra De Girolamo, senza aspettare il voto dell'aula, ha presentato le dimissioni da ministro dell'agricoltura.
In realtà le aveva già presentate per la scelta del pci/pds/ds/pd di aggredire Berlusconi poi, per motivi suoi, aveva accettato la decisione di Letta di respingerle e, quando gli "alleati", votarono per l'estromissione del Cavaliere dal senato, non rinnovò tale giustificatissimo, sotto il profilo politico, atto.
Come non le presentò quando Letta e Saccodanni hanno violato i patti e le promesse facendoci pagare la cosiddetta "mini" imu.
La De Girolamo si dimette per "dignità offesa" dal mancato appoggio del governo e di Letta nella vicenda in cui non c'è nulla di nulla contro di lei e neppure è indagata.
Io avrei apprezzato le dimissioni per solidarietà con Berlusconi, o per solidarietà con i cittadini tartassati, non mi piace chi scappa invece di combattere, soprattutto quando non ha neppure un p.m. alle calcagna.
Non ci si deve dimettere per le aggressioni dei nemici.
Berlusconi si è dimesso due volte (nel dicembre 1994 e nel novembre 2011) e ha fatto malissimo.
Una volta che sei fuori, sei indebolito e gli avvoltoi volano sempre più basso.
Mi auguro, almeno, che la De Girolamo abbia compreso l'errore dell'abbandono del Cavaliere e torni a casa: sarà accolta immolando l'evangelico vitello grasso.


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27 gennaio 2014

A cosa servono le tasse ?

Il dibattito sulla legge elettorale (cioè sul sistema che, tirato da una parte o dall'altra, cerca di ribaltare o correggere il volere del Popolo) ha fatto passare in un cono d'ombra la vera emergenza nazionale: le tasse.
Venerdì scorso sono scaduti i termini per pagare la cosiddetta "mini" imu (sempre troppo) e la tares, mentre il 31 sarà la data limite per il canone rai e il bollo auto (tranne quelli che hanno la sua scadenza in corso d'anno).
Poichè, come tutti gli organismi fisici e giuridici, anche i partiti hanno ben sviluppato l'istinto di sopravvivenza, la loro attenzione è tutta rivolta alle alchimie elettorali e non sento più parlare di tasse.
Nel bene (cioè per eliminare dei balzelli come l'imu o il canone rai) e nel male (per introdurre nuove gabelle).
Ma a cosa servono le tasse ?
Le tasse (e qui è inutile fare la distinzione tra imposte e tasse, tanto ci comprendiamo benissimo) servono al funzionamento dello stato, cioè di quella entità che i cittadini, stringendo u patto sociale tra loro, hanno fondato per ottenerne benefici.
Essenzialmente i benefici sono 
la difesa dai nemici esterni
la difesa da quanti, all'interno del consorzio volontariamente costituito, cercano di sopraffare e ingannare gli altri derubandoli delle loro proprietà e della loro vita
la rappresentanza degli interessi dei soci (cittadini) verso le altre associazioni costituite in forma di stato (diplomazia)
l'amministrazione della giustizia per dirimere le controversie tra i soci (cittadini).
Naturalmente per realizzare quegli obiettivi vi sono dei costi (armi, soldati, poliziotti, giudici, ambasciatori, strutture fisiche, burocratiche) ed è per questo che paghiamo le tasse.
Non le paghiamo per compiacere le pulsioni di gruppi che si costituiscono per il loro piacere e potere, come non le paghiamo per finanziare le invasioni di stranieri sul nostro territorio, come non le paghiamo per consentire ad alcuni di noi di vivere senza fornire il loro contributo alla sorte comune della nostra società.
Purtroppo questo è avvenuto con l'ipertrofia di spese inizialmente giustificate dai principi di solidarietà e pari opportunità, poi degenerate in autentici fiumi di denaro sperperati per interessi di gruppi e per il mantenimento delle clientele.
Ci troviamo con un debito pubblico di quasi 2200 miliardi di euro e una spesa annua di oltre 800 miliardi.
Per ridurre il debito pubblico Letta e Saccodanni hanno deciso di vendere quote delle poste e dell'enav, di riprendere cioè le privatizzazioni.
Principio validissimo (personalmente privatizzerei tutto tranne le attività che ho elencato come essenziali dello stato) ma che non può prescindere da due paletti:
1) vendere, non svendere;
2) vendere dopo aver ridotto le spese, sennò riduciamo momentaneamente il debito che, continuando a spendere, tornerà a crescere e noi ci ritroveremo con un debito ancora più alto, ma senza più i "gioielli di famiglia".
Quindi si torna alle tasse.
Se vengono utilizzate per continuare nella spesa gonfiata che si è prodotta negli anni, sono un danno per la società e perdono la loro intrinseca legittimità, perchè perdono la loro funzione.
Se viceversa, torneranno ad essere solo ed esclusivamente finalizzate al mantenimento di uno stato leggero come era nelle volontà di chi lo costituì con il contratto sociale tra i singoli soci (cittadini) allora vanno tagliate drasticamente, torneranno legittime e tutti le pagheremo senza difficoltà.



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25 gennaio 2014

Al richiamo dei magistrati Letta scende in trincea

Il governo avrebbe molte e importanti questioni da affrontare, dai Marò ancora sequestrati in India alla povertà crescente che colpisce gli Italiani, alle tasse senza fine che ci tolgono anche quel poco che riusciamo a risparmiare, impoverendo ancora di più tutti.
Enrico Letta, invece, recepisce il messaggio arrivato dalla procura di Milano che, nonostante nove milioni di Italiani siano in attesa di una giustizia in ritardo cronico, pensano ad imbastire il terzo capitolo del processo a Berlusconi su Ruby Rubacuori e così tira fuori dalla naftalina la bufala di questi ultimi venti anni: il conflitto di interessi.
Piccolo e debole presidente del consiglio, senza carisma, senza voti e senza leadership, buono solo a galleggiare (e tutti sappiamo quale sia l'elemento che galleggia meglio ...).


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24 gennaio 2014

Il wwf delle liste elettorali

Nel leggere il testo integrale del pastone elettorale renziano, bisogna evidenziare un'altra "chicca" che lo (s)qualifica.
Nelle liste elettorali è fatto obbligo mettere un numero pari di rappresentanti dei due sessi e, per di più, non possono esserci più di due persone dello stesso sesso collocate consecutivamente in lista.
Sono le famose quote panda che già portarono al disastro gli Stati Uniti quando, con la Great Society di Johnson, furono imposte le quote per i negri.
Pensate un po' se, nel prosieguo, si chiedesse la quota omo, la quota immigrato, quella drogato, quella asiatica e, perchè no, quella per i calvi, i biondi, le rosse ...
Sono le stesse manie politicamente corrette che vediamo nei telefilm dove il numero dei protagonisti si gonfia sempre di più (in modo inversamente proporzionale alla qualità del prodotto) perchè deve essere dato spazio ai negri, alle donne, agli ispanici, agli omosessuali e via discorrendo.
Se una sciocchezza viene ripetuta all'infinito, non diventa intelligente, ma resta una sciocchezza e  Renzie è lì a dimostracelo.


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23 gennaio 2014

L'immangiabile pastone del putto fiorentino

La stampa ruffiana e quella interessata hanno elevato elegiaci "ah, oh" al pacchetto riformatore del putto di Firenze in trasferta sotto la falce e martello della direzione pci/pds/ds/pd.
Ma voi mangereste un piatto di tortellini annegati nel vino e coperti da strati di rucola, scaglie di cioccolata e peperoncino ?
Credo neppure quei tedeschi che da bambino vedevo a Pinarella di Cervia ingozzarsi di spaghetti al pomodoro e di insalata (una forchettata degli uni e una dell'altra ...) oserebbero tanto.
L'unico, forse, sarebbe Cofferati, ma lui è da prendere come esempio, sempre, di ciò che NON si deve fare o dire.
La riforma elettorale di Renzie è uguale ai tortellini con vino, cioccolata, peperoncino e rucola: immangiabile.
Per carità, tutti ingredienti che, correttamente utilizzati, forniscono un qualcosa in più ad ogni piatto, ma assieme ai tortellini rovinano tutto.
Così prendere un sistema proporzionale, con sbarramento alla tedesca anzi, per non essere da meno, con doppio sbarramento di lista e di coalizione, con una spruzzata di doppio turno per calmare i compagni comunisti ed un premio di maggioranza per far credere di voler garantire governabilità e quindi, proprio per non farci mancare nulla, minicircoscrizioni alla spagnola, mescolato, non agitato, ecco che arriva un beverone, un pastone che rischia di uccidere il malato, cioè l'Italia e farebbe rimpiangere il porcellum se fosse approvato (ma non lo credo, sarà impallinato prima e stravolto con gli emendamenti).
Così, alla fine, l'unico aspetto condivisibile sono proprio le liste bloccate, che almeno sono utili ad evitare il controllo sui pacchetti di voti che la criminalità esercita sempre con l'oculata distribuzione dei "santini" con le preferenze.


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22 gennaio 2014

Letta e Alfano ci regalano più clandestini

Che non avesse il "quid" lo avevamo capito presto e il Cavaliere lo aveva anche proclamato Urbi et Orbi.
Che non avesse neppure gli attributi necessari a mantenere il punto lo si era intuito dal suo cedimento sulla "mini imu" e, adesso, lo constatiamo con l'approvazione dell'emendamento governativo che declassa la clandestinità, cioè l'ingresso e la permanenza illegale in Italia, a semplice illecito amministrativo.
Alfano e Letta così ci regalano una massa enorme di clandestini che sciamerà per l'Italia, vivendo di espedienti quando non di atti criminali .
E' il bilancio di Alfano ministro degli interni.
Almeno trovasse quel briciolo di dignità per autorizzare gli Italiani a difendersi, ampliando il perimetro della legittima difesa e, così, evitando imputazioni e processi a chi non fa altro che difendere se stesso, i suoi cari e le sue proprietà.
Come è giusto che sia.

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21 gennaio 2014

Berlusconi senatore a vita

La morte di Abbado fornisce a Napolitano l'opportunità di nominare un altro senatore a vita.
Se le sue asserzioni di amore per l'Italia e di voler pacificare un lungo periodo di guerra civile fredda sono veritiere, ha un solo nome per la nomina: Silvio Berlusconi.



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20 gennaio 2014

Purchè non sia una resa

Guardo con sospetto all'incontro tra Berlusconi e Renzi.
Non mi è piaciuta la sede (quella del pci/pds/ds/pd), non mi è piaciuto l'accompagnatore del Cavaliere (zio Letta) e complessivamente non mi piace l'idea che ci si accordi con la sinistra.
Neppure sulle "regole".
A parte la considerazione che il videomessaggio di Berlusconi e la conferenza stampa di Renzi hanno solo annunciato delle pie intenzioni (quelle sì, le condivido: riforma del titolo quinto anche se avrei preferito la riscrittura totale della costituzione con l'archiviazione di quella obsoleta del 1948, abolizione del senato elettivo con la sua trasformazione nella camera delle autonomie, legge elettorale ad un solo turno con una scrematura dei partiti minori) tra le quali, però, manca, sotto il profilo istituzionale, la più importante (il presidenzialismo con l'elezione diretta del presidente della repubblica e il conferimento di poteri adeguati), a parte, quindi, il fatto che tutto dovrà tradursi in realtà (e partirà l'assalto alla diligenza con il rischio concreto di stravolgere tutto) , non vedo come ci si possa accordare con chi continua a:
- voler depredare i nostri risparmi auspicando un aumento della tassazione invece di dire, chiaro e tondo, che le tasse sulla proprietà (casa) e senza sottostante (sempre sulla casa, canone rai e bollo auto) vanno abolite, mentre vanno ridotte e di molto le tasse sui risparmi e sui redditi, tagliando le spese e facendo pagare, in tutta Italia, i servizi per quello che costano;
- voler imbastardire la Patria con l'introduzione dello ius soli;
- voler devastare le fondamenta morali della Nazione con l'introduzione del "matrimonio" omosessuale che andrebbe ad aggiungersi a divorzio e aborto.
Chi sostiene (e Renzi le sostiene) quelle proposte, continuerà ad essere incompatibile, senza possibilità di accordo.
Capisco ovviamente Berlusconi che, infiacchito da venti anni di persecuzione, con l'incontro ufficiale nella sede del pci/pds/ds/pd, ha ottenuto quella consacrazione che la sinistra gli ha sempre negato, orchestrando contro di lui non solo l'aggressione giudiziaria, ma anche almeno due ribaltoni contro il voto popolare che lo aveva eletto, in combutta con le consorterie finanziarie e politiche straniere.
Aggiungo che se il Cavaliere avesse anche solo dieci anni di meno, sarei portato ad affidarmi al suo intuito nella consapevolezza che, essendo l'unico Statista che abbiamo in Italia, avrebbe saputo gestire anche questo accordo.
Purtroppo Berlusconi ha quasi ottanta anni e se ancora appare nel pieno delle sue capacità, non ha certo una prospettiva di lunga portata in politica, soprattutto in una politica che sia una plaza de toros.
Mi auguro di sbagliarmi, ma non vorrei che pur di arrivare alle "riforme" condivise, Forza Italia chiuderà entrambi gli occhi davanti a derive sociali e morali come lo ius soli o il "matrimonio" omosessuale, edulcorando anche l'ostilità alle tasse predatorie dello stato italiano.
Avrei preferito che il Giornale ieri titolasse "la guerra continua" e non, come ha fatto "la guerra è finita", proiettando la percezione, illudendo, che, adesso, finisca tutto a tarallucci e vino (ma non sarà così) indebolendo le nostre difese e la nostra capacità e volontà di continuare a combattere.


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19 gennaio 2014

Il senso comunista dell'ospitalità

Invitano il Cavaliere a casa loro, per parlare con il loro segretario e lo aggrediscono con lanci di uova e insulti.
E sono gli stessi che sono stati tarantolati dalla pubblicazione degli impegni di una loro ministra con solo la cittadinanza italiana da parte di quei razzistoni della Lega, berciando sul pericolo alla democrazia.
A prescindere dalla scelta di Berlusconi (che non condivido) di trattare con Renzi e da chi si è fatto accompagnare (zio Letta), se uno mi invita a casa sua mi aspetto che mi accolga con educazione e senso di ospitalità e questo senza necessariamente stappare un Brunello.
Ma parlare di educazione, civiltà, ospitalità, come di tutti quei Valori che quotidianamente calpestano e vogliono distruggere, a sinistra è tempo perso.
Mi auguro solo che, complice zio Letta, il Cavaliere non si faccia, per l'ennesima volta, infinocchiare dalla melassa sinistra, rammollendo una opposizione che invece deve essere strenua contro le tasse e la deriva morale.
Comunisti (e magistrati con le loro sentenze) si mettano l'anima in pace: non sono loro a decidere da chi noi del Centro Destra ci dobbiamo far rappresentare e se Berlusconi non piace, evitino di invitarci a trattare sulle riforme.


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18 gennaio 2014

Con l'esperienza si migliora

Anche se è un socialista, Hollande, il presidente francese, mi è diventato simpatico.
Intanto perchè ha costretto i comunistelli italiani che avevano fatto tanto i moralisti contro Berlusconi, ad un silenzio completo sulle sue avventure da tombeur de femmes, soprattutto quando ha ricordato agli spioni che andavano in sollucchero guardando sotto le lenzuola del Cavaliere, che politica e vita privata vanno tenute separate, con il consenso dei francesi.
Poi perchè ha dimostrato il provincialismo dei francesi che, per non essere da meno del nostro Cavaliere, hanno prima visto il matrimonio del predecessore di Hollande con una italiana, poi il socialista "uomo comune" che hanno (per loro disgrazia) eletto all'Eliseo passare da una donna all'altra, senza alcuna riserva.
Comunque Hollande conferma che con l'esercizio e l'esperienza si migliora ...  attesa la ben diversa qualità estetica tra la Royal e la Gayet, passando per la Valeria dal cognome impronunciabile.
I francesi adesso si aspettano che migliori anche la qualità, invero assai scadente, della sua azione di governo.
Trattandosi però di un socialista ho molti dubbi che ciò accada, visto anche le leggi di oppressione fiscale e deriva morale che anche in Francia, come in Italia, hanno approvato o vogliono approvare.


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17 gennaio 2014

Razzisti ? E' la solita sinistra del nulla

Razzismo è una parola ormai svuotata del suo significato dopo essere stata abusata, come "democrazia", da chi (comunisti e sinistra in genere) non ha titolo per interpretarla.
Ormai il termine "razzismo" è diventato un elastico, buono a coprire il vuoto siderale che esiste nella testa di comunisti e affini, una formuletta, come "l'antifascismo", utile solo a dare fiato alla bocca non avendo argomentazioni per ribattere alle nostre tesi.
La parola è stata abusata nei giorni scorsi anche contro la Lega per aver pubblicato gli impegni giornalieri di una ministra, impudentemente imposta da Letta e Napolitano, che di italiano ha solo la cittadinanza ma non la nazionalità e, in quanto tale, sostiene gli interessi non degli Italiani ma chi vorrebbe entrare in Italia per godere dei sacrifici dei nostri Padri.
E se è razzista essere contro lo ius soli, contro la cittadinanza, contro il voto agli immigrati, quindi essere PER l'Italia, PER anteporre gli Italiani agli stranieri, PER difendere le nostre Tradizioni, Costumi, Cultura, anche Cucina, allora credo che molti Italiani abbiano pensato: beh, allora anch'io sono razzista.


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16 gennaio 2014

E' l'ora dei pensionati

L'attacco concentrico portato da quanti vogliono distruggere la nostra Civiltà con l'oppressione economica gestita da Bruxelles tramite la moneta unica e che ha nella rapina fiscale il suo grimaldello, alleati con chi della nostra Civiltà vuole distruggere le fondamenta morali e che hanno nell'immigrazionismo e nella omolatria i loro generali, deve essere contrastato con ugual forza e impegno.
Purtroppo molti di noi sono impegnati nelle proprie attività e più di un (ininfluente) commento in rete (dove tutti scrivono, commentano, promuovono e firmano petizioni, urlano senza ascolto) non si riesce a fare, occupati come siamo dalla nostra professione e dalla nostra famiglia.
Abbiamo però una risorsa: i pensionati/esodati.
Sessantenni e settantenni che, come vediamo con il quasi ottantenne Berlusconi, sono ancora perfettamente in grado di impegnarsi nel mondo reale per organizzare le proteste fiscali e la resistenza morale al degrado che ci viene propinato dall'altra parte della barricata.
I sessantenni e settantenni sono quelli che ancora ritengono la droga un vizio, l'omosessualità una malattia o una perversione, l'immigrato un calciatore da aggiungere alla rosa degli Italiani e, al massimo, da impiegare per un tempo limitato alle proprie dipendenze.
I sessantenni e i settantenni sono stati estromessi dal mondo del lavoro quando ancora sono in forze, intellettuali e fisiche e non possono finire a fare le code alla posta per pagare le bollette o portare a spasso il cane.
I sessantenni e i settantenni possono iscriversi ai partiti del Centro Destra ed organizzare, dando corpo e continuità, la protesta fiscale, aiutando i cittadini che lavorano a risparmiare e, se del caso, assistendoli, in base alle proprie conoscenze e capacità professionali acquisite negli anni, nei vari passaggi necessari per pagare o non pagare le vessazioni fiscali che i Saccomanni di turno si inventano.
I sessantenni e i settantenni possono difendere e diffondere un concetto di normalità che rappresenti una restaurazione della Tradizione e sia educativo verso i più giovani troppo distratti da messaggi sbagliati che parlano di divorzio, aborto, eutanasia, omosessualità, droga.
I sessantenni e i settantenni possono dare corpo ad una rinascita nazionale che dia la giusta prevalenza all'essere Italiani "d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
La vera risorsa per il futuro non sono gli immigrati, nè i "quarantenni" alla Letta o Renzi, ma sono i pensionati e gli esodati, espulsi dal lavoro, rottamati ingiustamente, ma ancora in forze.

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15 gennaio 2014

Legge elettorale:alla faccia della governabilità

Le motivazioni (che non condivido) con le quali hanno dichiarato incostituzionali due specifiche della legge elettorale mi fanno pensare che i magistrati non vogliano la stabilità di governo, perchè un governo stabile è un governo forte.
Un governo forte riuscirebbe a riportare i magistrati nell'alveo del loro compito, senza tracimazioni nella politica e non si farebbe dettare i tempi o imporre scelte perchè sarebbe in grado di promuovere leggi favorevoli al Popolo (come quella contro l'immigrazione clandestina) e farle applicare anche contro le interpretazioni dei magistrati.
Un governo forte non permetterebbe di essere destabilizzato dalle continue inchieste, nè che inchieste di ampia risonanza mediatica colpiscano aziende e imprenditori che danno lavoro e "fanno pil".
Allora ecco che il premio di maggioranza, l'unico che garantisca maggioranze stabili, non "deve" essere così premiante nè troppo maggioritario.
Ed ecco che se spunta un "uomo forte" nel Centro Destra, quello "deve" essere eliminato.
Non erano il premio di maggioranza e le liste bloccate il male del "porcellum", ma la regionalizzazione del primo al senato e la mancanza di un vincolo di mandato che faccia decadere chi tradisce la lista e il premier con il quale è stato eletto.


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14 gennaio 2014

Anche a me Toti non piace

Nella stampa è un gran parlare della probabile investitura di Giovanni Toti, direttore del TG4 e di Studio Aperto, quale Coordinatore Unico di Forza Italia.
Ovviamente Toti lo conosco solo per i suoi editoriali e per l'indirizzo che ha dato al TG4 raccogliendo la pesante eredità di Emilio Fede.
Leggo che Toti è moderato nei modi e misurato nelle parole.
Forse per questo non suscita entusiasmi (neppure il mio).
Credo che per sbarrare la strada a Renzi, debba esserci un altro come Berlusconi, sanguigno, scoppiettante, vulcanico, non un abatino della politica.
Forse, però, Toti con i suoi modi pacati potrebbe far risaltare meglio il nulla che c'è dietro il movimentismo di Renzi, il cui vuoto assoluto rappresenta il maggior pericolo per l'Italia.
E, poi, se il Cavaliere lo ha scelto, avrà fatto le sue considerazioni, esaminato le sue potenzialità e optato per il miglio cavallo che lo deve riportare a Palazzo Chigi.


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13 gennaio 2014

Guerra al contante, guerra alla Libertà

Con un articolo di Giuseppe Turani, un ampio servizio su Antonio Patuelli presidente Abi e una intervista al presidente di Confesercenti, QN il Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, Giorno, Nazione) ha aperto una campagna per l'abolizione totale dell'uso del contante.
Turani lo ha scritto chiaramente: per cinque anni proibire l'uso del contante in ogni transazione.
Una evidente mentalità stalinista che presuppone uno stato persino più invadente di quello prepotente e predone che abbiamo.
Una mentalità ostile alla Libertà della Persona, quindi contraria alla Dignità dell'Uomo.
Una mentalità che si traduce nella sottomissione agli interessi di chi vorrebbe controllare anche le spese minime dei cittadini e porta acqua al mulino di chi, vendendo e guadagnando sulle carte di pagamento, alimenta l'indebitamento di singoli, famiglie e aziende.
La guerra che viene scatenata contro il contante è la stessa guerra contro la Libertà che a livello statuale è rappresentata dalla moneta unica che ha sottratto alle Nazioni la Sovranità monetaria.
Il fisco è, da sempre, lo strumento per opprimere meglio i popoli, inibendo loro l'autonomia economica e quindi la libertà individuale.
E' evidente che difendere l'uso del contante è anche difendere la nostra Libertà.



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12 gennaio 2014

Si gonfiano come tacchini

Ieri a Brescia la mia alleanza di sogno (Forza Italia, Forza Nuova, Lega e Fratelli d'Italia) ha contestato la Chienge.
A parte la soppressione della Libertà di Opinione con la Digos che ha dovuto far rimuovere uno striscione esposto dall'Assessore Viviana Beccalossi contro lo ius soli, questa mattina il gr1 della Rai (la stessa che ci chiede il canone entro il 31 gennaio) ha fatto la sua marchetta riportando una dichiarazione della Chienge che, con la sua tipica parlata non italiana, ha tra l'altro detto: io sono l'istituzione, quando parlano con me parlano con l'istituzione.
E ecco che scatta il mio primo vaffa domenicale ...


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11 gennaio 2014

Piemonte:la solita storia

La magistratura gioca per la sinistra.
Non è una novità.
Noi votiamo e loro annullano.
E i risultati sulla vita sociale, politica, economica si vedono tutti.

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10 gennaio 2014

L'ipocrita beneficenza di Letta e Saccomanni

Letta e Saccomanni, con la complicità di Renzi, Alfano, Monti e Casini, hanno aumentato ancora una volta la nuova tassa sulla casa, dando la possibilità ai comuni di incrementare le aliquote tanto sulle prime, quanto sulle case ulteriori, senza peraltro in cambio dare altri servizi oltre a quelli che già si pagano (profumatamente) a parte.
In sostanza si paga per avere NULLA in cambio.
La scusa è che con tale aumento si potranno incrementare le detrazioni "per le famiglie bisognose".
Non capiscono che più aumentano le tasse, meno soldi abbiamo in tasca e quindi crescono le famiglie "bisognose" in un circolo vizioso che porta ad ingrossare il bisogno, le tasse e l'assistenzialismo ?
E, poi, la vera beneficenza la si deve fare con i soldi propri, non quelli altrui come fanno Letta, Saccomanni e complici che si fanno belli con i NOSTRI soldi.


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Per la sinistra il degrado non è mai abbastanza

Evidentemente alla sinistra non bastano lo ius soli, la cittadinanza e il voto per gli immigrati, il "matrimonio" omosessuale.
Per completare il degrado morale, civile e sociale della Nazione ecco rispuntare la liberalizzazione della droga.
Ed ecco che si completano gli elementi che nella Storia hanno distrutto tutte le civiltà: degrado sessuale, alterazione dei sensi tramite la droga, cessione della sovranità e della propria difesa agli stranieri.



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09 gennaio 2014

La tassa dell'invidioso e dello scialacquatore

Se la tassa sulle case è la classica rapina comunista contro la Proprietà, la tassa sui risparmi, che qualcuno vorrebbe ancora aumentare, pudicamente chiamata "tassa sulle rendite finanziarie", è la tassa dell'invidioso, dello sprecone, dello scialacquatore contro le persone assennate, che hanno cultura del e rispetto per il denaro, guadagnato e risparmiato con i sacrifici del lavoro quotidiano.
Lo scialacquatore invece no, vuole continuare a sperperare denaro e, esaurendo presto il proprio, vuole mettere le mani su quello altrui.
Non c'è differenza con il ladro o il rapinatore che sottrae i risparmi alla gente.
La tassa sui risparmi diventa così anche la tassa dell'invidia, di chi non sa contenersi e programmare la propria esistenza e, allora, muoia Sansone con tutti i filistei, cerca di ammorbare anche la vita del prossimo.
Tra Tobin tax, capital gain, prelievo sui depositi, qualunque cosa uno faccia, deve pagare il pizzo allo stato.
Se compri un titolo, paghi.
Se lo vendi paghi anche se se lo vendi in perdita e paghi due volte se lo vendi guadagnandoci.
Se vuoi fare cassetta, paghi il deposito.
E se ritirassimo tutti i nostri soldi e li nascondessimo sotto il materasso ?



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08 gennaio 2014

Contro tasse e burocrazia

Le tasse di uno stato predone e inefficiente hanno da tempo superato l'argine del legittimo e del sopportabile e solo un Popolo abituato ad obbedire non si è ancora rivoltato come avrebbe dovuto, forse anche perchè nessuno ha ancora incarnato lo spirito della ribellione, proponendo adeguate garanzie e solidarietà a chi protesta e spingendo sull'acceleratore della protesta.
L'occasione possono averla i partiti del Centro Destra in questo gennaio che segue il bagno di sangue di dicembre e sfruttando anche la protervia e l'inefficienza dei predoni che non solo opprimono il Popolo con tasse e aliquote sempre crescenti, ma lo obbligano anche a continue rincorse per inseguire le date di scadenza sempre differenti e calcolare (o far calcolare con un aggravio di costi a beneficio del caf sindacali e dei commercialisti) i nuovi importi da pagare.
Salvo modifiche dell'ultimo momento.
Insomma uno stato predone che rende la sua perversa azione di dominazione fiscale ancora più invadente e odiosa applicando una asfissiante, inutile e prepotente burocrazia.
Non solo dobbiamo pagare (troppo) ma dobbiamo anche perdere tempo e altro denaro per conoscere quali siano le scadenze e gli importi da pagare.
Se Berlusconi, Salvini, la Meloni, Fiore unissero le loro forze per dire agli Italiani,
non pagate più le tasse che non vi vengano comunicate per tempo, in modo dettagliato nella loro formazione e con l'accompagnamento del modulo precompilato per adempiere,
garantendo un collegio difensivo composto da avvocati e commercialisti per rintuzzare ogni pretesa dello stato fino a quando il Centro Destra non andrà al governo e, come primo provvedimento, sanasse ogni contestazione in merito, allora potremmo forse vedere lo stato farsi piccolo verso il Popolo, rispettarlo e, forse, riusciremmo persino a veder tagliate quelle spese che ci caricano, ogni anno, di debiti e di tasse.
Il mese di gennaio, con le scadenze tasi (16 gennaio in rinvio), mini imu (24 gennaio) canone rai (31 gennaio) bollo auto (31 gennaio) può essere il mese favorevole per innescare la miccia e far deflagrare tutto.
Occorre solo che almeno un partito nazionale impugni la fiamma della Libertà.


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07 gennaio 2014

Nazione e Famiglia valori non negoziabili

Il segretario del pci/pds/ds/pd, ha posto quali elementi fondanti dell’azione politica nei prossimi mesi la legge elettorale, il cosiddetto “job act” pessima imitazione di un Americano a Roma (in questo caso a Firenze), le unioni “civilie la revisione della Bossi Fini sull’immigrazione.
A parte il “job act” che vorrebbe essere un piano per dare lavoro a chi non lo ha (ma in realtà è solo una formula vuota) sono tutti argomenti marginali e dannosi per l’Italia.
Se avesse veramente voluto proporre una rinascita nazionale avrebbe dovuto porre in primo piano l’uscita dall’euro, quindi la riduzione delle tasse nei vari segmenti (redditi, risparmi e proprietà), la riforma della giustizia ed il presidenzialismo, cioè l’archiviazione della costituzione del 1948 ormai ampiamente inadeguata (a voler essere generosi).
In particolare è una pericolosa e distruttiva concessione argomentare sul “matrimonio” degli omosessuali e la concessione della cittadinanza e del voto agli immigrati, perché di questo si tratta quando si parla di unioni “civili” e di revisione delle Bossi Fini.
Sono i due argomenti che possono dissolvere una Nazione e le fondamenta su cui si basa ogni società civile: la Famiglia.
Una Patria è fatta di uomini e donne che la rendano, sotto ogni profilo, “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor” e pensare di ammettere milioni stranieri che qui non hanno radici, non hanno storia, non hanno passato, quindi sono totalmente disinteressati, quando non apertamente ostili, alle nostre usanze, costumi, tradizioni, ma anche monumenti, cultura, gastronomia, significa non solo dissolvere la Nazione imbastardendola, ma anche porre le premesse perché gli Italiani siano espulsi dall’Italia, allo stesso modo in cui i Boeri, accogliendo, sia pur per sfruttarne il lavoro, Zulù, Xosa e altre tribù negre nel Transvaal, hanno posto le premesse per esserne cacciati.
Ma non minore rilevanza assumerebbe la elevazione a rango di legge del “matrimonio” omosessuale, rappresentando nel modo migliore quella dissoluzione dei costumi che ha già travolto in passato altre civiltà.
Un “matrimonio” che colpirebbe, forse mortalmente, l’istituzione fondamentale di una società civile, la Famiglia, la cui crisi coincide con la crisi della nostra società ed ha avuto inizio con l’approvazione della legge sul divorzio nel 1970.
Senza considerare i costi (reversibilità pensionistica, assistenza sanitaria e questo a prescindere dalle finzioni e dalle truffe che ne possono nascere) che simili provvedimenti imporrebbero ad un bilancio dello stato già sin troppo gravato da marchette varie a favore delle numerose clientele e che non richiede nuovi capitoli di spesa ma solo la cancellazione di molti di quelli attualmente scritti, per restituire ai singoli cittadini la gestione del proprio denaro che oggi viene estorto dalle vessazioni fiscali di uno stato nemico.
Nazione e Famiglia non possono essere quindi argomenti di discussione, di trattativa, di scambio.
Se mai una maggioranza si formasse per concedere cittadinanza e voto agli immigrati e il “matrimonio” agli omosessuali, quella maggioranza voterebbe la dissoluzione dello stato e ognuno di noi sarebbe legittimato non solo a contrastare tali provvedimenti in ogni modo, ma anche a sentirsi totalmente svincolato da ogni dovere verso le istituzioni statuali che hanno tradito il contratto sociale posto a base della costituzione dello stato Italia.
Ma potrebbe anche essere che, furbescamente, Renzi (chi lo imbecca) voglia stornare l’attenzione dando in pasto alla polemica i due argomenti che creano insanabili divisioni, per poi portare a casa l’unico sistema elettorale che ci imporrebbe una dittatura della sinistra per lunghi anni: il doppio turno.
Male ha fatto Berlusconi ad aprire alle proposte della sinistra sia pur a condizione e limitatamente alla legge elettorale per andare al voto il 25 maggio.
Avrebbe dovuto invece sviluppare il tema e rilanciare conservando, tra le proposte, il modello spagnolo, ma affiancandogli quello inglese (maggioritario uninominale secco ad un turno) e quello italiano di un porcellum rivisitato, con il collegio unico nazionale anche per il senato e con la automatica decadenza dei parlamentari che fanno il salto della quaglia (ad esempio Fini nella passata legislatura e Alfano in quella attuale).
Accettare il doppio turno significherebbe regalare alla sinistra lunghi anni di governo duranti i quali porterebbe a termine la distruzione della Nazione e la sua deriva morale, con la classica politica comunista che depreda redditi, risparmi e proprietà.

Contro quei provvedimenti, quindi, opporvisi non è solo un diritto politico, ma un dovere di legittima difesa per contrastare la volontà di estinguere il nostro Popolo.




Avvertenza: l'aver postato, oggi come potrà accadere in futuro, due immagini tratte dal sito di Forza Nuova non significa una decisione per il voto a quel movimento, essendo ancora troppo presto, ma solo la scelta di due manifesti rappresentativi del contenuto del mio commento. Peraltro è probabile che alle prossime elezioni il mio voto vada ad una Forza, che poi sia Italia o Nuova (che vorrei nella stessa coalizione) lo deciderò nell'immediato in base alla legge elettorale, alle alleanze, ai programmi ed alla più generale situazione politica e alle sue prospettive.


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03 gennaio 2014

La dissoluzione dietro le parole di Renzi

Il problema non è la legge elettorale, ma le due altre devianti e devastanti proposte: unioni "civili" che significa il "matrimonio" degli omosessuali e la modifica della Bossi-Fini che significa "porte aperte" all'invasione degli immigrati.
Renzi non se ne rende conto, ma chi lo ha imboccato su quei temi gli ha fatto proporre la dissoluzione dell'Italia, sotto ogni profilo.
Allora sì che tornerebbe ad essere solo una espressione geografica.


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02 gennaio 2014

Il bla bla del Colle

Naturalmente non ho ascoltato Napolitano, confermando una scelta che risale ai tempi di Scalfaro e che ho il piacere di vedersi allargare anche con sempre maggiori inviti a spegnere quella voce.
Non posso però impedirmi di ascoltare, io che la radio la tengo accesa in permanenza quando sono in casa, le marchette che i valletti di regime della rai di stato fanno, con una sperticata apologia delle banalità (quanto sincere non lo so e non ci giurerei) espresse dal Colle.
Spurgando l'incenso, direi che Napolitano ieri ha espresso due "concetti": riforme e rispetto.
Quali novità !
Quale profondità di pensiero e di analisi !
Ma chi crede di coglionare ?
Forse qualche nostalgico del pci/pds/ds/pd, certo non la maggioranza degli Italiani veri che guardano, valutano e decidono, anche senza esternare con plateali prese di posizione, ma facendolo ben capire nell'urna di quelle elezioni che Napolitano, proprio perchè sa che verrebbe bocciato dal Popolo, non vuole concedere.
Delle riforme ne sento parlare da quando sono nato e probabilmente ogni politico se ne riempirà la bocca anche in futuro.
Il punto non è straparlare di riforme in senso generale come di una formula magica che risolverebbe tutto, ma di realizzare quei provvedimenti necessari a risollevare la nostra Nazione.
E, certamente, non possono essere tali molti provvedimenti che la sinistra, pone da tempo al centro della sua propaganda.
Non è utile alla Nazione lo ius soli, la cittadinanza e il voto generalizzato concesso agli immigrati, perchè la cittadinanza e il diritto di voto che ne consegue deve essere un premio, non un diritto, concesso a singole, selezionate unità, non a masse, in modo da non stravolgere il tessuto sociale, economico, etnico e politico dell'Italia.
Non basta nascere (o vivere, come ha debordato la Chienge) in Italia per essere Italiani.
La Chienge avrà anche ottenuto la cittadinanza italiana, ma come l'ha ottenuta potrebbe anche, con una legge e un tratto di penna, esserle revocata.
La mia Nazionalità Italiana, invece, nessuno potrà mai cancellarla.
Non è utile il "matrimonio" omosessuale, che rappresenta, dopo divorzio, aborto, eutanasia, un ulteriore passo per la disgregazione di quei Valori Tradizionali che hanno sorretto la nostra Civiltà per millenni, rendendola la migliore mai esistita e il cui venir meno sgretolerebbe i pilastri sui quali la Civiltà, tout court, stessa si fonda.
Non sono utili leggi repressive della libertà di opinione (negazionismo, omofobia, discriminazione territoriale ....sic !) perchè calpestano il diritto naturale di ogni persona di esprimere le proprie idee e di poterle diffondere.
Non è utile l'esproprio sistematico della proprietà, altro Valore Tradizionale e Fondamentale di una società civile, attraverso tasse e imposte che depredano redditi e risparmi e limitano la possibilità di sostenere proprietà immobiliari.
Non è utile una giustizia che "scende in campo" schierandosi da una parte e colpendo sistematicamente un solo Leader, cercando così di ribaltare le scelte del Popolo.
Non è utile una organizzazione dello stato fondata non sul bilanciamento dei poteri, ma sul potere di interdizione nei confronti di chiunque cerchi di attuare un progetto politico votato dalla maggioranza degli elettori.
Non è utile accettare ordini da strutture sovranazionali controllate da nazioni straniere ed usare una moneta "comune" rinunciando a batterla in proprio, svendendo così quella Sovranità e Indipendenza Nazionale per la quale migliaia di Italiani sono morti nei secoli passati.
Ecco che si possono tratteggiare riforme vere, riforme sane, riforme utili che, però, sono sicuro non otterrebbero il consenso della sinistra, come in tutti gli anni passati in cui il Cavaliere ha pur provato a realizzarle (ricordo solo che il dimezzamento dei parlamentari fu realtà, ma venne bocciato da un referendum voluto pervicacemente dalla sinistra).
Quanto al "rispetto" per le istituzioni, quello lo si ottiene con i comportamenti e con la propria storia personale.
Non si può pretendere rispetto, quando il proprio passato e i propri atti presenti ne negano i presupposti, qualunque incarico istituzionale si ricopra.



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