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22 aprile 2014

Il dovere di ribellarsi

L'augurio di Pasqua agli Italiani del bulletto fiorentino è stata l'ennesima minaccia: gli ottanta euro sono solo l'antipasto, poi toccherà agli incapienti, ai pensionati, alle partite iva, ai disoccupati.
Poichè immagino che resti invalicabile il limite di reddito dei 25mila euro, nei folli disegni di Renzi si avrà la penalizzazione del merito e di chi produce, per premiare chi produce meno e chi consuma.
Sia chiaro, sicuramente tra chi ha un reddito superiore ai 26mila euro c'è chi non lo merita, chi beneficia di una rendita di posizione, come tra chi percepisce di meno c'è sicuramente un numero, più o meno consistente, di sfortunati e penalizzati da circostanze avverse e non solo dai propri limiti.
Ed è proprio per questo che è sbagliata la beneficenza massiva, di stato, mentre dovrebbe essere mirata e perchè possa essere efficace deve anche essere controllata da chi la fa.
Il principio liberale vuole la beneficenza privata, attraverso organizzazioni private e locali, perchè ognuno possa vedere come e da chi vengono utilizzati i propri soldi.
Espropriare il denaro a chi produce per disperderlo in una presunta beneficenza generalizzata, lontana da chi paga, senza controlli da parte di chi paga, significa solamente utilizzare per propri disegni i soldi altrui.
Sottrarre denaro ad altri cittadini per un mero assistenzialismo non ha futuro, perchè così saranno sempre di più quelli che avranno sempre meno e presto finiranno le "fonti" di approvvigionamento, per tutti.
E' la tipica politica comunista, ridurre tutti alla miseria, per poterci controllare meglio.
Nel complesso la politica della sinistra (e Renzi non fa eccezione) vuole spostare le risorse da chi le produce a chi si limita a consumarle.
La scusa che viene tirata in ballo dal predone fiorentino per alleggerirci con la legge delle nostre proprietà è la "solidarietà".
In sostanza un sistema di beneficenza coatta, imposta per legge, attuata da un novello Sceriffo di Nottingham con l'uso della forza (minacce e sanzioni, sempre dietro al timbro della legge) tramite i suoi gabellieri.
La beneficenza ha valore solo se è volontaria, non se è imposta, perchè in questo caso diventa esproprio.
Allora ecco la prima reazione.
Ci obbligano a fare beneficenza ?
E noi non operiamo più beneficenza volontaria.
Se lo stato taglieggia i nostri risparmi, allora che pensi lo stato a mantenere tutte quelle associazioni, laiche e religiose, che fino ad ora, grazie ai nostri contributi volontari, grazie alla grande partecipazione di popolo ad iniziative come gli sms o le varie Telethon, hanno fatto assistenza ai bisognosi.
Analogamente dobbiamo cercare di sottrarre allo stato tutte le risorse che è possibile, legalmente, sottrarre.
Ad esempio utilizzando le destinazioni dell'8, del 5 e del 2 per mille nelle dichiarazioni dei redditi.
L'8 per mille ad una confessione religiosa e, vista la tendenza del vescovo di Roma pro tempore, mi permetto di suggerire la Chiesa Ortodossa.
Il 5 per mille per la ricerca e qui ognuno di noi ha sicuramente conoscenza di associazioni cui donare quella somma.
Il 2 per mille ai partiti, per sostenere quello più vicino alle proprie idee con una firma e senza che tutto ciò ci costi una sola lira in più di quanto comunque ci viene sottratto.
Infatti l'8, il 5 e il 2 per mille, sottoscrivendoli, non aumentano le nostre tasse, ma semplicemente possiamo indirizzare una minima parte di quello che ci viene sottratto e che, comunque, ci verrebbe sottratto.
Tanto vale che lo si indirizzi verso qualcosa che sia più affine alle nostre idee di quanto non farebbe un ministro di questo governo.
Abbiamo già in passato parlato dell'uso del contante come strumento per contrastare il grande fratello statale ed europeo.
A maggior ragione oggi, con l'informatizzazione e con il codice unico che Renzi si propone di istituire, ha valore difendere la propria riservatezza evitando di utilizzare la monetica come strumento di pagamento e, invece, utilizzare, ovunque sia consentito, il contante.
Contante che, per difenderci dalla rapina sugli interessi nei conti correnti che vengono portati dal predone fiorentino al 26%, è meglio tenere nascosto in casa,sotto una mattonella o il parquet (più semplice per ricavare un nascondiglio) o in una intercapedine del muro, dietro un mobile.
E' però evidente che i risparmi non possano essere conservati, senza frutto, sotto una mattonella e, allora, è gioco forza adeguarsi a pagare una tassa, ma anche qui possiamo, legalmente, sia ridurne l'impatto che non diventare complici dello stato.
Allora, visto che l'aumento della tassa sui risparmi decorrerà dal 1° luglio, potremo vendere i titoli azionari e le obbligazioni non di stato prima di tale data, incamerando il guadagno conseguito e scontando la tassazione al 20% sul capital gain, per poi , se lo riteniamo, rientrare dopo il primo luglio e con interventi mirati alla nostra personale situazione finanziaria.
Da rilevare come dall'aumento della tassazione sui risparmi siano esclusi i titoli di stato che non significa solo quelli Italiani, ma anche stranieri e anche in valuta.
E' quindi possibile indirizzare il proprio risparmio equilibrando verso titoli di stato stranieri, in euro e in valuta, sia solidi (come quelli austriaci o tedeschi) sia a maggior rischio ma con un rendimento più alto (turchi, ungheresi, ma anche in dollari australiani e neozelandesi).
Così facendo non si finanzia il debito pubblico italiano rendendosi complici dell'ipertrofia di uno stato invasivo e si diversifica il rischio, subendo comunque la trattenuta limitata al 12,5%.
Insomma, lo stato, il governo Renzi cerca di sottrarci il nostro denaro, vuole penalizzare chi produce ?
Noi abbiamo il diritto-dovere alla legittima difesa, operando, nell'ambito delle leggi esistenti, per non renderci complici di questo governo.


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2 commenti:

Vanda S. ha detto...

Un solo appunto, Massimo: nel titolo la parola "ribellarsi" manca di una L.
Un cordiale saluto.
Vanda

Massimo ha detto...

Lapsus calami :-)