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No alla deriva

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06 ottobre 2014

Un'alleanza per il futuro



Il 23 novembre l’Emilia Romagna andrà al voto anticipato per il rinnovo del consiglio regionale e del presidente dopo le dimissioni di Errani indotte dalle solite inchieste dei magistrati.
I comunisti hanno svolto il loro solito circo, questa volta con una partecipazione irrisoria, scegliendo quale candidato alla presidenze il solito burocrate di partito, incolore e fedele al segretario nazionale.
Le circostanze sarebbero state favorevoli per tentare l’impossibile, cioè vincere.
Purtroppo le opposizioni sono divise e il Centro Destra è scosso dalle intemerate della signorina Pascale con la (non credibile ma,soprattutto, non gradita) svolta gaia di Berlusconi e dell’ inopinato ed esiziale (per Forza Italia ma anche per tutto il Centro Destra) sostegno che il Cavaliere continua a fornire al bulletto fiorentino.
Così, come già abbiamo avuto modo di scrivere, non possiamo che guardare con speranza e con fiducia ai due partiti di Centro Destra sicuramente alternativi e in opposizione alla sinistra ed alle leggi devastanti che questa propone in campo fiscale, morale, istituzionale.
Lega e Fratelli d’Italia diventano quindi i punti di riferimento anche per chi, come me, concettualmente continua a considerarsi un elettore di Forza Nuova, ma la politica è l’arte del possibile.
E il possibile potrebbe avverarsi in Emilia Romagna dove Lega e Fratelli d’Italia sembra abbiano costretto ad un ripensamento Forza Italia (sono convinto che i dirigenti locali e soprattutto un politico giovane e capace come Bignami non avessero bisogno di spinte ma solo di sostegno) che pare abbia scaricato definitivamente gli alfaniani che saranno così costretti a correre con un’improbabile alleanza con i neodemocristi di Casini, nella consapevolezza per tutti gli elettori di Centro Destra che quel voto non solo non potrà essere alternativo alla sinistra, ma anzi, qualora riuscissero ad ottenere seggi, sarebbero solo stampelle per la giunta rossa.
Ma se si riformasse l’alleanza tra Forza Italia, Lega e Fratell’ d’Italia in Emilia Romagna potrebbe essere un valido laboratorio per la futura alleanza nazionale, spurgata dai collaborazionisti centristi di Alfano e dagli inaffidabili uomini di Casini.
Potrà esserlo se romperanno gli indugi e, superando ogni tabù, facessero una campagna elettorale politicamente scorretta, in cui porre al centro la politica fiscale , quella immigrazionista e di sicurezza e quella morale.
Quindi una campagna che dica come l’eventuale giunta di Centro Destra ridurrebbe fino alla cancellazione l’addizionale irpef regionale, tagliando in parallelo la spesa pubblica e facendo pagare i servizi per quello che costano, con penalizzazioni se non fossero erogati in tempi certi e brevissimi.
Una campagna che dica chiaramente che in Regione non vogliamo ospitare immigrati, clandestini o profughi che siano e che tutti gli immobili (case) e lavori vedranno titolo di preferenza per i residenti, Italiani di cittadinanza e di nazionalità.
Una campagna che, strettamente collegata alla precedente, veda di individuare i clandestini e proceda al loro allontanamento dal nostro territorio.
Una campagna di sicurezza che usi il pugno di ferro contro tutte le violazioni della proprietà privata, cominciando dalle occupazioni illegittime di immobili e dalla interruzione dei pubblici servizi e della libertà di circolazione quando vengono svolte manifestazioni in pieno orario e giornate lavorative.
Infine una campagna che cancelli tutti i provvedimenti tesi a minare l’Istituzione della Famiglia che è unicamente quella composta da un Uomo e da un Donna.
Leggo che Forza Italia sarebbe orientata a candidare un “esponente della società civile”.
Spesso questa espressione, tipicamente di sinistra, significa un signore senza voti suoi, ma con pessime idee ecumeniche e buoniste che non sarebbe mai in grado di guidare Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia contro il candidato che perpetuerebbe il dominio comunista e delle coop, da bravo funzionario e burocrate di parte.
Una scelta del genere sarebbe sbagliatissima.
Personalmente avrei preferito un accordo per sostenere il candidato grillino nel nome dell’alternativa e magari poteva anche funzionare, ma poiché quella è fantapolitica, vorrei un candidato che sappia interpretare, dare corpo al sentimento profondo della Gente di Destra, caricandola al punto da preferire il voto alla scampagnata, risvegliandone la rabbia manifestandola nella sua campagna elettorale, per poi tenere alta, indipendentemente dall’esito del voto, la tensione per proseguire avendo come traguardo la vittoria alle politiche.
Un candidato “forte”, non uno “di bandiera”, un candidato che, in prospettiva, per età e capacità possa essere anche la guida del Centro Destra in una regione difficile.

Qui può cominciare la riscossa del Centro Destra, nella consapevolezza del fallimento imminente della politica cinguettante, tutta "chiacchiere e distintivo" di Renzi, il nemico da battere oggi e finchè sarà a Palazzo Chigi e segretario del pci/pds/ds/pd.


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