Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 novembre 2014

Troppe tasse sono illegittime



Renzi sostiene di aver diminuito le tasse.
I miei conti e le scadenze che mi aspettano a dicembre dicono esattamente il contrario.
Bene fa Forza Italia a ricominciare a manifestare contro le tasse:non è mai troppo tardi.
Come non è mai troppo tardi per abbattere il presuntoso parolaio del Granducato.
Le tasse saranno la sua Waterloo, come lo sono state per Prodi, D'alema,  Amato, Monti e Letta.




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29 novembre 2014

Troppe chiacchiere



Leggo di una alluvione di incontri, convegni, mentre il parolaio fiorentino continua a fare turismo lasciando le sue torrenziali e vuote parole in ogni angolo d'Italia, come i cani marcano il loro territorio quando li portiamo a spasso.
Io vorrei invece che si agisse intervenendo sui veri problemi che sono l'invasione immigratoria,  la conseguente criminalità e i costi per mantenere uno stato inefficiente e tiranno.
Altro che fisco amico!
Il comune di Bologna ha già deciso di aumentare dell'1 per mille la tassazione sulla prima casa nel 2015 e altri seguiranno.
La domanda che mi pongo è sempre la stessa: fino a quando sopporteremo tutto questo senza reagire ?



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28 novembre 2014

State buoni, se potete



Fitto, dopo aver giustamente contestato l'inginocchiatoio a Renzi, adesso contesta anche l'investitura di Salvini a goleador del Centro Destra.
Gasparri e la Santanchè (in tante altre dichiarazioni condivisibili) attaccano Giorgia Meloni.
Leggo una dichiarazione di Bignami, neoeletto di Forza Italia in regione Emilia Romagna, con una valanga di preferenze, proveniente dall'Msi, che da un lato chiede a Roma (Berlusconi) di evitare di invitare a cena il signor Guadagno perchè si perdono solo voti e dall'altra non vuole Salvini leader.
A quanto pare l'unico che non si è montato la testa sembra proprio Salvini che conferma la necessità di coalizione, lo sbarco della Lega al sud, il veto ad Alfano ma non alle tante brave persone dell'Ncd e, soprattutto, non si esalta per la qualifica di "goleador" e dichiara che, comunque, manca ancora la squadra.
Dichiarazioni non solo da Leader, ma anche da persona di spessore.
Perchè lo stile e la qualità di una persona si evidenziano in due, opposte circostanze.
Quando si perde e quando si vince.
E Salvini riesce a gestire anche la vittoria, dopo aver risollevato la Lega da una situazione preagonica.
Adesso tocca ai Gasparri, alle Santanchè, ai Fitto, ai Bignami, metterci del loro per aiutare Salvini e tutto il Centro Destra.
Insieme.

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27 novembre 2014

Il Giorno del Ringraziamento



Oggi, quarto giovedì di novembre, negli Stati Uniti si celebra il Giorno del Ringraziamento.
La leggenda vuole che i Padri Pellegrini giunti in America sulla Mayflower, fossero stremati e, pur portando semi e animali, rischiassero di morire di stenti e freddo se i Pellerossa non li avessero aiutati, indicato quali semi coltivare e quali animali allevare e, quindi, realizzare un raccolto sufficiente a passare l'inverno 1621-1622.
Sappiamo poi il tipo di ringraziamento che i nuovi arrivati porsero ai Pellerossa per creare la Grande Nazione degli Stati Uniti (da sei anni alquanto in decadenza).
Non vorrei che fra un centinaio di anni, in Italia, altri figli di nuovi arrivati che nulla hanno a che spartire con questa Nazione, celebrassero il loro giorno del ringraziamento, ricordando quei visi pallidi (eufemismo) che nel secondo decennio del XXI secolo si svenarono per andarli a prendere, dare loro vitto, alloggio, priorità, immunità, giustificazioni per i comportamenti poco integrati, fino a che questi ultimi arrivati non sopraffecero gli Antichi Proprietari di quella terra chiamata Italia.
La Storia dovrebbe essere maestra e insegnarci ad evitare gli errori commessi in passato da chi ci ha preceduto.
La lezione americana non è stata imparata dai Sudafricani.
Noi Italiani sapremo recepirla e provvedere di conseguenza per salvare non tanto noi (che ci salviamo comunque per ragioni anagrafiche), quanto i nostri figli e nipoti ?

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26 novembre 2014

Salvini, adesso viene il difficile



Il voto di domenica ha portato Matteo Salvini ad emergere come possibile leader del Centro Destra.
E sono cominciate le aggressioni.
Non quelle fisiche (che tra l'altro portano solo altri voti) ma quelle mediatiche, solitamente prodromiche a quelle giudiziarie.
L'argomento è il finanziamento da Mosca.
Ma guarda, quando lo ottenevano i comunisti, tutto bene, adesso che finisce nelle tasche del Fronte Nazionale è uno scandalo ?
Ed ecco che qualcuno ipotizza che anche Salvini abbia incassato l'oro di Mosca.
Il Matteo giusto risponde ironico: come no, sono tornato in Italia con una valigia piena di rubli.
Ma intanto è una avvisaglia.
Possiamo aspettarci dossier, avvisi e teoremi per tarpare le ali al nuovo possibile leader del Centro Destra.
Ma il dopo voto non è difficile solo per gli attacchi che saranno sferrati contro il partito della Lega e la persona di Salvini, ma anche per la necessità di rimettere assieme (tutto) il Centro Destra.
Occorrerà diplomazia, pazienza, tolleranza, ma anche decisione.
Salvini, in queste prime ore, sembra aver mantenuto i nervi saldi, senza essersi montato la testa e se continuerà così, tenendo alte le bandiere ideali sventolate in campagna elettorale (no agli immigrati, no agli omosessuali, no all'europa, no alle tasse) allora, forse, il Centro Destra avrà trovato il suo leader naturale che potrà degnamente sostituirere sulla scheda e in parlamento il Padre Nobile, Silvio Berlusconi.

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25 novembre 2014

Dopo il voto



I risultati sono ormai definitivi e le reazioni del primo momento si sono sedimentate.
Ognuno guardi a casa propria.
Il Centro Destra, davanti al successo della Lega deve prendere atto che le svolte gaie, immigrazioniste, "responsabili", unioniste, che conducono ad accordi con i comunisti sono profondamente contrarie al sentimento della propria base che o si astiene o cerca (e trova) una alternativa.
Non vale la pena di parlare tanto della Calabria dove da due decenni assistiamo a queste oscillazioni elettorali (prima a destra, poi a sinistra, di nuovo a destra ...) .
In Emilia Romagna la Forza Italia pascaliana non esiste.
I suoi due eletti (Bignami e Aimi) sono arrivati tramite il PdL (e almeno uno dal vecchio Msi anche se forse troppo giovane per averne fatto parte, ma la tradizione di famiglia era quella) e se consideriamo che dal vecchio MSI proviene anche l'unico eletto di Fratelli d'Italia (Foti) e che i nove eletti della Lega occupano quel posto grazie ad una campagna elettorale fondata sui temi cari e propri di un partito di Destra, possiamo ben comprendere come il Centro Destra potrà risorgere.
Tanto più che alfaniani e casinisti sono rimasti fuori dal consiglio, non essendo riusciti a superare, nella terra di Casini e Galletti !, un miserrimo sbarramento del 3%.
L'astensione ha colpito duro tutti ma, soprattutto, ha infranto la vetrina comunista regionale, esattamente come nel marzo del 1977 i moti studenteschi infransero la vetrina del comune di Bologna.
Certo il sistema di potere e di interessi ha tenuto a sufficienza per conservarsi, ma le crepe sono evidenti e il vincitore di oggi, Bonaccini, è tale solo perchè, da grigio funzionario e burocrate di partito, con questa elezione è riuscito ad assicurarsi una pensione agiata e tranquilla per il dopo politica.
Salvini ha dimostrato che, anche senza l'appoggio della stampa, con l'oscuramento imposto in televisione, battersi per delle idee solide, chiare, non moderate, porta risultati.
E mi è piaciuto il cinguettio di Gasparri, critico verso la svolta gaia di Barilla (personalmente ho iniziato il boicottaggio subito dopo la sua ritrattazione ed ho cambiato pasta) che dimostra come in Forza Italia ci sia ancora una parte che si è svincolata dalla sudditanza verso la signorina Pascale.
Berlusconi dovrà prenderne atto e adeguarsi.
Capisco che ognuno di noi pensi di essere "il" migliore, "il" più adatto e quindi non gradisca essere messo da parte o posto su un piedistallo, ma il tempo passa per tutti e sarebbe apprezzabile che non solo il Cavaliere, ma anche gli altri dirigenti di Forza Italia riconoscessero la forza delle idee di Salvini e la ipotesi vincente di una accoppiata con la Meloni e si adoperassero, senza remore, perchè possa avere successo.
Perchè l'obiettivo resta sempre quello di sbaraccare Renzi e la sua brigata che sta facendo danni immensi, depauperando l'Italia e gli Italiani tutti.
Anche quelli che (ancora, sia pur in misura sempre più ridotta) credono in lui.


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24 novembre 2014

Le schede elettorali sono le nostre pallottole



Mentre scrivo non conosco i risultati delle elezioni regionali e, in particolare, i due dati che appaiono più interessanti:
- la percentuale di votanti
- se la Lega in Emilia Romagna sia riuscita a superare Forza Italia.
Sul secondo punto mi sono già ampiamente espresso.
Le oscillazioni di un Cavaliere troppo influenzato dal suo circolo intimo, a cominciare dalla signorina Pascale, rendono impellente non solo una rinnovata leadership dell'intero Centro Destra lasciando a Berlusconi l'onorevole ruolo di Padre Nobile, ma anche un riequilibrio dei rapporti di forza all'interno della Coalizione a favore di quei partiti che maggiormente garantiscono di tenere la barra del timone dritta nei confronti del governo Renzi, dei capricci omosessuali, del buonismo cattocomunista verso immigrati, zingari, occupanti abusivi, dei diktat di Bruxelles, del dirigismo statalista che si traduce in rapine fiscali.
Quindi Lega e Fratelli d'Italia, più che Forza Italia.
Non prendo neppure in considerazione alfaniani, casinisti e montiani.
Sul primo punto leggo che potrebbe arrivare un grande flop in Emilia Romagna, terra rossa, nella quale tradizionalmente votano in massa in esecuzione pedissequa dei voleri del partito e della coop di riferimento.
Non lo so.
Più che una astensione degli elettori comunisti che "non capiscono, ma si adeguano", prevedo una astensione di quelli di Centro Destra.
"Tanto non cambia nulla".
"Tanto sono tutti uguali".
"Tanto nessuno riesce a superare la burocrazia".
"Tanto in Emilia vincono sempre i comunisti".
Non è vero.
Cambia, eccome, se al governo c'è chi abolisce la tassa sulla prima casa, sulle successioni e donazioni, chi riduce le aliquote irpef , chi non aumenta le tasse suoi risparmi, chi non organizza mare nostrum, chi non propone di passare allo ius soli, chi non asseconda i capricci degli omosessuali, chi non accetta ordini da Bruxelles o Berlino, chi non esclude il ritorno alla Lira.
Lo abbiamo visto in passato e mi auguro di tornare a vederlo presto.
L'alternativa, per simili disfattisti, sarebbe prendere il fucile a realizzare una improbabile rivoluzione, con tutti i relativi corollari.
Lo facciano e magari io sarò con loro, ma non si mettano su un piedistallo a pontificare che "tanto non cambia nulla" senza poi fare alcunchè per cambiarlo.
Perchè se non vogliono imbracciare il fucile, possono usare le schede elettorali come pallottole, scegliendo, se non il meglio, il meno peggio.
E sappiamo tutti che il peggio è, oggi, al governo con la faccia di Renzi.
Mentre il meno peggio è stato ribaltato da un complotto internazionale nel novembre del 2011.


P.S.: In base ai primi dati si può, a caldo, azzardare che:

1) il crollo dei votanti in Emilia Romagna (superata dai calabresi) non intacca il potere clientelare delle coop rosse e del partito comunista che perpetua il suo potere: gli assenti hanno avuto torto ancora una volta.

2) la Lega supera e doppia Forza Italia che paga la svolta gaia e immigrazionista di un Berlusconi mal consigliato in famiglia. Salvini adesso ha la responsabilità di andare avanti tutta sulle quattro direttrici che gli hanno consegnato questa affermazione:
no agli omosessuali
no agli immigrati, zingari, occupanti abusivi
no all'europa , all'euro, al fiscal compact, a Maastricht;
no alle tasse.

3) per Grillo è iniziata la discesa.


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23 novembre 2014

Un voto per guardare al futuro



Oggi si vota in Emilia Romagna e Calabria.
Il risultato è scontato: vinceranno i comunisti.
In Emilia Romagna perchè il sistema di potere imperniato sulla complicità tra coop rosse e partito (comunista, anche se ha negli anni cambiato più volte il nome) ha messo radici che estirpare sarà molto difficile.
In Calabria perchè alle urne è chiamato un elettorato troppo volubile, sempre alla ricerca dell'isola che non c'è ed a credere di trovarla nel vincitore annunciato e nel potere esistente.
In ambedue le regioni perchè i ripetuti tradimenti verso l'elettorato anticomunista perpetrati dai cosiddetti "centristi", succubi alla sinistra come si vede dalla ormai totale adesione degli ex democristiani al pci/pds/ds/pd, hanno provocato la frammentazione delle liste di opposizione che potevano richiamarsi al Centro Destra.
Così, come si fa vanto Monti quando dichiara che grazie alla sua coalizione (che ottenne il 10%) fu impedito a Berlusconi di riconquistare la maggioranza parlamentare, Alfano e Casini potranno vantarsi di aver (ri)consegnato Emilia Romagna e Calabria ai comunisti, magari chiedendo in cambio la "giusta" ricompensa.
Per battere quel disegno ma, soprattutto, per porre le fondamenta di una rinascita del Centro Destra, oggi andrò a votare.
Risiedendo in Emilia Romagna, voterò Lega, ma se risiedessi in Calabria voterei Fratelli d'Italia.
Perchè questi due partiti, più di una Forza Italia a trazione pascaliana, garantiscono i capisaldi dell'essere di Centro Destra:
- no alla sudditanza verso Bruxelles;
- no ad assecondare i capricci degli omosessuali;
- no alla cittadinanza, voto e ius soli per gli immigrati;
- no alle tasse.
Con i loro corollari per una società migliore, più civile, più sovrana che sono la conseguenza di una eliminazione delle tasse sulla casa, riduzione di quella sui risparmi e sui redditi, taglio delle spese, privilegiare l'essere Italiano per nazionalità ("d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor") , per riacquistare Sovranità Nazionale il cui elemento essenziale è il battere moneta in proprio e il fondarsi di una società su Valori forti e condivisi.
Dal voto di oggi può partire la rivincita della Destra.

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22 novembre 2014

Contro Renzi senza se e senza ma



Secondo Renzi le persone "perbene" sono con lui.
Felice e orgoglioso di essere "persona permale", razzista, maschilista, xenofoba, omofoba se questo vuol dire essere contro la politica renziana 
- delle tasse sui risparmi
- di mare nostrum
- della soppressione della democrazia elettiva
- della legalizzazione dei capricci omosessuali
- del divorzio lampo
- dell'allungamento dei termini di prescrizione che consentirebbe ai magistrati di tenere chiunque sulla graticola per anni
- dello ius soli e della cittadinanza per gli immigrati
- dell'adesione alle sanzioni contro la Russia
- della critica a parole contro l'euro e l'unione sovietica europea, le cui politiche vengono poi attuate con i fatti
- della social card agli immigrati pagata con i nostri soldi
- della tolleranza delle occupazioni abusive
- degli appartamenti concessi a zingari e immigrati prima che agli Italiani
- delle utenze pagate a occupanti, zingari e immigrati
- delle tasse sui rendimenti dei fondi pensione
- dei prelievi sui fondi autonomi
- del canone rai inserito nella bolletta della luce e in base al reddito.
E sicuramente ho omesso molte delle porcherie che Renzi, sostenuto dalle sue "persone perbene" sta compiendo ai danni di tutti noi.


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21 novembre 2014

Continua la perversione fiscale di Renzi



Dopo aver aumentato le tasse sui risparmi, sui rendimenti dei fondi pensione, fatto passare per una regalia il tfr in busta paga tassato all'aliquota marginale superiore, mantenuto tutte le rapine fiscali promosse dai suoi due degni predecessori Monti e Letta, promosso la revisione del catasto con conseguenti aumenti delle rendite poste a parametro per le tasse sulla casa, ecco che Renzi ne inventa un'altra delle sue: il canone rai nella bolletta telefonica.
Così, dice, "tutti" pagheranno.
Tranne gli zingari e gli immigrati ai quali paghiamo noi le bollette.
Tranne gli occupanti abusivi, i "collettivi", i "centro sociali", ai quali pure noi paghiamo le bollette (e possiamo immaginare che, non pagando le utenze, il consumo sia senza limiti).
In compenso ci sarà chi dovrà fare le solite code, le solite istanze, pagare i soliti bolli, per non dover pagare due o più volte: quelli che hanno una o più abitazioni a disposizione sulle quali pagano più bollette.
Quounsque tandem, Renzi, abutere patientia nostra ?


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20 novembre 2014

La concorrenza fa bene



Leggo con piacere che Forza Italia organizzerà una manifestazione di piazza contro le tasse sulla casa e sui risparmi.
Finalmente l'asfittico partito di Berlusconi ricomincia a fare politica nell'interesse dei suoi elettori, opponendosi nei fatti e non solo con le mosce dichiarazioni televisive di Toti, ad un governo dal quale dovrebbe prendere le distanze, denunciando il patto del Nazareno.
Credo che non sia estraneo a questa scelta l'ascesa e l'attivismo di Matteo Salvini, Leader della Lega, che si prepara ad un "predellino" tutto suo per lanciare l'opa sull'intero Centro Destra.
Un'opa non ostile che dovrebbe trovare consenziente Giorgia Meloni e costituire il nucleo per la rivincita elettorale e politica.
Nel frattempo, visti gli ottimi risultati della concorrenza interna, cerchiamo di stimolare ancora di più il ravvedimento operoso del Cavaliere e del suo partito votando Lega in Emilia Romagna e Fratelli d'Italia in Calabria.


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19 novembre 2014

Rimuovere quel docente



Leggo una notizia che avrebbe dello stupefacente se non fosse così aberrante nella sua apparente realtà: ad Adria in provincia di Rovigo una ragazza è stata sospesa da scuola perchè ha affermato che gli immigrati ci affamano,
Non so se la decisione di sospenderla sia stata assunta da un professore o dal preside, ma uno o entrambi o più docenti hanno sicuramente messo lo zampino.
Dimostrando di non essere adatti ad insegnare, perchè non supererebbero neppure la maturità.
La scuola (ma non solo) , soprattutto quando è pubblica (nelle private insegnino quello e come vogliono) non deve e non può censurare le opinioni e, tanto meno, deve o può sanzionarle.
Chi viola questo basilare principio che prima ancora della democrazia è di Civiltà e di Maturità, non ha nulla da insegnare a dei ragazzi.
Mi auguro che la Lega organizzi una bella manifestazione davanti a quell'Istituto per far capire ai ragazzi che le opinioni sono un bene non negoziabile e chi le vuole cancellare merita, lui, di essere rimosso.


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18 novembre 2014

Furti, scippi e rapine non saranno più sanzionati ?



Leggo con stupore (ma poi mica tanto) che il ministro della presunta giustizia del governo Renzi, Orlando, avrebbe predisposto un provvedimento, per ridurre i carichi di lavoro, quindi gli arretrati della "giustizia" penale, nel quale si prevederebbe non vengano più sanzionati furto, scippo, rapina.
A me sembra una di quelle notizie da primo aprile, ma non mi meraviglierei più di tanto se fosse vera, visto il governo da cui promanerebbe.
In fondo furti, scippi e rapine (si parla presumo di quelle nelle case) vedono valanghe di arresti e tsunami di liberi subito.
Tutto sommato potrebbe anche non essere un male.
Se lo stato non punirà più furti, scippi e rapine, vorrebbe dire che restituisce a noi cittadini il diritto e la facoltà di esercitare l'autodifesa e il diritto alla Giustizia.
E allora non ci sarebbero più amnistie, sconti, permessi premio: la pena verrebbe scontata tutta, subito e senza appello.


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17 novembre 2014

Meno male che Matteo (Salvini) c'è



Bersani sprizza accidia da ogni poro e non dubito che, per la sua biliosità, gli arriverà prima o poi un altro colpettino.
Ma nella sua ossessione per il Giaguaro, che non è riuscito a smacchiare, a volte riesce ad azzeccarne una.
Non tanto sul valore di Mediaset (con Letta che stava sereno la quotazione del titolo era quasi il doppio) quanto sul fatto che il patto del Nazzareno più che tra i comunisti e Forza Italia è tra i comunisti e Mediaset.
Se andiamo infatti a leggere la stampa, vediamo che i primi consigliori del Cavaliere a spingerlo a non rompere l'accordo con Renzi, sono "i figli" (presumo Marina e Piersilvio), Confalonieri e la dirigenza Mediaset.
Intendiamoci: la politica è costata così tanto a Berlusconi, che ha il diritto di rifarsi con tutti gli accordi che ritiene di stringere.
Ma se Berlusconi è ampiamente giustificato, non lo sono quelli che, in Forza Italia, portano il partito di riferimento di molti elettori del Centro Destra verso la sconfitta certa a qualsiasi elezione.
E' bastata una cena e Fitto, che sembrava facesse rullare i tamburi dell'antirenzismo, si è accucciato, mentre sembra che Brunetta non abbia (fortunatamente) ancora deposto lo spirito combattivo, scrivendo una bella lettera a Bruxelles chiedendo di bocciare la finanziaria di Renzi.
Gasparri, altro polemista di primo piano, sembra aver preso gusto a irridere, in modo peraltro sterile, alcuni esponenti della sinistra, mentre tacciono le "amazzoni", a cominciare da Daniela Santanchè di cui si sono perse le dichiarazioni una volta ampiamente condivisibili.
Non so se sia perchè qualcosa stia bollendo in pentola o perchè ci siano conoscenze che non sono portate alla attenzione del pubblico (a me verrebbe in mente che un simile atteggiamento rinunciatario lo si tiene per fare felice un vecchio capo malfermo in salute .... ma non sembra il caso di Berlusconi) e allora l'atteggiamento rinunciatario sarebbe pienamente onorevole e giustificato, però nel momento in cui Renzi gira a vuoto, le piazze inscenano proteste e Grillo ha ampiamente perso credibilità e, a seguire, perderà anche voti e consenso, una Forza Italia così assente pare un non senso.
Allora dobbiamo sempre più apprezzare il movimentismo di Matteo Salvini che, stante anche la congiura del silenzio contro Fratelli d'Italia (hanno forse paura che Giorgia Meloni possa candidarsi con successo a sindaco di Roma ?) sembra essere l'unico a dare un senso all'opposizione che rispecchia il nostro sentimento profondo.


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16 novembre 2014

Crescita con i soldi di chi ?



Renzi continua a berciare di crescita in opposizione all'austerità.
Crescita è una bella parola, ma implica investimenti che, a loro volta, implicano la disponibilità di soldi.
Da chi li vuole prendere i soldi per gli investimenti, Renzi, visto che già il nostro debito pubblico è enorme e le tasse hanno raggiunto il limite dell'umana sopportazione, mentre lui aumenta la spesa pubblica per favorire la sua base elettorale invece di tagliarla, per ridurre le tasse a tutti e incentivare risparmio e investimenti privati ?
L'unica alternativa sarebbe una politica inflattiva con la stampa di moneta.
Ma l'Italia non può stampare moneta in proprio, finchè resterà nell'unione sovietica europea.
Allora delle due l'una: o Renzi esce dall'euro, oppure le sue sono le solite chiacchiere che portano solo danni agli Italiani coscienti e illusioni, dalle quali si sveglieranno bruscamente, a quelli che gli credono.


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15 novembre 2014

Non porgo l'altra guancia



Ho letto che il noto, ormai attempato, no global Casarini, avrebbe dichiarato che si dovrebbero  schiaffeggiare razzisti e xenofobi.
Non ho letto di alcuna iniziativa giudiziaria nei suoi confronti per istigazione alla violenza.
Uno che dovesse essere aggredito, sarebbe quindi legittimato a reagire per difendersi con la necessaria dose di energia senza incorrere in persecuzioni giudiziarie.
Sì, perchè se uno per strada mi aggredisse, io reagirei, almeno ci proverei e magari una sorpresina potrei anche estrarla dal cappello.


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14 novembre 2014

Il satrapo



Che sia fortunato, nessuno lo nega.
Si è trovato la pappa pronta cucinata dal nonno Bersani che ha ottenuto la maggioranza dei seggi alla camera, rimediando pure un colpetto ed ecco che quella stessa maggioranza ora viene usata da Renzi.
Poi i magistrati lo hanno liberato dalla ingombrante figura di Berlusconi che, per captatio benevolentiae verso i vecchi nemici, si è ora alienato lo zoccolo duro del suo elettorato aprendo agli omosessuali (e cenando pure con loro) e alla cittadinanza per gli immigrati.
Grillo si è eliminato da solo per eccesso di eccesso verbale.
Adesso lui comanda e gli altri devono obbedire.
Se Alfano alza la cresta che non ha, si rivolge al Cav e se il Cav borbotta, apre ai grillini che, non avendo un patrimonio da comico, pensano legittimamente al loro futuro personale.
L'ossequiosa attenzione della stampa i cui editori fanno la coda davanti alla sua porta con il piattino in mano, così come una lunga schiera di postulanti.
Qualche buona idea mediatica come il mandare a quel paese la cgil e i sindacati in genere e un doroteismo spinto con l'europa: critiche pubbliche ma obbedienza totale.
Adesso la legge elettorale.
Un quorum per una sola lista (male che vada un ballottaggio con i grillini e, purtroppo, la maggioranza degli elettori del Centro Destra non voterebbe Grillo) e una bassa soglia di ingresso, così l'opposizione verrebbe frantumata e, male che vada, qualche parlamentare pronto a sacrificarsi per una poltrona lo si potrebbe sempre trovare.
La prospettiva è quella di una satrapia senza controllo davanti alla quale il califfato dell'isis sarebbe diverso (per ora ...)solo per i metodi che usa.
Ma un panorama del genere lo avevamo anche venti anni fa, nel I994 con la "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto.
Poi arrivò Berlusconi e i comunisti furono costretti a nascondere le bottiglie di spumante.
E' così sicuro il satrapino di Firenze che non sbuchi all'ultima curva il nuovo Berlusconi del Centro Destra ?



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13 novembre 2014

I nostri risparmi nel mirino di Renzi



Nel momento in cui scrivo (come quasi sempre la sera del giorno antecedente la pubblicazione) Berlusconi e Renzi si stanno scambiando amorosi sensi sulla legge elettorale (commenterò domani).
Spero comunque si tramuti tutto in baruffa e poi tempesta.
Nel frattempo una breve nota sull'accenno da me fatto ieri sulla tosatura per quell'80% di proprietari di case (praticamente tutti gli Italiani).
Renzi
dopo aver conservato le inique tasse di Monti e Letta, 
dopo aver aumentato al 26% la tassa sui risparmi
dopo aver deciso di mettere (volontariamente, bontà sua ) il TFR in busta paga applicandogli l'aliquota marginale più alta;
dopo aver raddoppiato la tassazione sui rendimenti dei fondi pensioni (le nostre pensioni integrative),
dopo aver, cioè, agito peggio del peggior Sceriffo di Nottingham, adesso si è impegnato per "rivedere le rendite catastali", applicando un parametro rapportato sui metri quadrati e sul valore di mercato e non più sui vani.
Questo significa che se con la infame tasi, imu, ici, si pagavano 200 euro, con la nuova classificazione si arriverà a pagare fino a 2000 euro.
A meno che non decidano di rivedere le aliquote tasi, cosa che sarebbe stata prioritaria e sarebbe bastato un articolo che dicesse chiaro e tondo: prima dell'entrata in vigore delle nuove rendite catastali, l'aliquota tasi/imu si riduce al ....
Ma di tale salvaguardia per i nostri risparmi, non v'è alcuna traccia.


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12 novembre 2014

Per avere Alfano basta un 3%



La riunione di maggioranza governativa tra i comunisti e gli alfaniani ha determinato che questi tireranno la volata a quelli concedendo il premio di lista al 40% e quelli salveranno le poltroncine a questi abbassando il quorum al 3%.
Per gli Italiani si prepara una nuova tosatura (vedrete quando imu e tasi saranno pagate con il nuovo catasto basato sui metri quadrati ...) e il Cav, innamorato di Renzi secondo D'alema, ottiene un servizietto che, vista la sua recente svolta gaia, non può che farlo "godere" ... forse.

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11 novembre 2014

Candidati che ci spingono verso la monarchia



Da un paio di sere i telegiornali sfornano i nomi dei papabili alla successione di Napolitano, il peggior presidente della repubblica assieme a Scalfaro.
Ma il proverbio dice che al peggio non c'è mai fine e, infatti, spuntano Prodi Romano da Reggio Emilia (tengo molto al fatto che NON sia bolognese visto che è il responsabile primo, con Ciampi, del nostro ingresso nell'euro) , Amato Giuliano (quello che si infilò nottetempo nei nostri conti correnti) e Draghi Mario (che ci farebbe in inglese il discorso del 31 dicembre).
Poi, però, dicono che "è ora che tocchi a una donna".
Spuntano le improponibili facce di Bonino Emma, Finocchiaro non ricordo il nome, Pinotti idem.
Una donna, non importa che sia brava e competente, no, basta che sia donna.
Io, nato ampiamente nel dopo guerra, non ho mai avuto particolari passioni monarchiche.
Ma se l'alternativa ad una dinastia, con i suoi alti e bassi, devono essere i Napolitano, gli Amato, i Prodi, le Bonino, allora ... VIVA IL RE.


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10 novembre 2014

Ci risiamo con la legge elettorale



Il pallonaro fiorentino ha dato i sette giorni a Berlusconi per l’approvazione della legge elettorale come garba a lui.
Questo la dice lunga sull’affidabilità del presidente del consiglio italiano pro tempore che dopo aver rasserenato Letta lo ha pugnalato e dopo aver sfruttato la dabbenaggine del Cavaliere per resistere in questi mesi e far passare le sue volontà (dannose per tutti) oggi lo scarica.
A meno che non si faccia quello che vuole lui, cioè una legge elettorale costruita sulle sue esigenze e prospettive elettorali.
La quintessenza dell'arroganza (e mi dispiace dare ragione ai sindacati), alla faccia delle alluvionali parole che da lui promanano ogni giorno in diretta televisiva.
La legge elettorale rappresenta il modo in cui i cittadini, che non possono riunirsi ogni volta in assemblea, eleggono i propri rappresentanti.
E’ naturale che ogni governante cerchi di perpetuare il suo potere con la legge a lui più consona, ma solitamente questo è fatto con discrezione e senza stravolgere i principi cardine della comunità democratica.
Così vediamo e sappiamo che nel Regno Unito e negli Stati Uniti, chi è al governo utilizza i censimenti per modificare i confini dei collegi elettorali, cercando di creare, sulla base delle precedenti elezioni e delle rilevazioni statistiche, il maggior numero di collegi a lui favorevoli.
In Italia ci può stare uno sbarramento, un premio di maggioranza, un ballottaggio.
Abbiamo avuto per quasi cinquanta anni un proporzionale lievemente corretto dal metodo di attribuzione seggi e dalla presenza di circoscrizioni, poi un maggioritario secco temperato da una quota di proporzionale puro, quindi un premio di maggioranza per coalizioni e una sbarramento per l’ingresso in parlamento.
L’italicum proposto dal pallonaio fiorentino e accettato dal Cav è una porcheria che prevede ben 5 quorum, lasciando nelle mani delle segreterie di partito la composizione delle liste e quindi la nomina dei parlamentari.
Personalmente, l’ho scritto più volte, sarei per il sistema maggioritario secco all’inglese: tanti piccoli collegi uninominali e viene letto chi prende anche un solo voto in più del secondo.
Sarebbe la soluzione più semplice.
Quella più democratica e rappresentativa e forse più adatta al carattere di noi Italiani è l’attuale sistema (ante sentenza corte costituzionale) che prevede il premio di maggioranza alla coalizione più votata, con due correttivi: estensione del premio a livello nazionale anche per il senato e decadenza automatica e immediata di quei parlamentari che votassero contro la coalizione che li ha eletti.
La porcheria di Renzi invece prevede una maggioranza di coalizione con premio al raggiungimento di una certa percentuale e ballottaggio tra le prime due coalizioni se nessuno raggiunge quella percentuale.
Una serie di differenti percentuali per accedere al parlamento a seconda se vi siano liste solitarie, collegate o locali.
Oggi Renzi, accreditato di una intenzione di voto superiore al 40%, vorrebbe che il premio di maggioranza fosse attribuito alla lista e non alla coalizione, che raggiungesse appunto il 40% e ballottaggio tra le due liste più votate se tale quorum fosse mancato.
Pare indifferente al quorum per l’accesso (sembra che alletti il Cav con il 5% che eliminerebbe Alfano, ma lo minaccia di porre il 3% se non viene accontentato sul resto).
Al momento la lista seconda sarebbe quella di Grillo e, pensa probabilmente Renzi, i berlusconiani voterebbero lui e non Grillo (ragionamento sbagliato: io voterei Grillo – turandomi il naso e tappandomi la bocca - ad un eventuale ballottaggio con Renzi).
Ma chi lo ha detto che Grillo arriverebbe secondo ?
E chi dice che Renzi otterrebbe il quorum ?
Forse se si votasse oggi (ma anche, no visto che la base dei votanti la immagino ben più ampia delle ultime europee) conseguirebbe il quorum.
Forse, se il Centro Destra si schierasse con tutte le liste a disposizioni, Grillo arriverebbe secondo, ma non credo che Salvini & C. abbiano scritto “Giocondor” in fronte.
Tra simili (e non vedo molte differenze tra Lega, Fratelli d’Italia e la parte migliore di Forza Italia, cioè quella che non si adegua alla pascalizzazione del partito) ci si può accordare e formare una lista plurale che sicuramente supererebbe Grillo e potrebbe, se riuscisse a recuperare delusi e scontenti di Centro Destra anche solo con la proiezione della ritrovata unità e volontà di agire che rappresenterebbe una lista unitaria, anche minacciare il quorum di Renzi.
Quindi il ricatto di Renzi diventerebbe un’arma spuntata e sarebbe un boomerang perché, se anche vincesse le prossime elezioni, a quelle successive torneremmo al governo noi e ribalteremmo la frittata.
A ben vedere, contano i voti e i voti si conquistano creando fiducia, coesione e facendo le giuste battaglie sui temi giusti.
Come sta facendo Salvini che, anche a Bologna, ha smascherato la vera anima comunista che difende la permanenza di campi nomadi all’interno di una città dove la violenza, le aggressioni, le rapine, sono all’ordine del giorno e attende solo che i cittadini ne abbiano abbastanza e reagiscano per ripulire la loro città.
Una lista che veda Salvini, Meloni e la parte migliore di Forza Italia è una lista che potrà recuperare i voti di chi si è rifugiato dopo il 2008 nell’astensione, tra le braccia di Grillo o è rimasto incantato dalle parole del fiorentino ma ora si domanda perché i soldi in tasca diminuiscono, mentre aumentano tasse e spesa pubblica.

Chissenefrega della legge elettorale, se i nostri rappresentanti sosterranno coerentemente qulle idee illustrate da Salvini nella sua ormai famosa intervista a Libero ?

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09 novembre 2014

9 novembre la festa della Libertà ... tradita



Il 9 novembre 1989 nessuno credeva che la caduta del muro comunista sarebbe stata definitiva.
Invece il comunismo cadde, la Germania si riunificò e l URSS crollò. 
Dopo 25 anni siamo a denunciare una rivoluzione e una libertà tradita e sacrificata sulla altare della nuova unione sovietica, quella europea, nella piaggeria verso nuovi e perversi tabù,  quelli del politicamente corretto e nella assecondare le pulsioni ora non più tanto segrete di una minoranza che  mina la morale tradizionale.
Ma, soprattutto, dopo aver combattuto contro il comunismo, ci ritroviamo con tutte le cariche dello Stato in mano agli eredi legittimi del comunismo, con una legislazione comunista, con una politica fiscale comunista.
E con un partito comunista  che ha cambiato il pelo (nome) ma non il vizio (politica) portato al governo da chi, una volta, asservita di combatterlo.
Possiamo dunque festeggiare il 9 novembre come festa della Libertà?
Solo come libertà tradita.
E per ricordare a noi stessi che anche quando sembra impossibile, liberarsi del giogo comunista è possibile.
Dobbiamo cercare di non dividerci e di evitare di lasciarci incantare dalle parole false e bugiarde di chi, per portare acqua al suo mulino, ci dice che agisce per il bene comune.
No, quelli agiscono per il loro esclusivo interesse e per limitare ed opprimere le nostre libertà fondamentali di opinione, di diffusione delle idee, di proprietà.
Lo sappiamo e dobbiamo agire di conseguenza,  per arrivare anche al nostro 9 novembre.
E ci riusciremo se non ci abbandoneremo al particolare di una malintesa purezza di idee e sapremo condividere e combattere assieme a chi ci è più vicino.
Fuor di metafora, non importa se il nuovo Leader e partito di riferimento del Centro Destra si chiami Matteo Salvini o Giorgia Meloni o Silvio Berlusconi o Pippo Pluto e Paperino, importa che alle prossime elezioni lo si voti senza se e senza ma, con l obiettivo di sconfiggere Renzi o, almeno, impedirgli di realizzare con facilità i danni che già sta provocando alla nostra Italia.




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08 novembre 2014

Il tempo stringe (per Renzi)



Renzi è in carica da quasi un anno.
Come Monti e Letta prima di lui, sperava di agganciare la ripresa non per meriti suoi, ma al traino internazionale.
Così non è. 
Adesso per lui il tempo stringe.
O sarà un secondo Monti capace solo di aumentare le tasse.
Appare disperato il suo tentativo di estorcere alla commissione europea la possibilità di maggiori spese.
Perché quella è l unica strada che conosce, come tutta la sinistra.
Spendere anche i soldi che non ci sono.
Il redde rationem si avvicina e il bluff del pallonaro fiorentino sarà scoperto a breve, sperando che la crisi continui ancora un anno.
Per questo Renzi vuole la riforma elettorale per andare al voto a primavera. 
Per questo allungare i tempi potrebbe risultare vincente.. 
E, poi, siamo proprio sicuri che alle politiche Renzi riuscirebbe a bissare la percentuale delle europee, con un ben maggior numero di votanti ?



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07 novembre 2014

Una coppia per il Centro Destra



Era prevedibile che l'intervista di Salvini a Libero provocasse reazioni.
Prevedibile e comprensibile perchè chiunque abbia un minimo di amor proprio non può rinunciare a proporsi, ugualmente, per la guida del Centro Destra.
Così Tosi (che ho sempre apprezzato) punta i piedi, ma poichè è persona intelligente non potrà che comprendere come le idee espresse da Salvini rappresentano il sentimento profondo del nostro elettorato e, quindi, ogni distinguo aliena voti e partecipazione, favorendo oggettivamente la sinistra.
La Meloni, invece, sempre su Libero , ha perfettamente capito che Salvini ha giocato bene e tempestivamente le sue carte, infatti non si propone al suo posto, non ne contesta le idee e abbozza solo una difesa di stile, chiedendo che Salvini riporti Berlusconi su quelle idee.
Reazione più veemente quella del vecchio leone che, in una intervista al Carlino ha ribadito la sua volontà di essere nuovamente candidato premier.
Ma, purtroppo, l'età avanza (sono già 78 compiuti) e il massacro nei suoi confronti è culminato con l'estromissione dal parlamento e dalla eleggibilità.
Il Cav spera, sicuramente, ancora di poter ribaltare la sentenza con una (improbabile) nuova sentenza europea, ma la realtà e il realismo ci dicono che non sarà più candidabile.
Allora si metta il cuore in pace e, da padre nobile del Centro Destra, sostenga chi non solo ha più probabilità di vittoria (e francamente mi sembra che Salvoini sia partito meglio e più organizzato di chiunque altro) ma chi rappresenta quelle idee che lui ha sempre sostenuto.
A maggior ragione adesso che, con l'accordo tra Renzi e Grillo, che hanno eletto loro rappresentanti alla corte costituzionale e nel csm con una operazione di killeraggio verso i candidati del Cav, consegue l'ennesima conferma che dei comunisti non ci si può MAI fidare e che ogni accordo con loro è solo masochismo.
Un Salvini candidato premier con un vice che appartenga alla Destra storica e che potrebbe benissimo essere Giorgia Meloni, come suggerisce Buttafuoco, ormai quarantenne, esperta e coerente con le battaglie di una vita.
Il Centro Destra può ripartire da una coppia ... normale.


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06 novembre 2014

Gli Americani verso il ravvedimento operoso



Il risultato delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, con la riconquista repubblicana della maggioranza al Senato e la conferma di quella alla Camera, sembrano indicare che sta passando la follia che portò gli Americani ad eleggere per due volte il Renzi di Washington.
Nel 2008 e nel 2012, con la sostanziale conferma delle elezioni del Congresso nel 2010, gli Americani rappresentarono perfettamente quei soggetti che Giove rende pazzi perchè li vuole distruggere.
Obama ha riportato gli Stati Uniti quaranta anni indietro, alla funesta epoca di Carter, perdendo ruolo e autorevolezza nel mondo.
La stessa politica economica di chiara impronta socialista, istiga un popolo altrimenti laborioso ad piegarsi all'assistenzialismo di stato, tra l'altro proiettando nel mondo un'immagine di sconfitta e di debolezza.
Con il voto del 4 novembre gli Stati Uniti hanno cominciato a cambiare rotta e, come già accadde nel 1980 quando dopo il disastro Carter arrivò Ronald Reagan, è auspicabile, per tutto il mondo, che dopo l'infausta parentesi di Obama arrivi un novello Reagan repubblicano.
Sperando che il nuovo Congresso riesca a mettere la mordacchia al Renzi di Washington per impedire che faccia altri danni.


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