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03 novembre 2014

La rivincita della Destra



Credo siano in pochi a ricordare il 1964 ed io stesso non posso certo affermare di averne memoria, compiendo solo 8 anni e che mi rimane impresso più per lo scudetto del Bologna vinto, dopo la vicenda del presunto doping, nello spareggio di Roma del 7 giugno, che per altri eventi di cui puro ho traccia, come l'elezione di Saragat alla presidenza della repubblica dopo una interminabile serie di votazioni in diretta televisiva (rigorosamente in bianco e nero).
Ma quell'anno si svolsero anche le elezioni presidenziali negli Stati Uniti dove LBJ travolse Barry Goldwater, campione della Destra.
Il risultato non diede adito a dubbi e i democratici conquistarono il Congresso a piene mani.
I Repubblicani sembravano allo sbando.
Eppure da quella sconfitta nacque il successo degli anni settanta e ottanta.
Dopo quella sconfitta i Repubblicani vinsero la Casa Bianca sette volte contro i cinque dei democratici, conquistando anche la maggioranza al Congresso o in un suo ramo.
La reazione dei Repubblicani permise loro una rivincita cui mai avrebbero pensato dopo il lungo regno democratico dei Roosevelt e Truman.
In Italia la sconfitta patita alle europee dal Centro Destra può essere la chiave di volta per una rivincita che sia ben più corposa dei Governi di Berlusconi.
Renzi dimostra tutta la sua evanescenza, con un governo di basso profilo, chiacchiere a non finire, ma nei fatti un peggioramento delle condizioni di vita degli Italiani.
Di tutti gli Italiani, inclusi quelli che si ostinano stolidamente a votarlo ed a concedergli fiducia.
Il debito pubblico, ereditato dal consociativismo dc-pci-psi, è un fardello che se Berlusconi ha contenuto, se, con una politica da taglieggiatori, Monti e Letta hanno contenuto, Renzi sta bellamente appesantendo, spendendo troppo e aumentando le tasse.
E' un gioco destinato al fallimento.
E' da vedere se prima o dopo la ripresa internazionale.
Sì, perchè l'unica carta che può giocare Renzi non dipende da lui, bensì da una ripresa internazionale, che prima o poi arriverà e che trascinerà anche l'Italia, coprendo, ancora una volta, i nostri difetti.
Prima o poi.
Ma il Centro Destra non deve affidarsi solo alla buona sorte, ma deve reagire come fecero i Repubblicani dopo il 1964.
Bene la ricerca di una intesa tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.
Bene anche un padre nobile come Silvio Berlusconi, al quale dobbiamo essere grati per gli ultimi venti anni, ma che sta subendo le ripercussioni delle aggressioni ricevute, unitamente alle pulsioni senili che lo rendono prigioniero di una signorina napoletana con idee bislacche sui principi che informano l'elettorato di Centro Destra.
Tocca allora agli elettori, cominciando dalle elezioni di novembre in Emilia Romagna, dare forza alla parte migliore del Centro Destra.
Il voto in regione, in questa regione, non serve per dare un presidente alternativo alla solita giunta comunista (quelli hanno una base che, come ha detto Salvini, voterebbe anche un posacenere) ma serve per dare una svolta al Centro Destra.
Un successo di Lega e Fratelli d'Italia significherebbe un segnale molto forte sulla volontà dell'elettorato e di quella che, ritengo, sia ancora una maggioranza che Berlusconi chiama "moderata", ma che mi piace definire "conservatrice".
Una maggioranza nella quale cerca di attingere Renzi con iniziative attrattive come la polemica con i sindacati, ma che Renzi non può interpretare quando aumenta le tasse, propone lo ius soli o le unioni omosessuali, conferma l'adesione all'euro.
Una battaglia su questi temi, ancorchè non strettamente locali, può creare i presupposti per una rivincita annunciata, che ci sarà comunque, ma che può arrivare prima di quanto si possa pensare, evitando i danni di un prolungato cinguettio renziano.


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