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24 novembre 2014

Le schede elettorali sono le nostre pallottole



Mentre scrivo non conosco i risultati delle elezioni regionali e, in particolare, i due dati che appaiono più interessanti:
- la percentuale di votanti
- se la Lega in Emilia Romagna sia riuscita a superare Forza Italia.
Sul secondo punto mi sono già ampiamente espresso.
Le oscillazioni di un Cavaliere troppo influenzato dal suo circolo intimo, a cominciare dalla signorina Pascale, rendono impellente non solo una rinnovata leadership dell'intero Centro Destra lasciando a Berlusconi l'onorevole ruolo di Padre Nobile, ma anche un riequilibrio dei rapporti di forza all'interno della Coalizione a favore di quei partiti che maggiormente garantiscono di tenere la barra del timone dritta nei confronti del governo Renzi, dei capricci omosessuali, del buonismo cattocomunista verso immigrati, zingari, occupanti abusivi, dei diktat di Bruxelles, del dirigismo statalista che si traduce in rapine fiscali.
Quindi Lega e Fratelli d'Italia, più che Forza Italia.
Non prendo neppure in considerazione alfaniani, casinisti e montiani.
Sul primo punto leggo che potrebbe arrivare un grande flop in Emilia Romagna, terra rossa, nella quale tradizionalmente votano in massa in esecuzione pedissequa dei voleri del partito e della coop di riferimento.
Non lo so.
Più che una astensione degli elettori comunisti che "non capiscono, ma si adeguano", prevedo una astensione di quelli di Centro Destra.
"Tanto non cambia nulla".
"Tanto sono tutti uguali".
"Tanto nessuno riesce a superare la burocrazia".
"Tanto in Emilia vincono sempre i comunisti".
Non è vero.
Cambia, eccome, se al governo c'è chi abolisce la tassa sulla prima casa, sulle successioni e donazioni, chi riduce le aliquote irpef , chi non aumenta le tasse suoi risparmi, chi non organizza mare nostrum, chi non propone di passare allo ius soli, chi non asseconda i capricci degli omosessuali, chi non accetta ordini da Bruxelles o Berlino, chi non esclude il ritorno alla Lira.
Lo abbiamo visto in passato e mi auguro di tornare a vederlo presto.
L'alternativa, per simili disfattisti, sarebbe prendere il fucile a realizzare una improbabile rivoluzione, con tutti i relativi corollari.
Lo facciano e magari io sarò con loro, ma non si mettano su un piedistallo a pontificare che "tanto non cambia nulla" senza poi fare alcunchè per cambiarlo.
Perchè se non vogliono imbracciare il fucile, possono usare le schede elettorali come pallottole, scegliendo, se non il meglio, il meno peggio.
E sappiamo tutti che il peggio è, oggi, al governo con la faccia di Renzi.
Mentre il meno peggio è stato ribaltato da un complotto internazionale nel novembre del 2011.


P.S.: In base ai primi dati si può, a caldo, azzardare che:

1) il crollo dei votanti in Emilia Romagna (superata dai calabresi) non intacca il potere clientelare delle coop rosse e del partito comunista che perpetua il suo potere: gli assenti hanno avuto torto ancora una volta.

2) la Lega supera e doppia Forza Italia che paga la svolta gaia e immigrazionista di un Berlusconi mal consigliato in famiglia. Salvini adesso ha la responsabilità di andare avanti tutta sulle quattro direttrici che gli hanno consegnato questa affermazione:
no agli omosessuali
no agli immigrati, zingari, occupanti abusivi
no all'europa , all'euro, al fiscal compact, a Maastricht;
no alle tasse.

3) per Grillo è iniziata la discesa.


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1 commento:

Nessie ha detto...

C'è da essere contenti, considerato il triplo intreccio emiliano delle Coop, delle fondazioni bancarie rosse e delle radici saldamente impiantate nel tessuto regionale, in un intreccio indissolubile.

Non sono convinta che l'astensione abbia penalizzato la Lega, a giudicare dei musi lunghi e dalle dichiarazioni di Bonaccini e di Prodi. Nel loro feudo, per loro è comunque una debacle.
Il risultato della Lega è più che apprezzabile.