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19 gennaio 2015

Primarie vuoto a perdere



Di Cofferati, ex segretario cgil ed ex sindaco di Bologna, non mi importa nulla.
Un comunista, per me, resta un comunista, ed ho detto tutto, dovunque si collochi.
Diverso sarebbe se compisse un percorso di ravvedimento operoso dopo la sua vuota demagogia parolaia degli anni da sindacalista e la manifesta incapacità come sindaco.
Doverosamente precisato quale sia il mio sentimento verso la persona e, in genere, verso qualsiasi comunista, riconosco a Cofferati di aver fatto strame di tutta letteratura elegiaca sulle "primarie".
Una letteratura che ha contaminato anche esponenti di Centro Destra, sotto altri aspetti stimabili, come la Meloni e Tosi.
Quello che è accaduto in Liguria è quel che accadrebbe e accadrà ovunque, sulla tradizione politica italiana, si innestasse un corpo estraneo che è la "primaria".
Negli Stati Uniti l'elezione primaria ha un suo significato perchè gli elettori dell'uno o dell'altro partito sono noti e si iscrivono alle liste elettorali di quello specifico partito.
Nel Regno Unito l'istituto del recall, cioè la revoca del mandato al parlamentare eletto, rende pienamente valide le votazioni interne per la scelta del candidato.
In Italia avevamo i congressi dei partiti.
Avevamo le correnti.
Certo, tutti cercavano di acquisire consensi, cioè tessere, ma per poter votare e, ancora più, per poter essere eletti occorrevano requisiti quale la cittadinanza, la residenza, ma soprattutto una anzianità di iscrizione (previa presentazione di uno o più vecchi iscritti già in possesso dei relativi requisiti) che poteva variare da sei mesi ad un anno.
Quindi non si facevano votare e tanto meno eleggere, gli ultimi arrivati che, senza avere mai messo denaro e neppure la faccia nelle attività di partito, arrivano in massa per votare la figurina di comodo del momento.
L'unica altra alternativa è chiedere un contributo di iscrizione che non sia limitato ai due euro simbolici pretesi dai comunisti, ma vi aggiunga qualche zero, in modo da rendere particolarmente onerosa la raccolta di truppe cammellate o l'iscrizione per "capriccio" o provocazione.
Il tutto senza considerare che la leadership non si acquisisce con le primarie, ma è un composto di carisma, fascino, oratoria, progettualità, che possa ispirare e far sognare i propri simili.
Se, infatti, vediamo le primarie comuniste che hanno eletto in sequenza i vari Prodi, Veltroni, Bersani, constatiamo che, fino al chiacchierone parolaio di Firenze che infatti viene considerato il figlioccio di Berlusconi e non dei sunnominati, sono stati eletti tutti i burocrati di partito i cui discorsi sono sommamente soporiferi e più che altro provocano l'orchite.
Il Centro Destra prenda coscienza che le primarie sono un vuoto a perdere e tornino al sistema dei congressi di partito.
Il leader del partito più votato, divenga quindi il leader della Coalizione, salvo l'emergere di una figura fuori dagli schemi e dai partiti che possa rappresentare il nuovo Berlusconi.


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1 commento:

Nessie ha detto...

Hanno mandato cinesi e altri extra comunitari a votare senza nemmeno essere in regola con la residenza e cittadinanza, tanto per gonfiare i numeri. Certo però che il Cinese fatto fuori dai cinesi, fa proprio ridere :-)