Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 marzo 2015

Se adesso toppa anche la Gelmini ...



Non bastava un Cav dimesso, accerchiato e consigliato (male, malissimo) dalla signorina Pascale (con tanto di invito a cena per il signor Guadagno) e dalla senatrice Rossi ?
Non bastava una Forza Italia che applaude giuliva l'onorevole Carfagna che propone un disegno di legge per assecondare i capricci degli omosessuali ?
Non bastava una animalista come l'onorevole Brambilla che adesso vorrebbe il carcere per chi mangia il coniglio ?
No, non bastava.
Persino l'onorevole Gelmini (che stimavo e consideravo una delle teste pensanti di Forza Italia) si è lasciata andare dichiarando che il loro (di Forza Italia) modello è Sarkozy non Marine Le Pen.
Ma nessuno le ha detto che Sarkozy ha potuto conquistare una grande vittoria alle provinciali francesi solo perchè ha rifiutato ogni apparentamento con la sinistra ed ha sposato le tesi di Marine Le Pen su immigrazioni e Identità Nazionale ?
Così Forza Italia, schizzinosa e radical chic (poco chic e troppo radical) continuerà a perdere voti e ... meno male che Salvini e la Meloni ci sono !


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30 marzo 2015

Il nemico è Renzi, non Forza Italia



Come ai tempi del vero Berlusconi, le frasi che sento pronunciare da Salvini sembrano tratte dai miei pensieri.
Ieri, ad esempio, il gr1 ha riportato una brevissima dichiarazione del segretario della Lega che, a margine del comizio a Torino (con la ovvia, annessa violenza della sinistra cosiddetta "antagonista" che ci dice quanto Salvini faccia paura e sia nel giusto) parlando delle fibrillazioni nel Centro Destra si è elevato rispetto ai Toti, ai Romani e ai Fitto, dicendo che il nemico comune, da battere, è Renzi, non Forza Italia.
Tra Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega non può che esserci una alleanza e una sana concorrenza per offrire agli elettori di Centro Destra quell'ampio spettro tra cui scegliere.
Poi saranno la credibilità, le proposte e le priorità indicate dai singoli partiti a decretarne il successo, fatta salva l'alleanza complessiva.
Mi sembra peraltro certo che se Forza Italia dovesse affidare a Mara Carfagna (bellissima donna, per carità) il coordinamento, l'elettore di Centro Destra non può dimenticarne la deriva omolatra che l'ha portata persino a presentare un disegno di legge che consentirebbe agli omosessuali di unirsi tra loro.
Forza Italia non incolpi, quindi, Salvini se gli elettori di Centro Destra sceglieranno Lega o Fratelli d'Italia.


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29 marzo 2015

Assolti. Chi paga ?



Sollecito e la Knox sono stati assolti definitivamente per non aver commesso il fatto (l'uccisione della loro amica Meredith).
Risultato ottenuto dopo otto anni, cinque processi, alcuni anni di INGIUSTA detenzione e la giustizia italiana ancora una volta sbeffeggiata (giustamente) in tutto il mondo.
Venerdì quella stessa cassazione (sia pur con altri magistrati) che aveva cassato la sentenza assolutoria di appello e rinviato ad un nuovo appello che a sua volta, riprendendo la decisione di primo grado, aveva condannato i due ragazzi, li ha invece assolti.
La confusione è totale.
Una dozzina di magistrati hanno condannato i due, li hanno fatti penare in galera per alcuni anni spendendo soldi pubblici per il processo.
Altrettanti magistrati (più o meno) ne hanno decretato l'innocenza.
A questo punto, visto che chi ha l'ultima parola ha "ragione", i primi magistrati dovrebbero essere condannati al risarcimento delle spese e dei danni provocati dall'ingiusta detenzione.
Sì, perchè c'è una bella differenza tra la colpevolezza e quasi trent'anni di galera e l'innocenza per non aver commesso il fatto !
Come è possibile prendere una topica simile ?
E se c'erano dei dubbi (come presumo che ce ne fossero nella interpretazione e nella valutazione degli indizi, perchè evidentemente prove non esistevano) allora "in dubio pro reo", cioè andavano comunque assolti perchè il principio, sempre valido (che si tratti di Berlusconi o di Sollecito) è che la condanna deve essere pronunciata oltre ogni ragionevole dubbio, essendo preferibile avere un colpevole libero, che un innocente in galera.
Dubito, però, che nonostante le chiacchiere di Renzi, Orlando e Alfano, qualcuno di quei giudici pagherà anche solo una lira, anzi probabilmente sono già in pista per giudicare di nuovo, senza essere sfiorati da dubbi o da rimorsi.


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28 marzo 2015

Illusione


La stampa di regime strombazza ai quattro venti i "risultati positivi" in economia.
Nuovi contratti a tempo indeterminato, "segnali" di "ripresa", ottimismo registrato dalle statistiche.
Tacciono invece sulle cause di questa ritrovata visione rosea sul futuro e quando uno, anche se si chiama Draghi, le rivela, le sue parole, solitamente onorate dei titoloni di prima pagina, vengono relegate nelle pagine interne e, spesso, neppure citate per riportare altre parti del discorso, meno compromettenti.
Ma Draghi ha detto una verità inconfutabile.
Quei "segnali" di ripresa derivano essenzialmente da tre fattori:
- il calo del prezzo del petrolio
- il calo dell'euro
- l'acquisto massiccio di titoli di stato da parte della BCE.
Nessuno, NESSUNO !, di quei fattori deriva da un'azione del governo Renzi.
Gli sbandieratissimi 79mila nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato sono nei primi due mesi dell'anno, prima che cominciasse ad entrare in vigore il Giobàt di Renzi.
Renzi è stato capace solo di aumentare il debito pubblico e le tasse (sui fondi pensione come sui risparmi) oltre a proporre una attività legislativa finalizzata solo a puntellare il suo potere (legge elettorale macchinosa e cervellotica, riforme istituzionale che tolgono al Popolo la possibilità di eleggere i senatori e i consiglieri provinciali per trasformarli in organismi di nominati) provvedimenti tesi ad accattivarsi i voti di lobbies tanto potenti quanto devastanti per il tessuto sociale e morale della Nazione.
Renzi ha un solo elemento a suo favore: il fondoschiena.
Gli è infatti riuscito quello che non è riuscito a Letta e Monti: essere a palazzo Chigi nel momento in cui l'economia mondiale sta riemergendo e trascina, inevitabilmente, l'Italia che verrebbe trainata ugualmente con chiunque altro o anche senza alcun governo.
Quando il petrolio tornerà ad aumentare, l'euro recupererà sul dollaro e Draghi non potrà più acquistare titoli di stato anche usando i soldi altrui, resteremo con una politica macchinosa e cervellotica nelle sue strutture, con un senato di nominati, con un debito pubblico gonfiato a dismisura e delle tasse oppressivo che neppure lo Sceriffo di Nottingham avrebbe mai sognato di imporre.
E tutti quelli che avranno sostenuto Renzi con il loro voto si sveglieranno.
Ma sarà troppo tardi, perchè contro Renzi bisogna agire subito, sostenendo l'unica opposizione reale, quella di Salvini e della Meloni.



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27 marzo 2015

Perchè no al reato di omicidio stradale


Ad ogni morto a seguito di un incidente stradale, si torna a parlare di creare una nuova tipologia di reato: l'omicidio stradale.
Ho il massimo rispetto e comprensione per chi ha avuto un proprio affetto spezzato in un incidente stradale e capisco la loro rabbia e la loro aspirazione ad una "vendetta" (anche se rifiutano di considerarla tale).
Non solo la capisco ma la approvo: è giusto che chi uccide un'altra persona paghi e paghi tutto.
Ma non istituendo un altro reato che si aggiungerebbe a quello di stalking ed a quelli che vorrebbero configurare di "negazionismo", "femminicidio" ed "omofobia".
Creare nuovi reati, oltre ad appesantire il nostro codice ed a consegnare ancor più potere ai magistrati (e già queste sono motivazioni sufficienti per ambire a ridurre le previsioni di reato, non ad aumentarle) non porrebbe fine al reato che si vuole colpire.
L'omicidio e il furto sono reati e punibili dalla notte dei tempi, ma gli assassini e i ladri continuano ad esistere.
Se si vuole difendere la società dai pirati della strada come dagli assassini (e non fa alcuna differenza che uccidano una donna, un omosessuale, un ebreo o un uomo che non appartenga a nessuna delle categorie "protette") è necessario fare in modo che i magistrati cessino di interpretare le leggi con il filtro della loro personale ideologia e che i rei scontino, fino all'ultimo minuto dell'ultimo giorno, la pena per intero.
Senza di ciò possono rendere reato qualunque fatto, ma continuerà ad essere compiuto e non si porrà la società al riparo da eventuali reiterazioni.


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26 marzo 2015

La scuola secondo Poletti



Il perito agrario Giuliano Poletti, ministro per il lavoro e per lungo tempo presidente delle cooperative rosse, dice la sua sulla scuola.
Sono circa cento anni che gli studenti fanno tre mesi (quasi quattro ai miei tempi) di vacanza.
A me non sembra che siamo usciti male.
Forse oggi escono più ignoranti, ma non è colpa loro, bensì della devastazione operata dalla scuola di massa, dallo stravolgimento della scuola vera, quella gentiliana, che aveva nella rigorosa e rigida divisione tra classico, scientifico e tecnici, un avviamento alla vita, anche lavorativa.
Poletti, dimostrando scarsa conoscenza di quanta fatica voglia dire studiare, vorrebbe imporre un solo mese di vacanza e spedire i ragazzi al lavoro per i restanti due.
Una mentalità da vero comunista, che non sa il significato della parola "Libertà".
Un modo per irregimentare la gioventù italiana, già sin troppo inquadrata da quegli strumenti infernali che sono offerti da internet.
Ma anche un comodo sistema per istigare i peggiori sentimenti di chi ha sempre visto lo studente come una sorta di privilegiato non avendo, nei suoi anni giovanili, potuto o voluto studiare.
Meglio che Poletti torni ad occuparsi delle cene per la raccolta di fondi al suo partito, è sicuramente più nel suo ambiente.


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25 marzo 2015

Colpo di grazia



Conan Doyle faceva dire al suo Sherlock Holmes che una coincidenza è solo una coincidenza, ma due coincidenze diventano una possibilità.
Berlusconi, sempre più in balia di un circolo che non mi sembra proprio magico visti i risultati, spinto dalla signorina Pascale invitò a cena il signor Guadagno.
Così si giocò qualche centinaio di migliaio di voti passati a Salvini.
Adesso la signora Carfagna annuncia giuliva un suo disegno di legge per i "diritti" degli omosessuali.
Ma quali "diritti degli omosessuali" ?
Gli omosessuali, in quanto tali, non hanno diritto ad alcun diritto speciale.
Gli unici diritti riconosciuti e riconoscibili sono quelli per tutti i cittadini.
Se la signora Carfagna riuscirà a convincere il Cav a sostenere questa ennesima fola, altre centinaia di migliaia di voti se ne voleranno via, dando il colpo di grazia ad una già barcollante Forza Italia.
Senza acquistarne neppure uno.
Perchè gli "omofobi" non voteranno più per chi propone una società alla deriva, ma gli "omolatri" sono sempre stati dall'altra parte (come una volta, quando era in forma, disse lo stesso Cav ...).


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24 marzo 2015

Interessi convergenti



Non esiste più una stampa libera in Italia.
E' un dato di fatto.
Le reti giornalistiche Mediaset accarezzavano il putto fiorentino quando era in atto la liason con il Cav e hanno cominciato a fare (peraltro fattiva) opposizione solo dopo la rottura.
Sulla rai meglio stendere un velo pietoso.
Un giornalista di nome Alberico Giostra riesce a fare propaganda per Renzi persino durante la rassegna stampa delle 5,30 del mattino.
Si dovrebbe solo leggere i titoli e parti di articoli.
Ma quando è costretto a leggere titoli o editoriali che pensa siano sgraditi al suo referente politico, ecco che si sente in obbligo di chiosarli (ovviamente senza contraddittorio) a volte (come per un editoriale di Sallusti tre settimane fa) occupando più tempo con le sue considerazioni che a leggere l'articolo.
Figuriamoci quindi i giornali radio e televisivi.
La stampa era già allineata a Bruxelles da tempo, tributaria com'è dei propri editori che vogliono essere presenti nelle consorterie finanziarie internazionali e, adesso, si aggiungono pure il Giornale e Libero.
Quando c'è da oscurare Salvini o la Meloni o quando c'è da da raccontare la favola della non vittoria del Fronte Nazionale alle amministrative in Francia, titolando, addirittura, come ha fatto l'edizione online di Libero, "messaggio a Salvini dalla Francia Le Pen battuta dal vecchio Sarkò".
Gli interessi appaiono convergenti.
Da un lato la vecchia guardia del Centro Destra, raccolta attorno al Cav, non vuole mollare lo spazio politico che Salvini e la Meloni si stanno (legittimamente) prendendo.
Dall'altra la sinistra ha tutto l'interesse ad avere un interlocutore indebolito dalla magistratura e dall'età anzichè due quarantenni rampanti e con le idee assolutamente chiare.
Ma c'è anche un altro interesse convergente che è quello di irretire le menti più deboli e facili da influenzare.
Purtroppo uno sport nazionale è quello di accorrere in aiuto del vincitore e saltare sul suo carro.
Accadde già nel 1860 nel Regno delle Due Sicilie, patria del Gattopardo, poi ancora nel 1922 con la Marcia su Roma dove l'Italia intera divenne Fascista e, percorso inverso, nel 1945 quando tante camicie nere furono cambiate con quelle rosse.
E poi con la caduta della prima repubblica e l'avvento di Berlusconi (1994), la sua caduta (1996), la sua resurrezione (2001) e caduta (2006) e resurrezione (2008) e caduta di nuovo (2011).
Adesso accade con Renzi che deve essersi scoperto a capo di una autentica corte dei miracoli.
Così proiettare l'idea che si sarebbe fermata la marcia dei "populisti" può servire a indurre qualcuno a tornare all'ovile.
Ma chi lo facesse, chi si facesse convincere a rinunciare al voto per Salvini e la Meloni per preferire il "vecchio" Berlusconi o, peggio ancora, uno di sinistra (chiunque, che sia il "vecchio" D'alema o il "giovane" putto fiorentino) non farebbe altro che prolungare l'agonia di un sistema ormai marcio fin nel midollo.
In Francia hanno cominciato a capirlo e, contrariamente alla becera propaganda di un paio di disperati che mascherano la sconfitta parlando di successo delle forze "repubblicane" (la versione francese del nostro ignobile "arco costituzionale") il Fronte Nazionale cresce e si consolida.
Le elezioni di domenica erano amministrative, locali.
Un partito come il Fronte Nazionale, prettamente ideologico, marcatamente ideologico, ha oggettive difficoltà anche a presentare candidati che si espongano in ambito locale, dove il potere dei notabili è più immediato e devastante di quello nazionale.
Ciononostante il Fronte Nazionale è passato dal 15 al 25% in soli quattro anni, consolidando le sue strutture locali che diventeranno anche un traino per il voto nazionale.
E per impedire ai candidati del Fronte Nazionale di vincere, Sarkozy ha, da un lato, dovuto fare comunella con altri due partiti , dall'altro adottare temi e argomenti del Fronte Nazionale.
Non che io creda a Sarkozy che, se fosse nuovamente eletto presidente, non tornerebbe a fare quello che ha sempre fatto, ma il fatto stesso che questa volta ha dovuto impugnare la sciabola contro l'immigrazione e costretto a dichiarare che al secondo turno non si accorderà con il Fronte Nazionale (come sempre, sbagliando) ma neppure con i socialisti, è sicuramente un passo in avanti perchè, volente o nolente, consolida una mentalità di Destra.
La lunga marcia dei partiti "populisti, razzisti, xenofobi, omofobi" verso il governo continua, piaccia o meno ai giornalisti compiacenti verso i propri editori.



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23 marzo 2015

Cronache da una civiltà morente



La cronaca quotidiana, le notizie dei giornali, giornali radio, telegiornali, offrono uno spaccato del viale del tramonto della nostra Civiltà.
Ieri ne Il Giornale, ho letto di una occupazione importante affidata dal governo ad un comitato (immagino lautamente stipendiato ...) : redigere le linee guida per un linguaggio rispettoso di entrambi i generi.
Sappiamo che i dipendenti pubblici sono in abbondante sovrannumero, esattamente come debordante è il debito pubblico.
Si potrebbe immaginare che i dipendenti pubblici venissero utilizzati al meglio, ma evidentemente così non è e si istituisce un comitato che deve deliberare sul sesso degli angeli.
Nella stessa giornata il giornale radio delle sette del mattino annunciava che i decreti attuativi per il Giobàt di Renzi sono fermi perchè la ragioneria di stato non li passa mancando la copertura.
E aggiungeva che per evitare aumento dell'iva e delle accise sulla benzina il governo dovrà trovare dieci miliardi di euro, da tagliare dalla spesa pubblica.
Seeee , questo governo che la spesa pubblica pensa solo ad aumentare ?
Ma il governo si preoccupa di dire "avvocata" anzichè "avvocatessa" o "cittadinanza" invece del maschile "cittadini", come da tabella a lato scansionata da Il Giornale del 22 marzo 2015, pagina 7.
Il giorno prima, poi, un telegiornale annunciava come l'abbigliamento e il comportamento maschile fosse sempre più influenzato dalla moda femminile e si compiaceva nel mostrare uomini (?) che si accrocchiavano (non ricordo la definizione francese dell'acconciatura) i capelli come una vamp del teleschermo o che si esibivano in passerella con le gonne, spacchi e mini incluse: uno spettacolo per pervertiti.
Il servizio concludeva: il prossimo passo saranno i tacchi a spillo ...
Sono sempre più contento di compiere sessanta anni il prossimo anno, presumibilmente vedrò solo l'inizio della fine di questa Civiltà che ha "un grande avvenire dietro le spalle".
Nel frattempo posso solo, amaramente, dire "ha da venì il Califfo", giusto per togliermi il gusto di vedere da chi e come verrebbero affrontate le sanguinarie armate dell'Isis.
A colpi di gonne e tacchi a spillo ?
O disquisendo sull'uso del maschile e del femminile ?




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22 marzo 2015

Bergoglio a Napoli



Dopo aver guardato l'ennesimo pareggio del Bologna, ho acceso la radio per ascoltare un notiziario.
Parlavano del vescovo pro tempore di Roma in visita a Napoli e dello scioglimento, per metà, del sangue di San Gennaro.
Il commento del vescovo di Roma: bisogna avere più conversioni.
E se avessimo invece una chiesa più in sintonia con i sentimenti profondi di questa Nazione invece di ripetere sempre di accogliere i clandestini (che tali restano anche se il reato è stato cancellato e adesso li chiamate "migranti") ?

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21 marzo 2015

Le mani di Renzi sugli appalti



Lupi costretto alle dimissioni senza neppure essere indagato.
Non possiamo consentire che un magistrato possa, indagando qualcuno, decidere chi possa essere o continuare ad essere ministro e chi no, chi possa essere sindaco, parlamentare, consigliere o anche solo candidato. 
Ancor meno possiamo consentire che una intercettazione diffusa ad arte costringa qualcuno alle dimissioni o a non candidarsi quando non è neppure indagato. 
Lupi non mi piace.
Non dimentico che ha abbandonato Berlusconi nel momento del bisogno per tenersi una poltrona che oggi gli hanno sfilato.
Lupi merita l'oblio politico ed elettorale, ma il problema, oggi, è il vilipendio della Sovranità Popolare.
Perchè, del resto, chi decide che una intercettazione sia diffusa e un'altra no ?
Chi decide se un ministro chiacchierato - ma non indagato ! - debba dimettersi (vedi Lupi) e altri no (vedi Poletti e Boschi) ?
Perchè le parole di Lupi intercettato sono meschine, ma perchè per il caso Poletti-Buzzi e quello Boschi padre e figlia è tutto finito nel silenzio e per Lupi padre e figlio si è sollevato un polverone così micidiale da non lasciare scampo a Lupi ?
E mentre Alfano si barrica sulla sua poltrona abbandonando, uno alla volta, i suoi alleati, Renzi, con l'interim e presumibilmente dopo con la nomina di un suo sodale, mette le mani anche sul ministero degli appalti pubblici.

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20 marzo 2015

Da Costantinopoli a Roma



E' detto popolare parlare di "sesso degli angeli" quando il nemico è alle porte.
Deriva dalle inutili discussioni che i vescovi e i nobili bizantini intrattenevano, quando gli Ottomani già assediavano l'antica capitale dell'Impero Romano d'Oriente e anche quando, nel 1453, stavano per prenderla.
A Roma, nel 2015, sembra di assistere alle stesse, stucchevoli, discussioni: la corruzione, gli appalti, gli omosessuali, l'accoglienza per gli immigrati, la spesa pubblica.
Intanto, a soli 140 chilometri dalla Sicilia, quella che una volta era terra punica, torna ad essere bagnata dal sangue di Italiani.
E il governo di sinistra manda la Marina Militare a raccogliere in mare e portare in casa nostra migliaia di clandestini di cui non conosciamo nulla.
Quos vult perdere, Iupiter dementat prius.

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19 marzo 2015

Dieci piccoli alfaniani



E dopo la De Girolamo, si apprestano a far fuori anche Lupi.
Barricato Alfano al Viminale, l'unica che sembra abbia capito che aria tira è la Lorenzin che si è immediatamente costituita nella corrente renziana degli alfaniani.
E, infatti, nonostante guidi un dicastero tra i più esposti al clientelismo, alle inefficienze e alle inchieste, vive beatamente tranquilla la sua gravidanza.
La domanda sorge spontanea: ma Alfano si ricorda della trama di Dieci piccoli indiani ?
No, non credo, perchè Alfano manca del "quid" e non solo di quello, per cui non riesce a capire che fuori dal Centro Destra verranno mangiati uno alla volta.


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18 marzo 2015

Da due volte innocente a mostro



Lunedì e martedì telegiornali, giornali radio e quotidiani hanno commentato e declinato le motivazioni con le quali è stato condannato Stasi per l'omicidio di Garlasco, dopo che altre due corti lo avevano pienamente assolto.
Non è mia intenzione valutare nel merito la colpevolezza o l'innocenza di Stasi, non sono appassionato di cronaca nera reale (mentre adoro i gialli di fantasia).
Evidenzio come, per un evento accaduto otto anni fa, quindi "a bocce ferme", dei giudici abbiano deciso in un modo e altri giudici in modo diametralmente opposto, anzi hanno espressamente evidenziato errori nelle indagini e nei giudizi.
Ma i fatti sono sempre quelli: Stasi due volte innocente, è stato trasformato con questa ultima sentenza in un abominevole mostro.
Come possiamo avere fiducia in questi magistrati e in questa giustizia ?
Non possiamo.
A meno che chi sbaglia (e qui più che un errore è una colpa grave) non sia punito, personalmente (non che sia lo stato, cioè noi con le nostre tasse, a pagare per gli errori altrui: quando mai accade in un ambiente lavorativo ?) e duramente.
Ma chi punire ?
I giudici che per due volte lo hanno assolto o quelli che l'hanno condannato ?
Ecco il grave vulnus causato da questa e tante altre vicende analoghe: non lo sappiamo.
Ci sarebbe, in questo caso, una terza via: la colpevolezza non è certa al di là di ogni ragionevole dubbio.
Allora, in questo caso, Stasi non dovrebbe andare in galera, perchè un principio antico di giustizia afferma che è meglio un colpevole libero, di un innocente in galera.
Ma così, adesso, tutti noi rimaniamo con una fiducia sempre più ridotta verso una magistratura che con simili sentenze contrastanti delegittima se stessa e tutta la giustizia italiana.

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17 marzo 2015

Alfano pone l'aut aut a Berlusconi



Pare che Alfano, dimostrando una assoluta coerenza ideale e una profonda affidabilità nelle scelte, chieda a Berlusconi di rompere con la Lega se vuole che sia appoggiato Caldoro in Campania.
Programmi di governo ?
Persona da stimare ?
No, solo una questione di schieramenti e di poltrone.
Berlusconi mi sembra molto incerto, allora mi permetto di dargli un suggerimento gratuito.
Dica sì ad Alfano, con l'unica condizione che anche Alfano, per ricostituire un "centro moderato" molli Renzi ed esca dal governo.
Scommettiamo che Alfano, come al solito, preferirà la poltrona oggi, al domani dei "moderati" ?


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16 marzo 2015

La Nuova Destra alla prova di resistenza



La sinistra e le consorterie finanziarie internazionali che dirigono la politica italiana hanno così paura della Nuova Destra impersonata da Salvini e dalla Meloni, da cercare una nuova sponda, prima impensabile.
Evidentemente l'aver provocato l'ennesima finiata (dopo Fini e Alfano) con Tosi non deve essere ritenuto sufficiente per dormire sonni tranquilli e così stanno orchestrando una campagna di stampa per indurre Berlusconi, l'odiato e deriso Cavaliere, ad abbandonare l'alleanza con la Lega per abbracciare l'impossibile causa della corsa a perdere (a far perdere, più che altro) di Tosi.
Leggo e ascolto per radio commenti che si possono riassumere così: Berlusconi è irritato per l'autonomia di Salvini e preoccupato per la crescita della Lega così potrebbe decidere di sostenere Tosi nel quadro di una alleanza "moderata" con Alfano e Passera.
In questo quadro la pedina di scambio sarebbe la Campania.
Far perdere il Veneto a Zaia ed alla Lega e in cambio verrebbe concessa la Campania al berlusconiano socialista Caldoro, anche perchè il vincitore delle "primarie" comunista è quel tal De Luca, inviso a Renzi e con la spada di Damocle della Severino sulla testa.
Non dubito che, in Forza Italia, ci sia una parte dei dirigenti, che verrebbero naturalmente messi in disparte nella Nuova Alleanza a primato leghista, che preferirebbe tradire l'elettorato e stringere accordi contro natura con Renzi e la sinistra.
E qui è la prova di resistenza della Nuova Destra.
Saper dire: me ne frego !
Me ne frego se Berlusconi sarà così irretito dai suoi consiglieri fraudolenti da scegliere Tosi.
Me ne frego se con tale scelta il Cavaliere regalerà il Veneto ai comunisti.
Me ne frego se i "moderati" stringeranno un accordo con i comunisti.
Me ne frego e continuo per la strada che ho intrapreso, quella strada che dice pane al pane e vino al vino sui tempi che sono importanti per la vita dei cittadini.
Me ne frego e continuo la mia battaglia contro l'euro e per la Sovranità Nazionale.
Me ne frego e continuo al mia battaglia contro la deriva morale che quello stesso parlamento europeo che vuole cancellare le Nazioni ha posto come "diritto umano" perchè solo con solide fondamenta morale, le stesse che appartengono alla nostra Tradizione, possiamo ricostruire il tessuto connettivo di una società civile.
Me ne frego e continuo la mia battaglia contro l'immigrazione, i clandestini, il barbaro ius soli, perchè credo nella Identità di una Nazione e nella difesa del nostro tradizionale modello di vita.
Me ne frego e continuo nella battaglia contro lo stato padrone e predone, perchè i guadagni di un cittadino devono prevalentemente rimanere nelle tasche di chi li produce che è poi l'unico a saperli spendere nel modo migliore, senza farseli taglieggiare con tasse fuori da ogni legittimità.
Me ne frego e continuo la mia battaglia contro la criminalità dilagante, ignorata da chi vive al riparo degli scudi formati dalle migliaia di uomini delle Forze dell'Ordine distolti dal servizio per fornire scorte a personaggi che non le meritano e che, se fossero convinti delle loro idee, avrebbero anche il coraggio di presentarsi senza nascondersi dietro coraggiosi servitori di uno stato che non li merita.
Me ne frego e continuo la mia battaglia per una rivoluzione nella giustizia, nell'istruzione, nella sanità, perchè siano al servizio dei cittadini e non di una ideologia o di un facile clientelismo elettorale.
Dalla Nuova Destra mi aspetto questo colpo di reni, a prescindere dalle scelte altrui e dalle infidi politiche eterodirette dalle consorterie finanziarie internazionali che non vogliono un'Italia in piedi, ma sempre e solo in ginocchio, prona e suddita.



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15 marzo 2015

Tosi voltagabbana aiuta a fare chiarezza



Non tutto il male viene per nuocere.
La decisione (non saprei dire quanto autonoma o quanto eterodiretta) di candidarsi a perdere come governatore del Veneto serve unicamente per sottrarre voti a Zaia e favorire la candidata comunista, ma aiuta anche a fare chiarezza.
La nuova Lega, alleata con i Fratelli d'Italia, ha voltato pagina e assunto posizioni assolutamente condivisibili per la gran parte dell'elettorato di Centro Destra.
Tosi, dichiarando la sua volontà di allearsi con Alfano (che governa con Renzi) , con Passera (ministro di Monti e collegamento con le consorterie finanziarie internazionali ed antitaliane) e con una Forza Italia "recuperata" al partito popolare europeo (che comanda sull'unione sovietica europea assieme ai socialisti di Schultz) si dimostra "altro" rispetto al Centro Destra alternativo, distinto e distante dalla sinistra.
Di più, la posizione di Tosi, Alfano, Passera e di una eventuale Forza Italia schierata con loro è funzionale a Renzi al quale vorrebbe regalare il Veneto come Monti regalò (e non perde occasione di ricordarlo) l'Italia.
Monti, infatti, continua a sostenere che solo grazie ai voti che lui ha sottratto alla coalizione di Centro Destra nel 2013 ha impedito a Berlusconi di tornare a vincere.
Infatti il Centro Destra perse il bonus del maggioritario per soli centoventimila voti.
Del resto non ci possono essere posizioni intermedie.
Le tasse o le si amano (sinistra) o le si considerano un male necessario ma da contenere nei minimi termini (Destra).
L'immigrazione o la si accetta favorendo lo ius soli, l'accoglienza, lo sciamare dei clandestini sulla nostra terra con tutte le conseguenze del caso come vuole la sinistra (e Alfano) , o la si contrasta come vogliono Salvini e la Meloni.
L'omosessualità o è normalità o non lo è.
La droga o è un male o non lo è.
Euro sì o euro no.
L'ordine pubblico o deve essere mantenuto reprimendo rapinatori, devastatori di città, lanciatori di estintori, ladri e scippatori, oppure si lasciano i cittadini in balia dei delinquenti.
Tosi ha scelto le posizioni della sinistra, con la foglia di fico del "moderatismo" che da sempre significa cedimento, tristezza e modestia.
Ha fatto chiarezza sulla sua persona e sulle sue scelte.
I Veneti sceglieranno non solo per loro ma anche per tutti noi e ci diranno se la fine del tunnel potrà essere vicina (se la Lega vincerà anche contro Tosi, Passera, Alfano e le consorterie internazionali del ppe) o se la marcia sarà ancora lunga e dovremo prepararci ad una guerra di trincea.



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14 marzo 2015

Waterloo e la dignità di una nazione



Sul primo momento avevo sorriso per la richiesta (accolta) dei francesi ai belgi di non coniare una moneta da due euro commemorativa della battaglia di Waterloo del 1815, duecento anni fa.
Poi ho capito che la dignità di un popolo, di una nazione emerge anche nella celebrazione delle vittorie e nella volontà di cancellare il ricordo delle sconfitte.
Ed ho capito perchè (giustamente) ci disprezzano.
Chissà quante risate, infatti, si faranno alle nostre spalle che non solo da settanta anni celebriamo una rovinosa sconfitta, ma ne abbiamo anche elevato la data simbolo a festa nazionale.
Loro si oppongono con successo alla commemorazione di una sconfitta di duecento anni fa che divide i francesi dagli altri europei.
Noi eleviamo a festa nazionale una data simbolo di una sconfitta di settanta anni fa che divide degli italiani da altri italiani.
Chi ha più dignità ?



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13 marzo 2015

Mistificazioni in azione



Come già era accaduto con Alfano, Fini e, prima di loro, Follini, Casini, ma anche, Formentini e i demonazionali (qualcuno se li ricorda ancora ?) è entrata in azione l'opera mistificatoria che vorrebbe accreditare Tosi come antagonista alla pari di Salvini.
Leggo e ascolto di spaccatura, divisione, caos nella Lega, esattamente come, con i sopra citati predecessori del sindaco veronese, si era tentato di far credere per Forza Italia, il Centro Destra, l'MSI e la stessa Lega per il caso Formentini (altro disperso).
La realtà è ben diversa.
Tosi non ha spaccato la Lega perché le idee che sostiene Salvini appartengono alla pancia del militante ed elettore leghista e, probabilmente, della gran parte di quello del Centro Destra ben felice di vedere qualcuno che le interpreta senza timori, senza preoccuparsi di pestare i piedi ai politicamente corretti, senza chiedere permesso.
Il problema è tutto di Tosi.
O sostiene idee diverse e allora diventa l'ennesimo clone di Renzi, oppure sostiene le stesse idee di Salvini e allora denuncia la sua azione come esclusivamente dettata da inconfessabili interessi che nulla hanno a che vedere con quelli dei Veneti.
In ambedue i casi diventa irrilevante e non si capirebbe perché qualcuno dovrebbe votarlo quando ha a disposizione i portatori originali di quelle idee.

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12 marzo 2015

Si scrive Tosi, ma si legge Fini



Non possiamo certo sapere dei privati colloqui tra Salvini e Tosi, possiamo solo constatare che il sindaco di Verona, biliosamente ostile all'ottimo Governatore Luca Zaia la cui riconferma è interesse per tutti i Veneti, ha mostrato una natura molto simile ai vari Fini, Follini, Alfano.
Cioè a quei personaggi che, giunti in un ruolo di rilievo, hanno continuamente ostacolato l'azione di coloro cui volevano soffiare il posto, fino all'atto più ripugnante che possa esserci: cambiare partito senza rinunciare agli incarichi ricoperti in virtù dell'appartenenza a quel partito.
Follini è così finito nel pci/pds/ds/pd, Fini alla casa di riposo speditovi dagli elettori e Alfano a fare il giullare di Renzi, finchè almeno a questo garberà averlo intorno.
E Tosi ?
Si vocifera di una alleanza con l'inconsistente partito di Passera (un collegamento con le consorterie finanziarie internazionali) e con Alfano (un collegamento con i comunisti cui vorrebbe rendere un prezioso servizio danneggiando Zaia).
Affari suoi.
Certo, da oggi fino alle elezioni la stampa e la televisione asserviti ai comunisti metteranno Tosi al centro del cono di luce e lui farà la ruota come il pavone che ha dimostrato di essere.
E più attaccherà la Lega, più sputerà veleno su Salvini, su Zaia e nel piatto in cui, finora, ha mangiato, più otterrà gli applausi della intellighenzia italiana, serva del potere.
Poi, qualunque sia il risultato, che riesca a danneggiare Zaia e i Veneti consegnando la regione ai comunisti, sia che questa manovra repellente non gli riesca, finirà nell'oblio, come merita.
Perchè chi si dimostra inaffidabile una volta, non potrà mai essere considerato affidabile neppure da coloro che ha aiutato con le sue giravolte.
Si scrive Tosi, ma si legge Fini o, se preferite, anche Alfano o Follini.

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11 marzo 2015

Uomini, ominicchi e quaquaraqua



Oggi, alla camera, si sono visti gli Uomini, che hanno votato contro una pessima modifica costituzionale che conserva il senato (quindi non porta alcun risparmio) rendendolo di nominati, espropriandolo così al voto ed al consenso popolare, rendendolo uno strumento nella mani di chi governa, come nelle dittature e nelle antiche monarchie assolute.
Abbiamo visto gli ominicchi che hanno votato contro sì, però, ma, tenendosi aperta la strada per saltare sul carro del vincitore.
Ed abbiamo visto i quaquaraqua, che dopo aver tuonato contro la deriva "autoritaria" del loro presidente e segretario, si sono disciplinatamente allineati e lo hanno sostenuto con il voto: tengono famiglia, poareti !


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10 marzo 2015

Così tenero che si taglia con un grissino



Come era ampiamente prevedibile, da un lato si sgonfia il fenomeno Grillo (che infatti non reclama più il voto anticipato) e dall'altro perdendo l'elettorato di protesta prevalentemente di destra, resta unicamente con manovalanza di sinistra, pronta a rispondere al richiamo del "partito" (che è poi il solito pci/pds/ds/pd).
Sembra che alcuni "ex" grillini, lungi dal comportarsi correttamente rimettendo il mandato ottenuto unicamente per il traino di Grillo, siano disponibili a votare per Renzi, mentre il folto gruppone ortodosso sembrerebbe orientato ad uscire dall'aula.
In ambedue i casi un aiutino a Renzi perchè la sua pseudo riforma (che ci regalerebbe un senato di nominati e sottratto al voto popolare) possa essere approvata.


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09 marzo 2015

I Valori non sono in vendita



Mentre assistiamo, con il coro della stampa di regime interessata a non vedere crescere un Centro Destra alternativo alle consorterie finanziarie internazionali, alla nuova campagna acquisti, Salvini e la Meloni proseguono per la diritta via.
Per quanto gli gnomi di Bruxelles e dintorni cerchino di piazzare i loro fantocci nei posti di potere e per quanto cerchino di irretire quanti, concettualmente, come Flavio Tosi, non dovrebbero dar loro ascolto, le Idee, i Principi, i Valori che fanno della Destra una comunità coesa ben oltre e più di quanto i suoi leaders pro tempore siano in grado di rappresentare, non sono in vendita.
Attraversiamo un periodo (ormai lungo decenni) in cui esporre pensieri non conformi alla vulgata imposta, rischia di compromettere una carriera, una attività e la libertà stessa della persona.
Leggi repressive, iniziate con la legge Scelba, proseguite con quella Mancino e che oggi pullulano come l'erba cattiva nei campi, cercano di inibire, nel modo ben più sottile che abbiamo imparato a conoscere nei romanzi di Orwell rispetto alla rozza azione dei tagliagole dell'Isis, la libera espressione e la diffusione di idee non gradite.
Mettere in prigione uno perchè ripensa alla Storia o perchè dichiara che l'omosessualità è una malattia o perchè si ispira ad una teoria politica chiamata Fascismo e ne mutua vocaboli e gestualità, è uguale alla repressione che condanniamo negli stati retti da dittature in Africa, Asia e Sud America.
Cattivi maestri hanno occupato incarichi prestigiosi e predicano da pulpiti insospettabili.
Ciononostante un Matteo Salvini fa ancora paura, al punto che si mobilitano le truppe cammellate dei centri sociali e delle "prestigiose" testate giornalistiche per contrastarlo.
Senza riuscirci.
Perchè potranno anche mettere a tacere Salvini e la Meloni, scatenare contro di loro i centri sociali, i giornalisti di regime, i magistrati, ma quelle Idee, quei Principi, quei Valori non sono in vendita e non sono cancellabili.
Nessun antagonista, nessun giornalista, nessun magistrato potrà mai impormi di pensarla diversamente da come la penso su immigrati, droga, omosessuali, euro, ordine pubblico.
E ci sarà sempre un Berlusconi o un Salvini che avrà il coraggio e la dignità di contrapporsi alle consorterie di potere invece di inginocchiarvisi davanti e dare voce a quelle Idee.
L'esempio della Francia è davanti ai nostri occhi.
Per decenni hanno tenuto il Fronte Nazionale ai margini, perseguitando il leader, adottando un sistema elettorale che ne impediva la rappresentanza parlamentare.
Le Pen e sua figlia Marine non hanno però desistito e non hanno abiurato alle loro idee ed oggi il Fronte Nazionale è il primo partito di Francia, con il quale socialisti e gaullisti dovranno fare i conti.
Se Salvini e la Meloni, o chi per loro, non rinunceranno a sostenere quelle idee, avranno sempre un crescente sostegno elettorale.


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08 marzo 2015

O di qua o di là



Nel 1994 fu un intelligente programma condotto da Pialuisa Bianco, direttore de L'Indipendente dopo che Vittorio Feltri andò al Giornale e che oggi non so dove e se scriva ancora.
Allora si doveva scegliere tra la "gioiosa macchina da guerra" del comunista Ochetto e l'alternativa novità rappresentata da Forza Italia di Silvio Berlusconi.
La deriva marxista dell'Italia fu impedita dal voto maggioritario a favore della anzi, delle coalizioni guidate dal Cavaliere (al quale poi fu fatta pagare e continua ad essere fatta pagare questa intemerata azione che però gli consegna l'eterna gratitudine mia e di tutti gli Italiani non comunisti).
La vittoria di Berlusconi fu dovuta ad un programma chiaro, nettamente distante e distinto da quello comunista.
Non esisteva una terza via.
Oggi siamo di nuovo allo stesso punto.
Non ci sono, è vero, elezioni politiche in viste, ma la rinascita del Centro Destra non può prescindere che da un messaggio chiaro e nettamente distinto e distante dalla coalizione di stampo comunista che, nel frattempo, ha fagocitato tutte le menti deboli centriste.
Salvini e la Meloni offrono questa alternativa.
Per due fine settimana consecutivi hanno organizzato una manifestazione comune, a Roma e a Venezia.
Lì abbiamo sentito parole chiare anche se la stampa interessata a ben altro, preferisce porre l'accento della cronaca su elementi folkloristici o sul vecchio mantra antifascista.
Ma la posizione è molto chiara, con una proposta che, su tasse, omosessuali, ordine pubblico, europa, immigrazione, è esattamente all'opposto di quella di Renzi, lo stizzoso principino di Firenze divenuto misteriosamente l'alfiere dei poteri forti e delle consorterie finanziarie internazionali.
A questo punto sono coloro che, probabilmente irretiti da promesse e resi ciechi dalle loro ambizioni, contestano la linea di Salvini e della Meloni all'interno del perimetro del Centro Destra che devono scegliere.
O di qua o di là.
Ma che non stiano di qua per farsi eleggere e poi portare i voti di là.
L'elettorato di Centro Destra è sicuramente più mobile e autonomo di quello di sinistra e questo rende il suo voto più difficile da ottenere.
Quindi chi si presenta deve essere molto chiaro sul programma, ben distinto e distante dai comunisti e coerente nell'azione.
Salvini e la Meloni, al momento, rappresentano la scelta ideale per il Centro Destra.
Chi vi si oppone per inconfessabili ambizioni personali o per la ricerca di un posizionamento che possa portargli il massimo di vantaggio con il minimo di rischio, è fuori, senza rimpianti e anche senza voti.
Berlusconi faccia l'unica scelta degna della sua storia passata e appoggi la nuova Lega di Salvini e Fratelli d'Italia portando in dote Forza Italia e ritagliandosi il ruolo di Padre Nobile.
Dimentichi Alfano, come ha dimentica Fini, Casini e Follini.
O di qua o di là.
O con Salvini e la Meloni o con Renzi.
Tertium non datur.


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07 marzo 2015

Conta il programma,non il compagno di viaggio



Flavio Tosi insiste nel danneggiare il Centro Destra e le sue possibilità di vincere in Veneto.
Tosi dice di essere "incazzato ma lucido".
A me sembra sia solo ottenebrato dal livore e dall'ambizione.
Quella stessa ambizione che, inoculata sapientemente in Fini e Alfano dai nemici di Berlusconi, li portarono a danneggiare pressochè irreparabilmente l'azione politica del Cavaliere e, quindi, l'interesse del Centro Destra e di tutti noi.
Tosi si metta bene in testa che conta il programma e, quindi, dica se è d'accordo con le proposte di Salvini e Meloni:
- no immigrati, quindi no ius soli e no mare nostrum
- no droghe
- no tasse e sì flat tax
- no euro e no sudditanza alle consorterie di Bruxelles
- no deriva morale equindi no "matrimonio" per gli omosessuali
- no criminalità e quindi ordine pubblico come priorità.
Se è d'accordo si adegui e sostenga lealmente Zaia.
Se non è d'accordo, allora può togliere il disturbo.
Altrettanto deve fare Forza Italia.
Non creda di maccheronarci sulle alleanze.
Perchè deve solo dire sì o no al programma.
Se quello di Salvini e Meloni è anche il loro programma, non possono certo pretendere di imbarcare Alfano e i suoi che agiscono esattamente al contrario.
Me ne frego di chi sia il compagno di viaggio, a me interessa quello che si vuole realizzare.
E Salvini la dice giusta.


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