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No alla deriva

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Diciamo NO alla deriva

13 aprile 2015

Fare chiarezza, ma farlo presto



Il Centro Destra è in ebollizione.
Le sirene del potere sono sempre attrattive e così c'è chi si predispone per saltare sul carro del presunto vincitore cercando di portare in dote benemerenze e titoli di merito.
Tosi, ad esempio, si è candidato per regalare il Veneto a Renzi per interposta Moretti.
Alfano ha cacciato il suo capogruppo De Girolamo perchè troppo antirenziana e sostiene chiunque possa danneggiare i candidati del Centro Destra nelle regioni.
Casini da tempo svolazza da un centrino ad un altro senza riuscire ad uscire dalla sua mediocre marginalità.
Fitto vorrebbe dimostrare di poter portare in dote la sua regione, a futuro compenso.
Berlusconi, che avrà 79 anni a settembre, sembra stanco di queste beghe e che, anzi, voglia azzerare tutto per una (improbabile) ricostruzione.
In forma smagliante, invece, sembrano la Lega con Salvini e Fratelli d'Italia con la Meloni che stanno passando all'incasso, in termini di consenso elettorale, almeno stando ai sondaggi, per la loro coerente opposizione a Monti, Letta e Renzi e per il sostegno vero dato a quei temi (immigrazione, sicurezza, tasse, omosessualità, euro ed europa)  che rappresentano oggi le maggiori preoccupazione degli Italiani che appartengono al Centro Destra.
Tanto vero è che, dopo la rottura con Fitto, il Cav ha pensato di far proporre come candidato alla presidenza della regione Adriana Poli Bortone, attualmente in Fratelli d'Italia, a capo di una coalizione composta da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega.
Sarebbe una coalizione ideale per la riaffermazione dell'essenza del Centro Destra.
I temi principali non potrebbero che essere le battaglie di Salvini e della Meloni e al 20% che i sondaggi attribuiscono cumulativamente a Lega e Fratelli d'Italia si potrebbe aggiungere un altro 10% di irriducibili berlusconiani.
Una simile coalizione, che lasciasse fuori gli Alafano, i Fitto, i Tosi, ma anche i Casini, i Bondi i Verdini, sarebbe destinata a restituire rappresentanza anche a quei tanti elettori di Centro Destra che si sono ritirati nell'astensionismo o, addirittura, nel voto grillino.
Questa coalizione ideale sarebbe la naturale alternativa alla coalizione di sinistra guidata dal "pinguescente" Renzi.
E non farebbe alcuna differenza il sistema elettorale perchè se anche il (ridicolo) ballottaggio dovesse essere previsto tra le due liste (e non coalizioni) più votate, nulla vieterebbe a Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia di presentare un simbolo unitario ed un'unica lista.
Ma per giungere a questo risultato occorre accelerare i tempi della chiarezza.
Bene l'uscita di Bondi e consorte che, ovviamente, si trincerano dietro la costituzione ("nata dalla resistenza antifascista bla ... bla ... bla...) che all'art. 67 prevede che non ci sia vincolo di mandato ai parlamentari, per evitare l'atto morale delle dimissioni dal senato e quindi portare se stessi in dote a Renzi.
Bene anche, sia pur con grave nocumento e rischio per le imminenti regionali, l'uscita di Tosi e di Fitto.
Male, invece, la permanenza di Verdini che continua ad incarnare l'anima renziana di Forza Italia e male anche la titubanza di persone coerenti come la De Girolamo nel trarre le conclusioni circa l'inettitudine di Alfano, gregario a vita, a guidare un partito, per giunta ormai prono a Renzi pur di salvaguardare un paio di poltrone.
L'iniziativa allora la dovrebbero assumere Salvini e la Meloni, proponendosi come polo aggregatore del Centro Destra su una piattaforma chiara, forte e rappresentativa della "pancia" del nostro elettorato, senza alcun timore se i Vauro di questo mondo sbracano con quella volgarità connaturata alla loro essenza, in assenza di un qualsivoglia argomento intelligente.




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