Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 novembre 2015

Presepe.Non per la chiesa di Bergoglio ma per la nostra Identità



Come ogni anno, avvicinandosi il Natale, torna la smania di protagonismo del fondamentalismo buonista e politicamente corretto che si traduce nel rinnegare la nostra Identità, vietando gli addobbi della Tradizione  (Presepe e Albero) , i suoi Canti, le sue espressioni, dopo aver combattuto la presenza del Crocefisso nei luoghi pubblici.
In questo 2015 si aggiunga che sono ben poche le ragioni che mi ispirano a "sentirmi cattolico", non avendo alcuna empatia con quello che esprime il vescovo pro tempore di Roma,
Paradossalmente coloro che vogliono vietare i segni della Identità Cristiana (ma soprattutto della Tradizione) sono gli stessi che si sdilinquiscono in elogi per il signor Bergoglio che, da parte sua, non li ostacola nel loro talebanismo al grido di "chi sono io per giudicare ?".
Allora cerco di spiegare perchè io, agnostico e certamente distante da questa chiesa di Bergoglio, sostengo il Presepe (ma anche il Crocefisso, l'Albero, Stille Nacht, Tu vieni dalle stelle, White Christmas etc.).
Da un lato abbiamo una chiesa bimillenaria, in profonda crisi esistenziale, in preda ad una deriva relativista ("chi sono io ...") e pauperista.
Dall'altro una chiesa recentissima, fondamentalista, costruita ad hoc per sostituire la vecchia chiesa comunista diroccata e senza più credibilità ed è la chiesa del politicamente corretto, dell'ateismo dogmatico, del buonismo ad ogni costo.
Alle porte spinge (e ci sono già degli infiltrati tra di noi ) una terza chiesa assolutista, crudele, estranea alla nostra Civiltà, quella islamica, il cui ingresso è favorito dalle prime due chiese per dabbenaggine, debolezza, perdita di Valori e di Identità.
Allora noi dobbiamo rivalutare quei simboli abbandonati dalla chiesa bimillenaria, proprio per quegli stessi motivi per cui gli adepti della seconda chiesa ateista vorrebbero cancellarli.
Non per un motivo religioso, per ripercorrere un evento storico che ha creato una religione, bensì per riaffermare la nostra Identità, le nostre Tradizioni, la nostra Civiltà in contrapposizione con la terza chiesa che preme alle frontiera.
Perchè solo recuperando la coscienza di quello che eravamo, da dove veniamo, le nostre Radici, potremo salvarci da una invasione che, oggi, si propone come inevitabile e senza resistenza.
Il Natale era festeggiato ancor prima della nascita di Cristo, anche se si chiamava Saturnalia.
E' un periodo, quello più freddo dell'anno, quello in cui la Terra "dorme", che veniva celebrato dai nostri Antichi con festeggiamenti propiziatori, riposo e ritrovi in famiglia e con la cerchia di vicini.
Il Cristianesimo non ha fatto altro che sostituire simboli e immagini ad una Tradizione già esistente, che ci appartiene e rappresenta la nostra Identità.
Può essere un Presepe, un Albero, un Canto, un Crocefisso come una rinnovata rappresentazione dei Lari e dei Penati, ma è la NOSTRA Identità ed è forse questo che spaventa chi vuole aprire le porte della nostra Patria all'invasione che porterebbe ad annullare e cancellare Tradizioni e Radici.
E' quindi per tale motivo che ben venga il Presepe ovunque.


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29 novembre 2015

Il figlio del Commissario Calabresi dirigerà Repubblica



Ho letto che il figlio del Commissario Calabresi, assassinato da alcuni elementi di Lotta Continua sotto la responsabilità di Adriano Sofri condannato, nonostante ben otto tentativi sotto forma di reiterati processi, di garantirgli l'impunità che comunque ha conseguito essendo, da oltre dieci anni, scarcerato per una grave malattia che, tuttavia, non gli impedisce di ridere, andare a vedere le partite di calcio, scherzare, mangiare, in una parola di VIVERE come invece non è stato permesso al Commissario Calabresi, il cui figlio, dicevo, dirigerà il quotidiano della sinistra snob, Repubblica.
Il quotidiano dove, fino al suo arrivo, ha scritto proprio quell'Adriano Sofri condannato per l'assassinio di suo padre.
A me farebbe schifo prestare la mia opera per chi avesse dato sostegno e credibilità a chi fosse stato condannato per l'assassinio di mio padre.
Evidentemente il giovane Calabresi non la pensa così.


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28 novembre 2015

Renzi fa lievitare il debito pubblico



Continue richieste di "flessibilità" fino ad arrivare a TREDICI MILIARDI DI EURO, che, tradotti in lire, sono VENTISEIMILA MILIARDI, pari agli importi delle più feroci "manovre" della prima repubblica che si tramutavano in altrettanto feroci salassi per gli Italiani.
Questa la denuncia degli organismi europei di controllo nei confronti del pallonaro fiorentino.
Non avevo alcun dubbio.
Per rabbonire tutti i vari gruppi di interesse cui ha promesso molto, Renzi non può fare altro che mettere le sue avide mani nelle tasche di tutti noi.
E avendo millantato la riduzione delle tasse, non può che aumentare la spesa pubblica, creando un macigno sempre più grosso e pesante sulle nostre spalle e su quelle dei nostri figli e nipoti.
In pratica Renzi ipoteca il futuro, l'indipendenza e la libertà dei giovani di oggi e anche degli Italiani ancora non nati.
Cosa aspettiamo a liberarcene ?


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27 novembre 2015

Guardate bene l'espressione di Hollande




Quando ho visto la fotografia su Il Resto del Carlino, non ho potuto che pensare male del pallonaro fiorentino.
L'espressione di Hollande mi sembra eloquente.
I suoi pensieri trasparenti.
Non gradisce l'abbraccio, non gradisce lo tsunami vernacolare di Renzi.
E nonostante l'educazione alla diplomazia che obbliga a stringere la mano anche di chi si vorrebbe seppellire di pallottole, non riesce a nascondere la repulsione per un abbraccio non gradito e che, probabilmente, ritiene inutile vista la scelta italiana di rintanarsi nel "si dovrebbe fare di più" come scusa per non impegnarsi per niente.
Altri tempi quelli in cui il Premier Italiano, Berlusconi, era ospite del ranch di Bush e l'Italia era terza come dispiegamento militare sul campo !


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26 novembre 2015

Ogni pretesto è buono per tassarci



Renzi non si smentisce, mai.
A seguito degli eventi francesi, pur essendosi vilmente ritratto da ogni impegno bellico, Renzi straparla e, ogni volta che straparla, elargisce denari (le nostre tasse) a destra e a manca.
Così ha profuso due miliardi " per la sicurezza", ma se uno crede che sia per aumentare gli stipendi degli Uomini e Donne delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine e fornire loro i mezzi per combattere criminali e terroristi, si sbaglia.
Sì, la foglia di fico di qualche soldino in quei settori l'ha messa, ma per lo più sono soldi erogati genericamente "per la cultura" e sappiamo tutti come è messa la sedicente "cultura" in Italia: nelle mani avide dei comunisti.
Infatti ben un quarto dei denari (500milioni) sono destinati "agli studenti" (Anche agli immigrati ?) perchè facciamo autoformazione come i professori.
Naturalmente saranno indirizzati alle varie coop del settore ...


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25 novembre 2015

Mai fidarsi dei musulmani



Adesso lo ha capito anche Putin e immagino che per Erdogan si preparino giorni difficili.
Peccato, perchè i due avrebbero potuto remare nella stessa direzione, essendo ambedue invisi alle consorterie politico-finanziarie-lobbistiche dell'unione sovietica europea e dei democratici obamiani.
Conseguenze tragiche, preconizza Putin.
Vedremo se Putin sarà meno parolaio di Obama.


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24 novembre 2015

Lasciamo Draghi ai suoi conti



Leggo che Berlusconi starebbe pensando a Draghi come candidato premier per il Centro Destra.
Se fosse vero sarebbe un altro segno di cedimento all'età.
Draghi è stato sottosegretario al Tesoro con Prodi nel 1996, ha sistematicamente tenuto corda alla sinistra. è un burocrate dell'unione sovietica europea, non ha mai pronunciato una sillaba di Destra, rappresenta la parte peggiore del capitalismo, quello senza valori che non siano i bilanci per i quali è disposto a calpestare chiunque, soprattutto la Libertà, la Sovranità e l'Identità dei Popoli.
Lasciamo Draghi ai suoi conti a Francoforte e pensiamo ad un candidato premier che sia il portabandiera dei Valori della Destra Italiana.


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23 novembre 2015

L'Islam oggi come il comunismo ieri



Sarà un destino "cinico e baro", ma proprio quando un cancro che aveva fatto metastasi, il comunismo, veniva progressivamente debellato, ecco apparirne un altro, una recidiva, visto che nei secoli passati, a ondate, si è sempre ripresentato alle nostre porte.
Qualcuno, incurabilmente buonista, ha visto nella manifestazione di poche centinaia in tutta Italia (su circa due milioni di fedeli musulmani) partecipanti "non nel mio nome" la possibilità di contrapporre un Islam "buono" a quello "cattivo" dell'Isis, cercando di trarre anche la conclusione che il "vero" Islam sia quello "buono".
Sbagliano.
Ricordiamo come i terroristi rossi degli anni settanta e ottanta ebbero solo paternali da parte del pci che prima li chiamava "sedicenti" , poi coniò l'espressione "compagni che sbagliano".
Ma non potevano dissociarsi, perchè rappresentavano l'essenza del comunismo, rivoluzionario, violento, assassino che era parte di un dna comune.
E come allora non vi erano comunisti "buoni" perchè tutti miravano ad opprimerci con una dittatura, rendendoci poveri e schiavi, così oggi non esistono musulmani "buoni", perchè non esiste un solo paese musulmano al mondo nel quale chi non è islamico abbia pari sicurezza, diritti e potere.
Non credo quindi che sia un caso se quelli che sostengono la teoria dei musulmani "buoni", siano in gran parte gli stessi che teorizzavano le "sedicenti brigate rosse" o li definivano nel migliore dei casi "compagni che sbagliano".
E siano gli stessi che si sgolano nello stonare la marsigliese e nel proclamarsi "tutti francesi".


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22 novembre 2015

E basta con la Marsigliese !



Ancora ieri, prima della partita del Bologna, è risuonata la Marsigliese e le squadre sono entrate con la bandiera francese.
Non ricordo tutta questa solidarietà dopo Nassirya, dopo l'assassinio di Quattrocchi o in questi tre anni in cui l'India si comporta come l'Isis tenendo sequestrati i nostri Marò.
È ora di dire basta a questa messinscena,  ricordando come i francesi furono i più  ostili, a livello di governo e di popolo, alla liberazione dell'Iraq nel 2003, fornendo cosi ampio supporto ai pacifinti veri responsabili di un'operazione condotta con le mani legate e che, se coralmente sostenuta, avrebbe risolto la questione islamica per i successivi cento anni.
Non credo sia un caso che i più accaniti nel proclamare "siamo tutti francesi" siano proprio i pacifinti del 2003.
Coscienza sporca ?


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21 novembre 2015

Mandiamo la Boldrini e Bergoglio in Mali



O anche ovunque dovessero ripetersi casi analoghi (nel momento in cui scrivo non so se la situazione sia stata risolta).
Dando l'opportunità loro di mostrare al mondo intero l'efficacia del loro metodo buonismo.
Ovviamente, dopo, se falliscono non ci dovranno essere "se" o "ma" al metodo iniziato ma non concluso proprio per l'opposizione delle  simil Boldrine e Bergoglio , dopo l'11 settembre 2001.


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20 novembre 2015

Prove tecniche di coalizione



Dopo il successo di Bologna, Salvini, Berlusconi e la Meloni si sono ritrovati a Palazzo Grazioli per mettere le prime pietre della nuova coalizione.
I quotidiani riportano di un incontro che ha (per il momento) accantonato Marchini a Roma e potrebbe aver messo in rampa di lancio su Milano il direttore del Gionale Sallusti.
Francamente dei nomi non mi interesso, a me interessano i contenuti e i nomi seguono (purchè garantiscano lealtà).
I tre Leaders del Centro Destra hanno però anche delineato una opposizione più dura, un attacco a tutto tondo a questa europa di nani e a questo governo di parolai.
I temi, ovviamente, sono sempre gli stessi: tasse, sicurezza, immigrazione, ma la loro ripetizione è utile a farli comprendere.
A lanciare un messaggio molto chiaro: questa è la nostra linea del Piave, aspettando che le urne, quando verranno, ci dicano che siamo giunti a Vittorio Veneto.


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19 novembre 2015

Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere



Durante le amichevoli di calcio, le varie nazionali europee hanno espresso la solidarietà alle vittime degli attentati di Parigi.
Chi più, chi meno.
Personalmente la mia solidarietà è per le vittime,non per il governo o lo stato francese che hanno molte colpe in quel che è accaduto.
I tifosi bosniaci e turchi hanno invece fischiato o inneggiato ad Allah.
Legittima manifestazione del pensiero, ma segnale inequivocabile.
Come inequivocabile è il segnale dato da alcune studentesse musulmane di Varese che non hanno partecipato al minuto di silenzio imposto dal governo nelle scuole italiane.
Anche qui, legittima espressione del proprio pensiero, ma evidenzia come non basti un tratto di penna per trasformare degli stranieri (di mentalità, prima ancora che di nazionalità) in Italiani.
Sì, perchè queste studentesse, se già non lo sono, in base alle leggi in corso di approvazione potrebbero acquisire la cittadinanza italiana: per fare cosa, poi ?
Allora ben vengano i fischi dei musulmani nel calcio e l'assenza degli studenti musulmani dalle celebrazioni, purchè anche chi è cieco riesca a vedere come siano corpi estranei alla nostra Società, alla nostra Civiltà.
E come, in situazioni di pericolo come quella che stiamo vivendo, sia necessario pensare prima di tutto alla nostra sicurezza, anche adottando mezzi di difesa e coercitivi straordinari.
Ma dubito che la versione triste e italiana di Stanlio e Olio (Renzi e Alfano) riesca a vedere oltre ai loro banali cinguettii farfugliati a caso.


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18 novembre 2015

In morte di Nando Gazzolo



Nell'era della comunicazione urlata e fasulla, l'annuncio della morte di Nando Gazzolo è passato in punta di piedi , esattamente come discreta, elegante e raffinata è stata tutta la sua presenza scenica.
Non so, non posso sapere come realmente fosse nella vita di tutti i giorni, ma il personaggio pubblico ha sempre rappresentato la parte migliore di quel mestiere di attore che, in modo crescente di anno in anno, è diventato anche icona e modello.
A differenza di tanti suoi colleghi di cui si ricordano più i vizi ed i capricci, di lui ricordiamo la recitazione pulita, il timbro di voce tranquillo e rilassante, le interpretazioni mai sopra le righe.
Innumerevoli sono gli sceneggiati o gli episodi in cui ha recitato, da protagonista me lo ricordo in Sherlock Holmes, forse l'unico interprete italiano del grande investigatore nato dalla penna di Conan Doyle e, stranamente, ne ho un ricordo in un lontanissimo episodio di Giallo Club, nella parte per lui in seguiti inusuale di "cattivo", antagonista di Ubaldo Lay, il Tenente Sheridan degli albori della nostra televisione.
Quando la televisione faceva scuola e non era solo un carrozzone per le cliente politiche.
In un periodo in cui dallo schermo tutti urlano sguaiatamente, mi piace ricordare un Attore che ha accompagnato tanti programmi della mia adolescenza e della mia età adulta.


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17 novembre 2015

Salvini ha un miliardo di ragioni



Leggendo le farneticazioni cui si lascia andare un tizio, sia pur senza quid, che dovrebbe invece mostrare nervi saldi e capacità di discernimento, non si può negare che Salvini abbia tutte le ragioni di questo mondo nel dire sì al Centro Destra unito, lasciando fuori dalla porta Angelino Alfano.
E Salvini, con la Meloni, ha tutte le ragioni di questo mondo nel domandare, dopo la retorica farfugliata di Renzi sull'unità nazionale: unità per fare cosa ?
Sì, perchè se dobbiamo reggere il moccolo a chi, anche ieri, ha raccolto e portato in Italia altre centinaia di clandestini, allora l'unità se la facciano con qualcun altro. 


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16 novembre 2015

Io NON sono francese



Non avevo voglia di mischiare la mia voce al coro seguito all'attentato a Parigi.
Ho già scritto da tempo come, a mio parere, si possa estirpare questo cancro e ricordo benissimo quanti, che oggi si riempiono la bocca di frasi roboanti in cui "guerra" , "attacco" e "reazione" hanno trovato ampio spazio, dodici anni fa berciavano "dieci, cento, mille Nassyria" o bruciavano le bandiere della Coalizione che liberò l'Iraq o dileggiavano quell'autentico Eroe Nazionale che è Fabrizio Quattrocchi.
Ma le dichiarazioni di due delle persone per me più odiose che bazzicano la politica italiana, mi inducono a stonare nel coro.
Io NON sono francese.
Con buona pace della presidentessa della camera, colei che è la principale sostenitrice del meticciato con l'importazione massiccia di clandestini e che è stata eletta nel partito di estrema sinistra, quello che si tirò indietro, come i comunisti raccolti oggi nel pci/pds/ds/pd del resto, nel 2003 quando avemmo l'occasione per schiacciare l'integralismo islamico rendendolo inoffensivo per almeno cento anni.
E NON combatto sulla stessa barricata di Renzi che, guarda un po', adesso che ci sono problemi chiama all'unità, quella stessa unità che il suo partito non concesse a Berlusconi durante la missione in Iraq e che, appena tornato al potere, ritirò precipitosamente le nostre truppe.
Non sono credibili, la Boldrini e Renzi perchè rappresentano quella sinistra che ci ha fatto perdere il treno nel 2003, costretto i Soldati della Coalizione a combattere più con la preoccupazione di eseguire operazioni "chirurgiche" che con la determinazione necessaria per distruggere il nascente fondamentalismo islamico.
Del resto la Meloni e Salvini hanno perfettamente riassunto il mio pensiero: unità per fare cosa ?
Se Renzi e la Boldrini chiedessero scusa, dichiarassero di aver sbagliato e se andassero a zappare la terra lasciando il governo della Nazione a chi fermerà l'immigrazione e aumenterà la sicurezza interna con espulsioni e controlli, allora si potrà discutere di unità.
Ma con questa Boldrini e questo Renzi non ci potrà essere alcuna unità.
Esattamente come non è credibile Obama quale leader di una coalizione mondiale, proprio perchè Obama fu uno degli oppositori della liberazione dell'Iraq e invece di preoccuparsi del terrorismo islamico, ha cercato di rinfocolare la guerra fredda per eliminare dal panorama politico internazionale la Russia di Putin, l'unico stato in grado se non di fermare, di rallentare la deriva fomentata dalle lobbies e dalle consorterie politico finanziarie.
E se è ovvio manifestare vicinanza umana e morale verso chi soffre perchè ha perso una persona amata per mano di criminale islamisti, non posso dimenticare che, come stato, la Francia fu in prima fila contro l'intervento in Iraq ed è la nazione europea con la maggior presenza musulmana.
Se ci pensate bene, tutto ha un senso, un perchè, un prima e un dopo.
E non possono essere coloro che hanno sbagliato finora a poter risolvere il problema che oggi ci occupa.


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15 novembre 2015

Mezza grazia non basta



Mattarella ha graziato due dei cinque anni cui è stato condannato un cittadino onesto che ha sparato contro dei rapinatori, abbattendone uno, che prima gli erano entrati in casa e poi cercavano di rubargli la macchina.
Da perfetto democristiano, invece di scrivere la parola fine, tombale, su ogni pena nei suoi confronti, ha preferito togliere due soli anni di pena, accompagnando il tutto con una nota in cui negava qualsivoglia intento politico.
Male, molto male.
A parte il fatto che, tolti due anni su cinque, non è neanche una grazia a metà, è proprio il dato politico che conta.
Con gli atteggiamenti pilateschi di Mattarella e i silenzi inusuali di Renzi, il gioco volge a favore dei rapinatori e si avallano i magistrati a continuare nel perseguitare chi si difende.
Magistrati dei quali la stampa dovrebbe mettere in piazza fotografie e nomi per sapere chi è che si lascerebbe rapinare senza reagire.
La questione è tutta politica e mi auguro che il Centro Destra sappia centrare una parte importante delle sue prossime campagne proprio sullo slogan lanciato dalla Meloni: la difesa è sempre legittima, per arrivare alla totale depenalizzazione di qualsiasi reazione da parte dei cittadini aggrediti per strada o nella loro stessa casa.


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14 novembre 2015

Il patto del Nazareno



Era un Berlusconi senza smalto quello che domenica scorsa è salito generosamente sul palco di Bologna (lo scrissi subito) e immagino sia stato un Cavaliere appesantito dalle ottanta primavere quello che si è presentato ieri sera nella trasmissione di Bruno Vespa.
Infatti ha confuso Salvini con Renzi e ha attaccato il pallonaro fiorentino per averlo imbrigliato sulla legge Severino che, secondo la sua versione del patto del Nazareno, doveva essere modificata per restituirgli agibilità politica, a lui in quanto allora, indiscutibilmente Leader di Forza Italia e del Centro Destra.
Con fare da bullo, sempre forte con i deboli, Renzi e il suo degno vice hanno replicato che la Severino non entrava nel patto del Nazareno.
Non stento ad immaginare che l'allora plenipotenziario del Cav, Verdini, nel riferire l'andamento delle trattative abbia dipinto a Berlusconi un panorama diverso da quello che era, per spingerlo al mortale abbraccio con il cacciapalle d'Arno.
Del resto per rinunciare ad una posizione politica di opposizione pura che, come si è visto, rende molto dal punto di vista elettorale, Berlusconi ragionevolmente doveva avere in cambio qualcosa di sostanzioso che, trattandosi di politica, non poteva che essere la agibilità politica, l'eleggibilità.
E si è visto come, senza il Cav, Forza Italia si sia ristretta in soli due anni.
E non stento a credere che tale agibilità non si dovesse realizzare attraverso la modifica della Severino (legge, peraltro, applicata al solo Berlusconi, come ci dicono i casi De Magistris e De Luca) ma attraverso altre strade che consentissero all'allora Leader del Centro Destra di poter combattere, alla pari, la sua battaglia politica.
I risultati sono davanti agli occhi di tutti come insegnamento per chiunque voglia scendere a patti con i comunisti.
E davanti agli occhi di tutti è anche, però, la possibilità di valutare l'affidabilità della parola di Renzi.



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13 novembre 2015

Le mani bucate di Renzi



Dagli ottanta euro elettorali (molto più oneroso delle scarpe di Lauro) ai centocinquanta milioni annui promessi per trasformare l'area dell'Expo in un polo di non si capisce quale confusa "eccellenza".
Passando attraverso l'assunzione di docenti e miliardi spesi per i clandestini.
E, ancora, leggi di spese improduttive come quelle sullo ius soli e sulle unioni omosessuali con conseguenti pensioni reversibili e assistenza sanitaria.
Insomma sembra che Renzi stampi moneta in proprio, tanta ne distribuisce in base alle sue esigenze.
Peccato che, ad esempio Lauro, le scarpe le comprasse con i soldi suoi, mentre Renzi usa i soldi nostri, quelli delle tasse.
Il debito pubblico aumenta e solo alchimie contabili, che di imperio escludono voci dal bilancio in rosso, riescono a far rispettare le regole, come proclama ai quattro venti.
I nostri figli ringrazieranno chi ha consentito al pallonaro fiorentino di sperperare il loro futuro.


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12 novembre 2015

Il nemico resta sempre la sinistra



I quotidiani di regime insistono nel cercare di proiettare una immagine del Centro Destra diviso, riportando spezzoni di frasi attribuite a questo o quello e riferite al leader del partito vicino.
Questo dimostra quanto temano una reale, ritrovata unità tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia che, avendo ciascuno una sua peculiarità e sensibilità, fanno bene a restare divisi come organizzazione partitica per dare identità alla propria gente, ma hanno l'obbligo, nei confronti di tutti e ciascuno dei loro elettori e simpatizzanti, di presentarsi uniti alle elezioni.
Con una lista sola là dove vige il premio alla "lista" vincente o apparentati quando ciò è possibile dalla legge elettorale, ma sempre con un candidato, a Palazzo Chigi o sindaco o governatore, unico.
La base dei militanti, degli elettori non chiede molto, anche perchè la nostra base si preoccupa di poter svolgere senza disturbi la propria professione e godere in sicurezza dei propri bene frutto del proprio lavoro.
Noi chiediamo quindi che le parole pronunciate sul palco in piazza a Bologna, siano tradotte da tre partiti che facciano fronte comune per la loro realizzazione.
Non ci vuole molto, basta buon senso e la giusta scelta delle candidature per evitare i tradimenti che nel 2008 e in questa legislatura hanno e stanno compromettendo la capacità del Centro Destra di opporsi all'inviato pro tempore (ieri Monti e Letta, oggi Renzi) delle consorterie finanziarie internazionali.
Ricordando sempre che il nemico è la sinistra, non il nostro vicino della Lega, di Forza Italia o di Fratelli d'Italia.


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11 novembre 2015

Il successo di domenica è nelle reazioni dei rossi



Il successo della manifestazione di TUTTO il Centro Destra è certificato dalle reazioni biliose di chi sperava in un fallimento.
Si va quindi dai pennivendoli rai che mettono in evidenza i fischi a Berlusconi dandone una interpretazione politica, quando invece erano solo una reazione ad un discorso troppo lungo e senza smalto, al conteggio da geometri degli spazi della piazza per arrivare a sostenere che no, in piazza non erano centomila.
Stranamente non ho visto gli stessi puntigliosi conteggi per le manifestazioni comuniste.
Arriviamo quindi a chi cerca di seminare zizzania preoccupato di affrontare nelle urne un Centro Destra determinato e con un programma da battaglia e allora abbiamo la sorpresa di vedere antiberlusconiani d'epoca ergersi a tutori del Cav, istigarlo a rompere con Salvini che vorrebbe portargli via la leadership.
E poi ci sono coloro che vanno a riesumare antichi e nuovi traditori, perchè possano spargere il loro fiele pieno di astio e rancore contro questo Centro Destra che li vede inevitabilmente esclusi, falliti e mendicare uno strapuntino a sinistra.
Non potevano mancare gli zombies del passato antifasssisssta che, dopo aver (forse) visto qualche ragazzo fare il Saluto Romano, hanno cominciato a berciare e chiedere di identificarli e processarli, perchè secondo costoro sarebbe un reato da punire, come non si punisce invece chi manda i Poliziotti all'ospedale, devasta una città, blocca strade.
Dulcis in fundo il bulletto fiorentino che, dall'estero, si veste da martire e indossa l'aureola per dire "basta agli insulti".
Già, proprio lui, quello che ha definito "bestie" gli Italiani contrari all'invasione dei clandestini.

Da che pulpito !
Ma chi semina vento, non può che raccogliere tempesta.
E la tempesta si avvicina ...



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10 novembre 2015

Caso o Nemesi ?




E' l'incipit di un articolo sul Carlino online di ieri.
Qualcuno potrebbe dire che si tratta di una vera e propria Nemesi.
Costei è arrivata a Bologna per impedire o comunque danneggiare la manifestazione del Centro Destra, magari ha condiviso gli schiamazzi delle zecche al grido "razzisti" e alla fine ha ricevuto il ringraziamento di un immigrato, di una di quelle che lei forse chiama "risorse".
Ed è anche finita bene perchè non ha incontrato il Kabobo di turno.
Mi piace pensare che ad essere danneggiati dai clandestini siano sempre coloro i quali vorrebbero importare sempre più clandestini a casa nostra che si scopre essere anche casa loro.

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08 novembre 2015

Da Bologna un nuovo inizio per il Centro Destra



Alla fine avevo deciso di andare in piazza.
Ma non ci sono arrivato.
Con l'inizio della manifestazione alle dodici, sapendo che con la moto sarei arrivato in cinque minuti e considerando che il programma prevedeva, prima dell'intervento dei tre leaders, una serie di interventi di rappresentanti delle categorie produttive, sono uscito di casa dopo le undici e trenta, ma sono rimasto bloccato già in viale XII giugno dallo schieramento delle Forze dell'Ordine.
Ho rinunciato ad dannarmi per trovare un posto dove lasciare in sicurezza la moto e poi cercare di imbucarmi in piazza (dove presumibilmente sarei rimasto ai margini) e ho fatto un giro lungo le mura (i viali) per rendermi conto del contesto.
Ed ho visto che l'infestazione di zecche c'era, ma molto meno di altre occasioni.
Tanti capelli bianchi forse alla ricerca di una gioventù (bruciata sulle barricate), pochi immigrati, tanta violenza verbale che, ascoltando le cronache successive, si è anche trasformata in violenza fisica.
I soliti sfigati che, se le Forze dell'Ordine avessero ricevuto le corrette disposizioni, potevano essere dispersi in pochi minuti.
Così non è stato e, per colpa di Renzi e Alfano, l'infestazione ha provocato i soliti danni alla città e alle persone.
Ed è una indecenza che la volontà di pochi di impedire l'espressione di un diritto quale è quello di manifestare, di parlare, di esprimere liberamente delle opinioni, non sia stato adeguatamente contrastato, per colpa delle scelte di un governo imbelle, forte con i deboli ma timoroso di offendere quella che, evidentemente, è una parte del suo elettorato, blindando una città intera o, comunque, la sua area storica.
Dopo circa un'ora di "esplorazione" (se qualcuno mi avesse quindi riconosciuto - c'erano tante telecamere - sappia quindi che non sono passato dall'altra parte della barricata ma ero unicamente curioso di rendermi conto di persona dell'assenza di civiltà, educazione e democrazia delle zecche) sono tornato a casa e, grazie a Sky che ha mandato in diretta l'intero evento, ho potuto assistervi.
Dopo numerosi interventi dei rappresentanti (da una ragazza per gli studenti a un rappresentante del SAP - Sindacato Autonomo di Polizia - con accento inequivocabilmente emiliano se non bolognese) ha cominciato a parlare Giorgia Meloni.
Brava, bravissima.
La scuola di Almirante e, in questo caso non è un'offesa perchè la dialettica e l'oratoria sono innegabili, di Fini.
Ha parlato benissimo, a braccio forse, dimostrando che tutto quello che la natura non le ha concesso in centimetri di statura, le è stato però restituito nello spessore politico, nella capacità di sintetizzare e rendere chiari quei Principi e quei Valori che appartengono ad una comunità che, ieri, ha cominciato a ritrovarsi.
Non entro negli argomenti sollevati perchè sono gli stessi di cui scrivo da tempo e sui quali continuerò a scrivere, ma ascoltarli dal palco di Piazza Maggiore, davanti ad una folla acclamante, mi aprono ad una speranza per il futuro.
Dopo Giorgia Meloni è stato il turno di un Silvio Berlusconi che solo a tratti ritrovava lo smalto del passato e, purtroppo, ha letto il suo intervento, mostrando, in certi punti, il peso dell'età.
Ad onore del Cavaliere, però, rilevo le critiche all'euro ed all'europa, alla politica dei predatori fiscali e della giustizia che condanna chi si difende portandolo alla tomba.
Berlusconi non ha avuto acuti, ma si è, solidamente, posto a fianco di Salvini e della Meloni, rinsaldando il Centro Destra.
Infine Matteo Salvini.
Piccoli leaders crescono.
Lui e la Meloni (e sono convinto molti altri sulla loro scia) stanno, piano piano, acquisendo quella statura da leaders nazionali di cui abbiamo bisogno.
Non ho appunti da fare, se non (salvo una mia distrazione) una dimenticanza (grave): i nostri Marò per i quali non ho sentito parole di sostegno e che non meritano di essere dimenticati.
Salvini, la Meloni e anche Berlusconi hanno toccato e confermato la linea su tutte le questioni più importanti, dall'immigrazione e lo ius soli, alle tasse, all'euro, alla Sovranità e Identità Nazionale, alla Famiglia, l'unica esistente che è composta da un Uomo e una Donna, alla difesa dai criminali che è SEMPRE legittima.
Mi è piaciuto che in una piazza organizzata dalla Lega sia risuonato il ritornello "chi non salta comunista è".
Mi è piaciuto Salvini quando ha affermato che la ritrovata unità del Centro Destra non significa un ritorno al passato e che in quella piazza non ci sarebbe stato posto per Alfano e quelli come lui.
Bene la Meloni quando ha pubblicamente invitato Salvini e Berlusconi ad organizzare altre manifestazioni in una sorta di giro d'Italia.
Benissimo Salvini a ricordare Salvemini (meridionale e meridionalista) per sostenere le autonomie e il federalismo.
Una splendida giornata di sole ha incorniciato il nuovo inizio del Centro Destra che, a Bologna, ha superato brillantemente la prima prova di unità.


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Il Rubicone bolognese



Anche se nel momento in cui scrivo non so se sarò in piazza per le dodici, so che l'appuntamento segna la sveglia per il Centro Destra.
Salvini, la Meloni e Berlusconi l'hanno capito, probabilmente dirigenti, militanti ed elettori leghisti e di Fratelli d'Italia l'hanno ugualmente capito, come pure militanti ed elettori azzurri.
Dalle cronache dei quotidiani sembra che, invece, non l'abbiano capito alcuni dirigenti azzurri e alcuni consiglieri fraudolenti, come Ferrara, del Cav.
Pare che un problema possa essere l'appartenenza al ppe.
Ma la battaglia contro l'euro e l'unione sovietica europea è un caposaldo non negoziabile.
Come non negoziabili sono la riduzione delle tasse, il blocco delle spese per i clandestini e dello ius soli, la cancellazione di ogni legge di privilegio per gli omosessuali, il ripristino di un sistema che premi chi si difende e difende la vita e la proprietà privata dagli aggressori.
Su tutto il resto si può discutere.
Questo mi aspetto dal comizio che, in quanto tale, lascerà il tempo che trova, mentre sarà il comportamento successivo ad incidere, e molto, sul ritorno al voto degli elettori delusi o sul loro allontanamento.
E per convincerli alle parole dovranno seguire fatti concludenti dove si amministrano città e regioni e nel voto in parlamento.
Se Forza Italia dovesse votare il disegno di legge Cirinnà o parte di esso, si dimostrerebbe inaffidabile, esattamente come se dovesse convenire con la cittadinanza facile ai clandestini o ai loro figli.
E toccherà quindi ad un comportamento coerente del Centro Destra dare ai propri elettori di sempre la volontà di votare candidati che siano espressione di coerenza e affidabilità a Milano, Roma, Bologna, Napoli e dovunque si andrà a votare in primavera.
Con un Renzi che parla come la caricatura televisiva di uno di Destra e poi fa approvare provvedimenti da sinistra estrema, con un Grillo sornione che su Roma ha detto cose interessanti e condivisibili e che vengono premiate (per ora solo nei sondaggi) dagli elettori (soprattutto di Destra in libera uscita), solo un comportamento coerente con quello che sarà detto sul palco (o che immagino venga detto) può ripristinare una dialettica normale e riportarci al governo.
Diversamente al ballottaggio andrà Grillo e saremo costretti a votarlo pur di intralciare il pallonaro fiorentino che rappresenta il peggio del panorama politico nazionale.


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07 novembre 2015

Domani accadde



La manifestazione di domani a Bologna può segnare una importante svolta nella politica come nel 1993 quando, proprio a Bologna, in un supermercato, Berlusconi, dichiarandosi a favore di Fini nello scontro con Rutelli per la poltrona di sindaco di Roma, mise la prima pietra non tanto del suo impegno in politica, quanto del recupero utile dei voti dell'Msi e della creazione del Centro Destra.
O come nel 2007 quando Berlusconi, con il discorso del predellino, pose le basi per il trionfo elettorale dell'anno successivo, inficiato dai tanti tradimenti eterodiretti.
Domani Berlusconi si presterà anche a condividere in parità il palco con Salvini e Giorgia Meloni e per la prima volta in venti anni non sarà lui il primus inter pares.
Un primo passo verso una nuova leadership del Centro Destra che, però, vedrà il Cav sempre come Padre Nobile purchè non si lasci irretire dai "moderati" che anche in questa occasione, come scrivono i giornali, hanno cercato di indurlo a non venire a Bologna.
Il Cav, invece, ha dimostrato, con la sua dichiarazione, di essere ancora lucido e presente, comprendendo appieno che il Popolo di Centro Destra vuole i tre partiti uniti e che le tesi esposte da Salvini e dalla Meloni sono le più gradite.
Se qualcuno (Romani ? Brunetta ? la Gelmini ? la Carfagna ?) ha altre idee, si accomodi sul barcone dei migranti di Verdini, Alfano e Fitto e speri nell'accoglienza del pci/pds/ds/pd (e voglio vedere come farà Renzi a distribuire poltrone e strapuntini a tutti) perchè noi di tradimenti dopo il voto, ne abbiamo avuti già abbastanza.


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