Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 dicembre 2016

Io vorrei, non vorrei ...


Sin da bambini il passaggio da un anno all'altro era un momento di buoni propositi, speranze e impegni, il più delle volte disattesi dalla realtà.
Oggi, personalmente, mi sento di non dover promettere o impegnarmi più di quanto già non faccia, consapevole di stare bene, di aver ottenuto forse più di quanto mi sia guadagnato e comunque di continuare, come sempre, con impegno nel mio quotidiano.
Ma la natura umana impone di non accontentarsi, guai se ci sedessimo sul passato, consumando senza produrre.
E se a livello personale troverei difficile chiedere più di quel che ho avuto e di quel che sono stato negli ultimi anni, continuo a sognare un mondo migliore, più affine a quuell'Ideale che ho in testa e che è diametralmente opposto a quello di tanti chiacchieroni del web e non solo del web.
Il 2016 mi ha portato tre soddisfazioni e una delusione in questo campo.
La Brexit, l'elezione di Trump (vanamente avvelenata dagli ultimi giorni di un patetico e fallimentare Obama l'Africano che ci dice come sia un male eleggere in uno stato occidentale un presidente estraneo alla sua Storia, Identità, Cultura) e infine il referendum in Italia sono state le soddisfazioni, mentre la mancata elezione di Hofer in Austria la delusione.
Dovremo ancora combattere, quindi, senza arrenderci mai.
Nel 2017 spero nel voto in Francia, in Germania e in Italia.
Vorrei che si costituisse una federazione delle Destre tra Lega, Fratelli d'Italia e la parte migliore di Forza Italia.
Una federazione che vorrei prendesse il nome di Partito Nazionalista Federale, per rimarcare la natura Nazionale e l'Identità anche delle piccole comunità locali che si uniscono tra simili, "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
Vorrei che si smettesse di obbedire ad una entità oscura come il soviet europeo, riprendendo possesso della piena Sovranità che trova il suo compimento nel battere una moneta nazionale.
Vorrei che la Marina Militare fosse impiegata per difendere i confini della Patria, respingendo i clandestini invasori, invece di dare loro trasporto, vitto e alloggio a spese nostre e a danno degli Italiani bisognosi.
Vorrei che le nostre città siano messe in Sicurezza, ripulendole da elementi equivoci ed estranei arrivati per colpa dei predicozzi dei Bergoglio e delle Boldrine e confidando nello squallido opportunismo piacione dei Renzi e degli Alfano.
Vorrei che lo stato abbandonasse gradualmente ma con decisione, ogni interferenza nella nostra vita e ritirasse le sue dita adunche dalle nostre tasche.
Vorrei che si riuscisse a ritrovare il senso dei Valori Morali oggi esiliati da esempi inqualificabili elevati a miti per una generazione perduta, ricordando che la morte obbliga al rispetto della persona ma non ne cancella gli spregevoli comportamenti tenuti in vita, soprattuto quando questi hanno avuto una malvagia influenza sui più deboli.
Io vorrei e non vorrei ... tanto altro ancora, ma penso che l'agenda per un domani migliore sia già abbastanza consistente.
Buon Anno!
   





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30 dicembre 2016

La fiera delle banalità



Ho ascoltato ieri la conferenza stampa di Gentiloni.
Chi soffre di insonnia avrebbe dovuto registrala per ascoltarla e addormentarsi.
Un cumulo di banalità condite dall'arroganza di chi non vuole riconoscere gli errori di cui è stato correo con Renzi nella distruzione della cosa pubblica.
Gentiloni ha persino avuto la sfrontatezza di non riconoscee l'errore di aver votato l'Italicum prima di conoscere il voto popolare sulla schiforma costituzionale.
Non una parola sulla ministressa dell'istruzione senza laurea e senza maturità.
La conferenza di Gentiloni rappresenta al meglio un'Italia senza guida, senza progetti, senza Sovranità, senza Identità, che vive alla giornata con un governo senza legittimità popolare.
Ogni giorno in più per questo governo è un giorno di troppo.






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29 dicembre 2016

Una stella in cielo


Da appassionato di fantascienza sin da tempi insospettabili, quando il genere era considerato un sottoprodotto per l'infanzia (salvo poi scrivere tomi ponderosi quando Lucas e Spielberg vi si arricchirono) non posso e non voglio esimermi dal ricordare la Principessa Leila, Carrie Fisher deceduta martedì.
Aveva la mia età e a venti anni fu protagonista della più memorabile saga cinematografica che riscattava un genere e tutti i suoi appassionati.
Era un periodo triste e oscuro, la seconda metà degli anni settanta, con un'America ripiegata in se stessa dalla disastrosa presidenza Carter (peggio di lui ha fatto solo Obama) e con il terrorismo comunista diffuso a livello planetario (e anche noi avevamo le nostre brigate rosse).
Guerre Stellari rappresentò una ventata di ottimismo, con la sua semplice morale della Libertà che travolge le forze del Male.
Tutti abbiamo sognato di incontrare, un giorno, la nostra principessa Leila, anche se sapevamo benissimo che non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Ora la Fantascienza ha una nuova stella che brilla in cielo.




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28 dicembre 2016

"Povero" Gentiloni !


Se non fosse correo con il suo predecessore, Gentiloni mi indurrebbe alla compassione.
Tocca a lui, infatti, raccogliere i cocci di tre anni disastrosi, centrati su un arrogante ronzino che credeva di essere un purosangue e, colpito dalla più classica delle ubris , ha promesso e sottoscritto accordi, senza poterli mantenere, che oggi vengono reclamati.
Non mi ricordo se in una trasmissione radiofonica o in Sky tg 24 hanno fatto l'elenco di tutto ciò che è rimasto in sospeso con le dimissioni di Renzi.
Praticamente tutto ciò che aveva iniziato e poi lasciato andare per dedicarsi ad un nuovo titolo da annunciare a reti unificate.
L'elenco è lunghissimo e non me lo ricordo (anche perchè "recitato" a mitraglia) ma mi sono rimaste impresse le problematiche relative alle pensioni, con l'Ape che sarà un fallimento perchè solo un disperato accetterebbe di anticipare di tre la anni la pensione, indebitandosi con banche e assicurazioni.
Il contratto del pubblico impiego, affannosamente siglato come pre intesa o intesa quadro a ridosso del voto referendario, senza alcun riguardo per le casse delle stato e per l'efficienza della pubblica amministrazione.
La riduzione dell'irpef che, promessa per il 2018, dovrebbe entrare nella legge di bilancio del 2017, quindi entro un anno.
E lasciando perdere quei provvedimenti ideologici che, unici, è un bene che restino fermi (come la cittadinanza per gli immigrati) ecco le banche da salvare.
Una eredità che già ha costretto Gentiloni ad aumentare di 20 miliardi il già cospicuo ed accresciuto debito pubbblico, ma che proprio in questi giorni assume dimensioni inquietanti se si pensa che nel giro di una settimana l'aumento di capitale richiesto al Monte dei Paschi di Siena e che lo stato si è praticamente impegnato ad assorbire, è lievitato da cinque a quasi nove miliardi.
Per parlare in termini di vecchie lire, con un tratto di penna Gentiloni ha aumentato, per salvare la banca amica di Siena, il debito pubblico (cioè di tutti noi) di 40mila miliardi delle vecchie lire, l'equivalente di una di quelle manovre lacrime e sangue che, però avvenivano ogni dieci anni.
E solo per il Monte dei Paschi lo stato (sempre noi: non crederete mica che Gentiloni, Padoan, Mattarella e soci si grattino in tasca !) pagherà 12-18 mila miliardi di vecchie lire, l'equivalente della "manovra di aggiustamento" annuale della prima repubblica.
Tutto in una sola banca.
Allora se Gentiloni non fosse già di suo compromesso con il precedente governo, sarebbe da compatire.
Poichè però è corresponsabile di quel che è stato fatto da Renzi, allora non possiamo pensare che sappia e voglia risolvere i problemi a vantaggio nostro, quindi l'unica alternativa sono le sue dimissioni e nuove elezioni, perchè solo un governo eletto ha il diritto di gestire le rovine chiedendo altri sacrifici a noi Italiani.
Non certo un governo di nominati.



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27 dicembre 2016

Non ho capito


Leggo che a Treviso hanno individuato, in carcere, un immigrato che si è "radicalizzato".
E l'hanno espulso.
Non ho ben capito in cosa consista l'espulsione.
Quello che ho capito è che non è più trattenuto all'interno di un carcere italiano.
Libero di unirsi ai suoi compagni di terrore ?


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26 dicembre 2016

Passato un buon Natale?


Spero di si.
Perché c'è sempre chi, perseverando nell'errore (sempre che sia solo un errore derivante dall'ignoranza e non dalla malafede ... ) ci prepara il pacco per il resto dell'anno e quello nuovo.
Leggo così che la Pinotti, che sarebbe preposta alla nostra difesa, si mette a criticare Salvini e il neofita Grillo che vorrebbero tutelare gli Italiani dall'invasione, si affianca alla Boldrini dicendo che i migranti (orrido neologismo immigrazionista, io preferisco chiamarli clandestini) non sono sinonimo di terroristi.
Ne arriveranno quindi molti, troppi altri.
Padoan stanzia venti miliardi di soldi nostri per il Monte dei Paschi di Siena e altre banche mal gestite.
Obama in uscita tira un bidone a Trump dando Israele in pasto ai suoi nemici.
A Bologna decidono di mettere a disposizione di clandestini omosessuali una "casa protetta" così possono dar sfogo alle loro pulsioni con i nostri soldi.
Insomma non manca il materiale per far crescere la nostra rabbia che prima o poi troverà il suo sfogo liberatorio.
Buon proseguimento.





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24 dicembre 2016

Natale, come sempre, di speranza



È facile, per chi sta bene, esprimere pensieri elevati di bontà e fiducia.
Li ascoltiamo dai Bergoglio e dai Mattarella e, indubbiamente, sono di conforto per chi non ha.
Ma a ben guardare sono gli stessi dei loro predecessori.
E a cosa ci hanno portato ?
Ma qualche  speranza resta, in questo Natale 2016, se pensiamo che, nonostante la massiccia propaganda e il tambureggiamento di penne e microfoni, nani e ballerine asserviti ai potenti, come nel Medio Evo, da cui ottengono gradite ricompense, il Popolo comincia a riprendersi il suo potere.
Lo hanno fatto gli Inglesi votando la Brexit.
Lo hanno fatto gli Statunitensi preferendo il cigno nero Trump alla moglie di Clinton prediletta delle consorterie affaristico finanziarie.
Lo abbiamo fatto noi Italiani votando massicciamente al referendum contro Renzi, l'uomo del soviet europeo.
C'è un vento di rivolta, anche in chi ancora vive bene, contro l'invasivita dello stato tiranno che si manifesta con l'uso spregiudicato delle tasse, delle leggi e della sua "giustizia".
C'è rabbia contro l'invasione degli immigrati favorita dalle solite consorterie che minaccia la nostra Sicurezza, il nostro Benessere e, ancor di più, la nostra Identità.
Non ci ingannano più coloro che vogliono trasferire altrove la nostra Sovranità svendendo la nostra Indipendenza di Popolo e di Nazione.
Il Natale 2016 contiene i semi per la rinascita.
Spetta a noi farli germogliare e crescere forti e vincenti nel 2017.
Quindi che il Natale sia tranquillo e sereno per tutti, per prepararci alle future battaglie che dovranno garantire a noi, ai nostri figli e nipoti, Natali altrettanto e più sereni e tranquilli.
Auguri.


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23 dicembre 2016

Non credo alle manette in politica


Sin dai tempi della cosiddetta e sopravvalutata "tangentopoli", non credevo che i magistrati dovessero interferire con il voto popolare, inquisendo e costringendo alle dimissioni chi era stato eletto.
E' vero.
Quando arrivava un avviso di garanzia o arrestavano un socialista, provavo un sottile piacere, lo stesso che, immagino, abbiano provato i cattosocialcomunisti quando emergevano indagini, arresti, condanne contro gli uomini del Centro Destra e, principalmente contro Berlusconi, o lo stesso che provano sempre i cattosocialcomunisti adesso quando a traballare sono i grillini.
Ma sono convinto che il voto popolare debba essere considerato superiore a qualsivoglia attività investigativa e di magistratura.
A punire i politici corretti devono essere gli stessi elettori, bocciandoli alle successive elezioni SE la loro attività non ha aumentato Benessere e Sicurezza nei cittadini.
E' meglio che i magistrati si occupino, bene !, di tutti quei reati che, maggiormente, disturbano noi cittadini, elettori e contribuenti.
Furti, rapine, scippi, violenze, disordine nelle strade, quelli sono i reati che devono essere prontamente repressi e puniti.
Del resto, facciamo un piccolo ragionamento.
Quale danno potrebbe mai aver fatto la Raggi in "conflitto di interessi", con la nomina del fratello di Marra in un ruolo dirigenziale comunale che, comunque, qualcuno avrebbe dovuto ricoprire ?
Nessuno.
Viceversa quanto ci costa il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena ?
Venti miliardi di aumento del debito pubblico che noi dovremo ripianare con le nostre tasse.
E allora smettiamola di fare i Savonarola sul nulla e occupiamoci delle cose serie.
Se fra cinque anni la situazione a Roma sarà migliorata, allora la Raggi dovrà essere confermata.
Se invece saranno state fatte solo chiacchiere, allora meriterà di essere estromessa.
Con il voto popolare, non con un'inchiesta della magistratura.



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22 dicembre 2016

La resistenza della casta


La resistenza della casta è interpretata al meglio dalle sibilline parole di Mattarella.
In realtà non si capisce bene cosa voglia dire e il gran fumo che promanano serve solo a coprire il vuoto che celano.
Per Mattarella l'Italia ha problemi e impegni che obbligano ad avere un "governo nel pieno delle sue funzioni".
Ma allora non voteremo mai più !
Perchè problemi e impegni ci sono sempre stati e sempre ci saranno e se, putacaso, ce ne fosse carenza, si fa presto a crearli.
Non vedo quale differenza faccia votare ad aprile o maggio 2017 o alla scadenza di febbraio marzo 2018.
Sperano forse che la situazione migliori e, con qualche colpo di fortuna, i "populisti, razzisti, xenofobi, omofobi etc." perdano consenso ?
Era la speranza di Renzi quando ha procrastinato il referendum sino al 4 dicembre sperando che il tempo giocasse a suo favore.
Nel frattempo, con la politica bizantina dei Mattarella, i problemi si incancreniscono, aumentano i debiti, la spesa pubblica e aumentano gli immigrati insediatisi a casa nostra.
Nella prossima letterina a Babbo Natale, chiediamo che ci mandi un Trump anche in Italia, un non politico che dica pane al pane e vino al vino, anche a costo di apparire rozzo e ignirante.
Ma che parli chiaro !



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21 dicembre 2016

L'unica prevenzione è rimandarli a casa loro


Ancora un attentato.
Ancora morti "nostri".
Ancora un criminale "loro".
Oltre un milioni di "profughi" arrivati nell'accogliente, arrogante e superba Germania della Merkel che, evidentemente, ha sottovalutato il pericolo e la propria capacità di controllo.
C'è poco che le Boldrine, i Bergogli, i Renzi , gli Alfani e i Gentiloni possano dire.
Abbiamo solo una possibilità per prevenire altri morti nostri per mano loro: respingere i barconi, riportandoli nei porti da dove sono partiti e bonificare il territorio con le Forze Armate per rispedire a casa loro tutti quelli che sono arrivati in questi anni di mortale lassismo.
E qual'è la risposta delle "autorità" ?
Rinforzare il controllo delle sedi diplomatiche, delle istituzioni e delle chiese.
E a noi, Popolo, chi ci pensa ?
Tra l'altro le modalità (Nizza, Berlino, Parigi, Bruxelles) sono proprio quelle di sparare nel mucchio, non verso bersagli selezionati.
Passi per le sedi diplomatiche: sono nostri ospiti e abbiamo il dovere di proteggerli, anche a nostro rischio.
Ma perchè "le istituzioni" ?
Non è che vogliano proteggere se stessi prima degli altri, per poi ammorbarci con i loro discorsi buonisti ?
E le chiese ?
Ma se proprio da Bergoglio è arrivato l'input per l'invasione massiccia, almeno che si assuma i suoi rischi !
O sono pericolosi o non lo sono e visto che li vuole importare lui evidentemente non li considera pericolosi, quindi non ha bisogno di quella protezione che, invece, a noi serve.
Ma a me fanno ancora più paura degli adulti e dei combattenti di ritorno, quelli che oggi sono bambini, che strappano lacrime di commozione.
Chi vive nelle città medio grandi sa di cosa parlo, quando cito bande di tre/quattro adolescenti che girano con strafottenza per le strade, salgono negli autobus senza pagare, appoggiano i piedi sul sedile davanti, insultano se non hai "da accendere" o da fumare.
E i loro fratelli minori crescono vedendo simili esempi che non sono contrastati dai controllori tremebondi che preferiscono prendersela con gli anziani italiani o dalla polizia municipale che preferisce multare i divieti di sosta e neppure dalla Polizia di Stato che ha severissimi ordini di non "provocarli".
E allora diciamo anche che l'unica difesa è avere la possibilità che noi Italiani per Nazionalità si possa circolare armati.
Tutti quelli che sono Italiani Veri, che abbiano svolto il servizio militare o che abbiano un attestato di abilitazione alle armi rilasciato da un poligono, dovrebbero poter essere messi nelle condizioni di intervenire a difesa dei propri connazionali, della proprietà privata e pubblica e della loro stessa vita.
Quando avremo un governo che lo capirà ?



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20 dicembre 2016

Ma quale autocritica ?


Come i centometristi dopo il traguardo, le penne e i microfoni asserviti al regime non sono ancora riusciti a fermare il loro impeto a sostegno del bulletto di Rignano, così, alla sua riapparizione per l'assemblea del suo partito, hanno tessuto gli elogi del "lider maximo", intonando peana alla sua capacità e coraggio per l'autocritica "spietata".
A parte l'infelice scelta di un termine, "autocritica", applicata negli anni bui ai comunisti caduti in disgrazia che dovevano umiliarsi per essere riabilitati, quale autocritica ha mai fatto Renzi ?
Si è solo limitato a constatare una realtà immodificabile: il sì ha perso con il 20% e sei milioni di voti di distacco dal NO.
E' quella l'autocritica coraggiosa ?
Io mi sarei aspettato una autocritica con l'ammissione della porcheria fatta con le modifiche costituzionali redatte da mani infantili, per aver scelto di fare prima la legge elettorale solo per la camera dando per scontata la vittoria al referendum, per le iniziative di accoglienza dei clandestini, per l'aumento delle tasse sui risparmi al 26% e quelle sui fondi pensioni al 20%, per il "giobàt" che non funziona se lo stato non continua a pompare soldi (nostri, sottratti ai nostri risparmi e redditi in un infernale giro vizioso), per aver legalizzato le unioni omosessuali.
Di tutto ciò non c'è traccia.
Anzi una arrogante affermazione sul fatto di non essere stato in grado di spiegare la "riforma" che, in pratica, vuol dire: sono stupidi quelli che hanno votato NO perchè non hanno capito il luminoso futuro che offrivo loro.
Uno così, non deve tornare a fare danni.
Neanche per interposto Gentiloni.



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19 dicembre 2016

Contano più le idee degli uomini


La sinistra è in crisi.
I grillini non stanno meglio.
L'occasione per un ritorno prepotente sulla scena politica del Centro Destra è ora.
Leggo però di quelli che insistono nel disquisire sulle "primarie" e che Berlusconi insiste nell'offrirsi per un accordo con il governo (a parole limitato alla legge elettorale).
Capisco il Cav che ha l'obbligo, morale prima di tutto, di difendere le sue aziende dall'aggressione francese e, pertanto, è giustificata la sua disponibilità anche a fare accordi con il Diavolo (che non è il Milan).
Lo capisco, lo giustifico e lo perdono.
Ma tutti gli altri no, non hanno aziende sotto attacco e non hanno bisogno di perdere tempo su questioni nominalistiche.
Gli altri devono, in questo momento, semplicemente sostenere quelle Idee che ci distinguono dalla sinistra e dai grillini e che rappresentano il sentimento profondo degli elettori del Centro Destra.
La riduzione delle tasse attraverso la flat tax, l'abolizione di ogni imposizione sulla casa e la riduzione delle tasse sui risparmi.
Il respingimento dei clandestini e la bonifica del territorio da quelli arrivati in questi anni (tanto più, adesso, con la liberazione di Aleppo anche i cosiddetti profughi siriani possono tranquillamente essere rispediti a casa loro) .
Ripensare le leggi di deriva morale approvate in questa legislatura e in alcune delle precedenti, per restaurare i Valori Tradizionali che fortificano anche l'animo dei cittadini.
Sono Idee semplici, le stesse che hanno dato la vittoria a Trump e che stanno diffondendosi in tutta Europa.
E' vero che le idee camminano sulle gambe degli uomini ma, oggi, non c'è bisogno di perdersi in vuote chiacchiere sulla leadership e sulle primarie.
Quando si tratterà di andare al voto, gli iscritti ai partiti della coalizione faranno presto ad individuare un candidato alla presidenza del consiglio che sia adeguato.
Non è necessario che sia il leader di un partito, potrebbe anche essere un soggetto affidabile, ma al momento non di prima fila.




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18 dicembre 2016

L'ora delle ruspe si avvicina


Nel giro di quarantotto ore sono scoppiati una serie di bubboni, di natura differente tra loro, ma che hanno come denominatore comune la manifesta inesistenza di una "diversità" migliore di chi ha sempre aggredito il Centro Destra e i suoi uomini.
Anzi, non viene esplicitamente detto, ma il pensiero che, tutto sommato, i tanti piccoli uomini del Centro Destra fossero meglio dei Soloni della sinistra e dei grillini attraversa le menti, almeno quelle più lucide e coscienziose.
Sala, la Raggi e la Fedeli sono tre aspetti di quanto si possa sbagliare e, soprattutto, di quanto si sia sbagliato nel gettare la croce addosso al Centro Destra negli anni del suo governo.
Dal mio punto di vista il fatto più grave è quello di Milano, dove un neosindaco, eletto sull'onda di un presunto successo nella gestione dell'Expo, ora vede scoprire vicende non chiare di tale gestione.
Ed è grave che costui voglia ritirarsi sull'Aventino, cercando da un lato di "fare bella figura" con l'autosospensione, dall'altro di tenersi la porta aperta per un ritorno.
Ha mille ragioni Salvini nel dire che Sala, se è convinto di essere a posto, deve andare in ufficio a lavorare per i milanesi, e se, invece, ha qualche dubbio su quel che ha fatto, allora deve dimettersi.
Grave quasi quanto la vicenda di Sala è quella della Fedeli.
Ministro dell'istruzione nel nuovo governo, si scopre prima senza laurea, quindi senza maturità.
Non è una colpa essere senza laurea e neppure senza maturità (magari, però, il ruolo di ministro dell'istruzione appare un po' fuori luogo) ma quello di aver cercato di coprirlo, di aver giocato sull'equivoco.
E, soprattutto, di non pensare a dimettersi, cosa che farebbe acquisire alla Fedeli un nuova dignità.
Infine la Raggi.
Contrariamente a quello che viene strombazzato da penne e microfoni di regime, interessati a demolire i grillini per fare un favore al pci/pds/ds/pd, è la situazione meno grave.
Intanto la Raggi non è indagata e non ha mentito, al massimo può esserle imputata una ingenuità ripetuta, nulla più.
Ma sulla vicenda di Roma si innestano ben altre considerazioni.
Intanto il fatto che la Raggi, come Alemanno prima di lei, si è trovata a gestire una situazione ereditata da quaranta anni (meno i cinque di Alemanno che, a sua volta, si era trovato ad essere sindaco dopo oltre trenta anni di giunte cattosocialcomuniste) di metastasi provocata dalle giunte di sinistra, cattosocialcomuniste, che si sono succedute a cominciare da quella di Argan del 1975.
In quaranta anni sono cambiati tutti i dipendenti comunali e le varie giunte hanno potuto riempire i vari uffici con personale di loro gradimento e orientamento.
Non essendoci alcuna possibilità, per il nuovo sindaco, di sostituire il personale comunale, la Raggi (ma anche Alemanno prima di lei o a Bologna Guazzaloca nel 1999) è costretta a lavorare con uffici fondamentalmente ostili perchè legati alle passate giunte ed è gioco forza che si rivolga a quelle mosche bianche, come Marra, che sembravano, rappresentavano un qualcosa di differente.
In aggiunta abbiamo una magistratura che, brandendo come clave leggi e regolamenti (troppi !) e ricoprendo quell'incarico solo in virtù del superamento di un concorso pubblico e non di un'elezione a fronte della quale rispondere periodicamente agli elettori (come accade ai procuratori negli Stati Uniti) intervengono continuamente a fare le pulci a chiunque voglia lavorare e, per farlo, acceleri le procedure.
E' una evidente stortura del nostro sistema che, in sostanza, impone ai sindaci eletti dal Popolo di non fare nulla se non gli "atti dovuti", sennò rischiano di incappare nelle indagini di un magistrato non eletto ma che ha solo superato un concorso pubblico.
Probabilmente a Roma e Milano molti cittadini si staranno pentendo di non aver votato la Meloni e Parisi, perchè risulta sempre più chiaro che, nonostante la gravi lacune e l'improvvisazione spesso figlia di ignoranza, il Centro Destra di governo era molto meglio della sinistra di potere e dell'antipotere grillino.
Poi ci si domanda perchè c'è gran voglia di ruspe per fare tabula rasa di tutto e tutti ...






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17 dicembre 2016

Avrà almeno la licenza elementare ?


La neo ministressa dell'istruzione è sotto la lente di ingrandimento per il suo curriculum vitae.
Si è scoperto che non è laureata, ma adesso c'è chi insinua che non sia neppure diplomata con la maturità quinquennale.
Viene da chiedersi se, almeno, sarà riuscita a conseguire la licenza elementare ...
Un simile personaggio dovrebbe guidare la pubblica istruzione, essere colei che fornisce le indicazioni per educare bambini e adolescenti, essere il punto di riferimento dei docenti.Si capisce quindi perchè, invece di occuparsi di insegnare nozioni per dare le basi ai futuri ingegneri, avvocati, professori, medici etc., cazzeggi con le balorde teorie chiamate, in inglese perchè fa più fino, del "gender".
Parlare del nulla è sicuramente più facile che parlare di greco, latino, letteratura italiana, matematica, scienze etc., soprattutto per chi a mala pena arriva ad un diplomino di seconda classe.
La signora in questione, forse per vendicarsi di una natura che con lei non è stata particolarmente benevola, si diletta quindi in arzigogoli sui e sul sesso.
Chiacchiere vuote e inutili, perchè per l'Umanità possono esistere solo e soltanto due sessi: Maschio e Femmina, Uomo e Donna, ogni altra combinazione porterebbe all'estinzione della Umanità stessa.
Ma la signora si lamenta anche dell'eccessiva aggressività per una "bazzecola" come la questione della sua non laurea, dimentica del linciaggio cui furono sottoposte le ministresse del Centro Destra, ad ogni loro uscita.
Altrove, per aver copiato parti della tesi pur sostenuta, ministri ben più importanti e in Germania anche un presidente della repubblica, si sono dimessi.
Ma in Italia, dove un tizio spuntato dall'Arno proclamava ai quattro venti che si sarebbe ritirato dalla politica se avesse perso il referendum e la sua socia aretina gli facevo eco ed adesso, perso il referendum, uno è rimasto a manovrare il pci/pds/ds/pd, l'altra è ascesa come eminenza grigia di Palazzo Chigi, non si sente evidentemente alcun bisogno di dimettersi per una laurea che non si trova.
La presenza di quella signora all'istruzione grida vendetta ed è una ragione in più per chiedere con forza le dimissioni dell'intero governo e il voto subito.





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16 dicembre 2016

Opposizione, non Aventino


Poteva starci non partecipare al voto (palese) di fiducia al senato, ma sarebbe opportuno che la Lega, almeno in senato dove la maggioranza di Gentiloni può traballare, partecipasse a tutte le prossime votazioni.
E altrettanto dovranno fare tutti i senatori di opposizione, se veramente si vuole aggredire il governo fotocopia e costringere Mattarella a sciogliere le camere e convocare le elezioni.
Personalmente considero sempre sbagliato l'Aventino e la Storia dovrebbe insegnare che chi vi si rifugia alla fine finisce male.
Invece credo che si debba combattere la battaglia all'ultimo sangue, non dando mai per scontata la vittoria del nemico.
Le occasioni per impallinare Gentiloni in senato (alla camera i numeri ci dicono che non c'è speranza) saranno molteplici.
Lega e opposizioni dovranno dare battaglia su tutto, anche su eventuali provvedimenti di recepimento delle direttive del soviet sulla lunghezza standard dei cetrioli.
Nessuna tregua, natalizia, pasquale o di altra natura, finchè non saremo chiamati a votare per mettere fine allo sconcio di governi imposti e non eletti e che si sorreggono sul voto rubato agli elettori di Centro Destra.




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15 dicembre 2016

Gli ultimi giorni di Pompei


Lo spettacolo in corso nel teatrino del parlamento e del governo è da ultimi giorni di Pompei.
Una ministra dell'istruzione che ha una laurea, forse no, ma lo sarebbe stato dopo trenta anni, comunque non ce l'ha.
Un ministro degli esteri che, come il suo ex capo Renzi, si avventura in un inglese che farebbe sorridere Totò.
Un governo a termine, senza una data certa.
Nel frattempo le ricchezze italiane subiscono l'attacco dei normalizzatori, colonizzatori stranieri come Vivendi che tenta la scalata a Mediaset.
Qui c'è poco da galleggiare.
Più tempo si perde nelle manfrine di palazzo, più ci ritroveremo in miseria, sudditi ed espropriati non solo della nostra Sovranità, ma anche dei nostri beni.
Votare a marzo sarebbe già troppo tardi.
Occorre votare entro 45 giorni da un immediato scioglimento delle camere, con le due leggi in vigore, diverse per la camera e per il senato.
Non sarebbe una bestemmia.
Se Mattarella e Gentiloni non lo faranno si assumeranno in prima persona la responsabilità di tutto quello che perderemo.
E dovremo chiamarli a renderne conto.



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14 dicembre 2016

Restiamo svegli


La vittoria dilagante del NO al referendum ci ha detto che noi Italiani, quando vogliamo, siamo ben svegli e sappiamo come difendere i nostri interessi.
Purtroppo non abbiamo la costanza per proseguire nel tempo con la stessa tensione e attenzione.
Hanno messo a capo del governo uno che era arrivato non secondo, ma terzo alle primarie del pci/pds/ds/pd a Roma quando il primo fu Marino.
Questo ci dice il seguito popolare di Gentiloni, ma anche il suo livello.
E anche come ministro degli esteri fu una seconda scelta dopo ... la Mogherini !!!
Però, attenzione a non sottovalutarlo, come non bisogna mai sottovalutare quelli che si prestano ad essere sistematicamente "presi in mezzo" nelle varie compagnie, soprattutto quando si era ragazzi.
Se, poi, a seguire l'ingresso di Gentiloni a Palazzo Chigi c'è un bel periodo di festa, la più bella dell'anno, con tutti impegnati a cercare regali, ammirare le vetrine e mangiare senza pensare alle diete (tanto si ricomincerà il 7 gennaio ...) allora rischiamo veramente che, approfittando della nostra distrazione, ci rifili sole micidiali.
La prima delle quali potrebbe essere la nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena.
Una perdita secca.
Si vocifera persino di una patrimoniale di cui Gentiloni era sempre stato un sostenitore.
E cosa venderà ancora della nostra Sovranità al soviet europeo ?
Bene quindi fa la Lega, anche la domenica prima di Natale, ad organizzare una protesta di piazza ed a non aspettare il nuovo anno.
Dobbiamo mantenere alta la tensione, dobbiamo attizzare la rabbia che c'è in tutti noi per continuare a combattere un sistema che, se lasciato tranquillo, ci soffocherà con le sue mille giravolte e chiacchiere.
Dobbiamo insistere e avere pazienza e costanza, perchè la cacciata di costoro, dei parrucconi fedelissimi del soviet europeo potrà avvenire solo costruendo, sasso dopo sasso, la pietra tombale del consenso e della consapevolezza sotto i quali seppellirli.



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13 dicembre 2016

Azzannare Gentiloni finchè non si vota


Hanno fatto male Fratelli d'Italia e Forza Italia a partecipare alle consultazioni di Gentiloni, legittimandolo.
Hanno fatto bene Lega e grillini a non legittimarlo declinando l'invito a celebrare assieme un triste e trito rito, quando tutto è già predeterminato.
Ho sentito Lupi  "volare alto", parlando di programmi e di emergenze, pur di non dar corso alla stesura di una nuova legge elettorale cui farebbe seguito un voto che spazzerebbe via tutti i voltagabbana che non riuscissero a trovare rapidamente un riposizionamento (come hanno tempestivamente fatto la De Girolamo e Schifani).
Gentiloni ci accollerà anche il "salvataggio" della rossa banca senese e si inginocchierà davanti al soviet europeo che gli imporrà di imporci nuovi sacrifici economici.
Mi ricordo nel passato un altro nulla assurto alla presidenza del consiglio, Giovanni Goria, che assicurava che non avrebbe mai tassato i titoli di stato e uno dei primo provvedimenti fu quello di tassarli.
Lui si difese dicendo che non tassava i titoli esistenti, ma solo gli interessi futuri, ma la realtà è davanti ai nostri occhi.
Ormai ascolto in tutte le trasmissioni, persino rai e sky, le più ossequiose verso il vecchio padroncino di Rignano, frasi tipo: Renzi aveva detto che avrebbe considerata conclusa la sua attività politica se avesse perso il referendum, perchè allora non se ne va invece di continuare a fare danni ? Oppure: Renzi è congenitamente incapace di mantenere la parola.
Gentiloni è stato messo lì per tenere in caldo il posto di Renzi, ma uno che diventa presidente del consiglio non è detto che rinunci a prebende e onori tanto facilmente, anche se pedoni, alfieri, cavalli e anche la regina, sono tutti del re in esilio.
Ma Gentiloni può contare su una massa di parlamentari che, se terminasse ora la legislatura, non maturerebbero il diritto alla pensione e dovrebbero tornare a lavorare (se mai hanno lavorato in vita loro).
Il Centro Destra deve riprendere la rotta, con decisione a lasciando indietro chi manifestasse titubanze o cedimenti alla trattativa.
Non ci può essere trattativa.
Male che vada fra poco più di un anno saranno obbligati a farci votare e allora noi elettori decideremo chi è stato coerente e chi è inaffidabile.
I temi sono sempre quelli: tasse, immigrazione, europa, deriva morale.
Le risposte sono sempre quelle: flat tax, respingimento ed espulsioni, ritorno alla lira e alla Sovranità, ripristinare, anche manu militari, il Mos Maiorum.
I Gentiloni di turno, ossequiosi verso il soviet europeo, non risolveranno mai i nostri problemi perchè saranno sempre sudditi di Bruxelles e Berlino.
L'unica scelta è continuare ad azzannare i Gentiloni di turno, su ogni singolo provvedimento, su ogni singolo articolo, finchè non saremo chiamati a votare.
Opposizione dura, senza se e senza ma.
E soprattutto senza legittimare la scelta del quarto governo nato nel Palazzo in spregio alla volontà popolare e che si regge solo grazie al voto dei voltagabbana
Ultima annotazione.
La viltà di Alfano, uomo sempre più senza quid, che è scappato anche dal ministero dell'interno dopo aver fatto danni, ha consegnato alla sinistra tutti, tranne la commisisone parlamentare, gli organi direttivi sui servizi segreti e le forze di polizia e armate: ministero della difesa (Pinotti) e degli interni (Minniti).
Potremo aspettarci una stagione dei dossier ?
Non vorrei che per accorciare la vita del governo Gentiloni dovessimo sperare in Verdini che non ha ricevuto, almeno a livello ministeriale, la ricompensa sperata.


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12 dicembre 2016

Al peggio non c'è mai fine


E quattro.
Con Gentiloni sono quattro i presidenti del consiglio nominati dalla casta senza passare dal voto popolare e, anzi, quando si presentano vengono sonoramente bocciati.
Gentiloni continuerà la maggioranza di Renzi e Letta che si basava sul sostegno dei voltagabbana, eletti con il Centro Destra e non solo, per poi puntellare il governo, qualunque governo, pur di non doversi sottoporre al giudizio degli elettori.
Non importa chi ci sarà al governo e in quale ministero, non importa quale programma o quali leggi, la risposta non potrà che essere una totale ostilità in parlamento, nelle piazze, in rete, in ogni occasione in cui si debba venire a parlare di politica.
L'unica stella polare è il voto, subito, comunque prima possibile, con qualsiasi legge elettorale sia esistente (per evitare le furbizie delle alchimie legislative e inquinare il risultato) anche se differenti per i due rami del parlamento.
Frutto della scellerata superbia, ignoranza ed arroganza di Renzi che ha fatto approvare la legge elettorale prima della riforma costituzionale (poi bocciata il 4 dicembre dal voto popolare).  




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11 dicembre 2016

No al poker di nominati


Se Renzi fosse un uomo d'onore la cui parola avesse valore, non staremmo qui a pendere dalle elucubrazioni di Mattarella.
Renzi resterebbe presidente del consiglio fino ad un voto ravvicinato a febbraio.
Potrebbe farlo perché, abbandonando la politica dopo la sconfitta come più volte dichiarato e spergiurato perché lui sarebbe diverso dagli altri politici, garantirebbe imparzialità nel guidare il parlamento verso la nuova legge elettorale e nella campagna elettorale.
Ma Renzi sembra proprio che non voglia dimostrarsi uomo d'onore e, quindi, la sua parola, se non si ritira dalla politica, non vale nulla.
Lui vuole ripresentarsi quindi non può restare a Palazzo Chigi.
Ma non può neppure pensare di imporre il suo Gul o Medvedev come sarebbero Gentiloni o Padoan o Delrio o simili.
Le soluzioni di cui si parla, con Alfano e Verdini che dichiarano di essere a favore di qualsiasi governo purché ci sia posto per loro, sono tutte di parte e inaffidabili per garantire una corretta campagna elettorale.
Soprattutto se si dovesse pensare a porre a carico dei contribuenti i debiti della banca rossa per eccellenza, il Monte dei Paschi, che  ci costerebbe molto meno se lo stato pagasse il pensionamento anticipato per 26mila lavoratori del credito per far posto a quelli di Mps una volta dichiarato il fallimento della banca e chiuse le filiali.
E non è accettabile il quarto presidente del consiglio di nomina quirinalizia, senza il voto popolare, al quale affidare questioni rilevanti come l'invasione degli immigrati, le tasse, la permanenza in europa.
Meglio nessun governo, come è accaduto per oltre un anno al Belgio e quasi un anno alla Spagna.
Non occorre un governo perché il parlamento voti una legge elettorale e Mattarella convochi i comizi per febbraio.
Basta un generale che gestisca l'ordinaria amministrazione.  


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10 dicembre 2016

Il sangue non è acqua


Mentre il cattocomunista antico (Mattarella) ha dato inizio ai suoi giochini democristiani per propinarci nuovamente il cattocomunista 2.0 (Renzi) assistiamo alla svendita, sempre più intensificata della nostra Identità per opera, questa volta, di coloro che campano da settanta anni con la manipolazione della Storia, dopo aver trasformato in vittoria la sconfitta del 1945.
A Bologna l'anpi ha promosso la manipolazione dell'Inno Nazionale in una scuola trasformando i "Fratellid'Italia" in "fratelli IN Italia" per comprendervi anche i clandestini.
Sono manipolazioni che vanno denunciate e respinte per evitare di ritrovarci con un'altra celebrazione faziosa che stravolge la Storia.
Mai come in queste occasioni ci sovviene l'insegnamento dei Grandi del passato come Alessandro Manzoni che, ben conscio che il Sangue non è acqua, riuscì a definire al meglio il concetto di Patria, di Nazione, di Popolo, di Gente Italiana:
una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di SANGUE e di cor.



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09 dicembre 2016

Rito democristiano antico


Mattarella ha iniziato il rito democristiano antico:le consultazioni.
Le consorterie sconfitte nel referendum tramite i loro megafoni prezzolati spingono per arrivare ad un governo del compromesso storico, cercando di indurre alla percezione che Forza Italia possa essere disponibile.
Renzi, che doveva abbandonare la politica se sconfitto come è stato sconfitto, briga per conservare la poltrona come un qualunque democristiano della prima repubblica.
Sky tg 24, sempre più agiografico e apologetico verso l'imbonitore fiorentino e che, come una qualunque Repubblica eleva un Saviano a guru del pensiero (?) politicamente corretto, ha elencato i provvedimenti che si fermano con la crisi.
Dallo ius soli alla modifica dell'ottimo riforma Brunetta della pubblica amministrazione, dalla legalizzazione della cannabis alla "riforma" della giustizia, dalla confusione che deriverebbe dalla possibilità di attribuire il cognome della madre ai figli all'allungamento dei termini di prescrizione che consegnerebbe la nostra vita ai magistrati.
Beh, se fosse così speriamo di restare a lungo senza governo !




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08 dicembre 2016

Il miglior accordo è nessun accordo


Giornali, radio e televisione ci propinano in continuazione soluzioni pasticciate alla crisi di governo voluta da Renzi con la schiforma bocciata dagli Italiani.
Dopo gli orfani della moglie di Clinton, abbiamo gli orfani della piaggeria a Renzi.
Sky Tg 24 mi sembra quello più suonato dal risultato referendario e continua, imperterrito, ad esaltare le parole, le opere, le strategie (vere o presunte) del bulletto ammaccato.
Tutti coloro che spingevano per il sì (Confindustria, organismo internazionali, banchieri, stampa ...) adesso tesse peana all'ipotesi del todos caballeros, tutti dentro, tutti al governo, un ministero non si negherebbe a nessuno.
Sarebbe il colpo di grazia per il Centro Destra, proprio adesso che con una coerente battaglia per il NO ha cominciato a riacquistare credibilità nel suo elettorato più disilluso.
CON LA SINISTRA, MAI !
Non importa che si chiamino Bersani o Napolitano, Cuperlo o D'alema, Renzi o Gentiloni o Franceschini.
Grazie al porcellum hanno la maggioranza alla camera e qualche senatore lo possono ben accalappiare, dopodichè governino o esercitino l'ordinaria amministrazione fino al voto.
Ma, dicono, con quale legge elettorale ?
Non il governo deve fare la legge elettorale (a meno che non abbiano il retropensiero di votarla a colpi di fiducia) ma il parlamento.
E per fare una legge in parlamento non importa che si finisca tutti al governo, in una ammucchiata che sarebbe ben peggiore dell' "accozzaglia" di renziana memoria.


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07 dicembre 2016

Il gufo era lui


Dopo le catastrofiche previsioni secondo le quali l'Italia sarebbe affondata se avessero vinto i NO, la realtà dice che con i NO al 60% e Renzi dimissionario (almeno a parole ...) la borsa ha galoppato come non mai oltre il 4% di guadagno.
Averne di simili catastrofi !
Adesso l'importante è non vanificare il risultato.
Controllare che Renzi e Mattarella non facciano i furbetti e andare subito al voto.
Con qualsiasi legge elettorale.



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06 dicembre 2016

Non vanificare il risultato


Se Renzi avesse anche solo un dieci per cento della dignità di Cameron, non solo si dimetterebbe ma si ritirerebbe a vita privata per cominciare (e sarebbe ora, a quaranta anni !) a lavorare.
Poichè Renzi da una dozzina e più di anni sa solo chiacchierare dal pulpito di presidente della provincia, di sindaco, di segretario del pci/pds/ds/pd o di presidente non eletto del consiglio, forse si dimetterà (non giurerei che lui e Mattarella non si accordino per propinarci un'ammuina e così ce lo ritroviamo a galleggiare con Alfano e Verdini) ma sicuramente si ripresenterà con l'intenzione di fare altri danni.
Quindi i nostri rappresentanti, che non sono altri che la Lega, Fratelli d'Italia e la parte migliore di Forza Italia, devono battere il ferro finchè è caldo.
Organizzare, presto, un sistema di consultazione interna (io preferirei i vecchi congressi cui siano ammessi solo gli iscritti da almeno sei mesi ed eleggibili solo gli iscritti da almeno un anno) per definire programma e candidature per elezioni che, al più tardi nel 2018, saranno un Armageddon.
Ci sarà infatti da una parte Renzi con tutta la sinistra più o meno unita, poi Grillo con degli arrabbiati senza prospettive e, infine, il Centro Destra possibilmente su posizione nette e chiare sulle principali questioni sul tappeto come le tasse, il soviet europeo, l'immigrazione, i Valori morali.
Il momento per prepararsi all'Armageddon, all'ordalia elettorale è ORA.
Perchè non si può escludere che cerchino di sfruttare un momento di rilassamento per convocare elezioni anticipate.
Meloni, Salvini, Toti: non perdete tempo in chiacchiere, in consultazioni.
Soprattutto non perdete tempo in trattative e compromessi.



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05 dicembre 2016

Dopo il voto


Quando il meccanismo automatico di Blogger pubblicherà questo commento, sapremo già chi ha vinto il referendum in Italia e, probabilmente, anche chi ha vinto la presidenza austriaca.
Il 2016 è stato, finora, un anno positivo per le forze Identitarie, Sovraniste e Nazionaliste.
A giugno la vittoria della Brexit che porterà la più importante nazione europea fuori dal soviet.
A novembre l'insperata (perchè tale era la percezione grazie alle cronache delle suffragette alla Giovanna Botteri che pure continua a raccontarci, a spese nostre, la sua America che, evidentemente non è la VERA America) vittoria di Trump.
Sarebbe troppo pensare di fare quattro su quattro con la vittoria del NO in Italia e di Hofer in Austria, ma ... l'appetito vien mangiando.
Le forze delle consorterie finanziarie hanno impresso, soprattutto in Italia (ma anche in Austria) uno sforzo enorme per consentire al loro pupillo Renzi, il Wanna Marchi della politica italiana, di sopravvivere, mobilitando tutto, ma proprio tutto, l'arsenale mediatico e propagandistico.
Non c'è stata trasmissione giornalistica (o presunta tale), quotidiano, televisione, radio, con rare eccezioni, che non abbia cercato in modo più o meno (quasi sempre "più") subdolo di condizionare le scelte degli Italiani.
Persino al sabato, giorno dedicato alla "riflessione", veniva illustrato il quesito leggendo la domanda renziana.
Se avrà vinto il NO, una bella soddisfazione e tutti alle urne quanto prima.
Se Renzi, vincendo il NO; avesse anche solo una parte della dignità di Cameron non solo si dimetterebbe da presidente del consiglio, ma si ritirerebbe a vita privata.
Ma non lo farà, continuerà ad imbonire chi lo ascolta.
Se avrà vinto il sì, allora Renzi gonfierà il petto come un tacchino pensando di essere "er mejo der bigonzo" e continuerà a fare danni, in ciò però legittimato dagli Italiani stessi.
Se vincerà il NO, la politica continuerà come prima, con una speranza in più per risanare l'Italia .
Se vincerà il sì dovremo continuare la guerra contro Renzi, finchè non riusciremo a farlo cadere e il risanamento dell'Italia verrà rinviato ad una data successiva.

P.S.: 
Ha STRAVINTO il NO
E noi Italiani ci siamo, ancora una volta, dimostrati migliori dei tedeschi.
Gli Austriaci, infatti, si sono spaventati e hanno eletto il burattino delle consorterie finanziarie e del soviet europeo, il giorno stesso in cui noi Italiani abbiamo cacciato il suo omologo in Italia.
Adesso al voto.
Subito.




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04 dicembre 2016

Non ci sono indecisi


Le penne e i microfoni servi continuano a fare propaganda anche nella giornata "di riflessione".
Fingendo di fare solo della cronaca dicono che Renzi è fiducioso di accalappiare gli "indecisi" e cercano di dargli una mano descrivendo il quesito referendario esattamente come viene propagandato dai sostenitori dell'imbonitore fiorentino.
Non credo, però, che ci siano indecisi da convincere.
Molti di quelli che, ai sondaggi, rispondono "non lo so" sanno benissimo se e come votare, ma fondamentalmente pro bono pacis (con i parenti, gli amici, i colleghi) preferiscono non dirlo.
Molti altri proprio non sono interessati, troppo impegnati nelle loro attività per occuparsi di altro che non dia loro un guadagno immediato.
Quindi è già tutto deciso.
Solo non lo sappiamo.
Domani mattina ci sveglieremo con il risultato finale.
Del resto non ci possono essere indecisioni.
Se si guardasse il contenuto della schiforma, non l'avrebbero dovuta neanche portare al voto, perchè nessuno voterebbe mai per farsi togliere qualcosa (la Sovranità con l'eliminazione dell'elezione diretta del senato, il richiamo alla sudditanza verso il soviet europeo e l'accentramento a Roma di quelle poche competenze affidate agli enti locali più vicini ai cittadini).
Invece il voto è tutto politico.
E' un sì o un NO alla cessione di Sovranità verso Bruxelles, a favore della Merkel, di Juncker, di Schauble, di Schultz.
E' un sì o un NO alla sudditanza verso gli organismi internazionali espressione delle consorterie affaristico finanziarie e le grandi banche d'affari JP Morgan e Goldman Sachs, verso l'Ocse, verso il Fondo Monetario Internazionale.
E' un sì o un NO all'immigrazione selvaggia sponsorizzata dal soviet europeo, dalla Boldrini e da Bergoglio.
E' un sì o un NO all'aumento del debito pubblico.
E' un sì o un NO a Renzi.
E adesso io esco e vado a votare il mio NO.



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03 dicembre 2016

Perchè è giusto votare NO


Renzi ha ragione su una sola cosa: con il voto di domenica 4 dicembre ci giochiamo una larga fetta del nostro futuro.
Però il nostro futuro sarà compromesso dal sì, mentre avremo la possibilità di renderlo migliore con un NO.
Renzi ha voluto fare una pesante modifica costituzionale perchè i suoi referenti possano imporre una sovranità limitata al Popolo Italiano.
Ne abbiamo traccia nel richiamo all'Unione Europea (cioè al soviet affaristico finanziario che vorrebbe comandare in europa) dell'art. 55 e trova la sua sublimazione nella trasformazione del senato da camera alta, con pari dignità e diritti di quella bassa ma, soprattutto, eletta direttamente dai cittadini e dove chiunque potrebbe essere eletto, in un sinedrio di oligarchi, nominati dai partiti, all'interno dei partiti e dove l'accesso è consentito solo a sindaci, consiglieri regionali e cinque favoriti del presidente della repubblica.
Un senato che diventerebbe custode dello status quo, perchè senza la sua approvazione, nulla potrà più cambiare.
L'esproprio della nostra sovranità viene quindi perfezionato con l'abbandono del timido federalismo che aveva portato nel 2001 ad una sia pur timida riforma a favore delle autonomie locali.
E' quella la linea portante della schiforma di Renzi: l'esproprio della Sovranità Popolare per condurci ad una sovranità limitata di brezneviana memoria.
C'è forse qualcuno che possa credere, come cerca di bischerare Renzi, che i vari Financial Time e Wall Stree Journal, Ocse e Fondo Monetario Internazionale, Juncker e Moscovici, Schauble e Schultz, Napolitano e Prodi, siano interessati al bene dell'Italia e degli Italiani ?
Impossibile che simili personaggi ed organismo si preoccupino altro che degli interessi e dei privilegi loro personali e della loro casta.
Renzi è solo il terzo che hanno nominato presidente del consiglio, dopo Monti e Letta, perchè portasse l'Italia in ginocchio da loro, realizzando, come accadrebbe se vincessero i sì, lo scippo della nostra Indipendenza Nazionale.
Votare NO è quindi non solo giusto, ma doveroso sia per il contenuto della schiforma che toglie anzichè aggiungere (Sovranità) , sia per ragioni strettamente politiche per sconfiggere le forze del Male che si nascondono dietro a Renzi.
Nella consapevolezza che, comunque, la guerra non finirà il 4 dicembre.



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02 dicembre 2016

L'assalto alla diligenza Italia dei vecchi mostri


Renzi aveva iniziato la campagna elettorale blaterando contro il NO che sarebbe una "accozzaglia" di vecchi politici.
E citava D'alema, Berlusconi e Monti.
Stampa e televisioni gli andarono dietro cercando di indurre anche visivamente a credere che il confronto fosse tra Renzi e quei tre, le cui immagini campeggiavano nelle fotografie alle spalle dei conduttori e nelle pagine dei quotidiani.
Poi Renzi ha avuto il sostegno di Verdini, Alfano, Nencini (i socialisti !!!), Cicchitto e ancora del Wall Street Journal, del Financial Time, la Lagarde del Fondo Monetario Internazionale e l'Ocse, Schultz e Schauble, Juncker e tutta la casta fino a Prodi, buon ultimo.
Possiamo capire quindi che vada in confusione e oggi abbia rilasciato dichiarazioni quanto meno contraddittorie.
La riforma può essere migliorata ... i senatori saranno eletti avranno solo "un po' meno poteri" ... se vince il NO i risultati si vedranno sul PIL già da lunedì mattina (caspita !).
La casta è lui, con tutta la corte dei vecchi mostri che lo appoggia.
Sono pronti a sbranare l'Italia.
Basta un sì di troppo per rovinarci.


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