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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 giugno 2016

Da oggi Renzi ci aumenta luce e gas


Renzi di diminuire le tasse parla solo.
Bisogna studiare, fare conti, equilibri.
Intanto dal primo luglio, la luce aumenta del 4,3% e il gas di oltre l'1%.
Se Renzi vuole aumentare l'inflazione statistica, ci può riuscire, peccato che sia a tutto danno dei cittadini i cui redditi sono fermi in basso e le tasse ferme in alto, così, dovendo pagare luce più cara (e nel periodo di massimo utilizzo dei condizionatori) più che la ripresa dell'economia reale, viene concessa un'altra opportunità al settore creditizio cui dovranno rivolgersi quelli che non "arrivano a fine mese".
Figura sempre presente sotto i governi Berlusconi ed ormai scomparsa dall'orizzonte adesso che le tasse alte, le bollette in aumento e i redditi bassi li abbiamo con la sinistra al governo.
Intanto Renzi inaugura la staffetta al consiglio di sicurezza dell'Onu (non che quell'organismo fosse particolarmente credibile, ma adesso è ridotto alla sceneggiata napoletana e ricorda la staffetta tra Craxi e De Mita negli anni ottanta) e nonostante le sue roboanti dichiarazioni, le sue intimazioni al Regno Unito (al Regno Unito !!!) di andarsene in fretta, viene ripagato con un due di picche dalla Merkel sulle nuove pretese regole per la banche.
Arriverà pure ottobre e il referendum che lo spazzerà via ... semprechè ci facciano votare !


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29 giugno 2016

Squallidi e meschini europeisti


Prima hanno fatto di tutto per tenerli dentro, con sondaggi evidentemente pilotati e l'uso alluvionale di bastone e carota.
Adesso non vedono l'ora che il Regno Unito se ne vada senza neppure attendere la tempistica e le modalità della loro Bibbia, cioè il trattato che ci ha reso schiavi delle consorterie affaristiche.
Vogliono togliere l'Inglese dalle lingue ufficiali dell'unione sovietica, offendendo quindi anche gli Irlandesi che sarebbero ben lieti di sbarazzarsi di Londra per un'atavica rivalsa, ma la lingua è sempre quella (e nessun tratto di penna può modificare la Storia che vede il Regno Unito ergersi ben al di sopra degli altri stati europei).
Tutti assieme, comunisti, socialisti, democristi e liberali hanno votato al parlamento europeo una mozione che sollecita Londra ad attivare la procedura di uscita.
Sono le tipiche reazioni di personaggi squallidi, meschini, che non sanno perdere, non hanno alcuno stile, probabilmente perchè, da maggiordomi quali sono, devono rispondere della batosta ai loro mandanti.
Tutto ciò, però, non fa che aprire gli occhi a sempre più persone e anche se questo polverone consente al bulletto di Rignano di coprire la sconfitta alle amministrative (e intanto ci si avvicina alle vacanze estive ...) i duecento parlamentari europei che hanno votato contro la mozione del nuovo arco costituzionale europeista (infame come e più di quello originale italiano degli anni settanta e ottanta)  rappresentano la certezza che la Brexit non sarà l'ultimo colpo di piccone inflitto a questa costruzione marcia, corrotta e dannosa.
Intanto, un invito al boicottaggio al contrario: compriamo britannico !


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28 giugno 2016

Omaggio a Bud Spencer



Carlo Pedersoli, Bud Spencer, è andato a cavalcare con John Wayne nelle praterie del cielo.
Un eroe positivo in un cinema che già negli anni settanta cominciava ad esaltare le figure negative di pervertiti e violenti.
Dal nuoto al cinema alla televisione, ma anche una puntata in politica.
Mi ricordo quando, poco più che tredicenne, vidi "Trinità" con Bud Spencer nella parte di Bambino, la mano sinistra del Diavolo.
Un ruolo, contrariamente al nome, estremamente positivo, da gigante buono, che poi lo avrebbe accompagnato in tutta la sua carriera.
Grazie per tutte le ore piacevolmente seduti al cinema a guardare le tue finte risse, dove nessuno si faceva male, ma i cattivi scappavano sempre a gambe levate.


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Paura di votare


Ieri alcuni organi di stampa hanno lanciato un titolo (un'idea ?) sul rinvio del voto di ottobre nel referendum contro la finta riforma costituzionale del bulletto di Rignano.
In contemporanea emergevano alcuni sondaggi che davano i contrari in netto e progressivo vantaggio.
A parte l'ormai screditato istituto dei sondaggi, il sentimento prevalente è quello di "fargliela pagare".
A chi ?
A chiunque detenga il potere,a maggior ragione se è un essere supponente e arrogante come il fiorentino.
Ma l'idea di rinviare il voto, non è uscita a caso, è parte di un disegno delle oligarchie gerontocratiche (Napolitano, Monti, Prodi) che agiscono quali procuratori delle consorterie affaristiche internazionali per sottrarre al Popolo la sua Sovranità.
Un disegno a lungo perseguito e che sembrava aver trovato con l'unione sovietica europea il suo approdo finale.
Un disegno che vede nella cessione di sempre maggiori poteri ad una entità sovranazionale, ma anche che porta a sradicare l'Identità Nazionale con l'immissione massiccia di immigrati per annacquare i valori e i sentimenti che fanno una Nazione conscia dei suoi diritti.
Ma anche nel piccolo, nelle finte riforme dell'arrogante fiorentino, vediamo ben delinearsi il disegno di espropriare la Sovranità al Popolo.
Non si vota più per i senatori, non si vota più per i consiglieri provinciali.
Allora è credibile che costoro da un lato vogliano far ripetere il voto nel Regno Unito, dall'altro impedire il voto negli altri stati.
E qui ci starebbe una vera rivoluzione di Popolo per riappropriarsi della Sovranità.


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27 giugno 2016

Nazione e Popolo


Gli gnomi di Bruxelles non sanno perdere.
In questo senso le reazioni isteriche come quella di Juncker che, adesso, vuole fare in fretta ad escludere il Regno Unito quando la sua stessa Bibbia, il trattato costitutivo, prevede una trattativa lunga fino a due anni.
Probabilmente Juncker ha ricevuto l'ordine di cercare di fermare ogni ulteriore velleità indipendentista e sovrana, usando il bastone e non più la carota.
Così assistiamo alla penosa sceneggiata degli europeisti britannici (chissà da chi imbeccati e finanziati ...) che accampano la pretesa di un secondo referendum perchè il primo ha avuto scarsa partecipazione (il 72 % !!!) e la Brexit ha vinto di poco (52 a 48 e con un milione e duecentomila voti di maggioranza !!!).
Una tesi simile, a parti invertite, sarebbe stata accolta da commenti ironici e da un dileggio generale con l'accusa di non saper perdere e, soprattutto, di esprimere idee antidemocratiche.
Esattamente come quelle espresse da Napolitano, Prodi, Monti (che faccia di bronzo tornare a parlare dopo i suoi fallimenti governativi !) e dal sopravvalutato scrittore napoletano monotematico (camorra).
Tutti, all'unisono, assieme ad alcune penne di regime come Calabresi e Severgnini, che si pongono il problema su quali argomenti il Popolo (per loro evidentemente "bue" quando non obbedisce agli ordini di scuderia e si dimostra più libero di loro) dovrebbe essere chiamato a votare.
Naturalmente sarebbero loro a decidere chi vota e su cosa, in modo da ottenere sempre il risultato voluto a tavolino.
Non è peraltro la prima volta che le consorterie affaristiche, tramite i loro maggiordomi, ribaltano la volontà popolare.
Nel 2008 l'Irlanda aveva bocciato con un referendum il trattato di Lisbona, poi fu messa in ginocchio dalle consorterie finanziarie e, richiamata al voto nel 2009, lo approvò.
Ma gli Inglesi non sono gli Irlandesi ...
Insomma l'attacco alla Sovranità Popolare è generale e trova obbedienti soldatini tra politici e presunti "intellettuali" dalla penna e dalla firma facile.
Per questo acquisisce più significato il "cantiere" aperto a Parma che dovrà delineare un Centro Destra rinnovato che si rivolga a chi non è renziano all'interno di un quadro che restituisca Dignità alla Nazione e Sovranità al Popolo.
Quindi, come ha espresso Salvini, con propri confini e una propria moneta, simboli di Sovranità e Indipendenza.
Ma anche utilizzando ogni opportunità perchè sia il Popolo, tutto e non solo i pennivendoli di regime, ad esprimersi.
Dicono che la costituzione del 1946 non preveda il referendum di indirizzo o consultivo.
Basta cambiare la costituzione, cosa che ultimamente si fa abbastanza frequentemente quando si tratta di recepire direttive europee come sul pareggio di bilancio ..., cosa, peraltro, che già si fece nel 1989 quando, a latere della consultazione per l'elezione del parlamento europeo, fummo chiamati a rispondere ad un quesito sui poteri da conferire a tale parlamento.
Allora l'88% votò, alla cieca ... praticamente come quando conferirono il Nobel (peraltro sempre più screditato ...) ad Obama prima ancora che entrasse in carica, a favore della trasformazione in "unione", senza sapere che sarebbe stata una unione sì, ma di stampo sovietico.
Mi piace ricordare come, anche allora, fui in quel 12% che votò "NO" e, purtroppo, i fatti mi hanno dato ragione.
A distanza di quasi trenta anni, con l'esperienza acquisita, pare logico un "tagliando" a quel voto e che sia il Popolo a decidere, anche se può dispiacere ai Napolitano, ai Prodi o ai Monti che, peraltro, i loro danni hanno già ampiamente fatto, quindi non vedo perchè li si debba ascoltare.
Ma hanno paura del voto popolare.
Hanno paura perchè si sono accorti come, nonostante lo schieramento di megafoni (televisioni, giornali, nani e ballerine) che hanno fatto propaganda a senso unico, non riescono a far tacere la voce della Coscienza, del Buon Senso e della Libertà.
Votare fa paura agli gnomi delle consorterie affaristiche e, quindi, ai loro maggiordomi sparsi nella autoreferenziale "società civile".
Per questo votare si deve e si può, sostenendo le forze "populiste, razziste, xenofobe, omofobe etc.".



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26 giugno 2016

La reazione dello sceriffo di Bruxelles


I demoni europei hanno messo alla frusta i loro maggiordomi con la penna (tastiera) a comando perchè proiettino l'idea che la Brexit sia un fatto isolato che si ritorcerà contro gli Inglesi e i loro agenti sparsi nelle varie nazioni si presentano (alcuni, dopo aver fallito al governo, hanno anche la faccia tosta di ripresentarsi con le loro elucubrazioni) per dire, sostanzialmente, che il Popolo non deve votare su certe questioni perchè ci sono loro che pensano anche per noi.
E' la tipica reazione dello Sceriffo di Nottingham che, ad ogni azione di Robin Hood, reagiva con ancora maggiore crudeltà, arroganza, protervia.
Hollande e Renzi accorrono alla corte della Merkel per decidere il futuro, ma sanno di non avere dalla loro la maggioranza dei rispettivi popoli e sanno che l'unico modo per far prevalere le consorterie affaristiche d'Europa è sottrarre al Popolo la possibilità di decidere.
Per ottenere questo risultato si sono dovuti mettere assieme comunisti, socialisti, democristiani, verdi e liberali in una riedizione in chiave europea dell'infame "arco costituzionale" che ha, come unico obiettivo, quello di consentire di conservare il potere e di far proseguire gli affari.
I loro.
La voce dei partiti e dei movimenti autenticamente Identitari e Sovrani è debole, non ha megafoni, non ha organi di stampa, non ha finanziatori, ma si fonda su un Ideale che, per quanto potranno legiferare, non potrà mai essere cancellato.
L'Ideale di Patria, di Nazione, di Popolo.
Cercano di inquinare anche il voto con l'immissione massiccia di estranei (veggasi la situazione emblematica di Londra dove prima viene eletto un sindaco pakistano che di britannico ha solo la cittadinanza, poi vota in maggioranza per restare fedele agli gnomi di Bruxelles) quindi la lotta all'immigrazione, all'invasione, è prioritaria, seguita a ruota da quella contro la deriva morale (come l'assecondare i capricci degli omosessuali) e alle tasse che depredano redditi, patrimoni e risparmi unicamente per renderci più malleabili, più sudditi, più schiavi.
Da Parma Salvini e la Meloni stanno dando corpo a quel partito che, in Italia, rappresenterà la voglia di Libertà, Indipendenza e Sovranità di un intero Popolo.
Se quel partito non ha organi di stampa e di comunicazione radio televisiva, deve poter contare sul passaparola, sull'impegno quotidiano e costante di tutti noi.
Basta una critica, una battuta, una parola che possa, gutta cavat lapidem, aprire gli occhi al vicino, all'amico, al collega che ancora li tiene pervicacemente chiusi, per demolire il Moloch costruito dalle consorterie affaristiche europee e liberare anche l'Italia e gli Italiani dalla metastasi europeista.



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25 giugno 2016

Dio strabenedica gli Inglesi








( Libero del 25 giugno 2016)

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The Day After


Speravo nel meglio, ma ero preparato al peggio.
In realtà non ci credevo.
Ne abbiamo parlato tra  amici e  colleghi, tutti convinti che, anche questa volta, gli gnomi sarebbero riusciti a far passare la metastasi europea come un beneficio.
Abbiamo sicuramente subito l'influenza di due fatti.
Il primo: siamo Italiani e in quanto tali abbiamo creduto che la morte della parlamentare socialista avrebbe suscitato quella ondata di emozioni favorevoli alle sue idee similboldrinesche che avrebbe avuto da noi, memori del 1984 quando Berlinguer morì durante un comizio e i comunisti divennero per la prima volta (unica nella prima repubblica) il principale partito italiano.
Gli Inglesi, invece, non si sono lasciati traviare dalla commozione ed hanno votato bene.
Il secondo fattore di influenza (e questo la dice lunga sull'importanza del controllo della comunicazione) è la martellante propaganda che giornali, radio e televisioni tutti alservizio delle consorterie che ne detengono la proprietà hanno fatto illustrando un dopo Brexit pieno di insidie, di rovine e poi annunciando il "recupero" degli europeisti.
Una campagna in piena regola come se fossimo noi  dover esprimere un voto, che non ha dato spazio alle ragioni dell'uscita, dileggiando e ironizzando su quei "bruti" che vogliono un'Europa delle Nazioni e dei Popoli.
Solo un antipasto di quello che ci aspetterà con il referendum di ottobre con tutte le consorterie di potere e finanziarie schierate a favore del bulletto di Rignano.
Ma tutta quella propaganda non poteva che farci riflettere: se gli gnomi sono così ansiosi di veder confermato il demone europeo anche a Londra, vuol dire che ne traggono cospicui vantaggi.
E se loro ne traggono cospicui vantaggi vuol dire che per tutti noi, per tutti i Popoli e le Nazioni d'Europa l'unione sovietica è una solenne fregatura.
Adesso, però, tocca a noi, tocca ai Francesi, agli Olandesi, agli Spagnoli, agli Ungheresi, e a tutte le Nazione di questa Europa che, ancora una volta grazie agli Inglesi, può ricominciare a vedere l'alba di un nuovo inizio.
Un nuovo inizio per il quale dovremo combattere, che nessuno ci regalerà, che dovremo strappare con la forza dalle dita adunche degli gnomi.
Un nuovo inizio che passa attraverso la recuperata consapevolezza dei Popoli e delle Nazioni d'Europa della propria Identità, del diritto all'Indipendenza e alla Sovranità la cui massima espressione, indipendentemente dalle leggi esistenti, non può che essere un referendum sul modello britannico.
God Save the Queen !




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24 giugno 2016

Rule Britannia


Il risultato del voto inglese che si profila con la vittoria dell'uscita del Regno Unito dall'unione sovietica europea, apre alla speranza per il futuro, anche se non avrà immediate conseguenze se non per chi nei giorni scorsi, dopo che uno squilibrato aveva sparato ad una pasionaria del "remain" , ha massicciamente acquistato in borsa nella convinzione di una vittoria delle consorterie finanziarie.
Peggio per loro.
Meglio per noi se invece di impiegare due anni per concordare i termini dell'uscita della Gran Bretagna, si potesse risolvere in pochi mesi, per dare anche agli altri Popoli e alle altre Nazioni d'Europa la possibilità di liberarsi dal giogo delle consorterie affaristiche che hanno costruito questo demone.
A cominciare dalla Francia che voterà per le presidenziali nel 2017 e per continuare con l'Italia che, male che vada, voterà nel 2018 (ma io conto molto prima, soprattutto se il bulletto fiorentino subirà una sonora sconfitta al referendum di ottobre).
Intanto possiamo solo ringraziare i Britannici che ci hanno messo in mano il bisturi che ci consente di recidere il tumore e tornare Liberi, Sovrani e Indipendenti.


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23 giugno 2016

Dentro o fuori


Ci siamo.
Oggi i Britannici voteranno se restare o uscire dall'unione sovietica europea.
Anche se restassero, avrebbero comunque uno status migliore del nostro, per questo la scelta di uscire sarebbe ancor più rilevante e potrebbe dare il via ad un effetto domino che porterebbe rapidamente alla chiusura di una "unione" che è solo la burocratizzazione di una oligarchia formata da varie consorterie finanziarie che sistemano i loro "pezzi" (alfieri, cavalli, torri e pedoni) millantando democrazia.
L'unione sovietica europea è solo dirigismo, oppressione delle Libertà Individuali, sradicamento delle Identità Nazionali e sottrazione con destrezza della Sovranità Nazionale.
Inutile continuare, tanto chi legge queste note non vota.
Ma se oggi i Britannici ci regalassero lo tsunami della loro uscita dall'unione, allora la questione dovrà essere affrontata anche da noi con egual intensità e, auspicabilmente, ugual risultato.



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22 giugno 2016

La Libertà è fuori dall'unione sovietica europea


Mi piace continuare a pensare che gli Inglesi abbiano ancora il senso della Dignità loro e della loro Nazione e non si lascino irretire dalla massiccia propaganda scatenata, quasi che fosse tutto programmato, dopo che uno squilibrato ha ammazzato una deputata socialista, dai media asserviti alle consorterie finanziarie mondiali che temono la Brexit.
Mi piace pensarlo, anche se una metà circa delle facce che vedo anche sui campi dei campionati europei di calcio hanno poco di inglese (e anche di europeo).
Mi piace pensarlo soprattutto nel mio stesso interesse (e in quello di tutti noi) perchè se anche gli Inglesi si dovessero piegare alle imposizioni dell'unione sovietica europea, non ci sarebbe più speranza di un recupero di Identità e Sovranità al di fuori di una tragedia.
Sono comunque patetici i giornalisti italiani che intervistano, scrivono, comunicano le volontà degli gnomi di Bruxelles, con una martellante propaganda sui danni che deriverebbero dall'uscita del regno Unito da questa prigione che è l'unione sovietica europea.
Ed è patetico Renzi quando, con la sua abituale supponenza, fa lo sbruffone e afferma che a rimetterci sarebbero i Britannici.
Lo dicevano anche di chi era rimasto fuori dall'euro, eppure adesso sappiamo che era la scelta giusta.
Lo sappiamo tutti che la vera, autentica Libertà dell'Individuo, dei Popoli e delle Nazioni europee è al di fuori della gabbia rappresentata dall'unione sovietica.
Gli Inglesi possono, ancora una volta, come quando sconfissero la Spagna nel 1600, come quando sconfissero Napoleone nel 1800, aiutare i Popoli e le Nazioni europee a riappropriarsi della loro Terra, della loro Indipendenza, del loro Futuro.
E saremo loro eternamente grati.



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21 giugno 2016

Il Centro Destra scelga subito


I ballottaggi ci dicono che la stagione della gloria per Renzi è già terminata.
E'proprio vero che le bugie hanno le gambe corte e, semmai, meraviglia che ci siano ancora Italiani disposti a credergli.
I votanti sono ancora calati, ma peggio per chi resta a casa, perchè sarà amministrato da chi non ha scelto senza nemmeno avere il diritto di lamentarsi.
I numeri contro Renzi sono impietosi.
Aveva sei capoluoghi di regione su sette ed è rimasto con tre.
Aveva ventun capoluoghi di provincia su ventisei ed è rimasto con nove.
Se Atene piange, però, Sparta non ride perchè se è vero che il Centro Destra ancora respira, finchè non deciderà di sposare, senza se e senza ma, la causa dei "populisti, razzisti, xenofobi, omofobi, carnivori, etc." sarà sempre soggetto all'influenza delle consorterie europee che, poi, ne pilotano le scissioni in base alle proprie convenienze.
E le parole di Parisi (la sua sconfitta è quella che mi dispiace meno) la dicono lunga su quanti continuano a sperare di trovarsi con un Centro Destra addomestica.
E come dopo la guerra del Peloponneso, tra Atene e Sparta fiaccate dalle reciproche rivalità uscì vincitore il terzo incomodo, Tebe, così l'unico a potersi fregiare del titolo di vincitore è Grillo con il suo movimento raccogliticcio quanto a personale, ma che attira il voto di protesta.
Non che abbiano vinto tanto, ma hanno vinto significativamente a Roma e Torino, contro due vecchie volpi del pci/pds/ds/pd, surclassandone una e mandando in pensione l'altra.
L'Italia si conferma così tripartita, incerta sul futuro, ancora in declino.
Sa che la strada di Renzi è sbagliata, ma non ha ancora il coraggio di dargli un bel calcio nel fondo schiena.
Ha paura del "dopo", ma il "dopo", qualunque sia, non potrà che essere migliore.
Soprattutto se il Centro Destra romperà gli ormeggi e si collocherà senza tentennamenti sul fronte antieuropeista e antimmigrazionista.



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20 giugno 2016

Una debole luce in fondo al tunnel


Roma, Torino, Trieste e Napoli alle opposizioni.
Bologna e Milano (e Cagliari al primo turno) al pci/pds/ds/pd.
Il bulletto di Rignano che era andato al voto con sei sindaci nei sette capoluoghi di regione (eletti con Bersani segretario) ne lascia sul campo tre e rimane con Cagliari, Milano e, purtroppo, Bologna che sprofonda sempre più nel guano dovendo subire altri cinque anni di Merola.
A parte quindi la tristezza per la mia città in cui continuerà il degrado iniziato già nel 2004 con Cofferati, il risultato ci lascia intravvedere una debole luce in fondo al tunnel.
Una luce che potrebbe trasformarsi in un luminoso Sole estivo se ad ottobre venisse bocciata, grazie all'apporto di tutte le opposizioni, la finta riforma costituzionale di Renzi.
Nel frattempo, speriamo che anche gli Inglesi non si facciano traviare dai due colpi di pistola di uno squilibrato e portino il Regno Unito fuori dall'unione sovietica europea, cominciando a smantellare l'istituzione cara alle consorterie internazionali che puntano a sottomettere i Popoli e le Nazioni europee, per togliere lo Sovranità, Indipendenza e Libertà, minando la loro Identità e cancellandone le Radici nel meticciato indotto dall'invasione immigrazionista.
A questo proposito è da rilevare che il "laboratorio" milanese dove il Centro Destra ha candidato un uomo esterno ai partiti e riammesso al proprio interno i fuoriusciti alfaniani, non ha poi fatto meglio di Bologna dove candidata era una leghista sostenuta da Salvini e senza gli alfaniani (e dove l'humus cittadino è da sempre molto, troppo a sinistra, sostenuto anche dalla rete di interessi economici che fanno perno sulle coop).
Se a questo aggiungiamo il risultato di Roma dove al primo turno la Meloni ha doppiato il candidato dei "moderati", abbiamo una seria indicazione di come dovrà essere il Centro Destra da oggi in poi.
Poteva andare meglio, ma la tendenza è sicuramente verso il cambiamento, segno che non tutti in Italia sono rassegnati al declino.




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19 giugno 2016

Propaganda e trasformismo


Noi Uomini (intesi come Genere Umano comprensivo anche delle donne) aspiriamo al nostro benessere personale e se per raggiungerlo dobbiamo piegarci davanti ai potenti o a chi ci può garantire un minimo di spazio vitale, lo facciamo trovando ogni scusa.
Spesso non ci viene neppure richiesto, ma è un modo per mettersi in mostra, mentre in altri casi ci si appalesa accettando di servire chi è sempre stato dall'altra parte della barricata.
Così nel particolare abbiamo soggetti che eccellono in questa arte di dubbio gusto, andando ben oltre ogni ragionevole compromesso.
Del primo tipo ne ho già scritto in passato, ma il signor Alberico Giostra, quando conduce la rubrica radiofonica alle 5,30 del mattino, non riesce proprio a non indignarsi davanti agli articoli che criticano il suo pupillo da Rignano.
Così li commenta e perde più tempo ad offrire la sua versione che non a leggere, come dovrebbe limitarsi a fare, titoli e brani di articoli.
Fino al punto di rivalutare Libero quando il cambio di direzione lo porta nell'esercito della stampa allineata a sostenere l'approvazione della finta riforma costituzionale di Renzi.
Fino al punto da leggere un sottotitolo, sbagliando le pause per cambiarne la percezione.
Il sottotitolo è quello riprodotto in fotografia ed è tratto da Il Resto del Carlino/QN di sabato 18 giugno 2016.
Come si vede, nella seconda riga c'è scritto: "Comunali, democratici in affanno. Salvini: bene Parisi ma solo a Milano".
Appare evidente che se si legge fissando una pausa dopo "democratici" e poi tutto d'un fiato il resto sembra che in affanno sia Salvini (anche venerdì a Bologna per sostenere la candidata Lucia Borgonzoni) e non il pci/pds/ds/pd che, evidentemente, deve essere rappresentato forte e calmo.
Sulla stampa di ieri poi è apparso un piccolo esempio della seconda tipologia.
Flavia Perina, già direttrice del Secolo d'Italia antico organo dell'MSI e poi di AN, ha accettato di fare da consigliere in non so quale settore nel caso in cui a Roma venisse eletto il candidato del pci/pds/ds/pd.
Un motivo in più per i Romani per votare Virginia Raggi e stroncare sul nascere questo poco edificante esempio di trasformismo.


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18 giugno 2016

Domani i ballottaggi


Così, mentre l'Italia stende anche la Svezia nei campionati europei di calcio, decisamente di basso livello, le principali città italiani si apprestano a scegliere il sindaco per i prossimi cinque anni.
Ricordo che su sette città al voto, sei erano governate dalla sinistra renziana e una dalla sinistra antirenziana.
Al primo turno è stato eletto solo un sinistro renziano e Cagliari, le altre sei città ripartono tutte da un duello che è necessariamente tra il pci/pds/ds/pd e le opposizioni divise tra il Centro Destra (Bologna, Milano, Trieste) e i grillini (Roma e Torino) con uno scontro tra il Centro Destra e la sinistra antirenziana a Napoli.
Fondamentalmente il voto deve decidere se chi ha amministrato negli ultimi cinque anni ha fatto bene e merita la riconferma per se stesso o per il suo successore.
Ma dovrà anche essere un segnale per Renzi e il governo, prima della madre di tutte le battaglie ad ottobre.
Perchè hanno amministrato male e anche per dare uno schiaffone a Renzi io spero che vincano tutti gli antirenziani:
Lucia BORGONZONI a Bologna 
Chiara APPENDINO a Torino
Virginia RAGGI a Roma
Stefano PARISI a Milano 
Roberto DI PIAZZA a Trieste.
A Napoli, anche se De Magistris è un arrabbiato antirenziano, voterei Lettieri.
Impossibile totalizzare sei su sei, ma, considerati i numeri di partenza, tutto quello che viene, è guadagnato.
L'importante, in questa fase è riprendere confidenza con l'elettorato e dare il segnale che l'opposizione c'è.


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17 giugno 2016

Sindaci uscenti in difesa


Non ho avuto voglia di guardare il dibattito tra la Raggi e Giachetti mercoldì sera.
Non ho letto nulla sulla stampa, come non ho ancora letto nulla sul dibattito tra la Apendino e Fassino della settimana precedente.
Ho l'impressione che non si voglia dare alcun tipo di importanza o di pubblicità alle due candidate grilline, esattamente come leggo poco o nulla della sfida tra il sindaco uscente di Bologna e la sfidante leghista Lucia Borgonzoni che si sono dovuti accontentare di una televisione locale per un dibattito e di un confronto a distanza attraverso le domande dei lettori del Carlino.
Leggendo e ascoltando ho avuto l'impressione che la sinistra sia in difficoltà.
Se io fossi sindaco uscente darei fiato alle trombe iniziando ogni intervento con un "io ho fatto".
Invece Merola insegue la Borgonzoni sui temi cari alla Lega (rom, sicurezza, trasparenza) senza essere altrettanto credibile visto che usa sistematicamente il futuro:
"chiuderò i campi rom"
"Ogni quartiere sarà dotato di un camper itinerante della municipale”.
A pelle uno che è stato sindaco per cinque anni ed è costretto a discutere sui temi dell'avversaria usando il futuro, è un sindaco che non merita di essere rieletto.




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16 giugno 2016

Come volevasi dimostrare


I sindaci uscenti come Fassino e Merola hanno fallito.
La prova è nelle loro stesse parole, promesse, tentativi di giustificarsi, ma anche nell'ammissione di errori, sia pur con tutte le contorsioni cerebrali di un politico che non ne ha più per giustificarsi, come ha fatto Merola al Carlino che ha poi sintetizzato nella locandina di ieri mattina: sul traffico ho sbagliato.
Ce ne eravamo accorti da tempo, chissà però perchè le scuse arrivano solo a cinque giorni dal voto di ballottaggio contro Lucia Borgonzoni che rappresenta l'alternativa e il futuro per Bologna.
Mi domando: perchè dovremmo credere ai sindaci uscenti come Fassino e Merola o ai loro eredi come Giachetti e Sala  ?
Il pci/pds/ds/pd, che in caso di loro vittoria tornerebbe ad amministrare, con gli stessi apparati, le stesse città, non merita fiducia alcuna.
E' ora di cambiare e chi non risica non rosica.
La Borgonzoni a Bologna, la Raggi a Roma, l'Appendino a Torino, Parisi a Milano rappresentano una novità e, come tutte le novità, un rischio.
Ma è meglio un ragionevole rischio per cogliere l'opportunità di migliorare o la certezza di un inesorabile declino unito ad un aumento del degrado cittadino ?




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15 giugno 2016

Le spese clientelari portano più tasse


Se ieri abbiamo evidenziato il primo dei grandi problemi comuni a tutte le città, l'immigrazione e la massiccia presenza di clandestini/invasori cui pagare vitto e alloggio, ecco che strettamente connesso è il problema dei bilanci comunali, perennemente a secco di fondi.
Paghiamo tasse di ogni tipo, persino sulla casa che è ben lungi dall'essere un reddito anche se è la seconda, la decima o la millesima, paghiamo una tassa sui rifiuti che più si incaponiscono con la raccolta differenziata, più si alza, eppure abbiamo pessimi servizi, gli assessori ai bilanci piangono perennemente miseria e cercano ogni trucco per coprire i sempre maggiori buchi che si aprono.
Abbiamo così multe per divieto di sosta senza che ci siano adeguati spazi per soste gratuite, abbiamo cartelli che limitano la velocità in viali uguali ad autostrade, in strade di collegamento periferico che sono autentiche tangenziali e spesso , improvvisamente, i cartelli riportano una velocità ancora inferiore .
Se la polizia municipale (i "vigili urbani" di una volta) si volta dall'altra parte quando ci sono accattoni e assembramenti di gente schiamazzante o individui indecentemente sdraiati sul crescentone di Piazza Maggiore, è però pronta a multare un divieto di sosta, una piccola e innocua violazione della sempre più ampia zona a traffico limitato.
Per di più quei soldi, invece di servire a riparare le strade o aprire nuovi parcheggi, vengono dirottati, magari per pagare le utenze di associazioni e centri sociali, cui vengono concesse proprietà comunali a prezzi talmente bassi da essere completamente fuori mercato, anche se fossimo nell'ottocento.
E via con lo sperperare altri soldi per gli spettacolini estivi, il famigerato "effimero" dell'assessore anni settanta del pci romano Nicolini.
Questa non è buona amministrazione.
Buona amministrazione è offrire i servizi ai cittadini al prezzo adeguato per poterli continuare ad offrire anche ai nostri nipoti, non certo dare l'autobus gratis oggi, per raddoppiare il biglietto domani.
Buona amministrazione è evitare ogni ideologizzazione clientelare e se una associazione chiede un locale comunale come sede, farglielo pagare al prezzo di mercato.
Buona amministrazione è ridurre le tasse ai cittadini, perchè ognuno possa pagare quello di cui ha bisogno, non per far pagare a tutti i capricci di qualcuno.
Quello delle tasse e delle spese è un problema comune a tutti e il voto di domenica ci dirà se si vuole continuare a danzare sul baratro di un debito pubblico sempre in aumento per accontentare le clientele della sinistra o se vogliamo cominciare una politica virtuosa di spese oculate e di sana amministrazione contabile.


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14 giugno 2016

Un sindaco per i cittadini,non per la casta


Le elezioni amministrative dovrebbero essere un momento di valutazione sull'operato dei sindaci uscenti e di progetto per la città dei prossimi cinque anni.
Assumono però un significato politico di carattere generale quando i problemi sono comuni e se ogni città ha le sue questioni sul traffico, sulle zone pedonali, sul rifacimento del manto stradale, sul trasporto pubblico, sui servizi sociali e scolastici (e se si discute di questo vuol dire che i sindaci uscenti come Fassino e Merola o quelli appartenente alla stessa fazione politica del sindaco commissariato come Giachetti e Sala hanno fatto male e, quindi, logica vorrebbe che si votasse per l'alternativa di Chiara Appendino a Torino, Lucia Borgonzoni a Bologna, Virginia Raggi a Roma e Stefano Parisi a Milano) tutte le città hanno almeno due problemoni oni oni in comune: le tasse (di cui scriverò nei prossimi giorni) e l'immigrazione.
La folle politica della triade Monti-Letta-Renzi, pronubi Bergoglio e la Boldrini, ha comportato non il circoscrivere la questione alla Sicilia o ai luoghi di sbarco dei clandestini, bensì alla loro diffusione su tutto il territorio nazionale rendendolo un problema di tutti, commettendo lo stesso errore che il Fascismo fece con il confino dei mafiosi dispersi in tutta Italia e quindi con la possibilità di creare altrove la loro rete criminale.
Ma non si può cavar sangue dalle teste degli Alfano e dei Renzi e quindi dobbiamo prendere atto della realtà e affrontarla.
Non certo gravando sui cittadini, non certo lasciando agli immigrati (o ai rom) zone di città senza controllo, ma colpendo le zone d'ombra come le sin troppe cooperative o organizzazioni il cui interesse per gli immigrati è sin troppo sospetto, soprattutto quando percepiscono rimborsi dallo stato.
Il primo compito dei sindaci è lo stesso in tutta Italia ed è il medesimo che graverebbe sul governo: tutelare la sicurezza, il benessere e le proprietà degli Italiani.
Questo si può ottenere con un ferreo controllo degli immigrati, una loro permanenza ridotta nel tempo e rifiutando di cedere alle loro pretese di scegliere alloggio, vitto, beni di consumo che neppure a tanti Italiani sono concessi.
Se tutti i sindaci agissero in questo modo, allora il governo sarebbe costretto anche a rivedere la sua politica di usare impropriamente la Marina Militare come taxi per i clandestini e attivare, invece, un sistema di respingimento che dia respiro alla nostra Patria e a tutti noi.
Ma perchè ciò accada devono essere eletti sindaci che vogliano veramente rappresentare una alternativa al pessimo andazzo di un governo che favorisce l'invasione invece di contrastarla.
Ancora una volta sono da battere i candidati che sono espressione del pci/pds/ds/pd, del partito di Renzi, per favorire le loro alternative:
DI PIAZZA a Trieste
BORGONZONI a Bologna
RAGGI a Roma
APPENDINO a Torino
PARISI  a Milano.



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13 giugno 2016

Le opinioni e la ricerca storica non sono reato


Renzi ha definito "squallida" la pubblicazione di Mein Kampf come allegato al primo volume della Storia del Terzo Reich di William Shirer in vendita da sabato 11 con il Giornale.
Certamente il lettore di molti fumetti e pochi libri, come lo ha descritto Sallusti nel suo editoriale di domenica, attribuendo al prossimo i reconditi e poco nobili motivi che muovono le sue azioni (acquisire voti di una certa parte politica: lui imputa al Giornale di strizzare l'occhio all'estrema destra, ma così facendo proprio lui cerca di accattivarsi l'estrema sinistra) vuole imporre una uniformità di pensiero, di opinioni, di letture, di interpretazione storica che torna utile esclusivamente ai burattinai delle consorterie finanziarie europee.
E' anche per questo che pochi giorni fa è stata approvata l'ennesima estensione della infame legge Mancino per colpire con una aggravante chi commettesse un nuovo reato di opinione il "negazionismo", in pratica per punire che volesse studiare, approfondire, commentare e diffondere le sue conclusioni, la Storia senza accontentarsi della vulgata generalizzata.
Allo stesso modo domenica mattina ho ascoltato per radio un tizio che, nella tirata contro la scelta del Giornale, ne contrappone la scelta (pubblicazione integrale di una traduzione del 1934 con solo una prefazione critica) con la pubblicazione del medesimo testo da parte dell'Istituto di Storia di Monaco che, come ha detto questo Solone, è pieno di glosse e commenti.
La solita spocchia sinistra: ti permetto di leggere anche questo testo, però ti spiego come devi interpretare quello che leggi.
Ma chi dice che la tua interpretazione sia quella giusta ?

E poi come ti permetti di dire al prossimo TU spieghi a LORO come interpretare un testo ?
Capirei se un medico o un ingegnere dicessero a me : ti spiego la genesi di una malattia o come costruire una casa.

Ma non accetto che qualcuno mi imponga la SUA interpretazione su un fatto storico o una norma giuridica come se fosse la Verità rivelata.
E così è per la lettura di un libro.
Se siamo idonei a votare, lo siamo anche per decidere se leggere un libro e come interpretarlo.
Ma i regimi sono fatti di proibizioni e di leggi che sanzionano le opinioni e bruciano i libri.
Come i centri sociali che vogliono impedire a Salvini di parlare a Bologna e, non potendo mettere le mani sull'originale, si appagano bruciandone il libro biografico e la fotografia.
Sembra proprio che il 1984 sia arrivato oggi.


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12 giugno 2016

A parole sono bravi (o scarsi) tutti

Sky ha organizzato una serie di sfide televisive tra i candidati al ballottaggio delle principali città.
Alcuni giorni fa hanno iniziato con Milano e il dibattito tra Parisi (Centro Destra) e Sala (sinistra) ancora visibile su Sky on demand, per proseguire venerdì con Appendino (Grillo) contro Fassino (sinistra) e non so quali altri città comprenderanno, immagino sicuramente Roma, forse Napoli, non credo Bologna e Trieste.
Per Bologna venerdì sera c'è stato un dibattito casareccio nei ruspanti studi di una televisione locale, tra Lucia Borgonzoni (Centro Destra) e il sindaco uscente Merola (sinistra).
Mi sono guardato i due dibattiti di venerdì (facendo zapping) e quello milanese.
Non lo faccio più (vecchia canzone dello Zecchino d'oro anni sessanta).
Ma io "non lo faccio più" veramente, perchè questi dibattiti non dicono più nulla.
Ingabbiati come sono dalle regole e dalla volontà dei partecipanti di mostrare il loro "fair play" , diventano tutti ingessati e a parole tutti riescono ad esporre le loro proposte, persino quelli che, avendo amministrato ed essendo sindaci uscenti, non possono promettere più di tanto sennò dimostrano di non aver fatto o aver fatto male.
Come è capitato a Merola che ha promesso di liberalizzare le preferenziali per i motocicli, di incrementare la sicurezza, il che ha dimostrato che, in cinque anni, ha fatto fiasco.
Solo il carattere dei partecipanti può dare una sferzata e se Milano e Torino sono stati di una noia mortale, Bologna, ancorchè complessivamente il dibattito peggiore per totale responsabilità di una emittente non certo all'altezza della situazione, alla fine ha tolto la maschera di Merola.
Costui, forse sentendo "a pelle" di aver perso il confronto, ha finito per attaccare la sfidante Lucia Borgonzoni, paragonandola a Trump e definendo razzista e xenofobo il movimento leghista.
E quando la Borgonzoni ha risposto per le rime accusandolo di essere maschilista (che non è una connotazione negativa, come non lo è essere razzisti, omofobi e xenofobi soprattutto nell'accezione che viene data a simili termini dalla sinistra) perchè nel suo staff non c'erano donne, si è inalberato intimando "non accetto provocazioni".
Insomma, l'ignoranza sul reale significato e portata delle parole unita all'arroganza caratteriale del sindaco uscente ci ha mostrato la sua vera faccia.
Lui provoca e, secondo i suoi schemi mentali, insulta, ma non accetta la reciprocità.
E con questo ha veramente perso un dibattito che, diversamente, sarebbe finito noiosamente alla pari come quelli di Milano e Torino.
Ormai con le parole si manipola tutto e non resta che basarsi sulle questioni concrete:
tasse
immigrazione
sicurezza
valori morali
traffico
servizi.



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11 giugno 2016

L'arroganza è figlia dell'ignoranza


Ho notato, soprattutto nella mia attività professionale, ma anche nei rapporti extralavorativi, che quando ci si confronta con qualcuno, quando questi più urla e meno ne sa.
Più fa proclami roboanti e più si dimostra solo un capitan Fracassa.
Altrettanto vedo nel presidente del consiglio pro tempore.
Viene (giustamente) fischiato all'assemblea dei commercianti e reagisce inviperito alzando la voce.
I suoi cinguettii non si contano più.
Ogni giorno sul notiziario economico che vedo in ufficio ci sono una decina di lanci di agenzia che iniziano con un "Renzi ha affermato ...".
Come lui il suo degno compare di partito che prova ad essere rieletto sindaco della mia (non certo sua, perchè qui, lui, non è neppure nato !) città.
Anche lui, dopo il flop elettorale con il peggior risultato che mai abbia avuto al primo turno un candidato comunista (neppure la Bartolini che poi fu sconfitta da Guazzaloca nel 1999) alza la voce.
E pretende di ricevere una medaglia al merito per quello che "ha fatto" per Bologna.
Bologna città evidentemente ingrata se lo hanno votato solo i "duri e puri" del partito che voterebbero persino un ronzino se designato dal pci/pds7ds/pd.
Oppure una città che ne ha abbastanza di divieti, di tasse, di sanzioni e di importare gente di ogni risma che alimenta soltanto il primato delle rapine e degli scippi.
Ambedue alzano i decibel per intontire il prossimo e nascondere il nulla che hanno dietro.
Per ambedue il prossimo turno delle amministrative potrebbe essere devastante e incredibilmente dolce per noi Italiani e Bolognesi.
Pensate che goduria se il prossimo sindaco di Bologna fosse Lucia Borgonzoni ...


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10 giugno 2016

La paura fa novanta


L'intervallo di quindici giorni tra il primo e il secondo turno delle amministrative non lo ricordo così acceso.
La stampa di regime (praticamente, ormai, tutta inclusi Libero e il Giornale) ogni giorno martella sulla presunta intesa tra Grillo e Centro Destra, in particolare Salvini.
Una intesa che è nei fatti visto che rappresenta l'anima profonda del rispettivo elettorato o, meglio, di gran parte (quella migliore) di esso.
Del resto, prima ancora che si votasse e si conoscessero i risultati mi ero esposto per dire che se a Roma non fosse andata al ballottaggio la Meloni, avrei auspicato una convergenza sulla Raggi.
Senza inciuci.
Salvini, con la sua dichiarazione per cui, se fosse a Torino voterebbe Appendino e a Roma Raggi, non ha fatto altro che dare voce al suo elettorato, tra l'altro senza l'arroganza di chi pensa di "dare indicazioni di voto" a Uomini Liberi quali noi di Destra siamo.
Il nemico è Renzi e qualunque alternativa ai suoi candidati è migliore di loro in attesa di cacciarlo direttamente con il voto di ottobre.
Persino a Bologna leggo dichiarazioni molto nervose degli esponenti del pci/pds/ds/pd, come, del resto, è naturale perchè chi ha da perdere sono loro, mentre per Lucia Borgonzoni il successo è già arrivato avendo costretto il candidato sinistro al ballottaggio con una base di partenza che è la peggiore da quando c'è l'elezione diretta del sindaco.
Ho una mia personale idea di come andranno le elezioni, ma per intanto possiamo sognare di vincere in tutte le città.
Renzi deve tornare a Rignano, possiamo farcela.


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09 giugno 2016

La vecchia babbiona


Quando ancora guardavo Striscia la Notizia c'erano Bush padre e poi Clinton alla Casa Bianca.
La vecchia babbiona era Barbara Bush, moglie di George senior e madre di George W.
La "stecca" passò poi meritatamente alla Clinton.
Erano venti anni fa.
Oggi la sinistra ha fatto la ola per il (faticoso) superamento del numero di delegati necessari per vincere il congresso democratico da parte della vecchia babbiona, ormai settantenne.
Mi domando come si possa votare per una così ...


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08 giugno 2016

Il nemico è Renzi


I commenti sul primo turno delle amministrative sono stati alluvionali.
Due le "linee guida".
Sminuire il cambiamento avvenuto nel Centro Destra ora a guida Salvini-Meloni e alleviare il dolore del parolaio fiorentino che, per parte sua, si è presentato in conferenza stampa, dopo la solita overdose di cinguettii, con l'abituale arroganza.
Sarà un lungo anno elettorale, questo 2016 che potrà disegnare un nuovo panorama politico, fondato sul tripolarismo.
Da un lato i grillini, sempre più divaricati tra un elettorato prevalentemente destrorso (analizzare il voto a Bologna, emblematico quello nel quartiere Santo Stefano) e una dirigenza di sinistra , da un altro lato il pci/pds/ds/pd dilaniato tra la vecchia anima comunista e la ancor peggiore anima cattosinistra rappresentata da Renzi e sul terzo lato del triangolo un Centro Destra in cui, finalmente, l'ala Identitaria ha preso campo su quella "moderata".
Avremo tempo per parlare del referendum di ottobre, dove la nuova Italia potrebbe subire una esiziale battuta d'arresto se la complicata e finta "riforma" di Renzi ottenesse l'avallo popolare.
Il 19 giugno ci sarà però il secondo round delle amministrative e in quella occasione potremo infliggere al bulletto di Rignano una nuova sberla.
Perchè ciò possa accadere non dovremo, nessuno dovrà, tirarsi indietro e il voto è d'obbligo : votare qualunque candidato si opponga a quello del pci/pds/ds/pd.
Non importa chi sia nè da dove provenga o quale sia la sua storia  politica.
Quello che importa è battere il candidato del partito di Renzi.
Direte: fai presto tu a sostenerlo, visto che hai la possibilità di votare la leghista Lucia Borgonzoni a Bologna, ma noi che dovremmo fare, scegliere un grillino ?
Sì.
Sì, è vero che per me è più facile ma avrei comunque votato il candidato grillino se avesse superato il turno andando lui e non la Borgonzoni, al ballottaggio.
Sì, sarà opportuno votare un grillino, la Raggi a Roma e la Appendino a Torino anche se non condividiamo la politica di quel movimento, perchè anche con il loro contributo potremo impedire che Renzi consegni  definitivamente l'Italia alle consorterie finanziarie, rendendoci tutti loro sudditi.


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