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No alla deriva

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15 giugno 2016

Le spese clientelari portano più tasse


Se ieri abbiamo evidenziato il primo dei grandi problemi comuni a tutte le città, l'immigrazione e la massiccia presenza di clandestini/invasori cui pagare vitto e alloggio, ecco che strettamente connesso è il problema dei bilanci comunali, perennemente a secco di fondi.
Paghiamo tasse di ogni tipo, persino sulla casa che è ben lungi dall'essere un reddito anche se è la seconda, la decima o la millesima, paghiamo una tassa sui rifiuti che più si incaponiscono con la raccolta differenziata, più si alza, eppure abbiamo pessimi servizi, gli assessori ai bilanci piangono perennemente miseria e cercano ogni trucco per coprire i sempre maggiori buchi che si aprono.
Abbiamo così multe per divieto di sosta senza che ci siano adeguati spazi per soste gratuite, abbiamo cartelli che limitano la velocità in viali uguali ad autostrade, in strade di collegamento periferico che sono autentiche tangenziali e spesso , improvvisamente, i cartelli riportano una velocità ancora inferiore .
Se la polizia municipale (i "vigili urbani" di una volta) si volta dall'altra parte quando ci sono accattoni e assembramenti di gente schiamazzante o individui indecentemente sdraiati sul crescentone di Piazza Maggiore, è però pronta a multare un divieto di sosta, una piccola e innocua violazione della sempre più ampia zona a traffico limitato.
Per di più quei soldi, invece di servire a riparare le strade o aprire nuovi parcheggi, vengono dirottati, magari per pagare le utenze di associazioni e centri sociali, cui vengono concesse proprietà comunali a prezzi talmente bassi da essere completamente fuori mercato, anche se fossimo nell'ottocento.
E via con lo sperperare altri soldi per gli spettacolini estivi, il famigerato "effimero" dell'assessore anni settanta del pci romano Nicolini.
Questa non è buona amministrazione.
Buona amministrazione è offrire i servizi ai cittadini al prezzo adeguato per poterli continuare ad offrire anche ai nostri nipoti, non certo dare l'autobus gratis oggi, per raddoppiare il biglietto domani.
Buona amministrazione è evitare ogni ideologizzazione clientelare e se una associazione chiede un locale comunale come sede, farglielo pagare al prezzo di mercato.
Buona amministrazione è ridurre le tasse ai cittadini, perchè ognuno possa pagare quello di cui ha bisogno, non per far pagare a tutti i capricci di qualcuno.
Quello delle tasse e delle spese è un problema comune a tutti e il voto di domenica ci dirà se si vuole continuare a danzare sul baratro di un debito pubblico sempre in aumento per accontentare le clientele della sinistra o se vogliamo cominciare una politica virtuosa di spese oculate e di sana amministrazione contabile.


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