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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

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31 agosto 2016

Una mentalità da predone


Renzi, con la boria e l'arroganza che lo contraddistinguono, intervistato dalla solita televisione di stato prona al potere e dal solito giornalista ansioso di acquisire benemerenze, avrebbe (il condizionale lo uso perchè ne ho letto e non guardando la televisione di stato - se non per i telefilm e film purchè non siano trasmessi da rai3 che non ho mai guardato in vita mia - non l'ho ascoltato di persona) dichiarato che i soldi "ce li prendiamo" per tutto quel che è necessario.
Il suo intento era di far percepire agli Italiani che tratta la Merkel, Hollande e il soviet europeo come suoi servitori.
In realtà noi Italiani sappiamo benissimo che chi serve il soviet è Renzi e la sua strafottenza è solo verbale.
Magari sarà anche vero che i soldi "se li prende" , ma dalle nostre tasche, le uniche nelle quali possa impunemente mettere le sue mani sia con aumenti di tasse che con l'aumento del debito pubblico che noi Italiani dovremo prima o poi pagare.
Allora emerge in ogni evidenza la mentalità predatoria del soggetto avendo come diligenza da assaltare i nostri risparmi, i nostri redditi, le nostre proprietà.
A meno che non lo si fermi, presto, ma molto presto.



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30 agosto 2016

Per sfangarla si arrampica anche sulle macerie


Non sarebbe la prima volta che un evento luttuoso favorisca personaggi che, alla prova del nove, si dimostrano peggiori dei loro predecessori e successori.
Mi torna in mente Scalfaro, che si contende con Napolitano il primato tra i peggiori presidenti della repubblica, eletto a tambur battente dopo l'omicidio di Falcone.
E oggi un Renzi che era progressivamente alle corde, improvvisamente rigenerato dal terremoto nel Centro Italia.
Il suo silenzio composto (?) è durato un solo giorno, adesso cinguetta, racconta favole, prende "decisioni" consapevole di avere l'opportunità di ribaltare il risultato del referendum e non per suoi meriti.
Tanto, il referendum sarà a fine anno, quando è ancora il tempo della parole, i fatti (dagli alloggi alla ricostruzione alla prevenzione) arriveranno al pettine molto tempo dopo ... 


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29 agosto 2016

Tu quoque,Silvio ?


La dichiarazione buonista emessa da Berlusconi ( ma sarà proprio farina del suo sacco ?) rientra nel clima del "vogliamoci bene" che ha nell'inqualificabile "forza Renzi" di Sallusti sul Giornale il suo acuto più stonato , ma che prosegue anche con il non condivisibile editoriale di Cangini ne Il Resto del Carlino.
Dobbiamo distinguere due piani.
Quello degli aiuti di prima necessità, della sistemazione degli sfollati e della ricostruzione, dal piano della politica e del progetto per la prevenzione, visto che avremo altri terremoti, come è naturale che sia.
Purtroppo è il governo a dirigere l'orchestra anche degli aiuti e della ricostruzione e mi sembra che non solo non abbia idee, ma che quelle poche che manifesta siano sbagliate e inquinate dalla volontà di distinguersi dall'azione di Berlusconi nel 2009 a L'Aquila.
Come possiamo, allora, prestarci a prendere gli schiaffi e appoggiare Renzi ?
Non possiamo, a parte la considerazione che non credo ad una sola parola, ad un solo gesto di Renzi (chiedere conferma ad Enrico Letta).
Allora perché simili aperture dicredito senza alcuna concreta contropartita politica come, ad esempio, la revoca della nuova legge elettorale e la sospensione sine die delle nuove norme costituzionali a prescindere dal referendum, per ridiscutere tutto ?
A cominciare dal progetto di ricostruzione che deve prendere esempio dall'Aquila dando subito una casa agli sfollati per poi pensare ad una ricostruzione adeguata alla zona sismica, ma anche ad un progetto di salvaguardia degli edifici esist enti che non gravi sui cittadini, attraverso obblighi di interventi che servono solo ad alimentare i bilanci di società edili e di artigiani, ma dia loro la possibilità di scelta e di rimborsi immediati sotto forma di sgravi fiscali per le iniziative che dovesero assumere.
Renzi, con le sue piccole furbizie levantine, non è credibile, come non può rappresentare l'unità d'Italia davanti al soviet europeo che, avidamente, ci consentirà di aumentare il debito, ma solo per poterci strangolare meglio in futuro.
Il primo passo per una vera rinascita dell'Italia è rimuosvere e sostituire Renzi e il suo governo per sostituirlo con uno eletto dagli Italiani.  



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28 agosto 2016

Case vere, subito


Ogni terremoto, ogni catastrofe porta immancabili costi e polemiche.
Nei miei "primi" sessanta anni ricordo molti eventi luttuosi.
Il più lontano nel tempo è Longarone, cittadina che ho frequentato ripetutamente negli anni novanta e nel primo decennio del duemila, dove facevamo base per le gare di sci aziendali.
Una cittadina perfettamente ricostruita , ancora all'ombra della diga del Vajont (con l'invaso ovviamente asciutto) ed una istruttiva visita, camminando sull'erba e ammirando quella gigantesca opera dell'ingegneria ancora imponente ed intatta, perché l'onda non la distrusse, ma la scavalco'.
Poi ricordo il Belice del 1968, credo ancora non completamente sanato e il Friuli del 1976.
Anche qui un ricordo personale.
Nel 1979 - 1980 svolsi il servizio militare a Udine:era già tutto ricostruito, cittadine e monumenti.
Soli il Castello era ancora chiuso (tornai a visitarlo qualche anno dopo).
E ancora l'Irpinia del 1980, con un costo che ho letto in questi giorni di 52 miliardi non attualizzati, il 40% di tutto quel che si è speso negli ultimi anni e con gente ancora nei container.
Tante disgrazie fino ad arrivare all'Aquila e all'Emilia
E oggi Lazio Marche  e Umbria.
All'Aquila una novità: le cosiddette new town.
Rapide costruzioni di case vere in aree limitrofe per evitare tendopoli e container e dare un tetto sicuro, subito.
Poi doveva esserci la ricostruzione, ma chi oggi chiede unità, ieri pensò solo a ribaltare il governo, agli ordini del soviet europeo.
In Emilia devastazioni minori e più circoscritte hanno aiutato a risolvere prima i problemi, anche se mi consta che alcune famiglia vivano ancora in situazione di provvisorieta perché non fu fatta la scelta delle new town ( forse in modo giustificato vista la dimensione ridotta degli sfollati).
Per Amatrice il governo Renzi tiene a proclamare che non verranno fatte new town. 
Un evidente errore dettato dall'arroganza antiberlusconiana.
Topiche come quella che ho ascoltato alla radio di una donna con non so quale incarico pubblico, che diceva che le case sarebbero state ricostruite negli stessi posti, con lo stesso materiale, con le stesse tecniche per avere lo stesso risultato.
Quale ? Quello di un nuovo crollo al prossimo terremoto ?
Più intelligentemente il sottosegretario di Renzi ha detto: tutto come prima, ma con tecniche antisismiche.
Ma ci vorrà tempo.
Non si è ancora terminata l'azione di primo soccorso che dovranno poi essere sgombrate le macerie e poi ricostruito tutto.
Nel frattempo Renzi, pur di distinguersi da Berlusconi, preferisce tenere i sopravvissuti in container e tende, invece di costruire le new town.




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27 agosto 2016

La triste parabola montanelliana di Feltri


Ho già scritto che ho smesso di comprare Libero dopo il defenestramento di Belpietro e la scelta di Feltri per condurre il quotidiano sulla riva renziana del "sì" al referendum.
Ma Libero è nella rassegna stampa quotidiana che mi perviene al lavoro e mercoldì ho letto un titolo che l'imitatore dell'ex CT della Nazionale Antonio Conte, definirebbe "agghiacciante".
"Chi attacca Parisi è un pirla".
Pirla sarà lui che si lascia infarloccare da un socialista !
Anche se il suo editoriale è riferito ai dirigenti di Forza Italia che si oppongono al nuovo unto dal Vicario del Signore, si rende conto Feltri che dà del "pirla" praticamente a tutto l'elettorato di Centro Destra ?
Ma li legge Feltri i commenti su Parisi anche dei suoi lettori ?
Il Centro Destra "moderato" è defunto: alleluja !
Il Centro Destra o sarà aggressivo e "populista, razzista, omofobo, xenofobo, sessista, islamofobo etc." o non sarà.
E se a Feltri non sta bene, fondi la sua Voce e percorra la stessa triste parabola di Montanelli.




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26 agosto 2016

Forza Renzi ? MAI !


Lo temevo.
Il terremoto si sta rivelando una immane tragedia con la perdita di centinaia di vite umane, distruzioni e danni, ma anche perchè aiuta Renzi in un momento di grande difficoltà che avrebbe portato alla sua sconfitta al referendum e alla cacciata da palazzo Chigi.
E Renzi si conferma un gigantesco portatore di sfiga per il prossimo, ma fortunatissimo per se stesso e solo per se stesso .
Il primo segnale di cedimento arriva da Il Giornale di Sallusti che ieri titolava a tutta pagina: "Forza Italiani, Forza Renzi".
Forza Renzi un corno !
E poi cos'è quel pudico "Forza Italiani" invece del naturale "Forza Italia" ?
E chissenefrega se è il nome di un partito, in queste circostanze è Forza Italia ! sempre, ma MAI Forza Renzi,
Sallusti poi, compresa l'enormità del titolo, ha cercato di mettervi una pezza con il suo editoriale nel quale ha spiegato che se nel 2009 la sinistra remò contro al governo di Berlusconi impegnato con le conseguenze del terremoto de L'Aquila, oggi "noi" dovremmo sostenere Renzi.
Un Renzi che non ha perso occasione di criticare le scelte del Governo Berlusconi di allora di dare e presto una casa agli sfollati ?
No di certo.
Noi Italiani siamo migliori di un tizio catapultato per scelte di regime alla presidenza del consiglio e che da un lato chiama all'unità, dall'altro vorrebbe che tutte le sue pessime leggi passassero senza opposizione prima nel nome della lotta al terrorismo poi della ricostruzione.
Mi riservo il diritto di attaccare Renzi se alzerà di un solo centesimo le tasse o dovesse aumentare il debito pubblico sfruttando la "flessibilità" che inevitabilmente gli sarà concessa, visto che i soldi per la ricostruzione li può, tutti, prendere dagli sperperi per gli immigrati.
Ai quali aggiungere la solidarietà privata di ogni singolo Italiano, ma anche la doverosa solidarietà delle nazioni alleate che, invece di fornirci la corda per impiccarci, autorizzandoci ad aumentare il debito e la spesa pubblica pubblica, dovrebbero inviarci prefabbricati, vestiti, viveri ed organizzare la ricostruzioni ognuno in piccole parti del territorio colpito dal terremoto.
Abbiamo milioni di dipendenti pubblici: metteteli all'opera !
Non esiste che si puntelli un governo in crisi per far fronte comune, a meno che Renzi non rinunci hic et nunc alla sua presunta riforma costituzionale e alla legge elettorale.
Solo davanti all'azzeramento del pregresso le opposizioni potranno non entrare al governo o in maggioranza, ma collaborare unicamente nella gestione del post terremoto.
E che Il Giornale e Parisi non ce la menino con la storia dei "moderati", perchè non possiamo essere "moderati" se Renzi chiama all'unità ma non rinuncia a riforma costituzionale e legge elettorale.




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25 agosto 2016

Solidarietà concreta ai nostri Connazionali


Ancora una volta un evento imprevisto e imprevedibile ci colpisce.
Ancora una volta noi Italiani possiamo mostrare una vera solidarietà verso i nostri stessi Connazionali partecipando alla raccolta di fondi che servirà per la ricostruzione e per alleviare le sofferenze di chi, oggi, è senza casa, ferito e in tanti con il dolore di aver perso un proprio caro.
Personalmente ho già effettuato un versamento nel conto prontamente acceso da Il Resto del Carlino, ma sono tante le iniziative di società, giornali, banche che possono garantire che i versamenti andranno a buon fine.
Perchè questi eventi devono trovare nella solidarietà tra Connazionali il modo per uscirne, non nelle imposizioni governativi di tasse e accise, perchè la beneficenza coatta non crea quell'afflato necessario a superare la crisi e, al contrario, allarga i solchi,
Aiutiamo i nostri Connazionali.
Liberamente, consapevolmente, scegliendo le iniziative private e non dello stato.



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24 agosto 2016

Le interessate sirene del potere


Ieri il Sole 24 Ore ha pubblicato un articolo di un politologo (di cui non ricordo il nome) che, per carità senza entrare nel merito, ha analizzato la differenza tra Salvini e Maroni.
Tutto l'articolo si è mantenuto su una sottile linea di finta equidistanza ma ha lasciato chiaramente intendere che la Lega sarebbe spaccata in due, che Salvini se non è il Duce redivivo poco ci manca, che con Salvini la Lega sarebbe marginalizzata mentre, al contrario, Maroni sarebbe uno statista, equilibrato e che consentirebbe alla Lega di godere delle gioie del potere o, almeno, della contiguità ad esso.
Non mi meraviglio se il quotidiano degli industriali cerchi di puntellare la traballante poltrona di Renzi in vista del referendum
Del resto il medesimo quotidiano un giorno sì e l'altro pure presenta il movimento di Grillo, l'altro partito ostile al premier, come eternamente dilaniato da lotte intestine che ne minano la già ridotta capacità di amministrare le città.
Al contrario Renzi e i suoi adepti vengono dipinti come indefessi lavoratori che guardano al bene dell'Italia e, nonostante i rematori contrari della Lega, del M5S e della sinistra pci/pds/ds/pd, ottengono brillantissimi risultati (?) in ogni campo tanto da meritare i complimenti della Merkel.
Fino al referendum dovremo leggere di tutto e di più in questo senso, soprattutto se consideriamo che ci sono solo due quotidiani schierati per il "NO": Il Giornale  e Il Fatto.
E' una campagna a senso unico, dove, con estrema spregiudicatezza i renziani cercheranno di utilizzare tutte le armi a loro disposizioni in quella che si presenta come una guerra mortale.
Basta saperlo, non dare loro peso e, come hanno fatto gli Inglesi a giugno, votare comunque contro le consorterie affaristico finanziarie, la Merkel, l'unione sovietica europea, Napolitano e la Boldrini.
E Salvini non si preoccupi di Maroni che, se decidesse di mettergli i bastoni fra le ruote per sostenere i "moderati" tipo il socialista Parisi, avrebbe lo stesso seguito popolare di Alfano e dei centristi.
Salvini rafforzi il suo legame con Fratelli d'Italia e la Meloni e non si curi dei giornalisti di regime.




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23 agosto 2016

Un forte NO per l'Italia (1)


Se il frottolo di Rignano, che ha già fatto marcia indietro sul possibile suo comportamento successivo al referendum, non cambierà ancora le carte in tavola, entro tre mesi andremo a votare per il referendum cosiddetto costituzionale, cioè per approvare o respingere le modifiche alla costituzione del 1948.
Una costituzione obsoleta, con gravi lacune, rigida, inquinata dall'ideologia dominante all'epoca in cui fu scritta in coabitazione tra marxisti e cattolici, emarginando i liberali ed escludendo la Destra.
E' pertanto una costituzione da cambiare, meglio da archiviare per scriverne una totalmente nuova, più semplice, che contenga solo i principi e possa essere sufficiente flessibile da potersi adattare alle mutevoli situazioni.
Ma la riforma del putto fiorentino è una bestialità.
Lo vedremo nel prosieguo quanto le modifiche siano una distorsione dei principi giuridici di base oltre ad essere costruiti in modo volutamente (o forse è voler dar troppo credito all'intelligenza degli estensori ?) complicato per creare quante più incertezze possibili, nelle quali può solo averne un utile chi opera spregiudicatamente.
Ma, ancor di più, il NO è utile per rimandare a casa un tizio imposto da un signore che, nella vita, è sempre stato dalla parte sbagliata, anche nel 2013 quando lasciò affogare un inconsistente Letta, per obbedire ai suoi referenti delle consorterie affaristico finanziarie internazionali e mettere il basto sulla groppa di Renzi.
E' un dovere civico combattere e contrastare Renzi e i suoi adepti, per riaprire le porte dell'Italia alla speranza del futuro, chiudendole all'invasione.
Un NO è un atto di fiducia verso il futuro, verso il nostro Popolo, il nostro esser Nazione, la nostra capacità di riprenderci Sovranità , Indipendenza, Dignità, cioè tutto quello che ci verrebbe sottratto e che Renzi si propone di svendere nel mercato dell'unione sovietica europea, danneggiandoci per lungo tempo.


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22 agosto 2016

L'estate del burkini


L'estate del 2016 sarà ricordata anche per la scelta degli islamici che occupano le nostre terre di far indossare il burkini alle loro donne e le vili (almeno in Italia), scoordinate (in tutta europa), reazioni delle autorità civili e religiose.
I proibizionisti motivano la loro opposizioni con ragioni di sicurezza (tale copertura può nascondere una terrorista, igienici (è come fare il bagno vestiti con tutti i relativi germi) ma, soprattutto, perchè sarebbe una manifestazione della sottomissione della donna islamica.
I favorevoli si riempiono la bocca sulla libertà individuale (peccato che poi siano gli stessi che proibiscono il Fascio Littorio, il Saluto Romano e persino le etichette di vino scadente vendute a Predappio) per cui hanno una credibilità liberale pari alla temperatura esistente sulla superficie di Plutone.
Certi tuttologi femministi e non (come la Boldrini e Renzi) solitamente usi a parlare connettendo solo il telefono cellulare, per ora tacciono.
Il pavido ministro degli interni, il "moderato" Alfano, vieta i divieti nel nome del timore che possano essere interpretati come una provocazione e scatenino una reazione terrorista.
Ed è la motivazione più ignobile che un essere umano possa esporre.
Se il burkini fosse solo una questione di moda, a parte ogni considerazione sul gusto, non ci si dovrebbe porre neppure il problema.
Pur essendo le motivazioni dei proibizionisti sicuramente più valide, il concetto di Libertà (quella vera, non quella a corrente alternata di chi punisce il Saluto Romano e vorrebbe tollerare il burkini !) imporrebbe però di lasciare libertà di scelta alle donne islamiche, che è anche una scelta di adeguarsi alla loro religione e cultura e restare sottomesse all'Uomo, anche con manifestazioni esteriori come il burkini.
Ma il problema non è nulla di tutto ciò.
La questione centrale è che il burkini rappresenta una provocazione delle associazioni islamiche contro la nostra Civiltà.
Rappresenta la volontà di affermazione di una cultura che ci è ostile, nemica, che pretende che noi si rinunci alle nostre Tradizioni (come le canzoni e le decorazioni di Natale, ma anche come i nostri cibi a larga base di carne di maiale) imponendo persino nelle NOSTRE scuole di adattarsi ai LORO costumi..
Rappresenta un ulteriore passo di una guerra di Civiltà che stiamo perdendo per colpa di chi si inginocchia davanti allo straniero per viltà (come fa Alfano) o per dabbenaggine (come fanno tutti coloro che sostengono l'accoglienza e la prosecuzione della politica che favorisce l'immigrazione).
Sono, ne ho già scritto, le quinte colonne che, come in tutte le civiltà, ne minano le fondamenta per spianare la vittoria al nemico che continua nella sua politica di infiltrazione al nostro interno per impossessarsi di ciò che è nostro e sottometterci o tagliarci la gola.
La reazione quindi deve essere forte, fortissima, con un divieto assoluto di manifestazioni come l'indossare il burkini nel nome dell'affermazione della NOSTRA Civiltà.
Sono LORO ad essere entrati (ospiti non graditi) a casa NOSTRA e sono pertanyo LORO a doversi adattare ai NOSTRI costumi.
Se non lo gradiscono, prendano i loro fagotti e se ne tornino da dove sono venuti, magari portando con loro i Bergogli, le Boldrine, i Renzi che tanto li amano.



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21 agosto 2016

Renzi a caccia dei nostri soldi


Le promesse non mantenute sono nodi che stanno arrivando al pettine man mano che scorre il tempo.
Il bulletto di Rignano contava di far coincidere la sua presidenza con una ripresa mondiale che, trainando anche noi, avrebbe mascherato l'incapacità sua e dei suoi adepti a tonificare lo spirito nazionale con un vero taglio delle tasse, ripresa di produttività e occupazione, riduzione del debito pubblico.
Come a Monti e Letta prima di lui, gli è andata male, tra terrorismo, Brexit ed unione sovietica europea.
Ci si mettono poi l'immigrazione che costa un miliardo all'anno senza alcun ritorno e la magistratura che sembra godere nel bastonare le nostre aziende più produttive e nell'emettere sentenze che comportano esborsi miliardari per lo stato, cioè per tutti noi.
Ultima quella sul contratto per gli statali.
È vero che sono da sei anni senza il rinnovo, ma è anche vero che nei precedenti dieci anni hanno ottenuto aumenti ingiustificati che il settore privato neanche si sogna di chiedere.
Ed è soprattutto vero che una azienda malata come lo stato italiano, se vigesse la normale regola privatistica, non pagherebbe più stipendi perché i libri sarebbero già in tribunale per fallimento.
Ma gli statali sono tre e più milioni.
Con mogli e figli elettori si parla di circa sei milioni di voti, quasi tutti sindacalizzati nella cisl e cgil e quasi tutti elettori della sinistra.
Allora Renzi ha aperto la caccia al tesoro degli Italiani, per sottrarci altre risorse e pagare quegli aumenti che potrebbero significare la differenza tra vincere e perdere il referendum, cioè tra andare in riva all'Arno a risciacquare i suoi panni, o continuare a fare la bella vita a spese di tutti noi.



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20 agosto 2016

Sempre solidale con Salvini


Mattarella al festival dell'unità ciellino di Rimini ha sparato le abituali sciocchezze favorevoli all'invasioni di clandestini che, come dimostra la polemica sul burkini, intendono sovvertire e calpestare le nostre Tradizioni, imbastardendo la Nazione e con la finalità ultima di sottometterci o di cacciarci dalla nostra stessa terra.
Matteo Salvini, da autentico Leader identitario e nazionalista, lo ha rimbeccato suscitando la reazione dei rossi come sempre antitaliani, dalla Boldrini ai vari coristi del pci/pds/ds/pd.
A loro pare essersi aggiunta la voce di Maroni che così ci spiegherebbe perché con lui la Lega era scesa al 3%.
Salvini non si curi di costoro, ma continui a dar voce agli Italiani veri che non ne possono più degli immigrati.
L'idea potrebbe essere andare oltre la Lega con un partito nazionalista e federalista che unisca tutti gli Italiani veri , pronti a ribellarsi, anche nei fatti e con azioni positive, ad un andamento che ha, come unico sbocco, la morte della nostra Civiltà e l'asservimento del nostro Popolo.





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Sotto il tallone delle consorterie affaristiche


I "principali" quotidiani finanziari del mondo hanno preso posizione sul referendum italiano sposando la causa del si.
Renzi si è gonfiato come un tacchino a Natale.
Perché i quotidiani finanziari lo sostengono?
Lo scrivono loro stessi: perché se vincesse il no Renzi si dovrebbe dimettere.
Ed è comprensibile che le consorterie affaristico-finanziarie per continuare a lucrare alle e sulle spalle degli Italiani hanno bisogno che il re Travicello di Rignano resti al suo posto.



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19 agosto 2016

Adesso Parisi è veramente fuori gioco


Il Resto del Carlino/QN ha avuto pietà di alcuni tromboni della prima repubblica e ne ospita (suppongo con lauta remunerazione) gli scritti.
Possiamo così leggere pressochè regolarmente il finto esperto di economia Giorgio La Malfa e l'ex "bello" del psi Claudio Martelli.
Ieri quest'ultimo ha scritto un pezzo il cui solo titolo ha tagliato le gambe a Parisi: "Parisi come Craxi".
Quando Craxi e il suo psi erano in auge io c'ero e ricordo benissimo un partito che si prestava ad alleanze con chiunque, pci o dc, pur di restare nelle amministrazioni delle città e nel governo nazionale.
La spesa pubblica fu incrementata proprio dalle politiche clientelari che avevano il loro perno nel psi craxiano al potere ovunque.
La terza rete rai fu una concessione dovuta alla pretesa dei comunisti di avere una loro televisione (pagata da tutti noi) e dall'arroganza di Craxi che non voleva mollare rai2.
E chissenefrega se aumentava il debito pubblico, bastava aumentare una tassa qui e un'accise là.
Se i comunisti oggi sono al governo lo si deve proprio alla incompetente politica craxiana che non seppe ripetere in Italia quel che riuscì a Mitterand in Francia con l'eliminazione di Marchais e del suo pcf.
Certo qualcosina di buono sicuramente l'avrà fatto, ma io ricordo solo l'aver ricevuto Almirante durante le sue consultazioni per diventare capo del governo.
Per il resto il Cinghialone è un personaggio politico sul quale stendere l'oblio e se Parisi accetta di esservi paragonato, allora commette il suo più grave errore.
Meglio, molto meglio se, anche per le affinità di arroganza, antipatia e boria, ad essere paragonato a Craxi resti il solo Renzi.



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18 agosto 2016

Con Salvini per ripulire l'Italia


Salvini ha dichiarato che quando andrà al governo concederà mano libera alle Forze dell'Ordine per ripulire le nostre città dalla delinquenza.
Sono insorti, in modo pretestuoso (la camicia della Polizia indossata dal Leader leghista) gli aderenti ad un sindacato di Polizia collegato alla cgil, tanto per confermare che la cgil, come al solito, segue un interesse ideologico e non quello che dei lavoratori che dovrebbe rappresentare.
Ha reagito, in cerca di facile pubblicità, quello scrittore napoletano che ha fatto i soldi sputtanando Napoli e l'Italia, con la minaccia di denunciare Salvini.
Evidentemente vuole che le nostre città rimangano preda della delinquenza (sennò su cosa scriverebbe ?).
Ma io sono con Salvini e credo che tanti Italiani VERI, non "nuovi" ..., ne condividano le posizioni.
Dobbiamo però essere consapevoli che per ripulire e bonificare la nostra terra, dobbiamo prima tagliare la testa del serpente cioè le quinte colonne che favoriscono l'immigrazione, lo sperpero di denaro pubblico (cioè il NOSTRO denaro) e di conseguenza la delinquenza nelle città, confidando nella pusillanimità e nell'ignoranza degli Alfano e dei Renzi che dovrebbero invece garantire Sicurezza e Benessere a noi Italiani VERI.




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17 agosto 2016

Mani bucate e teste vuote

Ho letto che sarebbe pronta una class action per obbligare lo stato a riconoscere ad ogni dipendente pubblico ben 10.400 euro a titolo di rimborso per otto anni di blocco contrattuale.
A seconda delle fonti i dipendenti pubblici sono dai tre ai cinque milioni.
10.400 euro a testa significa un esborso dai trenta ai 50 miliardi, dieci volte il fabbisogno per le elargizioni promesse da Renzi e che ora traballano perchè la tanto sbandierata ripresa non esiste proprio.
Ma dove pensano di trovarli quei soldi ?



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16 agosto 2016

Parisi continua a non convincermi


Anche ieri, addirittura con un editoriale di Sallusti, il Giornale ha dipinto Stefano Parisi come il salvatore della patria.
E' bene che nel Centro Destra sappiamo che siamo stanchi di vedere gonfiare degli Alfano e dei Verdini.
Ho scritto questo commento che, al momento in cui scrivo, non è stato ancora pubblicato nel sito online:
"Egregio Direttore, Parisi non è altro che la carta di riserva delle consorterie affaristico-finanziarie nel caso fallisse Renzi. Personalmente sono stanco di dare voti per una linea e poi, nel nome della realpolitik, vedere che il mio voto viene speso per altre finalità contrarie alle mie idee. Parisi si esponga per l'uscita dall'euro, contro l'unione sovietica europea, contro il matrimonio omosessuale, per il blocco dell'immigrazione e la bonifica verso chi già è da noi, per la riduzione delle tasse e dei dipendenti pubblici. che non dialogherà MAI con la sinistra, per nessuna ragione al mondo e per nessuna alchimia governativa. Se non lo farà con estrema chiarezza e durezza un Centro Destra con lui come leader non avrà il mio voto.".

P.S. - Pubblicato. Ed è un coro unanime contro quel signore che è riuscito a perdere Milano ed appare agli occhi di tutti come un novello Monti o Dini.



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14 agosto 2016

Renzi vuole consolidare il suo record nel debito pubblico


Domani godiamoci il Ferragosto, perché nell'ombra Renzi prepara l'ennesima fregatura per gli Italiani.
Da un lato continua a sprecare risorse per un'accoglienza che interessa solo la Boldrini e Bergoglio (e non sono mai contenti!), dall'altro pretende dall'unione sovietica europea più "flessibilità" per spendere e fare altri debiti.
Il record di 2248 miliardi di euro di debito non gli basta, vuole aumentarlo per far fronte alle sue bugiarde promesse.
Tanto, poi, mica deve rimborsarlo lui con il patrimonio suo, della sua famiglia e dei suoi discendenti. 
No, il conto sarà presentato agli Italiani con nuove tasse predatorie.
Intanto già si parla di un contributo, manco a dirlo di "solidarietà", sui redditi per ora, per non allarmare troppo, superiori a centomila euro.
Ma sappiamo sin troppo bene che quella del limite di reddito è un'asticella destinata ad abbassarsi rapidamente e di molto.
Buon Ferragosto.


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13 agosto 2016

Record del debito pubblico


Finalmente Renzi sarà contento: è diventato il presidente del consiglio con il più alto debito pubblico mai registrato in Italia.
Prossimo cinguettio:dobbiamo esportare più Italia in Europa.
La Merkel e Hollande stanno già facendo i debiti ... scongiuri.



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12 agosto 2016

Sono contento che la Di Francisca abbia perso


Quando ho letto che la Di Francisca è salita sul secondo gradino del podio con la bandiera dell'unione sovietica europea anzichè il nostro Tricolore per il quale e grazie al quale ha potuto gareggiare, sono stato contentissimo che non avesse vinto.
E' proprio per colpa di persone come lei se una Civiltà finisce nella melma e viene sopraffatta da nuovi arrivati.
E' per colpa di persone che tradiscono le proprie Radici , la propria Identità se un Popolo, una Nazione divengono servi altrui.
E' per colpa di gesti come quello della Di Francisca se il solco tra Italiani si allarga sempre di più.
Da una parte quelli che vogliono il meticciato con l'immissione massiccia di invasori e che, nello stesso tempo, cedono ogni residua Sovranità e Indipendenza ad una consorteria affaristica e finanziaria.
Dall'altra quelli che, ancora, credono nella nostra Identità , nel Valori delle nostre Radici e della nostra Tradizione e cercano di riconquistare la Dignità, la Sovranità e l'Indipendenza perdute per colpa dei primi.
Viva l'Italia "una d'arme, di lingua d'altare, di memorie, di sangue e di cor" !



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11 agosto 2016

Dov'è finita la par condicio ?


C'era una volta un signore dal mento e dal naso puntuto e dalla evve moscia che, con il ditino sempre alzato in segno di ammonimento, blaterava ad ogni piè sospinto "pavvv condvicio", contestando quello che, a suo dire, era il troppo spazio concesso a Berlusconi, contro il quale si scagliavano metà dei telegiornali e quasi tutta la stampa italiana.
Quel signore, ora defunto, si contende con un altro dei "buoni", Napolitano, la medaglia d'oro quale peggior presidente della repubblica italiana.
Assieme e attorno a lui ruotavano tutta una serie di personaggi ed organizzazioni in cerca di notorietà e, tra tutti, aveva preso spazio il cosiddetto "Osservatorio di Pavia" che, con severa parzialità, denunciava il minutaggio troppo sbilanciato a favore di Berlusconi.
Ma io mi ricordo che in video e nelle interviste ai giornali, apparivano spesso, spessissimo e in radio erano continuamente intervistati anche i più umili peones della palude antiberlusconiana.
Dov'è finita oggi la par condicio ?
Dov'è finito oggi l'Osservatorio di Pavia ?
Dove sono finiti tutti gli ipocriti che allora pretendevano spazi a prescindere dai voti nei mezzi di comunicazione  ?
In televisione è un continuo riproporre le dichiarazioni spot (oltre i 140 caratteri si perde e va in confusione come si può constatare leggendo il disegno di legge di riforma costituzionale  ...) di Renzi.
In radio si sente solo la sua voce e ai sostenitori del "NO" è riservato il cosiddetto pastone e magari fosse tale, perchè si risolve in appena due righe riassuntive di tutte le dichiarazioni degli esponenti del "NO".
E noi dobbiamo continuare a pagare il canone rai per fare propaganda al bulletto di Rignano ?





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10 agosto 2016

Vittima del politicamente corretto


Giuseppe Tassi è (era ?) un giornalista de Il Resto del Carlino Quotidiano Nazionale, Gruppo Riffeser Monti (con Il Giorno e la Nazione).
Giornalista sportivo si è fatto tutta la gavetta sino ad arrivare a dirigere QS il Quotidiano Sportivo delle testate, con un inserto giornaliero (fatto bene) di notizie sportive.
Lunedì aveva titolato "Il trio delle cicciottelle sfiora l'oro olimpico" riferito alle arciere italiane finite ai piedi del podio.
A seguire le proteste dei soliti abatini e la nota dell'editore che si piega al politicamente corre(o)tto rimuovendo immediatamente il Direttore Tassi dall'incarico.
Solidarietà a Giuseppe Tassi che ha solo fatto il suo mestiere con un titolo spiritoso e non offensivo per nessuno.



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09 agosto 2016

Ebbene sì: Renzi porta sfortuna


Come quando andò per vincere facile alla finale degli open degli Stati Uniti giocata tra la Vinci e la Pennetta, il bulletto di Rignano ha cercato di capitalizzare il sacrificio altrui andando all'apertura dei giochi olimpici.
L'aveva fatta la battuta: vincete subito, sennò dicono che porto sfortuna.
Ebbene sì, è ufficiale: Renzi porta sfortuna.
Chiedere alla Fiamingo che, due volte campionessa del mondo, avanti di quattro stoccate nella finale contro una ungherese che aveva sempre battuto, ha perso l'oro.
Ma soprattutto chiedere a Nibali che si involava verso la vittoria quando il presidente cinguettatore stava già preparando i 140 caratteri della vittoria (sulla quale mettere il cappello) e il nostro campione è rovinosamente caduto.
E infatti, non appena Renzi è salito sull'aereo ed ha lasciato lo spazio aereo brasiliano sono arrivate subito due medaglie d'oro (e nel pomeriggio di ieri una terza).
Renzi porta sfortuna.
Agli Italiani, tutti.
E' certificato.



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08 agosto 2016

La miglior difesa è l'attacco


Sabato a Charleroi in Belgio un terrorista con un machete ha cercato di entrare nella stazione di polizia, inneggiando all'Islam, ferendo gravemente al volto un'agente, lievemente una seconda e finendo abbattuto da una una terza che ha impugnato la pistola e ha fatto fuoco.
Il livello mentale di quel soggetto è già rappresentato nel suo voler attaccare una stazione di polizia con un machete, ma l'insegnamento per tutti noi è che se i terroristi o comunque i criminali in genere, si trovassero ad affrontare una popolazione armata, farebbero meno danni, avrebbero meno possibilità di uccidere, ferire, perchè sarebbero abbattuti prima.
Ho già proposto l'interrogativo di cosa sarebbe accaduto a Nizza se il motociclista che aveva affiancato il tir del terrorista avesse avuto la possibilità di sparare al criminale invece di inveire a mani nude.
Probabilmente ci sarebbero stati dei morti, ma molto, molto meno di quelli poi registrati.
A Charleroi si è evitata una strage perchè è stata attaccata una stazione di polizia con agenti armati, ma se il terrorista avesse menato fendenti del suo machete tra la folla ?
Quanti sarebbero morti prima dell'arrivo di un agente armato che potesse abbatterlo, visto che in Belgio, come in Italia, vige il politicamente corre(o)tto contro le armi ?
Eppure gran parte della nostra popolazione ha svolto il servizio militare, risultando addestrata a sparare con diversi tipi di arma.
Ci vuole molto ad autorizzare i cittadini di nazionalità Italiana (cioè i "vecchi" Italiani, non quelli "nuovi" ai quali sarebbe anche il colmo affidare armi) che abbiano svolto il servizio militare e si presentino regolarmente al poligono, a portare legittimamente armi per la difesa propria e degli altri connazionali ?
Ci vuole molto a ripristinare il servizio di leva obbligatorio che, oltre ad essere una palestra educativa per giovani troppo spesso abbandonati ai superficiali messaggi di una vita virtuale nei computer, rappresenterebbe una adeguata istruzione all'uso delle armi per la difesa costante della nostra Civiltà ?
Evidente ci vuole molto sì e si preferisce affidarsi allo stellone italico, nella speranza che i matti si sfoghino altrove.
Ma anche se non avremo attentati come quello di Nizza, perchè dobbiamo sempre subire rapine, scippi, furti nelle case, senza avere la possibilità di reagire ?




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07 agosto 2016

Giallo-Milan


Sappiamo che a Milano la comunità cinese è molto importante, tanto da essere stata forse decisiva per la vittoria di Sala nelle "primarie" comuniste.
Vedere però che entrambe le squadre di calcio, dal glorioso passato, pluriscudettate e uniche, reali antagoniste della Juventus, passino in mani cinesi, dispiace.
Come ovviamente dispiace vedere il mio Bologna ad un canadese o la Roma agli americani, però ... pecunia non olet.
Se non ci sono facoltosi cittadini italiani, milanesi, bolognesi, romani autentici che siano in grado di proporre un progetto sportivo acquisendo società blasonate, non ci si deve poi lamentare se queste passano in mani straniere come, del resto, è accaduto a squadre altrettanto blasonate dell'Inghilterra (se non vado errato il Chelsea è nelle mani di un magnate russo mentre il Manchester City in quelle di un emiro del petrolio).
Mi stupisce, però, la scelta di Berlusconi che, pensavo, da appassionato multimiliardario, avrebbe forse potuto continuare, passando la mano ad uno dei figli un po' come l'Alberto Sordi del Borgorosso Football club (che eredita dal padre le fortune miliardarie e la squadra, che vorrebbe vendere ma alla quale poi vi si appassiona).
Il calcio è però solo un ultimo esempio di come la nostra Identità venga dispersa, svilita, annullata da un globalismo che sta accentuando la sua presa nichilista.
Ma qui il discorso si farebbe troppo ampio.
L'abbandono di Berlusconi rappresenta la fine di un'epoca, di un calcio che abbiamo amato ed al quale ci siamo appassionati.
Continueremo a tifare anche se in quella squadra di milanese, bolognese, romano non ci sarà più niente e nessuno, sperando che non si debba vedere il passo successivo che sarebbe il trasferimento di una squadra da una città ad un'altra.



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06 agosto 2016

Archiviare il politicamente corre(o)tto


Prendendo spunto dalla dichiarazione di Clint Eastwood a favore di Donald Trump, nella quale spiega come stia venendo meno ogni interesse al politicamente corretto (corrotto) che è solo un imbroglio perchè nessuno pensa (e ancor meno agisce) veramente in termini buonisti segnalo un nuovo editoriale totalmente sottoscrivibile di Andrea Cangini, direttore de Il Resto del Carlino, sul quotidiano di ieri.
Non c'è nulla da aggiungere se non che è una iniezione di fiducia se il direttore di una delle testate di QN (Gruppo Monti) si espone in modo così netto e chiaro contro il politicamente corretto.
O Andrea Cangini è un giornalista con i fiocchi, degno dei migliori Montanelli (quello che uscendo dal Corsera fondò il Giornale non quello che tornando al Corsera fondò  la Voce) e Feltri (quello dell'Indipendente e della sostituzione di Montanelli al Giornale, non quello odierno favorevole ai matrimoni omosessuali e che ha sostituito Belpietro a Libero per fare propaganda per il sì al referendum !) ma, soprattutto, degno erede di quel direttore, Girolamo Modesti,  de Il Resto del Carlino sulle cui battaglie ed editoriali tra il 1970 e il 1975 mi formai politicamente e in tal senso raccontano i suoi editoriali (non è il primo che cito).
Oppure chi più di me è preposto ad "annusare" l'orientamento del vento ha capito che il politicamente corre(o)tto ha stancato ed è ora di buttarlo nel water e tirare lo sciacquone.
Il referendum sulla Brexit è stato un primo forte segnale contro il politicamente corre(o)tto, ma uno non basta.
Vedremo come andranno le elezioni presidenziali in Austria ai primi di ottobre, quelle americane dei primi di novembre e il referendum italiano contro Renzi.
Un en plein è difficile, ma non impossibile e se si realizzasse, potremmo davvero pensare nuovamente a crescere e progredire, smettendo di parlarci e piangerci addosso.



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05 agosto 2016

Promesse di denaro


Ieri per radio hanno parlato del servizio civile.
Credevo che dopo l'abolizione del Servizio Militare di Leva Obbligatorio, anche il servizio civile, nato per i renitenti che amavano farsi definire "obiettori di coscienza" fosse stato abolito.
Invece scopro che c'è ancora e che drena denaro e che Poletti, ministro del lavoro, avrebbe promesso di incrementare gli investimenti.
A parte la considerazione, già fatta in passato (e che riprenderò magari al mio prossimo ritorno quando potrà di nuovo più facilmente scrivere con una tastiera vera e non su quella virtuale del tablet)  che sarebbe da riproporre il servizio di leva obbligatorio che potrebbe rappresentare quella Guardia Nazionale idonea a rendere più sicure le nostre città, le nostre famiglie, le nostre proprietà e le nostre vite, mi sono domandato dove li trovino tutti quei soldi che promettono a destra e a manca (più a manca che a destra).
Mi risulta che dopo oltre due anni di Renzi il debito pubblico sia aumentato fino a 2300 miliardi (con Berlusconi eravamo sotto i 2000) , che l'economia non sia affatto in ripresa (veggasi questione sofferenze bancarie) e allora da dove li tirano fuori quei soldi ?
I casi sono due.
O prima se li intascavano loro e adesso, costretti dalla montante protesta (sin troppo pacifica) popolare, si sono decisi a lasciarne una piccola parte da distribuire alle clientele (dubito, però, che arrivino a tale sottigliezza ...) oppure fanno altri debiti (ecco la famigerata "flessibilità" che Renzi chiede ad ogni riunione europea come un disco rotto).
Ma fare altri debiti significa che, poi, qualcuno dovrà pagarli e poichè non mi risulta che Renzi, la Boschi e Poletti (ma anche la Boldrini, Grasso, Mattarella e compari) abbiano prestato fidejussioni personali per garantire, con il patrimonio loro e delle loro famiglie, ogni aumento del debito pubblico, a pagare saremo sempre e solo noi.
Sarebbe ora di dire basta a questi sperperi clientelari e che si cominci veramente a pagare i debiti, stringendo la cinghia come farebbe qualsiasi famiglia indebitata.
Ma a rinunciare a qualche cosa la sinistra non ci pensa proprio, dovrebbe andare a lavorare !, come dimostra la gazzarra provocata in parlamento contro la proposta grillina di dimezzare gli stipendi dei parlamentari.
Mandiamoli a casa noi con un bel NO al referendum costituzionale che costringerà Renzi a dimettersi e Mattarella a sciogliere il par,amento, mandando tutti a casa.


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04 agosto 2016

Contro Renzi. Sempre e comunque.


E così il pulzello di Rignano si è nuovamente infilato lo scolapasta in testa e diretto la sua torrenziale chiacchiera contro un nuovo nemico: Erdogan.
Ignorando le accuse del Presidente turco alla Mogherini e all'unione sovietica europea di non rispettare i patti sulla libera circolazione dei cittadini turchi (condizione per rallentare il flusso degli invasori immigrati) e soprattutto la malcelata simpatia per i falliti golpisti (solo a golpe fallito l'Occidente lo ha condannato), Renzi si è lanciato in una improbabile difesa dello stato di diritto.
Improbabile non perché la teoria sia sbagliata, ma per il pulpito da cui perviene la predica.
Un presidente del consiglio non eletto ma nominato dal sinedrio affaristico e che regge la sua maggioranza (solo parlamentare) sul consenso interessato di quanti hanno tradito il voto di coloro che li hanno eletti.
Perché nessuno potrà mai affermare che gli elettori del Centro Destra nel 2013 hanno votato per avere un governo di sinistra, come dimostra la loro scelta quando sono posti davanti all'alternetiva tra votare un comunista o un grillino.
Si vota Grillo senza dubbio alcuno.
Cionostante Renzi ha una faccia così di bronzo da riempirsi la bocca con "stato di diritto".
Contro Renzi. Sempre e comunque.
È un dovere civico.





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03 agosto 2016

Ma Renzi è tranquillo


La borsa contnua a manifestare la sua volatilità con netta prevalenza del segno negativo.
Una banca rossa per eccellenza, viene tenuta a galla con alchimie contabili e con l'impegno di soldi dei cittadini (fondi pensione) e della cassa depositi e prestiti che, notoriamente, di privato non ha nulla.
Ogni operazione richiede la garanzia dello stato, cioè la potenziale perdita di denaro pubblico.
Ma Renzi è tranquillo.
O è un incosciente, oppure si è già messo con le spalle e, soprattutto, il suo patrimonio al sicuro, a prescindere da quel che accadrà. 
Ma noi, noi citadini che paghiamo le tasse, che ci ritroviamo a blindare le nostre case con porte rinforzate e sbarre alle finestre perché  la criminalità è in aumento, noi che vediamo i nostri risparmi prosciugati da tasse che Renzi ha elevato al 26%, noi siamo tranquilli ?
Credo lo saremmo se Renzi tornasse a inondare di chiacchiere Firenze: ha già fatto danni più di Prodi, Amato, d'Alema e Letta messi assieme.
Gli rimane solo da superare il trio Monti-Napolitano-Fornero , ma se al referendum voteremo bene, per il NO, non ne avrà il tempo.  








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02 agosto 2016

Uso spregiudicato dei media


Salvini e la Meloni fanno paura, come fa paura la possibilità che si organizzi e consolidi uno schieramento che rappresenti, in Italia, quel che il Fronte Nazionale è in Francia o il Partito della Libertà in Olanda (e tanti altri in Europa).
La risposta a tale paura fondata sulla consapevolezza che le idee proposte sono rappresentative del sentimento profondo di tanti Italiani, è nel bavaglio che viene imposto dai mezzi di comunicazione ai due leaders della Destra.
Da un lato stampa e televisioni di stato, con l'aggregazione di Sky che evidentemente ha il suo tornaconto da questo governo, che rappresentano il 90% dei mezzi di informazione, danno spazio solo ad una versione , quella che vorrebbe far credere che in Italia ci siano milioni di sostenitori del politicamente corretto, dell'immigrazionismo e del più becero buonismo.
I giornalisti di quelle testate fanno quotidiane marchette al potere, mandando ripetutamente in onda la torrenziale chiacchiera di Renzi, citando solo in negativo Salvini quando paragona la Boldrini ad una bambola gonfiabile o quando una leghista ne auspica l'eliminazione fisica.
Usano invece la Meloni solo in chiave antigrillina, quando,nel suo ruolo di consigliera comunale a Roma critica, puntualmente, il neo sindaco Virginia Raggi.
Ma anche i quotidiani e le televisioni del Cavaliere danno addosso, in modo più subdolo ancorché più legittimamente della televisione di stato, a Salvini e alla Meloni.
I due leaders della Destra, infatti, stanno offrendo agli elettori del Centro Destra una alternativa che possa superare la pur meritoria, ventennale presenza di Berlusconi che a settembre compirà ottanta anni.
Non solo la loro età che è la metà di quella del Cavaliere, ma anche una determinazione ed una coerenza su Ideali e Valori che possono riconquistare al voto quegli elettori che mai e poi mai voterebbero a sinistra e preferiscono l'astensionismo o il voto ai grillini.
Così vediamo una equa distribuzione di bastone e carota.
Mettono in risalto le presunte negatività "estremiste" come le innocenti battute sulla Boldrini, intorbidano le acque sul mandato di Parisi che dovrebbe "recuperare" i centristi (ma chi li vuole, quelli ?), glissano sugli oscuri e volutamente  incomprensibili programmi dorotei del socialista benedetto dal Cav e cercano di dividere Salvini da Maroni e dalla Meloni, rilanciando ed ampliando presunti dissidi, spaccature, abbandoni per nuovi progetti.
Berlusconi, sempreche ci sia lui dietro tale linea, non capisce che così facendo lancia come unica alternativa il movimento di Grillo.
È infatti evidente che chi, ancora alle ultime amministrative, ha votato Centro Destra, rifiuterebbe in gran parte ogni nuova alleanza con gli Alfano, i Verdini che sostengono il governo con voti rubati all'elettore e determinanti per la sopravvivenza di Renzi.
Ma rifiuterebbe ancor di più ogni nuova ipotesi di inciucio con la sinistra, preferendo quindi votare, se non si costituirà quell'alternativa di cui Salvini e la Meloni sono i leaders naturali, Grillo a soli fini interdittivi e ostruzionistici.
Si sente la mancanza di una voce che rappresenti quella parte di elettorato che si riconosce nelle proposte di Salvini e della Meloni per la riduzione delle tasse, il respingimento degli immigrati e la bonifica del territorio da quelli già arrivati, per la uscita dall'euro e la riconquista della Sovranità, Indipendenza e Identità Nazionale,  per la Famiglia, l'unica, composta da un Uomo e da una Donna.
È lo stesso uso spregiudicato che le consorterie di potere fanno dei mezzi di comunicazione e che ci raccontano peste e corna di Donald Trump e di Vladimir Putin, mentre esaltano una vecchia donnetta, bisbetica e isterica dall'ambizione sproporzionata alle sue capacità ma, come hanno dimostrato le mails che la incastrano, con alle spalle un marito e un clan totalmente spregiudicati per il conseguimento dei loro fini.
Un Popolo correttamente informato non voterebbe né la moglie di Clinton, né Renzi, né la Boldrini, né Parisi, perché sono tutte facce della stessa medaglia.
Per questo cercano di tenerci nell'ignoranza, per questo non dobbiamo credere a quello che scrivono i quotidiani o che raccontano i telegiornali.
Meglio guardarsi un telefilm, anche se in replica.






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01 agosto 2016

Il ritorno dei dorotei


Quella Dorotea era una corrente democristiana così chiamata perché si costituì presso il convento di S. Dorotea.
Suoi esponenti furono Rumor, il primo Moro (fino alle elezioni del 1968 quando Rumor gli fu preferito come presidente del consiglio così che prese cappello e fondò il suo spiffero orientato a sinistra) , Piccoli, Bisaglia fino Casini che, prima di aggregarsi a Forlani dopo la morte di Bisaglia, ne rappresentava la continuazione generazionale.
I dorotei erano famosi per tenere in piedi in quattro o cinque staffe.
Ho personalmente applaudito un comizio di Rumor a Bologna, durante la campagna elettorale, in cui, con toni ben più forti di Almirante, dopo il suicidio di Feltrinelli mentre depositata una  bomba sotto un traliccio, disse dei terroristi: li perseguiteremo di covo in covo, di cantina in cantina, di traliccio in traliccio.
Erano parole da campagna elettorale, nei fatti non fecero nulla, anzi mi sembra azzeccata la battuta, non ricordo di chi, che descriveva la dc dorotea come un partito che prendeva i voti a Destra per poi portarli a sinistra e accordarsi con i comunisti.
Era la conseguenza del votare "turandosi il naso" che ci ha portato all'attuale dissesto, evidenziando il costante tradimento della dc verso il elettorato, reso manifesto dal flop del partito popolare di Martinazzoli e Segni nel 1994 che ottenne solo i voti della sinistra dc.
Vediamo oggi come praticamente tutti gli ex democristiani si siano accucciati all'ombra della protezione del pci/pds/ds/pd,  molti anche iscritti a quel partito di matrice marxista.
Questa lunga introduzione è necessaria per far comprendere come consideri il signor Stefano Parisi dopo l'intervista di ieri a Libero e il pistolotto di Feltri a suo favore (si, in vacanza ho ripreso a leggere Libero ma quando tornerò al lavoro non lo comprerò più sorte che toccherà anche al Giornale se dovesse uscire il nuovo quotidiano di Belpietro ipotizzato da Feltri).
Parisi ha fornito risposte dorotee alle domande postegli.
Ad esempio non ha preso posizione su Trump e la moglie di Clinton, su America o Russia,    è stato vago sulla persecuzione subita dal Cav, insomma ha fornito risposte idonee a consentirgli di prendere qualunque strada.
Ed è l'esatto opposto di quel che è necessario.
Non abbiamo bisogno di nuovi dorotei,  provenienti tra l'altro, dall'area socialista ma di persone determinate e chiare nelle loro posizioni.
No all'immigrazione.
No alle tasse e all'invadenza dello stato.
No alla legalizzazione della droga, anche solo della cannabis.
No ai matrimoni omosessuali. 
No alla Merkel, all'euro, all'unione sovietica europea. 
Su tutto questo un doroteo glisserebbe e Parisi ha glissato.
Pur non avendo diritto a chiedere, non essendo iscritto e militante ad alcun partito, mi auguro che Salvini e la Meloni mantengano ferma la barra del rifiuto di concedere a Parisi una qualche legittimazione.
Meglio iniziare un lungo percorso politico nella chiarezza di Ideali e Valori, che cercare scorciatoie per il potere e deludere nuovamente gli elettori.
Se, come scrive Feltri, il Centro Destra con Parisi è arrivato all'ultima spiaggia, allora meglio che muoia e nasca una nuova coalizione dichiaratamente di Destra, che segua, senza tentennamenti, lo stesso percorso degli altri partiti "nazionalisti, populisti, razzisti, xenofobi, omofobi" che intendono fare nuovo grandi le rispettive nazioni. 




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