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17 settembre 2016

La rai di Renzi sceglie Parisi come avversario


Ieri,mentre guidavo, ho ascoltato tutta la trasmissione radiofonica Radio anch'io dedicata al Centro Destra.
In realtà è stato uno spottone per Parisi, il socialista, ultima scelta di uno stanco Berlusconi per la leadership dei "moderati".
Hanno addirittura riesumato Fini, mentre nessuno di Fratelli d'Italia è stato interpellato (a proposito: tanti auguri alla Meloni per la nascita della sua Ginevra).
Il conduttore ha cercato insistentemente di seminare zizzania chiedendo ripetutamente a Toti e Brunetta come poteva conciliarsi Forza Italia con una Lega che vuole l'uscita dell'Italia dall'euro e dalla unione sovietica europea.
Ma tutto l'impianto della trasmissione è stato un'apologia per Parisi, l'unico, a loro dire, in grado di guidare il Centro Destra.
È evidente che Renzi, che ha occupato il servizio pubblico con le sue torrenziali parole, si vuole scegliere anche l'avversario più malleabile e cerca di indurre chi, comunque, mai lo voterebbe a preferire il suo alter ego Parisi a Salvini, alla Meloni o anche ai più cauti Brunetta o Toti.
È un approccio che ricorda quello dell'est europeo sotto il tallone comunista,dove gli unici partiti ammessi oltre a quello comunista erano funzionali al potere e non antagonisti.
Ed è una ragione in più per respingere l'investitura di Parisi.
Perché il Centro Destra o sarà per l'uscita dall'euro, il respingimento dei clandestini e la riaffermazione dell'Identità e Sovranità Nazionale o non sarà Centro Destra.
Tra l'altro Parisi è anche sfortunato.
Nel giorno in cui poteva avere tutti riflettori su di lui, nasce la figlia della Meloni e muore Ciampi al quale la rai ha dedicato un lunghissimo sbrodolamento, dimenticando che è stato il governatore della Banca d'Italia che ha sperperato 40mila miliardi per difendere (senza successo) la lira nello sme ed ha consentito ad Amato di infilarsi nottetempo nei nostri conti correnti per rapinarci il sei per mille.
E fu il ministro del tesoro che firmò l'ingresso nell'euro con Prodi, imponendoci tasse specifiche per tale bel risultato.
Un signore che anche verso la fine della sua vita ha perseverato nell'errore della sua visione europeista e antinazionale, senza pentirsi nonostante fossero davanti a lui gli orrori del soviet europeo e dell'euro.
Parisi non sarebe altro che un continuatore dei vari Ciampi, con una faccia diversa da quella di Renzi, ma che non venga a chiedere il mio voto.
Lui non è il Centro Destra.



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