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No alla deriva

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19 gennaio 2017

Il bavaglio alle elezioni


La richiesta di voto subito è sempre più flebile, una chiusura marginale nei discorsi, una fastidiosa eventualità per chi ha ottenuto una posizione impensabile (a me viene in mente ad esempio la ministressa dell'istruzione: quando mai una con simili "titoli" sarebbe potuta diventare ministro dell'istruzione ? E non ha neppure la dignità, che si trasformerebbe in un esempio educativo legittimando questo mese di permanenza in quel ministero, di dimettersi) , per chi non ha una professione oltre alla politica, per chi difficilmente verrebbe ricandidato o rieletto, ma anche per chi attende una decisione favorevole (che sarebbe sacrosanta !) per la sua candidabilità e, intanto, riesce a piazzare un suo fedelissimo al vertice del parlamento europeo, sia pur concedendo e cedendo ai tedeschi ed agli europeisti tanto, troppo e quindi rinunciando, di fatto all'alleanza con la Lega e Fratelli d'Italia.
Andremo a votare, sicuro, ma quando ?
Stando così le cose il panorama sembrerebbe ricalcare la situazione di Roma, con il pci/pds/ds/pd e satelliti da una parte, i grillini dall'altra, una buona ma ancora numericamente insufficiente forza identitaria e sovranista e le frattaglie dell'estrema sinistra e dei "moderati" (perchè mi rifiuto di credere, pur con tutto l'affetto che conservo per il Cav, che la sua nuova collocazione politica possa dargli poco più di quel che presero nel 1994 Mariotto Segni e Mortimer Martinazzoli).
Appare evidente che in una simile situazione la legge elettorale diventa fondamentale per le ambizioni e le speranze di chiunque, posto che nessuno otterrà la maggioranza assoluta.
Una legge proporzionale darebbe fiato e potere di ricatto alle frattaglie, riportandoci alla prima repubblica, mentre un maggioritario, a seconda di come venisse elaborato potrebbe dare il potere assoluto a chi in realtà rappresenterebbe solo un 30% dei votanti e un 20% degli Italiani.
Tra i due mali, preferisco il secondo.
Meglio che ci sia qualcuno che abbia i numeri per governare senza subire ricatti, senza scendere a compromessi, anche se questo dovesse chiamarsi Di Maio (con il suo congiuntivo) o Di Battista o Grillo.
La volta successiva toccherebbe a noi, come a Roma, vedrete, dopo la Raggi sarà la volta di un sindaco di Centro Destra, Identitario e Sovranista.


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5 commenti:

Nessie ha detto...

Di Maio o Di Battista? No, guarda, con le pensioni e gli stipendi dimezzate in "redditi di cittaddinanza" uguali per tutti (immigrati compresi che saranno i primi a riceverlo, in nome dello ius soli). Io non sostengo chi, a scatola chiusa, un giorno propone una cosa, e l'indomani il suo contrario. No grazie. I 5 stelle non sono SOVRANISTI!!! E questa mia affermazione la sostengo e sosterrò a futura memoria.

Massimo ha detto...

Sono d'accordo. Non ho fiducia nei grillini. Sostengono il contrario di quel che sostengo io sulle questioni essenziali e non sono affidabili. Non ho scritto di votarli, ma ho preso atto di una realtà. Con il maggioritario possono vincere, soprattutto se dovessimo scegliere al ballottaggio tra loro e Renzi (o un suo simile del pci/pds/ds/pd). Allora io non avrei dubbi. In assenza di un mio candidato preferisco scegliere chi può distruggere quello che c'è, non chi potrebbe costruire qualcosa di duratura e contrario ai miei auspici.

Nessie ha detto...

E' una strategia complicata, la tua. E non esente da rischi. Mi auguro che Salvini e Meloni riescano ad ottenere le elezioni quanto prima per capitalizzare quel consenso che c'è nei loro confronti. Va bene anche il vituperato Mattarellum. Ma non vanno bene le lungaggini della Mummia del Colle che ci vuole blindare ad libitum. E a chi le sostiene, magari senza dirlo: PD e FI.

Massimo ha detto...

Purtroppo è complicata la situazione. Io non credo di avere scelta. Primo turno voto alla Meloni e a Salvini. Secondo turno, se c'è ballottaggio e non ci sono Salvini e la Meloni, non posso che votare Grillo. Mai Renzi e il suo codazzo. Penso che, in tal modo, avrò più possibilità la volta successiva di vincere e non essere imbrigliato da una serie di leggi, leggini e, soprattutto, burocrati nominati e piazzati in modo clientelare. Meglio ancora se Grillo facesse tabula rasa e mi consegnasse solo macerie, si potrebbe ricostruire ex novo, senza legami con il passato.

Nessie ha detto...

A parti invertite e in situazioni analoghe, Grillo non darebbe MAI i suoi voti alla Lega e FdI.

E la marcia dei grillini coi centri sociali a Milano contro Salvini, durante la Manifestazione STOP INVASIONE del 18 ottobre 2014, mi pesa ancora sul gargarozzo. Io c'ero,li ho visti, e non lo dimenticherò mai. Bisogna sempre far tesoro di certe lezioni.