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No alla deriva

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26 marzo 2017

L'Europa che vorrei celebrare


Ieri sono stati celebrati i sessanta anni del trattato di Roma che ha dato il via alla decadenza dei Popoli e delle Nazioni europee.
Tale celebrazione è perfettamente in linea con quelle che in Italia continuano ad essere promosse per "festeggiare" una cocente sconfitta militare.
Juncker e compagni si sono fatti benedire da Bergoglio nella loro missione di distruggere l'Eredità dei nostri Padri, sradicando i Valori e l'Identità dei Popoli e delle Nazioni europee con l'immissione massiccia di genti che nulla hanno a che spartire con la nostra Civiltà, la nostra Storia, la nostra Cultura, il nostro Sangue.
Gli sbrodolamenti radiotelevisivi sono andati in onda sin dal primo mattino quando una trasmissione solitamente interessante, Voci del mattino, ha cominciato a battere la grancassa sulla giornata ed ha ospitato persino un tizio che ha illustrato una iniziativa alla quale hanno aderito, tra l'altro associazioni quali Amnesty International e Antigone (e già simili adesioni qualificano l'iniziativa).
Costui ha annunciato che verrà immessa in Tevere una bandiera del soviet con un filo spinato per contestare la politica dei respingimenti (???) che sarebbe contraria ai valori (???) e, ovviamente, ai diritti umani e civili (sic !).
Naturalmente dei clandestini, perchè quando il conduttore, in un raro momento di lucidità dalla sbornia euroimmigrazionista, gli ha chiesto come fare anche per tutelare gli Italiani, costui ha di nuovo blaterato sui diritti e i doveri dei clandestini.
Degli Italiani non gli importa nulla, evidentemente.
Ho poi letto che Juncker ha persino equiparato i terroristi a noi Populisti, un modo per demonizzare chi si oppone alla svendita della Sovranità Nazionale.
Del resto che le oligarchie siano scatenate e usino tutti i mezzi a loro disposizione per impedire che la volontà del Popolo prevalga, lo vediamo negli Stati Uniti dove il Popolo ha eletto Donald Trump per bloccare l'immigrazione e restituire la sicurezza alle città, per abolire la riforma sanitaria di stampo socialcomunista realizzata da Obama e per abbassare le tasse e, ad oggi, procede con grandissime difficoltà tra l'ostilità delle oligarchie che hanno mobilitato i giudici non eletti e istigato al tradimento alcuni, ma determinanti, parlamentari repubblicani.
Eppure gli europeisti avrebbero la possibilità di unificare, nel nome del nostro continente, anche noi Populisti se solo sapessero ricordare quel che di buono veramente l'Europa ha portato.
In particolare la Civiltà che ha diffuso, con l'Epopea Coloniale, in tutto il mondo, veicolando Principi e Valori fondati sul Diritto Romano, sui Diritti veri delle Genti, un messaggio universale di progresso dell'Umanità.
Sarebbe da ricordare che, senza la nostra presenza e la diffusione di tali Principi, Valori e Conoscenze, vasti territori vedrebbero ancora popolazioni vivere in modo tribale come nell'età della pietra.
Sarebbe da ricordare il contributo che noi Europei abbiamo dato al progresso del mondo, della medicina, della scienza e della conoscenza.
E lo abbiamo dato perchè ogni Nazione d'Europa portava e diffondeva le sue peculiari caratteristiche, infatti l'Epopea Coloniale era fondata sui Nazionalismi degli Stati.
Ed è forse per questa caratterizzazione Nazionalista, profondamente invisa e osteggiata dalla oligarchia del soviet di Bruxelles, che si preferisce celebrare i sessanta anni per le peggiori espressioni di un europeismo malefico e marcio: l'immigrazione che sradica l'Identità Nazionale e la svendita, contro il volere popolare, della Sovranità Nazionale che corrompe gli animi e opprime la Libertà Individuale e dei Popoli.
Non praevalebunt, perchè un Popolo, una Gente, una Nazione è solo e soltanto: una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor.


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