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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2017

Cosa accade quando si perde la Sovranità


La vicenda delle organizzazioni non governative che ci scaricano i clandestini in casa dopo averli raccolti al limite delle acque territoriali straniere, assume sempre più il carattere di uno scandalo dalle proporzioni colossali.
Il magistrato catanese, pur con tutte le cautele del caso (anche lui tiene famiglia) mi sembra abbia fato capire che ci sono le prove che confermano le sue ipotesi, ma non sono utilizzabili in tribunale.
Probabilmente perchè si tratta di intercettazioni e notizie provenienti non da indagini autorizzate ma da servizi di intelligence o similari.
Ma anche se sono state acquisite senza tutti i timbri della burocrazia degli Azzeccagarbugli, restano sempre prove.
E se così fosse dobbiamo reagire.
Strana la posizione di Alfano, per anni ministro degli interni (e non si era acorto di nulla?) che dà ragione al magistrato mentre il suo successore, come tutti quelli di sinistra, mantiene una posizione ambigua.
Una posizione che crea il sospetto che la finalità dell'invasione dei clandestini sostenuta e appoggiata dalla sinistra, dal vaticano, dall'unione sovietica europea e dalle congreghe finanziarie sia quella di scardinare definitivamente ogni residua Sovranità e Identità Nazionale per trasformare tutto in un ibrido meticciato senza Storia, senza Valori, senza passato e quindi senza futuro.
Vogliono farci diventare un gregge di sudditi.
In tal senso va letta anche la dichiarazione del presidente francese designato dai sondaggi, Macron, divenuto beniamino di tutti gli internazionalisti, contro l'Ungheria e la Polonia.
Sono tutti sospetti fondati che devono essere spazzati via e si può fare recuperando una visione sovranista e nazionalista che, in netta contrapposizione con gli internazionalisti ed europeisti, si richiami alla Identità dei Popoli e delle Nazioni.
Questo deve essere lo scopo principale dei mezzi di comunicazione alternativi, combattendo le fake news dei media ufficiali asserviti al potere delle congreghe internazionali ed europee.





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29 aprile 2017

Organizzazione non governativa


La notizia rilevante del momento, nonostante i tentativi di insabbiarla e le ritorsioni, è il dubbio espresso da un magistrato catanese circa le reali finalità, finanziamenti e natura dell'azione di organizzazioni non governative, che proliferano pare come conigli, nel Mediterraneo.
Costoro pagano imbarcazioni, uomini, mezzi di comunicazione e chissà cos'altro unicamente per precipitarsi a "salvare" i clandestini per poi scaricarli a casa nostra.
Il magistrato catanese, analizzando le modalità di prelievo di chi si è mosso per entrare illegalmente in Italia, si domanda perchè le ong vadano a prenderseli al limite - e forse oltre - il limite delle acque territoriali libiche.
Come sia possibile che ricevano così tanti fondi privati da organizzare autentici squadroni del mare.
Come possono essere in grado di sapere, a colpo sicuro, dove sia una imbarcazione di clandestini in difficoltà.
Ma, soprattutto, la domanda più importante è a quale scopo scaricano così tanti immigrati in Italia.
La risposta che viene ipotizzata è che vi siano motivi reconditi, soprattutto si voglia destabilizzare sotto il profilo economico e sociale l'Italia, in modo da poterci trasformare in un protettorato al soldo delle congreghe straniere.
Per aver formulato tali ipotesi, il magistrato catanese è stato violentemente attaccato dai bergoglioni del vaticano, Minnitti - che dovrebbe avere il compito di tutelare la sicurezza degli Italiani, prima di quella dei clandestini - ha preso le distanze e il consiglio superiore della magistratura ha aperto un fascicolo.
Se l'avessero fatto nei confronti di chi avesse espresso idee opposte e con un Berlusconi a Palazzo Chigi, avrebbero tutti gridato alla dittatura, alla persecuzione, creando un nuovo martire.
Poichè però si toccano i clandestini, nessuno, a parte i soliti Salvini e Meloni cui si aggiunge, nel tentativo di carpire i voti di destra, Grillo, osa sostenere il magistrato.
Eppure, anche senza poter avere gli elementi probatori che sono permessi al magistrato, le domande poste e, quanto meno, i dubbi proposti sono fondati.
E io aggiungo anche:
- cosa sono queste organizzazioni non governative ?
- da dove arrivano i soldi per il loro funzionamento e pagare chi opera a loro nome ?
- se sono "non governative" si può avere la certezza che non percepiscano soldi dallo stato, neppure indirettamente come, ad esempio, la messa a disposizione di locali per farne sedi, di telefoni o altro ?
L'impressione è che si stia perdendo di vista l'aspetto più importante della funzione di uno stato: la difesa dell'interesse dei propri cittadini da anteporre a qualsiasi altra considerazione che coinvolga anche la vita di stranieri.
Sarebbe come se in una famiglia, per "salvare" il figlio di altri, si mettesse deliberatamente in pericolo i propri figli.
Nessun padre e nessuna madre accetterebbe di scambiare la sicurezza dei propri figli con la "salvezza" anche della vita dei figli altrui.
Perchè allora quando si parla di stato, questo semplice buon senso (della "casalinga di Voghera") non viene applicato nell'interesse degli Italiani, sacrificato all'autosantificazione dei Bergogli e delle Boldrini (a spese nostre) ?




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28 aprile 2017

Imparare da Trump


Il taglio delle tasse annunciato da Trump è persino più epocale di quello di Reagan.
Ovviamente non so se gli consentiranno di realizzarlo, così come gli hanno buttato tra i piedi i magistrati per impedirgli una seria politica antimmigrazionista, la CIA per impedirgli di proseguire negli accordi con Putin e i parlamentari del suo stesso partito per ribaltare la sanità di Obama, immagino che cercheranno qualcosa per bloccargli il programma sulle tasse.
Ma il sasso è comunque lanciato.
Il Presidente degli Stati Uniti avverte l'esigenza di ridurre al 15% le tasse sulle imprese e al 35% quelle sulle persone fisiche.
I soliti spendaccioni (di soldi altrui), gli assistiti in s.p.e., coloro che vivono di rottamazioni e contributi statali, hanno già iniziato ad elevare alti lai, impossessandosi del mantra liberale del debito pubblico.
Al quale loro sono indifferenti ma solo se aumenta perchè aumentano i loro privilegi pagati dagli altri cittadini.
Invece il benefico effetto di un taglio draconiano delle tasse è non solo perchè restituisce al singolo la disponibilità sul suo denaro prima sottrattogli dallo stato, ma anche perchè obbligherebbe quello stato a tagliare i finanziamenti e le monumentali spese pubbliche per limitarsi allo stretto necessario per il funzionamento di uno stato snello e per nulla invasivo nei confronti dei cittadini.
Anche in Italia funzionerebbe così.
Una riduzione delle tasse, per tutti, al 15% e un contemporaneo taglio a tutti gli sprechi.
Da Alitalia alla Rai, dai film per pochi intimi finanziati dallo stato, ai contributi per giornali e industrie decotte tenute in piedi dai nostri soldi.
Una spinta autenticamente liberale per ripristinare la supremazia dell'Individuo sullo stato.




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27 aprile 2017

Domanda semplice semplice per la Boldrini


Onorevola presidenta, quando - dimostrando un acume pari solo al concetto di democrazia e libertà di cui ha così mirabilmente dato prova - chiede a Zuckerberg di cancellare dalla sua proprietà tutte le pagine "inneggianti al Fascismo", si è chiesta cosa accade quando a qualcuno viene proibito di manifestare, esporre, diffondere e difendere  con le parole e gli scritti le proprie idee ?



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26 aprile 2017

Lezione di dignità


Il voto, secco e netto, con il quale i lavoratori dell'Alitalia hanno bocciato l'accordo raggiunto da sindacati, proprietà e governo è, forse inconsapevolmente, una lezione di dignità all'Italia e al mondo intero.
L'accordo si basava su un passo indietro a livello retributivo e normativo, sulla perdita di un migliaio di posti di lavoro per conservare una proprietà, un management e sindacati che sono i veri responsabili della crisi, senza peraltro un progetto industriale che desse un orizzonte di certezze dopo tanti sacrifici.
In altri luoghi e in altre situazioni, basti vedere come accorrono i servi d'europa sotto le insegne di Macron, quell'accordo sarebbe passato per la serie: questa volta io me la cavo e peggio per gli altri.
Fra un paio d'anni avremmo nuovamente avuto la questione sul tavolo e sarebbero stati chiesti ulteriori sacrifici ai lavoratori, mentre nulla viene chiesto indietro ai paperoni della dirigenza e della proprietà, continuando con una politica del carciofo.
L'unica idea buona su Alitalia, dopo trenta anni di suicidio economico, fu quella del 2008 di Berlusconi con la privatizzazione, ma il Cav sbagliò nel far accollare a noi i debiti della vecchia Alitalia senza pretendere in cambio un reale azzeramento del pregresso e senza imporre autentici imprenditori al comando, perchè quelli che presero la Compagnia si dimostrarono solo dei parolai, capaci di ben figurare nei salotti televisivi ma senza incidere sulla efficienza e la produttività di Alitalia.
Sarebbe quindi stato meglio lasciarla fallire allora (e anche prima di allora).
I lavoratori di Alitalia, di cui ho sentito dichiarazioni di tutto rispetto come quella per cui è meglio essere fuori tutti assieme oggi che lasciare fuori solo una parte oggi e un'altra parte domani, hanno risolto il problema che i politici non hanno saputo risolvere e che sindacati e proprietà non avevano interesse a risolvere, preoccupati di mantenere inalterati i loro privilegi e stipendi.
Perchè la lezione di dignità dei lavoratori di Alitalia è una sconfessione del governo, della proprietà e del suo management, ma anche della trimurti sindacale che ha dimostrato di non essere più rappresentativa del mondo del lavoro e di far paura solo ai Gentiloni ed ai Poletti.
Neanche una lira pubblica per Alitalia, che fallisca finalmente, che lo stato si ritiri dal mondo economico per dare fiato a nuove imprese, a nuove aziende che operino libere da vincoli e da gravami in base alla sola legge di mercato.





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25 aprile 2017

Basi elettorali


Se è vero quel che riportano i giornali (sono infatti sempre più convinto della inutilità dei giornalisti - e degli "esperti" - i cui commenti sono di una banalità che non si ritrova neppure al bar dello sport) c'è una analogia tra Trump e Marine Le Pen: la base elettorale.
Pur nella profonda differenza del sistema elettorale e soprattutto nella presenza di terzi e quarti incomodi, vedo che Marine è stata votata in provincia, in quella che è la Francia profonda, come The Donald costruì la sua vittoria negli stati a margine dei riflettori, nell'America profonda.
Probabilmente il motivo è dato dal buon senso, quello che da noi si chiama "la casalinga di Voghera", che porta chi è in provincia, lontano dai lustrini e dalle bugie del potere, a ragionare con mente più riflessiva.
Così chi è in provincia più facilmente comprende che The Donald e Marine sono la risposta giusta ai problemi che ci assillano e che sono: tasse, immigrazione, sicurezza.
Sono risposte che negli Stati Uniti Trump può fornire, ma che in Europa necessitano di un passo preliminare: la riconquista della Sovranità Nazionale.
In provincia l'hanno capito, forse anche perchè in provincia arrivano meno (molto meno) sussidi che poi sono quelli che permettono a bande di fannulloni di marciare contro il voto a Trump o alla Le Pen.
E, ovviamente, sono disposti a votare per il maggiordomo delle consorterie pur di continuare a godere del privilegio di contestare gravando sulle spalle di chi lavora.
In Italia vediamo la stessa cosa se pensiamo che la maggior parte delle maggiori città è (era ?) amministrata dalla sinistra, quella degli ottanta euro, quella del reddito di inclusione, quella delle mancette agli statali e alle proprie clientele.
E' una base elettorale che si sta creando, consolidando, confermando dietro a Trump, alla Le Pen (ma anche per la Brexit dove i grandi centri a cominciare dalla Londra che ha eletto sindaco un musulmano pakistano hanno votato massicciamente per l'unione sovietica europea senza però prevalere contro il buon senso della provincia) e, perchè no, dietro a Salvini e alla Meloni.
Che, però, non devono fare l'errore di ascoltare  le sirene ingannevoli di Alessandro Sallusti.
Meglio qualche anno in più all'opposizione, che mettersi nelle mani di un "moderato" pronto al connubio contro natura con Renzi.
Tanto la rinascita, al punto in cui siamo sprofondati, non potrà certo arrivare da un semplice voto, ma arriverà al seguito di qualche evento tragicamente catastrofico che obbligherà tutti a rimboccarsi le maniche, senza tanti fichi per la testa.




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24 aprile 2017

Sperare nel meglio ma prepararsi al peggio

Marine Le Pen ed Emanuel Macron andranno al ballottaggio.
Tutti gli altri candidati socialisti, comunisti e gaullisti hanno invitato a votare Macron.
Come era prevedibile e come già accadde quando il padre della Le Pen affrontò al ballottaggio Chirac.
Solo che questa volta il candidato non è un gaullista, ma un esponente della sinistra, per di più manifestamente asservito alle consorterie di potere finanziarie e affaristiche europee e mondiali.
Il tradimento di Fillon, che ha subito invitato a votare Macron, deve far riflettere sulla inaffidabilità dei cosiddetti moderati, quelli che ai tempi della dc in Italia facevano campagna elettorale per prendere i voti di Destra e poi usarli per fare comunella con i comunisti.
I francesi avranno due settimane di tempo per riflettere e se il primo passo è compiuto con il ballottaggio, l'ostacolo maggiore è vincere avendo tutti gli apparati finanziari, burocratici, mediatici e propagandistici contro.
Dubito che ciò possa accadere, ma ogni battaglia deve essere combattuta al limite delle proprie energie e anche oltre, con ogni mezzo.
Come accadrà in Italia al più tardi tra un anno.
Nulla dovrà essere lasciato al caso, nulla dovrà essere rinunciato.
Più voti riuscirà ad ottenere Marine Le Pen al secondo turno, maggior forza potranno avere le sue (e nostre) idee anche in Italia.
Una lunga marcia per quella che Marine Le Pen ha chiamato una insurrezione nazionale, per riportare al centro l'interesse della Patria.
Là la Francia, qui da noi l'Italia.
Speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio e ad una lunga guerra di trincea.
In Francia, in Italia, in tutta Europa.



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23 aprile 2017

Un voto anche per noi


Per quanto non ami i francesi, il voto di oggi e il ballottaggio fra due settimane avrà influenza anche per noi Italiani.
La Francia ha sempre menato (ingiustificatamente) vanto di una sorta di autonomia, strettamente legata alla grandeur di De Gaulle.
Sconfitta sul campo, si è seduta per due volte al tavolo delle nazioni vincitrici grazie agli Inglesi e agli Americani, che l'hanno pure collocata tra le cinque potenze con diritto di veto nel consiglio di sicurezza dell'onu.
De Gaulle e i suoi successori, fossero di Centro Destra come Pompidou, Giscard, Chirac e Sarkozy o socialcomunisti come Mitterand e Hollande, hanno sempre preteso uno status particolare nella Nato, facendo mancare la solidarietà durante la liberazione dell'Iraq e supponendo di essere nazione guida in Europa.
A livello mondiale sono però sopravanzati da almeno sei nazioni (Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina, Germania, Giappone) a livello europeo la Germania è il dominus dell'unione e il ruolo della Francia resta, a fatica, quello di primo gregario.
Ma dopo la Brexit, la Francia o, meglio, i francesi potrebbero dare la spallata definitiva ad una costruzione eretta esclusivamente nell'interesse delle oligarchie di potere.
Inutile fare "propaganda" ricordando la crisi economica, l'incapacità delle forze politiche tradizionali di farvi fronte, l'invasione di clandestini tra i quali si annidano i tagliagola di domani, i Karim, i Mohamed, gli Abdullah che nulla hanno di francese, tranne il timbro sul passaporto (eppure molti di loro possono persino votare per il presidente della Francia !!!).
Inutile ricordare i costi devastanti di una politica di svendita della sovranità nazionale, a tutto beneficio delle oligarchie finanziarie e della Germania.
Marine Le Pen non vincerà, come non poteva vincere in Olanda Wilders o Hofer in Austria, posto che tutti gli altri, TUTTI gli altri, fossero comunisti o popolari, socialisti o liberali o verdi, faranno, come hanno fatto in Olanda e Austria, comunella per impedire il successo di una forza Nazionale.
Sarebbe però importante il segnale di una forte presenza nazionalista, pronta ad assumere il comando se le cose, come penso, dovessero ancora peggiorare in campo economico come nel settore dell'immigrazione e quindi del terrorismo.
Importante è arrivare al ballottaggio.
Poi aumentare la percentuale, chiamando a raccolta tutti i cittadini francesi degni di tale nome.
Diventerebbe importante anche per noi Italiani, per le scelte che dovremo prendere al massimo fra un anno quando saremo chiamati a votare il nuovo parlamento.
La crescita costante delle forze nazionaliste in tutti gli stati europei è l'unica speranza per il nostro futuro, perchè noi Italiani, Inglesi, Francesi, Tedeschi, Spagnoli ..., si possa ancora avere un futuro che non sia nella invasione dei Karim, dei Mohamed e degli Abdullah.





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22 aprile 2017

Che risorse !


Il più grande inganno perpetrato nei confronti delle anime semplici è qualificare gli immigrati, clandestini e non, come "risorse".
In Italia siamo fortunatamente arrivati ultimi nel regalare la cittadinanza a costoro, anche se l'invasione diventa ogni anno maggiore e aumentano anche le concessioni della cittadinanza, quindi, per ora, abbiamo a che fare ancora con la prima ondata.
In Francia, dove ormai sono alla terza e quarta generazione, stanno pagando duramente il prezzo della insipienza di chi ha voluto tali "risorse".
L'ultimo attentatore, nella fotografia recuperata su internet ... non ce ne sono molte, ancora, è nato in Francia, viene definito nei tele e radio giornali "di nazionalità francese", ma non lo è.
E' solo cittadino francese perchè hanno regalato ai suoi genitori la cittadinanza o forse l'hanno regalata a lui in base al barbaro ius soli.
Ma nè i tratti somatici, nè il nome, Karim Cheurfi, ce lo attestano come "di nazionalità francese".
Di Karim Cheurfi ne stiamo importando a migliaia, a centinaia di migliaia in Italia.
Ogni giorno sbarchi e finalmente qualcosa si sta muovendo, con la velocità di un bradipo, contro le ong che hanno, di fatto, sostituito gli scafisti nel traghettare i clandestini, per poi scaricaceli nei nostri porti o sulle nostre navi militari.
E' evidente che di tutte quelle risorse ne facciamo volentieri a meno, come ne farebbero a meno in Francia, dove hanno la possibilità, nell'immediato, di cambiare rotta.
Se, però, i francesi non voteranno per la Le Pen allora vorrà dire che se la sono cercata e si meritano tutti i Karim Cheurfi che hanno e quelli che arriveranno in futuro.
Noi Italiani siamo comunque in tempo per prendere un'altra strada.




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21 aprile 2017

Il flip flop di Padoan


Ogni giorno Padoan, ministro dell'economia, smentisce quello che ipotizzato il giorno prima.
Abbiamo una sola certezza: stanno cercando dove mettere le mani per depredarci dei nostro redditi, risparmi, proprietà.
Il tutto mentre spendono quattro miliardi e seicento milioni di euro (al netto del contributo dell'unione sovietica europea !!!) per i clandestini.
I nostri nonni sarebbero insorti per molto meno.


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20 aprile 2017

Oltre quattro miliardi per gli immigrati


E' indecente quel che si legge in questi giorni.
Le spese per gli immigrati crescono a 4,6 miliardi di euro e il governo ci tassa per recuperare 3,4 miliardi.
I nostri terremotati ricevono (forse ...) appena un miliardo.
Le Ong continuano a battere il Mediterraneo per portare in Italia chiunque riescano a rappattumare, senza controlli e senza selezione.
I telegiornali continuano a dar conto di sbarchi sulle nostre coste ponendo l'accento sulle "vite salvate" e ignorando i danni provocati dall'invasione al nostro tessuto sociale ed economico.
I prefetti continuano ad imporre la presenza degli immigrati ad una popolazione locale sempre più insicura.
Il governo Renzi- Gentiloni non fa l'interesse degli Italiani, succube com'è dei diktat dell'unione sovietica europea.
Il governo Renzi - Gentiloni non ascolta gli Italiani.
Il governo Renzi - Gentiloni  deve essere rimosso, l'Italia deve riprendersi la sua Sovranità per difendere quel che resta della nostra Identità.




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19 aprile 2017

Il nemico del mio nemico,diventa mio amico


O, quanto meno, ha le mie simpatie.
A leggere le litanie degli organismi a libro paga della Spectre che trovano difetti di democrazia ogniqualvolta il risultato elettorale non è quello che volevano, Erdogan cresce nella mia simpatia.
Probabilmente non sono il solo a pensarla così, visto che Trump, nonostante i condizionamenti (ricatti ?) che subisce, ha telefonato per complimentarsi per la sua vittoria (Obama rimase a lungo silente, senza condannare il tentativo di colpo di stato che, forse, sperava riuscisse) mentre Putin ha ribadito che gli affari interni di uno stato sono, per l'appunto, affari interni, riecheggiando quel "Let Poland Be Poland" di Reagan e della Thatcher negli anni ottanta.
Invece la osce, l'onu, l'unione sovietica europea, la Merkel e (pensate un po' !) Alfano, Hollande e Juncker, sempre con il ditino alzato ad ammonire, a pretendere, a impartire lezioni non richieste.
Prima a sminuire il 51,4% (Renzi avrebbe fatto le capriole nel letame se lo avesse ottenuto il 4 dicembre ...) poi a imbeccare le opposizioni interne alla Turchia per contestare questo e quello.
Prima vogliono il voto, poi lo contestano.
Come con la Brexit o con l'elezione di Trump.
Davanti a quei nanerottoli, Erdogan sembra un gigante.
E mi sarebbe piaciuto se Berlusconi nel novembre 2011 avesse reagito con la stessa reazione di carattere di cui Erdogan ha dato prova dopo il tentato colpo di stato di luglio 2016.



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18 aprile 2017

Tasse e spesa pubblica binomio inscindibile


Chi si propone di aumentare la spesa pubblica con la scusa di "stimoli" per l'economia o di interventi assistenziali, punta in realtà ad usare i nostri soldi che vuole sottrarci con le tasse.
Perchè ogni spesa pubblica si fonda sul denaro che viene depredato ai cittadini con le tasse.
Niente tasse, niente spesa pubblica, ma solo interventi volontari, liberali, di privati.
Niente tasse e i cittadini pagano solo quei servizi che usano e che vengono messi a disposizione di privati o, anche, del pubblico ma in regime di concorrenza paritaria con i privati.
Chi, come grillini e sinistra, vuole il reddito di "cittadinanza", chi insiste nel mandare la nostra Marina Militare per il Mediterraneo non per difendere i nostri confini ma per recuperare immigrati che poi dovremo mantenere e alloggiare, chi, prono ai voleri di Bruxelles, ci impone di "adeguarci" a norme che non abbiamo mai votato, costoro vogliono solo impoverirci, abbassare il nostro tenore di vita, sottrarci i risparmi.
Con le tasse.
E non è un caso che, delineandosi la manovra governativa, emerga sempre più l'intervento dello stato predone anche su iniziative private, innovative come gli "affitti brevi".
Tutto è utile per sottrarre risorse a chi produce per usarle per le clientele e i privilegi del potere.
Ridurre il flusso del denaro verso lo stato, significa anche obbligare lo stato a ridurre le spese.
E ridurre le possibilità di spesa dello stato, significa ridurre gli appalti pubblici e, di conseguenze, le occasioni di corruzione.




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17 aprile 2017

Italia tripolare


I sondaggi che si leggono in questi giorni rappresentano un'Italia tripolare.
La sinistra, mettendo al servizio del pci/pds/ds/pd tutte le frattaglie, ivi incluse quelle alfaniancasiniste, arriva al 40-41%, il Centro Destra, comprensivo anche della parte di Forza Italia più incline al compromesso con la sinistra, supera il 30%, mentre i grillini, nonostante le pessime prove amministrative, sfiorano il 30%, da soli perchè, per ora, non hanno e non vogliono alleati.
La sinistra potrebbe, tutta assieme, agguantare il premio (per ora di lista) per chi supera il 40% e governare, ma basterebbe la defezione di qualcuno ("con quello non ci sto") per  restare sotto tale quorum.
Avere alleati diventa d'obbligo se si vuole un governo che governi con una maggioranza non troppo variabile e non eccessivamente ricattata dalle particolari esigenze di questo o quello.
Allora che si fa ?
O una ripetuta chiamata alle urne, finchè la situazione non si sblocca (e magari una Italia senza governo sarebbe anche più vivibile) oppure diventerebbe inevitabile l'alleanza di due poli tra loro o, meglio, di parte di due poli tra loro in una scomposizione delle attuali formazioni.
I sondaggi (con tutte le riserve sulla loro affidabilità) dicono che oltre un terzo degli elettori grillini provenga dal Centro Destra e un altro terzo dagli astensionisti che vogliono cambiare.
Potrebbe essere sufficiente per lasciare al palo gli agenti delle consorterie europeiste ed immigrazioniste, tutte raccolte intorno al partito delle tasse e della spesa, il pci/pds/ds/pd di Renzi e Gentiloni.



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16 aprile 2017

Io sto con la Le Pen


Non è vero che è il suo posto occuparsi dei poveri, non se le conseguenze sono pagate dagli altri, noi Italiani e gli europei tutti invasi da orde di immigrati.
Non sono un praticante e, ormai, neppure lontanamente credente in questa chiesa di Bergoglio ma, se non sbaglio, San Francesco rinunciò ai SUOI beni per darli ai poveri, non pretese che fossero altri a pagare per la sua "carità".
Perchè è quello che predica Bergoglio.
Non invita gli immigrati in Argentina o in Sud America, no, li invita qui in Italia e in Europa.
Sono i contribuenti Italiani a dover pagare viaggio, vitto e alloggio, non le casse vaticane.
Troppo comodo fare i santi con i sacrifici altrui (ci starebbe un'altra espressione, più colorita, ma è Pasqua ...).
E allora ben vengano i Politici (con la "P" maiuscola) come Marine Le Pen.
Buona Pasqua,


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15 aprile 2017

Reddito di inclusione


Uno dei provvedimenti che Gentiloni si appunta all'occhiello è il cosiddetto "reddito di inclusione.
Si tratta di denaro proveniente dalle tasse degli Italiani (perchè non viene prelevato dai conti di Gentiloni o di Renzi !) e destinato a fornire una sussistenza a chi vive al di sotto del livello di povertà.
Si parla di 1,5-2 milioni di soggetti.
Come al solito vengono messi in luce gli aspetti (più assistenzialisti che solidaristici) e viene taciuto che si tratta di un altro fardello caricato sulle tasche degli Italiani senza una adeguata copertura.
Quello che non ho ancora capito e che non viene detto a chiare lettere è se questo reddito di inclusione riguarda solo gli Italiani per nazionalità, anche quelli per cittadinanza o, addirittura, gli immigrati che neppure hanno (per fortuna) la nostra cittadinanza.
Nel primo caso la scelta sarebbe comunque sbagliata, ma solo sotto un profilo economico, perchè non è con l'assistenzialismo che si risolverebbe il problema della povertà, bensì aiutando ad espandersi una economia che, per poterlo fare, deve essere più libera con 
meno tasse, 
meno burocrazia,
meno regole e
meno, anzi impedendo ogni invasione di campo nei magistrati nell'economia e nella politica.
In tal modo si libererebbero energie che riuscirebbero a dare impulso, grazie anche alla fantasia italiana, alla nostra crescita economica.
Ma ci può stare che, almeno in una fase iniziale, si aiutino con i soldi pubblici quelli che sono al di sotto del livello di povertà, perchè bisogna pensare agli Italiani veri.
Sbagliata anche sotto il profilo politico e sociale la scelta se si indirizzasse anche agli immigrati.
Sarebbe come incentivarli ad arrivare in Italia, loro Bengodi, dove quei coglioni di Italiani pagano le tasse per mantenerli.
Allora il reddito di inclusione diventerebbe una nuova arma nele mani della Spectre per eliminare dal gioco noi Italiani e sostituirci con soggetti maggiormente disponibili e manovrabili.
Allora dico no.
Buona Pasqua.




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14 aprile 2017

Non crediamo a Gentiloni (e a Renzi)


Con la complicità della stampa (perchè chi diffonde la propaganda del governo non può che esserne complice) si cerca di accreditare la storia per cui non si sono aumentate le tasse ma, anzi, si è avviato il risanamento.
Ci aveva provato anche Renzi promettendo a destra e a manca mancette di ogni genere.
Adesso ci riprova Gentiloni con l'occhio rivolto al voto di febbraio-marzo 2018, quando gli Italiani dovranno scegliere il loro futuro e la loro stessa sopravvivenza come Nazione, come Popolo, come Gente.
Basta però domandarsi come sia possibile distribuire aumenti agli statali, aumentare la spesa pubblica già ingente e seduta su un debito colossale,  senza aumentare le tasse.
Infatti non si può.
Infatti pensano sempre a "riequilibrare", non a ridurre l'imposizione fiscale.
Infatti della più grande delle promesse del bulletto fiorentino, la riduzione dell'irpef, non vi è traccia nel documento di Gentiloni e compagni.
Pensano di poter strappare un voto e poi di massacrarci di tasse, immigrati e direttive europee ?
Sì, pensano proprio quello.
Sapremo noi togliere loro ogni illusione con il nostro voto ?


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13 aprile 2017

Ci tassano anche i sogni


Il documento di programmazione economica che il governo ha, con il rullo dei tamburi della stampa serva, diffuso, rappresenta il più classico degli inganni elettorali per sprovveduti.
Come tutti i governi, anche Gentiloni straparla su quel che rappresenta l'idilliaco mondo dell'impossibile e tace su una realtà che, per uno stato pesantemente indebitato, significa non avere soldi da spendere.
A meno che non li si sottragga alla, sempre più ridotta, disponibilità dei cittadini.
Ed è quello che farà Gentiloni per pagare la più grande clientela della sinistra: i dipendenti pubblici.
Per arrivare a far "quadrare" i conti hanno solo fatto delle manipolazioni contabili come prevedere l'aumento del PIL dell'1,1% già nel 2017 e, quindi, adattarvi i vari saldi.
Ma quella di Gentiloni è la più trita delle politiche elettorali.
Sì perchè a febbraio si vota e la stangata arriverà dopo.
Intanto subiamo la tassa sui sogni, cioè quella sui concorsi (lotto etc.) che rappresentano sempre una speranza, quella di riuscire a risolvere i propri problemi con un colpo di fortuna.
E qualcuno ci riesce.
Ma Gentiloni e Renzi sono riusciti a rovinarci anche il sogno e la prossima volta, se non riusciremo a fermarli alle elezioni, toccherà alla casa, dopo che Renzi ci ha già aumentato le tasse sui risparmi dal 20 al 26%.




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12 aprile 2017

Un mondo marcio


Ore 18 di martedì 11 aprile.
Rapida scorsa ai titoli de Il Giornale online.
Viene confermato che viviamo in mondo marcio.
Il g7 blocca le sanzioni a Putin ma pretende la testa di Assad : per trasformare la Siria in una nuova Libia o Somalia ?
DEF:spunta l'aumento 85 euro agli statali: tutte le aziende in crisi fanno contratti di solidarietà (che significano riduzioni di stipendio, mentre uno stato scialacquatore pur di accontentare le clientele da un lato rapina i cittadini con accise, nuovo catesto, tasse varie, dall'altro aumenta lo stipendio ai propri dipendenti. Fossero almeno aumenti legati ad una effettiva produttività e mobilità !
Sulla legittima difesa adesso il pd si sveglia: ma quando mai ? L'unica sveglia sarebbe introdurre nel nostro ordinamento il secondo emendamento USA e il pci/pds/ds/pd da sempre non ci sente quando si parla di tutelare realmente la sicurezza dei cittadini.
Soros dietro il caos a Budapest. Continua lo scontro con Orban: Soros si impegna in prima persona per finanziare i contestatori che vogliono conservare l'università di Soros, mentre Orban, autentico Patriota, intende chiudere quella quinta colonna della Spectre. Imparare da Orban cosa vuol dire Dignità.
La Cei vuole permessi per tutti "Darli a chi viene negato l'asilo": e noi dove andiamo ? Tutti in Argentina ospiti di Bergoglio ?
Dice negro in diretta. La conduttrice lo blocca; tutto il mondo è paese (per stupidità).





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11 aprile 2017

Non siano i magistrati a fare le liste elettorali


A Genova un magistrato ha accolto il ricorso di chi era stato votato dai grillini come candidato sindaco, ma repentinamente silurato da Grillo, quale garante della "ortodossia" del movimento.
A me sembra la solita invasione di campo di un magistrato.
La scelta dei candidati dei partiti spetta ai partiti, in base alle loro regole interne.
Se Grillo è, come è, il garante del movimento, mettendoci la sua faccia, il suo nome, le sue risorse, le sue idee, è lui che può avallare o meno le candidature, non certo un magistrato.
Questo vale per la scelta dei candidati all'interno di qualsiasi partito, ma anche per la composizione delle liste elettorali e la permanenza degli eletti nei rispettivi incarichi.
Non esiste proprio che ci sia una "legge Severino" che possa far destituire qualcuno solo perchè condannato, a prescindere dal sostegno popolare che questi ha.
Infatti tale aberrazione è stata utilizzata solo per liquidare Berlusconi e fare un favore alla sinistra.
Esattamente come la decisione del giudice di Genova è un favore alla sinistra se i grillini non potranno candidare uno dei loro (ma che sia dei loro realmente e questo non può deciderlo un magistrato, ma solo Grillo, il garante).
E se finora la sinistra ha beneficiato di queste invasioni di campo della magistratura, ci pensi prima di fare spallucce e lasciare che le cose continuino così, perchè verrà un giorno in cui arriverà un magistrato che li colpirà, come hanno colpito gli altri.
Esattamente come l'uso improprio dei referendum, spesso utilizzati come clava dai comunisti nella prima e seconda repubblica e che hanno subito come una clava il 4 dicembre 2016.



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10 aprile 2017

Difendersi per non soccombere


Ho letto che il questore di Milano ha dichiarato di non aver mai smesso di firmare dinieghi per il porto d'armi da quando è arrivato a Milano.
Ho colto (spero di sbagliarmi) un qualche compiacimento nell'affermazione, lo stesso che coglievo quando andavo in conservatoria e l'impiegato del catasto mi rimandava indietro per qualche marginale (se mai ci fosse stata ...) imperfezione dell'atto che volevo depositare o dell'iscrizione che volevo fare.
Un compiacimento che, se fosse reale, sarebbe non solo ingiustificato ma rappresentativo di una arroganza statalista, da burocrate di stato, che vuole vietare (mi auguro con serie motivazioni) a cittadini onesti di combattere almeno ad armi pari con i delinquenti, visto che lo stato, pagato per farlo con le nostre tasse, non riesce a proteggerci.
Personalmente sono un fautore dell'introduzione del secondo emendamento della costituzione americana anche nel nostro ordinamento.
Portare armi è, per un cittadino di nazionalità italiana, un diritto naturale, legittimato dal solo fatto di essere messo in grado di poter difendere se stesso, i propri cari e i propri beni dalle aggressioni che oggi, sempre più spesso, arrivano da stranieri frettolosamente accolti in Italia e privi di qualsiasi controllo.
Essere armati significa poter anche difendere i più deboli aggrediti, sempre più spesso, nelle strade da bande di delinquenti che, quasi sempre, si scopre essere di immigrati.
Vietare senza una motivazione seria (e mi viene in mente solo una ragione sanitaria o un lungo pregresso curriculum di violenza certificato da condanne passate in giudicato) è un abuso, una prepotenza tipica degli stati assoluti di stampo europeo del diciottesimo e diciannovesimo secolo.
Preferisco, senza alcun dubbio, il giudice di Treviso che ha riconosciuto come lo stato non ci difenda e che, per tale ragione, ha dichiarato che avrebbe circolato armato.
Magari al questore di Milano farebbe bene una esperienza come quella del giudice trevigiano ... ma già, sicuramente il questore che nega il porto d'armi ai cittadini, lui può girare armato fino ai denti.



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09 aprile 2017

Le chiacchiere buoniste non fermano i terroristi


Dopo la incauta scelta di Trump di bombardare una base siriana, assieme ai "complimenti" dei vassalli dell'internazionalismo globalista sono arrivate le liturgiche invocazioni al "dialogo" ed alle trattative.
Chi si è fatto portavoce di tali melense e scontate banalità è stato subito smentito dall'attentato a Stoccolma, capitale dello stato più sottomesso al buonismo immigrazionista.
Costoro non vogliono o non sanno guardare in faccia alla realtà e così agendo mettono in pericolo tutti noi.
C'è poco da far chiacchiere, come gli "scambi di flussi informativi" tra i servizi di informazioni di cui si parla da anni.
Si parla, appunto, ma non si agisce.
Con l'immigrazione ci portiamo in casa nostra una massa sempre meno controllabile e con la regalia della cittadinanza concediamo un'arma, come la parificazione agli autoctoni, che si ritorcera contro di noi.
Perche in una massa sempre più grossa, i terroristi riusciranno con sempre maggior facilità a trovare i loro sicari che avranno anche il vantaggio, con la cittadinanza, di mescolarsi indisturbati e invisibili, tra di noi finché non  ci colpiranno.
Trump, invece di colpire bersagli sbagliati, dovrebbe ricominciare dalle idee della sua campagna elettorale ed agire di concerto con Putin.
I problemi interni dei vari stati e staterelli arabi, se li risolvano tra di loro, il nostro intervento è doveroso solo se venisse messa in pericolo la nostra sicurezza e la nostra economia.
E sarebbe ora che i governi, a cominciare dal prossimo governo italiano che uscirà dalle elezioni del 2018, comincino a respingere i  nuovi arrivi e a rispedire a casa molti di quelli che già sono qui e sciamano indisturbati per le nostre strade. 



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08 aprile 2017

Meno ideologia e più concretezza


Il bombardamento ordinato da Trump ci dice che gli Stati Uniti non sono più la tigre di carta che erano con Obama e questo è un bene.
Ma l'obiettivo è sbagliato.
E questo è un male.
Noi dobbiamo guardare al nostro interesse e il nostro interesse è articolato essenzialmente su tre punti che, nell'ordine di importanza sono:
1) bloccare l'invasione degli immigrati africani, asiatici e sud americani che trovano nelle vicende siriane una scusa per inglobarsi nel magmatico mondo dei cosiddetti "profughi" accampando il "diritto" a farsi accogliere e mantenere;
2) nello specifico evitare che la Siria possa diventare un santuario del terrorismo come fu l'Afghanistan;
3) riportare l'ordine pacificando la zona, anche forzatamente, manu militari, come facevano i Romani (la "pax romana" era fondata sull'annientamento di chi si ribellava).
La scelta di Obama di sostenere le ribellioni islamiste nei paesi arabi si è dimostrata altamente nociva, quindi, per quanto possa ripugnare, ha visto bene Putin nel sostenere Assad, nell'interesse di tutti noi.
Trump farebbe bene a riprendere il filo della sua campagna elettorale, accordandosi con Putin per riportare l'ordine in Siria, eliminando in modo concertato con la Russia tutte le sacche di ribellione e dando congiuntamente la caccia ai terroristi.
Questo consentirebbe di evitare che la Siria possa diventare una base dalla quale i terroristi possano organizzare attentati a casa nostra e toglierebbe anche ogni ragione per le immigrazioni di massa verso casa nostra.
Ci vuole, oggi, più concretezza e meno ideologia.
Il buonismo lasciamolo ai Gentiloni che, informato di seconda mano dell'attacco americano, ha dimostrato quanto poco conti l'Italia dei successori di Berlusconi.





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07 aprile 2017

Ma quant'è forte la pressione delle consorterie ?


Due brutte notizie provenienti dagli Stati Uniti.
Steve Bannon è stato rimosso dal Consiglio di Sicurezza Nazionale e Trump ha cambiato idea su Assad.
Non credo che i fondamentali della politica di una persona settantenne come Trump possano cambiare nel giro di tre mesi, credo invece che le pressioni (e le minacce alle sue aziende ?) lo abbiano costretto ad abbandonare la (giusta) strada del dialogo con Mosca e Putin, per riprendere la vecchia e dannosa politica mediorientale che ha fatto nascere le repubbliche islamiche e l'Isis.
Come è accaduto per Berlusconi, le pressioni arrivano direttamente dalla famiglia, infatti pare che sia stata la figlia con il genero a manovrare per eliminare dai giochi Bannon.
Continuo a sperare che Trump possa rappresentare una rottura traumatica verso il passato, ma i due fatti elencati segnano, inevitabilmente, una battuta di arresto e due punti a favore della Spectre.



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06 aprile 2017

Fidarsi dei giornalisti? E perchè mai ?


Qualche giorno fa, nella trasmissione "Voci del mattino" (che inizia dopo il gr1 delle 6) era ospite un tizio di qualche associazione dei giornalisti che, alla fine del suo intervento (senza alcun contraddittorio) relativo alle "bufale", ha esplicitamente detto che la gente per informarsi deve rivolgersi ai professionisti, ai giornalisti.
Perchè mai ?
Come ci si può fidare di una corrispondente del servizio che dovrebbe essere "pubblico", ma che è manifestamente di parte (legittimamente se lavorasse per una emittente privata) e che fornisce elementi di parte e, infatti, non ha minimamente azzeccato le elezioni presidenziali ?
Come fidarsi e affidarsi ad un giornalista radiofonico che, sempre nel servizio che dovrebbe essere "pubblico", invece di limitarsi a leggere titoli e brani di articoli nella rassegna stampa dopo il gr1 delle 5,30 del mattino, li commenta, debordando dal suo ruolo, sempre senza alcun contraddittorio ?
E che dire della "copertura" dell'attentato a San Pietroburgo (14 morti) rispetto a quello di Londra (2 morti) ?
Un attentato, quello in Russio, subito, stranamente soppiantato nelle notizie di prima pagina dalla presunta strage con il gas sarin in Siria dando spazio ai comunicati di Unicef, Save the Children e organizzazioni similari ?
Perchè dovremmo fidarci e affidarci ai giornalisti che, in tutta evidenza, interpretano da strabici le vicende interne ed internazionali ?
Piuttosto aboliamo la casta dei giornalisti e diciamo che chiunque possa scrivere e fornire notizie, liberamente.
La qualità della persona emergerebbe senza alcun dubbio e di quella attività di servizio potrà farne una professione.
Ma la certificazione di correttezza di una notizia non deriva affatto dall'essere fornita da un giornalista "professionista", spesso stipendiato da editori appartenenti o nel giro delle consorterie affaristico finanziarie mondiali.



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05 aprile 2017

Troppe assicurazioni contro le tasse


I cattocomunisti si son fatti furbi, millantano tutti di aver ridotto le tasse, giurano e spergiurano (tanto dopo andrebbero a confessarsi ...) che non le aumenteranno.
Non dimentico però il democristo di sinistra (corrente "Base" di Marcora e De Mita), ministro del tesoro e poi presidente del consiglio, il defunto Giovanni Goria che, nascondendosi dietro la sua barba, giurava che non avrebbe applicato tasse sui bot e titoli di stato, salvo poi applicare un bel 6% (per iniziare ... adesso i titoli di stato pagano più del doppio al 12,5% e gli altri strumenti più del quadruplo al 26% grazie a Renzi !).
Ma tutto iniziò dalle bugie di Goria.
Gentiloni anche se non ha la barba (la fa venire al prossimo, però) è un ex democristo di sinistra ora convertito al pci/pds/ds/pd, noto partito delle tasse.



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04 aprile 2017

Istituzione ?


L'ultima boldrinata è qui.
E costei dovrebbe rappresentare la "terza carica istituzionale" ?
Una che, con tutti i problemi dell'Italia a cominciare dagli omicidi per rapina, si preoccupa di mettere il bavaglio alle idee che non le piacciono ?
Adesso tutti possono realizzare perchè siamo caduti così in basso.


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03 aprile 2017

Perchè indignarsi per un buon taglio di capelli ?


Bologna è entrata nelle cronache nazionali per due vicende.
Un barista assassinato da un rapinatore in una frazione della provincia, il che dimostra come chi è disarmato non può opporre resistenza ai criminali, sempre armati.
E' la conferma che i cittadini non sono protetti, come ha giustamente affermato un giudice di Treviso (ovviamente adesso sotto inchiesta del consiglio superiore della magistratura e quindi in odore di trasferimento) e che sono i cittadini a doversi arrangiare, a prescindere che il comportamento sia o meno conforme al 100% alla legge, perchè difendersi da un rapinatore è comunque conforma al 100% alla Giustizia, quella vera e al Diritto Naturale.
L'altra vicenda riguarda una ragazzina musulmana, del Bangla Desh, di quattordici anni che è stata sottratta alla potestà dei genitori perchè ne avrebbe denunciato il comportamento: segnatamente il taglio a zero dei capelli perchè non voleva portare il velo.
I genitori dicono che l'hanno rapata a zero perchè aveva i pidocchi.
Non entro nel merito (semplicemente: non posso sapere chi dica la verità e chi no) ma voglio esaminare la prima versione che ha suscitato le reazioni isteriche delle solite anime belle di sinistra.
Le stesse che in Germania, nella Germania che "accoglie" musulmani, hanno stigmatizzato la richiesta di un gruppo di famiglie musulmane di allontanare dalla scuola un maestro omosessuale.
Costoro, prima pretendono che si accolgano immigrati da ogni dove, pretendono che si instauri un meticciato, una società multiculturale e multietnica, pretendono di non festeggiare il Natale, di non cantare le nostre canzoni natalizie, di non distribuire a scuola cibi con carne di maiale, perchè potrebbero "offendere" i nuovi arrivati.
Alcuni magistrati mandano assolti costoro perchè "è loro usanza", vengono perseguitati gli Italiani che criticano i musulmani, accusandoli di istigazione all'odio in base alla vergognosa legge Mancino, criticano il Presidente Trump che vuole bandire l'arrivo di musulmani e plaudono ai magistrati (sempre loro, ovunque nel mondo) che ne bocciano sistematicamente i decreti in spregio alla volontà popolare.
Ebbene, proprio costoro plaudono ai magistrati (ancora loro) che sottraggono una quattordicenne alla sua famiglia per un taglio di capelli ?
Si indignano perchè, nel rispetto della loro religione, vogliono che la figlia minorenne usi il velo ?
Fanno quadrato, in Germania, attorno ad un maestro omosessuale contro la petizione (con decine di firme) per fargli cambiare scuola ?
Eh no, cari (nel senso di costosi, perchè con la vostra politica dell'accoglienza ci costate un occhio della testa e paghiamo anche noi, non solo voi !) immigrazionisti, cattocomunisti, bergoglioni e boldrineschi !
Se volete il pacchetto degli immigrati, ve lo dovete prendere per intero, compresa la sottomissione delle donne e l'omosessualità come reato.
Se non vi piace, unitevi a noi per difendere e ripristinare la nostra Identità e Sovranità, respingendo i prossimi arrivi e bonificando il territorio da chi già avete voluto portare qui da noi.  


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02 aprile 2017

L'imbroglio elettorale


Bruno Vespa è, notoriamente, il megafono del potere.
Di chiunque sia al potere pro tempore.
Così i suoi editoriali ne Il Resto del Carlino QN sono emblematici della volontà che pervade le consorterie che quel potere detengono per interposta persona.
E l'editoriale o il corsivo, chiamiamolo come si vuole, di Bruno Vespa di sabato 1 aprile dice chiaramente che il "cuore" (cioè il portafoglio) delle consorterie batte per l'alleanza contro natura tra Berlusconi (che evidentemente pensano abbia "imparato la lezione" dopo che lo avevano destituito) e Renzi.
La "grande coalizione" come in Germania e come accade nel parlamento del soviet quando, contro il Regno Unito, si sono schierati i parlamentari socialisti, verdi, popolari e liberali.
Vespa, senza pudore, ha anche la faccia tosta di spiegare che la grande coalizione può essere realizzata dopo il voto, in pratica imbrogliando gli elettori che votando Forza Italia o il pci/pds/ds/pd pensano di votare principalmente per una alternativa all'odiato nemico.
Sì, perchè ci "odiamo", noi di Destra e loro di sinistra e non vorremmo mai e poi mai cavalcare assieme, per nessuna ragione al mondo.
E se i parlamentari da noi eletti si accordassero dopo il voto, sarebbe un tradimento per entrambi gli elettorati.
Ma Vespa, esperto conoscitore della politica italiana e dei sistemi elettorali, sa che la grande coalizione potrebbe non avere i voti sufficienti, così scrive che è necessario un sistema elettorale che garantisca la governabilità.
La LORO governabilità, cioè quella che imbroglia gli elettori durante la campagna elettorale per promuovere l'inciucio dopo.
In pratica come faceva la dc nella prima repubblica.
Tanto anticomunista in campagna elettorale (la "diga") salvo poi, a urne chiuse e seggi spartiti, andare a braccetto con i comunisti votando assieme il 90% delle leggi, spartendosi televisioni ed enti pubblici e accucciandosi ai piedi dell ' "arco costituzionale".
Sta in noi elettori, indipendentemente dal sistema elettorale che escogiteranno per imbrogliarci, sconfiggere il disegno delle consorterie come hanno fatto gli elettori Inglesi con la Brexit e quelli Americani votando Trump.
Non votare, chi è di sinistra, per il pci/pds/ds/pd (soprattutto se sarà di nuovo guidato dal bulletto fiorentino) e non votare (chi è di Centro Destra) per Forza Italia e il codazzo di alfaniani e parisiani e "moderati" vari, aiuterà ad eleggere un parlamento immune dagli inciuci e con parlamentari che rispetteranno la volontà dei loro, rispettivi elettori.
Le alternativa abbondano in ambedue i campi, a cominciare dai grillini per chi è di sinistra e dalla Lega e Fratelli d'Italia per chi è di Centro Destra.



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01 aprile 2017

Con Trump contro l'ipocrisia del soviet europeo


Il coro di stampa, radio e televisioni, megafoni della consorteria affaristico e finanziaria che vuole dominare il mondo, ha intonato l'ennesimo anatema contro il Presidente Trump per l'ipotesi, ventilata da un quotidiano americano, di colpire con dazi doganali un centinaio di prodotti europei, come ritorsione verso il blocco delle importazioni delle carni di manzo americane.
L'accento posto dai pennaroli di regime è sull'atteggiamento protezionistico di Trump, mentre tacciono o nascondono tra le pieghe della parte centrale degli articoli e dei servizi il fatto che ad essere protezionista è l'unione sovietica europea e quella ipotesi sia solo una risposta uguale e contraria.
Il clima sta cambiando e Trump, pur avendo contro anche parte del suo partito, che evidentemente preferisce obbedire agli squali della finanza che alla volontà del Popolo, può aiutare anche noi Italiani a ritrovare la nostra Libertà.
Sono convinto che se Trump si accordasse con Londra per un canale privilegiato di esportazione e importazione, non solo ne beneficerebbero entrambi sia direttamente che per l'indotto (molte aziende, anche europee, sarebbero convinte ad aprire una filiale a Londra per beneficiare dell'interscambio con gli Stati Uniti), ma spingerebbero molti stati poco soddisfatti dell'egemonia tedesca in europa a scindere le loro sorti dal soviet, riprendendosi la propria Sovranità.
Mi auguro che noi Italiani non si arrivi per ultimi ...



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