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29 gennaio 2018

"Sporcarsi le mani"


Lo spettacolo dei partiti (massimamente cattocomunisti pci/pds/ds/pd e grillini) con le candidature è disgustoso.
Sarebbe però facile scrivere peste e corna dei nostri politici, ma sarebbe anche facile porre poi la domanda: e tu cosa fai ?
Perchè non partecipi in prima persona, visto che sei così bravo a giudicare ?
E' la domanda che si è posta Andrea Cangini, da oggi ex direttore de Il Resto del Carlino che, con il suo ultimo editoriale, ha annunciato di lasciare la direzione del quotidiano bolognese per accettare la candidatura al parlamento.
Non lo ha scritto, ma correrà per Forza Italia.
Come Giancarlo Mazzucca (che non ho mai votato) e Gabriele Canè (che votai come presidente della regione) prima di lui.
Fa bene, a prescindere dal partito per il quale è candidato.
Fa bene perchè l'impegno personale è fondamentale anche per poter poi criticare ed è azzeccatissimo il titolo del suo editoriale "sporcarsi le mani" che, doverosamente virgolettato, ho posto anche in capo al mio commento.
Perchè i condizionamenti saranno tali e tanti che, se mai dovesse raggiungere un ruolo decisionale, dovrà necessariamente scendere a compromessi, sporcandosi le mani (e la coscienza).
Ma quella è la politica.
La Bonino che viene salvata da un cattolico che le dona il simbolo che trascina il diritto a presentare liste senza dover raccogliere firme, cosa cui invece sono obbligati CasaPound e Forza Nuova, ancora una volta tristemente divisi ed ancor più tristemente esclusi dal Centro Destra dove invece hanno trovato posto i "figlioli prodighi" (ma lo sarano per tutti e cinque gli anni ?) dei centristi e persino il candidato a perdere Parisi.
I grillini, il presunto "nuovo", che prima fanno le "parlamentarie" e poi decidono in due o tre chi candidare e chi escludere.
I cattocomunisti di Renzi il rottamatore che si comportano come negli anni più bui del più bieco "centralismo" di staliniana memoria.
Ancora una volta il meglio lo si trova nel Centro Destra, dove peraltro Berlusconi non trova di meglio che difendere l'infame legge Fornero, giustamente bacchettato sulle nocche da Salvini che gli ricorda il programma.
Eppure sarebbe molto semplice dividere l'Italia in tanti collegi quanti sono i parlamentari da eleggere, evitare la raccolta di firme, ma imporre una fidejussione per pagare una sanzione economica qualora un candidato non raggiungesse una quota prestabilita (ad esempio il 10%) e votare, con la vittoria e il seggio che arriva al primo classificato, senza paracaduti, senza pluralità di candidature e senza segreterie di partito nel ruolo di censori.
Sarebbe un'Italia migliore, che, però, ha bisogno che tutti noi ci sporchiamo le mani e non solo per digitare in una tastiera.





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