Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 marzo 2018

Assistenzialismo e incentivazione


Ieri interessante trasmissione per Radio anch'io sul reddito di cittadinanza proposto dai grillini e reddito di avviamento al lavoro della Lega.
Tra gli intervenuti Armando Siri, teorico della tassa piatta e ora senatore leghista che ha ben argomentato, facendo risaltare la differenza tra un assistenzialismo fine a se stesso, senza prospettive e che drena solo risorse e un sistema di protezione che mette le persone che vogliano effettivamente lavorare nella condizione di poter intraprendere una attività avendo comunque un paracadute.
Alle obiezioni della conduttrice Siri ha ben risposto, anche se avrei preferito che, oltre a spiegare e argomentare fosse stato più diretto chiedendo a sua volta: ma lei vorrebbe che mantenessimo a vita chi non lavora ?
Perché questo è una delle due differenze sostanziali (l'altra è l'esclusione esplicita degli immigrati dal programma).
Da una parte chi irretisce dando ad intendere che si possa percepire un reddito senza lavorare, invece di ottenere un aiuto (da restituire, come un prestito d'onore) nel tempo occorrente per trovarne uno o per intraprendere un'autonoma attività imprenditoriale.
È evidente che il primo approccio non è un progetto che possa avere un futuro, mentre il secondo è un inizio verso una progressiva riduzione di ogni forma di assistenzialismo.
È uno dei problemi nella formazione di un governo populista, per il quale Salvini e Di Maio dovranno trovare una soluzione che non scarichi su una parte degli Italiani il perenne mantenimento di un'altra parte.
E su tale soluzione ambedue si giocano molto della loro credibilità e del loro consenso.
A prescindere dall'unione sovietica europea le cui invettive e moniti devono essere considerati solo carta straccia.



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30 marzo 2018

Inutile cercare una unità che non vogliono


La vicenda di Marine Le Pen che, con un gesto di conciliazione e di solidarietà voleva partecipare al corteo contro l'antisemitismo a Parigi dopo l'assassinio di una ebrea per mano di un musulmano e ne è stata cacciata, ci dice molto sui marciatoori della domenica.
Inutile ricercare una conciliazione o una unità di valori che non vogliono.
Smettiamola di dire "vengo anch'io" per sentirci rispondere"no tu no".
Qualunque cosa accada, si facciano le loro manifestazioni e combattano le loro battaglie.
Tanti auguri, non ci volete ? Noi resteremo a guardare.






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29 marzo 2018

Una poltrona per due: si può fare


Se la narrazione della stampa e informazione di regime fosse affidabile, dovremmo pensare che l'intesa tra Centro Destra e Movimento 5 Stelle si sia arenata sul nome del futuro premier: Salvini o Di Maio ?
Ma dov'e il problema?
I vincitori sono due e ambedue vantano titoli (voti popolari) per palazzo Chigi e, allora, ci vadano entrambi.
Senza pindarici voli della fantasia costituzionale tipo la modifica in senso consolare della forma di governo (non sarebbe comunque una cattiva idea, ma di lunga gestazione), ma con qualcosa già sperimentato sia in Italia che all'estero.
Nel 1983 le elezioni diedero una unica possibilità di governo tra democristiani, socialisti e laici.
Ma il socialista Craxi punto i piedi perche voleva essere lui il presidente.
Così lui e De Mita fecero l'accordo per esserlo ciascuno per metà legislatura (ma Craxi non mantenne la parola sino alla fine e la legislatura finì anticipatamente).
Più coerentemente, un decennio dopo e tre lustri fa, in Germania per fare la grande coalizione si accordarono per spartirsi il cancellierato a metà legislatura.
Così Schroeder e la Merkel ebbero ognuno l'onore nella medesima legislatura.
Il problema, semmai, è fidarsi che chi lo farà per primo, dopo 30 mesi sia disponibile a farsi da parte ed a sostenere per tutti gli altri 30 mesi l'altro.
Ma Salvini e Di Maio si sono reciprocamente accreditati di essere affidabili e a me interessa che aboliscano la Fornero, caccino i clandestini, ci diano più sicurezza e ci abbassino sensibilmente le tasse.
Il tutto con un contorno di "vaffa" (anche se Grillo dice che non sono più di moda) all'unione sovietica europea, a Parigi e a Berlino.






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28 marzo 2018

Fate presto !


Sette anni fa, il quotidiano degli industriali, uscì con un titolo cubitale "Fate presto!" per demolire il governo Berlusconi, rendendosi così complice del complotto ordito dall'unione sovietica europea e portato avanti dal duo Merkel-Sarkozy, con il risultato di aggravare la situazione con quattro governi raffazzonati, tassatori, sudditi di Bruxelles e complici dell'invasione immigratoria.
Quel "Fate presto!" voleva rappresentare la "responsabilità" di chi sollecita una classe politica paludata e curiale a darsi una mossa perchè era necessario intervenire per il bene della Nazione.
Oggi le cose non sono cambiate, semmai sono peggiorate.
Rispetto a sette anni fa è aumentata la disoccupazione, è aumentato il debito pubblico, sono aumentati in modo esponenziale i clandestini arrivati e in arrivo, è aumentata la povertà, il disagio sociale, è aumentata l'interferenza di Bruxelles sulle nostre questioni, siamo ancor meno sovrani come dimostrano le sciocche espulsioni di diplomatici russi e la cessione di miglia del nostro mare alla Francia.
Però nessuno grida "fate presto !", anzi quel signore dalla chioma bianca e dalla pronuncia da gatto Silvestro che hanno messo al Quirinale, dopo l'elezione dei presidenti delle camere del 24 marzo, si prende dieci giorni di riposo senza iniziare le consultazioni.
Eppure nessuno grida "fate presto!".
Chissà perchè.
Come noto io sono un grande estimatore di Giulio Andreotti e, quindi, penso male anche se faccio peccato.
Non sarà mica che pensano, ritardando i tempi, di avvolgere Lega, Fratelli d'Italia e Movimento Cinque Stelle in una tela soporifera per renderli più simili ai loro cari partiti puniti dagli elettori ?
I segnali ci sono tutti.
Le televisioni e i quotidiani, incuranti dell'esito del voto, continuano ad invitare i soliti parrucconi (accademici, economisti, giornalisti, esperti ...) che, con una faccia di bronzo incredibile, senza una piega rispetto alle loro previsioni sbagliate, tornano a pontificare con arroganza e boria, dicendoci cosa Salvini e Di Maio devono fare e perchè saranno "costretti".
Beh, allora io dico a Salvini e Di Maio, fate presto, se potete, ma fate bene, che è meglio di fare presto, perchè c'è da riprendersi l'Italia.
C'è da restituire agli Italiani l'orgoglio di essere Italiani e la dignità di comandare in casa propria, mandando a quel paese Bruxelles, Berlino, Parigi, come hanno giustamente fatto gli Inglesi.
C'è da bonificare il territorio dai clandestini dopo averne fermato gli ulteriori arrivi.
C'è da restituire dignità agli anziani che possano andare in pensione, con un reddito decente, ad una età che non sia solo l'anticamera del cimitero.
C'è da ridurre l'invadenza dello stato nelle nostre tasche e c'è da ripristinare la volontà di combattere per garantire la nostra sicurezza.
C'è da ricostruire l'Italia e non lo si può fare con la fretta.
Fate presto, se potete, ma soprattutto fate bene !




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27 marzo 2018

Reagire all'ignorante arroganza dei burocrati dell'unione sovietica europea


Quando si leggono articoli come questo, non si può che auspicare un governo tra Lega, Fratelli d'Italia e Movimento cinque stelle che mandi a quel paese l'unione sovietica europea, Draghi, Juncker e tutto il suo politburo, per fare esattamente il contrario di ciò che costoro auspicano.
Quando, dopo i sacrifici e la crescente povertà, unita ad un disprezzo verso la dignità umana, soprattutto dei più anziani, che non ha paragoni, un organismo sovranazionale si permette di auspicare un ulteriore innalzamento dell'età della pensione, allora vuol dire che con quell'organismo non dobbiamo più avere nulla a che spartire.
L'unica scelta dignitosa, rispettosa per il Popolo e la Nazione Italiana è uscirne.
Via dall'europa, via dall'euro e riprendiamoci la nostra piena Sovranità, battendo moneta e realizzando leggi che siano rispettose della nostra Gente.
E non credo di essere l'unico ad avere questa reazione, a dimostrazione che oltre ad essere boriosi e arroganti, quelli che pensano di calpestare la dignità di un Popolo sono anche ignoranti, perchè non sanno preventivare le reazioni.
Sono gli stessi che ci impongono di accogliere milioni di immigrati e blaterano contro la Russia, unico stato identitario d'europa.
E poi si guardano smarriti perchè alle elezioni i partiti "populisti" hanno preso la maggioranza assoluta in voti e in seggi.






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26 marzo 2018

La marcia degli smidollati


La marcia di sabato contro le armi a Washington e altre città degli Stati Uniti, con la estasiata copertura mediatica di giornali e televisioni servi di regime, è la plastica rappresentazione della decadenza di una razza, di una nazione, di una civiltà.
Quegli ignari giovani che hanno marciato contro le armi si sono lasciati irretire dalla propaganda della resa, così guardano al dito (le armi) e non alla Luna (la sicurezza).
La incultura del pacifismo ci condurrà sempre più rapidamente verso la sottomissione nei confronti di gente che non è in grado capire le tante parole soavemente angeliche che vengono pronunciate nel nome della "pace".
I criminali non hanno scrupoli, non hanno coscienza e non hanno remore a procurarsi armi anche quando le leggi, come in Italia, lo vieterebbero.
Rinunciare alla libertà del Secondo Emendamento, sarebbe esiziale per gli Stati Uniti e non è un caso che in prima fila alla manifestazione di Washington ci fosse uno come George Clooney con la moglie, tipica coppia socialisteggiante della "alta" società statunitense che, come tutte le "alte" società nelle varie civiltà che si sono succedute è la prima ad arrendersi, a sottomettersi.
Senza combattere.
Invece dobbiamo imparare o reimparare a combattere per far valere i nostri diritti, difendere non solo la nostra proprietà, la nostra famiglia, le nostre vite, ma anche quelle dei nostri vicini.
Oggi come oggi io NON INTERVERREI se vedessi aggredire una donna.
Non interverrei perchè la prima regola dei soccorritori è quello di accorrere in sicurezza e non si affronta una bestia, chre sicuramente ha anche un'arma, un coltello se non una pistola, a mani nude.
Se, invece, avessi la possibilità di possedere e portare armi, non avrei alcuna remora ad affrontare un soggetto violento, pur ipotizzando che anche lui possa essere armato perchè in questo caso sarebbe un confronto alla pari.
Nulla valgono le lamentele, che talvolta si sono lette nei giornali "ha urlato, ma nessun passante è accorso" perchè la colpa non è dei passanti, ma di uno stato che non ci consente di difenderci e non è neppure presente per farlo al posto nostro e, per di più, quando qualcuno si difende, perseguita e processa la vittima .
Così a nulla vale la marcia di Washington perchè sarebbe solo un incentivo al disarmo degli onesti, mentre chi vuole delinquere lo farebbe comunque, trovando ogni opportunità di imbracciare armi che, con una legge che limitasse la possibilità per gli onesti di portarle, gli darebbe ancora più facilità di azione.
Non è con la resa che ci garantiamo un futuro di Benessere, Sicurezza e Libertà.



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25 marzo 2018

Adesso un governo di minoranza che porti alle urne


Tutto è bene, ciò che finisce bene.
Il Centro Destra, che sembrava defunto dopo l'impuntatura di Berlusconi ancora una volta mal consigliato dal suo "cerchio magico" dei Letta, Confalonieri, Brunetta, ha ritrovato la via che è quella del buon senso, pretesa da tutti i suoi elettori, che si siano espressi per la Lega, Fratelli d'Italia o Forza Italia.
Magistrale la conduzione politica di Salvini che ha sventato una possibile presidenza ai perdenti cattocomunisti e ha rispettato il volere espresso dal popolo, con una presidenza ai cinque stelle ed una al Centro Destra: più garanzia di così non si poteva fare.
Una nota di merito alla Meloni, fine, coerente e capace politica per la quale si apre la prospettiva di essere il ViceLeader del Centro Destra, che è riuscita a riunire nuovamente il Centro Destra, chiarendo le posizioni di Berlusconi e Salvini e dimostrando quanto sia importante una "terza gamba" che possa essere il collante tra i due maggiori partiti della coalizione.
I cattocomunisti non sono fuori dai giochi perchè uno dei loro, Mattarella, ha ora in mano il pallino del governo, ma devono segnare il passo.
Mi dispiace, tanto, che per raggiungere questo risultato Salvini abbia bruciato la candidatura di una degnissima persona come la Bernini che ora merita, assolutamente: merita !, un ministero di primo piano.
Perchè adesso tocca al governo e il nodo è ancora più intricato.
Non mi ripeto sulle incompatibilità tra cinque stelle e Centro Destra su temi di primo piano come le tasse, l'assistenzialismo, la sicurezza, l'immigrazione e confermo la mia opinione che troppo poco, per un governo tra le due forze vincitrici delle elezioni, sarebbe l'abolizione della Fornero e un atteggiamento non più servile verso Bruxelles.
L'importante, comunque, è rifiutare ogni tipo di compromesso o di accordo con il pci/pds/ds/pd, quello sì totalmente inconciliabile con il Centro Destra.
Si può, al massimo, considerare l'acquisizione di qualche voto da elementi sparsi, incautamente eletti dai cattocomunisti, ma certo non sedersi ad un tavolo per la lista dei ministri o un programma ancorchè minimale.
E con ugual forza è da rifiutare ogni sostegno ad un governo di un "tecnico", di una "riserva dello stato" che, tradotto dal linguaggio curiale del potere, significherebbe un suddito di Bruxelles come sarebbero la Bonino, Draghi o simil figure.
Abbiamo bisogno di un governo politico che si proponga di realizzare un programma politico e, se fosse sfiduciato, ci portasse alle urne a giugno.
L'unica strada, quindi, che Mattarella può percorrere per evitare forzature napolitane e rispettare il volere degli elettori è conferire l'incarico a Salvini perchè proponga un governo alle camere.
Un governo minoritario, un governo che navigherebbe a vista con l'astensione dei cinque stelle o di una parte di loro e di qualche eletto cattocomunista maggiormente responsabile (o solo maggiormente interessato a non affrontare subito una nuova campagna elettorale).
Un governo che dovrebbe mettere in cantiere un ritocco alla legge elettorale, l'abolizione della Fornero, la riduzione delle tasse, il blocco dell'invasione degli immigrati come primi atti.
Se il parlamento gli consentirà di procedere, allora bene, diversamente si voti a giugno.
E che l'incarico debba andare a Salvini lo dice la logica dei numeri, visto che al Centro Destra, per raggiungere la maggioranza, mancano solo 50 voti alla camera e 25 al senato, mentre ai cinque stelle ne occorrerebbero il doppio.
Ma dopo l'operazione delle presidenze delle camere il Centro Destra sa di aver trovato un nuovo Leader, capace e competente, che è riuscito a sbloccare una situazione con una votazione in meno di quella occorsa nella scorsa legislatura per eleggere Grasso e la Boldrini (che bello che non siano più "cariche istituzionali" !) e consentendo al vecchio Leader di uscirne senza umiliazioni, visto che la Casellati è una di Forza Italia della prima ora.
Un'ultima annotazione.
Spero che la Casellati ci risparmi, dopo l'inevitabile e anche giusta rivendicazione del dopo elezione, la retorica femminista della "prima donna presidentessa del senato", perchè di Boldrini ne abbiamo avuta una per cinque anni e ci basterà per i prossimi cinquanta anni.





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24 marzo 2018

Bisogna tornare subito al voto


I politici italiani si sono stracciati le vesti per indurci a non astenerci alle elezioni e adesso eleggono la scheda bianca alla presidenza delle camere.
Era meglio quando, non avendo accordi, votavano i cosiddetti "candidati di bandiera".
Detto questo e ricordato che personalmente non gradisco Romani perchè lo troppo troppo esecutore della politica di Berlusconi il cui retropensiero, ormai è evidente, contrasta con il sentimento anticomunista dei suoi stessi elettori, credo abbia ragione la Meloni nel dire che ci sono impuntature anche infantili.
Tutti quelli che hanno avuto la possibilità di candidarsi e poi sono stati eletti, sono legittimati a ricoprire ogni incarico, perchè non si può concedere ai magistrati il diritto di veto che prevalga sulla volontà popolare.
Ugualmente, il leader di Forza Italia è Berlusconi e rifiutarsi di incontrarlo è una mossa decisamente infantile, da bamboccioni.
Sono anche dell'idea che, per come sono andate le elezioni, è giusto che i 5 stelle presiedano una camera e che siano loro stessi a scegliere il loro candidato.
Altrettanto dicasi per la coalizione di Centro Destra (la più votata) e nessuno deve interferire sulle sue scelte e se all'interno della coalizione si stabilisce che la presidenza vada a Forza Italia è legittimo che il presidente del senato sia di Forza Italia.
La intelligente mossa di Salvini storna il pericolo che il Centro Destra rimanga escluso dalla presidenza delle camere e la reazione inconsulta di Berlusconi accresce i sospetti di un gioco di sponda con i cattocomunisti.
Da subito infatti Berlusconi ha indicato nelle trattative con il pci/pds/ds/pd la strada da percorrere e la sua impuntatura sul nome di Romani è sospetta, soprattutto se porta ad escludere la possibilità che sul degnissimo nome della Bernini si raggiunga una maggioranza.
L'impuntatura di Berlusconi porterebbe a far rientrare in gioco i cattocomunisti con un loro candidato, votato dai grillini, così che si porrebbero le basi di un governo che escluderebbe il Centro Destra, dando a Berlusconi la possibilità di "riprendersi" la leadership accusando Salvini di non aver saputo condurre le trattative quando sarebbe stato proprio lui a remare contro.
Con la scelta di votare la Bernini, i grillini sono con le spalle al muro al punto da porre le basi per una legislatura di tipo costituente tra le forze che hanno vinto le elezioni e non sono disponibili a fare da scendiletto alle consorterie affaristico e finanziarie e, infatti, i primi a dire che non l'avrebbero votata sono stati proprio i cattocomunisti del pci/pds/ds/pd.
Mi auguro che la notte porti consiglio e domani, alla terza votazione, si concentrino i voti del Centro Destra unito e dei grillini sulla Bernini.
Ma se così non fosse, allora Salvini dovrebbe insistere sulla Bernini, anche a costo di rompere con Berlusconi e sono convinto che molti senatori e deputati di Forza Italia abbandonerebbero, definitivamente, il vecchio leader.
Ma la presidenza delle camere è solo un antipasto, perchè la portata principale è il governo.
E allora quale è la possibilità che le tre forze presenti in parlamento (grillini, Centro Destra e cattocomunisti) possano individuare un programma comune ?
Inesistente.
I loro progetti sono inconciliabili e impermeabili.
Qualche singolo provvedimento può trovare consenso, specialmente su alcuni punti (no euro, abolizione della Fornero) ma il primo passaggio è la fiducia, senza la quale non si possono realizzare neppure le leggi condivise, con maggioranze variabili.
E la fiducia come può essere concessa quando il programma complessivo di qualunque forza si scontra con quello delle altre due ?
Non si può.
Per non parlare dell'aspetto ideologico che rappresenta non un orpello fine a se stesso, ma è la rappresentazione di un progetto di società con Valori che, se non sono comuni (e non sono comuni tra le tre forze) non può che impedire qualsiasi accordo.
Personalmente (ma ritengo che gran parte di quel 37% che ha votato Centro Destra la pensi come me) dico MAI a qualsiasi compromesso con i cattocomunisti di Renzi, della Boldrini, della Bonino, di Martina, ma anche di Casini e Franceschini.
Immigrazione, tasse, europa, sicurezza, legittima difesa, Fornero, tutto ci divide, non abbiamo nulla in comune.
Altrettanto dico verso i cinque stelle, anche se su singoli aspetti potremmo essere d'accordo (Fornero, europa) su altre questioni, ugualmente e più rilevanti siamo in totale conflitto.
Penso all'immigrazione con i cinque stelle che votarono per abolire il reato di clandestinità o alle tasse che vorrebbero aumentare per elargire il reddito di cittadinanza, svilendo il lavoro che è, invece, un Valore.
Se non fossimo ormai ben oltre l'orlo del burrone, preferirei un governo tra i cattocomunisti e i cinque stelle così che, realizzando leggi profondamente invise al sentimento degli Italiani, realizzerebbero la miglior propaganda a favore del Centro Destra per le prossime elezioni che, però, si terrebbero fra cinque anni, quando probabilmente i cattocomunisti e i grillini si sarebbero venduti tutto della Sovranità e del patrimonio residuo dell'Italia.
Non resta quindi che votare a giugno e, se necessario, tornare a votare a ottobre, poi ancora a febbraio, finchè non ci sarà una maggioranza coerente con il progetto governativo, senza compromessi.
L'unico atto che si chiede a Mattarella prima di sciogliere le camere è conferire l'incarico di formare il nuovo governo a Salvini che si presenterebbe alle camere con il programma del Centro Destra senza ottenere la fiducia.
Al limite si potrebbe, rapidamente, porre dei correttivi, anche a colpi di maggioranza tra Centro Destra e 5 stelle, alla legge elettorale, il tutto in pochi giorni, per realizzare una legge che dia un congruo premio di maggioranza a chi conquistasse la maggioranza relativa dei voti.
E si andrebbe alle urne con un governo diverso da quello di Gentiloni che ha già fatto troppi danni.
Un appuntamento dove il movimento cinque stelle dovrebbe mangiarsi quel che resta del pci/pds/ds/pd e la Lega lanciare un'opa su Forza Italia.
E si andrebbe verso un bipolarismo netto e produttivo.




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23 marzo 2018

Ma quale Facebook !


E' un gran parlare sulla stampa, per radio e televisione della vicenda relativa ai milioni di dati di cui Facebook in qualche modo ha consentito l'utilizzo.
Non vedo dove sia il problema.
E' vero che io non sono iscritto a quella roba che chiamano social media (nè Facebook, nè Twitter e neppure a What's up) ma le ricerche su internet le faccio e da tempo mi sono accorto che vengono utilizzate per mandarmi messaggi pubblicitari.
Ad esempio, un annetto fa ho fatto una ricerca per una di quelle "cantinette" a mobile, da collegare all'energia elettrica, per mantenere costante la temperatura delle bottiglie di vino e per mesi dopo ho ricevuto continue fotografie e indicazioni di dove poterle trovare.
Non per questo ho comprato in modo compulsivo.
Analogamente valga per la politica.
Una campagna elettorale serve per influenzare le scelte, sennò a cosa servirebbe ?
Una volta c'erano i manifesti, le immagini di Garibaldi sul simbolo elettorale che venivano vendute alle vecchiette come l'immagine del Cristo, la sigla MSI come "Maria Santissima Immacolata", gli striscioni appesi da una casa all'altra, i manifesti, gli spot televisivi.
Adesso c'è una raccolta scientifica di dati che NON E', come ho scioccamente sentito dire in televisione, "furto di identità".
Quello è ben altro, è quando qualcuno si spaccia per noi e in quel modo truffa il prossimo.
Qui non vi è alcun furto, alcun inganno, alcuna truffa.
Qui, semplicemente, vengono inviati messaggi in base alle abitudine, alle simpatie, alle preferenze dimostrate nel frequentare la rete.
Del resto se uno mette in rete le sue fotografie e racconta la rava e la fava di quello che fa da quando si alza a quando torna a dormire, vuol dire che non ha alcuna riservatezza da proteggere.
E se uno maggiorenne che, in quanto tale, è considerato maturo al punto da guidare una automobile e votare, non è in grado di filtrare i messaggi che gli arrivano, allora sarebbe da ripensare la democrazia a suffragio universale.
In realtà, come sempre, gli sconfitti cercano mille scuse per motivare la loro sconfitta e la sinistra è campionessa di manipolazioni giustificative.
Non è colpa mia se ho perso, è colpa di Facebook che ha venduto i dati degli elettori che a loro volta si sono fatti menare per il naso da quegli sporchi fassisti, razzisti, populisti, omofobi, sessisti, xenofobi di destra che hanno votato la Brexit, Trump, Grillo e Salvini ...



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22 marzo 2018

La Waterloo del piccolo Sarkoleòn


Sette anni sono tanti per la cronaca, ma per il corso della Storia sono ben pochi.
E quindi è bastato poco tempo di attesa sulla riva del fiume perchè Berlusconi, che si appresta a tornare al governo in Italia sia pur per interposta persona, vedesse passare il cadavere di Sarkozy che, in attesa di finire nelle patrie galere, non sorride più tanto.
Sic transit gloria mundi.


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21 marzo 2018

Perchè allearsi con i 5 stelle non sarebbe un'eresia


Non credo che un partito nato dagli spettacoli di un comico sul viale del tramonto possa avere prospettive.
Non credo che un partito che prende voti grazie al peggior assistenzialismo doroteo, possa essere credibile.
Non credo che il Centro Destra e il movimento 5 stelle possano accordarsi e credo quindi che l'unica soluzione sia un nuovo voto al più presto.
Ma quando si leggono questi articoli che non vengono smentiti, allora mi sento di passare sopra a qualunque cosa, qualunque comico al tramonto, qualunque assistenzialismo e auspicare un governo tra il Centro Destra e il movimento 5 stelle per fare esattamente il contrario di quello che economisti che, messi alla prova, hanno completamente fallito, continuano, con una faccia di bronzo incredibile a proporci.
Le castronerie, l'arroganza, la crudeltà che leggiamo nell'articolo che per l'occasione torno a collegare sono talmente indecenti, che dovremmo, già ora, prendere i forconi e dare la caccia a tutti gli agenti in Italia dell'FMI.
Per sbarazzarcene da subito.
Fanno presto loro a pontificare dietro una cattedra, ben pagati e protetti grazie ai nostri sacrifici.
Ma quando è troppo è troppo.
E se fosse solo per l'abolizione sic et simpliciter della Fornero, alè, Salvini faccia pure il governo con Di Maio.





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20 marzo 2018

O noi. o loro


Bene ha fatto il procuratore di Catania a sequestrare la nave dell'ong spagnola che, rifiutandosi di obbedire agli ordini della guardia costiera libica, ha scaricato a forza i clandestini in Italia.
Se esiste la "associazione esterna" alla mafia, allora deve esistere anche la "associazione esterna (mica tanto)" all'immigrazione clandestina.
E se un Dell'Utri, malato, è costretto in carcere, anche chi commette il reato di associazione "esterna" all'immigrazione clandestina deve essere punito con altrettanta severità.
E se per Dell'Utri non saprei dire quali siano le prove, in questo caso le prove ci sono, eccome !
La disobbedienza agli ordini della guardia costiera (quanto avrebbero strillato se i libici avessero sparato ?) rappresenta la volontà pervicace di scaricare in Italia e solo in Italia i clandestini.
Cosa ci sia dietro altri, meglio di me che non sono appassionato di dietrologie, possono descriverlo, ma è certo che più clandestini arrivano in Italia, provocano più caos, più insicurezza, più abbandono delle nostre Tradizioni e della nostra Identità per sostituirle con un qualcosa che non esiste, che non ha radici e che, quindi, non può aver futuro.
Non credo che si potrà costituire un governo, ma se mai dovesse essere costituito, dovrà affrontare con il bisturi la questione degli immigrati che si racchiude, in sostanza, in una sola frase: in Italia, o noi o loro.




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19 marzo 2018

Trump e Putin


Francamente mi dispiace che Trump e Putin non riescano ad accordarsi per spazzare via tutti i nanerottoli che li osteggiano.
Se leggiamo i quotidiani italiani o ascoltiamo le rubriche radiotelevisive di attualità politica, troviamo mandrie di Soloni che pontificano per spiegarci perchè Trump e Putin sono il male assoluto.
Ieri mattina, radio uno "Voci dal mondo", tutti quelli invitati hanno portato il loro secchiello d'acqua da tirare addosso al Presidente degli Stati Uniti con il ridicolo effetto che Trump è stato criticato perchè incontrerà il tiranno nord coreano per tentare un accordo ed è stato criticato perchè vuole denunciare il trattato sottoscritto da Obama con l'Iran.
Insomma, che i cervelloni accademici e giornalistici si decidano: o deve andare alla guerra, o deve ricercare la pace.
Oppure, meglio ancora, dia risposte ad hoc a seconda delle circostanze per capitalizzare il miglior interesse per la sua Patria, esattamente come dovrebbero fare tutti i governi.
Analogamente per Putin un diluvio di critiche, dall'isterica May, giù giù fino ai nostri giornalisti che, con voce e ditino accusatorio, dicono che le presidenziali di ieri sono alterate dall'esclusione di un blogger dalla competizione (esattamente come è stato escluso dal 2014 ad oggi Berlusconi che non si potrà candidare sino al 2019 - quando avrà l'adolescenziale età di 83 anni ! - a seguito di una condanna penale)  e sperano in un alto astensionismo per proclamare irrilevante la quarta elezione di Putin (che ha rispettato la sua costituzione staccando per un mandato, tra la seconda e la terza elezione).
Putin e Trump rappresentano qualcosa di estremamente ostico per i parrucconi accademici e giornalisti: non sono manovrabili dalla Spectre affaristico finanziaria che vorrebbe dominare il mondo, che ci riempie di immigrati per abbassare il costo del lavoro a scapito del Benessere e della Sicurezza degli Italiani e che vuole sottrarci, dopo l'Identità, anche la Sovranità.
Putin e Trump rappresentano il loro contraltare, la opposizione al loro potere e, quindi, scatenano la campagna mediatica contro di loro.
Non sia mai che un Putin o un Trump emergano anche in Italia, in Francia, in Germania o nel Regno Unito ... 




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18 marzo 2018

Figure di alto profilo


Il primo e, mi auguro, l'ultimo atto di questa legislatura sarà l'elezione dei presidenti delle camere.
Dal 1994 i presidenti sono sempre stati espressione della maggioranza uscita dalle elezioni, ma oggi non c'è maggioranza.
Ci sono però due vincitori.
Il movimento 5 stelle e il Centro Destra, quindi appare logico che una camera abbia il presidente grillino e una il presidente espressione del Centro Destra.
Logica che sembra accettata persino dal pci/pds/ds/pd che, però, dopo averci rifilato per cinque anni la Boldrini alla camera (e Grasso al senato) cerca di rifarsi una verginità chiedendo "figure di alto profilo".
A parte che chiunque sia stato eletto ha, come minimo, lo stesso "alto profilo" della Boldrini (e di Grasso) cosa, peraltro, non particolarmente difficile, non deve essere sindacata la scelta interna dei vincitori.
Se la camera spetta ai grillini, decidano loro chi eleggere e lo si elegga.
Se il senato spetta al Centro Destra è il Centro Destra a deciderne il nome, senza veti altrui.
Se io poi fossi in Salvini, concederei a Forza Italia la presidenza del senato, ma non all'ambiguo Romani, bensì ad una figura che possa meglio rappresentare la coalizione.
Magari una donna.
Magari la senatrice bolognese Anna Maria Bernini.



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17 marzo 2018

La vergognosa ricostruzione della vicenda Moro


Ieri è stato celebrato il quarantesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell'omicidio dei suoi cinque uomini di scorta, ad opera delle brigate rosse.
Non era mia intenzione intervenire: praticamente ogni giorno è l'anniversario di qualcosa e se continuiamo a guardare al passato non riusciamo a costruire nulla per il futuro.
Ma le celebrazioni e le rivisitazioni mi hanno indignato.
Io c'ero e ricordo molto bene il clima di quegli anni, fondato su una aberrante teoria degli "opposti estremismi" inventata dal ministro democristiano Taviani e che, rivolgendo attenzione ad un inesistente pericolo "nero", considerando le brigate rosse "compagni che sbagliano" o, peggio, una mascherata dell'estrema destra, consenti a quegli assassini di agire senza tanti contrasti.
Ricordo anche che Moro era il capofila di una sinistra democristiana che spingeva per l'accordo con i comunisti (infatti oggi sono tutti nel pci/pds/ds/pd) e il fatto che sia morto in quel modo atroce, non rende giuste le sue idee.
Ma a Radio anch'io, nonostante la sconfitta alle elezioni, hanno costruito un nuovo tassello di quell'inciucio che avrebbe voluto un governo tra gli odierni epigoni del pci e Forza Italia, pericolo per il momento sventato dalle scelte degli elettori.
Così per ricordare l'infame agguato di via Fani sono stati chiamati uno storico schierato con i vetero comunisti (Gotor) e l'allora vicesegretario e poi ministro socialista Signorile, cioè il rappresentante dell'ala trattativista della politica.
E ricordo anche che negli anni settanta la fgsi (federazione dei giovani socialisti)era su posizioni ben più estremiste della fgci (giovani comunisti).
Come già hanno fatto con la cosiddetta resistenza, i cattocomunisti cercano quindi di rivedere la Storia, proprio loro che vorrebbero promulgare leggi che sanzionino penalmente la ricerca storica sulle vicende della seconda guerra mondiale.
Allibito ho ascoltato il panegirico delle sceltefilocomuniste di Moro, unite da un sottile filo che tende a proiettare l'idea che le brigate rosse fossero state indotte all'omicidio da chi non voleva quello che allora si chiamava il "compromesso storico".
Una rivisitazione che ha messo in un angolo, cominciando l'opera di occultamento, l'unica verità certa: Moro e la sua scorta furono assassinati da una banda di delinquenti ispirati all'ideologia comunista.
Non possiamo accettare un nuovo travisamento della realtà tendentead assolvere una ideologia, quella comunista, che rappresenta il Male universale ed ha prodotto decine di milioni di morti in tutto il mondo e bloccato il progresso.
Come continua fare oggi, nascosta dietro le paturnie delle marce antifasciste, dietro le teorie dell'accoglienza degli immigrati e dietro nuovi volti e nuovi simboli.
Chi, ancora sotto traccia, accusa gli Stati Uniti che (a ragione) non avrebbero voluto l'accordo con i comunisti di cui Moro era l'alfiere, dimentica che nel 1978 il presidente era quell'imbelle di Carter che si fece metterei piedi in testa dagli ayatollah iraniani con le disastrose conseguenze che paghiamo ancora oggi.
Figuriamoci se quell'incapace sarebbe stato in grado di autorizzare un'azione così machiavellica.
La verità è che i media continuano a ricercare un modo per tirare la volata agli epigoni dell'allora pci e quindi anche una rivisitazione del più atroce crimine commesso da comunisti, viene coperto da tante, troppe chiacchiere senza capo né coda.
Mi auguro che le giovani generazioni sappiano ricercare la verità, senza acquisire le informazioni propinate dai media in modo acritico e fideistico.





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16 marzo 2018

La maggioranza possibile


Salvini ha perfettamente ragione quando dice che il Centro Destra non è stato votato per riportare al governo i Renzi, i Gentiloni, le Boschi o i Minniti.
Aggiungo che neanche per riportare a qualche incarico "istituzionale" le Boldrine o i Grasso.
Berlusconi ha ragione quando dice che il Centro Destra non è stato votato per dare uno stipendio (molto alto) ai Di Maio e soci.
Purtroppo se i cattocomunisti hanno preso una "scoppola" che li ha lasciati tramortiti (e questo è un bene per tutti noi), molti Italiani sono stati indotti, proprio dal malgoverno cattocomunista, a dare fiducia persino ad un comico sul viale del tramonto e ad eleggere il suo ventriloquo.
Quindi nessuna maggioranza è possibile, a meno che qualche cattocomunista e qualche grillino, pur di non perdere il posto, si presti a votare per un governo che:
- abolisca la Fornero
- porti l'Italia fuori dall'euro
- blocchi l'invasione degli immigrati e bonifichi il territorio nazionale da quelli già presenti
- introduca una flat tax al minor livello possibile
- introduca anche nella legislazione italiana il secondo emendamento della Costituzione Americana, consentendo una piena legittima difesa delle persone e delle proprietà.
Se qualche grillino e qualche cattocomunista o, anche, quei partiti in modo organico si schierassero per tali Valori e Principi, allora non avrei nulla in contrario ad una maggioranza con loro.



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15 marzo 2018

Una Federazione è meglio di un partito unico


La scelta di affidare a Salvini la rappresentanza unitaria del Centro Destra nelle trattative per le presidenze delle camere è una buona scelta se è prodromica ad una analoga delega per il governo e, soprattutto, se il Centro Destra si presenterà con una unica delegazione davanti a Mattarella.
Solo in questo modo si potrà far valere il maggior numero di voti.
In prospettiva, più che un partito unico, vedrei una Federazione nella quale, rispettando le identità dei singoli partiti, possano confluire movimenti e singoli cittadini.
Se guardiamo anche al passato, a parte il 1948 nelle particolari condizioni in cui si votò, nessun partito singolo supera il 40% dei voti.
La Dc, il PDL, il pci/pds/ds/pd con Renzi alle europee, arrivarono al 40% e poi, più o meno rapidamente, scesero.
L'Italia è la nazione delle contrade, figuriamoci in politica.
Oggi ride il M5S, ma la sua base elettorale è molto fragile ed evanescente, soprattutto se si considera che gran parte del successo è stata ottenuta al sud dove il voto è molto mobile a seconda delle circostanze del momento.
Più stabile il consenso del Centro Destra che ha il suo nucleo forte nel Centro Nord, dove maggiore è la visione ideale e valoriale.
La base elettorale del Centro Destra è sicuramente più omogenea di quella del M5S e, tra loro, gli elettori sono più intercambiabili tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia.
Ma permangono elementi caratterizzanti i tre partiti, per storia, persone e alleanze internazionali, quindi sarebbe una forzatura volerli inglobare in un unico contenitore.
Una Federazione, invece, potrebbe anche dare più forza alla Coalizione, lasciando libere le energie identitarie, ma portando ad unità il momento in cui mettere sul piatto della bilancia il maggior consenso ottenuto rispetto alle coalizioni contrapposte ed ai singoli partiti.





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14 marzo 2018

Non affannatevi: si torna a votare


Salvini e Di Maio non possono cedere la presidenza del consiglio e neppure i capisaldi dei rispettivi programmi.
Chi lo facesse sarebbe destinato ad una emorragia inarrestabile.
I cattocomunisti non possono nè appoggiare i grillini e, ancor meno, il Centro Destra, pena la reale scomparsa dalla scena politica.
Quindi le tre forze in cui, in modo asimmetrico, si è diviso l'elettorato non possono allearsi.
Non esiste l'ipotesi del governo del "tutti dentro" perchè Salvini e la Meloni sanno benissimo che sarebbe un suicidio, visto che non c'è un solo argomento rilevante per il quale l'elettorato di Centro Destra abbia gli stessi valori di base di quello di sinistra.
Non esiste l'ipotesi di un governo "tecnico" per il medesimo motivo, Salvini e la Meloni non possono votarlo e i grillini non sono così sprovveduti da lasciare l'opposizione al Centro Destra.
L'unica prospettiva è che il Centro Destra, in quanto coalizione più votata e con la necessità di trovare meno parlamentari per raggiungere la maggioranza, presenti un governo sul suo programma e si presenti al voto parlamentare.
Se ci saranno dei parlamentari che non vorranno andare subito a casa, allora avranno la fiducia, diversamente l'unica opzione è il voto.






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13 marzo 2018

Mandiamoli a quel paese !



In Italia non c'è una maggioranza, ma l'unione sovietica europea ricomincia a dettare i suoi ordini.
In questo caso si tratta degli immigrati, con l'ukase europeo perchè l'Italia continui ad essere il ricettacolo dell'invasione, una sorta di zona cuscinetto all'interno della quale scaricare tutti quelli che gli altri non vogliono.
Purtroppo le elezioni non le ha vinte il Centro Destra che ha solo raggiunto la maggioranza relativa, ma è necessario mandare a quel paese (eufemismo, leggetela come l'espressione cara a Grillo !) i burocrati europei che credono ancora di poter dettare legge a casa nostra, pensando di aver scampato il "pericolo" dei "razzisti, pupulisti fascisti, xenofobi".
Abbiamo votato Centro Destra e, in maggioranza al suo interno, per la Lega e Fratelli d'Italia perchè si attui una politica di respingimento in mare e di bonifica all'interno e quando (presto) torneremo alle urne, daremo nuovamente forza al Centro Destra perchè attui il programma che tanto preoccupa l'unione sovietica europea e che, quindi, è un buon programma.









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12 marzo 2018

Il predicatore di una finta responsabilità


La stampa di regime, la casta, i burocrati dell'unione sovietica europea guardano tutti a Mattarella come a colui che deve garantire il perpetuarsi della sudditanza dell'Italia al loro volere e interesse.
E Mattarella non li delude tessendo trame gattopardesche e ripetendo come un mantra, con la sua pronuncia da gatto Silvestro, la necessità di "responsabilità".
Magari quella stessa responsabilità di cui lui diede fulgido esempio nel luglio 1990 quando, ministro della sinistra democristiana, si dimise, assieme ad altri degni compari della stessa parte politica, contro il governo Andreotti che voleva approvare una legge di libertà sull'informazione, dando finalmente spazio alle televisioni private e abbattendo il monopolio pubblico in cui le penne di regime entravano in proporzione all'appartenenza partitica.
Così responsabile, quindi, da obbedire al diktat della sua corrente di partito,incurante degli effetti sull'intero partito di appartenenza e sul sistema che, infatti, indebolito da tutte quelle alzate di ingegno, nel 1992 si piegò all'attacco portato dai magistrati.
Il Centro Destra (e Salvini e la Meloni in primis) si guardi bene dal cedere alle sirene che già risuonarono alle orecchie dei Follini, dei Casini, dei Fini e degli Alfano.
Se non si può fare un governo di Centro Destra, non si partecipi a nessun altro inciucio, di nessun genere e con nessun accordo con i cattocomunisti o i grillini.
Se proprio ci tengono, si facciano il loro governicchio e, allora, saremo noi ad accomodarci in poltrona, aspettando di veder passare il cadavere dei nostri nemici.




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11 marzo 2018

Non credo che Salvini sia un ingenuo


I media servi di regime (tutti tranne qualche quotidiano tipo La Verità) hanno cercato di accreditare una offerta di Salvini ai cattocomunisti che, sdegnosamente, lo avrebbero mandato, come suol dirsi, "a spendere".
Leggendo e ascoltando le parole di Salvini traspare però un'altra verità e, cioè, un Leader che dice no ai pastrocchi "tecnici" e che invece propone il suo governo ben sapendo di non avere i numeri e, quindi, auspicando che arrivino anche da cattocomunisti, individualmente e non come partito.
C'è una bella differenza !
Anche perchè non credo che Salvini sia così ingenuo da pensare di poter trovare un qualsivoglia punto di accordo con chi ha sostenuto l'euro, la Merkel, Juncker, l'invasione degli immigrati, lo ius soli, l'invadenza dello stato nelle nostre tasche, l'assistenzialismo sfrenato, la repressione contro le vittime delle rapine, tanto per dire solo le prime questioni che mi vengono in mente.
Chi dovesse abbandonare le sue posizioni di sempre per approdare a quelle contrapposte, perderebbe voti e fiducia.
Se Salvini, pur di andare al governo, si prestasse ad abbandonare posinioni no euro, no immigrati, no tasse e sì legittima difesa, donerebbe a CasaPound e Forza Nuova quei voti necessari ad andare in parlamento.
No, Salvini non è così ingenuo e ben sa che non esistono i numeri per un governo, nonostante le sordide manovre di Mattarella che sicuramente, come già fece il suo degno predecessore, starà già manovrando per aggirare la volontà del Popolo e continuare con un governo prono ai voleri dell'unione sovietica europea.
No, Salvini non è così ingenuo e mi auguro che riesca a mettere con le spalle al muro cattocomunisti e grillini, contrapponendo loro, che sono la continuazione dell'attuale andazzo, un programma e un progetto da sottoporre al giudizio delle urne, da convocare al più presto.
Smentendo il solito slinguazzante Bruno Vespa che, anche ieri, nel suo editoriale sul Resto del Carlino si è schierato per un governo a tutti i costi e per un lungo rinvio di ogni ritorno alle urne.
Tanto per far capire quanto la volontà del Popolo sia considerata nella casta del potere e dei loro maggiordomi.





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10 marzo 2018

Non tradite il nostro voto


Non posso pretendere di ergermi a parametro dell'elettore di Centro Destra, credo però che in molti aspetti il sentimento comune di quel 37% di Elettori Italiani che ha votato per la Coalizione sia conforme a quanto scrivo.
Guardo quindi con sospetto alle manovre del dopo voto per costituire una maggioranza che non c'è.
Non esiste maggioranza in parlamento e ogni tipo di accordo per un governo significa stuprare gli elettori.
Lo farebbero i cattocomunisti se si alleassero o appoggiassero un governo grillino o di Centro Destra.
Lo farebbero i grillini e il Centro Destra se si alleassero tra loro o con i cattocomunisti.
Siamo tre tribù inconciliabili.
Al massimo possiamo tollerare che il "nostro" governo sia sorretto da una (consistente) pattuglia di traditori provenienti da altri lidi.
Ma accordi formali: MAI !
Così, visto che io sono un elettore del Centro Destra, non mi interessa se cattocomunisti e grillini cercano un accordo, PRETENDO dai miei rappresentanti di non sedersi ad alcun tavolo con uno qualsiasi degli altri due gruppi.
Al massimo, ripeto, posso accettare che dei grillini sfusi o dei cattocomunisti in cerca di gratificazioni, votino per un governo di Centro Destra consentendogli di raggiungere la maggioranza assoluta.
Quindi l'unica strada è il voto anticipato.
Anche con questo schifo di legge voluta da Renzi.
Perchè per cambiare una legge elettorale occorre accordarsi e non vedo proprio come si possa dare fiducia ad accordi con Di Maio o con il successore di Renzi, chiunque sia.



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09 marzo 2018

Responsabili, ma per fare cosa ?


Siamo nuovamente arrivati alla litania della "responsabilità".
Mi hanno rotto con quella storia, perchè quelli che predicano "responsabilità" sono gli stessi che hanno svenduto la nostra Sovranità all'unione sovietica europea e vorrebbero ancor di più svenderla.
Sono gli stessi che ci hanno riempito di immigrati, svilendo la nostra Identità e le nostre Radici.
Sono gli stessi che ci depredano con le tasse.
Sono gli stessi che votano provvedimenti devastanti sul piano morale, indebolendo le difese naturali di una Nazione.
Sono gli stessi che applaudono i magistrati che perseguitano le vittime che si difendono e organizzano marcette antifasciste e antirazziste ad ogni flatulenza di qualcuno che vede Fascismo e razzismo nel prossimo.
La loro "responsabilità" pelosa è un danno per la Nazione.
Se, invece, si deve essere responsabili per ritornare alla Lira, perchè non si applichino più automaticamente i diktat di Bruxelles, perchè si applichi la flat tax, perchè si blocchi l'invasioni e si caccino i clandestini già presenti, perchè si introduca il Secondo Emendamento anche da noi, allora ci posso stare, perchè questa sarebbe VERA RESPONSABILITA' nei confronti della Patria e di tutti noi Italiani.




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08 marzo 2018

Giugno, bel mese per tornare al voto


Se non accetteranno il mio suggerimento di ieri, dividendo l'Italia in due, ogni parte governata da chi ha vinto, mettetevi calmi: non ci sono i numeri per un qualsiasi governo.
Quindi si deve tornare a votare quanto prima.
Giugno, ad esempio.



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07 marzo 2018

Ho la soluzione per il governo dell'Italia


C'è poco da far di conto: non esiste una maggioranza politica che abbia la forza dei numeri assieme a quella di un progetto coerente.
Il Centro Destra necessita di una sessantina di deputati e di una trentina di senatori, alle cinque stalle invece ne occorrono il doppio.
I cattocomunisti, grazie alla simpatia che il loro leader ha ispirato anche nella conferenza stampa dopo il voto, sono scomparsi, ma possono prestarsi ad inquinare i programmi degli uni e degli altri, quindi è meglio lasciarli nel loro brodo rancido.
Allora mi è venuta una idea geniale.
Mai come oggi la divisione dell'Italia in due è stata anche altrettanto netta sul piano geografico.
La soluzione è a portata di mano: dividiamo l'Italia in due repubbliche libere, sovrane ed indipendenti, quella del Nord e quella del Sud e in ogni sua parte governi chi ha avuto il consenso dei rispettivi Popoli.
Mi sembra una soluzione equa, che rispetterebbe il volere delle rispettive popolazioni, che impedirebbe a Mattarella di orchestrare sordide manovre alla Napolitano, riconoscendo ai due vincitori una parte del trofeo.




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06 marzo 2018

Italia est omnis divisa in partes duas


Solo all'ora di cena abbiamo sostanzialmente conosciuto i numeri importanti, quelli della ripartizione dei seggi, quelli fondamentali, al netto dei traditori (che ci saranno sempre, finchè non verrà abrogato l'articolo 67 della "costituzione più bella del mondo nata dalla resistenza antifassista" che esclude il vincolo di mandato per i parlamentari, quindi consente loro di svolazzare da un gruppo all'altro in base alle proprie convenienze personali e non alla volontà del Popolo elettore cui apparterrebbe la Sovranità).
Non c'è maggioranza in base agli schieramenti esistenti.
Se l'Italia è divisa in due, lo è per ragioni economiche.
Da un lato l'Italia produttiva, dall'altra l'Italia che, elevando Di Maio, un professionista del fancazzismo gratificato da un cospicuo ed immeritato reddito da parlamentare, a proprio mito, accorre al richiamo della mancetta promessa con il reddito di cittadinanza che consentirebbe di percepire un reddito senza lavorare carpemdolo con le tasse da chi lavora.
Ma è l'Italia che è sempre esistita, sin dalla incauta annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d'Italia (del Nord).
Questa divisione veniva mascherata dai richiami di ideologie che l'abbraccio mortale dell'unione sovietica europea e dell'invasione degli immigrati ha superato.
Quello sarà il problema maggiore per il futuro, perchè sarà molto difficile conciliare gli interessi di chi chiede la mancetta e chi dovrebbe pagarla con il proprio lavoro.
Ma il governo si costituirà in base ai numeri parlamentari, come hanno sdoganato e legittimato gli ultimi sette anni, da Monti a Gentiloni, passando per Letta e Renzi, che, quindi, non potranno opporre obiezioni di carattere etico alla transumanza di nuclei, anche consistenti di parlamentari (Fini e Alfano hanno trasmigrato una sessantina di parlamentari sull'altra sponda senza che fossero crocefissi da chi ne ha beneficiato continuando a governare con quei voti !).
Chi è, quindi, più vicino alla maggioranza assoluta, che deve cioè ricercare meno "responsabili", è il Centro Destra, a condizione che sappia mantenersi unito e rispettare i patti.
Non dubito di Salvini e della Meloni, ma ho qualche dubbio su alcune zone di Forza Italia, quelle che hanno aperto alle unioni civili tra omosessuali, all'eutanasia, al divorzio breve, insomma quell'ala liberale che nel 1974 fece tanto male all'Italia festeggiando assieme al pci, sullo stesso palco, la sconfitta del referendum antidivorzista e ponendo così le basi per i successi comunisti alle amministrative del 1975 e al quasi sorpasso sulla dc nelle politiche del 1976 che portarono per la prima volta i comunisti nell'area di maggioranza con i governi della "non sfiducia", alimentando anche le illusioni rivoluzionarie degli assassini delle brigate rosse.
Ma la legge elettorale prevedeva espressamente le coalizioni e la coalizione vincente è quella del Centro Destra e, al suo interno, l'accordo tra le parti prevedeva l'incarico di premier al leader del partito che avesse preso il maggior numero di voti e seggi: la Lega.
Matteralla non deve fare giochini alla Napolitano e deve incaricare Salvini per formare il governo.
E Salvini, secondo me, deve formarlo, aprendo ad eventuali "responsabili" da altri schieramenti ma su basi certe di programma.
Il blocco di ogni attività di recupero di immigrati per portarli in Italia e la contemporanea espulsione di massa dei clandestini già presenti da noi.
Una attività legislativa che applichi le direttive europee solo in quanto utili all'Italia.
La riduzione delle tasse.
L'abolizione della Fornero.
E una nuova legge elettorale che, senza furbizie, scelga tra il maggioritario puro all'inglese con l'Italia divisa in tanti collegi quanti sono i parlamentari da eleggere con la vittoria di chi dovesse ottenere anche solo un voto in più degli altri oppure un proporzionale puro con uno sbarramento serio al 5%, senza altre alchimie e complicazioni.
Alla prima bocciatura parlamentare su tali questioni fondamentali, di nuovo al voto, con la legge elettorale che ci sarà.
Senza inciuci, senza compromessi, senza doroteismi.
Che, poi, sono quelli che hanno sempre limitato il potenziale dell'Italia e di qualsiasi governo.
I numeri non consentono, a meno che qualcuno non ritenga di rimangiarsi completamente le affermazioni e le promesse formulate in campagna elettorale, altra strada che quella del carpe diem.
Un vivere alla giornata che richiederà un'alta dose di pazienza, tolleranza e diplomazia per riuscire ad indirizzare l'Italia sulla giusta strada che è esattamente nella corsia e in direzione opposta a quella in cui ci hanno condotto negli ultimi sette anni Monti, Letta, Renzi e Gentiloni con la complicità di Napolitano e Mattarella e la regia della Merkel, di Juncker e degli gnomi della finanza internazionale.
Ha detto bene Salvini quando ha avvisato Bruxelles che, con questo voto, per gli Italiani decidono gli Italiani, non lo spread, non la Merkel, non la commissione europea.
Non sarà facile, ma è già un primo vagito della ritrovata Dignità di una Nazione.





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