Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

25 marzo 2018

Adesso un governo di minoranza che porti alle urne


Tutto è bene, ciò che finisce bene.
Il Centro Destra, che sembrava defunto dopo l'impuntatura di Berlusconi ancora una volta mal consigliato dal suo "cerchio magico" dei Letta, Confalonieri, Brunetta, ha ritrovato la via che è quella del buon senso, pretesa da tutti i suoi elettori, che si siano espressi per la Lega, Fratelli d'Italia o Forza Italia.
Magistrale la conduzione politica di Salvini che ha sventato una possibile presidenza ai perdenti cattocomunisti e ha rispettato il volere espresso dal popolo, con una presidenza ai cinque stelle ed una al Centro Destra: più garanzia di così non si poteva fare.
Una nota di merito alla Meloni, fine, coerente e capace politica per la quale si apre la prospettiva di essere il ViceLeader del Centro Destra, che è riuscita a riunire nuovamente il Centro Destra, chiarendo le posizioni di Berlusconi e Salvini e dimostrando quanto sia importante una "terza gamba" che possa essere il collante tra i due maggiori partiti della coalizione.
I cattocomunisti non sono fuori dai giochi perchè uno dei loro, Mattarella, ha ora in mano il pallino del governo, ma devono segnare il passo.
Mi dispiace, tanto, che per raggiungere questo risultato Salvini abbia bruciato la candidatura di una degnissima persona come la Bernini che ora merita, assolutamente: merita !, un ministero di primo piano.
Perchè adesso tocca al governo e il nodo è ancora più intricato.
Non mi ripeto sulle incompatibilità tra cinque stelle e Centro Destra su temi di primo piano come le tasse, l'assistenzialismo, la sicurezza, l'immigrazione e confermo la mia opinione che troppo poco, per un governo tra le due forze vincitrici delle elezioni, sarebbe l'abolizione della Fornero e un atteggiamento non più servile verso Bruxelles.
L'importante, comunque, è rifiutare ogni tipo di compromesso o di accordo con il pci/pds/ds/pd, quello sì totalmente inconciliabile con il Centro Destra.
Si può, al massimo, considerare l'acquisizione di qualche voto da elementi sparsi, incautamente eletti dai cattocomunisti, ma certo non sedersi ad un tavolo per la lista dei ministri o un programma ancorchè minimale.
E con ugual forza è da rifiutare ogni sostegno ad un governo di un "tecnico", di una "riserva dello stato" che, tradotto dal linguaggio curiale del potere, significherebbe un suddito di Bruxelles come sarebbero la Bonino, Draghi o simil figure.
Abbiamo bisogno di un governo politico che si proponga di realizzare un programma politico e, se fosse sfiduciato, ci portasse alle urne a giugno.
L'unica strada, quindi, che Mattarella può percorrere per evitare forzature napolitane e rispettare il volere degli elettori è conferire l'incarico a Salvini perchè proponga un governo alle camere.
Un governo minoritario, un governo che navigherebbe a vista con l'astensione dei cinque stelle o di una parte di loro e di qualche eletto cattocomunista maggiormente responsabile (o solo maggiormente interessato a non affrontare subito una nuova campagna elettorale).
Un governo che dovrebbe mettere in cantiere un ritocco alla legge elettorale, l'abolizione della Fornero, la riduzione delle tasse, il blocco dell'invasione degli immigrati come primi atti.
Se il parlamento gli consentirà di procedere, allora bene, diversamente si voti a giugno.
E che l'incarico debba andare a Salvini lo dice la logica dei numeri, visto che al Centro Destra, per raggiungere la maggioranza, mancano solo 50 voti alla camera e 25 al senato, mentre ai cinque stelle ne occorrerebbero il doppio.
Ma dopo l'operazione delle presidenze delle camere il Centro Destra sa di aver trovato un nuovo Leader, capace e competente, che è riuscito a sbloccare una situazione con una votazione in meno di quella occorsa nella scorsa legislatura per eleggere Grasso e la Boldrini (che bello che non siano più "cariche istituzionali" !) e consentendo al vecchio Leader di uscirne senza umiliazioni, visto che la Casellati è una di Forza Italia della prima ora.
Un'ultima annotazione.
Spero che la Casellati ci risparmi, dopo l'inevitabile e anche giusta rivendicazione del dopo elezione, la retorica femminista della "prima donna presidentessa del senato", perchè di Boldrini ne abbiamo avuta una per cinque anni e ci basterà per i prossimi cinquanta anni.





Entra ne


2 commenti:

Nessie ha detto...

Massimo, ma tu credi davvero che Mattarella che è un faccendiere del PD della prima ora, ci mandi alle urne entro giugno? Qui ci sono parecchie forze politiche che non hanno nessun interesse ad andare alle urne:

in Primis il PD che perderebbe consensi a favore dei 5 stelle.
in seconda battuta FI che perderebbe a favore della Lega. E ci sono fior di sondaggi che confermano questa ipotesi.

Queste due forze (PD e FI) faranno di tutto per osteggiare un ritorno alle urne e una legge elettorale che semplifichi le cose.

Massimo ha detto...

Non ha importanza quello che io creda possa accadere. So benissimo (e l'ho scritto) che Mattarella è "uno dei loro". Quel che ha importanza, per me, è esprimere la mia idea di quel che dovrebbe accadere, perchè chi mi rappresenta possa udire questa campana ed eviti quei cedimenti che i media servi vorrebbero vedere suonando a distesa le loro campane.