Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 giugno 2018

Se son rose ...


Contrariamente ad ogni previsione, soprattutto dei dotti giornalisti di regime, il vertice europeo si è concluso con un accordo, a parole, unanime.
Come tutti gli accordi frutto di un compromesso è scritto in modo ambiguo e ognuno pone l'accento sulle frasi che più sono in linea con il suo pensiero per "dimostrare" di aver "vinto" la mano.
E' certo che il fatto stesso di aver composto un sia pur disordinato impegno "europeo", sbloccato i fondi per l'Africa e riconosciuto, almeno in linea di principio, la volontarietà per la realizzazione dei "centri chiusi", è un passo avanti nel senso dei desiderata italiani.
Anche l'impegno a superare Dublino, non a riformarlo, all'unanimità e non con la "maggioranza qualificata" è un punto a favore del Governo Italiano.
Resta molto nebuloso chi, come e con quali forze e denari dovrà affrontare l'invasione.
Così vediamo il livoroso Micron (poverino, è da comprendere che cerchi un qualche sfogo alle sue turbe esistenziali, poichè quando rientra a casa deve cambiare il pannolone alla nonna !) e il suo fido scudiero Sanchez Panza (con un sorriso ebete perennemente stampato in faccia: ci credo, uno così giusto per un tragico - per gli spagnoli - scherzo del destino poteva diventare presidente del consiglio !) che cercano di riscrivere l'accordo con le loro interpretazioni anti Italiane.
Spernacchiati da Conte che liquida il damerino francese con un "era stanco".
Ma, al di là delle battute figlie del crescente odio (troppo forte ? va bene "ostilità" ? Tanto, intendiamoci, quello è !) verso i francesi (almeno quelli al governo, perchè sono convinto che il Popolo la pensi come noi) fa bene Salvini ad aspettare i fatti e fa bene ad aspettarli "con le armi al piede", disponendo che le ong non possano più attraccare in Italia, neppure per rifornirsi.
In sostanza, le ong devono andarsene da nostro mare e lasciare che siano gli stati ad operare,
Con l'obiettivo di trattenere tutti i clandestini in Africa dove, spendendo e anche oliando tutto quel che si dovrà spendere ed oliare, dovranno essere realizzati quei campi di identificazione nei quali decidere chi può venire in Europa e in quale stato essere destinato.





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29 giugno 2018

Ma di cosa vivono i "volontari" delle ong ?


Tra i tanti meriti che possono essergli ascritti, a Salvini deve anche essere riconosciuto quello di aver acceso i riflettori sulle ong.
Compagnie di santi autoreferenziali di cui non si conosce nulla, se non che uno dei finanziatori è il famigerato Soros, indesiderato nella sua stessa terra di origine, l'Ungheria.
Alla domanda dove li trovano i soldi per mantenere la loro struttura, rispondono: donazioni.

Alla faccia delle donazioni !
Quando armatori di lungo corso falliscono per i costi nel mantenere una flotta, quelli continuano imperturbabili a solcare il nostro mare, spendendo in carburante, manutenzione e, soprattutto, personale.

Perchè non mi si venga a raccontare che i "volontari" fanno tutto gratis et amore dei !
Dovranno pur mangiare, comprarsi dei vestiti, mantenere una famiglia, una casa, tutti costi.
E hai voglia di ricevere donazioni !
Probabilmente, come si diceva una volta dei giornalisti, fare il volontario in una ong è sempre meglio che lavorare, l'importante, però, è che non ricevano contributi da noi per interposto stato.
Un primo passo è quello di interdire i nostri porti a navi di ong straniere, con equipaggio straniero.
Poi sarà necessario controllare le associazioni del volontariato che gestiscono i clandestini con alloggio, vitto e anche il superfluo (televisori e telefoni cellulari).
Però la domanda mi rimane sempre in testa: di cosa vivono i "volontari" delle ong ?
Non vorrei scoprire un giorno che costoro prosperano grazie alla loro "bontà" divenuta un business che grava sul bilancio dello stato.
Preferirei allora che quei soldi andassero alla Libia, ai vari capi tribù con l'impegno, che manterrebbero !, di bloccare ogni afflusso e partenza.




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28 giugno 2018

Il possesso di un'arma è un dovere oltre ad un diritto del cittadino libero


L'istat e il censis snocciolano dati a raffica, ma, come quando in libreria veniamo sommersi da un'offerta eccessiva tanto che poi ci rivolgiamo sempre agli autori collaudati e i romanzi ormai vendono, quando va bene e con pochissime eccezioni, poche centinaia di copie, sono dati talmente variegati e in tale quantità che difficilmente ci soffermiamo a valutarli.
Saltano però agli occhi di ciascuno quelle informazioni che toccano le personali aree più sensibili.
Così, ieri, ho rilevato questo articolo del Carlino.
Mi sembra che solo quattro italiani su dieci che richiedono un'arma siano anche pochi, troppo pochi.
A parte la considerazione che ritengo profondamente repressivo e assolutista che un cittadino italiano di nazionalità italiana debba richiedere allo stato il permesso per portare e persino detenere un'arma che è un diritto di Libertà, credo che molti rinuncino alla domanda proprio a causa delle pastoie burocratiche e magari la comprano e la tengono a disposizione a prescindere dai permessi.
Del resto la possibilità di detenere e portare un'arma non è solo un diritto di Libertà, ma anche un dovere sociale nei confronti di se stessi, del prossimo e delle proprietà pubbliche e private.
Disarmati come vorrebbero che circolassimo, saremmo e siamo alla mercè dei delinquenti, ma anche delle bande di teppisti che sempre più frequentemente entrano nelle cronache cittadine.
Armati avremmo la possibilità di intervenire in sicurezza e sventare o reprimere reati contro i quali le Forze dell'Ordine, che non possono essere presenti ovunque, arrivano in ritardo.
Ricordando vari articoli letti nell'ultima settimana ho rapidamente sfogliato la Cronaca di Bologna del Carlino ed ho trovato un panorama desolante.
Si comincia con l'immigrato indiano, emulo di un suo predecessore bengalese, che palpeggia una ragazzina in bicicletta e fortunatamente viene catturato per l'intervento della madre e di un passante (chissà se il pervertito è ancora in cella ?).
Che bello avere tutte quelle "risorse" intorno a noi !
Quel polmone verde della città, oltre ad avere al suo interno una scuola elementare e una media, è frequentatissimo da bambini il più delle volte accompagnati da nonni sempre più traballanti sulle gambe e che certo non possono essere un ostacolo per i malintenzionati.
Ma la droga è proprio un vizio !
Siamo in piena deriva.
E tutto questo in meno di una settimana, in una città come Bologna, la ex vetrina del pci/pds/ds/pd.
E, in ogni episodio, è coinvolto sempre almeno un immigrato.
Qualcuno si meraviglia che vogliamo possedere armi di difesa, come è nostro diritto-dovere ?




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27 giugno 2018

Mai contenti


Sembra che la vicenda della nave fantasma che incrocia al largo di Malta, trovi una soluzione proprio a Malta, dopo essere stata rifiutata dall'Italia, dall'Olanda e dalla Francia.
Purtroppo il presidente del consiglio Conte ha annunciato che ci sobbarcheremo una quota di clandestini.
Salvini ha precisato: si tratta di chi fugge veramente da guerre e non per trovare facile benessere a spese altrui (cioè nostro).
Io, da qui il titolo autoironico "mai contenti", avrei sperato che neanche uno spillo di quella imbarcazione arrivasse in Italia, figuriamoci una "quota" di clandestini, come se non ne avessimo abbastanza e come se non avessimo già dato anche per i secoli a venire.
In realtà è un ulteriore passo avanti, perchè dopo aver sbolognato la Aquarius in Spagna, questa qui verrà trattenuta (si spera sequestrata e con l'equipaggio ai ferri) a Malta.
A casa nostra arriveranno meno illegali di quanti ne avremmo avuto con i precedenti governi, anche se nel conto dobbiamo mettere gli oltre cento sbarcati a Pozzallo dal mercantile danese, per volontà del sindaco locale e di un tale che sarebbe presidente di una qualche "autorità" evidentemente in cerca di notorietà che hanno blaterato sull'accoglienza.
Beh, allora che restino a Pozzallo a spese del sindaco e del "garante".
Ma spese loro personali, non da scaricare sui conti pubblici !
Leggo che quelli dell'Aquarius affermerebbero che in Italia c'è aria pesante.
Sì, non ne possiamo più.
Adesso tocca ai più buoni e bravi francesi, spagnoli, tedeschi, scandinavi.
Se li prendano loro.
E se non li vogliono (a ragione!) smettano di fare i primi della classe e ci aiutino a bloccarli in Africa.




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26 giugno 2018

Le Idee prevalgono sulla finanza


Parlando domenica con il mio vecchio amico Stars, a lui che era speranzoso per i risultati del ballottaggio, io rispondevo con molti dubbi.
Mi sbagliavo, eccome (e per fortuna !) se mi sbagliavo !
Nonostante una stampa pressochè monocorde, gli spazi abnormi lasciati agli insulti e ai dileggi dei vari Colombo, Saviano e compagni, nonostante ipocrite trasmissioni che, quando vogliono mostrarsi "super partes" invitano 1 governativo e tre livorosi ostili, nonostante tutto ciò il Centro Destra (ma anche i Cinque Stelle) ha inflitto una nuova lezione alla sinistra.
Perdere, in un colpo solo, tre capoluoghi toscani (Pisa, Siena e Massa), Terni, Ivrea  e la sempiterna (si credeva) rossa Imola, è più una disfatta che una sconfitta.
Il voto è stato eminentemente politico, è arrivato il messaggio dei primi giorni di governo, soprattutto grazie all'impegno di Matteo Salvini.
Hanno trionfato le idee contro lo strapotere della finanza che possiede televisioni e giornali.
La battaglia intrapresa per fermare le ong e con loro l'invasione dei clandestini è stata compresa, così come è stato apprezzato lo sforzo di affrancare l'Italia dalla sudditanza verso gentaglia, come Micron, che non ha nulla da insegnarci.
Davanti alle idee, ai progetti, all'impegno di Salvini, c'erano solo volti tristi che sapevano solo ripetere come un disco rotto i messaggi che altri volevano che fossero diffusi in Italia,
Contro la Sovranità e l'Identità Nazionale rappresentate da Salvini, era evidente il vuoto mentale e ideale di chi suddito era e suddito è rimasto.
Adesso Salvini ha ancora maggiori responsabilità: continuare sulla strada appena iniziata, per i cinque anni di una legislatura che potrebbe rivoluzionare l'Italia e l'Europa.




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25 giugno 2018

Sovranisti di tutto il Mondo: uniamoci !


Ormai è chiaro: è guerra.
E' guerra tra le consorterie affaristico finanziarie globaliste che, tramite i loro maggiordomi, come Micron e il Sanchez Panza madrileno al potere per il solito intervento delle truppe togate pur avendo perso le elezioni, cercano di impedire ai Popoli e alle Nazioni europee di riprendere il loro cammino verso il Benessere, la Sicurezza e la Civiltà.
Con la supponenza tipica della sinistra, costoro vogliono impartire lezioni, ma riescono solo a squittire insulti, quelli sì realmente razzisti, contro di noi, contro tutti i Popoli e le Nazioni europee che reclamano la loro Identità e la loro Sovranità.
La loro infinita presunzione, fondata sul potere degli affari e delle consorterie più oscure, punta a salvaguardare i loro privilegi e per ottenere ciò hanno bisogno che noi europei, invece di occuparci della cosa pubblica, quindi dei loro affari, ci si debba proteggere dall'invasione, da loro stessi provocata e incentivata, di una massa estranea di diseredati della Terra.
La pantegana parigina non passa giorno che non parli come se fosse un novello Napoleone che usa l'Italia come sua discarica privata.
La sua provocazione, che non è una proposta, di costituire centri di identificazione in Italia, dimostra al di là di ogni dubbio quale sia il suo concetto di accoglienza umanitaria: se ne occupino gli Italiani.
Allora tutti d'accordo a sparare discorsi grondanti miele.
Ma chi più fa schifo sono quegli italiani piccoli, piccoli che, invece di difendere gli interessi nazionali che vuole il respingimento dei clandestini, berciano su possibili isolamenti dell'Italia e aprono le porte, come quinte colonne, al nemico.
E questo dimostra come, per sette anni, francesi e tedeschi hanno avuto a che fare con governi italiani che tutto facevano, tranne l'interesse dell'Italia e degli Italiani, prostituendosi e cedendo sovranità, pur di acquisire una carezza da parte dei loro padroni.
Spiace rilevare che in quello schifo, oltre all'abituale porporato affine a Bergoglio come Bassetti, capo della cei, emergano per le loro grida stridule e stonate anche esponenti di Forza Italia come Tajani e la Gelmini, totalmente dimentichi di stare, oggi, sulla stessa barricata sulla quale sono asserragliati tuti coloro che complottarono contro Berlusconi nel 2011, dentro e fuori l'Italia.
La risposta migliore è insistere e irrigidire le posizioni, unendo le forze di tutti i Sovranisti, Identitari, Nazionalisti, da Orban a Kurz, da Salvini alla Le Pen,
Una rivoluzione europea nel nome dei Popoli e delle Nazioni d'Europa.





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24 giugno 2018

La verità è che nessuno vuole gli immigrati


Oggi con un prevertice a sedici (sic !) e a fine mese con un consiglio dei ventisette, l'unione sovietica europea metterà un altro timbro sulla propria inesistenza.
L'argomento all'ordine del giorno è l'immigrazione che, ormai, si è trasformata in una invasione.
Una di quelle invasioni che, un tempo, i popoli invasi cercavano di fermare con le armi, a volte riuscendoci (fermando ad esempio l'invasione musulmana a Poitiers e a Vienna), altre perdendo e finendo schiavizzati (come nell'antica Grecia accadde ai Pelasgi nei confronti degli Achei divenuti poi famosi per aver messo sotto assedio Troia).
Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, chi si trova in difficoltà nella propria terra, cerca sbocchi occupando terre altrui.
La novità è nel fatto che noi Occidentali abbiamo perso quello spirito, quella forza interiore, quella consapevolezza della nostra Civiltà, quella volontà di primeggiare che in un passato neanche tanto remoto, ci condusse ad esplorare, conquistare, civilizzare e governare praticamente il mondo intero.
Come è accaduto in tutte le civiltà, la nostra decadenza è figlia di un rilassamento (eufemismo) dei costumi derivante dall'eccessivo benessere conquistato.
Il problema è che ci si accorgerà che quel benessere è svanito quando sarà troppo tardi per reagire.
Ma qualcuno sta provando a reagire.
Siamo noi lebbrosi e populisti in crescita in tutta Europa.
Ma siamo proprio così cattivisti ?
L'incapacità dell'unione sovietica europea di andare oltre a piccoli, fragili e inutili compromessi che non risolvono i problemi dell'immigrazione è dato invece dal fatto che ci sono esseri, come il presidente francese Micron, che, con una volgare ma efficace battuta, "vogliono fare i froci con il culo degli altri".
Sì, perchè Micron e i suoi accoliti sono sempre pronti a impartire lezioni, ma non a dare accoglienza massiva ai clandestini e, anzi, con sottili distinguo, dice sì (ma ne prende un'esigua minoranza) ai profughi da guerre e persecuzioni ma respinge i cosiddetti "profughi economici".
Così, in pratica, tutti, a parole, dicono che quei derelitti vanno aiutati, ma tutti hanno la soluzione dicendo che vanno aiutati a casa di qualcun altro, non a casa loro.
La verità, mettendo da parte ogni ipocrisia curiale, è che nessuno vuole gli immigrati.
Non li vuole Malta, non li vuole l'Austria, non li vuole la Francia e anche la Spagna ha già qualificato tutti i clandestini esaminati della Aquarius generosamente accolti, sotto l'occhio delle telecamere compiacenti, come profughi economici, quindi da rimandare a casa loro entro 45 giorni.
E, adesso, finalmente, non li vogliamo neppure noi Italiani che con Salvini abbiamo smesso di fare i Giocondor di turno.
Il nostro rifiuto ha fatto saltare il banco, perchè finchè c'era la pattumiera Italia dei Monti, del Letta, dei Renzi e dei Gentiloni, gli altri potevano starsene tranquilli e pronunciare nobili discorsi di umanità e soliderietà.
Ora non più, sono tutti davanti alle loro responsabilità.
Allora c'è una sola strada da intraprendere: respingere l'invasione come si faceva una volta.
Certo non con un bagno di sangue, ma con le armi civili che abbiamo a disposizione oggi, finchè siamo ancora in grado di esercitare una supremazia nei confronti di altri stati ancora allo stato tribale o quasi.
La strada è quella suggerita e sostenuta da Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e, mi auguro, anche dall'Italia.
No ai ricollocamenti in Europa, perchè il problema si sposterebbe e non si risolverebbe, anzi sarebbe un incentivo per nuove e massicce partenze.
Sì, invece, a centri di identificazione e smistamento in Africa, fermando quindi ogni partenza per l'Europa.
E' l'unica strada per salvarci da una invasione che porterebbe alla scrivere la parola "fine" alla nostra Storia Civile.






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23 giugno 2018

Noi lebbrosi e loro bravi cristiani ?


Non vi è dubbio alcuno che il presidente francese Micron sia un bravo cristiano, con tutti i "fioretti" che compie come, ad esempio, non limitandosi ad aiutare le nonne ad attraversare la strada, ma sposandole pure (lo so, questa espressione non è mia, non è originale e fu malamente utilizzata contro due brave persone. Non per questo devo rinunciarvi ad utilizzarla quando sembra scritta perfettamente per uno come Micron).
Così come è sicuramente un bravo cristiano lo scrittore napoletano che ha fatto fortuna (economica) coprendo di fango la sua città, l'Italia intera e i suoi governi quando non erano nelle sue grazie e continua senza alcun ritegno, al riparo da una immeritata scorta pagata anche da chi lui offende per interposta persona.
Naturalmente costoro sono bravi cristiani secondo l'accezione di Bergoglio e dei suoi seguaci Bassetti, Zuppi, Galantino, Ravasi.
Un Bergoglio che, rappresentando plasticamente la saldatura della sua amministrazione (chiamarla "pontificato" mi sembra eccessivo se non nel significato nr. 2 del termine, nel senso che pontifica, tronfio, appena vede un microfono) con il potere degli squali della finanza globalista, la peggiore espressione del peggior capitalismo nella sua accezione peggiore, pare voglia la Lagarde a capo della sua banca, il chiacchieratissimo Ior.
Per noi umili lebbrosi, che quotidianamente lavoriamo e produciamo perchè lorsignori possano depredarci del cinquanta e più per cento di quel che guadagniamo lavorando, l'emergere diffuso di movimenti "Nazionalisti, Populisti, Xenofobi, Razzisti, Sovranisti, Identitari" o comunque vogliano chiamarci, rappresenta una luce in fondo ad un tunnel lungo decenni, almeno da quando quella che fu una geniale intuizione, il mercato economico comune, fu trasformato da un sinedrio di privilegiati nell'unione sovietica europea, il cui unico scopo è blindare e perpetuare i loro privilegi.
In una competizione paritaria, i Micron e i Saviano scomparirebbero (al massimo rappresenterebbero, come forse rappresenteranno nel futuro, una piccola nota a piè di pagina dei manuali di Storia o di Letteratura), per questo hanno bisogno di laticlavi e scorte, a nostre spese.
Quello che spaventa i Micron e i Saviano e li porta a scagliarsi con parole offensive contro il prossimo (salvo inalberarsi e fare le vittime atteggiandosi a martiri quando qualcuno reagisce) è proprio la concreta possibilità di perdere i loro privilegi simboleggiati dalle tronfie coreografie gaulliste per uno e dalla scorta (da ben 11 anni !!!) pagata degli Italiani per l'altro.
Con la Francia dobbiamo convivere perchè è geograficamente nostra vicina di casa, come si convive con un condomino invadente, presuntuoso e che con i suoi interventi prolunga le riunioni di condominio ad ore impossibili senza alcun risultato concreto, salvo poi "dimenticarsi" di pagare le rate condominiali.
Verso Saviano non abbiamo alcun obbligo.
Ho letto che ben duemila uomini delle Forze dell'Ordine sono sottratti al servizio attivo per le scorte.
Sono duemila uomini che sono sottratti alla difesa di tutti i cittadini che, pure, li pagano.
E' ora di rivedere tutto il sistema delle scorte, non solo quella pluridecennale di Saviano.
E' ora di riportare quelle Forze sulle strade a difesa di tutti noi, non di riservarle per pochi privilegiati.




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22 giugno 2018

Austria, Ungheria, Baviera sono nostri alleati


I funzionari della sinistra che si sono alternati al governo dell'Italia hanno una caratteristica in comune: soffrono di sudditanza verso i potenti tedeschi e meno potenti francesi.
Non avendo il senso della Nazione, anzi rifiutando ogni sentimento Nazionalista, costoro hanno giocoforza cercato il consenso e l'approvazione degli stranieri che, giustamente, li hanno trattati come maggiordomi, sfruttandone la dabbenaggine e ricompensandoli con un ossicino fatto di articoli elogiativi.
Così, agendo contro gli interessi nazionali, i funzionari della sinistra andati al governo dal novembre 2011 al maggio 2018 ci hanno riempito di clandestini, elargendo i nostri soldi senza alcun ritorno produttivo.
Hanno trasformato l'Italia nella pattumiera d'Europa dove tutti possono trovare una collocazione, da qualunque parte arrivino e qualsiasi intenzione abbiano.
Si sono prestati a far ricoprire alla nostra Marina il ruolo di taxi del mare a chiamata delle ong e hanno criticato quelle nazioni, come l'Ungheria, che invece hanno saputo difendere i loro confini, nonostante le aggressioni dei Soros, delle Merkel e degli Junker.
Oggi non è più così.
Da un anno in Austria i socialisti sono stati cacciati dal governo, in Ungheria Orban ha cacciato le quinte colonne di Soros e ha stravinto le elezioni per la terza volta, in Baviera la Csu, avendo sul collo il fiato dell'Afd, si comincia finalmente a ribellare alla Merckel.
E in Italia si è insediato un governo "populista" che ha già cominciato a mettere i puntini sulle "i" verso le ong, i clandestini, i rom.
Un governo che ha saputo fare una inversione di centottanta gradi alla nostra politica immigratoria, stringendo accordi con i paesi di Visegrad, con il ministro degli interni tedesco, il bavarese Seehofer e con l'Austria di Kurz e Strache.
I presuntuosi intellettuali di sinistra strillano come topi in gabbia dicendo che Ungheria e soci non hanno i nostri stessi interessi.
Balle !
Non è un nostro interesse trasferire il problema dei clandestini dall'Italia all'Austria o all'Ungheria.
Perchè sempre di Europa si tratta.
Non è un nostro interesse far sbarcare i clandestini a Valencia anzichè a Catania.
Perchè sempre di Europa si tratta.
Non è un nostro interesse aprire un centro di identificazione e smistamento in Albania o in Serbia.
Perchè sempre di Europa si tratta.
E' invece un interesse comune, degli Italiani, degli Ungheresi, degli Austriaci e persino di Spagnoli, Francesi e Tedeschi, fermare l'invasione, impedire gli sbarchi in qualsivoglia nazione d'Europa e aprire campi di identificazione e smistamento in Africa.
Insomma è interesse comune, fermare il problema alla fonte, non ripartirlo su tutto il nostro continente.
Per questo la ripartizione tanto amata da Renzi e Gentiloni è una fesseria, perchè implica l'acquiescenza all'arrivo continuo di clandestini.
Per questo siamo dalla stessa parte della barricata di Orban, Jurz, Strache, Seehofer.
L'Europa, se volesse essere qualcosa in più di una mera espressione geografica, deve tornare ad assumersi la responsabilità su tutto il Mare Mediterraneo, dare il benservito alle ong e aprire, con accordi mirati, campi di identificazione e smistamento in Africa, gestito dalle Nazioni europee e non dalla commissione dell'unione sovietica europea.







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21 giugno 2018

Basta pagare per gli altri


Tutti quelli che hanno una passione, pretendono che il loro interesse sia considerato prioritario e, naturalmente, finanziato (con i soldi altrui, ovviamente).
Mi ricordo le tantissime volte in cui sentivo (e sento) dire: questo dovrebbe essere insegnato a scuola.
L'educazione civica e quella stradale, l'ecologia e l'agricoltura e tante altre minuzie che, singolarmente, possono anche avere un loro pregio, ma se dovessero tutte essere materia di insegnamento scolastico quando si studierebbe l'italiano e il latino e il greco e la storia e la geografia e la matematica, tutte materie ben più importanti e rilevanti delle passioncelle di questo o quello ?
Nel liceo classico che frequentai qualche decennio fa, c'erano 27 ore settimanali (piene, non quelle farlocche da 50 minuti !) nel ginnasio, 28 in prima e seconda liceo per finire con 29 ore in terza prima della maturità.
Erano ore pesanti, impegnative, a parte quella di religione e le due di educazione fisica.
Non ci sarebbe stato spazio per altro.
E non c'è, oggi.
Purtroppo quella pessima abitudine di recepire ogni singola paturnia ammantata da buoni propositi è stata mutuata nella vita di tutti i giorni con le "giornate dedicate a".
Come se non bastasse, ci sono le giornate nazionali e quelle "mondiali".
Ieri, tanto per cambiare, la giornata era dedicata agli immigrati.
E Bergoglio ha perso un'altra occasione per fare bella figura, almeno tacendo.
Leggo così che avrebbe detto che noi populisti creiamo psicosi e che Trump sbaglia a intervenire con decisione contro i clandestini.
Sì, certo, prendiamoli, curiamoli, alloggiamoli, istruiamoli, manteniamoli tutti, poi qualcuno provvederà ?
Chi ?
La provvidenza ?
Certo non lui che sa solo parlare e non ho letto che abbia tirato fuori i miliardi del Vaticano per rimborsare l'Italia di tutte le spese sostenute.
Non certo lui che, poi, si guarda bene dall'offrire ospitalità in Argentina, dove gli spazi ci sono, ma vorrebbe imbottire l'Europa di clandestini per stravolgere la nostra Identità.
E' possibile e anche doveroso mostrare solidarietà una volta, due volte, a una persona, a due persone, ma non ci si può nè si deve annullare se stessi, rischiando malattie e un arretramento che, chi sa leggere, può anticipare guardando il percorso da gambero del Sudafrica di oggi, affrontando una massa di trasferimenti che, da che mondo è mondo, ha sempre avuto un nome: invasione.
E le invasioni o le si bloccava, anche con la forza, o le si subiva, venendo asserviti agli invasori.
E poi basta con quell'autoreferenzialità che porta i buonisti, quelli del politicamente corretto a blaterare con il ditino alzato per dare lezioni al prossimo, quando magari sono più ignoranti e vedono molto più corto di coloro ai quali vorrebbero impartire lezioni.
Noi siamo stanchi di pagare per gli altri e non mi sta affatto bene se i clandestini anzichè sbarcare in Italia, sbarcassero in Spagna o fossero trasferiti in Austria: l'Europa è piena, ci sono solo posti in piedi.
Adesso basta inseguire le paturnie dei singoli e cerchiamo di riprendere il cammino verso un sempre maggiore Benessere, una rinnovata Sicurezza e una ritrovata Identità.





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20 giugno 2018

Con Salvini al 1000 %


Dopo lo stop all'invasione e agli affari delle ong, ecco che Salvini continua a mantenere le promesse per riportare ordine e legalità in Italia.
Ad essere sotto esame sono ora i rom/zingari.
Naturalmente chi è onesto, chi lavora, chi manda i figli ad assolvere all'obbligo scolastico e non a fare accattonaggio per le strade, chi non ruba, chi non entra nelle abitazioni altrui per fare rapine, chi non si allaccia abusivamente per sottrarre senza pagare gas, luce e acqua, non ha nulla da temere.
Ma perchè i bravi e meritevoli siano premiati, si deve punire chi delinque.
E per punire chi delinque dobbiamo sapere chi, dove, come, quando.
Il censimento, la fotografia, la piantina degli insediamenti rom è pertanto necessaria.
Bene Salvini a proporla e ad andare avanti nonostante le schizzinose reazioni delle animucce sante.
Bene anche perchè spariglia l'ammuffita politica italiana ed europea finora preda di parrucconi ipocriti e che pensavano solo al loro interesse.
Bene perchè le reazioni, soprattutto del partito dei privilegiati raccolto intorno e dentro il pci/pds/ds/pd, mostrano la loro pochezza di argomentazione come quel Gentiloni che fu persino presidente del consiglio.
Costui, pensando di dire chissà quale enormità, dice che dopo gli immigrati e i rom toccherà ad armare in massa gli Italiani.
Perchè, cosa ci sarebbe di male ?
L'introduzione del secondo emendamento anche in Italia favorirebbe il ripristino della legalità e le Forze di Polizia hanno bisogno di collaborazione, perchè non possono essere ovunque per prevenire e reprimere i delinquenti.
Gentiloni, nel tentativo di stare al passo con renzi, ha perso un'ottima occasione per tacere.
Intanto Salvini viene redarguito dai Casamonica, ottenendo l'esilarante effetto "legge del contrappasso".
Infatti, fianco a fianco, sulla barricata favorevole ai rom troviamo, assieme ai Casamonica, anche lo scrittore napoletano che vive scrivendo (e pretendendo di impartire lezioni) sulla criminalità, Renzi, Martina, Gentiloni, Grasso, Moscovici ...





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19 giugno 2018

La casa dei privilegiati


Ieri mattina, grazie al programma "6 su radio1" ho imparato che Oliviero Toscani si è iscritto al pci/pds/ds/pd.
Rullo di tamburi: ma chissenefrega ?
Esatto, è una di quelle notizie che mi lasciano totalmente indifferente.
Ma se consideriamo che dopo la scoppola elettorale a quel partito si è iscritto Calenda e se consideriamo la provenienza dei vari Renzi e Boschi, possiamo dire con Sherlock Holmes che una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze sono due coincidenze, ma tre coincidenze sono una possibilità.
Il partito erede dei trinariciuti, di Cipputi, di Fortebraccio, Pajetta, Ingrao è ora meta di tutti i privilegiati e, più in generale, possiamo dire che sia la sinistra ad essere la casa dei privilegiati.
Calenda, che ha recitato da bambino in televisione nella parte di Enrico, la voce narrante di Cuore, grazie alla madre regista.
Toscani che con le sue provocazioni ha costruito una carriera (chissà poi perchè lui è incensato e Sgarbi insultato ...).
Renzi e la Boschi, cresciuti nella bambagia di famiglie che hanno consentito loro di occuparsi di politica con le spalle ben coperte, ma anche la Boldrini che ha passato una vita sul libro paga dell'onu e Grasso che ha fatto il mestiere più bello (e facile) del mondo: giudicare il prossimo.
Ma poi anche vediamo come accorrano sotto le bandiere rosse (stinte) del pci/pds/ds/pd tutti i democristiani, persino il mio ex compagno di scuola Casini che, almeno, fino a poco tempo fa poteva vantare una coerenza per essere sempre stato dall'altra parte della barricata e probabilmente qualche prete in cerca di raccomandazioni pauperiste per fare più velocemente carriera nel Vaticano di Bergoglio, Bassetti e Ravasi.

E che dire degli industriali ormai pronti a seguire Renzi nella battaglia contro questo governo ?

E come dimenticare i giornalisti ?

Sono, inequivocabilmente, privilegiati che sperano di perpetuare la loro condizione di privilegiati, aderendo, evidentemente, al partito che maggiormente garantisce loro ... loro, non il Popolo Italiano.
Infatti il Popolo Italiano ha prima bocciato il referendum con il quale Renzi voleva metterlo in gabbia e sotto tutela, poi ha espresso una lezione ancora più forte con le politiche di marzo e con i sondaggi che segnano il proseguire della "luna di miele" del Governo.
Sempre ieri, per il Tg24 hanno posto una domanda agli spettatori prendendo spunto dalle due differenti impostazioni sui clandestini di Renzi e di Salvini.
Con non poco imbarazzo il giornalista di turno ha comunicato che l'81% dava ragione a Salvini, aggiungendo: ma c'è ancora tempo per votare.
Sì, per raggiungere il 90%, perchè solo un privilegiato può sostenere l'invasione massiccia degli immigrati.
Uno che può vivere al riparo di spesse mura (magari ... vaticane) oppure uno che può circondare di cani e guardie private la sua villa, oppure chi, per cariche immeritatamente ricoperte, ha ancora diritto alla scorta a spese di tutti noi.
Ma il Popolo che non ha quei privilegi, non può che chiedere di fermare il flusso dei clandestini.




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18 giugno 2018

Il reggente triste

La stampa serva cerca in ogni modo di sopperire al crollo di credibilità del pci/pds/ds/pd dando uno spazio abnorme alle quotidiane esternazioni dei suoi funzionari e, in particolare, al "reggente" Martina.
Purtroppo per loro il reggente esprime fisicamente, verbalmente e contenutisticamente la tristezza della sconfitta unita alla consapevolezza di sostenere idee sbagliate e superate.
La comunicazione di Martina è infatti quanto di più lontano ci sia da una argomentazione sentita e convinta.
Anche sulla vicenda dei clandestini raccolti dalle ong cui sono stati interdetti i nostri porti, il reggente rappresenta una posizione superata e invisa agli Italiani.
Perché è facile, come fa la Spagna con i 629 dell'Acquarius, organizzare una operazione colossale con un interprete per ogni clandestino e sistemazioni decorose.
È facile perché si tratta di un unico carico.
Ma se fossero mille? Se fossero cinque o sei navi ogni giorno ?
Vorrei vedere come reagirebbero.
Martina probabilmente si rende conto di dire cose sbagliate e per questo le dice senza entusiasmo, senza convinzione, in modo ripetitivo come quando a Salvini che chiude i porti rinfaccia che si tratta di propaganda.
Ma quale propaganda ?
Propaganda è quando si promette di fare, ma quando si fa, come Salvini fa, si tratta di governare.
E di governare bene, rispettando gli impegni presi con noi elettori.
E Martina lo capisce, ma è costretto a seguire il suo ruolo, così ripete stancamente e con tristezza la parte che gli è stata scritta da altri.
Altri che, come appaiono in televisione (i vari Renzi, Marcucci, Orfini, perfino il riesumato Furio Colombo ospite della Gruber e che ho così scoperto essere ancora vivo)  si accalorano, non avendo ancora compreso(ma saranno mai in grado di capirlo?) diavere torto, perché loro blaterano di umanità senza capire che il primo dovere umanitario è verso noi stessi e il secondo verso persone che non meritano di essere portate in luoghidove non sono desiderati.
E allora tra il triste e consapevole reggente e i suoi biliosi istigatori, quasi quasi preferisco il soporifero Martina.
Almeno ogni tanto si riposa.  



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17 giugno 2018

Chiudere i porti. Italiani ed europei


Salvini preavvisa due navi ong che i porti italiani saranno loro preclusi.
Ancora una volta il Ministro leghista interpreta e dà voce alla maggioranza degli Italiani.
Che una ong (tedesca !) gli dia del fascista è solo il timbro che attesta la bontà della decisione.
Adesso aspettiamo che le parole di Parigi si tramutino in fatti, perché non dovrebbe essere difficile mettere in sicurezza due o tre aree portuali in Africa, trasformandole in centri di identificazione e smistamento dei veri profughi e di rimpatrio dei finti profughi.
Perché le ong devono portare i loro imbarcati nei porti africani da cui sono partiti e non nei porti italiani o europei.
Il problema non si risolve infatti spostandolo dall'Italia alla Spagna e neppure redistribuendo i clandestini in Ungheria o in Austria.
Puramente e semplicemente non ne devono più arrivare.
Non sarà facile con tutte le animucce belle che pretendono l'accoglienza salvo poi scaricare su di noi costi e conseguenze, ma è l'unica strada per impedire che la nostra Sicurezza, il nostro Benessere, la nostra Salute, le nostre Proprietà siano devastate da una invasione paragonabile a quella delle cavallette che mangiano tutto e lasciano solo il deserto.
E se i vari Bergoglio, Ravasi, Boldrini etc. vorranno rendersi utili, non devono far altro che presentarsi nei campi in Africa per accudire gli immigrati.
In prima persona e senza scaricare costi e oneri su chi non è disponibile a perdere la propria Sovranità e Identità.





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16 giugno 2018

Troppi Kabobo sono già tra noi


Un articolo del Carlino Bologna online è rimasto sin troppo ignorato, proprio quando, contro un Governo e un Ministro che cercano di restituire dignità e sicurezza all'Italia e agli Italiani, abbiamo visto sit-in e caciara dei soliti cattocomunisti che starnazzavano "rispettare il diritto del mare" al solo fine di far entrare clandestini senza limiti.
L'articolo è questo e tratta di un'aggressione molto simile nello svolgimento a quella del famigerato Kabobo a Milano, ma che, fortunatamente, non ha avuto vittime morte, ma solo feriti.
Anche in questo caso un pacifico cittadino a spasso con il suo cane è stato aggredito e malmenato da un clandestino nigeriano che, poi, è stato bloccato solo grazie all'intervento di due Volanti della Polizia.
Ancora una volta i cittadini risultano inermi davanti alla violenza perpetrata dai clandestini e sono costretti ad attendere la Polizia per mettersi in sicurezza, dopo però essere stati ammaccati (e, almeno, non ammazzati).
La responsabilità è di uno stato padrone che, ancora, nonostante tutto, non riesce a decidersi ad una riforma a costo zero: autorizzare i cittadini Italiani per nazionalità a girare armati per poter difendere se stessi, la proprietà pubblica e privata e il prossimo dai troppi Kabobo che abbiamo consentito approdassero in Italia.
Questa volta è andata bene (ma vorrei vedere come si sentirebbe "bene" chiunque dopo essere stato aggredito a bastonate !) ma la prossima volta ?




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15 giugno 2018

Libertà di contanti


Abbandoniamo per un giorno il tema scottante dei clandestini (che, comunque, devono essere fermati e, quelli già in Italia, rimandati in Africa) e dei rapporti con quelle teste di Micron dei francesi (e io non sarei andato ad un incontro bilaterale finchè le scuse non fossero state fatte pubblicamente e senza riserve).
Abbandoniamolo per ringraziare, ancora una volta, Matteo Salvini per dare voce al buon senso.
Oltre al suo intervento in senato di mercoledì (e leggete l'articolo della Stampa, quotidiano ex agnellide e ora proprietà di Repubblica, costretto a riconoscerne l'efficacia e le capacità) dove ha ribadito la linea dura del Governo (finalmente !) è intervenuto anche all'assemblea di una associazione commercianti.
In tale sede ha confermato la scelta per la flat tax e poi ha affermato che, se fosse per lui, abolirebbe ogni limite al contante.
Dopo anni di gretti burocrati, capaci solo di imporre limiti e divieti, finalmente un Ministro con le contropalle che ha capito che Libertà significa "essere liberi", scegliere in proprio cosa fare, dove andare, ma anche con quali mezzi pagare beni e servizi.
Purtroppo la stampa serva sta istigando i Cinque Stelle contro la Lega parlando di Salvini che si mangia Di Maio e così quest'ultimo è costretto a distinguersi ed ha detto che la libertà dicontante non è nel contratto.
Vero, ma si è allineato ai grigi burocrati capaci solo di vietare.
Anche se non è nel contratto, un provvedimento che non costa nulla e che dà più libertà ai cittadini dovrebbe essere assunto subito.




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14 giugno 2018

L'unione politica europea non ha più senso


Se c'è un elemento positivo nel berciare di Parigi contro l'Italia è che ha messo a nudo l'inconsistenza di ogni unione politica europea.
Alla resa dei conti, ogni stato fa, giustamente, quello che più conviene a lui ed ai suoi cittadini, utilizzando una propaganda falsa e bugiarda per gli allocchi, come fa Micron.
Alla prima vera crisi, quando la pattumiera d'Europa, l'Italia di Monti-Letta-Renzi e Gentiloni, ha reagito grazie ad un Governo fuori dalle regole paludate dei parrucconi di Bruxelles, ogni unione politica è andata a ramengo.
Ed è, ripeto, giusto così.
L'Europa politica è una finzione, una forzatura, un qualcosa di inutile, anzi dannoso.
Gli Stati Nazionali, invece, hanno una Storia, una Cultura, una Razza in comune e, come insegna la cultura popolare, "il sangue non è acqua".
I versi di Alessandro Manzoni "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor" possono essere e vanno applicati a tutte e ciascuna delle Nazioni del mondo.
Ed è giusto che sia così.
Aveva un senso un mercato comune, come era all'inizio e come dovrebbe tornare ad essere, in cui più stati si accordano per eliminare le barriere al commercio, uno strumento usato sin dai tempi più remoti, tra popoli differenti sotto ogni altro aspetto.
Ha un senso, come sta dimostrando il Presidente Trump, una trattativa bilaterale, per stringere accordi.
Ed ha un senso che ogni Stato abbia una sua moneta che ne rappresenta l'apice della Sovranità.
Sono bastati 629 clandestini per dimostrarci che l'Europa è solo una espressione geografica e questa volta, a differenza di quando fu Metternich ad affermarlo per l'Italia, non c'è nulla di più vero.
L'unica decisione politica che l'Europa potrebbe assumere in comune è chiudere le frontiere e i porti, tutti, per respingere gli arrivi, tutti, e rimandarli in Africa, tutti.
Ma uno Stato ormai non più Nazione come la Francia, che spera di vincere i mondiali di calcio con un esercito di mercenari immigrati, come fu l'esercito Romano prima della disfatta e delle invasioni barbariche, non potrà mai più essere affidabile per gli altri Stati europei.





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13 giugno 2018

Un bel tacer non fu mai scritto


L'intelligenza e lo spessore di una persona, risaltano anche e soprattutto quando stanno zitti.
Altrettanto si può dire dei governanti e dei governi.
Può non piacere (e a me non piace) ma la Merkel ha dimostrato intelligenza politica tacendo sulla questione della Aquarius, mentre Micron e la ministra della giustizia spagnola hanno dato aria al vuoto che hanno tra le due orecchie (e che trova rappresentazione visiva nelle loro espressioni facciali).
L'ironia è che a criticare l'Italia, anzi ad offendere l'Italia e a minacciarla sono i francesi che hanno eretto un muro per bloccare a Ventimiglia gli immigrati e chiuso i loro porti già da tempo e gli spagnoli che sparano agli africani che cercano di passare in Europa da Ceuta e Melilla, mentre a tacere è la Germania che non adotta simili comportamenti.
Spagnoli e francesi dimostrano così, attraverso i loro governi capeggiati da emerite teste di Micron, la loro sudditanza psicologica nei nostri confronti, segno inequivocabile di inferiorità congenita, sentendosi in dovere di abbaiare alla Luna, esattamente come si sono sentiti in dovere di inventarsi un Asterix quale rivincita virtuale contro i Romani/Italiani.
Se dobbiamo stare in una unione con simili personaggi, meglio uscirne ed erigere un altissimo muro, perchè non si abbia nulla a che spartire neppure con loro.
Ma la miglior risposta immediata la potrà, di nuovo, dare Salvini con il Governo giallo-verde, spernacchiando francesi e spagnoli e chiudendo i porti alle navi che battano la loro bandiera o siano gestite da loro associazioni come sos Mediterraneo o medici senza frontiere.
Il nostro Governo deve pensare, prima di tutto, alla Sicurezza, al Benessere, alla Salute degli Italiani, esattamente come fanno (giustamente) spagnoli e francesi che devono adeguarsi al nuovo clima che c'è in Italia dopo sette anni trascorso con governi servili.
Il primo dovere umanitario è nei confronti di noi stessi, come qualsiasi corso di pronto soccorso insegna: intervenire senza mettersi in pericolo.
L'unica strada è quella di riportare i barconi in Africa, da dove sono partiti.








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12 giugno 2018

E' iniziata una nuova era ?


Avevo chiesto (io come milioni di Italiani ed elettori) a Salvini un gesto forte in tema di immigrazione e il gesto forte è arrivato, producendo un primo risultato.
Una nave che, in passato, avrebbe scaricato i suoi clandestini in numero di 629 a casa nostra, ora li porterà in Spagna perchè Salvini ha chiuso i porti alle ong.
Era ora !
Nei giorni scorsi, da quando è iniziata la vicenda della nave Aquarius, ne abbiamo sentite di tutti i colori.
Il pci/pds/ds/pd che evidentemente non ha capito nulla nonostante le legnate subite il 4 marzo, ha strillato contro il Governo e la chiusura dei porti.
La chiesa di Bergoglio, sempre più lontana dagli interessi di noi Italiani, ha brandito il vangelo, naturalmente scegliendo i passi che le tornano comodo nella circostanza, come fa sempre, ma non ha offerto neanche una lira per contribuire alle spese, come ha sempre fatto: pensateci voi a fare beneficenza !
Le organizzazioni internazionali hanno berciato intimando all'Italia di prendersi quei 629 clandestini (e perchè non sono intervenuti contro Malta che non sta facendo proprio nulla nè mai ha fatto nulla ?).
Berlino e Parigi a loro volta hanno cercato di convincere l'Italia a prendersi altri immigrati che, poi, sarebbero rimasti qui a spese nostre.
Ma, forse anche indeboliti dalla diatriba con Trump e Putin per dazi e sanzioni, hanno mostrato le prime crepe.
Avrebbero dovuto dire: venite da noi.
Invece, come la chiesa, hanno detto: prendeteli voi.
La Spagna ha invece giocato sul tavolo, presumo della propaganda, in fondo è la stessa Spagna che a Ceuta e Melilla spara agli africani che cercano di passare in Europa.
Non credo che Sanchez, anche se è un socialista, quindi uno contrario all'Identità Nazionale, ne accetterà altri.
E non credo che sarebbe una soluzione se i clandestini invece di venire in Italia fossero ripartiti in altri stati europei, perchè poi ce li ritroveremmo tutti se non in casa, nel giardino di casa.
E' invece necessario continuare a bloccare i porti italiani, ma anche impedire che vi siano altri sbocchi in Europa per rimandare tutti in Africa, da dove sono partiti.
Lì e solo lì è la soluzione.
Ed è necessario far cessare le attività delle ong nel Mediterraneo, per restituire agli Stati costieri il pieno controllo e non essere più costretti ad assumere decisioni condizionate dall'emotività.
Perchè i buonisti sfruttano biecamente i buoni sentimenti (quelli veri) altrui, come abbiamo visto anche in questa occasione della Aquarius.
Comunque: bravo Salvini !
Il Leader della Lega e del Centro Destra ha dimostrato di far seguire i fatti alle parole, aprendo i nostri cuori alla speranza per un futuro migliore.
Ma la giornata di ieri ha portato anche un altro refolo di ottimismo, con l'avanzata del Centro Destra a guida leghista in molti comuni e la riconquista di storiche città come Treviso e Vicenza.
La domanda del titolo è quindi pertinente: è iniziata una nuova era ?





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11 giugno 2018

Industriali assistenzialisti pro domo loro

Gli industriali, come la chiesa, stanno sempre dalla parte del potere, per poterne beneficiare a scapito dei "comuni" cittadini che, poi, sono quelli che mantengono tutti e tre (il potere, la chiesa e gli industriali).
È un concetto che ho maturato adolescente quando mi accorsi dell'atteggiamento rinunciatario, davanti al cosiddetto "autunno caldo", del sopravvalutato presidente della Fiat avvocato Gianni Agnelli poi anche presidente di Confindustria.
I suoi devastanti accordi con Lama, segretario cgil, finalizzati al solo interesse di una Fiat che noi Italiani abbiamo ripetutamente salvato dal fallimento accollandoci gli oneri, salvo poi vedere gli utili finire nei forzieri della finanziaria di famiglia rendendo effettivo il principio di "socializzare le perdite e privatizzare gli utili", sono emblematici del passaggio dell'industriale da motore del progresso e della produttività a freno sociale e drenaggio di denaro pubblico, senza alcun ritorno.
Naturalmente non sono tutti così, anzi lo sono solo ai vertici di quelle 800mila aziende più grosse a fronte delle sei milioni di imprese, anche individuali, esistenti in Italia che ne rappresentano la spina dorsale.
Il convegno dei giovani di Confindustria non smentisce l'assunto, anzi lo conferma e lo rilancia.
Gli interventi pieni di superbia dei due presidenti, dei "giovani" e dei "vecchi", con i loro professorali richiami ai politici ma, in realtà, nostalgici dei governi degli ultimi sette anni e palesemente ostili al Governo pentaleghista, ci dicono quanto, ancora, gli industriali italiani rappresentino il freno allo sviluppo.
Si sono dichiarati contrari alla flat tax per "salvaguardare il bilancio dello stato", mostrando preoccupazione per la spesa pubblica.
Però hanno chiesto la riduzione del cuneo fiscale e nuove agevolazioni per le assunzioni.
In pratica, l'incremento della spesa pubblica andrebbe loro bene purché a beneficiarne fossero solo loro, le grandi industrie, e non le piccole o i comuni cittadini.
Alzano la voce per una spesa (al lordo dei recuperi come l'abolizione del complesso sistema di detrazioni) di cento mliardi, ma non hanno alzato un sopracciglio davanti ai quattrocento miliardi di aumento della spesa pubblica prodotti dai governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni in soli sette anni.
Venerdì sera, nel solito confronto due (anzi tre con il conduttore di parte) contro uno, nel trio c'era, con il mancato premier Cottarelli,anche un tal Rossi (nella fotografia), presidente dei giovani imprenditori che, con atteggiamento supponente, blaterava, con espressione resa ancor più arrogante dall'essersi presentato con una sciatta barbetta, che lui era contrario alla flat tax.
E non ascoltava il senatore Siri che ne illustrava i benefici, ma cercava sempre di parlargli sopra tanto che persino un conduttore di parte ha dovuto invitarlo a tacere e lasciar parlare Siri.
Ma il momento più esilarante è stato quando Siri, spazientito dalla testardaggine con la quale il Rossi insisteva conto la flat tax, ha detto d'accordo, vorrà dire che faremo una norma per cui chi è contrario alla flat tax continuerà a pagare con il sistema e le aliquote attuali.
Una evidente battuta che il trio di oppositori non ha colto e, anzi, ha preso seriamente (a dimostrazione dell'assenza di ogni senso dell'umorismo) con il Rossi che già si era messo in moto per contestare l'ulteriore complicazione del sistema.
Non credo che con i Boccia e i Rossi il nostro sistema industriale possa recuperare, troppo abituati all'aiutino di stato, salvo poi delocalizzare o vendere allo straniero, lasciando a piedi migliaia di lavoratori.
Per questo la flat tax deve entrare in vigore il più presto possibile per tutti, a cominciare dalle piccole imprese (quelle grandi possono veramente aspettare visto che sono contrarie) e dai cittadini, contribuenti singoli, che in tal modo, avendo più denaro proprio in tasca, potranno spenderlo e investirlo anche diventando loro stessi imprenditori.    







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