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22 giugno 2018

Austria, Ungheria, Baviera sono nostri alleati


I funzionari della sinistra che si sono alternati al governo dell'Italia hanno una caratteristica in comune: soffrono di sudditanza verso i potenti tedeschi e meno potenti francesi.
Non avendo il senso della Nazione, anzi rifiutando ogni sentimento Nazionalista, costoro hanno giocoforza cercato il consenso e l'approvazione degli stranieri che, giustamente, li hanno trattati come maggiordomi, sfruttandone la dabbenaggine e ricompensandoli con un ossicino fatto di articoli elogiativi.
Così, agendo contro gli interessi nazionali, i funzionari della sinistra andati al governo dal novembre 2011 al maggio 2018 ci hanno riempito di clandestini, elargendo i nostri soldi senza alcun ritorno produttivo.
Hanno trasformato l'Italia nella pattumiera d'Europa dove tutti possono trovare una collocazione, da qualunque parte arrivino e qualsiasi intenzione abbiano.
Si sono prestati a far ricoprire alla nostra Marina il ruolo di taxi del mare a chiamata delle ong e hanno criticato quelle nazioni, come l'Ungheria, che invece hanno saputo difendere i loro confini, nonostante le aggressioni dei Soros, delle Merkel e degli Junker.
Oggi non è più così.
Da un anno in Austria i socialisti sono stati cacciati dal governo, in Ungheria Orban ha cacciato le quinte colonne di Soros e ha stravinto le elezioni per la terza volta, in Baviera la Csu, avendo sul collo il fiato dell'Afd, si comincia finalmente a ribellare alla Merckel.
E in Italia si è insediato un governo "populista" che ha già cominciato a mettere i puntini sulle "i" verso le ong, i clandestini, i rom.
Un governo che ha saputo fare una inversione di centottanta gradi alla nostra politica immigratoria, stringendo accordi con i paesi di Visegrad, con il ministro degli interni tedesco, il bavarese Seehofer e con l'Austria di Kurz e Strache.
I presuntuosi intellettuali di sinistra strillano come topi in gabbia dicendo che Ungheria e soci non hanno i nostri stessi interessi.
Balle !
Non è un nostro interesse trasferire il problema dei clandestini dall'Italia all'Austria o all'Ungheria.
Perchè sempre di Europa si tratta.
Non è un nostro interesse far sbarcare i clandestini a Valencia anzichè a Catania.
Perchè sempre di Europa si tratta.
Non è un nostro interesse aprire un centro di identificazione e smistamento in Albania o in Serbia.
Perchè sempre di Europa si tratta.
E' invece un interesse comune, degli Italiani, degli Ungheresi, degli Austriaci e persino di Spagnoli, Francesi e Tedeschi, fermare l'invasione, impedire gli sbarchi in qualsivoglia nazione d'Europa e aprire campi di identificazione e smistamento in Africa.
Insomma è interesse comune, fermare il problema alla fonte, non ripartirlo su tutto il nostro continente.
Per questo la ripartizione tanto amata da Renzi e Gentiloni è una fesseria, perchè implica l'acquiescenza all'arrivo continuo di clandestini.
Per questo siamo dalla stessa parte della barricata di Orban, Jurz, Strache, Seehofer.
L'Europa, se volesse essere qualcosa in più di una mera espressione geografica, deve tornare ad assumersi la responsabilità su tutto il Mare Mediterraneo, dare il benservito alle ong e aprire, con accordi mirati, campi di identificazione e smistamento in Africa, gestito dalle Nazioni europee e non dalla commissione dell'unione sovietica europea.







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1 commento:

Nessie ha detto...

Uno degli argomenti di ferro del sinistrume è che Salvini sia amico del gruppo Visegrad, reo di chiudere le frontiere e mandarci indietro gli immigrati. La verità è che quelli di Visegrad stanno facendo gli apripista del fronte antimmigrazione anche per noi e non si comportano come quella macroblatta di Macron, che applica invece il motto del Marchese del Grillo.