Cinquanta anni fa chiunque sapesse connettere le cellule del cervello, avrebbe avuto una nuova dimostrazione che il comunismo, il socialismo reale, cioè messo in pratica, altro non è che la peggior tirannia, violenta, oppressiva e omicida.
La Cecoslovacchia aveva cercato di affrancarsi dal comunismo che già nel 1956 aveva soffocato nel sangue l'anelito degli Ungheresi alla Libertà.
Il risultato fu lo stesso, l'invasione dei carri armati e la soppressione anche di quel minimo di libertà portata da Dubcek.
Sttanamente, ma non troppo, questo importante e significativo anniversario viene insabbiato dal catto sinistrume nostrano così pronto, peraltro, a compulsive manifestazioni quando devono celebrare, spesso travisandole, date ben più remote nel tempo.
La ricorrenza non è passata inosservata nel sito di Marcello Veneziani che, meritoriamente, continua a ricordarci quello che furono i comunisti e che oggi si ritrovano, in un abbraccio fraterno con democristiani e socialisti e tutto il vecchio "arco costituzionale", in quel contenitore che è il pci/pds/ds/pd, con le sue politiche da predatori dei nostri risparmi e da devastatori della nostra Identità Nazionale.
Un modo differente, ma uguale nei fatti, per opprimere un Popolo e scardinare una Nazione.
Ieri l'invasione dei carri armati, oggi l'invasione dei clandestini.
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