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20 agosto 2018

La foglia di fico dell'unità


Sabato avevo acceso la  televisione per guardare la prima di Campionato tra Juventus e Chievo, ma sono rimasto "incantato" dalla conferenza stampa del presidente e dell'amministratore delegato di Austostrade.
Con un cipiglio e una faccia di bronzo che si tramutava ad ogni parola in una faccia che chiamava gli schiaffi, hanno negato responsabilità e rifiutato di chiedere scusa, sgusciando sul territorio della "comunicazione" mal riuscita.
Un ponte, la cui manutenzione e agibilità erano loro affidate, è crollato: quali responsabilità devono essere accertate ?
Sono arrivati a dire che il ponte non l'avevano costruito loro, talchè ne La Verità di domenica ha avuto buon gioco Mario Giordano ad ironizzare chiedendosi se costoro pensavano di chiedere un risarcimento agli eredi del defunto ingegner Morandi.
Ma presidente e amministratore delegato ci hanno solo messo la faccia, peraltro ben pagata proprio per queste occorrenze, mentre i veri responsabili sono coloro che, nell'ambito dei vari giochi tra politica e finanza, hanno creato il sistema delle concessioni dove a guadagnarci è solo il concessionario.
Il Popolo lo ha capito e, con un ribaltone rispetto al solito, ha subissato di fischi altri due poveracci che ci hanno messo la faccia per conto terzi (il lugubre segretario reggente Martina - del resto chi, se non lui, ha la faccia più adatta per partecipare a dei funerali ? - e l'ex ministra della difesa Pinotti che credo sia genovese) mentre Salvini e Di Maio sono stati accolti da applausi scroscianti.
Chi non lo ha capito è la chiesa che, con Bagnasco, ha fatto presto, dimentica di tutti i suoi scandali e scandaletti, ad ergersi a censore con richieste di celerità (considerati i tempi della chiesa è una barzelletta che un vescovo chieda celerità allo stato !) e con la solita pappardella dei ponti da costruire che, tutti i commentatori hanno interpretato anche in chiave immigrazionista, a dimostrazione che la chiesa persegue comunque i suoi fini e non gli interessi degli Italiani.
E poi il richiamo a voci unificate (Mattarella, Bagnasco, Martina) di accantonare i dissidi e agire uniti per la rinascita.
A me è sembrato riecheggiare nelle loro parole il discorso che fece Craxi in parlamento a sua difesa, prima dell'autorizzazione a procedere, con il quale di chiamavano a correi anche tutti gli altri partiti.
Tutti colpevoli, nessun colpevole.
Tutti uniti e avanti come prima ?
Eh no, troppo facile.
Infatti sabato, nel giorno dei funerali e del lutto di stato, ha fatto notizia più delle chiacchiere di chi ha parlato, il silenzio di chi di solito rilascia interviste: Salvini e Di Maio.
Per loro hanno parlato i fatti: l'avvio dell'iter di revoca delle concessioni alla società dei Benetton e ulteriori importi alla Liguria ed a Genova per l'emergenza, di cui ha dato conto un sobrio Toti.
No, non sono tutti uguali e proprio per questo non deve esserci alcuna unità forzata.
Perchè come nel 1992 il Movimento Sociale Italiano e la Lega erano al di fuori del sistema delineato da Craxi, nel 2014-2018 la responsabilità ricade esclusivamente in capo a chi ha agito, cioè ai governi del pci/pds/ds/pd e agli accordi sottoscritti con la società dei Benetton.
Tanti i colpevoli da punire in base alle loro responsabilità, chi con salatissime multe (che per alcuni forse fanno male più di qualche anno in galera),  e chi con la bocciatura alle urne e con l'interdizione, per via elettorale, dai posti di governo per impedire che faccia altri danni. 




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1 commento:

Nessie ha detto...

Tipico dei PD: accusare gli altri, difendere e coprire gli oligarchi a cui hanno dato da sfruttare il monopolio naturale lucrosissimo delle autostrade e fare la chiamata di correo a Salvini (la faccenda della Lega del 2008 nella quale lui non era nemmeno segretario né premier). Per parafrasare un loro vecchio slogan, il PD borghese si abbatte e non si cambia.