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17 agosto 2018

No allo stato imprenditore


La tragedia di Genova ripropone, come corollario alla legittima e giusta decisione di revocare la concessione alla società dei Benetton, senza attendere i tempi biblici della cosiddetta "giustizia" e senza alcun indennizzo, l'intervento dello stato come imprenditore, in questo caso come concessionario della rete autostradale.
Segue le tentazioni di fare altrettanto con l'Ilva e soprattutto con Alitalia.
Ma lo stato non deve fare l'imprenditore, perchè sappiamo benissimo come andrebbe a finire: la creazione di immensi carrozzoni clientelari, dove verrebbero assunti i protetti di parlamentari e ministri anche quando non ce ne fosse alcun bisogno.
Lo stato non può garantire quella efficienza che è propria di un privato, perchè lo stato agisce attraverso i suoi organi che sono elettivi e, quindi, molto sensibili alla possibilità di acquisire riconoscenza che si trasformano in voti.
Al contrario, lo stato dovrebbe dismettere anche quello che ha.
A cominciare dalla rai, per arrivare all'ultimo acquisto, quel Monte dei Paschi che si è rivelato un bagno di sangue per noi contribuenti, perchè dei 6-8 miliardi che Renzi e Gentiloni vi hanno buttato dentro per salvare il carrozzone, almeno metà si sono già volatilizzati con la quotazione di borsa.
Lo stato, invece, deve essere terzo e controllore per far rispettare le regole e tutelare i beni più preziosi dei cittadini: la Vita, la Salute, la Sicurezza, il Risparmio.
Se lo stato diventa parte in gioco, non sarà mai affidabile come controllore, ma se lo stato non entra in campo, sarà un ottimo e severo giudice.
Può capitare che lo stato debba, provvisoriamente e a termine, entrare in qualche azienda o attività, ma deve avvenire sulla base di regole certe che implichino l'impossibilità di spendere più di quello che l'azienda ha.
Nella fattispecie, lo stato deve revocare la concessione alla società dei Benetton e può, nelle more di un nuovo bando per privati, assumere in proprio la gestione della rete autostradale.
Ma solo finchè, svoltosi un bando regolare senza contratti segreti, la concessione venga affidata ad uno o più gestori privati.




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1 commento:

Nessie ha detto...

E' un discorso annoso e complesso. Ci sono rischi e benefici da ambo le parti. In ogni caso, io sono per un'economia mista che dia slancio a imprenditori non globalisti né legati alla Finanza. Alla De Benedetti, tanto per intenderci. O alla Benetton.