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30 settembre 2018

Una manovra economica quasi perfetta


Quello che non fece Berlusconi nei suoi quasi dieci anni di governo, lo hanno fatto Salvini e Di Maio alla prima occasione: una manovra economica quasi perfetta che restituisce Dignità al Popolo e alla Nazione Italiana.
Indifferenti, come deve essere, al bastone e alla carota degli squali, degli avvoltoi e degli gnomi europei e internazionali che si appoggiano alle solite quinte colonne interne che tifano per il disastro pur di acquisire minime benemerenze dai loro padroni, hanno scritto una pagina nuova nella storia dei bilanci italiani.
Da troppo tempo i governi italiani si erano arresi ai diktat stranieri che, ovviamente, non hanno alcun interesse a vedere ricca, prospera e potente la nostra Patria.
I limiti, le condizioni, le stesse "concessioni" sono tutte frutto di un intendimento che vuole impedire uno sviluppo autentico come ne siamo capaci avendolo dimostrato nel ventennio successivo alla sconfitta militare del 1945.
Un ventennio terminato con l'avvento, ma guarda che combinazione !, dei socialisti (cioè un partito antinazionale e internazionalista) al governo che segnò l'inizio della regressione.
Naturalmente le sibille della catastrofe hanno già intonato la liturgia dei morti, stimolando la psicosi dei Mercati e, infatti, sabato la maggior parte dei quotidiani ha gioito nel poter dar conto dell'aumento del montiano spread e della perdita in borsa del 3,75%, pur con l'amarezza di dover constatare che se la borsa ha dato una bella soddisfazione, altrettanto non ha fatto lo spread che si è attestato solo a 268 punti, mentre i fedeli maggiordomi del regime di Bruxelles speravano di poter annunciare lo sfondamento di quota 300.
Sono certo che ci riproveranno a creare psicosi contro l'interesse dell'Italia.
Ma se ancora la manovra non la conosciamo nei suoi dettagli (e mi riservo di valutarla perchè a me il "reddito di cittadinanza" anche se limitato ai soli Italiani - sennò di quale "cittadinanza" si parlerebbe ? - piace solo se avrà tanti controlli per evitare abusi), possiamo ben dire che l'aver fissato l'asticella del deficit al 2,4% rappresenta quasi un affrancamento dalla schiavitù di Bruxelles, dove il "quasi" sarebbe venuto meno se il governo non avesse posto limiti all'asticella per dar corso, da subito, all'intero programma, ivi inclusa la flat tax per tutti.
Del resto Renzi e compagni (con Tajani sempre più servilmente pronto a rilanciare le tesi del pci/pds/ds/pd) si lamentano di una percentuale che loro stessi hanno superato in quattro anni su cinque di governo (il quinto si assestò nella realtà al 2,3%).
Ma soprattutto, si stracciano le vesti per una aumento in deficit, cioè del debito pubblico, quantificato in 30 miliardi.
Dal 2011, novembre, quando un autentico colpo di stato (come ormai riconoscono tutti) destituì Berlusconi grazie all'intervento di fattori esteri uniti alle solite quinte colonne interne (avete notato che la sinistra vince solo e sempre quando intervengono gli stranieri in Italia ?) al giugno 2018 quando finalmente vide la luce l'attuale governo, il debito pubblico complessivo è salito da 1850 a 2350 miliardi (o, se vogliamo arrontondare comfa Bruno Vespa a beneficio dei governi passati, da 1900 a 2300 miliardi).
Si tratta di ben 500 miliardi (400 per essere generosi) in sette anni che, in media, fanno settanta miliardi di aumento all'anno (o sessanta che, comunque sono il doppio dei trenta previsti dal nuovo governo).
Il tutto per nulla, aumentando le tasse e l'età pensionabile (Monti e Fornero), aumentando le tasse sui risparmi e disperdendo le risorse in elargizioni clientelari (Renzi), sperperando soldi per l'accoglienza dei clandestini (Letta, Renzi e Gentiloni).
Il governo Conte-Salvini-Di Maio ha in programma di aumentare quel debito solo della metà per tre anni, però restituendo un'età dignitosa alla pensione, diminuendo le tasse e aiutando la fascia più debole della popolazione.
Poi si può discutere su come è meglio agire, ma una cosa è certa: il governo ha restituito agli Italiani il diritto a decidere su come governare la propria Patria e come gestire i propri fondi.
E questo gli Italiani lo capiscono, tanto che a Sky Tg 24 di venerdì 28, alle ore 19, hanno dato conto di un sondaggio tra gli spettatori nel quale si chiedeva se ritenessero positiva la manovra decisa dal governo.
Quel telegiornale (come tutti gli altri e il 99% della stampa, visto che escluderei solo La Verità e Il Tempo) è schieratissimo con i poteri affaristico e finanziari di Bruxelles e con i loro maggiordomi italiani, quindi i suoi telespettatori sono bombardati da una tesi univoca, contraria al governo.
Ebbene il 56% di chi aveva votato (io ho cercato il sondaggio nel sito, ma non l'ho trovato, perchè avrei aggiunto il mio al loro voto) si è dichiarato favorevole, con grave scorno del giornalista che ha rinunciato ad ogni commento (che avrebbe ben fatto in caso contrario).
Quindi se il Resto del Carlino titolava sabato 29 "bocciati" con le fotografie di Salvini, Di Maio, Conte e Tria, c'è da chiedersi: bocciati, ma da chi ?
A me sta benissimo essere bocciato dagli stranieri e approvato dagli Italiani.
Vuol dire che quel che si fa rappresenta un recupero della nostra Libertà, Indipendenza e Dignità Nazionale.
Costa ?
Sì, perchè Libertà, Indipendenza e Dignità hanno un prezzo che io pago volentieri per non essere un suddito uguale a quei cagnolini di stoffa che negli anni sessanta proliferavano nei lunotti posteriori delle autovetture e facevano sempre "sì" con la testa seguendo il moto altrui.
Ogni atto di libero arbitrio costa e per parafrasare Ezra Pound, se un  Uomo non è disposto a pagare un prezzo anche alto per la sua Dignità, o la sua Dignità non vale nulla, o non vale nulla lui.





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