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No alla deriva

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30 ottobre 2018

E adesso, poveri orfani dello spread ?


Mentre le intelligenze più acute della sinistra, come commenta e riferisce Nessie, si affannano a trovare giustificazioni per gli stupratori e assassini venuti dall'Africa, i Popoli si occupano delle questioni concrete e sbaraccano la sinistra di governo e gli inguardabili inciuci tra popolari e socialisti, punendo entrambi.
In Brasile viene eletto (e senza alcun dubbio con oltre il 10% di vantaggio) Jair Bolsonaro, che la suffragetta della rai, Giovanna Botteri, aveva ripetutamente messo all'indice quale omofobo, sessista, razzista e, per non fargli mancare nulla, fascista nostalgico della dittatura.
Al grido di "lui no" tante emule della suffragetta nostrana hanno fatto campagna elettorale e, come al solito, i media italiani registravano con compiacimento l'avanzare lento ma inesorabile del candidato della sinistra.
Che, però, si è fermato sotto il 45% mentre Bolsonaro (che ci ha promesso di restituirci il terrorista rosso Cesare Battisti, ma forse sarebbe meglio se lo imprigionasse per sempre in una fatiscente prigione brasiliana, perchè qui dopo qualche anno di spa con ogni comfort, tornerebbe libero) con oltre il 55% , LUI SI' !, è stato eletto.
Quasi contemporaneamente, nella vecchia e molle Europa della diarchia tra popolari e socialisti, in Assia si ripete l'esito elettorale della Baviera con la Cdu della Merkel e la Spd che perdono ciascuna il 10%.
Voti della Cdu passati quasi integralmente all'Afd che guadagna il 9% (aveva il 4,1) raggiungendo il 13,1% ed entra anche nell'ultimo parlamento regionale in cui non era presente, mentre i voti della Spd sono andati quasi integralmente ai Verdi che passano dall'11,5 al 19,8 e diventano l'ultima trincea della sinistra.
Come se non bastasse, Standard&Poor invece di declassare l'Italia ne ha solo ridotto le prospettive e la Borsa ha risposto con una galoppata in rialzo e lo spread con la marcia inversa.
Orfani di Lula, della Merkel, dello spread, cosa rimane ai sinistri ?
Beh, rimane loro Selene Ticchi con la sua t-shirt.
Chi si accontenta, gode.





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1 commento:

Nessie ha detto...

Purtroppo la sinistra anche quando perde non si "accontenta" e la sua tecnica della continua e persistente "reductio ad Hitlerum" la applica costantemente contro chi le si contrappone: camicia nera e stivaloni per Craxi (che poi era socialista), Cavalierato nero per Berlusconi, accuse di mussolinismo e fascismo per Bossi, testa in giù e piazzali Loreto vari per Salvini a cui mettono pure i baffetti a mosca dell'Adolfo; per la Meloni c'è l'appellativo "ducetta", per Alessandra Mussolini invece "duciona". Non va meglio a livello internazionale: Trump suprematista bianco e fascista, Bolsonaro, Orban e pure Putin a cui il TIME dedicò una copertina della sua faccia coi baffetti di Hitler, in questo caso biondi.

In merito a Bolsonaro, anch'io sarei per far tenere "in custodia" permanente una feccia come Battisti, da lui. Se arriva in Italia, Dio ci salvi dal "soccorso rosso"!!!