Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 novembre 2018

L'Italia che reagisce


Ancora una volta siamo a commentare il caso di un cittadino che ha saputo reagire ad un atto criminale e, invece di venire lodato e premiato, è indagato da una magistratura sempre più distante non solo dal sentimento comune, ma anche dal buon senso.
Ad Arezzo un rivenditore di biciclette e gomme, dopo 38 rapine subite, si è dovuto adattare a dormire in azienda e, quando sono entrati di nuovo i ladri, ha sparato, eliminandone uno e mettendo in fuga l'altro.
Dov'è il problema ?
Uno che si intrufola nella proprietà altrui, come chiunque minacci l'incolumità altrui, deve sapere che può finire come il moldavo di Arezzo.
Spiace quando una vita si spegne, ma spiace molto di più quando un cittadino onesto viene aggredito e derubato.
Bene ha fatto Salvini a dichiarare la sua totale solidarietà con il nostro connazionale, rilanciando il tema della legittima difesa.
Ogni miglioramento, come l'abolizione tout court, dell'eccesso di legittima difesa è un passo in avanti.
Ma non basta.
Dobbiamo acquisire non solo la mentalità per cui la proprietà privata è sacra e il proprietario può difenderla con ogni mezzo senza che venga in alcun modo poi perseguitato dalla "giustizia" di stato, ma anche recepire, con una legge organica il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che riconosce il diritto naturale per ogni Uomo a detenere e portare armi.
La strada è lunga, ma intanto l'Italia reagisce perchè sempre più Italiani hanno il coraggio di reagire.



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29 novembre 2018

Coltiviamo la speranza per un futuro migliore


Alla faccia di tutti coloro che, con la puzzetta sotto il naso, invece di sostenerlo, si rifugiano nell'Aventino sapendo solo criticare, Salvini, dopo aver portato a casa il decreto sicurezza e contro l'immigrazione, mette a segno un altro importantissimo punto.
L'Italia non andrà in Tunisia per siglare il Global Compact of Migration che è un grimaldello per scardinare le ultime difese da una invasione immigratoria che diverrebbe inarrestabile.
Il presidente del consiglio Conte ha confermato che l'Italia, come la Svizzera, farà precedere ogni decisione da un voto del parlamento, quello Italiano, non quello di Tajani !
Sarà fondamentale l'apporto di tutti perché il pericolo delle "porte aperte" sia evitato ma, già adesso, possiamo guardare con maggiore speranza al futuro, non tanto nostro quanto dei nostri figli e nipoti.




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28 novembre 2018

Gli esami non finiscono mai


Nonostante le difficoltà derivanti soprattutto dal "fuoco amico" interno alla maggioranza (sponda grillinfichiana) e dagli "alleati" di Forza Tajani (più seri quelli di Fratelli d'Italia) che si sono appiattiti sul "no" a tutto del pci/pds/ds/pd, è passato il decreto sicurezza e immigrazione.
Uno, il principale, dei capisaldi del programma della Lega è stato attuato, ponendo le basi per ulteriori miglioramenti come in merito alla legittima difesa che dovrà arrivare a consentire alle vittime di reagire, sempre e comunque, contro gli aggressori senza alcun timore di persecuzioni giudiziarie.
Non è un caso che il primo punto che trova realizzazione (sicurezza e immigrazione appunto) sia di competenza del Ministro degli Interni direttamente controllato da Matteo Salvini che si accredita e consolida così come Leader di un Centro Destra proiettato verso il futuro.
Se le sue capacità organizzative furono messe alla prova quando ha portato la Lega dal 3 al 18% elettorale (e lasciamo stare i sondaggi che la danno al 30%) , le sue qualità governative vengono sancite da questo provvedimento.
Ma poichè in politica non c'è mai una pausa e il vincitore di oggi è lo sconfitto di domani (veggasi la parabola di Renzi) Salvini è atteso da ben altre prove, anche se esulano dalla competenza del suo ministero.
Intanto rifiutare di accucciarsi davanti a Bruxelles.
Possiamo accettare qualche limatura perchè anche Juncker e compagni possano fare le valige salvando la faccia, non possiamo accettare una rinuncia ad una nuova filosofia di politica economica, che sia in totale discontinuità con quella praticata per sette anni da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni e che ha portato solo ad aumentare il debito pubblico di ben 500 miliardi.
Poi Salvini dovrà partecipare all'organizzazione di una Internazionale Sovranista che veda uniti tutti i partiti Nazionalisti e Identitari.
In campo economico ci aspettiamo, prima della fine della legislatura, l'estensione della flat tax a tutti i cittadini.
In campo etico e morale una rivisitazione delle leggi che hanno indirizzato l'Italia verso una deriva che porta solo alla rovina, cominciando magari confermando il ripristino delle denominazioni di "padre" e "madre" al posto dei barbari "genitore 1 e 2".
Gli esami non finiscono mai ...



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27 novembre 2018

La grande bufala


E' bastata una cena e, senza che nulla cambiasse, lo spread è sceso e la borsa è divenuta euforica.
Non può esserci dimostrazione più lampante di quanto la finanza sia una grande bufala, nelle mani di pochi speculatori.
Come la prenderanno tutti coloro che avrebbero voluto acquistare i BTP Italia con un buon tasso, ma ne sono stati dissuasi dal terrorismo finanziario profuso a piena mani dagli eurocattocomunisti ?
Ridicoli, ancora una volta, il pci/pds/ds/pd e il suo clone tajanesco di Forza Italia che prima, intimavano al Governo di cambiare manovra e adesso che Salvini e Di Maio hanno mostrato qualche decimale di cedimento, sbraitano come ossessi che non va bene.
La manovra andava cambiata ?
Sì, ma per metterci più debito a favore dei cittadini estendendo la flat tax a tutti e da subito.
Così è solo un rinvio a dopo le elezioni europee.
Ma di rinvio in rinvio si muore, perchè solo fuori dall'unione sovietica europea c'è vita per i Popoli e le Nazioni d'Europa.




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26 novembre 2018

Gilet gialli in tutta Europa


Non sono un cultore della rivoluzione francese che, anzi, la considero portatrice di frutti avvelenati di cui paghiamo le conseguenze ancora oggi.
Devo però ammettere che i francesi quando si ribellano lo fanno per bene.
Micron, il grande bluff, l'androide dalle equivoche tendenze sessuali uscito dai laboratori delle consorterie affaristico e finanziarie, ha fatto presto a mostrare i suoi limiti.
Così i francesi, che per la terza volta (dopo Sarkozy e Hollande) avevano scelto credendo alla propaganda contro la diavolessa nera, per la terza volta si devono rimangiare il voto e scendere in piazza contro il presidente eletto dalla grande coalizione tra popolari e socialisti che domina l'Europa e continua a mietere vittime e fare danni.
Ma la rivolta dei gilet gialli, che prende spunto dall'imposizione di una tassa sui carburanti finalizzata a dare attuazione alle iniziative pseudo ecologiste derivanti dal grande business dell'ambiente, della ricerca sul clima e delle nuove tecnologie, è da estendere in tutta l'Europa della unione sovietica guidata dai burocrati di Bruxelles.
Una rivolta, mirata e giustificata, dalla oppressione frutto delle direttive di Bruxelles e dei trattati che hanno voluto stoltamente abbandonare l'Europa della libertà di circolazione delle merci e delle persone, per costruire un Frankenstein finanziario e politico.
La rivolta dei gilet gialli francesi sia solo l'inizio della riscossa dei Popoli e delle Nazioni d'Europa.





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25 novembre 2018

Megafoni del nemico


Se Marcello Veneziani ha ragione nel puntare il suo indice accusatore contro i grillini, neppure lui riesce però a fornirci una alternativa praticabile a questo governo.
Personalmente sono convinto che se Conte fosse costretto a dimettersi, Mattarella darebbe l'incarico al ragionier Cottarelli che rappresenterebbe il ritorno dei Monti viventi, al servizio permanente del nemico dell'Italia e degli Italiani che è a Bruxelles.
I segnali ci sono tutti, a cominciare dai megafoni italiani di quel nemico che sono la gran parte dei quotidiani e la totalità delle televisioni, dove larghissimo spazio hanno previsioni e interpretazioni tutte orientate a disegnare un clima fosco per il futuro degli Italiani.
Così ecco che venerdì 23, poichè lo spread stava significativamente calando e la borsa di Milano era la migliore in Europa per i guadagni di giornata, si è messo in moto il megafono che, a reti unificate, ha dato largo spazio alla esternazione di uno dei gran burocrati di stato (il governatore della Banca d'Italia Visco, certamente non amico del governo) con le sue previsioni catastrofiche e l'annuncio della perdita di 85 miliardi delle ricchezze degli Italiani negli ultimi sei mesi.
Ma in realtà è solo il calcolo della perdita (e mi piacerebbe poterlo verificare, perchè non mi fido di chi dà i numeri come noccioline al cinema) che si avrebbe se tutti gli Italiani in possesso dei titoli di stato decidessero di vendere ora.
Ma se non si vende (come fanno quasi tutti, tranne coloro che ne hanno bisogno) non solo non c'è alcuna perdita, ma si incamerano gli interessi e, alla scadenza naturale, si rientra del capitale.
Analogamente la campagna orchestrata dai megafoni del nemico ha provocato uno scarso collocamento dei Btp Italia ma, a collocamento chiuso, qualche commentatore, con un ghigno beffardo, ha detto che hanno sbagliato coloro che non li hanno comprati perchè lo stato italiano è solvibile e l'interesse proposto era molto interessante.
I megafoni del nemico, però, riescono a raggiungere il fondo quando pretendono di presentare programmi che vorrebbero essere di divulgazione e informazione.
Come Sky Tg 24 economia (ma anche quello "ordinario"), ormai divenuto uno spazio pubblicitario antigovernativo, dove, oltre ai conduttori che più faziosi non si riuscirebbe ad avere e ospiti sempre nel rapporto di due (ostili al Governo) contro uno (favorevole o appartenente alla maggioranza) violando ogni principio di rappresentatività.
Ciononostante non basta, perchè in genere gli argomenti e la intima convinzione ideale sono a favore di chi sostiene qualcosa in cui crede (il rappresentante di Governo) e contro chi si vede lontano un parsec che ripete la velina di Bruxelles.
Allora, per evitare che insorgano dubbi, ogni tanto fanno un quattro (conduttore incluso) contro nessuno (perchè non chiamano un sostenitore del Governo) con la foglia di fico della presenza di un eretico leghista o cinque stelle, tanto per dire che hanno dato spazio a tutti.
Così, sempre venerdì 23, ecco che assieme ad un parlamentare del pci/pds/ds/pd e un giornalista del corriere della sera tronfio e pieno di sé, ecco un leghista dichiarato, Brambilla, esperto di lavoro e previdenza che è notoriamente critico verso le scelte operate dal Governo, preferendo una strada che, però, non è stata contemplata dal contratto di governo.
E' informazione quella ?
No, neanche un poco, dovrebbe rientrare negli spazi riservati alla propaganda di parte.
Purtroppo, a parte la lettura de La Verità (e adesso anche di Panorama), quello è ciò che ci passa il convento.
Ne suggerirei la visione a Veneziani, sono certo che tornerebbe a sostenere il Governo come unica scelta possibile, essendo tutte le altre peggiori e asservite al nemico di Bruxelles.




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24 novembre 2018

Le forze del Male contro l'Italia


L'approssimarsi di elezioni europee che potrebbero spazzare via molte delle incrostazioni e dei personaggi che hanno inquinato decenni di politica europea, spinge le consorterie affaristico finanziarie internazionali ad intensificare gli attacchi contro l'Italia.

Perchè l'Italia ?

Perchè con il voto del 4 marzo gli Italiani hanno dimostrato di non avere l'anello al naso e di preferire l'incognita populista ai maggiordomi delle consorterie, abituati ad obbedir tacendo e a svendere la Svoranità Nazionale in cambio del silenzio sui loro bilanci fallimentari e trasformando così l'Italia in un gigantesco campo di raccolta dei clandestini.

Così aggredire l'Italia è un modo per lanciare un monito a tutti: colpirne uno per educarne cento.
Questo ci deve dare ancora maggiore consapevolezza dell'importanza della posta in gioco, per noi e per l'intera Umanità.
Dalla capacità di resistere e reagire degli Italiani dipenderà il futuro non tanto nostro quanto dei nostri figli e nipoti: servi o ancora Uomini Liberi ?
Chi ci vuole asservire, contando anche su quinte colonne interne che si schierano con il nemico della Patria che ci vuole soggiogare (da sempre, nella Storia, le Civiltà sono cadute soprattutto per la defezione, la debolezza, la rinuncia alla lotta di propri componenti), ha messo in atto tutte le opzioni.
Non ci sono solo i numeri sparati dagli esecutori delle consorterie affaristico finanziarie contro l'Italia, ma assistiamo anche un rigurgito di immigrazionismo che parte dal comunicato del comitato onu dei rifugiati che, contestando il decreto sicurezza di Salvini, vorrebbe imporci di aprire le porte all'invasione, subito seguito dall'annuncio di alcune ong che provano a tirar fuori la testa dalla tana dove si erano nascoste.
Trump ha ordinato di fermare i clandestini che premono al confine del Messico anche con l'uso di forza letale e non vedo perchè noi dovremmo aprire i nostri porti alle ong e accollarci i costi per curare, istruire, nutrire e alloggiare migliaia di infelici illusi dagli immigrazionisti ad intraprendere un viaggio verso l'Italia.
E l'11 e il 12 dicembre proveranno, con il global compact for migration (di cui non si parla e che solo La Verità ha ricordato, mentre nel nostro ambito richiamo l'ottimo intervento di Nessie) che verrà siglato (spero non dal nostro governo, anche se Moavero afferma che non è vincolante) in Marocco, ad istituzionalizzare e legittimare ogni genere di invasione trasformando i clandestini in regolari viaggiatori con l'obbligo, per i paesi di arrivo - cioè l'Italia per la zona del Mediterraneo - di accoglienza.
Non basta, sempre l'unione sovietica europea insiste per obbligarci ad inoculare sostanze sulla cui natura dovremmo fidarci degli "esperti", per contrastare malattie che tante generazioni, come la mia, hanno avuto e che hanno superato senza alcun problema.
Tutto questo ha uno scopo solo: addormentare e soggiogare un Popolo, annichilire la volontà di una Nazione facendola scomparire, mischiandola, impoverendola, perchè solo così possono trasformarci in obbedienti sudditi buoni solo a comprare in base alla loro pubblicità, correndo ai vari black friday, halloween etc. che vengono organizzati solo per aumentare i loro guadagni con la vendita di beni effimeri, costruiti per non resistere negli anni (ma spesso neanche nei mesi).




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23 novembre 2018

Nessun dialogo con questa commissione europea


So perfettamente che un conto è teorizzare e altro è agire, quindi comprendo le difficoltà di Salvini (e Di Maio) nel condurre il Governo.
Difficoltà aumentate dal fatto che i due contraenti hanno progetti e prospettive differenti e l'unica ragione per stare assieme è che l'alternativa, come già aveva deciso Mattarella, è un ritorno dei Monti viventi sotto forma del ragionier Cottarelli con la evve moscia al posto del loden.
L'alternativa, cioè, sarebbe un governo totalmente asservito alla commissione europea e che ci porterebbe direttamente alla condizione servile come la Grecia.
Probabilmente avrei preferito un governo monocolore, persino dei Cinque Stelle che, almeno, avrebbero potuto portare avanti il loro programma al 100%, così come accadrebbe se la Lega dovesse vincere le prossime elezioni politiche (che Mattarella si guarda bene dal convocare, qualunque cosa accada).
Ma la realtà è quella uscita dal voto del 4 marzo, con Lega e Cinque Stelle già allora al 50% e oggi quasi al 60% secondo i sondaggi.
Devono governare e farlo applicando il contratto.
Cum grano salis, avrebbero detto i Latini o con juicio, avrebbe detto il Gran Cancelliere Antonio Ferrer.
Ciò non vuole dire prostituirsi davanti a Juncker e compagni.
La reazione alla ignobile minaccia della procedura di infrazione mi sembra alquanto molle.
Mi sarei aspettato una reazione più veemente, con la legittima ritorsione di minacciare di non versare più i contributi all'Europa e di calcolare quanto ci deve l'Europa per aver, per decenni, versato nelle sue casse più di quanto ci tornava indietro.
Probabilmente una cifra pari se non superiore a quei sessanta miliardi che i giornalisti di regime indicano (e sperano) come possibile sanzione contro l'Italia.
Non c'è bisogno di dialogare con una commissione in scadenza e che non vedrà più nessuno dei suoi componenti in carica dopo il voto di maggio.
Perchè andare a cena da Juncker ?




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22 novembre 2018

A casa mia il re sono io


La commissione europea ha bocciato il bilancio di previsione dell'Italia e aprirà una procedura di infrazione.
Chissenefrega !
Non possono essere Juncker, Moscovici e compagni e neppure i loro maggiordomi italiani che hanno sempre obbedito loro (esattamente come fece la Grecia poi fallita) a decidere quale debba essere il bilancio italiano e come vadano spesi i NOSTRI soldi.
Esattamente come dei miei soldi faccio quello che voglio, comprando quello che mi interessa perchè a casa mia il re sono io.
In Italia comandano gli Italiani e anche gli ultimi sondaggi dicono che l'accoppiata Lega-Cinque Stelle, che ottenne il 50% del voto popolare il 4 marzo 2018, oggi veleggia intorno al 58%.
I Tajani, le Carfagne, le Gelmini che tanto strepitano hanno meno del 10% e i Renzi, i Martina e tutti i sette nani candidati alla segreteria del pci/pds/ds/pd sono intorno al 17%.
Il ragionier Cottarelli: non pervenuto nè quotato.
Ad essere fallita è l'Europa delle consorterie e della diarchia francotedesca ormai sbilanciata verso Berlino.
Possiamo dare la spallata finale se chi ci governa smettesse di ricercare improbabili compromessi e procedesse con decisione e con ancor più coraggio sulla via appena, timidamente intrapresa con la legge di bilancio bocciata dagli stessi Soloni che hanno fatto fallire la Grecia.




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21 novembre 2018

Resistere, resistere, resistere


Adesso la resistenza la invochiamo noi, del Governo e al Governo, contro tutto e contro tutti.
Il potere delle consorterie affaristico e finanziarie mondiali stanno provando in tutti i modi a disarcionare il Governo gialloverde prima delle elezioni europee di maggio che potrebbero ribaltare gli equilibri politici in Europa e mandare in pensioni i loro devoti sudditi in Italia come negli altri stati.
Allora questo è il momento per attaccare l'Italia e il suo Governo che ha osato provare a rendersi più autonomo dalle loro direttive.
Non sia mai che Salvini e Di Maio ci abbiano visto giusto e che la loro ricetta economica sia quella giusta, crollerebbe tutta la loro costruzione europea fatta apposta per conseguire i massimi ricavi privati a spese di tutti i cittadini.
Allora non importa lo spread, non importa se in Campania non vogliono i termovalorizzatori e preferiscono tenersi l'immondizia, non importa che la Tav e la Tap siano realizzate o meno.
Importa che passi il decreto sicurezza e immigrazione, importa che non si obbedisca più a Bruxelles, importa che in Italia comandino gli Italiani.
So benissimo che è urticante ascoltare Fico e la Lezzi, Di Maio e Di Battista, ma sarebbe peggio tornare ad ascoltare le aspirate di Renzi e le flebili parole di Gentiloni, per non parlare della evve moscia del ragionier Cottarelli.
Allora resistere, resistere, resistere, almeno fino a maggio.
Poi le urne ci diranno cosa fare dopo.


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20 novembre 2018

Che ci sanzionino pure


Magari Juncker e compagni, subordinati alla Merkel e Micron a loro volta condizionati dalle consorterie finanziarie e affaristiche che rappresentano, decidessero di aprire una procedura di infrazione contro di noi per poi sanzionarci !
A parte il ridicolo di dirci che abbiamo un debito troppo alto per spendere e poi pretendere che paghiamo miliardi di sanzioni, sarebbe la prova provata che l'unione sovietica europea è una sentina di intrallazzi, dove alcuni possono violare le regole e altri no.
E magari passasse il progetto francotedesco di un budget a disposizione solo di chi è "virtuoso", così il budget se lo pagano da soli.
Perchè se l'Italia versa nelle casse europee oltre tre miliardi in più di quello che riceve, si fa prestissimo e cessare ogni contributo, tanto ci hanno sanzionato e, poi, perchè dovremmo alimentare un fondo che vorrebbero precluderci ?
Meglio spendere quei tre miliardi per i nostri cittadini, per i pensionati, per le agevolazioni fiscali ai lavoratori, per chi il lavoro non ce l'ha.
E se ci sanzionassero veramente, allora non potremmo che uscire dall'unione e formare con il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Russia, una comunità di libero scambio, basata su accordi bilaterali, che ridurrebbe presto l'unione sovietica europea ad una Germania più grande e, con il gene francese, più arrogante e  superba.
E probabilmente molte altre nazioni, ora in attesa di vedere gli sviluppi, preferirebbero la nostra via a quella tedesca.
Comunque vada, Juncker e compagni hanno perso.





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19 novembre 2018

Non è previsto nel contratto


Il Governo Salvini Di Maio rappresenta un taglio con gli ultimi sette, devastanti anni che ci hanno visto oppressi da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni tutti al servizio degli organismi internazionalisti e, come vediamo in questi giorni, fortemente antitaliani (ci amano solo quando diciamo "sì" ma non quando cerchiamo di difendere gli interessi dell'Italia e degli Italiani).
Il maggior successo del Governo è rappresentato dal rallentamento (ancora non è un blocco e, ancor meno, una pulizia di quanti sono arrivati nei precedenti sette anni, ma una direzione di marcia non si può cambiare immediatamente, soprattutto se siamo in una coalizione) dell'immigrazione.
Altri aspetti vengono alla luce come positivi, come la quota cento sulle pensioni e l'inizio della flat tax (purtroppo non per tutti, non ancora ...).
Positivissimo lo scontro con la burocrazia europea ed i loro maggiordomi italiani.
E' il segnale che si vuole cambiare veramente, anche se l'ultima esternazione di un Di Maio disponibile ad aumentare i tagli e inserire clausole di salvaguardia mi insospettisce sulla tenuta dei cinque stelle.
A maggior ragione se il loro leader se ne esce, sulla questione dei termovalorizzatori in Campania, con un "non è previsto nel contratto di governo".
Anche il crollo e l'obbligatorio rifacimento del ponte Morandi a Genova non era previsto nel contratto e neppure il dissesto idrogeologico di ottobre nel Triveneto e in Calabria, allora che facciamo ?
Lasciamo tutto così com'è ?
Non credo sia un caso che a raccogliere il maggior consenso, secondo i sondaggi, sia Salvini che, pragmaticamente, dice che lui rispetta il contratto, ma i problemi che insorgono devono essere affrontati, anche se non sono previsti dal contratto.



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18 novembre 2018

Da che parte stanno i magistrati ?


Leggo che anche in appello un commerciante di Formigine (MO) è stato condannato a tre anni e un mese di reclusione per "tentato omicidio" (sic !) nei confronti di un delinquente abituale colpito, con un'arma legalmente detenuta, mentre lo affrontava per impedire a lui ed a due complici, di portare a termine una rapina ai suoi danni.
Evidenzio che il criminale è vivo, che erano in tre contro uno e che il commerciante aveva anche sparato in aria come intimidazione e alla macchina pronta per la fuga.

Cos'altro avrebbe dovuto fare ?
Lasciare che i delinquenti portassero a termine il loro atto criminale ?

La difesa è sempre legittima, anche se il commerciante avesse abbattuto tutti e tre i criminali.
Chi delinque mette in conto la reazione delle vittime e le vittime devono avere la possibilità, giuridica e materiale, di potersi difendere con efficacia definitiva.



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17 novembre 2018

Trump fermi l'invasione


E così, pare con l'aiuto delle solite organizzazioni non governative finanziate dagli ambienti liberal e dai capitalisti che fanno i comunisti, i primi immigrati clandestini partiti dal centro America, sono arrivati ai confini in Messico.
Nessuno li ha fermati.
Esattamente come ne Il Campo dei Santi.
Tocca a Trump, ora, impartire quegli ordini, anche crudeli, che evitino che si compia la carneficina della nostra Gente.
E dico "nostra", perchè come gli Stati Uniti affronteranno e resisteranno all'invasione, così accadrà in Europa e in Italia.
Se gli Stati Uniti, non avendo cuore per fermarli anche con la forza (legittima quando si tratta di difendere i confini della Patria e ancor più legittima quando si tratta di dare tutela al benessere dei propri cittadini) li lasceranno entrare, non ci sarà Salvini che tenga e anche noi saremo invasi, catapultandoci nel peggiore incubo finora riservato solo ai romanzi di fantascienza.
Se, invece, Trump darà ordine di fermarli anche con il legittimo uso della forza, allora noi avremo una sponda per fare altrettanto e ci sarà un futuro, per l'Italia e per l'Europa tutta, differente da quello conclusivo e agghiacciante de Il Campo dei Santi.



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16 novembre 2018

Rinnoviamo la nostra Indipendenza


Mi stupisco ogni volta quando ascolto parrucconi, accademici, presunti esperti di tutto, giornalisti e politici che citano le direttive europee come un libro sacro e i commissari europei come divinità il cui verbo è legge.
Sono gli stessi parrucconi, accademici etc., che pascolano nei vari enti, organismi, comitati, circoli sovranazionali che sono diventati le sentine degli affari più redditizi (per loro) e costosi (per tutti noi).
Se lo vuole l'Europa dobbiamo tagliare il debito, rinunciare ad investire (tranne che per la tav o la tap, si intende), far morire gli Italiani alla scrivania o in fabbrica, lasciarli senza un tetto, senza risparmi e senza pensione, in compenso dobbiamo accogliere e mantenere migliaia, milioni di stranieri immigrati, senza arte nè parte, che non conoscono nulla dell'Italia, men che meno la lingua.
Sono gli stessi parrucconi, accademici etc. che hanno plaudito la troika che ha imposto alla Grecia le stesse cose che vorrebbero imporre a noi, facendola fallire così da calpestarla meglio avendola ridotta ad un cagnolino che si limita a guaire felice quando si prende un calcio.
Sono gli stessi che hanno accettato di sottoporre il nostro bilancio all'esame di individui stranieri che tutto fanno, tranne gli interessi dell'Italia e degli Italiani.
Sono gli stessi che regalano tratti del nostro mare alla Francia.
Sono parrucconi, accademici, politici, etc. che non amano l'Italia, ma solo se stessi, la loro posizione sociale ed economica e credono di realizzarsi agendo come servili maggiordomi degli stranieri.
Un Italiano vero non accetterebbe che il proprio governo debba rendere conto del bilancio programmatico, come nessuno di noi, spero, accetterebbe che il proprio vicino venga a sindacare come spendiamo i nostri soldi e quale tenore di vita manteniamo.
Non capisco perchè alcuni accettino che la nostra Nazione sia trattata come loro stessi non vorrebbero essere personalmente trattati da un estraneo.
Dobbiamo dire basta a questo stato di cose, riprendendoci quella Indipendenza che fu compiuta cento anni fa con la Vittoria nella prima guerra mondiale.
E non credo che sia un caso che, cento anni dopo, i più astiosi nei nostri confronti siano proprio gli eredi di quelli che risalirono "in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.".
Vediamo di fare in modo che non ci riprovino.





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15 novembre 2018

I cravattari d'Europa


Il problema dello spread, del tetto al 3% (chissà poi perchè anche il 2,4% non sta bene a lor signori), del fiscal compact, è tutto nella perdita della Sovranità e, in particolare, della perdita della sovranità di battere moneta in proprio.
E' quello che è accaduto per colpa di Ciampi e Prodi quando sottoscrissero (e ci tartassarono per quello: la beffa oltre al danno, doppio !) l'ingresso nella moneta unica.
Eppure avrebbero dovuto capirlo già dal serpente monetario europeo del 1992, quando Ciampi sperperò 40mila miliardi di lire per difendere una parità impossibile, sottoposta alla speculazione finanziaria e ci salvammo perchè, avendo ancora la lira, ci sganciammo, come fece la sterlina, dall'esiziale sme.
Gli Inglesi lo hanno capito e non sono mai entrati nell'euro (e adesso - beati loro ! - escono anche dall'unione sovietica) noi, bovinamente, abbiamo dato retta agli "esperti", agli "economisti" e siamo entrati nell'euro.
Le conseguenze le viviamo oggi (dopo averne avuto un assaggio con il golpe finanziario del 2011 diretto dalla politica straniera) con la difficoltà di agire per il bene della Nazione e con le pressioni che la Troika ci fa, uguali, anche nelle soluzioni, a quelle che portarono al fallimento la Grecia e alla odierna riduzione di quella nazione allo stato di servo della gleba.
Per ora il governo Salvini - Di Maio tiene il punto, ma già si osservano movimenti strani, come il voto dei senatori dissidenti pentastellati contro il decreto Genova nella parte riguardante la sanatoria a Ischia.
Un primo segnale che, come già fecero quando sottrassero al Centro Destra prima Fini e poi Alfano, non potendo vincere alle urne, cercano la rivincita con il trasformismo politico.





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14 novembre 2018

La sagra dell'ipocrisia


Come verginelle offese i giornalisti e il codazzo di burocrati e dinosauri della politica si sono ammantati del principio della libertà di stampa per replicare alle reazioni liberatorie pentastellate dopo l'assoluzione della Raggi.
Ieri, con un editoriale dettagliato e circostanziato, Maurizio Belpietro ne La Verità ha sbugiardato tutte quelle verginelle, ricordando i suoi due licenziamenti, le offese sistematicamente ricevute, senza che quelle stesse persone sollevassero obiezioni o manifestassero in sua difesa.
Eppure ha espresso solo delle opinioni che, ugualmente e anche più della cosiddetta libertà di stampa, devono essere tutelate.
Ma cosa vogliamo pretendere da chi sa solo intonare il rosario antifascista, brandendolo come nei film di vampiri i protagonisti agitano l'aglio, e cerca di impedire al prossimo di esprimere le sue idee, votando e ampliando le varie leggi Mancino, che ripropongono, loro, non i Cinque Stelle, il reato di opinione in Italia ?



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13 novembre 2018

Gli untori (3)


Ieri mi è capitato di leggere un paio di significativi "lanci" di agenzia.
Uno, di una importante azienda che, in un suo report, evidenziava come il rischio spread e tassi derivasse dalla incertezza politica.
L'altro riportava una nuova sparata di un industriale  contro il Governo, blaterando contro lo spread.
Ma chi è che accredita l'incertezza politica facendo alzare lo spread e intonando la borsa verso l'orso ?
L'Italia ha un Governo che gode di una solida maggioranza.
Tra l'altro è una coalizione formata da due soli partiti, per cui è meno complicato trovare l'accordo: uno a te e uno a me.
La manovra rappresenta quello che i due partiti hanno sostenuto in campagna elettorale.
A differenza dei governi precedenti, questo sta dimostrando di mantenere la parola.
Dov'è l'incertezza se non nelle speranze di chi è stato cacciato dalla stanza dei bottoni dal voto popolare del 4 marzo ?
Sono costoro gli untori che, sbraitando quotidianamente contro il Governo Salvini-Di Maio, sperano di fiaccarne la volontà, mettendolo in difficoltà con i mercati internazionali, a costo di provocare danni all'Italia, dopo quelli che loro stessi hanno già provocato eseguendo pedissequamente, da bravi sudditi, le direttive di Bruxelles per ben sette anni.
Poi, quanto è ridicolo sentire parlare, riferito a questo governo, di incertezza politica da coloro che hanno sbavato per un governo presieduto dal ragionier Cottarelli, sostenuto solo dal pci/pds/ds/pd ?
Quale certezza politica avrebbe potuto dare un governo minoritario, che rispondeva non al Popolo, ma a Mattarella ed a Juncker ?





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12 novembre 2018

Raggi assolta


Nonostante quelle che il senatore di Firenze avrebbe chiamato "gufate", Virginia Raggi è stata assolta e non perchè non sussistesse il fatto di essersi consultata con il suo braccio destro per la nomina del fratello di costui a dirigente comunale, bensì perchè il fatto non costituisce reato.
Persino una magistratura interventista e che ama plasmare, creare e distruggere sindaci e presidenti del consiglio, ha dovuto alzare le braccia e arrendersi all'evidenza.
L'incompetenza politica non è reato.
Bene ha fatto Salvini a compiacersi per l'assoluzione, dicendo che sono i cittadini e non i magistrati a dover giudicare la Raggi.
Livorose le reazioni della sinistra e di quello che, ormai, è il suo clone, Forza Italia.
Non ti curar di lor.



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11 novembre 2018

La cattiva informazione istiga allo scontro


Ascoltare e guardare le trasmissioni di presunto approfondimento politico ed economico mi induce ad un progressivo disgusto verso i giornalisti.
Appecorati davanti agli esponent del potere europeista ed immigrazionista, diventano aggressivi solo verso i rappresentanti del governo e dei partiti identitari e sovranisti.
In genere vengono invitati tre soggetti che dovrebbero rappresentare le due parti contrapposte e uno presentato come neutrale ma che,poi, si scopre che è stato parlamentare pci/pds/ds/pd o funzionario ministeriale durante i sette ani di governi (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) asserviti a Bruxelles.
Per non parlare del ridicolo quando ad essere chiamato come voce della verità imparziale è il rag. Cottarelli, mancato primo ministro di nomina mattarelliana e ispirazione europeista.
Così, con il condutore che interrompe sistematicamente l'esposizione del pensiero del rappresentante sovranista mentre lascia campo libero agli altri interlocutori, siamo al classico tre contro uno che è tipico della sinistra, incapace di prevalere in uno scontro paritario. 
In questi giorni siamo bombardati di trasmissioni che parlano del nulla, cioè di ipotetici scenari futuri, creando solo allarmismo e causando (personalmente credo scientemente) quell'aumento di spread e quei cali di borsa, frutto esclusivamente di reazioni emotive, utili all'opposizione vendutasi all'unione sovietica europea per attaccare a testa bassa il governo, slegando e mandando in radio e televisione gli elementi più rabbiosi e verbelmente violenti delle loro fila.
Quelle trasmissioni non sono rappresentative della realtà italiana, degli autentici rapporti di forza eletorale, ma neppure della realtà dei programmi e dei bilanci.
Francamente mi stupisce (e apprezzo) la calma degli esponenti di Lega e Cinque Stelle davanti ai loro interlocutori che sbavano e anche con i conduttori che li interrompono in continuazione.
A sinistra, con la complicità dell'informazione "tradizionale", blaterano di costruire ponti per gli immigrati, ma creano voragini che dividono noi Italiani.




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10 novembre 2018

L'Italia non deve spiegazioni a nessuno


Se c'è un atteggiamento che non condivido del nostro governo è quando accetta di dover fornire spiegazioni ad organismi esteri sulla natura e finalità della manovra economica.
Il governo italiano deve spiegazioni solo agli Italiani.
Per sette anni i maggiordomi di Bruxelles hanno eseguito puntualmente le direttive di Bruxelles e adesso ci ritroviamo senza ripresa economica, con un debito più alto di ben 500 miliardi, con una invasione di immigrati costosi che creano anche problemi di sicurezza e con una devastazione sociale che ha portato i poveri Italiani da 1,5 milioni a 3,5 milioni e ad allungare obbligatoriamente la permanenza al lavoro.
In più aziende straniere si sono pappate le nostre industrie e anche i cioccolatini Pernigotti hanno preso la strada di Ankara.
Non cambiare sarebbe stato da dementi e, infatti, gli Italiani con il voto del 4 marzo hanno cambiato.
Purtroppo non hanno cambiato tutti nella medesima direzione e così ci tocca anche la penitenza di una coabitazione tra due forze opposte che solo con tanta buona volontà e per impedire che Mattarella imponga un nuovo Monti, riescono a tirare avanti.
Tutto questo non deve interesare Moscovici, Juncker e compagni che vorrebbero solo mettere le mani sulle nostre residue aziende e poi, con una patrimoniale, sui nostri soldi.
Purtroppo ci sono degli Italiani che, nel solco di Efialte che tradì i 300 spartani alle Termopili, si prestano al gioco degli interessi stranieri.
Il governo non li ascolti, a Bruxelles mandi un funzionario del Mef a leggere i numeri e i progetti previsionali, non un ministro che debba spiegare come uno scolaretto cosa si intende fare per invertire la rotta della decadenza (semplice: fare esattamente il contrario di quello che ci dicono di fare da Bruxelles, che è stato fatto per sette anni con la devastazione che abbiamo sotto gli occhi).
Siamo Italiani, non siamo i Galli condotti a Roma da Cesare in catene.
I loro eredi stanno a Parigi.



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09 novembre 2018

Quid pro quo


L'accordo sulla questione della prescrizione è stato trovato.
Una pessima legge che ci consegna alle lentezze della magistratura è la moneta di scambio per un'ottima legge sulla sicurezza e contro l'immigrazione.
Uno direbbe che l'ottimo viene annullato dal pessimo, ma non è così.
La legge per la sicurezza degli Italiani e contro l'immigrazione, entra subito in vigore, quella sulla prescrizione solo nel 2020.
E da qui al 2020 ci sono le elezioni europee (e forse non solo quelle) che potrebbero certificare un cambiamento nei rapporti di forza, con quello che Marcello Veneziani chiama "il travaso", cioè un bel passaggio di voti non solo dai Cinque Stelle ma anche da una Forza Italia irriconoscibile e invotabile alla Lega.
Non per cambiare i patti, ma per apportare quelle correzioni che possano limitare la tracotanza di tanti magistrati che si credono investiti di un potere assoluto solo in forza di un concorso da dipendente pubblico.



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08 novembre 2018

La morale del voto americano


Martedì 6 novembre si sono svolte le elezioni di medio termine negli Stati Uniti.
Come sempre, quando si vota negli Stati Uniti, la sinistra si scatena a favore dei suoi beniamini e sembrava che i democratici avrebbero fatto polpette di Trump che, dal giorno dopo la sua elezione, è, secondo i sondaggi e i giornalisti di fazione, sempre meno gradito.
Negli Stati Uniti non ci sono elezioni anticipate (al massimo suppletive in singoli collegi per condurre a termine il mandato di un rappresentante deceduto o dimissionario) e si vota, sempre, ogni due anni.
Un anno si svolgono le elezioni del Presidente, di un terzo del Senato, di tutta la Camera dei Rappresentanti e di una quota di governatori e due anni dopo si eleggono altri governatori, un terzo del Senato e tutta la Camera dei Rappresentanti.
In sostanza i Governatori e il Presidente durano in carica quattro anni, i senatori sei anni e la i rappresentanti due anni.
Sistema semplice, chiaro e che non compromette il lavoro di lungo respiro.
Nelle elezioni di medio termine i presidenti in carica hanno sempre perso almeno una delle due camere, ad eccezione di Clinton e di George W. Bush.
Anche il sopravvalutato Obama le ha perse.
A proposito di Obama.
Gli ex presidenti, normalmente, hanno il buon gusto di non lanciarsi nella battaglia politica, mantenendo un profilo alto e dignitoso.
Il primo presidente negro non ci è riuscito ed ha fatto la campagna elettorale per i democratici, ostacolando l'attività del suo successore.
Ma non gli è andata bene.
Perchè se è vero che i democratici, con una mobilitazione e una copertura di media che non si era vista neppure con la moglie di Clinton, hanno strappato la Camera dei Rappresentanti (che andrà al voto tra due anni) è altresì vero che in Senato è aumentato il margine di maggioranza dei Repubblicani (con senatori eletti che dureranno sei anni in carica) e con una infornata di nuovi senatori più fedeli a Trump di quanto non fossero i loro predecessori.
Per questo Trump ha esultato, anche se dovremo sorbirci un'amica di Renzi, Nancy Pelosi, come presidente della camera bassa.
Al di là di considerazioni tecniche e di ragioneria politica, gli Stati Uniti, come tutto il mondo, hanno dimostrato di essere profondamente divisi (e credo che lo siano loro e lo siamo noi nel mondo divisi in modo totalmente inconciliabile).
Da un lato i democratici con la loro coalizione di negri, femministe arrabbiate, omosessuali, musulmani, ispanici in una corte dei miracoli che vince solo grazie ad un'altra minoranza, quella dei bianchi di sinistra che sembra si prefiggano l'obiettivo di distruggere tutto quello che è stato costruito dai nostri Padri.
Dall'altra parte gli Americani (e i cittadini del mondo intero) tradizionalisti, quelli che producono beni reali, solidi, concreti lavorando nei campi e nelle fabbriche.
Da un lato quelli che vorrebbero calare le braghe davanti alle aggressioni e alle invasioni di clandestini.
Dall'altro quelli che pensano che la Civiltà Occidentale abbia ancora una speranza di sopravvivere e di reagire alla decadenza.
Io sto con chi non si arrende, rappresentato negli Stati Uniti da Trump e in Italia da Salvini.



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07 novembre 2018

In Italia comandino gli Italiani


Continuo a leggere di francesi, lettoni, olandesi, lussemburghesi che dicono al Governo Italiano, al Presidente del Consiglio, ai Vice, ai Ministri di fare questo o quello.
Purtroppo c'è chi, anche con altissime cariche istituzionali, invece di fare scudo al Governo, si inginocchia davanti a simili affronti.
E' ora di dire basta.
Trump ci ha consentito di continuare per sei mesi, a differenza di tutti gli altri stati europei tranne la Grecia, ad importare petrolio dall'Iran.
La diplomazia bilaterale funziona.
I nostro interessi non possono essere tutelati da un francese, da un tedesco o da un lussemburghese e, talvolta, neppure da un paio di italiani, come la Mogherini e Tajani, che trovano il loro personale tornaconto a remare contro l'Italia e gli Italiani.
Smettiamola di belare nel coro delle 27 voci bianche con un tedesco a dirigere l'orchestra e un francese che aspira a fare il primo violino e torniamo a ruggire sovrani !



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06 novembre 2018

Quando Renzi recita da Otelma


Renzi, il non rimpianto presidente del consiglio, ha profetizzato, presumibilmente leggendo nella sua palla di vetro, l'imminente arrivo dei tecnici dopo la crisi del governo Lega Cinque Stelle.
Si propone quindi come quello che ha combattuto i governi dei tecnici e vorrebbe imputare a Lega e Cinque Stelle la responsabilità di un prossimo ritorno dei Monti viventi.
Ma Renzi dimentica che proprio il suo uomo del Colle aveva già convocato Cottarelli per affidargli l'incarico di nuovo Monti, pericolo sventato dalla capacità di Salvini e Di Maio di trovare un accordo.
E finchè il contratto sarà rispettato, i tecnici dovranno fare anticamera.






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05 novembre 2018

Prescrizione


La diatriba sulla prescrizione non si porrebbe se il nostro sistema giudiziario funzionasse e se ci fosse fiducia nei magistrati.
Allora la prescrizione sarebbe del tutto marginale perchè non sarebbe un traguardo per chi vuole allungare i processi senza giungere a sentenza (quelli che vogliono una prescrizione breve senza sospensioni o blocchi per tutta la durata del procedimento) o uno strumento per tenere appesa la spada di una giustizia piccola piccola sulla testa di un cittadino praticamente in eterno.
La soluzione non è una prescrizione lunga o breve, solo fino alla sentenza di primo grado o anche oltre, bensi una rivoluzione completa del sistema giudiziario, con giudici separati dai pubblici ministeri, dove i primi siano di nomina istituzionale tra avvocati e studiosi del diritto di chiara fama ed esperienza e i secondi siano eletti con votazione popolare e quindi nominati dal procuratore eletto.
In mancanza, meglio avere un colpevole libero, che un innocente in galera.


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