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15 novembre 2018

I cravattari d'Europa


Il problema dello spread, del tetto al 3% (chissà poi perchè anche il 2,4% non sta bene a lor signori), del fiscal compact, è tutto nella perdita della Sovranità e, in particolare, della perdita della sovranità di battere moneta in proprio.
E' quello che è accaduto per colpa di Ciampi e Prodi quando sottoscrissero (e ci tartassarono per quello: la beffa oltre al danno, doppio !) l'ingresso nella moneta unica.
Eppure avrebbero dovuto capirlo già dal serpente monetario europeo del 1992, quando Ciampi sperperò 40mila miliardi di lire per difendere una parità impossibile, sottoposta alla speculazione finanziaria e ci salvammo perchè, avendo ancora la lira, ci sganciammo, come fece la sterlina, dall'esiziale sme.
Gli Inglesi lo hanno capito e non sono mai entrati nell'euro (e adesso - beati loro ! - escono anche dall'unione sovietica) noi, bovinamente, abbiamo dato retta agli "esperti", agli "economisti" e siamo entrati nell'euro.
Le conseguenze le viviamo oggi (dopo averne avuto un assaggio con il golpe finanziario del 2011 diretto dalla politica straniera) con la difficoltà di agire per il bene della Nazione e con le pressioni che la Troika ci fa, uguali, anche nelle soluzioni, a quelle che portarono al fallimento la Grecia e alla odierna riduzione di quella nazione allo stato di servo della gleba.
Per ora il governo Salvini - Di Maio tiene il punto, ma già si osservano movimenti strani, come il voto dei senatori dissidenti pentastellati contro il decreto Genova nella parte riguardante la sanatoria a Ischia.
Un primo segnale che, come già fecero quando sottrassero al Centro Destra prima Fini e poi Alfano, non potendo vincere alle urne, cercano la rivincita con il trasformismo politico.





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