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06 maggio 2019

La presunzione di comando di chi non ha i voti


Con il senno di poi dobbiamo dire che è stato un errore accettare che al governo entrassero dei "tecnici" per rabbonire Mattarella.
La Trenta al ministero della difesa è imbarazzante, Moavero agli esteri inconsistente e Tria all'economia svolge il ruolo di Cerbero dei conti pubblici in ossequio alle disposizioni dell'unione sovietica europea.
Ma l'errore più grande di Salvini è stato quello di accettare Conte come premier, cioè un personaggio che già era nella lista dei ministri grillini.
A quel punto sarebbe stato molto meglio avere Di Maio come premier, acquisire i ministeri più importanti e imbarcare al governo anche la Meloni come era nella proposta dei cinque stelle in cambio di Palazzo Chigi.
Ma del senno di poi sono piene le fosse e così oggi Salvini non solo deve far fronte all'offensiva giustizialista dei grillini che cercano di recuperare voti (in ogni caso li recupererebbero agli auro cattocomunisti e non sarebbe male), non solo deve difendere il decreto Sicurezza dall'aggressione dei magistrati ideologizzati, ma deve anche confrontarsi con la presunzione di comando di chi, senza voti, si crede investito dei diritto divino di decidere le sorti di un sottosegretario e anche i tempi di realizzazione di quanto compreso nel contratto di governo.
Ho già scritto cosa fare se Siri dovesse essere revocato, aggiungo che se fossi Salvini davanti alla melina di Conte e dei grillini su flat tax e autonomia regionale, lascerei perdere le pur valide iniziative sulla castrazione chimica dei pedofili e il ripristino del grembiule a scuola, per presentare e far mettere ai voti la realizzazione di flat tax e autonomia hic et nunc.
E se il consiglio dei ministri dovesse anche solo rinviare, denunciare la violazione del contratto di governo e far cadere il governo.
Così è sistemata anche la vacua battuta di Di Maio secondo il quale non si fa cadere un governo per una poltrona.
Invece lo si fa, lo si deve fare, perchè la poltrona è un mezzo per realizzare un programma e se poi il programma non viene realizzato si fa cadere il governo augurando a Conte buon viaggio e così sia.

P.S.: quello che scrivo, ovviamente, ha valore se i resoconti e i retroscena che vengono pubblicati sui quotidiani sono veri e io continuo a nutrire forti dubbi sulla trasparenza dell'informazione dei quotidiani e dei radiotelegiornali.




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