Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

26 maggio 2019

La scelta


Oggi si vota.
Non avendo la palla di vetro non ho certezze, ma solo convinzioni sul vincitore.
L'unica certezza è che, di questi tempi, chi vince non vince mai definitivamente e chi perde alla votazione successiva potrebbe tornare a vincere.
Ma il voto di oggi, pur essendo limitato ad un parlamento inutile e costoso, potrà dirci dove spira il vento degli Italiani.
La scelta è fra due orientamenti di massima, all'interno dei quali poi vi sono mille rivoli di particolarismi.
Da un lato ci sono i tristi epigoni dei partiti di massa dei secoli scorsi, quelli dalle ideologie fulminanti e dalla retorica tracimante.
Sono socialisti, comunisti, cattolici popolari, liberali, verdi, sono il passato che si arrocca nella nuova unione sovietica, quella di Bruxelles, che è al tempo stesso la Spectre degli interessi affaristico finanziari di qualche centinaio di speculatori che prova a dominare il mondo attraverso i suoi lacchè.
Hanno fallito.
Non stiamo meglio di prima, anzi peggio nonostante cerchino di irretirci con i loro mezzucci fatti di ipnotici racconti cinematografici e televisivi, di patinate storie e pettegolezzi, di tecnologia perditempo gettata alla massa per distrarla mentre loro curano i loro sporchi affari.
Poichè però la massa ci ha preso gusto e pretende sempre di più, a cominciare dalle retribuzioni che servono a soddisfare proprio quelle distrazioni, ecco che cercano di contrapporre un'altra massa, ancora più affamata, per ridurre i costi e guadagnare anche sulla forza lavoro.
Sono gli immigrati, la grande questione spartiacque di queste elezioni, perchè è questione di Radici, di Identità e di sopravvivenza.
Dall'altra parte ci sono quelli che, avendo preso coscienza di tutto ciò, non ci stanno a rinunciare alla propria Libertà e Sovranità, alla propria Storia e Identità.
Sono quelli che, giustamente, pongono limiti all'arrivo di massa di stranieri, perchè uno o due profughi isolati sono riassorbibili e integrabili, centinaia di famiglie che portano i loro usi e costumi e si chiudono nel loro ambito, pretendendo che siano quelli che li ospitano a cambiare le loro abitudini e tradizione, sono una invasione.
Dall'arrivo di milioni di tali immigrati ne derivano incertezza economica, sanitaria, carenze nella sicurezza.
I Nazionalisti, o Populisti o Sovranisti come piace chiamarli è indifferente, si prefiggono di riprendersi ciò che era nostro e di riprendere nelle proprie mani il futuro della Nazione cui appartengono, senza delegare ad altri, stranieri ed estranei, le scelte fondamentali.
I Nazionalisti non vinceranno le elezioni in Europa, ma possono continuare o cominciare a vincerle in singole nazioni, come l'Italia.
La scelta è dunque tra essere sudditi e lacchè del potere oppure raddrizzare la schiena per riprendersi la piena sovranità decisionale in casa propria.




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